Omnibus - anno II - n.26 - 25 giugno 1938

IL SOFM DELLE musE ~u~~ llUBIERHEì ~ RA i fratelli Gasparo e Carlo Cozzi, ~ la letteratura fu come un modo di discriminazione. La vita povera, borghese, tranquilla, pettegola di Venezia sta alle spalle d'cntrambi, e quasi dà uno stesso colore alla loro f.antas.ia i come ognun d'usi ha dietro una uguale educazione fra clericale e accademica. Le arditcuc e le modernità di Carlo oggi sono forte più lontane della letteratura dì Gasparo, scrittore volontariamente fermo nei confini della sua libreria. Molteplici e pittoreschi furono infatti le smanie, le fantasie, i movimenti di Carlo; ma sempre accompagnati da riKnlimcnti, bizze e rammarichi. In C:uparo no: la letteratura fin troppo lo fa pago, contento con i meriti dello stile, e quasi diremmo della maniera. G:uparo scriveva pagine c:on compitezza d'antologista, e $Otto c'era anche il segno d'una certa aua qualità di scrittore da giornate. Continuo è d'altra parte in Casparo Gozz.i il ricordo degli autori inglesi che forse furono per lui più c:he maestri, un richiamo di vita liberamente moderna, di letteratura vivace. Ed è veramente l'Ouc,- 11oto,e che ancora ci fa vedere quella che fu la sua particolare natura di letterato giornalista, tanto c:hc a volerlo identificare con rifeiimenti moderni. lo si direbbe un autore da <ten:e pagine>: un <elzevirista> mag:ari, a identificare l'altitudine a un genere lenerario fatto di ragionamenti, di bozzetti, di varia moraliti, di descrizioni. Acconato poi agli altri descrittori di costumi che gli furono contemporanei, come Parini e Goldoni, Casparo subito appare più divulgatore, più legato ai labili umori del 1eU1po. E ~. accanto alle sue prose e ai suoi dialoghi, troviamo ottave, quartine, terzine ciò accadde per il suo gusto a un mestiere tradizionale, avuto in eredità da pctr.archisti e berneschi. Di Casparo scrittore di rime, e nelle rime facile descrittore di caut1eri, di a,- venimcnti, di casi strani, di curiosità, cc· ne dà il segno l'odierna raccolta di Enrico Falqui ed edita dai Fra1dli Parenti di fircn2t. L'edizione è puli1a, d'una dc:- ganu senccentesca e insieme moderna, e raccoglie rime inedite d'un quadernetto manoscriuo di liriche conservate preuo il si• gnor Domenico Segheni di Venezia Faiqui ha curato l'edizione premettendovi una notcrella, cd è stato come porre in evidcnz.a, ad uso di lettori distratti quando non informati, certi caratteri d'una nostra poesia pur non lontana negli anni. A dirla con chi ha rac:coho cd edito questi \Crsi, in molte cose del conte Ca.sparo < pare raggiunta e niente affa1to criticabile una sona di tecnicismo e virtuosismo poetico fra bernesco e burchicllc-sco >. Un tecnicismo veramente che anche nelle composizioni più oziose finisce con imporre rispetto. E che talvolta serve, quando l'.ugomen10 ha qualche lubricità, a rendere casto il discorso e misurate le allusioni. Cosl ntlle due composizioni che ,ono la curiosità, il richiamo della raccolia. Composizioni licenziose ne furono scritte \"arie dai poeti itaJian·, tanti i verseggiatori liber1ini, gente che non di rado svela un gusto per la con\·t:rsaz.ione grassa fra uomini, più che un vero scn$0 dell'arte. Esempi ahi di qucHa poesia dello scandalo sono forse rari ~ ricercati nei poeti più grandi: in Dante vanno sotto un segno d'accanimen10 morale, in Ariosto giungono a una loro ferma belleua. Casparo Gozzi, in < Fiore delle donne >. che sono diciassette slanze fra le sue più perlcne, ha il dono del descrivere K"nza quel compiacimento che farebbe apparire ogni accenno licenzioso in- $0pportabilmente volgare. Accanto al < fiore delle donne>, si veda < Il maestro di scuola >, intitolato nc-ll'edizione di Falqui, cuu1a KCondo l'ordine alfabetico dei primi versi, con un endecasillabo che parrebbe d'un petrarchista e non d'un bernesco: ._Donne se avete a far qualche \Crittura >. t. un c:ipitolo d'apparenze didascaliche, cd è insieme una parodia di quel genere di composizioni fra didattiche e arcadiche che parvero il fiore della nostra poes.ia dopo il Tasso e fino al Parini. Tanti, d'altra parte, 1 capitoli di Casparo che quasi fanno il \·erso ora ai petrarchisti ora agli arcadi. , Non è più bel sollazzo della gola , è fra 1 capitoli della raccolta di Falqui quello che meglio ivela l'intimo di questo poeta. Cli ideali petrarchisti vengono capovolti. e Due occhi neri aver due guance ghio11e, • Costumi belli o gentil dir di lingua - Unqua non valser la metà d'un cacio ... >. Oppure con maggiore ironia fino a giun- ~ere ad apparenze di volgare lode: e; Lasso! Che m'ha feruto - Lo bel sembiante di qun10 Tortello>. Si penu. ancora .J.i con- \·ers,ni d'una borghesia popolare stucca delle tante bellezze della nostra più alta tra• dizione. Ed è come una ribellione in famiglia, senz.. slanci che la facci.rino giun• ~..-re al di là delle forme. Parodiare le cose nobili, rifacendole soltanto con una lie- \e smorfia, è il limite di questa Kuola p~• 1ica burdticllesc.ri e bcrneKa. Jn Unii casi 1.. ri, oha è soltan10 letteraria, come nel Tassoni, tant"ahrc, come nel Folcn~o, for- ~e accenna a impeti più forti solo pu la, cuentricità delle forme, ma in fondo i lirici che (anno il verso ai pc1rarchisti restano comt' un cpi~io S<'n7.4 grandi s, iluppi nl"lla nos1ra lettua1ura. l se~ni della 1r,diL1onc maggiore quasi fanno da (1Cno: lo si vede proprio in qu<"tt.i r;1cC(.ll.t. di rime burlesche di C.-~paro Coz11, dove sono capitoli d"argomenu fra i più lubrici. Questi reazionari del J>{'trarchimio i1aliano sempre si trovano a trattenere I.i. Jictnza nei termini d'uno 11ile do,·'è C\"Ì• dente proprio l'insN:;namento drlle trecentesche Rime e Canzoni ARRIGO BENEDETTI I &Ò'. ~~:~~ .. ~- ·-,: • _, t IN USO LA POBBLIOAZIONE DI RO)UNZI DI JULLE PAGINE E DI POEMI DI POCHI VERSI IL BOKANZIERE: "A m• ba.u. llltot.e ptr din molt.o" IL POETA: r•A m• oooom moho ptr DOll dlrt nini.e" (d!Hgno di A, Bartoll) ~~ STATO Sigmund Freud che ha ~ .1ttir.ito l'attenzione dei surrcali,ti sull'importanza dei sogni1 e dal c.tnto loro i surrcali,ti, che esagerano in tutto. hanno tirato dalla scoperta fn.·udiana le più as~urdc conseguenze. Il tanto di~cus~ Andrea Brcton ha pubblicato di recente una raccolta di dcfinitioni e di illustr,1zioni dei ~ogni che va da Paracelso a S,d"··1dor O.lii. Dart! al sogno un valore di r<·altà non ba~ta per i surrealisti, ingenuo Paracelso che si limit ..wa a dire che < nel ~onno le co,c ci appaiono come il nostro cuvrc le desidera> (Libro dei sog,ii e dei so,mambuli). Si arriva a Pusckin con i wgni romantici che egli de- ~cri,·c impregnati di !>Cnsualità, ma privi ancora d1 una interpretazione < moderna»; vengono quindi pas~ti in r .t,;M:gna certi manuali del sogno popolari e famosi come quello di Hcrvey Saint-Dcnis; finalmente una interpretazione piuorica del 'iOgno di Giorgio dc Chirico apre I.a ~rie surredlista. Eccoci infatti alle pagine allucin..tnti del C<lpociurma Andrea Breton. Nei suoi --0gni figurano abbondantemente leoni e leones!.C tutt'intorno al mi.stero se~sualc che secondo il Brcton, fedele freudiano, è .d. ia base d'ogni a.tto (i;appiatc anche che Brcton ha faccia e capelli leonini, e fo~ per questo wgna molto spc~~ il re e l.l regina della foresta; vcder,i Icone nel wgno può significare clw anche nell,, vita si vorrebbe ei....crcleone, e qui calzerebbe il proverbio: « La notte Icone, il giorno, ccc. • ). Segue Kafka con il \UO .ogno-metamorfosi di un uomo in in'-<-·ttoo prolungo1zio11cdel ~ogno ndl..t realtà. Siccome si tratta in quc.,ta biaarra raccolta di .sogni di letterati. i nldnoscritti fan parte delle o,...c..,..,ioniotturne: ecco lo scrittore ~li<hcl(' Lciri, quel che ha <,0gn.1to: vuol mo,trarc un suo mano~ritto agli a,nici e !>.Céndc sull.l str.1da1 strappa i binari del tr.1m e ritorna nel suo .tppart.imcnto, m.i per le -.cale i binari che .son di ,ctro si infrangono e ..,iccome ~no il ,uo m.rnosuitto Leiri.., ne" ~ffre e si dice, ,cmpre nel ..ogno: < t\h, quc,to herlC· detto Lciri!- 1 ogni volta che gli si domanda un m<mo,critto, sente- il hi..,ogno di andare a ccrc:1re i bin.1ri ,ull.1 Mr..ida! ». Non è an<"0ra rÌl'ntrato rwl \UO app.art:i.11wnto che i binari-m..tnm(, ,uo ,i fondono pt·rché \On di gel. Jto e l'Jutorc .-.i dà tutte le p<·nc di que~to mondo jX'r ricornpo1 re l'insit•me tr,1.tt,llldo,i del '-UO mi~liore m,1no,critto. L<'iri\ non ~piq;a il suo \Ogno, <:hc egli crede straordinario 1,0gno da ,urrcali,t,t, md 11011 è c.he un <,ogno frequ('rHc dei giO\ ,mi autori. non dico identico in tutti, ma di ugu,,I<· n,1tur,1 e ha ori~inc dal fatto che non è- fJciltrollot.ar<' i mano,nitti pn.•,,o gli C"ditori: ,-0"'-'"'iont• del rifiuto t' il cb,iderio • r:,ubblicare un libro provocano d1 .,,\ti incubi; "" .anc-lwin ,,ogno \Ì h;t 1" po..... ihilità di d.tr<· ,, un editore un rn.ano,critto, al mcmu·nto dcll.1 p1t·,(•11t,11.lomil· rnanmtritw ,i tramut,1 in ,litro og~t•tto thl' è- lo11t,u10d;tll'<•,',(·11• un'o1x·rJ < n·.1tricc. lo, ~·r t,(•mp10, dlt" ho J'o,..,.·,,ion1· dd denaro. qu,1ndo attt·ndo un ,1\'><-"gno e 1'..tùcgno ntJrd,t, wg110 di rict·, ere al po"'to dell'a)scgno gli oggetti più ingombr:i.nti il cui valore è irrisorio; quando Treves mi telegrafò di ~pedirgli il manoscritto delle Ultime notti di Taormina, )Ognai di avergli inviato in luogo del romanzo un otre pieno di olio d'oliva che sudava da tutte le parti; ero allora a Napoli, ma nel ~gno mi trovavo nel mio pdC3Cn.ttivo, Viagrande, alle falde dell'Etna, e facevo il rontadino accanto a mio p.1dre che ,i mo,tra\·a molto ,oddisfatto del mio affare d'olio con i Trcvcs. Il :iurrcalista Alquié rifà con p:1role ,ue la teori.t psicanalitica freudiana in un capitolo intitolato « Sogno e prc- :iagio », spiega che < il de-.idcrio c-.- :-.cndo, per e.'.'>Cnz.1c,iò che si rivolge wrso l'avvenire, ciò che tende a n.·.alizz.1rsi,si capi,ce come le imnugini dei wgni ci sembrino future, e i fatti a volte confermino la no:itra att,·sa :.. Pietro M,tbille, che si dichiara e fidèle dlsciple de la psychaualyse >1 assicura che « l'importan1.a del ~gno tiene a quc'.'lta doppia virtù: di illuminare la nostra vera realtà interna e nello stesso tempo di rivcbre gli a- ~petti nuovi di una più larga realtà cstt·rna :t; in altre parole: -.olt,into nel sogno ..arehhc la realtà quotidiana come doHcbbc c,scre e come i.l rnaggio1.tn1..adegli uomini la de-.idcrano, dato che la maggioranza degli uomini è fatta di in~oddi,fatti. Il pot.~t;1Eluard sogna che è a ktto, che è tardi e che non riesce a dormire e che finalmente si addormenta (!iempr(' nello stc~so M>gno),ma --0gna nel \Ogno c..hcè ~uno colpito dil paralisi; ~i ~vegli:, (\Cmprc nel ~gno) e si trova per terra paralitico; a que,ta con-.t.llJ ✓.ione, prcw d,illo sp.1vento, ~i .weg!ia da, vero: è sano e salvo e nel ~uo letto. Siffatti ,ogni debbono essere frequenti in coloro rhr soffrono di ini..011nia; ~i tratta qui in particolar modo di < \Ogno nel sogno » che poti ebbe es- '-t'n:: pro,-oc.1to d.1 dc,ideri troppo violenti, i quali alu.·rano gr,wcmentc la p,i1·hc-. li \O~no nd \Og'.llO non è a·rto dc-Ile pt.·r...oncnorm.1li. ~{i ranonta,a un ru~~ bi..in<·o, la cui no,talg:i.t pn il ,uo pal''>(" n.1tivo, che c~li non ri,·cd<: d.1 v('nti anni. è .1ddirittura morbo,a, di .1wr ,ognato di trovar,i a ~-ime.i n;.M·o,to in ca\a di fodcli e· vc1.:chi <-1· miei: l.1 \u~t felicità è ind<:,cri\ ihil<', lllJ turbat.t d..il timore ('he la rx,ti✓i.1 di St.ilin lo snidi e lo arrc,ti; inf.nti f¼'mp1<' nello str,~ sogno) viene ,coJ~..'rtOe· Jrò.•,tato. ,.,j !>,·rglia brmc,1m<·nt{' ,empie nello ,tc,so ,o~noJ. è d.nvt•ro .1 .\fo,c,t. è davvero arrf'\til· to. il ploton(" di c·,ccutionc- Mriva, un .tttimo prim;l ddl.1 ',ç,ari<"a,;i ,, l·e:lia ,ul \l'l IO: non è ,l ~ro..c..1. ma ;.1 Parigi. Lo \lt' .. -.<J rn,"°, fhe fu ,otto il rc•girnc ✓...111,ta un pi..•r,onal{giodi primi..,,i. 1110 pi.mo. mi racco11t;1 un .altro ,uo -.(,g-110: « .\li ritrovo a .\101.c,1 t' pr.111- '° nudialnwnte con St.din .e gli n.irro < lw qu,mclo ,tavo a Panl{i ,ogn.1vo ,,x·"o di 'it.tf"('in R'u,,ia, ma -,1,,t•gli,111dorni <·on,t.at.1\-0th(· non er,1 \(•ro; 0r.1, 111\f't<',Hmtinuo il dire· ;.1 St.ilin '><mn \Tl'.11nt·nte .t .\10,c;1, non e -.o~no m., n.·a1t:1.e St.1lin mi ahbrJCC-1..cton g-1""ndt·tt•nf•n·u.a, nd ~ogno ,ono frJj. n· di trov~.1m1i in Ru-.si,l (• in romp.1• 1,ni.1d,·1 mio pq~giore rn·mico, in p.uticolar modo felice perché son certo (nel sogno) che non si tratti di sogno; congedatomi da Stalin, "ado a dormire nd letto della mia infanzia, mi addornl<'nto e sogno (sempre nello stesso <;0gno)di trovarmi in c~ilio a Parigi, mi sveglio (sempre nello stesso :,;0gno) e ring1,\Zio il ciclo che mi tro,,o a Mosca e non a Parigi ; in questo momento la polizia di Stalin batte alla mi.l porta, e questa volt.i mi wcglio sul ~- rio; accidenti, ~no ,l Parigi, da venti anni non mi sono mai mosso da P.1rigi ! :t. Come )picg;.trC-al lume della p~icanalisi la tenerezza dell'incontro a MoM:a d1.·lditt.llore ros-.o con uno dei suoi peggiori nemici? Se il sogno è il riAc,,o df'I dc:.idcrio è ~unrnis,ibile che il ru~..o bianco vogli,l, sia pure senza 1..tpedo, riconciliarsi con Stalin? ~fi sembra a~,urdo quando si pcmJ clic l'attività quotidiana del russo bianco è fc1occmtntc antistalini:ina. In 111;1teri.d1i sogni vorrei concludere che le chi.avi di questo mi)tero ..,j trovano .1nco1-.1in fondo .1gli .,bis~i dcll'int<-lligcnza. La teoria freudiana ha iMJl.,to il wgno i.I e~clusivo comumo della ricerca M:S'>tialc, i ~urreafoti ,ono andati pili lontano e, t1uel che è p<·ggio, come i- nelle loro .ibitudini, \'i h.inno ag~iunto la confmionc e l'arbitrario, non ..ono perciò da piglian,i tanto ~ul ,crio nei loro capriccio,i giochi di dilettanti )j>l'Culatori; di, ertono e incurioi;i,cono, non ,i può dir(• altro e di più; cd anche il divertimento '--hc offrono è alquanto sini- ,tro e m,,c.1bro. ANTONIO ANIANTE ROMANZI ANTONINO ALONCE: Qualeuno nell'omb,a (Bictti, ~ilano, 1938, L. 10). I romanzi epistolari appartengono a una ll'11eratu1a ibrida cd equi\oca. Intendono mettere sotto gli occhi il vero senza veli, e svelare misteri che il genere umano, distratto, altrimenti ignorerebbe. C'è in questo genere letterario la presunzione continua di euac più veri dd vero; tanto che raramente ne abbiamo avuti esempi di qualche rilino. Tohi i pochi classici, del romanzo f"pistolan" non restano che migliai,, e migliaia di inutili e lamentosi volumi. Questo Qualcuno ntll'omb,a di Antonino \lon~e ricorre poi ali.i. ,·ecchia co,1venzione del manoscritto ritro\·ato. :-.tanoscritti ritro• \.J.tÌ nellA bottiglia, dietro un armadio, in fondo :i una cantina, piacquero all'inun,1gin.u:ione di tanti scrittori. E la lieve finzione sempre era lietamente scopl'rt•1, come, nelle commedie d'un tempo, la convenzione del personaggio che a 'voce alta dice i propri pcnsieri. ~ia Alongc vuole com incerc i suoi lettori che il suo è un m..noscriuo auten1ico: \uole apparirci veroiimilt al massimo. Si veda poi la lettera che ;,ccompagna il mauctto di misteriose lettere t1ov.t1c nel ucrita1re. Un pittore \'Ì r.aru come, dopo aver espono a Vene-zia, segua un < Creso > argentino CJ)J\ la luSIO'J'..I di potere .1cciuffare in America qurlla Chimer.t che si chiama Fortuna>. Aci:~iun($e che se non arricchisse non 101• nert"bbe. Se la prende con i collt·ghi affermando di non poter sopportare e certi arriviHi faciloni e invaderai chc 1en1,rno d'impot~i c:-on la sicumera dt"i dulcamara d.t Aumtue, c c:on le loro buffe teorie mandcrl.'bbt'rO al rogo le opert' dd divino U rbind• te, df"I 1 i,iano, di Ll'onardo c di tutti i 1ommi m,1,cstri>. .\vvcrte d1 euere pronto al n1orno nel wlo c.-.)() in c:ui l'Italia do- \'e,se, un ~iorno, combattNC il suo secolare nernieo >. SISTO 'ili! EDERAL \l'RITERS, ossia, leuc- ~ ralmente, « scrittori federali>, vengono chiamati negli Stati Uniti quei giovani scrittori che si sono mc,)i wtto le ali della W. P. A. La W. P. A. (Workers Project Admi11istratio11) è un organo statale che Roo~vclt ha :ientito la necessità di creare per l'inquadramento dei di~occupati e l'impiego loro ne! la'."'oripubblici, in gran parte escogatatt appo~ta per loro. C. un organo statale, ho detto ma debbo avvertire che lo Stato am~ricano s'è guardato bene dall'imporgli la propn::i. fisionomia1 e lo ha la- ,ciato libero di svilupparsi con una mentalità sua, una sua anim.a, una sua morale. Lo Stato americano non può fare a meno di essere, in sostanza, CJpitalista; e la l·Y. P. A. è invece anticapitalista. Più sind:i.calc dunque che ~tatale1 <:~:.aè a poco a poco diventata un centro di coordinamento J>Cf tutte le tendenze cstrcmi)te. I suoi funzion.1ri, eletti dagli organi1.:.t'."lti 1 sono i- ~critti ai gruppi politici estremisti i e il suo antic.ipitali~mo procede sulla direttrice i;torica del movimento proletario, non su quella di ripiego del prc- ~identc Roo::.evclt. Ma è un'ammini- ~trazionc di Stato; !oi regge coi fondi dello Stato. Qu.rndo cominciò :i. funzionare, e i disoccuµ.tti affluirono nelle sue ~cdi, si volle ~uhito dare lavoro ad ognuno secondo il proprio me~tierc. 1 disoccupati non erano ~oltanto operai, erano anche medici, ,mchc avvocati, anche ingegneri. Non fu tuttavia difficile da• re lavoro da medico al medico, e da avvocato all'avvocato, da ingegnere all'ingcgm.·re. La W. P. A. creò O)pcdali, ,tudi legali, uffici tecnici, i,tituti suoi che ora tornano quanto mai opportuni agli ~copi ~uoi. Ma alcune centinaia o fon,(· migliaia di disoccupati non erano nemnwno medici, avvocati 1 ingegneri; erano scrittori giovani che non sapevano dove scrivere; e pittori. -..cultori, musici~ti senza pubblico; attori \e:ua teatro. \'i fu un mornl·nto di perplci..,ità. La W. P. A. non intendeva deviare dal proprio impegno di dare la\"oro <,econdo il proprio lnl'sticre o la propria ,oc;1zionc. Si pcmò, si studiè,, (• nel 1936 vennero fuor il Federai Writns Project, il Frderal Art Project, c<:Cl."ter:1. Con questi Federai ProjeclS tutti i di~cup.ni delle arti e delle lettere t·bhero .,~gnato un !>.us,idioe aperta la vi.a per fa~i conmcerc, in comuni• tà ,e non proprio individuo per indi- , iduo. ~on furono create ca~ editrici, né fondo1ti teatri, -.aie di espo~izionc e sale di auditionc. Si \'Ollero evitare le i-pC\<.' ~upcrflue. E fo semplicemente organiu ..lt:l la tutela dei singoli grup• pi, pro.-.:iole c:i.se editrici, i teatri, le .!.aie di e,J){)Siiione e le sale di audi• zione e~i~tcnti. Senza imporre, naturalmente; m.a lanciando questi nomj a~tratti, Scrittori Federali, Pittori Fedcr.ali, Scultori Federali, Attori Federa.li, etcetera, in modo che gli industriali delle arti e delle lettere hanno pre~to trovato di loro intcrC.!.SCac• cap.irrarM"li. Co,ì ora vi 30110 continuallll'ntl' pubblicazioni di Scrittori Fedcr.1li, cl.posizioni di Pittori e Scultori FedN.1.li, audizioni di Musici,ti Fe~h:- r.,li, rappre~cntazioni di Attori Federali, e prc~w ca~ editrici importanti 1 nelle migliori sale e nei migliori teatri degli Stati Uniti. Vt•ro e grande succe~ però .!.embra abbii.lno incontrato, fino a que,to monwnto, '◊lo gli Attori Federali dei quali è diventata fomo,.t la Comp.1gni:1 dr,1mmatica del Sud, composta tutta di negri, che l'anno ,<:orso h.i d.t• to una rappresentazione di A,lacbeth in co,turnc moderno delle Indie Occidentali, giudicata dalla <.ntica unani~ mc come la più bella rappre.-.cnt,tzionr ~h.1kc·\peariana del nostro ,{'colo. Gli Scrittori Federali, invece, pur contentando un certo pubbliro, ,egnano ancora il pa,..o. Un'antologi..t che li raccogli1· qu;1,i tuni è u~ita di loro, mt·si or ~no, presso la Viking Prc•h (l\cw York). Amaican Stuff è intitol;.Ha, è illustr,1t.1da di ..e.gni e stampe degli Arti,ti Fcdt·rali, e contil.·ne I acconti, pot.:- :iÌ(', br.mi di romanzo, eccetera. Le illu,ti.tzioni e i vc~i, come \("mpr<· da partt' di giovani,,imi, sono pt.'r lo più degli C\<'rcizi di ~tile; le prime nd gc.:nne c;.1rtdlone cspre,,ioni ... t~\. le <,econdc nel gl'nerc ..: poc\ia per radio», di quella poe~ia per radio tipiC.lllU'ntt· .mwricdn., <"hc, graI.ic all'ing<•gnodi An hibald ~fac Lci,h, ',uo unico e,pont·ntc di valore, vanta di a- ,·cr r,lnolto l'eredità di \\'alt Whitmau. Quanto ai racconti e br.rni di rorn,111 ✓.o, -,'a, vertt· subito che ne,suno rivela un;1 pn-.onalità dcci.,.., e compiut.1 di ,crittore. Il terreno b,,ttuto è un t1..·1rrnodi rt·ali,mo psicologico, a h,t- ..,e di o,,enMionc diretta, l' \enza mai un ,,n·<·nno di tr,hferimcnto f,mta..,tico. .\bnt.1 ogni ,p('cic di uniort.· p<.'r:-.()11.lle, f:'(''>,imi~t.1,ottimi,ta o altro, che p<h-.,1 poi tare ,\ un t;ile tra,frrinwnto. Tutto n,1.;;cc dall'osscTvaLionc- dd!.l n•altà e ncll'o,,l'rvaiionc ddla ic;.iltà !>i c-.auri,,c. Re~ta dilettantc,co. E chi -.i distingue si distingue quasi esclusivamente per la peculiarità dell'argomento trattato. Così Fred Rothennell, J. S.. Balch, Ivan Sandroff, Richard \-Vright, Jcrre Mangione e Salvatore Attanasio, qur.-st'ultimo con un racconto molto sintomatico fra i rapporti tra padre filofascista e figlio W. P. A. ~,fa tutti, entro i limiti, beninteso, del rcali:;mo, dànno l'impressione di formare una scuola nuova e, in qualche modo autonoma, senza maestri. Poiché, ~orne se fosse un gusto istintivo di generazione, tutti rifuggono dal chiaro~curo dei particolari e cercano di raggiungere l'efficacia nel complesso delle lince, per pure linee. E que• r,,to è nuovo da parte di scrittori realisti. Ad ogni modo l'interessante dei Federai Wriie,s non esce, ora come ora, dal fotto della loro situazione di scrittori stipendiati dallo Stato che scrivono e lavorano contro lo Stato. Se lo Stato americano lo pcrmene vuol dire che forl>Cè pieno di umiltà, come ogni buon padrè, nella. cmcienza dei prop1·i difetti e dei propri peccati, è pieno di umiltà v<·rsoi propri figli. Ma i Fe• deral Writers non si limitano a coltivai e le loro votazioni; cercano anche di rendcni direttamente utili; e compilano, in coopcrativa 1 guide di città, guide di regioni che ~ono davvero e- ~cmplari; :icrivono, in cooperativa o no, monogr:.fie ~toriche, ~ui vari po· poli o le varie categorie lavoratrici dell'Unione, che ri)ultano indispensabili allo studiow. C:o~ì la guida ,di New York, di Boston, di F.iladelfia, eccetera: e la Storia degli italia,ii d' America, la Storia dei ciiusi di San Francisco, l:i. Storia dei co11tadi11igiapponesi in California o la Storia dtltc mat>5tlari{efemminili rie/l'industria tessile. ELIO VITTORINI .Q \'SALDO ha scri110 per LJburni civitas A la storia. del giornale livornese ch'c~li dirige, Il T1le1,a/o; un breve saggio che dà modo ad alcune consideruioni ,u questo sfuggc\ole scrittore tanto restlo dalle r.,ccoltc d'articoli e dai volumi fatti di ritagli di giornale. La noncuranz.a d'Ansaldo verso gli articoli quotidiani è costante; come se egli diffidasse dei traboccheui d'un mestiere tanto nell'effimero. Un libro di Cio, anni Ansaldo resta di là da venire; e il letiorc quindi difficilmente ha modo di trovare una di quelle occ,uioni che l!.:rvono a un giudiz.io preciso su uno dei più singolari prosatori contemporanei. La storia del T ci,:,afo raccontata da Ansaldo ncll'a1 ticolo di Liburni. ciuitas, e ora raccolta in estratto, offre almeno un preciso rifcrimento bibliografico per un breve discorso. fondato da Giuseppe Bandi, Il Tele:,afo ha avuto le più varie fortune. Fu tra i giornali itali.tni meglio compilati ddfa fine del secolo, poi decadde a piccolo foglio in1eressante solo pochi lettori abitanti < fra 'I Ponte di Stagno e I'Antignano>. Ma 11 successo del T dtgrafo come giornale, oltreché c·ivico, capace d'intert!sarc rcgionì geograficamente lontane da Livorno, è recente e fra i più singolari. Non facilmen1e un quotidiano uampato in una città non di mollo .sopia i cc:n1omila abitanti può giungere a conten1are, a dirla. con 1\ns.1ldo, < le esigenze dell.t con1adin• dcll'.\ppennino, che apre il giornale con mano e sguardo inee1ti, per ccrcan i la cronac:;\ del proprio angolo di mondo e i presagi della guerra e della p.icc; e in.sie• me ad intcress:uc il lettore della grande città, e nugari il diplomatico e il corrispondente straniero che, nell.:i capitale, '' p:usano" rapidamcnte un pacco di giornali per cercare le cose più notevoli dell'opinione della stampa italiana>. t veramente sorprendente vedere il succcs\O d'un giom.tle c:Ì\·ico estendersi su tutta una parte- d' I1.1lia, quella .1biu.ta da mercanti, contadini, marinai, opt•rai fra la Rivie1a Ligure e Chicavccchia, fra il Tirreno e l'Appennino. Segno che, pure in tempi di smanie per le palpitanti informazioni, il le11ore comune continua ad avere il gusto del giornale che svela un carattere costante attr;wcrso la prosa d'un pubblicista. Cio,anni ,\nsaldo è scri11ore di cronache con acccn10 01 a d'e,oc:azione storica, ora di considerazione morale: un genere INter.J.rio che ben s·addice al quotidiano modt"1no. La SU<l pro)a, tradizionale sempre, mostra pia.CC\Olmcntc un contrasto fra l"abito ,1,ustero ddl'cruditu e l'altro bonario del moralista. t:'n.l breve ironia, segno di signorile noncunnui, interviene infine a rendere più armonica la pagina. Scrittore fra i più fluidi, Ansaldo è giunto ad affinare fino .tll't·strt"mo quc)tO suo istinto d'equilibrio, sì da Jvernc la continua risorsa. Ma lo scritto apparso in Liburni civ,tas non poi 1a c:he somm.niamcnte i segni di questo scrittore. ~ in esso come un riflesso di quelle rhe sono le idee costanti di questo 1ingolar1. giornali)la contcmpounco: un senso d.i vi1a popolare e civica che quaii conduce " prrdiligere del mondo le cose più povere .1pparentemcntc, più appartate, più tradiLion.tli Non poco Ansaldo si compiace della contadina che < .1pre il giornale con sguardo e mano incerti, per cercarvt la cronaca del proprio angolo di mondo ·e i presagi della guerra e della pace ... •· A. U.

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