(CONTINUAZ, DAl NUMERI PRECEDENTI) W O GLI dico: "Zucchero non ne ho preso, e tutto è pulito come ~ !:j~n~j; c!'fTèq~I~ ~~t~iv~'!~ tr~i prende il vassoio e dice : " Potevate prendervi tutto lo zucchero, perché a me non importa nulla". E intanto si porta\·a \"Ìa ogni cosd. "Fatemi un riba~o ", dìco io. "Ribasso? Che ribasso? ". E non se ne andava. Allora gli mCtto una lira sul ta\olino. E lui non si muove. Con un dito mi faceva cenno di tirar fuori l'altra lira. La tirai fuori, ma da quel momento cli~.,j che Napoli non avrebbe veduto i miei soldi. Ero imbestialito. Vedo che pa..,,;.i un tranvai. Ah, dico, almC'no mi "P~w,oun poco. Vedo uno che <;cendc e butt,\ il biglietto. Raccatto il biglietto e a..p. cuo che uno di quelli col bcrrcùo. come li chiamano, si fermi davanti a mc. Sta\"O frrmo, scrio. seduto, col biglietto in mano, e guarda\"O le CO'C che p.·w,a- \'ano. Quello col berretto mi parla, della gente mi parla, e io faccio finta di nie-1ltr. Si mettono~, ridere. e io faccio lo ,;;te,;;;o.Tanto, a ridere non ,;j paga. Faccio il sordo, sordo come se non <;Cnti.~.i.. Poi quando la macchina si ferma . ..,cc-ndo.Mi guardano e mi ridono dit.'tro. i\fa intanto mi trova\O • in una helb villa. con d<'llc panchine e della gente che stava seduta. i\li guardo intorno, non c'era nessuno col berretto; chiedo ~e ,:i paga per mctten-i a srd<'re e mi rÌ\pondono di no. Lì non ho pag.no. Poi, domandando, vado dal medico. Una donna mi dice : "Biso~na pag,,rc prima". "Qu:mto?" dic-o io. "Duecento lire". "lo non ! >ago ,;e prima non vedo quello che 10 ·•. '' Que~t;\ è la tariffa ", mi dice la donna, e bi~ogna vedere come era affabile e come ,;onideva. « Al dia\·olo la tariffa", dico io; cd esco. 1 soldi rniei il medico non li man~ìa. Per i\tr,,d:1. c'erano pc-r,one che ofTri\·ano fiori, ~ente che Ju,;tra\::i le scarpe, gcnt(• che diceva: ",\e-qua fresca fresca, limonate". Sì, tutti gentili. Scmhra che· vi regalino tutto. Cammina cammina coi piedi a pezzi, e sento un buon odore. Era una bella tr;.ittoria, c'era ombra, e pesci grandi così di unti i colori. L'arqua \puntava fuori da una ca1Jnrlla. c'erò"\no frutti frt,,;ehi e coloriti me~~i lì. e dentro era fresco come in unJ. grotta. Guarda qua guarda là, tutta la città faceva odore 11,.,011 aomlnl puuno • I• ~U'd&.110, •• 11 di pesce buono, e in certe vaschette c'era perfino il pesce vivo, e la padrona bella e piena di salute sorrideva seduta là dentro. Uno viene fuori e m'in\'ita a entrare. "lntendiamoci ", dico io, "intendiamoci prima i io non voglio spendere molti soldi, e facciamo un ribas,;o ". " Rii isso? " mi dice quello; '' qui si mangia per tutti i prezzi". Mi metto a sedere. Ah, che fresco, e che acqua buona, e che bella luce; si sentiva il mare in quella luce. Mi mttto a mangiare. Portavano roba, roba, e io dicevo: "Guardate che siamo d'accordo p("r il ribasso ". Quelli portavano, capite, ma io qualche CO<ii;t la lasciavo perché non volc- \'O $pendere. Alla fine viene il conto, quindici lire. Ah, cani, dico j giacché pago, \'Oglio aspettare qui quanto mi pare e riposarmi. Piglio la salvietta e ri faccio uno ~trappo. Imparino, dico, imparino. E la ~ra ~tessa mc ne vado piglio il treno abbottonato fino all'ul~ timo bottone e con una spilla di sicurC7.zaalla tasca del portafogli, senza dar retta a quelli che gridavano: "Cc1;tini. panini, ,ig,\ri, acqua fre"ca, cu,;,cini". Al diavolo, al diavolo . .Non compro niente. Se tutti face..sero co- ,ì, ,;j riformerebbero le città. Ma ,;apctc che quando mcii dalla trattori.\ uno tira una "razzola di ta'-Ca e mi viene a sp::iz..zolarc?E alla fine \'Oic'\"a dei soldi. naturalmente. E chi ti prega di spa,..zoli\nni? }lo for-,;e bisogno della spazzol.i, io? E con le duecento lire del medico, aggiungendocene altre trecrnto, ho comperato una copc-rta da letto. m;1 co'-l bella che da noi non ,;j trova. Anche li ho tirato, e alla fine il 1wg07iantc mi di..~e: "Andate al dia\'olo" ». La "era, tornati a ca,;a, Terc<,a e i;uo marito parla\"ano di quello. che a\'evano \ eduto. Ecco un ·rauo che si compiva tranquilbmente, come se il matrimonio accade._sc la prima volta fra g-li uominì: la spo"a giovani~sima e ignara. lo sposo vecchio,. cominciavano J.;1 loro vita in~ieme, per quante allu- <;ioni maligne si facc,.scro. Un altro fatto acc.idc\'a in quei giorni. Il gruppo di pastori che aveva aggredito la donna nd bo,;co, aveva proposto un accomodamento; gli autori del delitto si dichi:travano disposti a riparare pacificament<'. « Come pos,;,ono riparare? » chiese Terc,.a. « Si dichiarano~ pronti a sposare la ragazza vittima dell'aggres ..i.one, e se ella accetta, è estinta l'azione penale». « Ma non potranno sposarla tutti insieme». « Essi offrono alla ragaz7,a di scegliere fra di loro quello che sarà suo marito». « E la ragazza? ». « La ragazza ha fatto sapere che "ccgl!ereb?C il ~rimo; è il più giovane d1 tutt11 un upo piccoletto ». « Ha fatto bene», disse Teresa. « Una donna vera non 5j può regobrc diveNamente. Dicono che sia una ragazza piuttosto stupida». « Ha una fama di donna stupida. t ~oltanto tarda». « Una donna in queste circostamc non è mai stupida », disse Teresa. « E gli ste,;~j accusati hanno dclii><> rato come vecchi giudici. Prima a\"Cvano pensato, che se ne offrisse uno a sorte. Poi hanno lasciato la scelrn alla donna». « Tu la conosci? » chiese Tere,;a. « Conosci la donna aggredita? ». « La vidi l'altro giorno. Ci incontrammo dnl suo avvocato. Hn un vi~o in cui tutta l'esprc~sione è nelle labbra, due labbra chiuse, in fuori ben ddineatc, e ad es~c sembrano gu 1 ardarc gli occhi. f:. curiosa. Ha una voce alta e acuta, come se parla,;sc di lontano. Ha un cinturino stretto e credo che sia la sola sua eleganza ~- Egli parlava nella stanza di sua moglie. Prima che egli entrasse, Terc~a na,;cond~va. ogni co,;a che potesse ricordargli 1~1 stessa segreta i egli si fermava fuon della porta, la sentiva frugare, aprire e chiudere i Ca!isetti, andare qua e là col suo pa~~oleggero che faceva vibrare il pavimento. « ~uttc le ragazze da noi portano la v1t,l molto stretta », disse Tcrc~a. « Si distinguerebbero tra mille. Credo chr sia un uso soltanto no\tro. 1I corpo si sviluppa intorno a questa strettura, e a un crrto punto le ragazze si acco~gono di avere un \'entrc 'largo e ampio sotto una vita c,;ili~sima». « Gi.\ >, di,;,;,c il Leoni, e rima,;e a pensare a questa che gli pareva una ri\'clazione, e come se avesse chi,.sà quale senM>.Dietro a questa suggestione, egli rivide l.\ gioventù elci suoi luoghi, e la struttura di quei corpi, i çui atteggiamenti egli distingueva tra mille, al punto che gli ba!itava scorgete uno per istrada per dirsi: e: Eccone uno delle mie parti :t. Questo segreto che gli ri\·clava sua moglie, che egli aveva intuito, ma che non si era mili ,pit.-gato, lo turba\'a come il ricordo drlla sua ste'-sa ca,;a. Gli part·va di ('ntrarc in po-,<..e\SdOi un mistero. li seno piccolo e bene spartito pc,;a\·a su una vita stretta e rirna!ita, anche nelle adulte, al tempo dcll'ado!,..,cenza: d::i. questa si spartivano i fianchi e un venti·<' vasto e formo, colmo come un pane grande. « Invecchiano presto nel viso», seguitò Teresa. « .Ma hanno questo corpo giovane fino a tardi, e quella delicata cintura. Se lo hai not,Ho, c'è soltanto un momento in cui ..,ono bianchr come lc ·fogli'C interne di una lattuga, e perfino !-cialbe, ciò che fa una grande impressione fra t.rnt.t gente bruna. Sono bionchc nel momento ih rui pa,;<.,anol'adolc!.cenza e divent,rno donne. Si direbbe che il loro 5anguc ,;i fa dolce. P.. una CO'-aimprO\'visa, un a(T.irc di una !ltagionc. Si trovano sulLi 'iOglia della porta, 1;cdute, e non po.:.~ono più andare a giocare coi ragaz;,i. Fa piacere scntiD1i così, sul principio. Non si pensa quasi ad altro, se non che si è donne. (' con una certa an,ia. Sono bianch<" bianche. Gli uomini passano e le guardano. L'anno dopo ,;i mettono a la\·orar<' nei campi e nei boschi, e ~no già donne. Sfioriscono presto. Alcune fanno certe rugh<' proprio da uomini, c:.·dè curioso vedere quc!ite rughe ~u certi vi~i ancora gentili. Non te ne .:.ci mai accorto?>. No, egli non ,;e nr era mai accorto. Lo aveva v('duto, ma non ~e l't'ra mai ,;,picg.110.Ella andava ricord:rndo que-,tc impressioni come se non le J i~ manesse altro di se ste~a. Era un mondo sottom<'sso e scono~ciuto, egli lo ricordava bene; e ricordava il momento in cui le r:1gazze entra\'ano a far parte della grande solitudine e del semplice mistero delle donne fatte. « Non si possono più muovere, non hanno che gli occhi >, ella pro,;eguì « Con quegli occhi dicono tutto. Gli uomini c~e passano le capiscono. E \leramentc, in quella stagione dl.'lla loro vita, esse ·non sentono che i loro occhi. Abbassarli, chiuderli, aprirli; in que!ilo consiste il loro discor~ ». Si parlavano così, come se non volessero affrontare nessun ,,ltro a1gomento. Si trovavano lontani, e per riunir.i ricordavano quello che era stato all'origine della loro vita. Non potevano ...cpararsi, come se si fossero trovati in un paese lontò"\no e dovc ..s.ero accompagnar,;i fino a quando non fo!>- se compiuto il viaggio, e questo viaggio sarebbe terminato con la fine della vita. E come compagni di viaggio, li legava il fatto di essersi \'Cdutì logorare lentamente, un lieve logorio cheavvertivano soltanto loro, come ognuno lo avverte su un oggetto prcz,o,; > che egli possiede. A:11.1vano qualcuno scomparso nei loro anni, che non ..a.- rcbbe tornato mai più. Soli, si pcns,1vano reciprocamente come in quel primo giorno e in quel primo loro ircontro, quando ella aveva sciolto Ll sua cintura cd era apparsa col firmamento del suo ventre vasto. Perciò la loro inimicizia era fatt.1 eh rimpianti cli cose perdute e di una vaga speranza che le avrebbero ritrO\ <Ue. Non -,i potevano immaginare !ieparati e non riuscivano a pensare come avr('bbcro pa,;,,.satala vita insieme: egli in orecchio nel suo studio, attento a ogni rumore della casa, ella nella ,ua stanu e ai suoi lavori. Aspettavano. Aspettavano l'ora della po~ta, Mpcttavano un'apparizione a ogni squillo della porta. E avevano bi')()gno di comunicar!-i che qualcuno era arrivato, e per cM:mpio una cliente con un ceno di frutta o un agnello. Si aspctta\'ano l'un l'altl"Ola ,;era. Ella tra preoccupata di un ordine meticoloso intorno <t lei e ~u di. lei. ~~cv:::i mutato la disposizionL' dei rnob1h n('lla ,;ua stanza, e sofTri\•"'\ di antipatia verso gli oggetti che un tempo non l'avevano neppure intercssat.::i. Ne st..ibiliva le vicin~mze, com;: se accostasse famifl'lie di forme uguali e di un:'.IC. -"\l·nzauguale che ella conoSCC\'a; e si tratta\ a di va..e.tti, fiori, <;c;1tole.Ella conosc<'v.a certe parentele e certe antipatie che le p,lrcva regna-,- scro fra oggetti inanimati . .Metteva in ordine i suoi vestiti, col fa..,tidio di c·erte stofTc, l'amore di certi colori, e con ur~;.t tcn('re:r.ta per quelli più ~ciupati. D1 ..,oJito, cr,t molto clemente con gli oggetti sriup,1ti, e ncs.suno ~apcva ch,-. ella ;.1veva una particolare simpatia p<:r un piccolo elefante di porcdlan,t con una zampa rotta. \'olcvJ. che ogni co_sa o;crb,1ssc~m ordin(' immobile, e<l e,1tava a sernr ..e.ne, come ..,e di5tru~- gc.'-!i(' un r~,ppo1to e una <,impatia n.1t;\ dalla viein."l.m:;1di un tal mondo inan_imato. Le accadc\a di ,;,t:ire in pensiero, mentre era fuon, per il dubbio cli a\'cr lasciato sul t.1\'olo da toku.1 una scatol.1 aperta. Aveva disposto intorno al suo ktto, sul canterano e ..,ul t,n-olino, ctrl! oggetti che le erano sempre piaciuti, che aveva tolto da una dimenticanza lunga nei cassetti, mentre altri li :l\ e\ ,"l.puniti rinchiudendoli a loro volta. Con l'orecchio tc- ~o al suono della porta, ,;i precipita\a nel corridoio, e vedeva che suo marito faceva lo stc,;,;o, Chi era? Gente indifferente. Non era arrivato ancora, anco, ,\ ne!,l\una notizia, Ma chi? « F01:sc, forse un giomo verrà ; accadrà qual~hc co~a di nuovo>, pens:n·ano tutti e due nella loro stanz.:i. Si pcn<;a\·ano ostinatamente quando erano lontani, _e all'impro\·vi,;o ,;apevano che co,;,as1 do\'e,:.<;('rodire. Si cercav.rno, e tutto waniva. Con una voce trepidante, dicevano le solite parole dei so_litigiorni. Ma forse domani, domani. 6 - (fin<) CORRADO ALVARO "'°'ATC"-1,.1 Pll,.L.A .. C.• VCNCZIA "GUTTARAMA" Stacchini è considerato come un<> dei migliori tcrittori europei. PARICI • "Candide" Stacchini ha dato alla leueratura europea uno etile nuovo che farà tcuola. PRAGA • "Pragtr Preue" Novità di CESCHINA, Lire 10 UN NUOVO CORSO DI TEDESCO INGLESE, FRANCESE E SPAGNOLO con 11 notazione della pronuncia 6gura11 h• avuto inizio nella Rivi111 Le li111111eeste1•e __J :\1ia:l.iaiadi persone stanno apprendendo col nouro metodo le principali e più ncccuadc lingue siran,crc. Anche Voi potrete iniziare 1ub110 lo 11ud10facendo l"abbonamento per il corrente inno. Inviate L. 25 e urctc abbonai, pc,r tuno il 1938. Ri.:cverete 1ubito i 7 nuincri di qour'1nno della Riv,1t1 e tutte le lezioni del nuovo corso finora pubblic11c. Ogni numero_della Ri"i11a con1u, di 40 _pagmc ricche di articoli nelle , .. rie lingur, con, d1 prrfc:uonamrnto, d1 corri,pondrnu cornmrttulr, di amarie<., rubriche lingui,,ichc, ccc. ccc. Richirdetccrlo e ,·e lo •prdircmo ,ubito GRATIS. Scri,ete • L I • VIA CESARE CANTÒ,~ - Mli.ANO e ,11g11e este1•e L&rl,-t,.. , ..... 41.................. .u.io V-i,a,adet.egiò, ~~ Adottate a li ora la crema RAzViTE che è indiscutibilmente superiore a tutte le imitazioni. RASATURA PERFETTA EPIDERMIDE MORBIDA GRADEVOLE PROFUMO _"!-..,...,...,.. . ,._._ !_f4RMACIA H. AOBlATS & Co. ~I VENO[ OVUNQUE F I RE N Z E Al PREZZO DI l. ,4 TUBO CAMPIONE N. 0.5 CONTRO RIMESSADI L. 1 IN FRANCOBOLLI la più ftcsca., va.ria., originale delle riviste settimanali, il pià divertente commento alla. vita. Partecipate alla Caccia al cav. Fischioni È un divertente concorso a pr-•mi che "Tutto" ha mes J alla portata.di tutti È in vendita nelle edicole a cent. 60 la Società Anonima Mobili Vacchelli CARIIArlA CHIEOEHE IL PHOGllAMMA l'antica Ca,11 di fiducia. che forniacc i mobili per le ca<i:efelici, annuncia la pubhlicozione del Catalogo di saggic 1938 J>renotau1•i! Cond1:ioni JavorerJOli.uime. N. 32 •ss A VACCHELLI Ca.sellapoJtale: 1.180 Milono, .'J ,, /fomo. 106 Cnrrnra
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==