MEMORIEINEDITE DI GIACOMOSAVARESE JCONTlNUAZ. DAI NUMERI PRECEDENTI) ~ EDlJTI dietro le ,Tttun\ i quat- ~ tro briganti restavano celati al mio sguardo, cd io non potevo nc-aru.:hc guudarli in fa.cci.i, abituarmi 311a loro fi'iionomia, lcg~crc nei loro occhi ciò che pm..;a,·a nei loro ccrv<-lli ed indovinare le loro intenzioni. Tuttavia, .,iccomc il sentimento della paura presso di mc· è <;t,ltosc1:iprc p:l',- ,cgq:,·ro, finii Jx-n, too;to col riprendere la mia cli-.iuvoltura e la mia· sicurezza. lnfiiw giun~cmmo. Le vC'tturc si fermarono e i 11mtri nuovi domcc;tici ci :-c•1v1rono da ,t,1fficri. Lo StC'-'-O Ficrra e-suo frill<:llo, di'-Ce<;idai loro cavalli, ci offrirono il braccio. Ben tO'>tO Dc B<,ttis. pnmdcndo a p;1rtl' Dc Thoma- -.i~,gli confidò i ,;unì terrori, m:1 il magi<..trato .ilzò 11· ,palle e raggiunse la compagni.i. Sb;\\ordito dalla noncuranza dd vc<Thio. Dc Botti" cor'-e ad informare Zurlo chC' gli rispmc anclù,i:;:li con un ~orri~o. Disp~rato. ~i non rimcirl' a comunicare agh altn 11 Suo terrore, egli si mi..:ca!la :c_troguar: di:1, comp('lsta da mc, dai m1e1 fratelli e dai sci màlandrini. « Si tro"a della caccia nei dintorni? • do1nandò egli a Finra. Ed alla ~ua ri,;po~{a affermativa: « In questo Ca'-0 datemi il vostro fucile, voglio spara:c u.n colpo>. Lo pr<·~ e, rivolgt•ndos1 1>01a ~10 fratello: « Prc-ndett" un altro fuc1k, e tentiamo la fortuna. E voi altri >, e questa volta egli 'li rivolgeva :i n~c e alJ'altro mio f~tello, e anche voi_avrete certo dc,.id1·rio di andare a caccia, non è vero? >. Ma noi tutti non capivamo affatto Ll ,;ua intenzione- e ri,;pondemr.,o di no. suscitando il di,;appunto di Oc Botti" che vokva farci andare a caccia per forza. Fierra •indovinò l'intenzione di lui. e tutto sorridente: e Non abbiate paura>, gli disse, e noi siamo tutti \'Ostri servitori. Di che temete?>. Tutti i colori dell'arcobaleno pusarono a volta a volta s~I .viso d; ~ Botti~ cd infine la sua gioia scoppio. Ciò che aveva detto il brigante lo rac;- sicurava talmente che gli saltò al collo e poc~ m:rncò che non lo soffoca.s..:e '- • c-011 r,mpetuo'lO abbraccio. La compa: gnia credette per un momento che s1 fo~sc venuti alle mani tante erano le grida ed il b~ccano che facc.va De Bottis1 infine hbcrato dal suo mcu?°. J suoi titnori 1 del resto, non erano mfond.iti, perché bi..ogna aggiun!cre che egli :wcva tutte le virtll di un gentiluomo, e non temeva punto per se stcs«>1 ma per noi. Capitan:' della guardia nazionale, aveva marciato anni prima contro i briganti, cd era stato per lungo tempo all'in:;eguimcnto dello stcc;.,;oFicrra. I maligni dicevano che egli a\'CSSCpreso le sue precauzioni per non incontrarlo. Ma come confessarlo? E dall'altra parte come sperare che Firrra ~ ne foc;,;caccorto a suo tempo, per css<:rglicne grato?. D'alt~a parte era vero anche che F,crra s1 dava ancora qualche volta agli affari loschi, malgrado la c;ua carica di guardiano della Villa Adri::ma, brevettato dal governo papale. E fratt'anto le occhiat~ amichc\'oli che Ficrra gli rivolgeva s1 riferivano ad un aneddoto che De Bottic; litC~soignor:wa e che Fitrra gli raccontò: e Sappiate >, gli dis~e. « c_he io non dimentico mai una huona az10n(.· ric(."vuta. :\lei 1813 voi avete pre,;;o parte alla caccia che mi '-Ì dav,1. Dop~ aver frugalo il ho,;co di Vcnafr<' con t militi c la gcndarmcria, \'i arrestaste prc~'° una capanna ~bband~nata e qu.lsi in rovina. I vostn ,;old~t1, dcpoMi i fucili, \i erano allontanati col loro desinare, e voi, con il \Ottoprefctto e il luogotenente della g~ndarmtria, facc~tc col.izionc davanti alla catapec• chia. I di..:cor..:irnddero ,u di mc r i vcstri compa~ni mi malcdicc\'a~,o e facevano progetti per prcndenm morto o \'i\'O: progt·tti orribili. Si trattava, ora di mandarmi del pane avvelenato per mrtzo di mia mogli<·, or,t di sparger<' l.1 voce che fo._,i sta~o pcrdon~t~ per L1rmi u,circ dai miei na,cond1~li ed acciuffarmi. Voi ~olo prcndc,;tc lf' mie dif<:,e: ai vo'-tri occhi io non er~ che un infelice. un disgTa7iato che bisognava ricondurre ,:;ulJa retta via con b dolccaa; , oi ~olo aveste in orrore gli strattagcmmi inumani .che erano prnpo..,t1: dice ..tr che ~o.n ~1..:ogn,~adoperare contro gli uom1111gli s.tc~'-•~czzi che si adoperano contro I topi. lo ero nella capanna che era st:ita costruit;t ap1x1sitamcntc per mc ,:;opra un vecchio acquedotto di cui l'mcit? -~ttenanca tcnninava in un prec1p1z10, a!Lt di,.tan7,l. di qualche miglio dal luogo in cui voi ('1 avate. Erano con mc cinque c.l<'i miri uomini. Non a\'('vamo che a sollc, are il fieno che na,rondcva l'apertura d<:I nascondic:lio .._~.1lt~r fuori c·d uccidervi. E tale rr~\ il mio pr~l'ltO; ma l ~-mtrc .parole ,alvaronO 1.l.\'ita ai YO,tn arn10. Le vo,tr~ parole non il' ho mai più dirnl'nt1catc. cci è stata una fe..t.a per mc- \'l"dt•rv1 ~ Ti,oli e potrrvi arcompag-narc- fin qui. ~iacrhf d,l qur-l t<·mpo io non ho a\'uUN ASSOLDATO ALLA BANDA DI FIERRA to più l'occa~ione di incontrarvi >. Ognuno sarebbe stato lusingato di un sì felice incontro. Sentir ripetere ciò così lealmente, in una simile occasione, e scntiNClo dire davanti ai propri amici, seduti sull'erba, in mezzo alle rovine della Villa Adriana, proprio dall'uomo che parlava, non era forse una cosa da far girare la testa a chicchessia? Naturalmente Dc Bottis ne fu inebriato e passò dall'abbattimento all'esaltazione più sfrenata.· Egli cercava le signore, la parte più eletta della compagnia. Si spazientiva a veder la· gente perdere il tempo ad ammirare le rovine, mentre egli aveva tutto un poema da ~iorinarc. Saltav.t, comml'ntava il racconto, gcsticolava; infine riuscì ancora questa volta ad attirare su di ,;é l'attenzione della brigata e a narrare quanto era capitato. Intanto noi non ci lasciammo sfuggire l'occasione per domandare a Ficrra come fo-.,;cdiventato brigante. « Ucci~i :.1 ci clic;~c«, un sergente della genda1mcria che voleva far l'asino con mia moglie, e mi ~alvai in un na,;condiglio. L'indomani la polizia circondò la forc..t.a, frugò dappertutto, ma non mi trO\'Ù. Ciononostante, il capitano ddla gendarmeria. a\'cndo giurato ?i farmi impiccare nello ste\SO punto 1~ cui io :nc-vo ucciso il .,uo sergente, m1 denunziò come carbonàro, prc-tc~ che uccidendo il .,ergente io ave~i obbedito a un ordine della ,;ètta, e mi fece deferire al tribunale militare iqituito per giudicare i 'l(.'ttMi. L'accu,a era gra\'c e mio padre andò subito all'Aquiln per incaricare un avvocato della mia difc..:a. Ndl'attc.~a vi~!li na,co,;to, nella pili mortale angoscia. Dopo ciu~ ,;cttim.1nr mio padre \'enn<' a trovarmi nel mio rifugio. e mi dis,;c che l'avvocato dcsidc-ra\'a parlare con mc pcr meglio 'itahilire la. linea della difc,;a. TI convegno fu fo,._atoper l'indomani alle due del pomcri~gio, in una ca..:etta situata sul limite del bosco. lo potevo 'lc-guirc due "ie per giungcn•i, m., ,;cclsi la pili br<',..·c.S))O(·cando da un sentìcro del bosco. "idi 1x.•ròda lontano dci militi. appo,tati e fui co,;tretto a cambiare via. Questo incidente ritardò di due ore il mio cammino e giun- ~i ,;ul limite del bosco :illc quattro di sera. A\'vieinandomi alla ca!IC'tla udii dcllc grida, e qu::rndo (ui vicino vidi due gendarmi che staffilavano un uomo: quc!'ot'uomo era mio padre. Allora compre~i la rctr che mi era stat~ tesa. :-;on rsit,,i un istante \ul partito. da prendere-. ~li na,.cosi d.ictr? .una ,;1epe e col primo colpo ragg1uns1 11 gendarme chr fu..,tii;;-avail mio po,ero_ p~clrc. 8(·n prr,.to cambiando 1>0sto tira, un '-('Condo colpo che ferì un altro gcn: danne, e li avrei ucfi,;i tutti s~, p:c"~ dal pànico. c-.,;j _non ,;j fo,._c-ronfug1at1 nrlla ca~a, barncando porte e fint,tre. I 'id(•a che mio padre- na ancora tr.1 ,; mani di quqr]i ,;celle-rati. l'idta dell'orribile tradimento perprtrato dal~ l'uomo nel quale avevamo posto la no• stra fiducia, infiammò il mio coraggio e raddoppiò le mie fori.e. Ebbi l'idea di mettere a fuoco la ca.sa... ma ero solo! e Girai tutta la notte nei dintorni, ma all'alba fui costretto a ritornare nel bosco col cuore pieno di odio e di rabbia. Tre giorni dopo, appresi che mio padre, acctlsato di avere attirato i gendarmi in una imboc;cata, era stato condannato e fucilato, e che la mia testa era stata messa a prezzo>. A questo punto del suo racconto il brigante si fermò: la sua emozione cr::i. al colmo. f suoi occhi scintillavano e la sua figura, prima così insignificante e prosaica, manifestava qualco,;;a di grandioso e di eroico che ci fece trasalire. Si levò cd ac;ciugò, non una lacrima, ma una grossa goccia di sudore che scorreva sulle sUe gote- infi:immatc. e Circondato da insidie, riccrcato da ogni pane>, proseguì Fierra, « io non potevo rimanere più a lungo nel medesimo a,;ilo senza espormi all'arresto. Ri!lolvctti di raggiungere una banda di briganti come mc1 che girava nti dintorni di Castel di Sangro, della quale finii poi col diventare il capo. Per tre ann~ ho tenuto in iscacco la ~tndarmeria, le milizie f' le truppe regolari inviate a volta a volta per catturarmi. Sentite ora questa: una sera, travcr;ando il guado di un torrente che scorreva ai piedi dì un precipizio molto profondo, vedemmo un vecchio con un'a~cia in mano. Il volto sconvolto dd j)O\'crctto c~primeva la di!lpcrazionc e la follìa . .\1i avvicinai a lui (' lo interrogai. " LMciatcmi in p:icc ", di,;;,c, "vengo qui per levarmi la vita, giacché domani andrò a finire in g:l.lcra ". Egli raccontò che era fittavolo di un miserabile mulino, appar. tenuto altra volta al duca d' Ascolii e ora confiscato dd! governo fr.1ncc,;;c a profitto del demanio pubblico. Egli era drbitorc di due annate, e l'indomani l'e~:morc ~arcbbe \'Clluto per esigere l'affitto, o per far portare via la sua roba e imprigionarlo. 11 Ho sci figlioli ''i aggiungc\'a, "non ho un .,oJdo, e una volta che <,arò in prigione cs~i morranno ccrtamcntc di freddo e di fame! ". Ne fui commoc;so e c:kcisi di \'Cnirc in aiu10 di questo infelice. Saputo che l'ammontare del suo debito era di ottanta ducati, gli dissi di rientrare subito al mulino, preparare un dc,;;inarc per dicci pcnonc cd attenderci a mczzanotte, giacché g-li avrei portato il denaro dì cui avcv:i ~iso~no: Il vecchio diede in csclamaz1on1 d1 gioia e partì; a mczz.~not1e ~rav_amo d<1 lui. Cenammo e gh contai gli ottanta ducJ.ti dicendogli di slare bene attento e di c~igcre b quict<ln7a del suo pagamento. Avevo già il mio piano. Partimmo mentre i miei camC"rati già incominciava.no a mormorare ,;ul catti\'o u~o che 10 facc,-o drl drnaro C"omun<•.Conmct•vo pcrfrtt;1111cnte la ,tr.,da dw l'f',attort do\'Cva fare 1x'r giung<·n· al mulino e mi imlX><..CaLi.o Li-.riai pas ..;in• la prima \·olt;i \('n1,1 muo- \'Crci, ma ,d ,;.uo ritorno lo arrt'\lammo. lo waligi.u,1,no e trov.irnmo nelb ,u,, ho1 ,.i una sùlnma qua,;i doppia di quella d1e io a, no pr4,tato al mugnaio. Allm,1, ,·olg-(·ndomi ,·cN:> i miei comp.1gni. mo,tr.1i loro cht· una huona a11orw porta fortuna. Qur\lO _non fu il ,olo v~ullaggio chr- raccogliemmo d,1lla no,tra ~encro~ità. Dopo qual• chr mc,,· re Frrdinando rito, nò a :--;apoli e il dut".1 d',-\~coli con lui. Dopo dw quc·\li fu , ientrato nd po<;.,C\\Odr! ,uo mulino. rnt·diantc l.t irllt'rcc~sionc dtl mug-n;1io.il dura mi ottenne il perdono d,·lb j)('lla capit,dc e fui l'"iliato in P"rp<·tuo cbl n.·amc. \'oi >, conti• nuò il hric:<Hllt' credrndoci C''-iliati 1 e voi cht' ,apt't<' comt• m1· qu<tnto <;Ìa pt·no-..o\'i\(•n· lom,1110dalla patria. otu.·nctc·mi di ri('ntrarc al mio focolare e morire nella tnra dw mi ha , i,to nascf'r<·>. Glielo prOm<·1tcmmo e m.u11rnemmo la parola. Apptna giunto a N.1poli, Zurlo ottenne l.t g1.1zia completa per F'inra e ~li procurò perfino un po"to di guardia forc ..t.alc- fuori scr,..·i;,io. Co• stui rirna,;c amico della cac;a t mod 1wl 1837. circondato dalle no ..t.rc cure e c:olm:1to di bl'1wfici. LA RIVOLUZIONE DEL 1820 Il ritorno di Zurlo a Napoli fu un n·ro trionfo. D.'l Portella incontr<unmo ad ogni pa'),o Jmici che acco,rcvano per stringtrgli b mano. funzionari pubblici che vcni\'ano a fargli omag- ~io, propril'tari delle di\'tl'-C terre. per le quali pas,;avamo, che, pur non corn,.,ccndolo. ,.j .iITrctt,H"ano a ofl1irgli ospitalità. Lun~o il viag~io ci erano ttati pn:par<1ti rinfre-.chi, col.1zioni. banchetti. Zurlo era raggiante per quc·- sta accoglirnza 1 r quantunque la :-U,l mo<k'-ti<.1ne ..,offri\se, ed egli ~i ~forzasse di na'-COndcre la sua profonda èmozionc, la soddisfazione di lui era co'-Ì compl('t.t che -.an:bbc stato impmsibilc non accorgersene. Si festeggiava in lui il regime nn1ratiano 1 che in certo modo l,1sua persona rappresentava ancora agli occhi di tutti. 11 viaggio trionfai<' cli Zurlo cm 1.1.n.p.1rotesta contro la rcl!taura1iont e contro le tendenze del regi1m.• succtduto alla ri\'oluzionc francc~r. Il R"<)\'èrnose ne adombrò, e Zurlo1 eh~ aveva fin dal primo momento pc·rfcttamentc compre<:0 la ,;ituazionc, giudicò prudente sottrar._j a tutte le calorose dimostrazioni di cui egli era ,tato fotto ,;cgno al suo arrivo in Napoli e di ritirarsi in ca.mpagna. Che Co<;aera dunque accaduto dal 22 maggio 1815, e che cosa era avvenuto di tutti i progetti di futione e am:dgama fra i divcr,;i partiti politi1..'.i d-,.. dividl'\".lno il reame nell'epoca della restaurazione? L'Impero era finito, ma il ricordo di c,;so non era sfato certo relegato con l'imperatore in mezzo ai flutti dell'oceano. I vecchi soldati della grande armata, e ne contavamo molti nelle nostre file1 non avevano dimcmica.to le emozioni di una vita piena di avvcnturc e di gloria, non avevano rinnegato né la loro fede né la loro bandiera. In u11 momento di stanchezza e ~Cn• raggiamento 1 ec;!liavevano abbandon.1to e qua,;i tradit,o :vlurat, a\'cvano falto voti pcl ritorno dell'antico regime, il qual<·, p<"r comcgucnz..~ della politi: ca di Napoleone, era divenuto qua._, il c;imbolo cl('lla pace e ,della tranquillità. ~la qu,rndo a,cvano "i,to poi d.t vicino cotr<;tOantico regime ne erano rima.;;11dclu,i, c i loro occhi ._i erano ri,·olti tri~temt'ntc vcr'-Oun p.,ssato che era loro sfug~ito pc-r sempre e che cominciavano ~ià a rimpi.\nj:(cre. Le viccndc glorio,c dell'lnmcro cominciavano ora a divcnt.1re la poe,;ia del tempo. Una "a..,ta carriera apt•rt.t a tutte le c.ip,t(·i1à, una carriera brillante, di cui •1a _imm:iginazionc, j>C~ Li -.ua lontanam:1 indefinita e fanta,t1ca, \lar~a, a ;1ncor più i limiti, ~orridc"a troppo alla gio,·cntù perché essa potesse ra~scgnarsi all'immobilità impo~ta agli uomini ed alle coc;e dalla restaurazione col suo svolgersi lento e monotono. Il mo, imento r;_,pido, imprc!)- so dalla rivoluzione, organizzato e propagato dall'Jmpcro fra Jr, ~ocictà curop('c, si cr.1 cangiato in un hìso- ~no irrdr,·nabilc dì azione in ogni indi\'iduo. Ogni uomo sognava la fortuna. l'attivi,;rno, il movimento, la gloria, le ~palline di g(·nnalc, un mini• stero, un trono. E pt'r('ht' no? Gli c..,cmpi non crano for ..c. lì per scuc;..ire.giu,;;tificare anche cote~ti ..,og-ni di gr:rndezza, di cui la po!-..i.bilità eC'tit,n.1 la cupidigia? D'altra parte l'indu~tria non era ancora ahha..,tanz,1 s, iluppnta per a<.-.orbirc cotc,;;ta atti\'ità rdacc <"heè diwnt,lla il SC'gno c;_1r;1tu·ri\tico dC'l XIX secolo; e quando ciò ro~~c stato, la rc-..,taura1ione non era lì per arrestare questo ~lancio, prr comprimere le a,pirMioni! CO'-Ì drgli :i.genti di cambio come dei filo\Ofi e degli uomini politici? Non cm lì ptr di,.sipaie i -;ogni dei capitali~ti, per impcdirc le emOzioni della bor,.a, pcr ;irrc·surc ogni tcnt..tti\'o cd ogni imprC'..:a? . È vero che l'induslria ~tava per divenire a_gg-iotag-c:ior, che nulla potcv:1 arrestar(' le conc;cgu(•nzc fatali, per c;li individui e rcr le c;ocirtà, di quc'ltJ. supcrpopolazione paras<;ita, avida, ambizio~a che corrode la '-OCictàmoderna. :\l'a allora tutto ciò rra un mistero e lo scora~~iamento ,i era impadr~nito di tutte le cJac;si della. società. 7-(conti11ua) GIACOMO SAVARESE ' UGO OJETTI ACCADEMICO D'ITALIA PIOVIVIlItlVIVI COLLEZIONE"LO SCI\IGNO", PAGG. XX-328, 14 TAVOLE FUOl\i TESTO, LIRE 12_ In questo libro Ugo Ojetti uccoglie final~entc:_i .piò ~otc:,,oli! anzi i più applauditi disconi suoi di questi u~hm1 ~nn1_:quas~ tutti disconi commemoutivi di pittori, scuhon, arch1tett1,poeti celebratissimi da Giotto e da Mantegna a Canova, da Foscolo e da Carduc~i a Di Giacomo. Vi si raccoglie in poche e lim: pide ~gine quella son;ima di ~ottrina e_di ~s~rienu J?Cr'~1 Ugo Ojetti, in f.attod ute e d1 ;usto, s1 puo dire la g~1d.ip1~ ascoltata e scguita dal nostro pubblico. In u? arguta prefaz1,~nc gh rnuncia anche le sue idee sull'oratoria: un ar~c che non _sinsegna piò e che sarebbe molto util< tornare metodicamentea ms_cg_nare come s'usava in Grecia, a Roma e nelle scuole dette uma01st1Chc. MONDADOIU - MILANO A I mare)ai montz: ai.laghi ovunque vi rechiate a trascorrere le vacanze, le pub~blicaz.ioni illustr.ate della CaSJ Ediuicc R.iuoli vi porteranno I eco della vita che continua anche al di 11 della parentesi cstiv.1. Abbonamenti speciali estivi (con dc:corren1..daa qualsiasi numero e con diritto Jd eventuale cambiamento di indirizzo). Dodici .retti11ume d; ,bboo,mento ,d un, delle .,_ gucnti riviste settimanali: Suolo ill,11tr11l0,No,·el/", Ui, C:}- nen111 ll/,#slr11{ione, e;,,{' ill11slr11to,Tutto . . . . L. 6,,o Dodici setti,11111,e di abbonamento .Jlla rivisb scttimao,le p;,,..f,, , · L 5,50 Dodici setti1111111e di abbonamento al bisettimanale umoristico Brrto/Jo. . . . . • , • • • • L. 9,- DoJici setti11tt111e di abbon,1;mentoa Omnihus, grande settimanale di attualità politic.1e letteraria . . . L. 1 i, - Dodi'ci set/ i,11111,e di abbonamento cumulativo allcpu"bblicazioni: Suolo ill11slr11toN, 1XJrll11L, ri, Ciuem11ll!,11tr11{io,,,., Cine illustr11to, Tullo, Picro/11, Buto/Jo, o,,,,,;1,,,, L. 60, - Tre 11,esi di abbonamento ad Sa,r11rio o L, Dunn11 . . , , . , delle riviste mensili .. L. 12,- Tre 111e.ri di ,1;bbonamcntoalla grande nale Cinrm11 ..... ri,,ista quindiciL. 10, Dodi'ci setti1111111e di abbonamento a tutte e dodici le suddette: pubblicaz.ionidel Gruppo R.izzoli(con tre n~mcri d! ognuna delle riviste mensili Sren,,rio e ~ Donun e set numeri di C;,,,,111,). . . . . . . . . . . L 90.- RJZZOLI E C. EDITORI MILANO - PIAZZA CAf/.LO Ef/.BA, 6 I VEllSAMF.N"TIPOSSONO ANCHE' f.FfETTUA.llSI SUL CONTO 001\llF.NTE POSTALE Jf2016 JN"TESTA.TO.A. R,IZZOLI E C.· MILA.NO
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