fii L GRANDE Gabriele Salvini che ~ ha elettriuato col suo genio i pubblici di migliaia di uaudeuilles americani, siede nel suo appartamento dall' Astor Hòtel di Chicago, ascoltando cupo i suoni di un fonografo. e Inutile>, brontola il grande Saivini. e Tutto inutile. Ascolti ... >. e Musica nuova per il suo " numero ", signor Salvini? >. e No, no. f\arlavo di mia moglie. La ~nte? t stesa sul pavimento e il fonografo suona. Una voce ordina dal fonografo : " uno, due ; uno, due; uno, più su ; uno, due ". E mia moglie, stesa sul pavimento, lanci.1 in alto le gambe, poi le abbas)a con violenza e rotola su se stessa ; si piega all'indietro, si piega in avanti, ma è inutile>. e La signora fa forse una cura dimagrante? >. e Dà calci, rotola, salta. Io le dico: " Lucia, a che ti serve rotolare e calciare, se stasera ti metterai a tavol.., e mangerai? Chi)>~à quanto mangerai, Dio mio!". Pat.1.tc e patate, pane, burro, came, focacce, panna, dolci ... Diecimila cose! Divora, si rimpinza, finché non ha gli occhi fuori della testa. "Lucia", le dico, "ogni volta che ti siedi a tavola mangi per sette settimane; pensa a quegli irlandesi, a quei McSwincy che hanno resistito ~rcnta settimane digiuni". Bah! ». e t difficile convincere una donna a non mangiare>. e Difficile? Ah, ah, ma lei deve smett,.cre, altrimenti che sarà di mc, del grande Salvini che ha duecento medaglie? Guardi la mia collezi6ne di ritagli. Legga qui: "Salvini è il più grande artista di oggi". Legga qui: "Salvi11i è un genio, la sua br.:wur;l trascende l'immaginazione", dice. ~a che farò, se mia moglie continua a ingrassare? La sente, ora, la music.1? Mi fa impazzire, mi fa. Tutto il giorno mc ne ~to seduto qui ad ascoltare. Sente i e.alci di Lucia? Bang, bang! E: stesa mlla M;hiena, ora. Ah, b mia è una t1·agedia, una vera tragedia! >. Annuii in silenzio mentre il grande Salvini, alto e maestoso, in vestaglia rossa e pantofole verdi, si alzava e si muoveva per la )>tanza. Tornò con una provvista fresca di sigarette. Notai le sue mani: dita sottili, delicate, femmine('. Trcmav:.no impercettibilmente quando mi offrì un fiammifero. E questo mi stupì: che le dita magiche del grande Salvini tremassero! e Le dirò la mia storia>, riprese. e Non l'ho mai raccontata a nessuno, ma lei udrà. t la storia di quel che scffro qui>, e si portò disper,llamcnt? le mani al cuore. « Soffro, in nome di LOllDBA.1 L'AJURO Tt DEL OIOVIJJE LORD Dio, soffro giorno e notte! E perché? Stia a sentire! Fa la ginnastic..'\ notte e giorno, lei; ed io seduto qui l'asco!. to. Seduto qui penso: "Come finirà? ". Altri tre chìli e sono rovinato! e La conobbi dicci anni fa. Bella, dolce e leggera ... co)>ì ! >. E il grande Salvini tracciò nell'aria, con le sue mani famose, la sagoma efebica della sua Lucia giovane. Lé dissi : " Adorata mia, mia regina, tu ed io ci spose• remo, lavoreremo insieme e diventeremo famosi e ricchi ". E lei mi disse : "Sì". Così ci sposammo e ci mettemmo subito al lavoro. Eravamo a Milano, in ltalia. Per tutta la luna di micie studiai la mia Lucia. Jl mio lavoro è difficile, è duro, )>ignare. Per tutta la luna di miele le buttai solo piccole frecce di legno. Incominciai così. Mi esercitavo cinque, sei, sette ore .ti giorno. Com'era bella e dolce, così addossata al muro, immobile, me1Hrc le buttavo le frecce! Mi sorrideva: "Coraggio, Salvini ". Ed io vedevo l'amore nei suoi occhi, ed ero felice, ~ il .mio braccio e il mio polso erano s1cun. e Poi comprai i coltelli per lanciarglieli. I migliori che ci fos~ero, coltelli !11agnifici. Li feci fare apposta per lei. Non un capello della mia adora• ta doveva essere sfiorato. E cominciammo a esercitarci con i coltelli. Ero già famoso: in Italia tutti conocccvano Salvini, il grande lanciatore di coltelli. "Non è mai e:)istito ", dicevano. " un giovane così geniale con i coltelli". Ed io ero appena all'inizio. e Il noMro c30rdio I u un successo. Che dico, successo, fu un incendio! Si al7..Jrono tutti in piedi; $ridavano: "Salvini. Salvini ! ". E lei, la mia adorata, stava contro la tavola, incorniciata dai magnifici coltelli che la sagomavano esattamente a un centimetro, a un quarto di centimetro dalla gola, dai capelli e dalle orecchie. Mentre acclamavano Salvini 1 la vidi ~orridcrmi. Com'era bella e dolce! Com(• mi rendeva felice! e Continuammo cosi. Io non facevo che allenarmi. Conobbi presto la figura di Lucia così bene che1 anche lanciandoli a occhi chimi, i coltelli raggiu,ngevano il ~gno a un millimetro dal suo corpo. Le inchiodJ.i il ve)>tito sulla tavola. Le feci allargare le braccia e le disegnai due maniche di coltelli. E per cinque anni, no, per otto, tutto andò a meraviglia. Non la toccai una volta. Buttando i coltelli guardavo sempre i suoi occhi; i suoi occhi mi d.wano coraggio. e Che accadde poi? Poi, purtroppo, il disastro cominciò: Lucia ingrassava. Una sera un coltello le scalfì la pelle del braccio. Non potei continuare il " '\umero "; i nervi mi si spezzarono e scoppiai a piangere. L'amavo tanto che la vista del sangue sul suo braccio mi fece impazzire. " Come ha potuto il grandC Salvini fare un simile errore?" mi chiedevo. " f. incredibile ". A un tratto la guardai meglio e capii. Lucia stava ingrassando. Mi misi a tremare, quant'è vero Dio." Lucia", le dissi, "siamo rovinati. Tu ingrassi, Lucia. lo posso buttare i coltelli !.Olo alla donna che conosco, che ho studiato. Sci grassa, Lucia. Dovrei alterare il mio lancio, e non pmso !" ». I I grande Sai vini alzò le spalle con di,;pcrazione. e Qu<.·sto>, riprese, e accadeva due anni fa. Quando ci )>pos..1mmo,Lucia pesava !òOlosettanta chili : ora ne pesa qua,;i novanta, e ingrassa sempre. Non vuol darmi retta ». e La colpa è di quel terribile appetito che la spinge a mangiare troppo. Ogni sera, durante lo spettacolo, io tremo, divento di ghiaccio. La guardo mctter)>i contro la tavola e la vedo sempre più grass.a. Per lei fon.e non è nieme 1 una donna che ingrassa: per n:ie, per il grande Salvini 1 è la rovina. e llutto i coltelli: zip!, fanno, e ogni volt.i chiudo gli occhi. Non mo più farle quella bella 11agoma precii.a di una volta. Ma devo egualmente buttarle i coltelli, Per otto anni ho mirato un bersaglio di .l,Cttanta chili e la mia arte non può trasformarsi. e Un giorno Lucia )i.i pentirà; un giorno capirà quello che mi sta facendo. Scguitera a mangiare finché non avrà superato i contorni che riuscii a imprimermi nC'l cervello e nel 1>0lso durante la luna di micie. Quel giorno continuerò a lanciare i coltelli. Lei non sarà più la mia Luci,1, e I.i colpirò. La colpirò, in nome di Dio, la ferirò! •· e Sarà una buona lezione, forse>. e Forse. Ma io sarò ro\'inato. Il pubblico riderà. "Salvini, il grande Salvini, è finito". diranno. "Non sa più buttare i coltelli. Ieri c;era ", diranno, " ha fl..'rito sua moglie. Due, tre volte ha mancato il segno e l'ha ferita". L'o.,tina;,ionc di quella donn~\, signore, è criminale! Sa lei perché Lucia mangia tanto? Glielo dirò: perché non mi ama più. I la deciso di rovinarmi ». E il grande Salvini ,.j coprì le orecchie con le mani mentre il fonografo nella 'ìtan1a accanto continuava instancabile: e uno, due; uno, due; uno, più su; uno, due ... ,. BEN HECHT (Trad. d, Afaria J\1artone) 1111 I .! J1 j!J~t<.à J I. REGNO dei Cieli. Il 1enio, ada1iat<> I su d1 un letto di nuuole, sonneulua. Lieue, 1<n m1nuuolo ante/o dalle ali mou.ate entra ed annuncia il poeta. Il tenio 1baditlia a lu.n10, r1olvtt110Jamente, poi Ji raddriu.a e II metle in poJici.one. Il poeta app,He. Jlaluralmente J ueJtito da poela. li genio: e A chi ho l'onore di parlare? > 11 poeta: e L'onore è tulio mio, piego un ginocchio dinanzi alla S. V. e mi presento: M>noun poeta... o meglio il corpo astrale d'un poe1a. Le mie spoglie mortali dormono laggiù, chiuà dove, e sognano Ed è in virtù di tale sogno che son potuto giungere sin qui >. li genio: e E di quale idioma vi servite per sciogliere le vostre rime? >. 11 poe1a: < Della lingua tedesca>. JI genio: < E: da moltissimo tempo che non ho più contatti con poeti tedeschi .. E che cosa potrei fare per voi?>. 11 poe1a (alqvanto confuso): e Perdonate... La lingua si rifiu1a Forse il lungo cammino attraverso l'eternità mi ha sugscllato le labbra... C'è tanto silcnz.io ovunque >. li genio: e Sono veramente dolente di non polervi offrire una bibi1a rinfrescante. Ma i cibi e le bevande di quusù li potrete gustare soltanto dopo morto. Ma forse l'affanno che 11iopprime è dovuto alla falsa posizione in cui giacete. Conirollate un po'>. Il pM:a (sollevato): e Oh, era proprio cosi, ora mi sen10 meglio... Francc1ea a, e,•a puntato un ginocchio contro il mio siomaco. Quella figliuola ha un modo d_j dormire molto buffo, tutta raggomitolau. su se slessa>. Il genio: e Forse a\Cte fretta di ritornare a casa... Non vorrei che per causa mia .. > Il poeta: e Per carità, non è proprio il ca~ che vi facciate degli scrupoli in pro• P:°'1~0; essa è abituata alle mie distra1:iom>. Il genio: e Allora, ditc pure! :t Il poc1a (cade in ginocchio): < Genio onnipossente, dcgna1evi di entrare in me! Illuminate l'anima mia durante il mio pellegrinaggio in terra! >. 11 genio: < Uhm, mi offrite ospitalità nella vostra anima? >. li poeta: e Sl, o mio divino, vorrei che vi regnasie da incontrastato signore. Sbocceranno cosi dal nulla i canti sublimi che i posteri si tramanderanno! Voglio... >. Il genio (interrompendolo): e Un momento... (Diffidente) Avete senso pratico?>. Il poeta: < Ma quale concetto ha la S V. di me? Sono l'essere meno agguerrito per le banaglie della vita, inesperto cd in• finitamen1c ingenuo, puro come un bimbo, un sognatore, e timido come la più timida delle fanciulle... •· Il genio: e Avete 1alento? >. Il poeta (meraviglialo): e Naturalmente, ma è il senio che voglio; ecco perché son venuto•· 11 genio: e E che cosa vi fa supporre di possedere le qualità di un poeta geniale? >. 11 poeta: < Reputo i fatti miei sufficien• temente in1ereuanti per affliggerne il prossimo. Ho in orrore la vita e per sfuggirla non conosco mezio migliore della letteratu• ra. Inoltre sono un ne,•rastenico, adoro l'intrigo ed il paradosso... >. Il .;enio: e Bene, b«=ne,giovanotto; badatc- però che prima di entrare in questa combinazione voglio vederci ben chiaro e, per evitare brutte sorprese, esigo da voi le più ampie garanzie. Capirete che non df'sidero affatto correre il rischio di essere coim·oho in losche imprese o comunque servire a qualche bauo mercato. Perché la mia presenza porta purtroppo a notevoli disagi d'indole economica. Appena mi presento, addio benessere. Io marcio di pari passo con l'indigenza >. Il poeta (stupilo): e Eppure dall'istante 11essoin cui la S. V si degnerà di albergare in me tutto si accomoderà •· Il genio: e Vi sbagliate, caro amjco, suc• Ct'derà perfettamente il contrario>. Il poeta: e Si potrebbe tentare il cinema>. Il genio. e Rendo omaggio ai \'Ollri idealismi, e vi compiango. Inoltre dovete sapere che .sarei costretto a proibirvi di ospitare delle donne nel vostro cuore e ciò perché il loro ascendente su di me provoca catastrofi irrimediabili. •· JI poeta. < Oh, mio divino, la \'Ostra volontà sarà fatta in tulio e per tutto io 11iapparterrò incondizionatamente.. u,: 11) Perdonami, Francese.a, ttra gli affari sono affari. (Riuolgendo1i nuovamente al genio) E quali saranno i sintomi che mi sveleranno la presenu della S. V.? >. Il genio: e L'invincibile orrore per l'umanità tale qual è ; l'eterno dilemma dell'essere o non essere; una precoce cadu1a di capelli nella regione delle tempie e nella parte anteriore del cranio; l'incurabile assillante diffidenza verso se stesso; il rim~ piant~ d! esser venuto al mondo; e, come già vi ho prospettato, guai economici a non finire! >. n poc1a (sbandato): e Tuttavia la gloria... credo... •· Il genio (rnlerromptndolo): e Queuione di fortuna! Qui nulla può la mia presenza. Forse dopo la vostra morte... > Il poe1a (con uoce fio,a): < Se è cosi... forse... è meglio che rifletta... >. Il genio Ua un ce11no). Si opre un abisso ed il poela traversando come un rauo la coriina di nub, cade JIJllo terra Si tueglio nel proprio letto. 1-'ra.ncosca: e Hai fatto qualche brutto sogno? Ti agitavi, sospira,i, ti lamenta,i >. Il poeta: e Può darsi. Comunque è ai sogni che debbo sempre l'ispirazione per le mie opere mjgliori >. Francesca: e Ebbene? >. 11 poeta: e Ho 1ro\'ato il soggetto per una nuova pellicola. Cosa ne diresti della ridu:.ionc cinematografica del Wuther? Le scene girate sul poslo, a \Vetzlar; un M>S• ge110 drammatico, avvinccn1e, Jcuera.rio e ciononostante alla portata del popolino>. Francesca: e Caro, sci veramente un genio! >. Il p()('ta: \Credi?> (La bacia teneramente ed al,a riconoscente gli occhi al cielo). ALFREDO POLGAR (Tradu.{ione di Ada Valdoni). , .... \. l I; I; ~ RISPARMIATE IL VOSTRO DENARO RISPARMIANDO TEMPO CON LE LINEE AEREE DELLA ALA LITTOR S.A. POTETE RECARVI DOVUNQUE IN ITALIA E ALL'ESTERO IN POCHE ORE SENZA SOFFRIRE CALDO DOMANDATE INFORMAZIONI ALLE AGENZIE DI VIAGGI E ALLA DIREZIONEDELLA ALA LITTORIA S.A. ROMA • AEROPORTO DEL LITTORIO - ..... / - I I b. più fresca, v.1ria, originale delle riviste settim.1nali 1 il più di\·ertente Il I/ commento alla vit.1. Putccipate alla Il CACCAIAlCAVrlS. CHIONI 1 È un divtrt<nl< concorso a premi eh, Tullo ha mmo alla portai. di tutti. l! 111ve11d1t1111tutte le etl1cole 11 ce11tes1116101 la Socie1à Anonima Mobili Vacchelli l'antica Cua di fiducia, che forniace i mobili per le case felici, 11.nnuncila pubblicazione del CAllUAUA Catalogo di saggio 1938 P,enotalevi ! Condùioni /avorevoliuimc. CJJIEOEltE IL PHOGHAMMA N. 32 157 A VACCHELLI Casella posto/e: 1380 Milan{), 3 a Uuma, 106 Carrara
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