Omnibus - anno II - n.29 - 16 luglio 1938

OMNIBUS PAGINA 3 MEMORIEINEDITE DI GIACOMOSAVARESE l 9 LUGLIO 18i0z INOREBBO DEL OEHE&ALE OUOLIELKO PEPE IN NAPOLI (COlfTlNUil. DAI lfUIIBRI PRECEDENTI) ,' ~ IMPOSSIBILE farsi un'idc,1 w· dello spettacolo che offriva L.1 città di Napoli nel giorno in cui l't·~cn·ito vi free la sua entrata trion. fai(', Era il 9 luglio. Dall'alba tutti erano in piedi. Una folla immrnsa ingombrava le vie. I b::i.lconie le fintstrc erano ~tati .iddobbati come- nei giomi delle ma~giori cerimonie. La borghe~ia era raggiamc, ebbra di gioia. Il popolo stc,- -.o, quantunque non comprendesse null.t della cosa, partecipava all'ebrezza gcneralt" e rivC'lava. con la ~ua adesione, il mutamento che si era venuto a vcrifil-.lrç nei "t'ntimenti delle masse in ~guito alla dominazione francese. Il popolo non diffidava più della borghesia e lo scetticismo aveva sostituito la fede µolitica. Alle undici del mattino la ,;filata tominciò. li generale Pepe era a cavallo, alla testa dell'esercito, accompagnato dall'abate Minichini e d.t.l.- l'abate Cappuccio. r,eguiti dallo squadrone di cavalleria che era ~tato il primo a disertare a Nola con i suoi due ufficiali Morelli e Silvati, e che ~i chiamava perciò lo« squadrone sacro». La milizia provinciale seguiva subito dopo, ingrossata da tutti i volontari che la avevano raggiunta a Montcfortc. Venivano infine Jia fanteria e J,. cavalleria di lincJ, prccedutc da due reggimenti drlla guardia rcall'. Tutto questo esercito, che a~ommava <t quasi ottantamil.1 uomini, entrò da Capodichino, e, percorrendo la vi.t Tokdo, sfilò wtto gli occhi del sovr.,- no, che era ml gr,mde balcone del palazzo reak, circondato dalla fami~lia e dalla corte. Generali, ufficiali e soldati erano tutti fregiati dell,1 torearda tricolor<:, blu, ro!lso e bianco, i colori della carboneri.t. Tutta l.1 folla .1cdamav,, al generale.- Pepe cd all'esercito col grido di: « Viva il re. viva la co,titll7io1w »- I sold.1ti C'rano così impaC'c-iati ncll,1 loro marcia, che occorsero ben ~ttr ùrl' per ,1rriv<.ffCdal Scrr;.\glio al palazzo reale. Non un grido di riprovazione o di vendetta venne a turbare que\ta gr,mde manifestazione. Ncssun'altr,t ,l Napoli parve più unanime e più spont<.1nca. La sfilata finì, e i generali !ialirono .ti palauo reale f>cr prcst.·ntan.· i loro omaggi al sovr,1110,che li ;.\ccoJ..,ccon qurlla bf:ncvolenza. ma anche con quella ri,.erva picn.1 di di~nità che era propri.1 del vecchio re Ferdinando. Quando poi il generale Pepe fu prc-.cntato al duc~1 di Calabria, quC'ìitOprincipe. non ~apcnclo pili che fare JX'r cattivar.i la ..ua protezione. si volse verso i -.uoi figlioli e dis~ loro: « Baciate fa mano al generale, perché oram,1i voi non lo chiamerete più che col nome di vostro padre, giacché ef!li ha meritato qucJla cli padre della patria ». Dopo la cerimonia le truppe rientrarono ndh.· ca,crmc e le mililic provinci,1li cd i volontari :-.i ìiparpa~lianmo nt•lla città. Come d'ordinario prc!i- -.o di noi. l'autorità non ,wev.1 pcn:-ato <t nulb. neanche al vitto elci militi. da· anunont.wano a qu.1si quar.rntamila uomini, e tuttavia qul·~tc brave pt•r,onc non o~arono neanche lamcnurscnc. Essi ,:!iaccvano ~ul lastrico in un'attitudine modesta e ras~gnata, e ..i acconknt;;1v:mo di nullJ. La cordialità del popolo napoletano venne molto a proposito a trarli da quc)ita dc• plor<'volc situazìonc. Aµpcna l.t popolazione !li' accorse della indiffl'rcnza dtlle autorità, .,j .iffrettò C!<i!aiasupplir- \ i. La nobiltà, la borghc-.ia, il ba~so popolo, i lazzaroni ste~si, accorrevano per le strade e le piazze ad mvit..trt· i militi e i volont.tri ad .mdarc ndlc loro ca:-.e. Li ,i nutrì 1 li ,i ospitò. li si foiltCg~iò per tre giorni come fr..ttdli cd amici venuti da lont.mo. l', co-.a quasi incredibile, durante quc'itt tre ~-iorni d1 fo!lt:l e di cbrtaa. non un,1 ri,sa, non un forto, non un delitto qualunque venne ., turbare la l,!'ioia comune. Frattanto un dubbio an'{o,ciow '-Orgev.i dal fondo del cuor<.· degli attori principali di quc~to spctt,1colo fanta,tico, una nuvola -.ì kvav., sull'oriz zonte per oscurare la bellezza della giornata : la diffidcnz.1. Il genera){' Napolitano, tra,cinato d.tl ~cncralc Pepe a unirsi .,i rivoluzionari a ~lontdorte, aveva detto w,pirando .1g-liamici che lo felicitavano; .- Non r.11lcg-ratevi troppo prc,to. Può dan.1 che ~ non sono riuscito a ,alvarc la mia tc-,ta nel 1 799, è perché dovevo C\St·rc impiccato nrl 1820! >. Cmtui er;.1 stato parroco di Nola nel 1799. E,;iliato in ,eguito alla rivoluzione M:oppi.1ta in qucll',rnno, avcvJ comb.tttuto come soldato nelle- fik dell'c~rcito francese e aveva guadagnato le spalline di gcneralt· di brigata ,;otto re Gioacchino. ValorO)O, devoto, pieno di <.pirito e di dirittura. la ,ua c~perie11Zi\ ~li faceva valutare al giusto punto gli .tvvcnimenti, ma il ~uo .tmorc, il ,;;uo carattere, le ,;uc .1bitudini, i -.uoi precedenti (· i suoi legami lo trascinJvano alla rivoluzione-, m,tlgrado la r.\gionc contrari.t e quasi ,uo malgrado. Egli morì pochi ~'iorni dopo la sua cntrat.1 m ~,11>oliin ,cguito ad una frbbrt: cerebrale. C' -.olo qu(·,to impc_•dìfor-.c l'avvcrar<.i della )Ua profezia. La rivoluzione dC'I 1820 a...o..mie;li.1 a tutte le rivoluzioni. Un uomo o,a un bd giorno lc\'arc .un grido eh<.·popol.1Zioni int('rl~ non .1,-rl'bh:•ro o,,Ho l.wci.1re il giorno prima. Cott·,to grido mi,tcrio-.o .1gghiaccia le autorità. clw. hno a quel momento prCM.'ntÌda per turto, non si trovano più in alcuno luo• {{O. Senza comb.utimcnto, ,cnz;1 a,;;--<.•· dio. !lenza intimazioni. i ~ovcrni ,ubi- ,çono u1i.:i capitol.uionc da• nc-,,uno al mondo avrebbe osato loro imporre prima di quel giorno Lttalc. La rivoluzion(' non è altro che un governo che crolla. LA VERA RESTAURAZIONE Dopo ;l\ l-r conn· ...o.. I.i co,titu.1ione il re pcn-.ò mbito di ~b.u;1.1.:zar~cne -b- ,ciò la direzione dei pubblici .:ifTancon il pretr,to della malfcm1a ~.-,Iute, ma in realtà per mettcr,,i in di~parte. Il duc.1 di Calabria, nominato vi('~trio g<'ncrale del regno, formò un nuovo mini..,tcro: Zurlo fu (hiamato all'lntNno. Malgrado il -.uo talento e la ,ua dottrina, e fol')C' a c.ws.1 di ciò. Zurlo non aveva né \('guito né accctt,llo le idee del tempo. Comprendeva perfctt,ma·ntc che il governo aveva il dovrre di ben govc-rnarc, ma non pens.wa affatto che per raggiungere quc-!ltO ,;co. po occorresse ba!lar~i )UI rc,:!imc-parlatnl'nt,tre. Spirito eminentemente 1>ratico. egli ,weva finito per pcn;uadersi che la M:ienza di governare non csi~te affatto e che per bc-n ~overnare occorreva una r,pecic di tatto tutto partico1.lrc, una ~rande elevatezza di spirito (· una probità naturale e istintiva. E~li a\'cva conosciuto gli m1acoli delle di-. scussioni governative. delle eccentricità dottrin.uic, dei ~ogni vuoti dei manipolatori di proKctti. e di'>preaav,1 tutto ciò: l'uomo di Stato, ai suoi occhi, non era che un uomo ispirato, un artista. Il regime parlamentare non era per lui che la fom1a del regime feudale. Una volta dbtrutta la fcud..tlità, non concepiva come si potc~-'>C111x-rarcdi conM:rvarnc le fonnc. Aveva cur.1 di not.lre che in quel tempo i dl•putati e i pari. anche in Francia, non erano p.ui t· dc1>ut,1ti eh in vin\! di una ordin.inza reale: quale dunqu<' l'in- '1ucnza e la forza che e-.,1 apporta\',mO e che loro po1cv;.1appMttnerc in pa.rticolarr? Secondo Zurlo la monarchia ,umnini,tr,1tiva l'ra il capolavoro dcll'o1,..;ani- .,mo ,ocialr. L'opinione pubbliea dcsiM gna i mini'>tri, i mag-i,trati e i funlion,~ri pubblici in generale; il n; li nomin.1. Essi governano e ammin1..tr.1no ,econdo la legge e la ~imt1zi.:1. L'opinione pubblica è là per controllarli: il re priva i funzionari dcll'.1utorità appena essi ne fanno un cattivo U'iO, Era CO'>Ì che 7.urlo con~1dera,., la monarchi., an1111i111.,trativac.osì come n<'lb ,toria l','l.t <.iera format,,. « Chl· occorre ai re per bt:n governare? » egli ,i domand.l\';1 : « Amare il popolo t· b ~iustizia; studiare e seguire l'opinione pubblica. E che co,;a occorre loro per giungere a questo? E\\C're un uomo onc-..to. I re '>Onotroppo bl·nc dot,1t1; è f.ic-i)(' poi C~.!>Crucn uomo ont'\IO quando :-.iè felici. \'i è perciò da mrravigli.\Ni -.olo che vi ,iano dei rl' cattivi! ». Egli non vrdcva nelle :1.\',l'mbl<.'tl'<·- ~i,lativc çhc delle combriccole ..,frutt.mti le p,1.,<.ionipopolari a vanta~gio dcli.i loro ambizione. « $Quo il rC"ginw p;1rlamentare ».- aizgiungcva. « il popolo fini,cc• ton l'<lCC'Clt;\Tle'opiniont• dt·i -.uoi rappre~t·ntanti, e non i suoi r:ippn~i.~•nt;\nti l'opinione· del pubblico. f.; il popolo in.,omm_a che rapprc ..cnt.i 1 ~uoi r.ippre\Cnt,inti. Vedete- ciò thc c,1.- pitò ad Atene: dopo aver -.olll'vate le pa"ioni popolari, gli oratori fu1ono co- .,t1ctti a conq:~giarc e ad adulare il popolo çome si cort~ggiano i tiranni Il popolo stc·,so di\'cnnc un tiranno e finì col ~uiçid:'.tr,i ». D'altra partt·, Zurlo conosnva troppi> lt· convenzioni r,cgrctC' intcrcor<,c nd 1815 tr,\ le Due Sicili(' e l'..-\u,tri:\ pt•1 lm1ngar,i un solo istante che codc,t.:i potcnz:a .ivrehlx- consentito a L.\sci.ir r,u,..,i,tere ;1 Napoli un ordine di cose che avrd>be minato fatalmente i rnoi 1,o~r.t·dimenti in Italia; quanto alb guerra, Zurlo conoscC\'a pure ..,ufficientementl' l'esercito napolct.mo per credere .id una n·si-.tenza seria da parte di esso. Così, quando fu chiamato al mini!ltero, ebbe l'idC",l di la)ici:\r wanirc la prome<.sa di una co~tituzione. Pell\Ò di nominare una commissione dl go\'C'rno. che si chiamò « giunta provvi,ori.1 » e l,1 formò con le persone più '>lim,UL' dc-I p.ic~r. Aiutato dalLt !-lua .1utorità e d.11la sua influenla, si lu- ,ingò moltre di operare, nel per,onale e nelle leggi, tutti i mutamenti reclamati dall'opinione dei personaggi più con~apevoli e illumin;ni. In breve. con- 'liderando la rivoluzionr nient'altro che come un atto di diffida nei riguardi ckll~1rc·.,tauraiionc. -.prrò che il nuovo mini~tcro r,arcbbc- stato sufficiente a rassicurare gli spiriti e a ricondurre la fiducia negli animi. Zurlo contava 'tull'rsercito a causa dello ,;,pirito murattiano di esso e si lusin~ava di poterne disporre a suo piacimento con la interpmizionc del Carascosa e cld Filangicri, i soli generali che stimas-.e per i loro meriti militari. Difatti C,1ra"-""'l na il ..oJo g<·nt r,1lt· c-h1• 1 ron l,t ~lii\ t.:spr1it·n,., «· il suo , ..nguc frl·ddo, godtsi-c la fidu<·ia ddl't•o,:neito. Qu<',t'uomo era compmto di due individualità diflerf'nti e nello ~tl·•,o u·mpo contraddittorit: frt~ddo e· ri,oluto alla te!<itildell'eM•ffito, era invc('C di una dcbolt 1 nJ. inro!1Cl·pibilc comt· uomo politico. Scn,a opmiooi (' ,uva c:onvinzioni pcr ..onali, ondq!giava fra tutti i partiti, cedendo di \'Olta in \Olt,1 .t tutte Jr influenze del mornrnto. Gli ,lvn·nimrnti non avtvano però ,(·o~ 1x.-rtoJ.ncora il lato d<•bolc del ,;uo caratter<", <' lo ,tt-.,,c, Zur lo, colpito d;1lla -.u,1.de\oLiOnC'e dalla <.uad0<iliù1. <n·-. dn-,t di r~,('r'it'ne definitivamcnt<' <·d t·,clu..,ivarncntc impo.,!!C"-S.ttoQ.uanto al Fil.1ngicri, co,tui c-r.l molto µopolare per le sue qu.ilità militari. Pit·no di ..!anno, di bclll•ua e di giovincu;.1, era c-omc I.i pcr..cmificazionc dello o,:p1rito ,lltivo e ,ava.ll<•re,;co drlla Francia imperiale-. Zurlo a,c\·a !'-OndatoCara ..co- '-;1, d1e g-li avt•,·a prorn<·"o il ,uo appo~~io; non an'\'a -.ond;.tto Fil.mg-ier; pc·rd1é cont.:wa ~u lui anche sc1va ,pie- _gazioni prc,·entivr. Qu,mto .igli altn generali, egli li di,;prcaa\'a in blocco ed cr~t ben lont,mo dal pn.:vedl'rc che il huon Gug:lidmo Pepe .ivr(•hht.· un ~iorno potuto ,o,tenerc la parl(• di leader del p.irtito lilx•rale. Per quel che in\'NC riguard,w.i il Coll<.•tt.t, C0<;tut aveva pas~.1to la vita nelle anticamere, crrc~rndo di gu,,dagnar,i il favon· con le lu.,inghc e la popolarità <on le arguzie; .i.vev.i. provato tutte le carriere pl'r pcrvenirr, t· gimtamente 'ii cr,\ meritato ncll'e~·rc-ito il sopr,tnnomt' di a, vocato <' al paLuzo reale qudlo di "°ld,1to. Egli non e~crcitav.t alcuna in- '1urnL.t né ,ull'e-.ncito né ,ul popolo e ,olo più tardi dov<.·\'aron la penn,t ri- ,r,1tt,tr<.' la sua µc~,irn.i. reput.uione. Pur cenando l'appo~gio di C~1ra'iCO· ...t, dw t•ra anche mini,tro dt'lla. Cucr1..t, Zurlo non Jttribuiva all'<.·ser,·ito una funziont· l·-.wn.tialc. Egli cont.1va in primo luogo \ulla \U.t in'1uen2<\ per.o• n.tlt·, in -.<.·c-ondlou~o sull'influenz.1. d1 D.1vidt· Win,pc,1re, suo protetto e -.uo parcnl(• nomin.:to da. lui perciò membro dcll..t « giunta provvi',.()ria >. La mfhw1t1.a che e'o('rc-ita\'a il haron(' di \\'in,p1·art· rra imm(•n,.i. Egli, C(J1t11' ,i è d,·tto. cr .t ,t.tto procur,nor<· g-c-m·r.,I<' dd rl' prc.,.,o la connni..,,ion<· frudalt·, (' in quc,ta qualità ,IVI'\',\ vcr.m1ente ,1holit.1 la frudalit<Ì c compiuta la divi-.iorw ddlc t(-rrt·. li !!U0nome avc,·a fatto il e;iro dd rc~no c·d era stato pronun,-i.tto con ri!-pt·tto co\Ì nei c.i..,ttlli dei '>iJ?;nori come nelle capanne dei contadini, e la ,u.1 prohità e dirittura .i::-Ji avt·v.rno procu1\1to t,1nto la ..tim:i. di C'oloro cheegli arricchiva, come qut'lla di coloro che ~pogliava. L'e~ilio avc,·;1 aj!:giunto inoltre una nuov,1 aureola .t!b ,u., fi. g-ur.t, avev., aumentato la considtr;.\- ,-ionc di cui era ,e;ià circondato. tanto clK·. gr.1.zit· .tl:a ,ua diRnitù di ,tntko magistrato e alla ~ua profonda cultura, era comider.1to ora come il n·ro principl' del foro nilpoktano. Zu1lo aveva hcn ragione di appog~i.1r,i '>lilla ~ua rinomanza e sulla ìiUa influrnu . I tempi e gli uomini però erano c.1mb1ati, <.'Zurlo non c~trcitava più !-ull.1 ,ua t.:r<'atura la qe._~a influenz.1 d1 una \'OltJ.. Con tuttt' le <.uc qualità. \\"in<.- pcarc non avr\·a né lo ..lancio nf il genio politico di Zurlo . .\I contrario (•r.l molto po-.iti\"Oe te\tJrdo: tra<.cin.tto, affascinato qu.:isi, nella '>U,lgiovinezza, da Zurlo. aveva fimto per credere alle pa1ole <: alla fortuna di lui : a poco ;1 poco si era abituato anC'he a comidrrarc- il rcg-imc napoleonico come il tipo idral1~dei governi. avev.t cn:·duto alla ,ua lunga dur,lla e al tompimchto di tutti i sogni di pro~n~s,o. co,ì come Zurlo g-lidi ..l'-l'\'.t pro)ipt•ttati. Si t'r.1 nw,-.o dunqt1l' in buona frde all'oper.1 e avcv.t compiuto onorc·volmerlt<' il r.,uo compito. 11 g-io1no in cuì Napoleone <.'~furJ.t fu1ono battuti e tutto il nuovo edificio crollò. anch<.' il ..uo talismano \i ruµµe, Il ..u. o ,pirito nr rim,l,C' profondamcntr dhil• lu~o <' demoraliaato pcrdcttl' tutta la ,ua fiduci~\ in Zurlo c. come un uomo ingannato <.·qua:-.i tradito. ~i credl'ttc anche- libero, nei rie;uardi di lui, di tutti i legami polìtici che fino a quel rn0llll'llto lo avC\'::tnoav,..into a lui. La ..ua individualità ,;j ~ollrvò con tutta l'impctuo ..ità dcll'or~Ol,!'lio ferito: !>i credè mir.,tificato e rinunziò µcr sempre alla vita politica, non pcn~~mdoµiù che ,llla sua fortuna pcnonale che andò a cerca.re, e raggiume, nel foro. Così, mtcramt•ntc preoccupato da quc-~tc idee, egli non era affatto di1o;po:-.ton,tl 1820, a li<'guirc ancora Zurlo nella via ,pino"a che questi si prCJJarava a percorrere-. Impiegò dunque la sua in'1utn- .1a e il ,uo credito a contrariare tutte Il' mi,ure del mini~tro e a chiedere la convoc;,zionc d(·lk Camere, rn<.'ntrcl'altro non voleva affatto riunirle. La defrzione della giunta mcttrva Zurlo a malp,1rtito, ma, ~mprc dominato dalLi idea d('lla sua immcma influenza e della sua grande popolarità, che invece già gli venivano meno, si arri<.chiò ~1 convocare il parlamento. Prh·ato ormai d"ll.1 ~pcranza di fare a mc-no della Camera. Zurlo vol!!;e\'a gli occhi ,cr- ,o la Francia ,e v..1ghcg~ia\·;.1una co- ,titmionc cak.ita \ulla charte conce ...a. da Luigi XVIIl. Per far f{radire al• l'Austria un ordine di cose proibito in l1alia dal trattato di Vienna, contava sull'ap1>0ggio della Francia e un poco anche ~ui sentimc-nti dtllo zar Alessandro; Luigi XVIII non poteva doler~i di una cmtitu.:ionc modellata sulla sua, e for')c l'imperatore di Ru<;sia non .ivrcblx• .,mentito i !-UOi!-entimcnti lib<'r;\Ji traspariti anche al congres,o di Vienna. GIACOMO SAVARESE 9 - (lo fine al prossimo ,iumero). Secondo i molti attestati che trniamo a d1sp<"izion1· dd pubblico, le no,tre P,istighrtte Brj,i~chi rq~olatr ici d,·Ilo stomaco e ckll'inrestino S,ln·bbrro miracolose, specialmrntl' pl'r gli stomao rodnati dai pun.?;.:1nti. :'\oi ci limitiamo a din i: Pron.1tf'IC' e- ci rin~ra1ierct1· (,11a1dalc'\'i dalle purghe di effetto troppo solll'tÌlo, tutte pi,1 o m(·no irritanti e clw, u~atl' di continuo, ro\'inano lo stomaco . i Leggete il AchilleBrioschl & C, Milano li ,-.·e<·t>lt> ill11Ht1•t1lt> In vendita in tutte le edicole a cent. 60 LIMONINA Puro es1rauo di limone - Sostituisce i limoni freschi in 1u11i gli usi. O'fTI\IA p<-r prq1.arar, l1monalt l'T I I. E r"r 1tcrihz1,.irc frutta r \<"rJun ECt:ELl,f:'\,Tf: r<"r .;onJ1rc c1h1 t in,ala1,. \fER.\ \"JCLIOS.\ per la bcJiru .. Jd!a P<"II<" e dcli(' chi ,m(" :,. ,1 Vs Formtor,: e -p: l\ ·, ••IO 1n\·1.1rc L,. 9 •n,;hc in fr4n, 1b :1 •Il• Ditta l)r. 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