Omnibus - anno II - n.28 - 9 luglio 1938

•,:rN> RQ).fA:\'TlCI d'intorno l.1 metà ., del ,ct )lo ,cor,o non cran gcntf' b ! g.1i,1e prohabilrrwntc per quc,to tv.l ..... errarono quel 'lL'Condorococò eh,• vuol d.m,i delle arie spcn,Ìt.'rJ..tc l' ci\"(_·ttuolc con h• curn.· bit ichine dei ..uoi mobili. k- sur finte bcchc ,g,lri,?;i.uui, le n·nto fov,1.'ltl' dcllt• ::.uc iin bottitu1c-, qua,i dw ,of.l, poltron<.• t puf ,te,,cro pt•r ,coppiarc dì un ..mri- ,o innuml•n•,·ok, e i ,uoi fiori di,'>(·mi• nati dappertutto, ,ullc t.lppc.·at·rie, ,ui punti in non, ,ui p,u,lti, :-.ullcport·cll.1m\ sulk· rikg,H111c dei lib1i1 in nu,:- 1c..·tti.in cornucopie, o in va'lti pani<'ri <lO\·<' i fiori nano fatti di conrhiglit roloratc d'anilina, ,o~H•nuti da un ripitno di c1rta \Crdc e di vecchi giornali, e protetti da una c.imp.:.uu cli n:- tro po~at,1 ,u un.1 base H·rniciata di 11t•m cli ~è. :\b nu1 tutw ciò non 1:r.u, ,:.!Cnltg· ;1i.l i romantici d<·ll'imbo~ht·,ito e indm.tri.1liz:ut<1Ottocento. Si din:bbc che il fitto fumo ddk priml' lo- <:omotivc r delle pullulanti fabbridw ,1\'t•,,(.' ~u·,o una perenne \-detta dinanLi ai loro onhi, un po' come quel!., dtl'. non metaforic1111rntc !:>Oltanto. Il.1\, thornr fa ponan· al ,uo ,.u.:crdote. 7 he Minùta's 81,uk Vcil: l'c:mbkma di una \t'gret,\ colpi.\; tutti i rom.mtici Ottlx:entc'!>chi)i ,t·ntivano in fondo ~11 n1orc terribilmente figli di E, .1, erano O'-~!i)ionati d,\I ,en:;o del pt.•ccato. « Per tutla b vita quel pl'L· w di crbpo cr.1 rirn•h. to "°"'Pc"° tr.t lui c..· il mondo: l'avev,1 -..cp~rnto d.1ll\ilkgr;1 frat1..•llanL.\e dall'.unorc per la donna, l'a,c,·.t tenuto nella più trÌHc delle pri~ioni, il suo proprio cuore; e ,cguit.1\'a a 'itcndet'\i ,ul i,uo volto, qu.1,i prr incupire la malinconia della ,u.1 tenebro,.\ camera, e f.irgli ombr,\ d.11... ok ddl'l'tl'rnit:\ ». « I look aruuud me, a,1d lo! 011 u•ery r;ùagl· a Blacl,. I' àl ! ». Flaulx-rt, Zola, I ki1w, Tha<.:kt-- r.ty, T<.·1rny,on, l lardy, Gi,:-.ing, e via diu~ndo, non ~<.mogente ~.\ia; Schopcnhaut·r è ,cranH.·nt<.· il filo,ofo più rappn:St·nt.:t.ti\'Odell'Ottocento. Qu.rndo \oc,liono n:derc il mondo colorato di ro,..1.,c1ivono la faute de fabbé .\1011rd, un dolce condito di lacrime, come quelli che si mangiano a un banchetto fun<.·breper riconsol,1r,i. Qu;mdo do\'e\'.\110 de:...·rh·ere un ambiente e r;,cmpreerano in procinto di dc,nivcn· quakhl· ,.1mbicntc i roma11LiC'riottocentc">Chi indo~avano lo stiffdiu, dcll'invent,,riatore che )i prc'-Cnt~1alla C<h.1 del dc-funto con \'iso atteggiato ,,Ila circo,t.tnl.\ per rcdigen.· il 'iUO minuto catalogo e mettere i ..u. ggdli; <.' il loro C•tpo sembrava continu.lmentc tentennare al ritmo di II arutas i:anitatum. li pa ..,.,uo, !,Oprattutto il pa,-.;110 recente, faceva \'er-.ar loro lacrime per il '-Olofatto di e,'!><.'riCl P.1,:">atoq,ue\t;\ l O):\ cht' r.at('V..lsai in..·il nodo .1ll.1gola. Tt·ars, 1dle uan ... L.1,crime, ,,ane l;,1,crirnced ,.rc..1,m· O;,1,J.1C'nd'una divin.1 di~peranz.i, Sgorg,,no in cuor, ~•.i.ccolgono negli occhi, Vcdrndo i lil'ti campi dell'Autunno, Pcn),.-mdo ai giorni che non sono più ..\h, tristi e strani come in alba O¾"ur.i Voci d'uccelli ~r mon,nti orecchi, Mentre ad occhi morenti la fincur.1 Via via diHnta un p;,1,llidoquadrato, ~· trini e strani il dì che non son più O Dtath in Li/e, the days thal are ,w more! Ora, il recente pa,..,ato era, pci rnmantici dd medio Ottocento, l'cpoc.i napoleonica, lo i,tilc Impero. E,')i \Cnivano in tuba e .!itiffclim J. invcnt.1ri.1rc il palauo do\'e 'i1er..1 '!.pcn,i<:r;.\ta• mt:nte b~,llato fino .li momento in cui una tromba d,,\1,1 pi.,u., d'.11mi .1Vev.1 ,uonato chiari squilli, l' l'i.\llarml' .!i'er.1 diffu-.o per tutta la dnà, <' fra rullo di t,tmburi e tuono d',lrtiglicrie un impero era croll,,to a \\ <ltl'rlOO. Qud f><I· lc1.uo ,;vuotato ..i. in un momento delti )Ua folla fo.,tiva era -.cmbrato .ii romantici immcn,;,amente lugubre. La ,ua dor~1ta grandio!iità era par~ ·runer('a ai piccoli e me,ti Biedermcil•r chc ,i ~entivano a ca~a loro "olt..tn!O tra i fior('llini del finto rococò, le poltrom· capitonnées scoppiettanti d'un ~rri,o innumercvolt·, e k trJ.nquille ihpidi- ,trc. Lo <;tilc Impero era divenuto !ii• nonimo di funerale, funerale di prima clas-.e. Par che gli ,cnttori \I de,;,<.•rola \'O• cc. perché non ricordo mai di .n·cr incontr~tto nl'ila letteratura otton·ntc- -.:ca (e in quella del nostro .-.ccoloche la continua un mobile [mpcro in circostanze allegre. Ecco l..t ,tanz.1 da lct• to di m.,damigdla Lorenza nl'lla •.cconda delle Notti fiorc11twe di Arrigo H(·inc. con un non \O che di i,tranaml'ntc desolato: « Mobilio e addobbo, tutto ponavJ. l'impronta di un tempo di cui lo !iplendore ci ,lppare adc-.:...o coi,Ì p0lvero...o, e la nobiltà CO'iÌe,;..ni• mc, che le sue reliquie su..citano in noi un certo malc-.~ere, se non addirittura un ~-greto ,orri\o. Parlo cioè del tempo dell'fmpcro ... ». 11 Taine, nel suo VoJage en ltalie, per dipingere la ~quallida solitudin(• dei palazzi romani. ha qut')la battuta finale: e'i'iÌ \ono « pieni di mobili -.dotti, la maggior parte di 'itile Impero»; e in Rome. lo Zola. come esempio dl'll'ammohiliamrnto lamentable di un sdlone cinqucccnt('-K"0di vi,1 Giulia, introduce proprio e un pt·,ante t.1volino Impero c.,- pitato lì rhi ~a da dove ». Ma fino a che punto l' .autore di },/ ana ritCnt.'~~ lugubre e rigido l'fmpcro, può \('dtr,1 quando dc-.crivc il « salone ')t·pokrak c!lalante odor di chic.,a > di .\ladamc ~1uffat d1· Bl't1\'ille. Già l'cstnno d<•ll,1 ca,;.t, ,ituatJ. in rue ~lirome,nil all'angolo della ruc dc Pcnthihr(•. non promette niente di ga10: una facciata alta e nera, d'una melanconia di convento. con immemc persiane che rim.1ngono qua'ii ,emprc chiuse. Il salo• ne è grandi~imo, altis,;,imo, con quat• tro finelitrc ..u. ll'umido giardino, eh(' la- ,cian pa.!isare tutt'al più un chiarore \'l'rd;,1<;tro,poiché il selc non vi discend(· mai. L1 )(.'r.1,la gran sala, « quando Il' bmp;.1dc e il lampadario erano ,1Ccesi,era ,;oltanto severa, con i suoi mobili lm1x·ro di mogJ.no ma~,iccio, i ..u. oi tendaggi e delle poltrone di \'elluto giallo. ad ampi dis('gni lucidi. Si t·ntra\.a in una dignità fredda, tra antilhi cmtumi, in un'età ,compaf).a che t,ala\'a odor di di\'OLione >. Non manca l'evocazione di un fonta,ma come nella ~tanza• di madamigella Lorenza di Hl'ine), poiché 3ccanto al caminetto c'è la poltrona do\'C è morta l.1 madre dd conte, e una poltrona rott.1, dal l1•gno rigido e dalla stoffa dura», ~•cui fa contra'ito. stridendo fra tant,\ ,cvc:rità, « una ,t'gl{iola profonda, la (ui seta rossa capitonnie aveva una mollcLza di piuma >, un mobile di « \'Oluttuo,a pigrizia » Secondo Impero ,art.ti, Secondo Rococò), indice delk wndcnzc ,('muali dc-Ila nuora della rigida madre dd contt·, la ,ccchia dalla mano di frrro. L'imprcsi,ione che il ,.tlone umido e tetro dà ai \'isitatori è ri,H,unta da uno di essi in poche ma definitive parole : « Qui si crepa : wignamocda ». I Goncourt, in Caminu; lactrtcux, ammobiliano di oggetti Jm. pero !J. ca'ia della i,·icille demoiullt un orologio dal l.:irgo qu .1drantc, cl.ii gro"'i numeri, dalle on· cupe; due candelabri <;Otto campana di \'Ctro. formati da ci~ni d'arg(•nto lhe tc:ndono il collo intorno a un turca:">SOdorato; un c;.1-.'iCttoneImpero su cui un fempo di bronzo nno, in corsa, la fal- <.Tu·,a. ,(•n·t· dJ porta-orologio. L' Impuo "emhra proprio .,imbol<'ggiare l'impl,u,1bilc tra'o<:orrcrt• dd tc-mpo; sicché le ore che battono da un orologio Impero ;1,ranno un suono doppia1m·nte ,,mmonitore. falc è il "entimento di J<.•Jnnc. in Une uit> di .Maupa ...,ant, dinan;:i ;,1ll'orologio Impero ,otto campana di vetro po\ato sul caminetto, orologio che, del resto, ha a• ))petto più leggiadro che lugubre : Era un'arni,1 di hronzo, che quattro c ,!onnine di marmo wspcndevano .su w, giardino di fiori dorati. Un sottil(' hilancinc che usfiva dall'amia per una fessura allungata faceva aleggiare LO BTUDlO DELLO 800LT0BE POMPEO lUB0HE81, ALLIEVO DI OANOVA eternamente su quelle aiuole una pie• cola .,pc dalle ali di smalto ». Jeannc, gu,1rd.1ndo l'orologio, « pensò che la piccola ;ipc batteva come un cuore. come un cuore amico ; che e,;,;a sarebbe ,tata la tc5timoni;i di tutt<1 la i,ua \'Ìt..t, avrebbe accompagnato le sue gioie e i :rnoi dQlori con quel tic tac vi\'O e regolare; 5icché fermò la mo,;ca dorata per metterle ,ulle ali un bacio >. Qui il ,cntimcnto di f.italità :">viela di affettuosa dplcczza; e dando a un orologio Impero un tic tac vivo e regobrc- il ~faupass.int ~embra non confonn.1Ni all;.1~upcnti.tione corrente sugli oggetti Impero. Ché, da p.irte degli scriuori 1 un non .,o che di misterioso, di enigmatico, di ,inistro si as~ocia volentieri coi mobili lmJX'rO. li secrétazre, per definizione. è nato per cu:,todirc M!greti, ma mi domando \C il 'IUO\tile - è un mobile tipico dell'Impero - piuttosto che la sua funzione, non gli abbia conferito il tencbro,o fascino che ha per <"erti roman;,;ieri, e la con~gucnte parte di drus ex machi11a. Non giurerei che ro~-.c proprio :">tilcImpero quella \Crivania di pali,,.1ndro nd cui compartimento ~greto Charles, girando la chiave e premendo l..amolla, scopre le lettere d'amore di Emma Bovary. ~fa le lettere che rivelano un altro adulterio, <l'un'altrJ mort•t, m Uue àr di M,,upac;,;ant, son proprio contenute in un « ucrétairt dalla testa di ~finge». Qu<'I povero mobile sarà stato magari c-lc•ganti.,')imo, nu la parte che recava 'iCritta in fronte era di « mobilt.: delle reliquie >; qu,\lco~a di molto lugubre. E qu.1lco~a di lugubre e di maligno emana dall' « alto secrhaire nntico con ornamenti di rame nello stile dcli' Impero > pre,~ cui ,;i svolge la drammatica ~cena culminante di The Aspem Papns di I lenry Jamcs: quel _s.;crétaire in un vecchio pala21.o su un rio .,bbandonato della città malio'ia e dc• rn·pit.1, \'cnczia, e in quel palazzo abit.1 Juliana Bordcreau, l'.rntira amante del grande Mpern, il defunto scrittore, imic~c con l'appa~ita zitella sua parente, M1i.sTina. 11 protagonhta ,o,pctta che proprio in quel mobile 'iiano chiuse le preziose carte- di A\pcrn, che egli ancia di carpire alle ~tlo"(' cu,todi per pubblicarle. Una nott,•, egli trova aperta la porta di co• municazionc tra le \tanzc che ha prc- "<> in affitto dalle :\{i~l>CSBordercau e il loro appartamento, e penetra in questo: « :\-{i fermai dinanzi al secrétairc, guardandolo con una pcrplc~sità vana e senza dubbio grottesca ; perché, dopo tutto, che cosa aveva da dirmi? In primo luogo era chiuso, in ..ccondo luogo (1uasi certamente non conteneva nulla che potesi,e intcress::trmi. Dieci contro una, le carte erano !'.tate:distrµttc, e anche <,<: non lo erano l'astuta vecchia. non le avrebbe mC:">!ionC un posto come c1uello dopo averle tolte d.11 baule vcr<l<.-n. on i(, .1vl'ebbc tra- .,fcrite là con l'ide,, di metterle al ..,j. curo, dal nascondiglio migliore al peggiore. 11 surétaire dava più nell'oc- (hio, era più elipo)tO in una stanza su cui rssa non poteva più far la guardia. S'apriva con una chiave, ma vi era una piccola maniglia di rame, e un lx>ttonc ; di que~to mi accorsi facendovi cader sopra la luce della mia lampada. Feci ancora di più, in quel momento culminante della mi.l crisi; mi b.,lenù in mente la possibilità che Mi,:io Tin,1 avesse veramente voluto fanni capire. Se non avesse dc)iderato questo, se a\c,-,e de'iiderato di allontanarmi, perché non ,weva chiu~ a thiavc la porta di comunicazione tr:i la stanza. di roggiorno e IJ. i,ala? Quello sarebbe stato un segno ben definito che dove\'o laM:iarle in pace. Se nou dovevo );.1~ci.trlein pace, essa intendc- ,-a che io veni<;)i con uno !oCopo,uno ,copo or.i rappn·scnt.Ho dalla troppo sottilr induzione che per favorirmi e'!>'iavc.,~c l,1sciato senza giro di chiave il secrélaire. Norl aveva lasciato !a chiJ.,·e, ma la ribalta si <;arcbbe probahilrnentt· mo,i.a <;e io a\'e!isi premuto il bottone. Questa possibilità mi incalzò, cd io mi chinai molto vicino per giudicare. Non mi proponevo di far nulla, neanche - proprio a\\Olutamente - di abba-.:-.are la ribalt,, ; volevo soltanto mettere alla prova la mia teoria, vedere se il b~1ttcntc si sarebbe mosso. Premetti il bottone coh la mano: una lieve pre..,sione mi a\'rcbbc reso cer• to; e mentre facevo co~ì mi .sento imbarau.ato a rJ.ccontarlo - mi guardai al di sopra della sp;.,lla. Fu un ca!oO,un istinto, pcr<'hé veramente non avevo udito nulla. Qua:,i rni lasciai Colde1ril lume di mano, e certo fec-iun pa\'iO incl,ctro, e mi radclrinai, a quel che vidi. Julìana eia là in piedi, in camicia da notte, sulla ~oglia della :,ua ~tani.a, e mi osservava; le sue mani erano alzate, essa aveva sollevato l'eterno \'Clo che copriva metà del ~uo volto e per la prima, l'ultima, l'unica \'Olta io vidi i suoi occhi !itraordinari. ).,{i fr,.,a\'ano intensamente; erano Co• mc la doccia improvvba. per un ladro colto !ioUIfatto, di un fascio di luce; mi faccv.rno provare una vcrgof,!na orribile. Non dimenticherò mai la -.tr,1n.1 1 piccola figura curva, vacill,mte <.' bianc.1, con la testa eretta; il suo .1ttcg({iarnento, la .,u,1e:-.prei,sionc; né dimenticherò il tono in cui, mentre mi \'olt.a\·o <.1guardarl.ì, 1,.•..-.s.i1bilò conci• tatanwnte, fu1io,am~·ntc: "Ah, mai,calzon(' d'un pubblici~t.l 1 ", « ~on ,aprci ridire adc,;,,o qud che balbcttJ.i per scusarmi, per ,pieg.arc ; ma mi .:1,Yicinaia lei per dirle che non volevo far nulla di male. E,.,.,,lmi .lllontanò col gci,to delle \ue vecchie ma• ni, ritr.1endosi inorridita dinanti a mc j e un momento dopo la vidi cadere all'indietro con un i,uhitaneo 'ìpa,imo, come 'i{' l,1 morte l'ave, ..c còlu. tra le braccia di Miss Tina». Non cont<.•nti di a!i-.OCÌ;.\r;l1i i ,egre.i dei morti (l'armadio della pro\'erbii.tll' c\pre'ìliione inglese, messa in circolaLione nc-lb prima metà dell'Ottocento, a sJ.eleton in the cupboard, sarà ,;,tato un armadio Imprro, o, meglio, Rl'gl'llcy ?), gli 'K'rittori hanno il vezzo di metter mobili Impero nello .,fondo di ... 10ric criminali, e pa..:icnz.aquando l'autore di tanta ingiu:">tiziac;i chiam,l Thomas :\<fann ! Il cui Tobias Mindernic• kel, figura di d('r('litto d'ispira.-;ione dostoiev..,kiana, vive spaventosamente solit.irio all'ultimo piano di una casa di operai, in una camera povera e di- ,,adorna eccetto che per il casi,cttonr, e un solido mobile dell'Impero ton maniglie di metallo, oggetto di valore e di bellezza ». V'è ncll..1 camera anche un sofà ricoperto di verde. del quale il ~fann non dice ~ ,ia Impero, ma, 'ìiccomc « odora di polvl·rc », immaginiamo che lo sia. Prendiamo atto dt·lla concc~,ionc dello scrittore tedesco, che quel caslicttone a\'e!o,;,e W ut tmd SchO,iheit; ma deplori.uno poi cht· <·gli ne abbia fatto il testimonio d1 ur. sordido delitto. Ché Tobias cerca rifugio dal mondo che lo canzona e dalla propria spaventosa solitudine ndh compagnia di un cane da caccia, che a ,olta a volta maltr,\ttJ. e accarezza. lmrht" un giorno ,fog-a ,u di I.ii u11.1 l,l ,.\dira o~,t.,,ion(', l" mt·11t1l' il gic1• , .111cr·ant• è più \'i..,po ckl ,olito, lo :.a· oltl'ib pu an·re il ~u,to di n1mp,t mio; (.' [O'iÌ il cane muore. l'ohi.t'- )i,Wl{t·. t' il (,1,-..cttonc lmpt·ro \ik1uio• ,.unr11tc protc,ta. :\Ll il mobile Impero 'il'mb1,1d1c· :-.i.1 cli,·rnuto un att1T110 ind1,pt·1bahik di ..w. , u• 1111/,ll'llsarit o addii ittur,1 « gi.dlt- • di autori d'una ,fr1..1.molto ink• rion· a qut'lla del ).{ann. La ptt>t,1g'O· 1mt..1d. i '/ h1 Wrntho m tlu· Strn ts dì Ro,.u11011dl.dnnann. Oli\·ia Cui ti,, ,i i111r.nticm· co,ì t·ol dottoH· che h,J p1 ,\ ti<",lto ,u di l<.·i url.l opti ,11io11t punit.1 d.111.1le({'gt': « CondtHTndola .1lla poi ta. tg:li mdugiò prc ..-..o il c;.1mino, <.·di~,1·: " \ 'i pi.1<.ciono k e<N .'. gr.v1.o:">t"'). « " Sì " Oh! ,i; I<.·pl,llT\",llHl I «" :\1t l'imma~inavo. Clw \t· m· p,t· r1..·di quc,ti?". « Indir.n:,1 un p.liO di hrnn,i figure ft·uuninili. ,eminudc, dr.1ppnt).!iat . clw tt'IH'\'iUl0torcl' in alto. « .. Le ho p<.·,r;tH'l'altro gioruo. e I· rirw. non i: ,ero> ... Empire ... •·. "Delili0.._('·1 . « E....1 k guardò: <1ggt tti ,,·1u,t :-,i~mfi(·i.\to,di-.p(·ndio,i. 1t·p1•1ln1ti " :\on , un periodo di cui '-O molto ". «,,~li pian· di .1.[qui,t;n1..·qu.ikh antic.1g,li,1 op:ni t,11110qu;1ndo mc w· \·it·m· il c.,priu·io ". « Egli le m;,uwg-giò con lt- ,ul· im pH•...i.on<lnti mani bi,,ndw. Qu.ilt· hu- ,L1 di clienH· ,t\·c,·.1 p;1gato p<·1 qut,H· 1 Cht· ro~a .tnl•hbc tompr.1to con Ll prn ....ima? ». In Thr IJ011ff o/ thc .·1no, di .\ E. \V. ~f.t'oOn,l.1 cJ.,a « ,q~:n.:ta >, un.i r.,. ,a ;\bb.10don,1ta .i Djgiom·. ha 1111,1 ,t.11lla co,ì dt',rritta: « LJ ,;t.111;,,1 l'I l ammobili;lt,1 con il'g"Kl'n•uJ.l·d l'll'g:.,i.n• ;,,1. s.il\'o che pn lUl lx•ll'arm.,dio n.1.1.- ,iuio, rnn doppi sportdli i11t;u,1at1. che ocrupava un recesso vicino al camim·tto. \'l'ntok con ,pcahi c l:orniti doratt·, .1dat1atc .i luce dt.'ttric,1. l'ran fi,,atc :i.Ile p.llcti. imicmc ;1d akuni a<"qu<.'relli.Un lampa<brio -.c·intill,llltl' di tri,t<.11liprismatici pendeva dal :,0f. fitto, una .,niv;rnia Impero ,t.1\·,1 prc,. \O l.1 fim·,t:·;,1,un di,-ano profondo coi <,uoi tu,cini ,i :">tendevalungo la parl'- U· oppo~t.1 ,\\ caminetto». L\ t,1,a. che ,\Il( hc di nottr « pr('\1,.•ntaun ~'>Pl't• to di lungo abbandono e dt:pt.•rni:icnto >, è la ,c<.•n.1di un t("nt.Ho dt·htto, e ddb losca atti, ità di lktty I-Lirio• wc di<' \'i ,i rera in ,egn·to a ,ni,1,:n: kttcrc di ricatto, proprio sull.1 )Cri,·c1.· nia Impero. 1 titolì d1..•i'il·gul'nti roman11 h.i,tan d.1 sé ;1 indic,11c <'hl' g-li autori. introdun·ndo mobili Impero nei Imo ..inl· hit•nti, i11tcnd1..•\'anoaumentarne l;.1 ,1ni,tra suggc)tività, In Thc lù,wrl .\.f urdo Casi..' di S. S. \ • an Dinl'. tro• viamo « un ampio caminetto con un ,m.:hitr.1\'Clmp<.·rndi bronw e di marmo vcnczi:rno, <,(htcnuto da due brut~ tl' cari.1tidi »; in Shadow 011 tht.:. H'all di H. C. Bailey, la camer;i da letto di Lady Ro..,n.1y ha una ta,ol;.1 dor.tta Impero ... :\la non ,i cred.1 dw io mi sia mCN>J. leg-gerc libri « gialli > p('r il pi.1rere di incontr,1rvi mobili lmp<.:ro; qul''it;i scoperta è ,t..tti\ di mia moglit• che. come tutti gli inglt•,i, è al ro1Tt'll• t<.·di qud g-enere di letteratura. (' adt·~- -.o non -.o ~e provi più \oddisfa;,ionc a indo,·inarC' chi ,ia il reo di un intn·aio o ,l ,roprire, indi;,io non rnl·no <e. 1to Ji un l-orpo di reato. l'1mnli.\nc.1bikmobile lmpt'ro. Quanto a nw, confr"'erò che il"1itro· , .tre <.Juakhr o~getto lrnplTO in un'opc·- ,a che ,to h-ggtndo 1appn•,ent~\ un,t gradit.i sorpn.-..,.1; non clw un libro ,j,1 l·onw un !lt•gcllio di antiquario. d.1 rm istart con qucll.1 ,pt•ran1a I E Di,• lll' gu.lrdi che un;.1 t;,i\ debol(·ua din·ng.1 mai .1bba-.tan.t.1diffu,;,a d.1 pl'r \tudtrt' i librai a prq>ararc ll('i loro rataloghi una '!>J)(:ci.,l"el'zionc sul tipo di «Americana» o « C,unp,rnologia > ! .-\mmiro l<: anime mo1t( di Gogol pn ;lltH' ra~ioni dw 11011 pt·r un fuJ:!.~rvoh· n~nnn ,l un caoddahro lm1x.·ro, mii quel cenno m1 an·icina di più il ru\• -.o, ri'in·glia in mc tutto un cido di ,,....,0<.·i;.1..:ioenìc,ome u11.i paro!., nt'lla lingu;.1matnn.1 udit;• in una <·on,t·r-.a1ione ..t.ranicr,1 : « La ,era mettevano ,ulla t,l\'Ola un candrlabro 1110lt0 t'• l<'gante di bron1.o ,curo, con tre Gr,11it· antiche e un ekg,uHi~-;imo pi;lltcllmo di madrl'perla, (.' acc.mto ad ei,so \Cmpliccmcnte un povero in\'alido di r.1 ml•. wppo, sbilenco l' tutto coperto di ,t·go, scbbcn<' di ciò non ,i accorge)~·- rn m! il padrnnt', né la padron.l, né i clomc,tki ». E potrò dimenticarmi di .:tltri atteggiamenti di NataKia in Currra e pace di Tohtoi, ma non cci to di quc')to: « Natascia, di,tc!.a, gu.1rd.1v,1 diritto e foo dinam:i ., ,é un.;. delle ,fingi di mog.mo scolpite a~li angoli del k·tto, 'iÌcché la conte .. ,a non vedeva che di profilo il vi'-0 dcli.i figlia. Quel vi<;o colpì la contec;~a pl'l la .!iUacsprc-...ionc p.,rticol.\rmente ,r1ia e concentrata>. E tutto di Aurélia di Gérard d(• )l°c1v.d potrà u,cirmi di mt'ntc, fuorché un .- tJ.\'olo < \a-.- ,ico a tripode. dalle te~te d'aq\1ib, una console <;0i,tcnut:::daa una !ifingt' alata » intra\'i.,ti in un « cafarnao » che rapprc,cnta « i relitti di varie- fortn• ne ». Pt•rfino un fiacco rom,rnzo comr G,and/alhcr'_i Strp di Joau H.,,lip lb (On,crvcrò nella mia biblioteca grazi,· .11la menzione di un « letto lmpc-ro foggiato ('Ome un'.rnrea lira > : codi•• ..10 letto ,alva ai miei occhi il romanLO comr la lacrimetta d1c toJ..e Bon- <.·ontc ,lllc granfie dd demonio. MARIO PRAZ

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