L 28 OTTOBRE 1782, naquc a Genova il secondo figlio del ligaballe Antonio Pa- "ill"'F".iir ganini e di Teresa Bocciardi sua moglie: povera gente, ma non po\·crissima, ché, pur vivendo con c:Mcm..i.modestia nella vecchia e tctr,1 strada dd .: P,hSOdi gatta ,nora >, possedeva una casetta in Lamp.1gna e alcun(: terre, in Val Polccvcra. Antonio amava il suo mestiere duro e turbolento, la ~u.l città, il vino e J.1. chitMra; Teresa, più romantica, sognava città scono,ciutc, dove, in teatri sfolgor,mti, apparivano belle dainc, illustri cantatrici e- suonatori prodigiosi. La popolana gcnovc.!.Cportava alla rnmica un amore irragionevole cd eccessivo, composto di tante aspira2ioni diverse: per i suoi figlioli, per Carlo, il maggiore, per Nicolò, pt·r le due b,,mbinc, chiedeva a Dio l.l sola grazia di forlì e grandi rnu,,icisti >. Mentre Carlo si riv('l.tva un allievo diligente e mediocrC', ~icolò 1 magro, malaticcio, neno- ~. m;rnifr:,,t,W,l per la musica una pas- :,,ione infantile e stravagante: ora il diavolo appane, una notte. a Tcrcs,1, che gli chicl>Cdi rendei-e suo figlio il più grande mu\ÌCÌ!,tadel mondo. Questa visione nutcrna piaceva molto a Pag_ani~i,che la diffuse, _con parechic vananu, :,,u1suo Cdmmmo di grand'uomo: in quel tempo il satani,.mo veniv.t giudicato co,a elegante. Comunque, Nicolò faceva progres!>i r.t.pidissimi, e IJ. scicn1..:ichitarristica di suo padre non gli bast,tva pili : ebbe un piccolo violino, e con quello si aggirò pa k· strette vie che circondano il portv di Genov,1, seguito da gruppi di ragazzini. A ~tte anni, fu deciso di farlo 'itudiarc seri.i.mente; prese lezioni da Cervctto. da Costa ; suonò in Duomo; il misticismo, gli organi, la 'iua infanzia esaltata dallo studio, d.tll'ammirazìone dei compagni, dalle profezie della madre, lo scossero dolorosamente. Ebbe cri-.i nervose, cadde in catalessi, fu creduto morto; dopo due giorni di torpore, si svegliò, avvolto nel lenzuolo funebre. L'esempio di Mozart gli era posto continuamente davanti, per sollecitarlo, e le sue prime composizioni vennero piuttosto da una volontà di sfida che non da un .tbbandono canoro. Ma IJ. venuta a Genova del grande sopranista Marchesi doveva dare occasione all'esordio ufficiale de.I bambino prodigio : Marchesi stesso lo scoprì1 lo volle con sé, la città se ne entusiasmò, cd il marcheM: Gian Carlo Di Negro, h\ cui e: Villetta » era il ritrovo abituale degli artisti, decise di proteggere gli studi e la carr:cra del figlio di Antonio, ltgaballe del porto. Antonio e Nicolò partirono, dunque, in viaggio di studi, per Firenze prima e Parma poi: nel Conservatorio parmense si potevano avere le lezioni di Paer, di Rolla e Chirctti i quali si dedicarono appa:isionatamcnte al fanciullo. Del resto, intorno a lui, si moltiplicavano i miracoli, la via sembrava spianarc;,i da sé : componeva un Concerto, ecco che i sovrani lo facevano eseguire, dando ricompense munifiche; non aveva violino, cd ecco che il possessore di un famoso e: Guarnerio del Gesù » gli promette per gioco lo strumento in dono, se soltanto gli riuscirà di dccif rare una partitura di.fficile: chi gioca, ora, è Nicolò, che w,za sforzo vince la scommessa cd il , Guarncrio » che lo accompagnerà poi per sempre. Passavano gli anni, i concerti si seguivano; dopo Panna, Milano, Bologna, Firenze, Pisa, Livorno. L'autorità ruvida ed esigente di Antonio pesa onnai al figliolo :;cdicenne, che sogna la fuga : quando poi, per l'a5SCdioche M.1sscna sosteneva in Genova contro gli austriaci, l'intC'ra fJmiglia Paganini ~i vide co~tretta a rifugiarsi in Ramaiona, la casetta di Val Polccver<1,il dissidio fra padre e figliolo s'inasprì. Jn una notte di luna, Nicolò, pallido sotto i gran ricci neri, armato unicJ.- mcntc del suo violino, scappò di casa, tra'icinando con sé il fratello maggiore, Carlo, musicista modesto e, come si suol dire, probo: era ("autunno del 18oo, e la fiera di San Martino, a Lucca, si annunciava più papol~a drl solito. Nicolò aveva diciott'anni, e non gli restava più nulla cl.a imparare. La disciplina dei suoi mae!>tri, e, ancor meglio, qudla duri ..s.ima che si era ,mf)()'ta da wlo, gli avevano in\Cgnato a superare tutte le difficoltà che si parano incontro ai violiniqi : un equilibrio agile. r,1pidi\Sirno, una forz<1muscol.trc t:ccezionalc, la capacità di fondere corpo e strumento al punto che il violino gli app.:1rtcncva c-;.att<1mcnte come il MIOhraccio, una volontà inflc,;,;jl,ile, il de~iderio di crcar'Ji o~ta: coli tecnici unicamente per la gioia d1 ~montarli tutta questa for.ta matl'riale era posta al servi.do del wo genio enonn<'. Egli stc,,;o si rt-ndeva conto di e~r pros.,imo alla perfezioni", e le lunghe ore che ancora dedi~~a al suo J.rchetto, o alle 'iUC composmom, tx·n presto dovevano cedere il posto alla sua indolenza, celebre quanto la sua bra, ura. Fiero di sé, ,;upcrbo delle lr,zgc·nd_e t.he già gli MJ1gevano intorno, P:".lgJ.n1ni, du~que, arrivò a L~cca, città cosmopohta e pa,;toralf' ncc.amcnt<- avvcnturo'-a, dove la gente si ritrovava sotto falsi nomi, bugiarde vesti, volti mutati, e ai fantac.ioc;i incontri S.C$uivano fanta'!iiosi distacchi', e vrlocis,1mc berline da viag~io univa_no o dividevano gli am.anti. Fra le pnnC'ip<·Cì'!tioC~a~ ne, che per gioco ~' ta\".in cappcll_1d1 paglia, e le maresc1alle napal~omch~ che ,;criamente provavano I d1adem11 que!lto mu5ici5ta ~cr<_>b~tap_arc_va u!1 dio. Squassando I ncc1oh_ nen, allineando sul suo frac le pnme decoraIJOOLO PAGA!fINJ (Fo\opia lin.rdh> zioni, il virtuoso si abbandonava finalmente al suo estro, e capricci diabolici sgorgavano dalle sue corde. La principessa Dida ìu la prima ad innamorarsi di lui, che l'adorava, abbagliato, e le dedicò il suo Duello amoroso, rinunciando ai concerti 1 a Lucca, alla folla, per vivere mesi e mesi nel castello solitario della e dama d'.1lto lignag,io », come pomposamente diceva cgh stesso, nelle sue dediche. Poi, nel 18o51 fu Elisa Baciocchi, sorella di Napol<.-one,principessa. di Lucca e Piombino, a voler conoscere e l'uomo-strumento> che mandava in est.isi i suoi sudditi, e più ancora le suf" suddite. Le belle terrazze bianche di Marlia videro dunque i trionfi di Paganini, direttore della Musica da Camera di S. A., videro anche i convegni segreti, ma tutta la Corte ne era informatissima, tra questi due SO\'rani recenti'>Simi: Elisa, che pochi anni prima era una ragazzetta còrsa, bruttJ. e senza dote, Nicolò, cresciuto nei caruggi genovesi. Ma i loro due orgogli si somigliavano, erano della stessa razza. Fu a Marlia che Paganini, per sedurre una giovane dama della principcss;.,, compi una delle sue memora• bili prodc:czc: annunciò una nUO\ .i composizione, la Sana amorosa. e la suonò su due corde soltanto, componendo un duetto d'amore. La principes.,a, ammirata, e forse ingclo:,,ita, gli chiese ~ non fosse possibile eseguire un pezzo con corda unica, e ~icolò compo\e una ~nata militare, .Vapoleone, per la quarta corda soltanto. Nel r8o6, a Torino, un'altra Bonap.1rtc1 la e urabclla », P,lolina principcs~a Borghc~e, fu, come la sorella1 tenera e clemente per il violinista. A fircn.a•, nt:1 18og, Eli.,a. ora granduchessa di T~cana, lo chi,lmÒ ,1. dirigere le feste che celebravano la pace tra Francia e Spagna, colmandolo di onori, d,1ndogli decorazioni e perfino la carica di c.-tpit.mo della gendarmeria. Nel 1814, eccolo a Genova, stanco di principe-,sc. di capricd che non siano, unicamente, i suoi. In quc-,t'uomo ,.cet. tico t' trionfante, i suoi concittadini non ricono~ono il rag.lzzo timido cd i-,pi1.1to di un tempo: le rughe profonde, la pelle devastata, il naso simile- al becco ddlo toparvi(•ro, la \"0C'e aspra, tutto in lui era fatto per ~tupirc e per dbpiacere: c la suJ. ultima compo ..iz1onc s'intitolava Le streghe. :-.I.i la sua avventura con Angiolina Cavanna doveva cond.-nnarlo definiti- ,am('nte agli occhi dei ben pen\anti. Angiolina a\ eva clicia,,,ctte anni, era figlia di un .??vero sarto, rideva scmpr<•.Paganini la vide per l_apnma volta ad un baIlo. e ne fu incant,1to. Si inrontrarono dapprima, .,embra, in una c<'ll.tdi .con\"cnto, poi, quando An• ~iolina si av\idc di a-.pcttJ.re un bimbo, P .tganini la portò via d;.1Genova, per condurla con sé a Parma. Non fu mai po~,_ibi_l,capere quel eh<"avvenne. LJ. L.tm1glia Cavanna accmava Nicol() d1 orribili colpe1 di prJ.tiche colpevoli, di abbandono; Nic~lò replicava eh,· Angiolina, pur d1cu-.-.<.·tttnnc 1 era una rag.tu.accia, perfettamente d'accordo con il p<ldre nell'organiua• re il ric,ttto; gli avvocati delle due parti pronunciavano arringhe cloquenti~- ,ime, e finalmente il Senato genovese condanno Nicolò all'ammenda di tremila franchi, che compensassero la povera Angiolina dei suoi guai. Ma il genio dell'avarizia era da poco nato nel cuore di Paganini, e quei tremila franchi gli erario troppo cari per• ché potesse separarsene : si rivolse ad un avvocato giovanissimo e già cclcbre1 Luigi Gu&'liclmo Germi, che, se anche non pote aiutarlo a vincere la cau~a, divenne il suo migliore ami<.:o, il solo per cui Paganini abbia mostrato, fino alla sua morte, tenerezza e fiducia. Quc~to processo Cavanna, svi,;ato, peggiorato, romanzato 1 diffuse una nuova luce ed una nuova leggenda sulla vita di Paganini. Questi, esasperato, lasciò Genova nel t 815, e vi tornò solo per brevissime visite al suo caro Germi. Diede concerti a Milano, a Livorno. a Firenze, s'innamorò, ogni tanto, ma con estrema prudenza : e I lo seguito ieri una bella e ~aggia fanciulla, che avevo veduta in chiesa: è la figliola di un notaio. Caro Germi, mi consigli di spoc:arla, o di restar scapolo? >. Altro amico, Rossini, grasso, golo~ e contento, sicuro degli altri e di sé. Paganini s'impadronisce dell'aria del Tancredi, < di tanti palpiti », l'adatta al suo strumento gonfiandola di suoni prc .dosi; Rossini contento sorride1 Isabella Colbran medit.1 gorgheggi. Paganini è ammalato, misteriosamente. La sua infanzia debole e ncrvosi..).irna, la sua tcmpc:ito._a giovinez1,a, la violenza di tutte le sue passioni, hanno rovin.ttO completamente il suo ~istcma nervoso, e crisi pa.urosc lo abb.tttono, ogni tanto, per mesi e mc')i. ~I.1 \ i.igg1ava sempre. infaticabile. Nel 1818 suonò a Piacenza, Parma, Cremona, Bologna, Pistoia, Pisa, Firenze, andando di città in città al trotto dei ~uoi cavalli neri; le donne lo adorav;.mo. .\.tuina Banti, allieva del Comenatorio. gli scrive\"a lettere di fuoco, la signora Taddea Pratolongo gli accorda\..l. le sue gr,tzic; lui stesso, annoiato, s'incjlpncciava di ragaaine giov:rnissimc: e Ho domandato in matrimonio una giovinetta di tredici anni. ma wo p.,dre mi ha risposto che ci sarà tempo a pcn,;;uci quando aHà terminato la sua educazione ... ». Rossini lo chiamava a Roma, dO\"Cl.1 Cenerentola trionfava. E nel 1819, Paganini diresse un concerto in onore dell'imperatore d' Austri,,. La principc,.._a M<'ttcrnich lo in,itò ..1.duna fc,;tJ., lo fece !.U0narc, lo invitò di nuovo, facendogli trovi.\rC i ,;aloni dC\Crti, e lo pregò di .suonare per lei sola: e \'oi .siete tutta la frst.l ! ». E lo in,itò a Vicnn.,. Ma prima Pag~tnini do\·e,a andarca N,,poli, scritturato da Barbaj.1., il grande imprc,,ario; Rossini ,;orvegliava hl ,nes~a in sccn.- dei suoi nuovi lavori, e la stagiont' ~i annunriava diffiC'ile, for..e p<'rché il libretti,ta, duca di Vintignano, portava il m.1locchio, e Ro~1;iniera costretto a comporre mu\1ca o a istruir l'orche~tra facendo continuamente le coma. Le di')graiit· ra.~- giun~·ro il colmo nel camevak- dr-I 1821, quando, alla prova generai<: di ,\lati/de di .'lhabra11, gli artiHi si rivela• rono cani, gli scenari orribili, ed infine il maestro "'Bolli, fulminato dall'apoplcs~ia, cadde, senza più rialzarsi, fr.1 i suonatori dell'orchestra. Paganini, diavolo nero contro le luci della ribalIL "DIAVOLO" IN 'Olf'IlfOI8IONB DEL TEKPO 1a, si fece avanti. Conosceva 1\1atilde alla perfezione, l'aveva vista, si può dire, nascere giorno per giorno nella fantasia dell'amico: pateva dunque dirigerla, e la diresse, agitando il suo archetto come uno strumento magico, ipnotizzando i poveri cantanti, i suonatori smarriti, portando tutto e tutti ad 1.1ntrionfo. Un nuO\o fid.J.nz.unento- fu seguito da un.t nuova rottura, una nuova convalf"sccn~ da una nuova malatti.t. A Pavia. i medici dell'Univec:,,ìtà prescrissero un regime severo, dichiarando che la sua orribile tosse proveniva da un microbo che sarebbe sparito grazie ad una e cura negativa » : cura che durò una anno intero, un anno vuoto, dolorante, scnz.1 musica, scnz.a compo~izioni, senza amici. Il latte di asina, il latte di mucca, i salassi, l'oppio cd il mercurio venivano variamente usati per guarirlo: finché un giorno fuggì, si rifugiò in un caffè, dove conobbe un medico americano, che lo \:dvò dandogli pillole di sua com1>0,,izionc, bistecche e vino. Guarito, riprC'iC i concerti. Nel 1824, tornò a Genova, dopo dicci anni di assenza, per trionfare ancor.1: non era solo, una. cantatrice lo accompagnava 1 bella, mediocre e innamorata, Antonia ' Bi.mchi. Sarà il grande amore? Forse ~ì: Paganini, preM> fisicamente dalla bellezza morbida della sua amica, è contento di esserle infinitamente superiore per talento, rango, ricchezza. Gli pi.ice anche mor,tr.trc al suo fianco qucst<t frc'iCa creatura, che gli amici gli invidiano, e che lo adora. Infine Antonia, che lo segue a Vcne1ia, a Roma, a Napoli, in Sicilia1 gli dà anche un bambino, Achille, che nasce a Palermo nel luglio 1825. Ma Paganini, che aveva genio per tante cose. non ne aveva per la felicità: fosse sua la colpa, o della Bianchi, l'idillio mmicale e sc-miconiugale finì con una serie di scenate, di riconciliazioni, di grida e di pasticci. Scompar~ sa Antonia, ben provvista di denaro e de\tinata a sposarsi presto, Paganini, invecchiato, riprese la sua strada, con il piccolo che adorava. Per una malattia di Achille, ritardò la partcm.l per Vienna, poi si ammalò lui stc-c:so, e guarì scopr<'ndo una ..nuo\"::t medicina, l'Elixir Le Roy, poi si ferì alla mano1 poi dubitò della ,ua fortuna: for- \C il diavolo -.i era pc-ntito del p.1tto? :-.1a no, tutto andò a po,to, e nel 1828 Vic-nna andò J)<'rlui in delirio. e Plettro C<'kste», « Principe dei virtuo~i >, e Dio del violino», e Figlio de~li dèi » : i pdsticcc, i facl"vanr, busti in mart.ipanc, che lo rappre..cntavano, le donne adNtavano la sua pettinatur;i, gli uomini i \uoi frac, Strauss 11suo stile. J magi1,trati d<'lla città di Vienna gli regalarono un.i medaglia d'oro. f../imp<'r,norc lo nominò 'iUOe Virtuo!>Odi Camera». Paganini ringraLiava, aumentava in proporlionc i prezzi dei pmti, C'Omponcva la -,onata dr.1mmatica intitolata La tempesta, che opprime di ('Ontrizione gli .1scolwtori... E si ammalava: e PElixir Le Roy non gli 5erviva più e nuovi dottori suggerivano nuovi rimedi. Poi, lentamente, ~i 5pargcva intorno a lui il fiotto, sinistro, delle sue leggende. Si parlava ancora del patto diabolico, degli anni trascorsi in prigione, delle « fanciulle violentate», degli amori terribili: dalla platea, gli spettatori scn~ibili vedevano mani adunche reggergli J'archetto, apparizioni fiammeggianti dominarlo. Ma il Santo Padre gli conferiva !"Ordine dello Sperone d'Oro 1 e ne,suno ci capiva più nu\13. Oopo Vienna, Praga, Orc)da, Ber-- lino, strade, strade del mondo, e il vecchio mago, nella su.t vettura da viaggio1 portava con sé l'oro, i gioielli, due camicie 1 un quaderno rosso dove stavan lettere, ricevute, composiz.i°"' ni, contratti, biglietti d'amore. Una gran pelliccia lo avvolgeva sempre, i paesaggi non lo intcre,savano mai, i trionfi erano sicuri e le calunnie inevitabili. Solo Achille, aureolato di rie• ciolini, tenero e malizioso 1 sapeva farlo sorridere i solo Germi, scrivendogli, poteva fargli piacere. La sua avarizia1 la sua avidità crescevano sempre: quintuplicav, 1 i prezzi dei teatri, sceglieva gli abiti dai rigattieri, lesinava su tutto: ma alla madre pas,ava una pen- ~ionc annua di 30.000 franchi, e Achille viveva come un principino. Era pri\·o di ogni indulgenza, di ogni abbandono, il pubblico delirava per lui, ,.enz.1 amarlo, e si rimpiangeva che I loffmann non to avesse conosciuto, per poter \CCJV('rnC,ma ,;toria gonfia di malvagi fant.mni. A Berlino, in una ~la gremita, P.tg,mini suonò avvolto nella pelliccia, tremando di freddo, torcendosi in posizioni inaudite: rispose agli applausi con reverenze qua:,,i umilit poi cadde a terra svenuto. Lo si chiamò e il figliolo delle streghe »: i musicisti ufficiali negavano il suo talento1 le donne s'innamoravano di lui1 si supponeva scri,unentc che egli fosse un nuovo Faust. A Francoforte, la principe~.t Ziclynska gli regaljva in\'CCcil suo amore; a Varsavia Chopin lo ascoltava esta'iiato; un iuq:lesc, maniaco del violmo, lo -.cgui\"a p.:b- .,o pa,w, per sorprendere il ~grrto delle ,ue prove, dei ,;uo1allenamenti. Pa- ~anini pov,cdcva già due milioni, il re di \'r,tf.ilia lo aveva creato b.uonc, cd una baronessa di vent'anni, Hclcna von Fcuerb.1ch, aveva lasci.1to il marito per vivere 3.lla 1;ua ombra diabolica. Ad Amburgo, un pittore sordo, Ly')Cr, che viveva per la mu,,ica perduta, e traduceva in disegni i suoni che non poteva più sentire, si att..H·cò a Pag.rnini, lo ritrasse in mille modi1 in frac, nudo, scorticato; ritra'i!oe le ,uc smorfie, i suoi inchini, le sue mani, il ,uo <"<tppd!o, i suoi <"<1pelli 1 le .,ue dita, le <,uefial,·ttc, il suo ::impio man. tdlo nero. Amico del pittore, sconvolto d.1I mu'iici'ita, Enrico J lcinc completa\·a qul·,to trio i,wero,.imile. Ogni sera P,1g.111invi.cr'iaYa sul pubblico fiotti di musich<' che parevano incantesimi, ogni "C'ra Lyscr scopriva un suo nuovo angolo d.t riprodurre, ogni sera Heinc ,ogn•1va, in terribili incubi, il violininista pcs')('duto dal demonio: e I moi lunghi capdli neri scendevano sulle mc ~palle in riccioli contorti, formando una cornice nera al suo viso pallido, cadaverico, dove le sofferenze, il genio e l'inferno avevano lasciato profondissi1ne stimmate ... -.. Pa,,;avano gli anni, e il destino di P.1ga11ini, che pur pareva tanto singolare e inaudito, restava, in verità, JJ('rfcttamcnte monotono. Ma il diavolo è stanco, ancia alla pace. Parigi 1 che nel 183 I lo avc,•a accolto trionfalmente, dove\"a poi dargli amarezze. cosi violente da indurlo, per la pnma volta a protcst.uc, con una lettera aperta' al direttore dc-Ila R,uue musicale: e ... ho \Cduto nel negozio di un venditore di stampe una litografia che rappresentava " Paganini in pl'igionc ". Bene, mi son detto, ecco della gente che, seguendo l'escmJ:>ÌOdi dOJ~ Ba~ilio1 sfrutta una calunnia che- m1 perseguita da quindici anni. .Mentre dunque esaminavo ridendo i minuti p,1rticolari di cui !"artista aveva abbellito i suoi lavori, ecco che vidi radunarsi intorno a mc un gruppo di fannulloni, i qua.li, confrontando il mio viso con quello éicl giovanotto raffigur,tto nella litografia, con~tatavano che, da quel tempo, ero molto cambi;;uo... Sono anche !.lato confuso con un \ iolinista polacco, Dura1\owsky, 1..henel 1 799 uccise a scopo di furto un pairoco del Milanese, e, poiché il 'iuo nome terminava in "i"', si è deciw c.he do\'essc chiamar:,,i Paganini ... Solo una :,,peranz.1mi resta : che dopo la mia morte la calunnia voglia abbandonare la sua preda, e che coloro i quali co!lì crudelmente mi pc1-wguitarono lascino in pace le mie ceneri ...». ~b. Pag,mini non doveva avere neppure questa c~trcma pace: altri anni pav~arono, doloro:,,i e gloriosi, I' Inghilterra lo accolse diffidente, lo trattenne imperio\.'l, lo l.tsciò partire desolata. Parigi lo ri.1.ccolsc, l'Italia lo supplicò <li to1na.rc, la figlioLi del suo impresa• rio, p.1.aa d'amore, fuggì di casa per lui, .\farcclinc Dcsbordes-Valmore per lui compo,c vcr:,,i adoranti: ma Nic:o- )ò ,ognava di ritirarsi a Genova, nella vill.t e li paradiso», di aprire un Con- !oerv,uorio per istruire secondo il suo metodo gi_ovani che uguaglia~:it!rO la gloria di Camillo Sivori, il )U0 ·allievo prediletto, di fondare una stamperia per curare la pubblicazione delle sue opere complete, che il mondo conosceva solo attr,werso le sue interpreta~ zioni folgoranti. Sogni: e intanto incaricava Germi di acqui:,,targli la villa di Gaiona, nel duca10 di Parma, intanto progettava un viaggio in America, con un piro.scafo battezzato in suo onore. Un gruppo di specuìatori fon• dò, a P;trigi, il Casino Paganini, cd egli si impegnò ad un certo numero di concerti 1 al versamento di una certa ,;;(1mma:l'impresa si rivelò una truffa, i procei,.5jsi scatenarono di nuovo, la feroce avarizia di Paganini gli fece correre il rischio del sequestro, della prigione. Sfinito, schclc•rito, si rifugiò a Nizza, con il suo caro Achille. Tentò altre cure, visitò altri medici, parti per Balaruc, dove c~rano i fanghi, poi per Vernet~lcs-Bains, dove c"crano le acque termali. Aveva perduto la voce, si esprimeva a gesti soltanto, non suonava quasi più, maneggiava nervosamente centinaia di fialette. Così, fantomatico e disperato, lo rividero i genovesi ncll"autunno del 1839: e mai il vecchio signore delle ~lreghe era stato più spaventoso. Tornò a Nizza, vi trascorse l'inverno, fra pochi a~ miei devoti1 confortato da Achille, bello, buono e. comprensivo; volle partire, a primavera, per Genova: pensava che le campane di San Lorenzo lo avrebbero guarito. Ma non potè : mentre la berlina stava per lasciare Nizza, si sentì così male che bisognò portarlo nella ca,a più prossima, la villa del conte di Cessolcs. Quivi morì nella notte del 27 maggio : fino all'ultimo il\'eva rifiutato di vedere un prete, pur nelle M>fferenze pili atroci: e la sua morte fu qua,;i dolce. Achille soltanto lo vegliava, e, se gli angioli o il demonio ~,ano vt'nuti a ricevere la sua anima, è cosa che nessuno sa. Preda drl dcmoniù. Paganini non doveva riposare in terr~t benedetta: inutilmente gli amici, il conte di Ccssolcs, il povero Achille, supplicarono 1 invocarono· testimonianze, si rivolsero a tutte le autorità: Paganini, imbalsamato, chiuso nella :,,ua bara impor• tante, doveva restarc1 in!.Cpolto, nelle cantine dc-Ila villa, che i nizzardi assicuravano gremita di sinistri fantasmi. Non si è mai scoperto dove la salma sia stata naM;osta dal 1840 al 1844; fina)m('ntc, nel 1844, la nave ,\1 aria ,\laddalena segretamente traspoitò la spoglia del barone Paganini fino al porto di Gt·nova1 che, in , iconosccnza per il violino cd il brilla1\tc dal tc\tamento destinati alla città di Genova, ne autori1:a2va il pas,;,aggio, se non la ,osta. A Gaiona, nei sottc, ranci della villa, si depose provvisoriarncnte il pa• dronc imbalsamato, mentre i processi continuavano damoro,,amente, con l'intcn·cnto dri più alti dignitari della Chic._a, fino al Papa :,,tesso. Gregorio X\"I. Paganini era ,;lato, dopo tutto, insignito dell'ordine dello Spuonc ò'Oro, e per questo motiv0 si accordò ad Achille di far ct·lcbrare un primo 'iCrvizio funebre-, ne-I 1853. Achille, felice marito e fo1lunato padre, fu per tutta la ma vita tetro e immalinconito; ìl suo pcrpt..·tuo t;teà-lete con il padre mumn1ificato e presente appcs.-ntì la sua esistenza di pacifico gentiluomo campagnuolo. Solo nel 1875 la villa di Gaiona fu liberau d.i_l ~110 mpite atroce, la Chic,;a JCCordò 11 pcrrncs<,o dell'inumazione: ma nd 18731 Achille, per onorare un violini.,ta amico, e forse per un suo macabro desiderio, fece riaprir la tomb,t, cd il « Padrone delle Streghe » apparve, int.itto, fra ì suoi abiti imputriditi e le decorazioni sfatte. Nel :8q6 infine, il cimitero di Parma fu trasferito in altro luogo, e ancora una volta Achille vide $U0 padre. Ora finalmente una dolce t~rba è cresciuta sulla terra che ricopre questo pover'uomo tormentato che fu creduto il diavolo. MARIA DEL CORSO
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