Omnibus - anno II - n.29 - 16 luglio 1938

IL SOFM DELLE BIUSE Città di Sicilia, luglio, f" \RO DIRETTORE, se n'è fatto un ~ ~ran parlare ; la signora Lam. ha telefonato, alle due di notte, alla figlia del commendatore; un urore, dovuto alfa csalta2ione dei nervi, ha fatto 5Ì che l'ingegnere R., dopo :l\ ere scritto ad un amico fidato ogni possibile ingiuria nei ri11:uardi di un suo collc·ga, segnasse sulla busta l'indirizzo d<'l collega invece che quello dell'amico fid.uo. Lo scandalo c'è stato, ma nella loro sostanza i fatti non sono per nulla scandalosi U' dirò subito in qu:ili termini si può ridurre la cos.1. E prima di tutto, chi è qm·sto Garl.? Garl. è propagandi)ta di una ca5a di medicinali (egli paua tre quarti della sua vita a spici;:.1re la differenza che corre fra piazzii,ta e prop.tgandista); ha ,ma parola facile e un'intelligenza che opera come le rçru delle navi, sollc\·ando al C!l.·loqu•hiasi ('osa le càpiti, sia essa un vecchio mobile o un asino zoppo: Sulla su2 bocca, i se• gretari politici divcnt.mo ministri, i capi• tani grnerali, i consiglieri di prcfetturo\ prefetti: la socirtà s'innab.a tutta di nove gradi, e il suo eccellere richiede un largo uso dd!J. parola ecedknl..l, in r.tri casi aiut~ta e sos1ituita dalla parola commen• datore. L'anno sror~o, il mio amico Cari. andò . .t Parigi, vi~i1ò i e luoghi di piacere :, ove assistette a \pettacoli teatrali e di cinema che turbano ancor.i. i suoi sonni, infine acquinò una donna artificiale compo~ta di una mat..r. ia che .11 i.atto somiglia, in rno• do imprenionanl<', all.t carne viva. La don• na è ddl'a\tcua di una donna media, vuol dire assai più alta dd mio amico. Essa venne introdotta ndl.1 ca,a dd padre col favore delle tt·ncbre, due ore dopo l'arrivo degli altri bagagli. Un gruppo di amici, che l'a,.,eva jn custodia, la portò con un ta\SÌ dalle tcndme abbasute. Un armadio, fitto di abiti vecchi e nel quale nessuna mano si avventurava da anni, fu il rifugio della p,1.rigina Presto la notizia si sparse, e un numero str3.ordinario di persone fu prc50 dal dt'siderio di conoscere questo singolare giocattolo. La donna fu trasportata, con le solite cautele, nel retrobottega di una far. macia notturna dove, al lume di una 1am. pada a petrolio, collocata sopra una pira• rnide di latte di magnesia calcinata, ,ennt' ouen-:ua attentamente da questi curiosi. Le visite cominc.ia.,ano dopo la mcuanotte, quando la città sentiva meno il bisogno di guarire, e la farmacia era quasi deJCrta. li farmacista piuicava la chitarra, cantando a baua vOC<': e Quanno sponta la luna a Maruhiare:,; la guardia notturna rincalzava il mater.isso che a\·eva steso per ter• n. ; Jn cane, con le zampe anteriori dentro la farmacia e le poncriori sul marciapiede, annusava l'odore di adrato. e Capperi! > diceva un amico di Cari. tastando la pa• rigina. e E: meglio della Rosa! >. e Ma a che sene?> diceva un altro. e Come, a che ~rve? :, diceva un teno con estrema malizia e E alta frontiera, non le hanno detto nulla? > faceva un quarto. e Immagino che in ogni casa di Parigi ci sia una donna così! > diceva un quinto. Il ,t'cchio profc-uor 11. fu preso da \lna tale emozione che si cavò il cappello e fece due passi indietro: sentiva nella bambola quell'Eterno Femminino al quale aveva dedicato, nel corso della sua lunga vi1a, centinaia di so,. netti e milioni di inchini. La notizia di questa donna si sparse an• ,ora di più e raggiun5c tutti gli angoli della nostra sociNà. Non certo la passio• nr, ni l'amore, ma nemmeno la semplice curio,ità, ~nsl un vario e nuovo sentimenlo, per cui non riesco a trovare un nome, sc-occata la mezzanotte, faceva alzare dalle sc·dic pt"f'SOnaggi.sedentari e rispettabili, e li spingeva verso il retrobottega dc-11.tfarmacia notturna. Il mio amico Cari. fo lusingato da queste visite, che gli sembravano un omaggio al1.i. casa di cui egli era il propagandis1a (d'altronde, sull.:i sottana della bambola c-ra cucita una scritta: e Ti prego, caro, di acquistare i prodotti 1ii('oll :t). Ne parlò, ne scrisse , abusò del telefono. Così nac. que lo scandalo. Servendosi delle p2role di Cari., la voce pubblica disse che eccel• lenze, grandi ufficiali, cavalic-ri di Malta e proff"ssori di università avevano toccalo la bambola Io ho fatto un'inchiesla minuziosa, dal• la quale è ~isultato quello che prevedevo; il mio amico Cari. ha promosso largamente quc-i visilatori; la verità si trova uno o due gradi sociali più sollo. Non eccellen• ze ma commendatori, non grandi ufficiali ma colvalieri ufficiali, non cavalieri di Malta, ma semplici e.tvalicri della Corona d'Italia, non professori di università ma in• segnanti elementari hanno toccato la bambol.i. di Parigi. Se la cosa fosse conoi.ciuta nei suoi veri termini, lo scandalo cesscrcbbr Esw è ge· ntrato dal pensiero che i più alti personaggi d1·1la ciu.à siano stati mossi dal letto e d '.e ~die da un sc-ntimento poco onore. \Ole. 1h come le ho detto, quella insana curiositl. si è esercitata solamente su uomini di media importanza: i primi citta• clini hanno donnito tranquillamente. Lo dica agli amici. I versi, di cui mi parla, sono scritti in r, .mceS<"antico, e \ .anno tradotti cosi: Alla Corle d, Rt Lui1i Solo il buffone tra u,i uomo libtro. E1.11.1iuPa riti! Abbasso Pari1i! Cordialmcn1e VITALIANO BRANCATI ,. }J .A· -~ J :.: 4.. ~ ·t ~ , ,t- ~- ~ 1 ) , • ~✓- _ ..·.., "Xl SENTO OIROONFU80 AL 911 PER CENTO DA OATTIVI PRESAGI" (db, di Bartoll) .QL PRIKCIPIO d'ogni estate, gli cdi• !'.& 10ri italiani stampano i grandi romanzi del nostro tempo. Volumi di cinquecento pagine arrivano nelle librerie e si fermano nelle \·etrinc, e quando poi una di quelle grosse opere viene spedita al •recensore,, che dovrebbe dare l'avvio della fortuna, forse stampatori e autori non penaano a certa disposizione postale per cui non s'ha il diritto del recapito a casa per plichi che pesino più di cinquecento ~ramini. Un foglio giallo avverte che c1 si deve recare alla posta centrale. Ed editori e autori non li immaginano questi incerti del •critico». Che poi in tram rompe con le dita gli spaghi del pacco editoriale per accingersi a un primo volenteroso assaggio. Cinque pagine, lette in tram, sono tutte guadagnate. Il sole estivo è alto, cocente; in giro sono sguardi assonnati: fa un effetto stranissimo trovarsi fro le mani • un grande romanzo,, un'• opera del nostro tempo,. lntraveden• do la fatica della lettura, si pensa anche a quella cui si sottopose l'autore. Ma almeno, si osserva, lui scrisse d'autunno, d'inverno o di primavera; stagioni più agevoli ai lavori della mente. D'estate, megho lasciarli in disparte, i libri pesi: o leggerli senza fretta, con compiacimento della noia, del sonno che sopravviene. Per chi ha l'impegno d'arti• coli e di cronache letterarie, meglio i piccoli libri che sono come assaggi d'una fantasia e magari d'una mente. La posta porta i piccoli tomt fino alla buca dell'atrio d1 casa; sono come una sorpresa in una busta. Anche Personaggi d'eluione di Guglielmo Petroni (Parenti, Firenze, 1938) è un libro d'assaggi di fantasie e d'idee sulle cose del mondo. Ci si trovano I segni, le linee, occorrenti al ritratto d'uno scrittore. Autore di versi (Versi t memoria, Guanda, 1935) saturi d'espressioni acutamente sentimentali, ora Petron1 SI trova a distendere in prosa le sue impressioni di lirico. La materia è, ora come prima, autobiografica, e forse lo stacco fra i versi e le prose di questo gio\'ane autore è lieve, ina\'vertibile. Quasi non toccherebbe a noi rilevarlo. Prima erano ricordi di paesi e d'affetu. • Se poggio le spalle ad un muro - e guardo pensando nel \'UOto, - m'accorgo che nulla è più puro - del fiore nato sulla gronda,. Si può pensare per cene cadenze a Pascoli, ma non a quello manierato dei viziosi di questo poeta. Le impressioni di Petroni escono sempre dal pensare e dal guardare: e Che io considerassi pensandone male - la nascita di quel bambino, era tanto - quanto il sorriso ch'ebbì per lui - e la sua vita nuova di zecca ... •. Eppoi sempre nella mede• sima composizione, fra le più aspre d1 verso, fra le più contrastate d'immagini e ragionamenti: • Prima essa curava t fiori dell'orto e ad essi, tutto il paese, nei giorni d1 festa - portava uno sguardo allegro; - ora ogni pianta cade - ammar• cita ... •. E anche: • Ogni cosa nostra, per le grandi mani che accomodano - gli affetti nei seni,- somiglia all'uomo che vidi scavare, - fischiando sommesso, le fosse - nel camposanto adorno - della città in cui Vl\"O•, Un contrasto fra impressioni lievi e quasi da idillio e !'ombre d'un riAettere che porta spesso alla pena e all'accoramento. Anche per questo descrivere cam• pi e campagne col disturbo d1 cupi pre• sentimenti si pensa a Pascoli, ma a un Pascoli meno coltivato di lettere, meno femmineo, meno consapevole e fermo alle proprie gioie e melanconie: • :,,.;:-elletul' notti )'alte luci accendo - delle cortesi stelle dell'estate - e senza sonno alla finestra attendo - al grillo, che tagliente fischia amico - e vibra come vibrano le stelle - e come )'alte cime dei cipressi•. Anche nelle prose, Petroni porta la sua disposizione al riflettere e al descrivere. Ma qui il nffettere lo mena a compiacersi d'un ragionare diremmo da sofista, per l'ambizione d'una antica saggezza. « li toscano e la sua terra» è il capitolo che sarebbe stato bene fuori dal presente volumetto. Petroni in queste prose sempre persegue l'immagine ambiziosa di sé scrittore di moralità. E non ch'egli non abbia l'attitudine all'osservazione del costume; ma guai quando se ne compiace, quando da scrmore morale diviene scrmore moralista. Le seduzioni della letteratura come lo portano fuori di strada. • Lettere di Renato• è un racconto amoroso fra i migliori della più giovane letteratura. Alfa è personaggio femminile da rammentare; ma quale appesantimento con quel volere dare al racconto, tutto di ricordi e d'impressioni, un andamento da roman philosopJtique settecentesco. Cosi anche le due • storie antiche•• grevi d'un troppo di letteratura, e d1 remmisccnze sco• perte d, letture. !\la altro\"è Petroni sa liberarsi da remore e ambll.:ioni, e seguire le sue fantasie. Che sono quelle nascenti da una vua chiusa, per cui la mente di- \'enta estremamente alacre. ~e escono immagini da pittore umanista: nel racconto 11 pensiero padrone,, come negli altri Stagione 1930 • e • Il primo amore"• Petrona pare scherzare con la propria seriosità: • Erano attorno al ta\"olo quadra. to ... La persona più vicina a me era un sacerdote: davanti alla sua faccia fumava il bricco del caffè e la sua aria era grave•. I personaggi di queste novelle o sono CO· me apparizioni, o come lievi caricature. Si pensa perfino, in novelle quali • Il N. H. Adone•, a Renato Fucm1; ma un Fucini senza fisime comiche, pronto invece ad alleviare la materia dialettale col'l fine ironia. La riflessione resta sempre nelle prose come nei veni a dare l'avvio all'1mmagi• narc: Quando le nostre giornate prendono txr quei mesi che le fanno bigie e ci chiudono il cervello, viene 11 bisogno di cambiare per rompere in qualunque manier.1 la via presa•. Cosl 11 principio d1 • Stagione 1930 ,, cronaca fantastica d'avvenimenti. Ma nel volumetto ora pubbJi. cato, più che i racconti con personaggi sono le prose intitolate nell'insieme• Fantasie• a nprendere motivi che furono già nei versi. E non che nelle cose dt Petroni non ci siano sempre rìcordi di versi.• Mi accingo a descrivere il mio primo mcon• tro con quella donna, perché, pochi minuti fa, rientrando 10 casa, la luce d~lla luna sullo soglia e mlle siepi mc l'ha rammentata , si legge in Lettere d1 Renato,, compos1z1one volc,ntariamente narrativa; ma in altri racconti, come • Il Grillo,, • Giochi (forse, questi due, ili esempi dove riflessioni e fantasie meglio s'equi• librano nell'ironia) e come • L'amico trasognato• e come • Le tempeste •, non tornano soltanto le cadenze, anzi le 1mmagin1, gli accenti del lirico. Come concio• dere che, scriva in versi o in prosa, Pctroni rt:sta lo su9,so linea, aiutato da un intimo fervore, insidiato da nchiami esterm che pare abbiano qualche volta facile presa su lui. Ombre, d1retnmo; pecche isolate, che tante espressioni felici fanno dimenticare. Sono veramente confortevoli I libretti che la posta porta fino a casa, m una stagiont: d1 grandi volumi che forzano il ciglio. ARRIGO BENEDETTI ROMANZI E RACCONTI GIUSEPPE PETIBURRE: Anima in guerra (Rispoli, Napoli, 1938. L. 10). Lo e Zont.t > ai 1cmpi del ginnasio era un testo sacro per i nostri insegnanti: rapprt'• scntav.a una dell"e grandi realizn2.ioni della cultura a rate. Chi si privava dei grossi volumi della storia letteraria, acquiuabili a dieci lire mensili? Ma lo < Zonta :, di quest'anno è un piccolissimo tomo: nemmeno cento pagine, illustrate da fotografie gcnC'riche, sotto cui l: $lata posta la dici• tura alla maniera delle didascalie del film inulc.: e .. t.'n tramestio ai posti di guar. dia... >, t tornata la pauuglia dalla ricognirionc. >, < Nella tr:inquilla pace ve• spertina ridono i monti ... >, < Ardevano le case:,.,. Anima in 1ue,,-a vuole cucrc un raccon10 tutto e spirituale>, secondo il senso d,c alla parola < spirito> dà la me• dia dei lettori di Fogazzaro. Zonta, in una prefazioncina tutta professorale, ci r.acconta come Petiburre, l'a. d"I libretto di guerra, sia morto di ferite sulle Alpi. Che a lui consegnò il manoscritto per amicizia. Un manoscritto alla deriva, come quello che i naufraghi metto• no nelle bottiglif'. Ma le memorie di Petiburre, che ora Zonta pubblica. a sua cura, sono delle più generiche. Vogliono en<"rC un romanzetto d'un'.1nima, e sono scritte in una pro\a da Trionfo d'amort: e SI, pl"rl"hé la mia \'ila è ancor., piena di te, Ledi! L'anirna mia è protesa di continuo verso di !e, come l'onda veno la spiag. gia, come la cima dell'albero veno il cie• lo. Dove sei ora? Sci triste o sci lieta? Forse in qud nido, che fu tes1imonio del• la nostra vita felice, ti .auale il ricordo della dolce collina di Fiesole arrossata dal sole, in quel Nat le gaudioso?~. e La ri• , cdo in quel giorno, r..el primo giorno di amore. Era presso di mc si che Sf'ntivo il tepore del suo alito. Tratto da una irrf'sinibile forza, le recinsi la vita: Ledi!.. Poi là pruso il colle fiorito in una esaJ. taz.iom·, in un rapimento supremo l'anima t' il corpo si unirono in un amplesso solo d'amore >. E cosi ,•ia. E Zonta commenta: e Non tu le braccia della donna amata, ma sotto la scogliera del monte minaccioso egli spirò >. Stranamente le prose di Pe1iburre e del suo editore si rauomigliano. Paiono d'una stessa m2no. E i casi sono due: o Pctiburre è veramente un u(fi. ciale degli alpini caduto in guerra, e allora l'amico gli ha fatto un brutto servizio pubblicando le sue cose piene d'un 1ri10sentimen1alismo; o si tratta d'una fin• zione, e allora il libretto è veramente una esercitazione letteraria fatta da un lcuore di roman2.i rosa per signorine che ardisce di giunge1e a rappresentazioni di scene d.annunzi2ne. GIORGIO FLORITA: Squadra mobilt (Corbaccio, Milano, 1938. L. 12), Raccontini elementari d'un commiuario di P. S. a riposo. La vita dd malfauori e dei dtlectiues che hanno a che fare con l"ni è narrata nella maniera più semplice. Si parla della e Smith > come d'arma di gran merito. Queste memorie poliziesche rammentano, per la loro linearità e povertà, lf' < cartoline del pubblico>. POESIE FR \NCESCO PRESTI A: Gratia pltna C.illippi, Vibo Valentia, 1938. L. 8). Commuo\e incontr.tre un poeta che dedica trentotto sonetti per illustrare gli attributi della ~adonna. 44- potsic di All"ssandrini, Capano e altri poe-ti pubblica Lmca fra i quali ci mera. viglia incontrare imbrancati Comisso, V. G Rossi, mentre non ci \tupis.ce la presenza di Fiurni, Laurano, Villar()('l, Zamboni. Secondo gli ìntt'nti della direzione, Lirica dovn•bbt- informare periodicamente il pubblico italiano circa lo stato della poesia di raz:ta bianca, unico requisito richieno. SISTO SUAHLATTO Parigi, luglio. lf1 l.l INTELLETTUALI francesi di I-ID Fronte popolare, le cui schiere sono state ingrossate da aderenti del· l'ultima ora, h~1nno tentato in tutti i modi di appoggiare e di valorizzare i loro amici che d., circa tre anni sono al potere -.cnza alcuna voglia di mollarlo. Letterati, cineasti, artisti, teorici, da }.falraux a Renoir, da I.urçat a Benda si son dati un gran da fare mal celando un., fretta morbos.a, come se da un momento all'altro il terreno do- ,·e~~e ,·on ire a nl.lncar loro di "'otto i pie• di. Precipitosamente Andrea Malraux ha butt.,to giù il voluminoso rom:mzo della guerra spJ.gnola, l'Espoir, pieno di entmia:-.mi e di altrctt.mti difetti (ci .ivrà me:-.~o:sì e no quindici giorni a ,crivcrlo); Jcan Rcnoir ha fatto lo ~tc~so con il m~1:-.toclontico e orribik film della .Haruillaiu, caotica e confu~ionari., accouaglia di immagini, <li epiwdi e di luoghi comuni; quelli ddla ,\laisoTI dc la Culture (filiale diretta da ~fosca} han raggruppato in men che- non si dica il fior fiore dei pompitri pa~andoli a una falsa vernice rivoluiionaria; i teorici, poi, han• no sfornato un 1.aggio dopo l'altro, convinti di aver cretto t.\nti fari per l'umanità al buio. Alain, Mauri,w, lk-nda, Jk111,111ose la i<..tcrica Taboui, hanno inondato il mercato librario dei loro insopportabili lai cui la folta stampa filcibolsccvica non lc,ina gli elogi: purtroppo, nel pili bello, interviene An<l1 l"a Thérivc sulle colonne del Temps a guastar l.1 fc~ta con la !lua im·,or;ibilc a11.1li,i; m.1 Thérive non fo altro che raccogliere nei loro scrit• ti le -.ciocchc·zzc-e le contraddizioni che vi abbondano 1 mMtl' in rilievo tutta la imperdonabile confu,ione del loro ctr• vello; nel caso di Giorgio Jkrnano,, autore del recente scandalo~ libro / ,~randi cimiteri sotto la luria, Thérivc non poteva C!i:>Crepiù divertente e più cattivo; la .-.ua reccmione ha ottenu• to un succc-s~o ancora più cbmoroso di qul'llO dei Cimitc,i e il risultato è quc·,to, che nemmeno più i ro~i han• no stima di Bcrnanos ! I tot ti di Bernanos sono quelli di uno scrittore pokmico che, volendo a qu.ihmque CO!.tOapparire originale, ~cnialc e feroce, se la piglia con tutti e con tutto tranne che con ~e stesso e ciò facendo accumula OC.-.tialitàe con· ti addizioni; Thérhc s'è data )a pena di pas\arc in rassegna tutta l'opera bcrnanosiana, dalla Grande paura al Curalo di campag11a, ai Cimiteri; nel pili hrl·,·c ,pazio di tempo, come in una pdlicol.:,, il Bcrnanos cattolico cede il po~to al lkrn~rnos epicureo, il Bernanos monarchico si trasforma in 13crnanos repubblicano, il reazionario in rivoluzionario e ro,ì via; r tutte quc- ,tc· l>e:111: fregolinate da una pagina al• l'altra e spesso nella stessa pagina! L'e,;,cmpio di ~imi)(' incoerenza è unico ntlla letteratura politica e ce lo ha dato il e grande • scrittore Giorgio Bcrnano~. prc-miato da accademie pub• bliche e prh·ate e catalogato fra i pili rappn.'¼'ntativi pro,atori dcll.1 Fran• eia contemporanea. Eppure Bcrnano,; potrebbe in qualche modo salvarsi grazi<· a certe :sue qualità puramente letterarie; senza dubbio è uno scrittore, i ~uoi romanzi non m,1ncano dì belle p,1gine e il ~uo stile è del fran• cese classico; non altrettanto si può dire tji tanti altri i quJli, improvvisatisi ,crittori politici C' arrampicati,i wl carro del rc-gime che passava di lì .1 tutta velocità, hanno sfornato ~ggi, biografie, romanzi, pamphlets di mediocri ...i..mil fattura. da tempo di in• flazione, tutti improntati a un facili. smo che è un grave preludio di degenerazione; le vetrine dei librai sono piene di codesta roba, e son soprattut~ to i gio\'ani che, presi dalla fretta di arrivare, han dato tante pessime prove dei loro doni lrtterari e politici; per• cib son sempre gli anziani, tipo Lan• gcvin, che rimangono i pilastri del re• gi1ne di fronte popolare. Piuttosto che giov~ni bisognerebbe dire giovani1.~imi, trattando~i di elementi che vanno dai venti ai quarant'anni; in Francia i gio\'ani ,·,rnno dai quaranta ai sc~~ant'anni : i ,cechi dai ~e,sa.nta ai c(·nto. Giovani 1.a1cbbero, per esempio, Guélwnno. Cas1.ou e Blorh che ~i avviano ver"'o la cinquantina. Il migliore di c,si mi !-l'mhra Jcan Guéhcnno, che ha pubhlicato un notevole Diario di un uomo di quaran(mrni, patetico ca~o di co- '>Cicnza di un cx-combattente divenuto pacifista. Jean Cassou, di origine sp,1gnola 1 che fa capo al gruppo Eu• rope, ~pingc le sue idee fino all'anar• chia ma ciò non gli impedi!-ce di accu. mulare carirhc di Stato nella borghese tcr,a repubblica. Un giovane che vO• lentieri vorrebbe pigliare jl posto del ,cc,hio Romain Rolland è Jean Gio• no, meridionale. Come il Rolland e• gli è un misantropo e infatti se ne sta, tutto solo, nel grazioso e a1.solato pae- ~c di Manosque cd è di lì che ha inviato di recente alla N.R.F. un opuscoletto contro la guerra che ha fat• to un certo rumore; ma &e dobbi;.1.mo credere alle indiscrezioni, dovremmo rivelare che si presta l'intenzione a Giono, scrittore di razza, autore di Re• gain, romanzo dcli.i natura e dell'amore, di ritornare definitivamente alla solitudine e all'arte e di la,ciarc ,1. gli altri il compito di far la rivoluzio• ne voluta da Stalin. Questi di~sidi che si fanno oggigior• no più profondi ebbero origine al fa. mo)() Congrc))() per la dife&a della Cultura, tcnuto~i alcun.i anni or sono a Mosca e per il quale l'eb1n1 horghc• ~i:,,simo llya Ehrcnbourg si diede un gran da fare a Parigi per raccogliere a.desioni ne-Ile file degli scrittori rivo• luzionari francesi; quel congrcs.-.o. che doveva M:gnare l'inizio di una , a .,ta ·opera in comune fra letterati politican· ti del mondo intc10, non fu in rcalt:1 che il pomo della discordia: i delegati franc<.·si \C ne tornarono piuttosto av• vìliti e delusi. V.ile la pena di lcggf"• re in proposito il recentissimo libro <li Vladimiro Dabrovitch: Gli intellettua• fi fra,icesi e il bolscevismo, edito d,tlle Ltbcrlés Fra,1çaises, in cui l'autore mette in evidenza l'ipocrisia della fa~c attuale della politica francc!le, ipocri• sia ispirata da Mosca che vuole rc.1• lizzare il principio e Pas d'ennemi à gauche! > alla base del Fronte popolare. Sarebbe. in altre parole, la ferrea disciplina che dovrebbe regnare nd· k :sini!>tr\!e grazie alla quale si dovrebbe gradualmente pas)are da Blum a Daladicr, a Thorez senza che il francese mrdio se ne accorga, e non tutti naturalmente da questo orecchio ci sentono cd ecco i sintomi della di.,gre• gazione. Dabrovitch cita lo !.te~SOBlum che, pur marciando con i comunisti, li attacca a fondo nel suo opuscolo Bol• sceziismo e socialismo ristampato5i pc-r la nona volta nel 1937 ! e: L'idea>, 'iCrive Blum, e: che la presa del potere politico contiene integralmente la rivoluzione, conduce il bolscevismo a concepii e la presa del potere sott,l l'unico a~pctto dell'in~urrezione, della guerra civile. L'idea che il pos.~,.,o del potere forma la condizione suffi• cicnte della tra~formazione sociale lo conduce a prolungare, fino al momento indeterminato di questa trasformazione, la dittatura e il terrore sistematico. L'idea che la vera preparazione rivoluzionaria consi~te nel tencr5i sempre armati per cogliere il potere d'un col• po di mano, alla prima favorevole OC· ca~ionc 1 lo conduce a modellare la propaganda e l'organizz...uione del partito comunista sul tipo leggcnd.\rio delle congiure e delle !iocietà segrete. li par• tito comunista cerca non d'arruolare le masse proletarie che egli disprezia (sic), ma a scegliere nel suo seno una truppa di a~salto :tempre mobilizzata, una specie di. esercito di mestiere del• l.l insurrezione. La sua propaganda a.perla è al servizio dei piani occulti di cui i capi soli debbono sapere i segreti. Essa non istruisce, non eleva, non esal• ta, ma sovreccita e riscalda. Noi -,of• friamo quando constatiamo, attraverso la nostra quotidiana esperienza, quei sentimenti che uomini, i quali furon0 ~ocialisti 1 cercano di propagare nclb classe operaia: duplicità, spirito di delazione e di tradimento, odio, calunnia sistematica,>. Ci ~embra di lcgq:<·re 11aurras. cp• pure è del più autentico Léon Blum. Così si trattano fra di loro i partiti della maggioranza parlament.\rc; la discordia è poi profonda in seno anche agli 5tessi partiti, i loro congre&5i tempestosi, e frequenti e insanabili le scissioni; la più recente è quella avvenuta nello S. F. I. O. Il bollente Marceau•Pivcrt, staccatosi dai ~cialisti, ha fondato un partito degli operai e dei contadini ; a sua volta questo partito minaccia di spezzarsi in due, già il leader ~•farceau-Pivert viene a• pcrtamen:.e accusato di megalomania dai suoi stessi partigiani! Di questo passo si arriverà alle elezioni generali con un così grande nu• mero di partiti, con tanti odi per,.ona· li, con tanti candidati al potere che la disfatta del Fronte popolare non è più da mettersi in dubbio. L..l crisi del socialismo moderno , particolanncnte del socialismo france• se è molto più grave di quanto si pm:• sa immaginare. Jean Jacoby, autore di La guerra rossa è dichiarata, ne spiega sagacemente i motivi nel suo recentissimo libro Il Fronte popolare in Francia t gli smarrimenti dtl socia• lismo moderno. Qui si vede come l'<'· lemento ebraico sia riuscito a impm,- sessarsi delle chiavi di casa, e la lotta in fondo, si riduce a questo : scalzare gli ebrei; lotta confusa, indescrivibile, ~cnz."l regole, con campioni medio• cri, con masse ~tordite dalla demagogia, con mezzi di propaganda caotici e mal confezionati. A. A.

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