Omnibus - anno II - n.25 - 18 giugno 1938

t~ sotto la veranda, mangiato il ,ouo c,bo (non per niente due vitelli erano stati macellati rwi cinque giorni precedenti) e l'indomani avrebbero riprcw l'atte1:a. Era già tardi quando venne d.uo l'ordine di aprire le porte della fattoria e nella ìucc solare ~i vide un uo- •mo ilaltarc su un cavallo, afferrare a volo un moM:hetto e lanciarsi fuori a tutto galoppo. Vcr!lo le chu.•. del mattino, alcuni afficiali in canozza fecero riaprire le porte e n·t:.1rono notÌzic gravi~,ime: il prc~idcnte aveva dimCil'>O il suo amico gencr.ilc, il comand,rntc milit,irc di San Luh., S.1turnino Cedi Ilo; numerose truppç federali stav,rno già invadendo lo Stato da più punti; CArdcnas aveva dichiarato che la M))uzionc :>;ircbhc iltata violenta e radicale. Come si potcv~t immaginare che il robu:>to cd a,tuto fattore indiano avrebbe sacrificato il suo nuovo im pianto idr.iulico per i campi, il raccolto di grano quasi maturo e che, alla sua età, avrebbe ripreso la guerriglia sui monti? Eppure ciò avvenne: appena gli uomini armati che attendevano ~otto la veranda udirono le notizie, incominciarono a gridare, cccitando5i l'un l'altro; e quando Cedillo, nell'imix·to della prima rabbia, si affacciò sulle scale e disse: « Ci libereremo da quel porco presidente! », ogni uomo aveva già tirato fuori le piiltolc cd era ormai troppo tardi ,,per farle riporre nelle sfarwM: fondine. GRAHAM GREENE ffl f4 OME è noto, nei paesi jn cui il di. li.o von.io è ammeno, lo si domanda e spesliO lo si ottiene per le più strane o futili ragioni .. Riuniamo qui sotto alcuni casi sorprendenti, raccolti da giornali o riviste americane. Nella rivista Time: e Sebbene attualmente non mi percuota :t, spiegò mi.stress Sarah Sandcrs, che ave\a citato a compa.' rirc in giudizio il marito, Edward Sand<"n, per sentire pronunziare in danno di lui il divori.io, e egli andava in giro per le ca~ mere pel'Cuolendo le porle col pugno e di- _eva: "Vorrei che questa porta foste voi"> .. Dalla stessa rivista; e William Wilson fece divorz.io da sua moglie perché com•i si era presi i suoi denti fabi e non g\ir-li rese finché non ebbe ottt'nuto due dollari >. Dalla rivista Newswuk: e Mrs John 8. Crane di Cambridge, nel Manachusctu, accusò il marito, un istruttore dcffunivcrsi1l di Haw3rd, di avcf tirato contro di lei una piccola pianta di cactus spinoso e ouenne senza contrasto il cLivorzio :t. Dal quotidiano Th~ New York /-luald Tribunt:: e I giudici della Corte dei divorzi di Parigi si trovarono di fronte a un caso nuovo, quando una donna persegui il marito per danni perché aveva 3Vuto sci figli>. Dalla rivista Timç: e Jl.frs Viola Bcck attestò che il marito la avc-v.i. fatta svenire, battendole sulla testa un piccolo pollo vivo, e che, avendo, dopo di ciò, constatato che il pollo era morto per l'urto, la aiutò a riprendere i sensi e le ordinò di cuocergli il pollo. Per tutto questo, la suddcua signora domandò il divorzio>. Da Hewsweek: e Ada Lconard, di profruione danzatrice nuda, intentò causa contro il marito per divorzio e il suo av. vocato spiegò le sue ragioni cosl: " Essa è risentila del fatto che suo marito non sia risentilo del fatto che essa faccia quella specie di lavoro. E: chiaro? '' >. Dalla rivis:a Newsweek: e Samud Hoffcnstein, poeta e scenografo di Jiollywood, ru dalla moglie perseguito in giudiz.io per di. \'orzio e fu condannato per averle dedicato i seguenti versi: •· Quando voi siete via, io non ho riposo, mi, sento wlo, - affli110, infelice, distrutto; - ma (e qui è il nodo, mia ca1a), - io mi sento all'istesso modo quando voi siete qui" >. t facile pn·\cdere che le prossimi.' dl·- .doni prcsidcnzi.1li negli Stati Unici susciteranno panioni d·una violenza senza prectdenti. Vincerà per la terza voha Franklin Rooseveh cd il New Dt:al oH·ero i suoi op· positori? In alcuni S1a1i i repubblicani K'mbiano già pre\ 1alere cd i giornali ripor1.1no la seguente preghi<-ra che l'ot1an1ennc parrO(o di una ciuadina della Pennsylvania ha composto per i suoi fedeli: e O Dio, Ti ringrazianio per i s:randi capi che hai dato al noslro pac~t·: per Washington, per Jdfl'rson, per Cle\·cland t'd a11chc per Rooseveh. '.\fa bada bene, o Signore: noi Ti ringraziamo per Teodoro Roosevelt e non per Franklin >. i'1) ,1, /1I ,r/ 1', • I AN'N0II· N, 25 • 18GIOONO1938-XVI MNIBUS SETTIMANALEDI ATTUALITÀ POLITIOAE LETTERARIA ESCE lL SABATO IN 12-16 PAGINE ABBONAMENTI Jalia • Impero:auo L. 42, 1eme1treL, 22 Eatero: auno L, 70, 1tmntre L, 36 0GJrI Jf'DMER0 DJrA LIRA NauosoriHI, disegni e fotogrs6e, auch .. non pnbbllcAtl, DOD 11 ruthulscooo, Dlredou: Ro1111 • Plana della Pllotta, 3 TelefonoN, 86,470 .lmmlabtruloaa: Milano• Piuu Carlo Erba, 6 TelefonoN, 24,808 • Permil L, 3. R llilauo, Parigl, Pubblielti: colonna, Bruohi 20.907 -HouoN 1/ 1,1 1/ :I IL GENERALE SA.TUBNillO 0EDILL0 NELLA BOA FATTORIA A sur LOIB l'OTOsi, 0ON LA SUA GUARDIA DEL CORPO A 1lalnn1 IL FRANCOBOLLO DEL TERZO 0ENTENABJO DELL'INVENZIONE DELLO 110HAKPAGHE", A dmn1 UN 0OLLEZIOBISTA DEL FJUN00B0LL0 SULLA RIVA DELLA SENNA I LPL!filW~ D0L!G3 J .\ GRANDE OFFENSIVA nemica del !Q 15 giugno 1918 si ispirava a due concetti di manovra; uno più vasto: schiacciare il semicerchio della nostra fronte dall'Astico al mare attaccando, da una parte, sull'altopiano di Asiago e sul Grappa, dall'altra, dal Piave; mèta di convergenza delle direttrici di auacco: Padova; uno più ristretto: attenagliare l'Vlll 0 Corpo d'Armata schiera10 nel settore Montello-Nervcsa-Ponte della Priula, stringendolo fra il XVI 0 e il XXI V° Corpo d'Armata e più precisamente fra la 33• e la 46l Divisione, partenti dalle Grave d1 Papadopoli, e la 17• che, occupato il Mon~ tcllo, doveva scendere verso sud; zona di convergenza delle branche di questa tenaglia: Arcade-Sprcsiano-Povegliano. Se il concetto generale del doppio attacco dai monti e dal Pia\C, può considerarsi non felice in quanto implica\'a il gra,c errore della dispersione delle for..:e, il più ristretto piano degli attacchi dalle Grave di Papadopoli e dal settore antistante al ::\lontcllo, con convcrg<.:nza su Spresiano e Arcade. era hen concepito, sia perché d possesso delle Grave facilirn,a al nemico il passa~gio del Pia\'e, e l'occupazione anche soltanto dell:t parte orientale del '.\lontcllo avrebbe dato al nemico una posi1.ione dominante e minacciosa per l'int1ero schieramento italì:mo sul Piave, sia perché i due attacchi, dopo pochi chilometri, avrebbero potuto congiungersi nella wna di Arcade-Spresiano-Po\'egliano determinando cosi l'accerchiamento dell'intero \'111° Corpo d'Armata italiano, quindi l'apertura di una ~rande falla nel nostro sclueramcnto nella zona dei nnn del tutto distrut11 ponti della Priula, con gravissima minaccia verso Treviso (retro, ie del Piave) e '.\lontèbclluna-Asolo (retrovie del Grappa) e conseguente posSib1lità d1 fusione delle forze nemiche attaccanti e dal ~lontello e dal basso Pia,e e dal Grappa. i\1a fin d:il 15 ~•u~no 1 due concetti animatori del grande attacco austriaco erano falliti. Il fuoco della 6• Armata, la reazione della 4J Armata, stroncavano subito l'attacco nemico nel settore montano, ma anche 11 più ristretto piano di annientare l'VIIl° Corpo d'Armata, nella pianura che si estende fra il Montello e le Grave, fu ~ventato dai nostri VI I 10 e XI° Corpo d'Annata, Più precisamente lo schieramento italiano dal Montello alle Grave era costituito: zona orientale del MontelloNervesa, 58• Divisione; settore Ponte della Priula, 48• Divisione; entrambe costitucn~ ti l'VIIJ° Corpo d'Armata della 8• Armata; Grave di Papadopoli, 3 1" Divisione dell'Xl° Corpo della 3A Armata. Su questo tratto di fronte, la notte del 15 giugno, fino alle ore 3, passò ahbastanza tranquilla; anche le nostre artiglierie a,·cvano ripetutamente ricevuto l'av\'ertimento di • massima \'igilanza •, ma soltanto la nostra •campagna• eseguiva i soliti tiri di disturbo• sugh •ovuli• corrispondenti ai punti sensibili dello schieramento austriaco. . \Ile ore 3, con perfetta sir:1ultancità, si scatenava il bombardamento nemico; immediata partiva la formidabile nsposta dell'arti~lieria italiana; fuoco, fuoco, fuoCoj rumore assordantè, 1flfìn1t1 scoppi, vampe abbaglianti e, quasi subito, densissimo fumo di gas \clenosi e lacrnnogen1; ~li artiglieri, coperti dalla maschera e da- ~li indumenti antiitas, formavano con 1 loro cannoni nel ritmo del fuoco accclclcrnto un unico strumento di mori(' .. All'alba la hella campagna veneta appari, ;1 unmcrsa l1l una bassa e densa nebbia d1 fumo e <li gas; non si vede,·a a pochi metri di distanza; soltanto, altissuno, lo stormo deKli aeroplani italiani che volavam> verso i drake11 e alla ricerca delle colonne d'attacco del nemico. Al mattmu, la 331 Divisione austriaca muo,·e,a all'attacco dalle Gnwe di Pnpadopoh; colpite, ancor prima di muo\'ersi, dal fuoco della nostra artiglieria, le fanterie nemiche riescono a penetrare soltanto per poche ccntmaia di metri nelle nostre lmee; ben presto I contrattacchi della nostra brigata \·cneto ricacciano a! di là del Pi:n e gli assaliton o 11 fanno prigionieri. L'attacco dalle Gra,·c di Papadopoli è stroncalo e respinto con t.anta energia che il nemico rinuncia subito alla manovra unpcrniata sulla azione del suo XVI° Corpo d'Armata. La sua 33• Divisione non tenta più di attaccare e la 4 6•. che era destinata ad alimentare l'attacco verso Villorba-Spresiano, è mandata sul basso Piave. La branca meridionale della tenaglia, che doveva stritolare l'VIIJ° Corpo d'Armata, è spezzata dcfìnit1vamcnte. Invece sul Monlcllo la nostra 58• Divisione, sorpresa dal bombardamento quando non era ancora terminato il cambio in prima linea delle sue brigate d1 fanteria, subisce l'attacco nemico. La massa avversaria prevale sulle forze della nostra difesa d1 prima linea, molto rade perché disposte secondo una larga applicazione del prinçipìo dello schieramento in profondità, e rapidamente rièsce ad occupare la parte orientale del Montello. La 17• Divisione austriaca, secondo il noto piano, comincia a scendere verso sud e riesce a spingersi fino a Ncrvesa e So\•illa, superando anche la linea ferroviaria fra quelle due località; i ponti della Priula sono gra\'Cmen1c minacciati, ma la nostru 481. Divisione difende con la hriij~l:l. Piacenza i ponti e con la brigata A<>uila riesce ad imbastire un fianco difensivo verso nord poco sotto la forrovia Ncnc!;.1-Sovilla cd a frenare l'offensiva nemica .. Cosi la nosrra resistenza, fino dal pruno giorno della battaglia, fru'itrava la pili importante manovra prevista dal piano austriaco t: quindi, com,en ando alla difesa italiana la r1\':i del Piave dai ponti della Priula a Candclù, impcd1\'a che i due itrandi a1tacchi nemici, partenti dal .Vlontello e dal bas,;o Pia,·c, potessero fondersi .. Il nemico muo,erà ripetutamenlt· all'a!;il.Jlto; per una se1timana le vicende della lotta sar,1nno più volte preoccupanti per noi, ma, fin dal 15 giugno, il nemico sarà COl.tretto a condurre due ba1tal{lie d1spcr,.1te perché prive di nesso e di reciproco appo~~io; una sul '.\lontcllo e una sul basso Pi:n c. Tutto l'esercito ttaliano partecipò alla dcfiniti\·a ba11.1glia del giugno 1918, ma soprattutto nelle terre dO\C in questi giorni il He ccl I reduci si incontrano per meglio ricordare la Vittoria, crollò l'ultima spcram:a dell\mpero austriaco. Quando alle tre d1 notte del 15 giugno 1918 divampò il bombardamento nemico, 1 l>Oldati , ider.o alzarsi da oriente come una grande alba. N. P. FILOSOFIA OEOOBLOV!OOA f7N UN ponderoso ,olume, edito qualche lJ Jnno (a dall'fs1ituto per l'Europa orientale (Lo Ceco1lovauh1a, con prefazione dd .senatore Amedeo Giannini), sono, fra l'altro, raccohi aforismi politico-filosofici di Masaryk e di lknes. e La prima csigenia dell'umani1à :t, scrive\·a Masaryk (che, come tutti sanno, fu dcuo e il filosofo dcll'umani1à >), e la prima norma della sociologia è di mettert' ciascuno in grado di colti"arsi >. O anche: e Io non attendo la s•lveua da ncHun partito, ma so che saremo invincibili se si tro ..c. rà in tutli i partiti e in lulte le claui un numero abbas1anza elevato di uomini degni di quc- .s10 nome e capaci di riAcuione, che, scnz.a accordo fra loro e senza visibile lt·gamc, compiano ognuno nella propria sfera un lavoro lcndentc allo stesso scopo :t. A quale scopo? L'aforismo non lo dice. Masaryl.. fu detto e il filosofo dcffumanità >, e sul• la. base di una filosofia come la sua fu cdifi<"ato uno S1ato come la Cecoslovacchia Come filosofo-poli1ico o politico filosofcg• g'.an1e, 8en<-s non è da meno dd suo venerando maestro: e La nostra poli tic.a es1era è, dal punto di vista l'lieo, idealistica ucl vero ~enso della pMola. Sua base. 1ano l'idea delrumanità, l'idea della libcr1à naz.ionale c l'idca ddla democrazia>. E anche: e Gli Stati si mantengono finché n·- stano fedeli ai principi su cui furono fondati •· Che co~, praticamente, significassero tutte quelh· .,_idee• e quei e principi > di Ben.__..spiega, con candida ingenuità, l'aul0l'e del c-1pitolo in cui questi detti memorabili di Bencs sono raccolti, ceno Jaroslav Havrda: e Tradotti nella politica pra1ica, questi principi significano anzitutto un intransigente mantenimento di tu11c le clausole dei trattati di pace>. Che fu il mal seme ... Nella prcf.u.iont', il senatore Amedeo Giannini confuta\ a le opinioni di coloro i qul\li vedevano nelle minoranze 1roppo foni incorporate nel nuovo S1ato un pericolo pc-r la pa.cr e per la steua Cecoslovacchia: e Secondo alcuni .... l'alta percentuale di po• polazione non cèca che entrò a far parte del nuovo Stato, non potendo tollerare un giogo straniero, ii sarvbbe tcnu1a in uno staio di continua agiuzionc, pericolo~ per la pace dell'Europa orit'nule, data l'irresistibile tendenu dei tedeschi e dei rutcni a unin:i a.i loro fra1el!i di razza e degli slovacchi a resw.re con gli ungheresi •· Il scna1ore Giannini definiva e troppo semplici > questi giudizi: e .. .i profeti di sventura ri. marranno delusi >, ·egli assicurava, e perché è stolto discono\Cerc che il govcnio cecoslovacco ..... ha dimo~1rato t,lnla prudl'nia, tanta fern1eu.ii, 1a1110coraggio nell'affrontare le dcbolenc na'Z.ionali e la crisi che ne deri\a, che tutto lascia prcvedert" che essa sarà auai più breve di quanto può apparire :a,, E: da rile\'are che allora la e crisi > (:~e:;':~~;:\.: 1 ni~~~~o e! ~:r1:i:~i1': f~:: stata debole, non sarebbe cominciata. Jnfine il scnatore Giannini dirùostra\ a che la conferenza della pace a,cva ottiman1entc fat10, aw:gnando alla Cccoslo\·acchìa popo· laz.ioni e territori tedeschi, unghcre~ì, rutcni e polacchi. I f.atti hanno dimostralo che e i profeti di S\t'ntura :t a\'C\ano ragione. POLIT!OA ESTERA DELLA 0, 8. fl • ERRORE fondanwntalt' della politica l.!:] cèca fu, forse, in qudl'aforismo di licncs Chl' abbiamo citato poc'anzi: e Gli Stati s1 niantcngono finChi re.stano feddi ai principi sui quali furono fondati >.. La Cecoslo\·acchia era nata fo11data su due principi: la fon.a francese e ringi11stizia di Vers.tilles; e , i 1imasc fedele. Quando la fo1u francc.se declinò, rima.se l'ingiustizia. Pa difendere l,1 quale, oggi, bisogm·rcbbc mobili1are l'Europa. I.a storia diplom,1tiCJ del dopoguerra è tutta domin.uJ dalla lotta. frJ lt• fon.e conscn:atrici ddlo stal11 quo cr<"ato dai trau:ni di paCf" e le fone r<",isioniste o distruttrici di esso E si pos~no diningucre tre J)('riodi. Qudlo dd!J ,1\S0\111aprepondcranz..1 delle forze CO!l\l:l'\'.il.trici,con la Fr.anc:a alla testa, d· 1 ~1.t fino alJ'aH cn10 del N.uismo (30 gennaio 1933). Qucilo d<"i tentativi di org:a11izz.uio11edella cosiddetta siturez.t.a collettivJ, che dura dal 1933 fino <11 colpo ~ dì Hilin in R1·nania: -, mario 1936 ..Quello ddl,1 prl'pond~·r,rnza delll' fone r('vi~ioniste: dal 7 rnan.o in poi. L.ì poli1ica ddla Ct•coi.lovacchia fu un ,--ifle~sodi quc~,r oi,.eillazioni d.-lla bilancia generali! delle forze in Eu,opa. PRIMO PERIODO, 1920-1933 li\\ \ TRE p.uti c'n.i, allora, da tenu-1e J.!,/ una minaccia ,Ilio slatu quo: dall.1 CC"rmania, dall'Un~heria, d.illa Russia. Contro ci;1\cuno di qu~':.ti tre pericoli, le potenze <"OnH,·a1t1 ici dispos1;ro un comphca,o sistema di difese. Contro la Gnmanin • Contro I.i Germania, telle\a il ('Jmpo anzitutto la F1.rnC'.J. la quale, .tllorn, non solo aveva. 1'('\erci10 più potente d'Eurnp.:i, ma, per efft-tto dell,1 dernilitariu.1zìon" della Renania, :h•e\·a ::incht· i1111an:tia ~é libera e ~gombra di ostatoli la , i;1 per at1accare e colpire J'.1vv('r• ~ario .11<"Uon.•. Ql1cs1;, fo1midabilc minaccia alla C<-rmani.1, ~ul f1;\I\C'o,ba:.t;i,a a par.ì• liutai-e qual\ias1 sua \Clleiià di :1,.ione vcr~o sud o , <"rso e~l Così la Cec-oslov,1cchi:1 e la Poloni.i. \'Ì\c,ano sirme all'ombra dl'lla ,p;td,l fr,H\et•Sf". \ r.1ffor1.1re questa. ~itua• :r:m1e i111er\'en1wro l1JC'co1do franco-polacco <h·l 192 1 t· l'accordo franco-cèc-o dd 1924. Ndl'ottobrc 192~ ,i giunn· .:il trattato di l.oc\,rno .. E~ con~i~tna di due pani. Prìma parte: tr.1t1a10 di mutua garanz:ia a cì11quc (l'lnghihl'rra e l'Italia garanliv:ino l.1 fro111icra occiden1,1lc} <" tratta1i di arhi1r; 110 tl·dl.'\.Co-bclga e tedesco-francese. Sl"· conda p.UIC;: tratlati di arbitr.tlo tcdt'S{'O• (~co <· tcdcsco-polacco ma in que~,.1. p,utr, l' l1)ghihl"r1a e I" Italia non intcnt·nncro lnttnc1lllt" solo la Franda. Con un prirno traltato la Francia e la Polonia, con un secondo la Fr;111cia e la Cecoslo".1cchia si pl'omiscro e immediato aiuto e assistcn,a > per il c.uo che la Germania .l\'<'S.SC' mancato agli impegni assunti in quello ste~so giorno o a,cs~e aggr<·dito Cosi I,\ Francia gara111iv,1 le frontiere cèca e polacca, e la Cecoslovacchia e la Polonia garantivano la frontiera francese . Contro l'Unzluria. - Per sbarrare la vi.i al revisionismo ungherese fu creata la Piccola lntes.a. Con tre tnltlati St"parati del 1920 e dtl 192 1 la Cecoslovacchia, la J:lo• r1Hrnia e la Jugoslavia si promisero e:unmedialo aiuto cd assistenza.> contro qualsia~i abgrusione ungheresc. Contro la Ru.JJia. • Infinf', per sbarrare la via alla Russia, si inttscro la Polonia <" la Romania prima con un accordo del 192 t, poi con un accordo più largo del 1926. In conclusione, nel sistema che ebbe vigore in quel primo pt"riodo, la C,·coslo,at"- chia contro la Germania non ..ave\a .lltrJ alleata chc la Funcia: il che, allora, bastava. La Piccola Intt'sa non giocava che contro l'Unght'ria e gli Absburgo. SEOONDOPERIODO, 1933-1936 ffi EL 1933 ,, è staio scriuo, , !'or.dine llJ europeo fondato sullJ asSQ)u1a pr<"• po1idcra11za della Francia (om1nciò rapid;,;mente a indebolirsi•· In realtà cominciò a indebolirsi prima del 1933. Nd 1930 furono ritirate le 1ruppc francesi dal Reno. Nd 1932 fu liquiJata la controversia delle rip:i.razioni. Ogni controllo della atti- \'ità militare tedesca fu abolilo. Il 30 gennaio 1933 lfitlc_r salì al pOtNe; e cominciò una nuova storia. Kdl'ouobre di quello stesso anno la Germania abbandonò Ginevra e cominciò ad attuare un programma di rapido riarmo. Fu allora che la diplomazia francese, nell'ansiosa ricerca di nuovi e più potenti alleati, conccpl l'idea di aurarrc nt·lla sua orl>ita la Runia. Dal tratta.lo di Rapallo in poi, t'" cioè dai 192"2, la Russia aveva collabora10 con la Germania. Ma ora il risoluto antibolsct·vi,mo dd rcgi1:1e naziua a\e\a mC"sso fine a ques1a più che deccn• nale coopcrazion<" e aveva reso rstrcmamente diffidenti i 80vcrnanti di Mosca. Ebi porS<"r0,perciò, la più benevola .111enzione ;,;gli in,i1i francesi e nel seucmbre 1934 l'Unio• ne so,·ietica f<-ce il suo ingresso a Ginevra .. Barthou sognava una rete \3$13 e complicata di paui, che a, rebbc do\·uto co• prire tulla la carta dell"Europa: un patto di sicurezza orientale, a cui a,·rcbbcro dovulo partecipare la Russia, la Germania, la Polonia, la Cecoslovacchia e gli S1a1i baltici; un pano mediterraneo fra tuui i paesi mediterrJnei; u_n patto centro-,curopeò, 'hc a\rebbe do,uto a.ssicurarc l'indipe111.~•n1a dell'Au$1ria. 01 tu11i questi progenì ben poeo fu realizzalo .. fu rcali:u.Ha l'lntt'sa. balcanica, nel 1934. E furono rcalizz.ati i palli coi Sòvicli. Il tra11a10 franco•SO\ÌCtico è del 'l n1ag• gio 1935.. Quello cèco-sovietico è di due .scttimanr dopo: 16 maggio 193~. La formula è la solita: e immediato aiuto e assistenza :t a termini degli ari. XV, capover• . so 7, e XVJ del Covenant; e cioè aiuto e assistenza sc•nta aspc1tarc 11..:.-d· cd!iorii, del Consiglio della Lega. Praticamente, vere e proprie alleanze difensive, idt·ntiche alle allcam:e del passato. Ma rimaneva ancora da concludere, perché il sistema Barthou fouc completo, una scrir innumerevole di trau:11i di mutua assinenu: tr.a la Francia, la Ju_go.sla,ia e la Romania; tra la Russia, la Jugoslavia c la Romania; tra la Cccoslo\acchia e !:i Romania ccc. L'edificio cominciò a crollare quando appena era comincialo. Il 26 gennaio 1934 l.t Polonia si accordava con la Germania: tutte le loro contro\'crsie territoriali erano SO• spcsr per dicci anni. La stampa franct·S<' è stata, poi, spesso ingiusta con la Polo-, i1i~, che ha, prt'ss'a poco, accusata di tt.l· dimento. La. \ erità è che la Polonia a nessun cos10 vuole e$scre ancor.i; una , olt::i il rampo di b.ittaglia fra la Germania e la Russia, e tullll, nella sua politica, è subordinato a questo scopo fondamentale .. Il patto franco-SO\ ietico conduceva t'satlamente a fo1r(' della Polonia il campo di ba11aglia ddla futura gueru orientai~• ; e la Polonia si av\icinò alla Germania ·t s<.'mplice, cd è strano che in Francia si continui a non capirlo. In ('ondusione, alla fini:-di questo secondo periodo, la CeCO)!Ovac-chiaan•, a per allcJte, di frontt .ill.t Germania la Frnncia e la Rus~ia. La Pictola Imesa ('ontinua\'a .1d a\'<"r<'una funzion<.' t'SC.lusivamentc anti-unghc·rcM." TERZO PERIODO, DOPO IL 1936 fjjrl l '"TTO. qm·sto COhh'lio.di speranze I 1>iÙ U I he cli allcanz,•) crollò il 7 mMzo 1936. Xon si esagl"rcrà mai l"imporunza di quell.t data ncll.t ~toria diplom.ttica dell'Europa F.s~a didsc due- èrl": quella dl'lla forza r quella della dclwl<":rz.i f1,1nceM". Tutto il sis1cma t·ra fondato su\l.a presun- :rione della for-La france,t": In fondo, \i era uno strano t•qui\Cx:o: la Francia si a11rnde,a for.t.a dal'e allea11%t·,e, iml"ce, era la sua fona che tenc\a in vila le alle.lnzc. Il 7 mano 1936, lliliL'1 frcr entrarr h• • 11uppc.· tcdt·sche in Renania: la Francia non J'tÌ e la Cran 8rc1ai.;:11ac::i11s1~·li impegni Risultò chiaro agli occhi del mondo che la F'r:tn<"iada ~ola 11011 si .1.enti\·a in grado di sfondare b frontina non fortificala. Subito Hith·r la fortificò. E allo1a diH'ntò c,·rto che nt' l'<"sl"rcito f1.1nccsc, ni il fr,ln('r-~c e ringlcM• insieme ,arl"bbcro mai riu,citi a pa~~1.rc. In que,I(· condizioni, quale aiuto o quali· as~:s1rn1~1i.i pott:Yano ancor., atkndcr<" I<' piccole nJ1.ioni dell"Euro1>a ('tntra!e e balc,111i('a? 11 1110\'imcnt<.>di dis,<illl7ionc dd si,11•111.:1 prrcipitò. All,t <"onrt•rcn,a drlla Piccola lnH•\,1 a Brai',la\a (29 agosto 1936) i 1rt· goHrni riprcsc10 b loro libt·rtà d".11iont• p,-r lr nUl(·ric che non fo,1cro di interesse comune". E,a J;t fint.·. l1\\ano la Fr"ncia offrì nel 110\'Cmhr<"la sua Jllran:ra politi<"a e miJ't.in· a Bdgrado e a Bucarest L'uno e \'alt10 go\·erno rifiutarono I.i. gemile 0 f. ferta Sucrcs,i\amcn1e, S1ojadino\ÌC si andò uril'nt.rndo , er~o \'Italia e Bucar:::st , eno V:i~.1,ia. Soprancnne la c1isi amtriaca 01 mai la Cecoslo, ac-chiJ c1a circond.1ta d.1 O';ni pi'n te da pa('$Ì o,tili, ~li quali t·SS.t a\'na po11a10 ,ia br.indelli di territorio 1· di popola.t.ionc: la Cennani.,, l'l"ngheri. 1, la Polonia ; ed era territorialmt·11tt· ~cpar,Ha d.dlr ~uc alleate: la Fr.1ncia e la Russia In questi' condizioni Ji3pc1·;11(-M è ape1ta, tn-- St'ttimane fa, la sua cri,i. q11elln c1i~ì ('~e e i profrti di §\entur,t > .l\'t'\'ano prr- , 15ta dal 1920. HICCIAllDETTO

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