• IE COS.\ fu, vc-ramenlc, la <'Onfrrcnza di San Giov.:i.nni di Mariana del 19 aprile 1917? La risposta è nella coscirnza di tutti: un rs1rcmo tt'ntativo, da p~rte degli Alleati, per distoglit>rc l'Italia da quelle che euno le sue fond:inu.•ntali, indeclinabili upirazioni. Questa verità tro- \a oggi una piena, a· ,aiuta conferma da pane di due diplomatici, che osservarono le cose da \ icino e presero parte, diretta o indirNta, a quei negoziati l'amba~ciaton~ Barrèrc e ìl conte ,\ldro\,,ndi ~lare- -cotti, fidato collaborato,c di Sonnino. Le loro ri\clazioni, che concordano nella IO· s1.i.n2:a, ritscono a diuiparc, in modo veramente definiti,o, quella zona d'ombra che intorno alla conferenza :ne\·ano anco1a l.,~c-iato su~siuerc, e non certo a caso, Lloyd Georg,, nclle sue Memorit, il preiidentc Ribot ndlc Lettres à un ami, un \.Olumetto app~rso nel 19'l41 Alessandro Ribot nel ,uo ]ou,nal che è del 1936, Poincaré nel nono \Olume dei suoi ricordi Au service d, la F,a'la. Apparentemente, la conferenu di San Cio\ anni di ~loriana dOH\'a esaminare la )Ìtuatione dell'.\~ia ~linore nelrcventualità di una \ i1toria tot.1.le degli Alleati, che a\.ttbbc de1erminato lo smembramento dell'lmpern ottomano. Di fatto, aHebbc dovuto prendere in considerazione le offerte di pace separata che \enivano dall'.\uitria, aura\Cr).() la famo1a lettera dell'imperator-: Carlo al principe Sisto di Borbone. La diplomazia franco-inglese si mo11,econ estrema prudenza, conoscendo il carattcre diffidente del ministro Sonnino. \scolliamo B::arrère. ~ci primi giorni dell'aprile 1917, Ribot \Ì rnise al corrente del vi\o desiderio dei goHrni di Francia e d'ln~hilte1T..1 di conferire, nd più brt\'e tempo possibile, col goH•rno italiano su questioni importantihimeo, aninc-nti alla guerra St'nza danni alcuna \pic~a2ionc, mi pregò di pari.une col Sonnino. Questi mi domandò, prima di tutto, qu,lle sarebbe stato l'oggetto di simili comeruzioni, alle quali, del rrsto, ('gli. era dispo~to ad •adnirc in linta di mai,- iim.i Gli risposi che- l'ignora\o e 10ggiunsi, come mia opinione p,·rM>nalc, che, pro.. babilmcntc, i due goHrni dcsidt'ra,ano uno ~ambio di idee con l'Italia sulle questioni nelle quali le tre Pott-nz.c erano interessate: la questionr greca e le future sorti dell'Asia ~finore >. t:lu:riori insistente del Barrère pre,w il Ribot riuscirono \·ane. • Il prt",idcnte del Consiqlio si limitò ad insistt're sull'urgenza d1 questa riunione, che avrebbe dovuto tcnet')Ì a San Giovanni di Moriana e mi sollecitò a fiuarne la data. fu con\·enuto con Sonnino che l'incontro avrebbe avuto luogo in Savoi" il 19 aprile, e che l'.1.nebbc accompagn,to il presid,nte del Consiglio on. Boil"lli >. t. n.. aputo eh, il barone Sonnino era .sospetto~iuimo e- che non si fidava deqli Alleati, che trop~ vohe gli avevano dato indubbie prove di m.alafedt". \nche in questa circostanLa non Ji smenti, nonostante l'adriione alla inopinata confert"ma. e ]t i;ÌJ bien, loutt/ois, q,u la dlfianu naturtlle du ministr, det A.ffaires lt,an1aes llait lt·tìlll, par uttt brrnqut invilt Il', e, ,1menta il Barrère. Senonché, a dii,ipare 1 IC'~pctti del Sonnino ave\·a abilmente proneduto la diplomazia dei goHrnì alloti agiu.udo la q1Jcstione dt'IL.\•ia ~linorc, con opportuni riferiml"nti a quei e compensi>, eh(' il patto di Londra contemplava in modo del tutto f(enerico, ma non dc-finiva, pcrchi la loro d,·6nizione era subordinata all't'~i10 della guerra c·c, a qu( ,to propo,ito, un documento di ~traordinari.1. importanza che mO)tra ramarczz.a, l'inquit"tudinc, l'irritazione del Sonnino prr il subdo'o proadcre dc~li ,\1leati. Ed è un suo telc1Jramma del 17 Jet• tembrc- 19 16 al no~tro ambasciatore a Londr.,a, m.rcheSf' lml)('riali, eh,. ii riferisce agli acrordi cond,i~i da11;1iAlleati a no• stra inwputa. Il primo di quelli accordi riituarda\a Coitantinopoli e gli Stretti, cd t'ra nato concluso nel man:o-aprilt- 1915 fra la R,mia, la Francia e l'In11;hiltt"rr.1, dunque in pieno negoziato franco-runo-anglo-ita.liano del tuttato di Londra, condi- ;it~,\g:, p:e:~~::~t:rod;!1i~:,u;:11;nl~~:~~; di E. Grt')': e Biio~na che rhalia firmi, poi, ,.,. Sazono\ lo dt"sidcra, 1i potrà farle Qptre che la qut"ttion.- di Costantinopoli e degli Stn·tti dr\ e eut"rc aCCl"ttata come ,h,,11 riilie ~on c'è altro da dire. Il ~cor.do di quhti accordi, ,tipul.1to nt"I mall;lofÌOdel 1916 (accordo $ykn-Picoti, in t,·rr-S\a\a wpratt,itto la ft,lncia e l'ln11;hil• terra c ,i rift'ri\ a alla spartizione dei tcrrit.>ri ottomani. e Euo fu tenuto accur.1tamc-n1,· nhCO)tO all'Italia>, scri,.·c Lloyd Ceorlil'e ncllt sue MemoriL Che cosa stabili\·ano questi accordi, )p1·• cie il \('Condo) Dopo wdici me,i di ~uerr.1., Sonnino non era ancora riu«-ito a U,prrlo Di qui uno u:uo d'animo d'insoffrrtnza t di prroct'upuiont, chi" non di rado auumr\a i cara.uni dt'll',.,a,pnazionr S1.a.to d'animo chr 11 11 adure uri tell"gr.'.lmma al m.u<hcse lmpcriali e S1am.1n,. qul"\I0 .mb.1snatore d'Jngh1ilt"rTa mi informava <ht" Grl")' si proponna fare a \' E, ai primi drlla t"ntrant•• ~·t tim.:rna, ~r conto anche della fr,WL a r dtlla R,1,~i.1.,le prome.nt com11nira1io111re• lati\·e ,.11,- int<"Soitn' trrv("n,ite fra lt trr Potrnu ri~uardo a~li Strttti t al\',\Ua \-finore e }-fo ri1pouo chl' aHti apprc10 con inlf'H'\t(' tali comunirazioni lunqamcntr an• fllin7iatr cd attrll", ma chr- non sap,:-.,,ona· ,condnc che lr oJltìmr not:,it" ricevutt' ri. ~uardo ad ruc- avt"\·ano prodotto in wc- uri sc-nw c:!i doloro1a &t.1rprl'1,a e 0.1 quando l'ltalia 1·ra c-ntr.11.J,.in eul"rra (On la Turchia al fianco df"qli \lleatj avevo, di fronti- alk , uir \Od chf' corr'" vano, chiesto più ,ohe :v: e- quali art'ordi fo~ro )tati di~uui o convt"nuti tta gli Alleati, in ordin,. prima agli Stretta e- poi all'\sia .\fanorr Mi 11 era tempre ri,PQ~ln, sotto \arit formr, cht nulla vi era di preciso o di d<"ciso, spcci.ilmrnte per l'As'a 1917 - 0ARL0 E ZITA AL TEMPO DELLA 00NOI0JU Minore; tutto 1i sarebbe riwlto a suo tempo e di piena intes.a comune, e ogni maggiore nolizia ci sarebbe forni1a non appena ci fossimo meni a pari con gli altri nei riguardi della guerra all:1 Germania .\ppena dichiarata tale guerra, tornai a chiedere di euere meiK> pienamc-nte al corrente di tutto, ma da circa un mese ci si rimanda da Erode a Pilato, pretestando, ora che ci s.i "·ole\·a comunicare un sunto riassunti\O degli accordi dhersi, ora invece il testo originale e completo dti medc~imi Tutto questo dovna faNi a Parigi, poi a Roma, pui :,. Londra A~pettavo di S("ntire finahntnte da Crey di eh(· coi.a \·cramcnte si trattava ~fa intanto non potevo, d,1llc poc-hc no1i2it td ossn\·.1.zioni raccolte, non lamentarmi di alcune cssenz.iali que,tioni così di forma come di sos1anu e Comincio dalla queHionc di forma. e L'altro giorno, Margeric dice\'a a Tit~ toni che si trana di accordi già chiu,i fra i tre Alleati e che non sono mutabili; l'It.1.- lia ne aHcbbc la pura comunicazione pt"r ,ua notizia. L3mentandosi di ciò Imperiali a Grey. questi o~S<·r\.·avache l'unica q11e- ~1ione 1ta\a ntll'csaminare se gli accordi presi fra I tre Alleali erano in opposizione con l'art IX della com cnziOnt" di Londra oppure no; e nel ca~ che no, nulla vi era da o~~t\.are, né poteva cuf'n•i m.Heria di lam('nto da part(' nostr.i. Ora a tutto questo io mì ribello. L'nrticolo IX cr,1 solo una indicaz.ionc dellt' t•t~ iioni \'Crso cui si volf!cvano le aspiraziod italian<", p<·r mantenere quell'equilibrio me• diterranco, .&Ila cons<t\.az.ionr del qu.1le le. Potrn:u- ricono1ccvano il legittimo intercue delrltali, L·an. IX non drlimiuva nulla Lo ,tesw Grc-y ,i tra opposto l'anno \C'ouo a ogni pr,·ci,a drtl"rminaziOnl", dict'ndo chr tutto si iarebbc diicuuo tra Alleati sopra un pif"dC.di perfetta parità \ mio ani«> non eutrc fair play, non l'S~ndo Jrall" né equo il patte,J'Ciare in tre 101i 10pra intl"• rt's,i che ti riconO\Ce\ano comuni a tutti 1 IQ('i, e poi cormmiran· le eme <Ome 1)(-ll'r drcisc al qu.i.rto Allrato, dicrndogh chr non lil'!ire~ta wu.a.n2iahnr111,• Lht" acc,·ttarc quanto fu già fiuato d;u~I: .1!1ri. L Italia r i111c-rcua1a quanto f' più dt1j:li altri nelle q•ibtioni d('I Mt"diterranco, nel quale si trova tutta rarchiuia, t" del vicino Orientr \.i è intl'r<"~iata anrhc più dc11;lialtri per l.t numcro~a sua emigrazioni"'. L'art, IX, comi": dice\·o, riconoU',. qursto suo intrrcne nt"ll'cquilii>rio dr! \lcditerr.&nl'O. E allora come ai gi1u1i6r.a uri patto fatto a 111a in, sap ...ta tra i 11101 \llcat.i, patto con cui tutto porta a crt"drre che si modifichi profondamt-ntr- un tale. cquilihrio' e :,..;oi vo! ,·amo cs. nt' alkati, vol<"\aIDO l"IJ>'"rell"ali e cordiali amiei dt-i i.ostri compal(ui d·arm1 ma l'Italia non si s.arcbbc m.a.i raw•~na1a a (art" la parte di cliente o di prot•·tta d, que5ta o q11rlla Potrma o gnippo di Potenu. \11llr \·oltl" meglio rc,1arc soli e isolati. L'Italia avrebl,<· cn• tamente continuato a condurre innanzi fi. no al termine la presente guerra con ogni maggiore energia, ma da1a la situai.ione che si mostrava di voler creare intorno a noi, l'avvenire appariva troppo oscuro; e ciò mi doleva amaramcn1e . e Passando alla qucuione di ~ostan2a, ancora non .sapevo quanto .1.Icontenuto degli comunicati al Sonnino nell'ottobre succc~ sho. Essi non erano tali da soddisfare il nostro ministro degli Esteri, che replica\;.. mediante due memoriali che initiavano una vera contesa. diplomatic.t fra gli Allcau mentre si combatteva su tutti i fronti. accordi a\vt"nuti che qut"I tanto chi" ~ tra Che cosa dovc,.a pen~arc il barone Son• sparso da parole accidentalml"nte pronun- nino quando l'amba~iatore Barr~re gli proziatc da Crey o da Briand, nel corso drllc poS<' il convegno di San Cio\·anni di Moloro varie conversazioni, ma questo tanto riar_ia, Che ~i_prest-ntava, finalmente, l'ocbasta.,,a per arguire che siffatto contrnuto cas1onc propma per regolare la qucstiont' nei ri~uardi ddl'halia non è in armonia dl"i famosi e compcn~i >, per dare un conné colle parole né tanto meno con lo spi- tenuto sost.ilnziale ali' 1rticolo IX del tratrito dell'art. IX dcli.il convenzione di lato d1 Londra. Re\1ava sempre un'ombra Londra di so,petto per il « bru§Co invito>, che dcCrey ha detto a V S. Cut'rc stato nei notava, da paru· degli Alleati, uno 2clo imdeui accordi tenuto conto drlle csif(.-.nzc prowiso e per ciò stcs'-0 inspiegabile. Codl"ll'ltalia riguardo Adali~ munqut' sia, a ras~rcnare l'animo del Sone ~fa l'art. IX dice che l'Italia dovrà nin1;",_ad eliminare qualsia-'! sospc1,o, interaH·re una parte congrua (lqui1abl,; in ra- "cn1\a propr10 in quei giorni (1.s aprile gionc di quanto ,enga ;uicgnato aqli altri 1917), alla vigilia, cioè, della p:irtenza per dans la rJgion midittrranùnnr (il te.Jto San Cio\anni di Moriana, un telegramma italiano del nostro p10-monoria dicc\·a di Imperiali. '' nelle provincit mtditerranec ") avoinnant Il nostro amb.J~ciatorc a Londra avr:va la p,o:;mc, d'.tldalia E con ciò si allude incontra10 due ~iorni prima ad un banchiaramc.ntc a tutta la regione d.1. \lcrsina chctto americano Lloyd Ceorge, che gli a quel di Smirne, col 1el:1ti\·o luntuland a,·<"va espresso il desidl"rio di •vere con lui di Adana, di Konia, di \idin. E se allora, un colloquio privatissimo. Ecco l'r.satta"'"relo rip<-to, non si definirono più ciattamcnte lationr del colloquio: le nostre richi(',te, fu solo ~rchi Cn·y di,sc e R_t-catomi da lui ieri, mi disse, insistencht' tutto si sarcbbl" deciso più tardi ira do d1 nuovo sul carattere srgreto e perso- .gli .\lleati con perfetta egua~lianza, e nale ddle sue confidcnu, di aver motivo di d'accordo. ri1cnl"re chr Ribot si p,oponga di invit.i.rc lo non poho accctt:irt" per conto dl"I V E. e lui stesso ad una conft'renza a tre, mio Pal",e la partt" che- ci ~i vorrebb<:· far al_lo \copo di di«-u~ue direttamente la quc• rapprr\cntare d'infcrio1i1.à e di pupillaf(lj:iO rnonr dell'.-\\ia ~linorc e della Grecia. A \1c ne vado piuttosto dal po,10 che occupo, tJ.lc conferenza il Primo Ministro annette dic,·ndo ai miei concittadini che condan- importanza ··vita.Jr" ,. ipcra che V. E., se nino pnrr mt-, ptrché ho ma11c,lto di pru- 111v11aton, on rifiuti di intt'n-enire. Egli condrnu e di accorginu·nto fidandomi nella ,idt1a e~,enzi.1.le che vengasi al più presto l,•.altl, nl"ila buona frde, nr-1 ,cn10 di equi- ad una wlut.ione dcfi.n.itiva sulla qut'Jtio- ~:\:rn~n:~~at 7 .clla chiarena di Hdutc dei ~:cc~-~~-a~:~aa~l;~~;~~itar!"e inco;r;~•nt~iui~ e Xon mi aspettavo tutto qul"!tto tanto ~1·mo fa\·ore,olc. 11 ~c-n,.rale \faude ha' immcno da Crey, chf' avt-vo sc-mpre cerc~to / Pl"lllnato in 1ft.mpotamia una grossa battadi fare_ ctntro .di tutti" I; no~tre pi.ù itn• llllia, iniiiat.1.)i con favorevoli au~pici per po_rtan11.tratt•Uve _con gli \llcati_. sia po- le nos1re _truppe. Le comf"gu!"nzt di una l1t1cht', 'la econormche, ~i.1 finanziarie _ sperata .vittoria potrf'h!x-ro turr(' ~ro\Sl'. e Prt·!i:avo Rodd di scu,art qal"~to m10 Già ci n1ult-1 da ottima fonte che la Tur- ~foi:to che dcri\a,·a dall'amart"z7a con cui cliia 51Jnca, di\illu~a, comincia a conttnia,~istev_o al .<".roll~di tut_to un ~gnato cdi- pian! 1 111 w,io la pace. Jeparata, la qualt ~c10 di. poli11c.. antcina.11onale 1_tal1ananel- potn·hbe oqgi C1\C~<f'acilitata ,e, come pa1a\\·1·n1rf', fondato sopra una ~,ncru auo- r,· oram.1.1 probabilr, la Rus.sia \'namf'nte c!a1ionl' di amicizia, di cordi.a.le collabora rinunzi al poucs\O di Co\tantinopoli. ConL,oni- <' di ~!'cipr~o ri1pctto tra c~uali. tro ti ~ace turl"a, principale rtciso oppoc R~d . m1 au1cura\·a chf' dallr . stC\I~ 111or(' nmasto è Envcr Pa-.cià, spallegq:iato esprl"".3'0lll 11sate_d.a <:,rt"y.ne-I c,,mu~1cargh finora dal solo. Talaat Bcy, che p<"rÒgià la not1z1.J da hu nfc11t.m1, doveva ntenr-rc acc,.nna a vac11lare. Ilo da insinere sui chl" gli accordi t,n qut"1tione, di cui egli vanu,1u,i:iinc.1lcolabilì per gli \llcati di una stl"UO c-r.. ?(rfrtt.1m,·ntl" a)l'o,curo, .fouero sourazionl" di-Ila Turchi.\ al gioqo degli ancora passil,ili di_ di'<u111onc e d1 .acco- Jmpn1 Crntrali, in d,1a pure dtlla ripermoda111cri11. ~ Sonnino> cuuione del fatto 1ull.t Uuhi:aria. Occorre LI" rimostr,1nzc di lmpnialì a Londra e quindi in modo auoluto eh<' un eventuali" di 'JiHoni a Parigi ot!Nincro finalmt'ntr il inizio di convcrutiooi con la Turchia abrhuluto voluto, p,.rch~, sia pur..- dopo mol- bi.a a tro\'MC ~ii dl·finitwameontt conclusa te trrgiven.a,ioni, qu1·gli aceordi ver:1v.ano l'intc,.i. con l'Italia p<"rJ'A,ia ..Minore. Ritcngo che con Ribot si possa discutere assai meglio che con Briand. Quando egli fu qui, gli parlai a lungo, insistendo sulla necessità di affrettare il prcde110 accordo. La gita del barone Sonnino a Parigi mi permetterebbe inoltre di avere con lui quel colloquio che non po1t effettuarsi a Roma, colloquio a cui annetto singolare importanza, cs1tndo mio vivo desiderio, come vi dissi in gennaio, di esaminare con lui tutto l'insieme della situazione a1tualc, in conneuionc con i rapporti fra i nostri due Paesi, circa i quali cono!l<'cte le mie intenzioni. Può darsi pure che, in seguito alla decisione presa stamane dal Cabincuo, al riguardo della diminuzione del tonnellaggio britannico finora assegnato alla Francia, quella questione abbia a , cnire sul tappeto ed anche per la presenza del vostro minhtro, che iartbbe indispen~abile. In conclusione, non w ancora precisa.mente se Ribot invierà o no l'invito, ma se lo invierà confido vivamente che Sonnino accette· d Tutto quanto precl"dc rimane beninteso tra Sonnino, voi e mc" >. Questo il discorso di Lloyd Ce.orge, di cui non occorre certo meuere in rilievo l'astuzia e l'asSt"n:itadi scrup01i. Per meglio rorprcndcre la buona fedi" di Imperiali e di Sonnino, Lloyd Ceorge parla di un con. veqno a Parigi, fingendo d'ignorare che a Sonnino Rarrère ha già proposto San Cio- \·anni di ~foriana t che Sonnino ha, in ma\~ima, acceuato. Imperiali, ignaro del passo di Barrèrc presso Sonnino, cade nell'inganno (e rhi non ci sarebbe caduto?), pensa che è fone giunto il momento buono di regolare l'a·;sillantc questione dt-i e:compcMi >, e raccomanda a Sonnino di non perdere tempo, di aderir", e subito, al• l'im·i10. Sonnino si rinfranca e, in p.frn'.\ buona rede, risponde a Imperiali che Jr sue raccomandazioni sono superflue pcl'ché, fino dal giorno 13, a\eva aderìto al proposto c01wegno di San Gio,anni dì ~lo,iana Nt'I franempo Barrère partr per Parigi, ;i.nsio\issimo di conoscerl" il n-ro • oi,t!ò{etto > dt'l convegno imminente di San Giovanni di 11oriana. Al suo arri\·o è messo al corrcntt· di umo. Ribot gli comunica la Intera dell'imperatore Carlo al « caro Sisto> e gli domand:i C0\a ne pensi. Il consumato diplomatico toglie immt'diatamcnte quahiasi illmione al presidente del Consiglio francc,t'. t unpos\ibile che l'llalia accetti. E poi, accettare che coca? L'impcra1ore Carlo nt faisnit qu'u,tt t·atut> alluJio,1 cmx rcuenditatio,11 italiennts, et tncore par pritérition >. Seduta stante, con mirabile acume e chiarovcggeonza, riassumc le raqioni che rendono anurdo, inaccetto\bile il disegno di pace separata. Prima di tutto, egli oner--·a, non è credibile che Vit-nna non s:a d'accordo con Berlino. Dalla lcllt.'ra non risulta affa,to, come si ritiene a Parigi, che I' \ustria si proponga di fare una e pace separata> con l'Intesa Né la parola né l.1.proposta formale si trovano nella lettera imperiale. Nella migliore delle ipotesi, l'imp<'ra1orc Carlo offre la sua mt'• diazion,· prcno la termania per indurla ad una pace di eompr0m<'s,o. E l'Italia? Essa è del tutto iqnorata Una proposta di pace, al di fuori dell'Italia, non può essere eh(' una proposta di pace a spue dell'Italia. ::",'enun dubbio fhe il pa® impr-- 1 iaie ;n rà la conscgt11'n73 di dividerl" gli Allf'ati, \e, pure, non è quC\lo il si.:o \<"ro u:opo. Errort' graviuimo, dannosiHimo, la c-onvocazio11e dri mini~tri italiani a San Gio\·anni di Morìana, al solo fine di llll"tlf'rli a 11;iorno dl"lla propo~ta ,Pcll'imp.-.ratorf' Carlo, e 5.-n7a .were loro prcventÌ\3ml"ntc comunica10 il tcHo della lettera Sonnino ;n·rt"bbc subito :\ner1i10 che un qu:1hiad componimt-nto con l',\,astria signifìrava il \acrificio delle rh endira:i:1oni esienz.iali dr-I suo paes•·, dl"\lf' a~pirazioni Jwr le quali c~so crA entrato in p:unra E poi, perchf tanta fretta? E~1.1c. m. tale d,1 f(iustificart', in Sonnino, la prnu.1,ionf' che la Francia e l'lnlllhiltnra ,·olnano accordarsi con l' \uuri:i. a Sl}('SI" dell'It.tlia e I.a con fnenu di San Cio\'anni d; ~loriana, dato anche il ,,10 carattere clandc11ino, ri,chia- \'a di indebolire la fiducia reciproca fra gli Alleati, proprio nel momento in cui la rivolu7ione ru\Sa rendcva la loro unione più che mai neccuaria. lnohre essa obbligava la Francia e l'Inghilterra a trauare prrmaluramente le questioni dell'Asia ~finore do\e l'ltalia prescnta\'a cospicue ri,·endica2ioni. Essa a~rrbb, portato Francia e ln1hit.u,a, nell'intento di roJS1Cu,ar« il zot;trno Italiano sull'onestà dtllr loro irltttl• ,:iom, a superare il limite delle concessioni cht> potnano ragionrvolmt>ntr /art alfltaha in Oriente>. Quenr- considt'razioni produhcro 1t1 Hibot un'impressione e forti,sima >. Non sco,. ◄rro, inHCc, per nulla Lloyd Ct•o1g<', impaziente di :ncontr.arsi con ~li italiani e fiducioso sulla loro acceua:i:ionc. Non c'è srgrcto, per quanto bene cu~tod:to, cht non trapeli. Chi ebhc per primo ,.-.ntorc dr-I rl"ale moti,·o dt-1 com-c!(nO di San Giovanni di ~forlan.1. fu ìl nostro an:- ba~ciatore a Parigi. Cc lo ri\'cla il ronte \ldro\·andi ~farcscotti ncl suo nuo\'O volume: Nuot·i ricordi, che fa ,eguit<> a ~;uura diplomatica 11 18 aprii(', alla "igi1,a de-I com·l"gno, Snhago-Ra~i:e;i comunic,1 la Hrità al suo mini~tro, che ~ta per mrtwni in \'ialj:gio. « Salvaq:o tcleiz;rafa cht' ha cerca_to di sapere da Jul(', Cambon pariicolan \111 convegno. Cambon ha li~po~,o che o~getto principale sarà l'attei:e:!i:iamento dt-lla Ru~,ia dinan2i alle offert<' aunriachr, di pace che la concernono; poi la que\tionc- ddla Crl"cia e, finalmcntr, ha condu10 che /oru acunnuanno ancht alf -tsia ,M,- norr >, Sah-ago non può credrre a 1J11t.1 di~involtura, e pensa che la poca imponan• 7a data da Cambon all'Asia ~finort'. \ia e ,1ITNuta > L-0 tranquilliva in q•ic~to ~;,:~n:!nt;;n~:.t;oca!cl!~ u~:•r;/t~ni~:e:~::::: d;1na. Rihot, gli dichiara Painlrvé, h.l por~ tato la fJUCstionc dell'A,ia \finorc nel Con• 11:'{liodt'i niinist1i, e tutti \OnO concordi nd vokrt' un'intesa durnole con l'Italia et nccc,,ario parlani chiaramente su ciò che può dar luogo a malintesi. La Fran_cia sarà la prima a dtsiderart> che abbiate la pa11e che equamente \'Ì spetta La F, a1,cia dimostrerà che non ditn('ntica, come voi 1eme1c, che l'Italia è venula spontaneamente, srnia c:sscrvi costretta, a ge11arsi nella fornace per aiutare la nazione sorella. Dobbiamo dimostrare che non siamo alleati per niente >. Anche Sah·:igo c:ade nl'I tranello. « Questo discorso mi fa crcdnc che la nos1ra arrendevolezza in Grecia potrebbe cue1c il compenso che ci verrà chie• sto pN concessioni in Asia ~(inorc e forualtron• >. Oh gran bontà dei diplomatici antichi! A San Giovanni di Moriana .1,i vciificarono in pieno le previsioni di Barrhe. Incontratisi sotto la tettoia della stazione, Ribot, Lloyd Ce:orgc, Sonnino e Bosclli salivano, senza pcrdert" tempo, su un u;agonsalon e \ i si apparuvano lontani da sguar• di e da orecchi indi)Creti. Si ignorano i particolari di quella discussione, che dovette indubbiamente c:1sere agitatissima Il barone Sonnino fu, com'era intuitivo prevedere, irremovibile. Non ,,olle sapere nulla di nulla di quanto gli veniva offerto. Per lui il passo imperiale auuro-ungarico non ;wna che un solo scopo: d1\idere gli Alleati Era un'imidia che si dove\a ad ogni co~to evi1are. E quale insidia I A quan10 si le~gt nei nuovi ricordi del conte Aldrovancli ~larcscotti, J.1. pace transalionalc \'aghcggiata da Lloyd Georgc compor1a~·a, per quanto concerne l'lt.1lia, la ,inuneia al Trenlino ptr la Cilieia e la rinuncia a Tritstt per Smirne. Respinta questa minaccia, Sonnino invia\'a immediatamt"nte alle ambasciate di Parigi, Londra, Pictrogrado, un telegramma riser\'atissimo, che vc:ni,a, poco dopo, parafraJato nel comunicato ufficiale che da,·a conto dei e lavori > della conferenza. e Nella riunione di ieri a San Giovanni di ~foriana, a proposito dei tt'ntati\·i dcll'r\ustria prt·~so una o più Potcnzt' alleate per ottenere una pace separata, siamo rimas1i d'accordo che non sarebbe opportuno aprire una conversazione, la quale, ntllc circostanze prescn• 1i, iarebbe particolarmente pericolo~a e rischierebbe d'indebolire la stretta unione ehc t'sine fra gli Allta1i, e chr è più che mai ncces\aria >. Com'era on·io t • come, del rc~to, aveva pre.,,·eduto Barrère, la conferenza, m richiesta di Sonnino, non potè esiml"rsi dal 1ratt.1.re le questioni dell'A\ia ~1inon·. Discussione tempestosa. Cli Allca1i erano presi nel loro stes~ laccio e, ~e voll·, ano e, itare almeno le app.a.rcnze della malafrde, dove\·ano far buon \iso alle prc1c1< italiane. Sonnino, a quanto . ifcri$<'<' Bar. rère, domandò, oltre il possesso di \dalia compresa nel tr,uta10 di Londra, una Parte della Cilicia, Mersina e Adana, eventualmente Akssandrctta, poi l'Anatolia fi. no a Koniah e, infine., Smirne con le sue dipcnden:ze. Fu uno scandalo. ·e Ribot rcspin~e le pre1e~c italiane sui poiscdimcnti francesi e Lloyd Ccorge le combattè per il resto. La discus\ione si inacerbì e parve, talvolta, che i delegati stessero p,·r separarsi e riptendcre i rìspl"ttivi treni. Ribot 01servò che, contrariamente ai suoi impegni, l'Italia a\C,a didhiarato la guerra alla Germania quindici mesi dopo I.a firma drl trattato di Londra, il qual tuttato l'obbli~ ga\'a a scrndere subito in campo contro tutti i nemici dell'Intesa. Lloyd Ccorge ossen•ò che l'Inghilterra pote\a fare la pace con l'Austria il giorno dopo, ed eg~ mente la Francia. Le co1t andavano \·cramente male, quando Lloyd George si ritirò nel suo scompartimento insieme col suo segretario particolare Ha.nkcy. Ritornò un quarto d'ora dopo, tutto ilare, ed esclamò, rivolto a Sonnino: " Ed ora, se il barone Sonnino non è ancora contf'nto, bi\ogna proprio dire che è di difficile contentatura". In reahà, il ministro degli Esterì italiano a,·e\·a l'aria soddisfatta. 11 barone Sonnino a\'eva vinto su tutta la linea >. Vittoria effimera. Il nouro ministro degli Estc1i avc\·a ottenuto Smin1e ; aveva ceduto sulle altre richieste, e la~ciato mano libera agli l\lleati nelle cose ddlj Grecia, dovt'! re Co:-tantino \'t"ni,::a costretto ad abdicare. La convcnziont' di San Gio\·anni di Mo1iana recava in sé il tarlo roditore. l.'arlicolo IX prei.cri\·cva I' im io di cs~a al go,·erno russo, allo scopo di pcrmctterqli di esprimere la sua opinione >. La RuHia, 11;ià presa nelle cot1vulsioni ri,.oluz;onaric, non era dan-tro in grado d'esprimere una qualsia~i opinione e, tanto meno, di dare il suo aucnso ai patti stipulati ~la que~to basi('> perchl la F1ancia e l'Inghilterra negas~ao, in seguito, quahiasi valore a1Ili accordi, pc, la mancata ad,sione della Ruuia. Cosa •e ne drve dedurre? l.;na co~a sola, e cioè che i comp<"nsi in Asia ~1inore non erano stati promessi in buona frde. Il loro HrO obittti\'O non era, in origine, il rispetto della parità e la solidarie1à fra alleati, ma la pace separata con J' Austria Vr:nuta meno questa per l'energia di Sonnino, i compensi all'Italia furono decisi per onore di 6m1a, ma col wittin1e10 dt frodare ~li impegni ,l!la prima occ,uione Se ne vuole una 1ipro\·a? Subito dopo gli • accordi di San Giovanni di ~l01 ìana, il 'l maggio 1917, Imperiali tel('gr.1fa\a a Sonnino che Wilson vaghl"g\":ia\a una pace Sl"p:ir,ua con l'Austria per « finirla al più preuo " con la Germania, e il 14 dt·llo \tt's• \O mese Orl,mdo, che si trO\',l\3 a Lo1,dra per forniturt di carbone, i,wiava ;i Sonnino un telcgr,un1na co~l concrpito: « Llo)·d Ccorge, col quale ho confrri'io per circa due orc, mi fece a1wh(; que,ta curio~a domanda: " Il giorno in ('ui uno stato di ne<"es~it.\ obbligasse l'Italia a se•· ~liere Ira Dalmazia e .\\ia ~finort', che co- ~a prt·frrirebbc? ''. Rispo,i che 1ah· q'lr• stione non si era mai propo~ta allo ~pirito di alcuno. Alitgiun~i che, ~econdo mc, tut~ 10 òipt·ndeva dal sapcrc ie J,l pac•· si u1ebl.x• concima in forma d'impoi!Lionr d;~ farsi dJll'Intcia, o in fo1m.1. di rnmpro, meS\O. Nel primo caro, il dilemma e\ idl'n :</~w~,::po~~i~il;i ~:;~:n~:;e~; i;1:~1 a'~~:':~ 0i t<·rmini minimi nei quali la trjns:wonl' si potrt>bbc fare. Lloyd Ceotge trovò molto gimu la risp01,ta, ma aggium,· che il con- ,,·guimtnto di quei fini dipeudr\·a dalla di• sintc{CrMione di due Stati, ciò ch'era a,i.l. difficile; 111entre era più facile che anermS4.'la di1intf"grazionr di uno ~olo di qu1•1 due St.ui. Come comprenderai, qunto di. Kor,o, pe1 qu.i.nto importalllt', ,i svol,;.e jn fonn.\ di conwr,,t:zionc pri,Jta. \'Nii tu quale ~n,o gli Ii pona attribuirl" >, Lra un'idea fissa ~1a biwgn. con\'Cnirr che, nella sua tcnact' an·er•ìonc all'Italia I.loyd George è ancora al suo poito. ' ~IARIO MISSIROLI
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