11\l:GG[ non mi muovo di casa», dis• U ,e la signora Camilla al marito: < Ti prego, Achille, non insistere. Sai bene che queste sono le domeniche migliori per l'arrivo dei bagnanti. Se credi, vai tu a fare il solito giro coi ragazzi :.. Le domeniche di maggio erano mo• tivo di grandi speranze, ma anche di amio~ attesa per la signora Miglietta: la cittadina, dopo la pausa dell'inverno, cominciava a prepararsi alla nuo• \·a e stagione:., il Grand HOtcl e gli alberghi minori perdevano quell'aria ,;quallida e di abbandono che li aveva contraddistinti nei mesi freddi; nei bar della spiaggìa si cominciava a far ca• pire ai pescatori e agli operai che era meglio andassero altrove a bere il caffè e la grappa, nel cortile del !llunicipio i vigili e avventizi :t facevano j. struzione. I Miglietta restavano tutto l'anno nella villa di loro proprietà, che aveva due appartamenti, di cui uno lo affittavano d'estate. li signor Achille non dava gran peso alla faccenda, avrebbe lasciato che se ne occupas- ~<' l'agenzia degli alloggi; la moglie invece diceva: e Si "a come fanno quelli dell'agenzia, pur di sbrigar<iii:t. Con il marito sosteneva: < In fin dri conti la nostra è una delle migliori ville ddla spiaggia, e poi, anche per la tua pmizionc 1 mi sembra che non .)ia il caso di adattarci al primo che càpita >. Eppure la signora Miglietta non era tr,tnquitla; le restava sempre il dubbio di non riuscire ad affittare. Le settimane di primavera portavano un'atti- \ ità febbrile nella casa, di solito co~ì (alma; la signora, in vestaglia e con un fazzoletto in testa, sorvegliava la ,riva che puliva, interessandosi lei stes. ,a agli oggetti più belli, e il vernicia• torc, chiamato a rinfrescare qualche porta e gli infissi, era certo di trovar: ,da continuamente alle costole. < C1 tengo ad avere degli inquilini a modo mio :. rispondeva al marito che l'esortava 'a star calma, « ma voglio chl' possano dire che nella villa dei Mi- '{lictta si sono trovati bene :t. Così tut11RITXl 11 E 11 0MDE11 to era in ordine ai primi di maggio, quando comincia\'ano ad apparire i più prc\'identi bagnanti, quelli che cercavano con calma, per poter scegliere. Automobili con le targhe delle provincie vicine passavano lentamente pci viali ancora deserti, mentre, ai finestrini, visi attenti scrutavano con .1ttenzionc le case da affittare. Per questo, neanche quella domenica la signora Camilla aveva volutQ accompagnare il marito e i figli alla passeggiata sul molo: la sua dignità lt' impediva di fare come altra gente. che restava nei giardini, pronta ad attaccare discorso con i nuovi arrivati (qu:ilcuno andava addirittura .id attendere 'iul pi,lzzale delta ferrovia), ma anche lei voleva essere egualmente pronta a non la\Cia~i sfuggire una buon4 occasione. La villa restava chiusa, con le tendine abbassate, senzà nemmeno il cartello del e Si affitta ». con un a'ipctto quasi di luogo difficile ad avvicinare : ma la signora Camilla, dopo una ultima ispezione all'appartamento, si era appostata dietro ad una persiana chiusa, spiando ogni automobile che si avvicinava, rammaricandosi quando I,\ macchina, sorpassato il cancello, pro~. guiva per il viale. Le simp:l.tic della Miglictta andavano istintivamente alle gro~sc cilindrate, dalla carroaeri.1 scura, qt1dle che facevano presupporre L..tmlglie facoltoW: e .1manti della tranquillità, distinte e piene di premure per gli oggetti avuti in comcgna. e Ragazzi cc ne sono sempre >, pensava, < perché chi non ha bambini preferisce andare in albergo, ma l'importante è che siano educati e che non facciano malanni :t. Col pcn,.iero. ritornò agli inquilini delle ultime stagioni. < In coscienza. non mi potrei lamentàrc :., concluse, « tutta ~ente a modo, seria. Certo ognuno ha i suoi difetti: la famiglia di quell'avvocato, l'anno scorso, aumentava ogni giorno. Prima loro coi bambini, poi la cognata, poi quell'altro parente, non !J finivano più. Ma quest'anno voglio essere energica: i letti wno quelli che sono, e il mio divano DOKEHIOA AL XARE1 IL PRIKO TURNO turco e Ja branda non li presto neanche per una notte>. Un'automobile, oltrepassata la villa, si fermò davanti a un altro cancello: la signora Migliena, pur non volendo:,clo confessare, ebbe una acuta sensazione di gelosia, e pensò che certd gente non sapeva scegliere. Vide il mo vicino che salutava con effusione i nuovi venuti, poi tutti entrarono nella ca~tta. e Chi:Jsà. se concludono :t, o,scrvò, e lì non c'è nemmeno il bagno, e la cucina è a carbone :.. Ma, guardando nel viale, ebbe ancor più motivo di rammaricarsi: l'uomo dell'agen1i.1 stava venendo verso la sua villa assieme a due sposi, vestiti male, e a tre bambini che trascinavano i piedi nella ghiaia. < Cosa gli viene in mente». brontolò. e Rosa :., disse alla donna di ,crvizio, < vai tu ad aprire, io non mi faccio neanche vedere. Tanto è gente che appena sente il prezzo scappa, ha tutta l'aria d'essere arrivata con un "popolare" :t. I due probabili locatari s'erano fermati sul cancello, e guardavano perplessi, quasi preoccupati dell'eleganza del luogo. L'agente cercava di incoraggiarli. Rosa aprì e li introdus~e in casa. e la signora intanto osservava infastidita i ragazzi rima,ti in giardino. < Speri:imo che non tocchino l fiori :., ~mpirò. Poco dopo i vi-.itatori uscirono. e la ~tva, richiuso il canccllo 1 venne a rirerire. < Aveva indovinato, signora, quella è gente da cotolette di melanzane>, dis"-C,cit,rndo una fra-.c locale che indicava i bagnanti più economi, quelli che s'illudevano di sostituire la carnl' con le fette di patate. La signora approvò col capo, e continuò ad attendere: ma il ciclo s'era fatto buio per un temporale che si avvicinava, cd era facile prevedere che i forestieri si sarebbero allontanati in fretta. e Per oggi, credo, non verrà più ne~- 3uno », disse fra sé la signora Camilla, e ordinò alla Ro~a di andare a chiudere. Ebbe un i~tante di <iiConforto. e Sa.n:bbe il primo anno che non ric,;co ad affittare ... ~a è .1ncora presto:., roncJu..,c, e ci sono tante altre domeniche, e poi, di ville come questa, non è facile trovarne. Potrei, piuttosto che tenerla vuota, fare il bel gesto d'invitare mia sorella: ma che peccato!:.. MASSIMO ALBERINI NOZIZl'EOHO J L VECCHIO Billy 1Redfun, come ebbe zt finito di far coluionf' auitme alla moglie-, si tiri> giù il panciouo < Sembra più stretto >, diuf', e proprio co,ì ! Non c'è miglior cosa di una buon;i col,aione per cominciare bene la giornata •· e Scommeuo che non hai nl"ppurc la più lontana idea di che- giorno •ia oggi 1 > diJ.- 1c Sally. e •(:)ggj? E: sahato ! > dim· Billy. et l'annin•,~ario dellr no,ue no:u.1· nozze d'oro! > dine Sally con accento d1 rim. provt-ro, < e tu l'h,1i dim1·ntic.ato ! >. < Perbacco, è vc:ro ! > e-sciame', Uilly, come pana il tempo! >. e Qualcuno ha buh.4tO alla por1a , di1-- se Sally. < Vado io>, i;'affrettò a din· Billy. Billy aprì la porta e alla viu .. dello \COno•ciuto diue e ~on \Ogliamo auicurarci, non \Ogliamo un a\pirapolHre, nf l:na 5\Tglia a ripetizione, quindi. buongiorno .a .,-oi•· Il gio\anf' rise e Sono un giornalhta >, dis">t",e e vorrei ,e.i.mbian: qualchf' parola con voi a proposito delle voitre nour d'oro•· \h ! > t"Klamò Bill)· da buon scouese, queno non coHa nulla . ma non \tdo pcrchf "'intrreHÌJ.te. •· « Sono i lr1to1i che s·inh·1r:i.sanoJ. qucue cosr ,, diue il gio\ .anouo. La,cialo c-ntrare>, gridò Sally, giacchf non coua nulla 1 e Oh sta bene>, fece Billy ra»egnato. e Pulite,i le sca1pe, raga1.ro >. « Do, e , i ~itte spo~ati > > chiel(' il cromsta e .\ San Pi<:tro•• dint- Bill)'. e Nit·mr affatto>, corn·ue Sali)', • ci siamo ,poiati :i. San Giovanili >. «Ah, è ,ero!> diue Billy. ~,o Dio' Degli amici di quel tempo non 1im.rnt· più che Joc Schol•1... cd è ormai coiì raurap• pito ('hr potreLtw c..mminare i-OllO quella tavol.i. con il C'il,11droin testa! >. e Suppon~o che la \O:.tra esi,trnza .i dur sia .u:ua felice>, ou,·rvb il croniua e St-i spo(ato' > C'hien· Billy e No •• ri!po~r- il giovanotto. e E allora•• di»" Billy, < non f.i.1e domandr nupidr > e Eh. non \c,di come è gio.,ane ! > csclamb Sally e Qu,rnti figli a,etc? > C'hie~ril cromua 1a1110 prr cambiare argomento e No,·e >, disS<·H:lly. e Dicci >, aggiuMe S:tlly e Che conto fai>> chic1t 8illy, ne ho {011r dimcntica1l"Iuno?>. < Se tu a\CHi do,uto farli>, diw· Sally, e li cont('rt·1ti me~lio .>. e Va bene, \"a bene>, sbuffc.\Billy, M>- no pic('o(ez..:c uno di più o uno di meno. >. e Ed ora, signor Rcdfern >, fcct" il cronista, vorreste dirmi se , i è mai OCC'orw qualch<" fatto straordinario durante· la vos1ra lunga eiiucnu? >. e :,.;o, nor. crt·do, 1agazzo. Prr noi, un giorno è sempre it:uo uguale all'.lltro. ~li sono al1.•ttoal m:utino, ho aect"so il fuoco, sono andato al b.,·oro e sono ritornato a ca~a Ho ~mprf' avuto da desinare, da fumare la mia pipa, e ho st"mpre letto il mio giornale-. Ho mangiato 13 mia cena, sono andato a letto, mi sono al2,tto, ho acct")Oil fuoco.. >. e Una ,oh.i hai ,into un maiale alla lot• teria >, dis~ Sally. e Ah, è vt"ro>. dii.se Billy, < già, fu un bdl'affare >. e E i ,ou1i figli sono tutu \'Ì\·i? chie~,. il cronista e Solo otto >1 di)Se Sall}, < e stanno tutli bt>ne > e Cr('dcvo ne an·himo perduti tre >, dine Billy e Ila t,1n1am,·mo1ia quanto un sl:laCC'ÌO 1 > dine S,tlly come a sc.us.irc- il marito. e QueHo ti acc.1dc perché pensi troppo al tuo cane .\iredale >. ~Oh; io non pema,o affa110ad \ired ..lC">. Ha ~C'mrrt'p('n~ato più .il e.me che a me>, di,~c S.1lly. Ebbene, dc\i s.1p1·rc·r, :i'laao, che quel c.ine tu. unJ. genc;1.Jogi.i, < E do..-c avete \ludiato, si.~nor Redfe1n? > <'hirS1•il cronista. Senti, ragazzo, quando dcn cominciare a lavorare a dicci anni e ti ~po)i .a n·nti, non ti rimane molto tl:mpo (H:r <tudiuc ... 111..l impari lo U<"S\Otutto quello che vuoi .. e più d, qut'I che vuoi! e Oh, è si.i.lo q·mpre molto prt·cocc >, di,,e Sally, • c-qminciò a cortt:g~iarmi quando ;1,e\.1 quattordici anni>. f.h rh ... > rise Billy, < eta un p<'tzO dì ra~aua .. >. Non mi dicd<' pace finché gli di\i.i di ~ì >, dis5<"Sally e Oh non dovetti insistere molto>, dis- ~c Billy, e mi •C'guiva come il cane da Cd.C<'iain~cgue la preda ... > ~on 1i ho chie~to io di spo~armi, Bill)• Rcdfc1n' > disK""indignala S,111)· e M.i Questa ma1tina men1re ac.cendc,•o il fu(>('O stavo pensando a tre belle ra~au.c che mi segui\ano come gatte dictr~ una salacca e 10no finite tutte e tre male ; coi!, forsl' sono stato fortuna10... non si può mai .,apere. •· e t, vero>, disse il cronista < ~fa, dite, avrc~tc da darmi una vost,a fotog1afia? >. Dàgli quella C'hc abbiamo fatto in camp,1~na >, disse Billy. ~1a è presa di di<:tro ! > esclamò Sally. e t Il che sono più bello 1 > disse Billy. e Abbiamo quella che ha fatto Sam >, disse Sali)'. (Rilly ha la bombt'ua, giacca nc:ra abbot10nata con un solo bottone, baffi spioventi e calzoni a quadrcttini. Sallv, u1\ cappellino a pi\Jme annodato sotto il mento. il vitino di vespa, gonna a drappea;gi soucnuti da salr di seta e il parasole a manico lungo. Lui appoggia un braccio sullo schienale della sc-ggioladi lei, e tiene l'altro sul fianco reggendosi in equilibrio S\lllc gambe incrociate). e Ah, siete molto carina, signora Redfcrn :t, dice il cronista guardando la fotografia. e Eh sì! Non esiste\a una ragazu più bella di lei nel giro di cen10 miglia e poi .. anche ora... che cosa le manca? :t disse Billy. <Niente! Avete ragione, signor Redfern, niente! Voi siete' un uomo fortunato!>. < Hai sentito, Sally? :t disse Billy. < Su.,·- ,·ia, dammi ·un bacio>. e Oh Billy, smettila! > disse Sally. < Che penserà di noi questo ragazzo? >. T. THOMPSON GIUSl!PPJ! BOTTAI INCONTRI ~ Virgilio, Mauinl, Verga, Mameli e Augusto visti da un eminente uomo d'adone e di cultura. ~- J/,/,, 111 r Jr/I• C.,llr{..101,"rl.J Su11111" Jt p,,1111· 216, l,à IO ~nto volumr comprenJe cinque uggi migistiali su Virgilio, Mai- ,ini, Verg.a, M.ameli e Aug-usto. i:;, E. Giuscppr Bot1.o1ci oftrc con <.jUCssticritti un c:sempiomirabile e tipic.imcntc f•scist..idcli• felice.ar· monia a cui possono giungere, le ....rie doti di uneminenteuomod a1.:onccdi cultur.o1.0rigin•lipc•· 1mpos1.uioncc s..·olgimcnto, nutriti di pn.fond.1 dottrin..i,<.juestiuggimo. i.tr.1nocome l..inostr.1generazione si ,1.cco>ti ,1 una c:omprensionc ,·i- \',l dei gunJi spiriti, scnu sn..ituruli in ..iccosumenti d'ocusionc. * LIALA BUONA FORTUNA -- -~- - - Un romanz.o diverso da tutti gli altri. -MOHD~AD O-R-1 - //".,/.,.u Jr/I• C.Ollr;J""· "R,,,,..,.,/' Ji ,.,,,,,.r 2()(), l,u IO Un rom..inzodiHno d.1 tutti gli ,1ltri, un ronunzo nel qu..ile non solo gli uomini e le donne m.a.anche lf' bestie p..irl.1noe dicono cose t.anto arine e mtcresunti che gli ununi p..asu.noin seconda linc-.i.. B11u1ta fart111," è un titolo .1uguule cht' non dice. e come potrebbe?- qu..il'è:rindolc del libro: m..i ne dice 1'.o1tmo>feu di gioconJit.i e di cufori.i. Prot..igoni~t..di el libro è un cH·J.llo, un puro-ungue di cuore e di intclligenu cccezion..ili. ~'oi ne segui..imo k c.uriu..i d,1p. ulcJro ingenuo c..pricciom e s..iltell•nte o11 illustre:r,1.pprc:int..intr dc\. l.o1su.i nobile uzz.i,. Vicino e intorno• P.itrizio si muO\'CunJ. foll.a Ji "uomini e .altri.aninuli"(un c.ig-nolino imp..i~.ibilc,fr..iJ"..ihro,che f..ipcn~rc ..il RJ'{tl<'I di A. Funce) con le loro gioie, le loro passioni. i loro dolori, i loro s..ini cntusi.umi nel clim• .ardente dcll'luli.a di oggi. Libro s.no, sporti.,.o ed educ•• ti, o, nel miglior senso della p.arol.a. * GINO Da SANCTlS L,I MIA AFRICA ~ ,(.1(;110• fuHo l't,aroma d"Alrica» In queste pagine di efficaci,:, espressiva personalissima. ~ J/.,/,,me Jr/I" C,llr,,_;,,,.,"l,, J.-,-,/,.,," .li futli"r 206, l,rr 10 Sull'Etiopi.;i;,sull..gi uerr.;i;impcri..ilc è sorta tutt.t un.a lctter.;i;tur.i:dai tc-- sti classicidei Condottieri ii di.ui, ai resoconti giorn.ilistici,aipocmctti lirici. G.!!esto libro di Gino Dc Sanctis c:sulad.. ogni classihcuionc cd h.1un posto .;i;sè in <.juestauh!- m.ahorituta di letter..ituracoloni.;i;l.e. Più che narrazione di f.itti è un susseguirsi di idee edi imm.i,gini. I pcrson•ggi Ji queste storie d'Africa sono nati nella rnentedell'iutorcdur..intele marce silenziose:e gli sono stati compagni pci st"ntieriche .-ubcscano le mont.=igncd'Etiopia, o i bassopiani infuocati. Le: loro storie: imm.o1gin.1tenegli acc.unpamenti. dopo un,1sncr\'..intcgiornat.1 di c..imion, o dopo un comb.ittimc-nt~,, ci sono st.ated• lui narrate collostile semplicecdefhc..ceC'heglièproprio. MONDADORI Larivisitdaeale perlevacanze ~ ~-- ( • :,;; ~ ~ ... ~ , • ' - • , Ogni fascicolo di offre un'originaliuima scelta di scritti, fotografie e disegni che toc-- cano tutti i toni del settimanale destinato ad interessare la totalità dei lettori. Argomenti seri e brillanti, bozzetti umoristici, quadretti sentimentali, scherzi, novelle e trovate dànno un carattere di eccezionale varietà e di sorridente freschezza a questo spigliato settimanale. è il vero giornale di tutti e per tutti: in ogni edicola costa 60 cent. ~ ',~{ '~ 'I •• ' - t ; I I ' ~ 1 • ' .,, ~ , , , - , ~ ~ ~ È larivisidtaeale perlevacanze
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