MEMORIEINEDITE DI GIACOMOSAVARESE ! CONTlNUAZ. DAI NUMERI PRECEDENTI) ~\ a;"} ERO' il giovane indovinò la coG,Jt" sa. quando vide tutto quel denaro, accettò la dote e venne a ringrazianni. "Non avrei voluto farmi pagare una buona azione", disse-, " ma voi lo fate in una forma tale che io non posso rifiutare il vostro dono". Costui restò mio amico e, quando <'l"O mini)-tro, vcni\'a spe<;so a trovarmi. Aveva nei suoi di,;;corsi la franchezza e la disinvoltura di un gentiluomo>. :vkntrc Zurlo era tr:1scinato al forte dd Carmine, i lazzari "'accheggiarono la sua ca,;a, fecero una cat<hta di tutto ciò che vi s;i trova\'a, e vi appiccarono il fuoco. r quadri che Zurlo am:wa con\ tanta pas,ionc, la sua biblioteca, i !-.uoimobili. le sue carte, i documenti di Stato. i suoi vestiti, la sua biancheria, tutto fu bruciato sul posto. Non ~o se questa suppellettile valesse molto, ma era proprio il ca~o di cui p:ul.1 Giovcnalr. di chi non possedeva che pc,co e quC'l poco perdette interamente. All'c.·ntrata dei france--i nella capitale, Zurlo 1.1"-CÌ di prigione e si ritirò in rnmpa~n;t per tutto il tertiJ>("che durò la r(•pubhlica, riprcndC'ndo il "-1.10 posto di mini..,tro dcli(' Finan;,c al ritorno del re. Lc ra-.se dello Stato., rrano vuote, le '-Pf'~,~enormi. gli introiti ;,c-ro. La posi;,io11('dc-I mini-.tro dc-lk Finamc- era pcrciù quar.i dispcrat:i. I circoli Politici rhf' facevano capo alla regina propo- '\Cro di SO!-pcndf'regli stiµtndi ai pubblici funzionari, proprio a <1uclli che erano diiamati per primi a dare prova di devozione al rc ! Quc-sta misur;"i ridicola fu propo~ta d,1110stcsc,.ore al consiglio. Il principe di Aci ri~pose che avrebbe «>ttO"-crittoil decreto soltanto a condizione che si f()')!-efatta un'ccce7ione in suo favore. Zurlo r..ipronunziò contro il pro\"\"edi,m:nto c. -.ping-endo la delicatezza fino all't<.a~rrazionc, rinunziò in\'('CCa' tutti i '-UOÌ app:rnnaggi. Co-.ì. quantunque a\"C'<i'l(f'atto gii molti drbiti per rimf'ltc-re a po:-.to b sua ca~a dopo il ~acchc~gio. fu ohblig:'\to a vivrrc ancora di prf',titi. Le difficoltà finanziarie del re(!'norr;ino aumentate per l'imprudc:ntc- cmi"-• sione di carta moneta operata nel 1797 e nel 1798. La città di Napoli an-.·a molte hanche fondate- da priv;1ti e LugamcntC' dotate. le <1uali. riorg:rnizzatc dal rr Carlo di Borbone-. facc-\"ano il servizio di banche di depo-.ito. 11 denaro vi l'ra depo-.itato contro bi~lictti nominati\·i. pa~abili a \"i,ta. e tc1k· era il credito di cui godevano ('JUC'ìtibi- ~lietti di banca che mentre- il dcn.iro rcsta\"a depo,itato in ·permanenz., nelle ca,..,c. tutti gli scambi si face\"ano mediante qut,;:ti biglic-tti. Scnz;l. troppo prC'Offuparc,.i delle cau'ìr per cui questi effetti bancari crano ricevuti, e perfino preferiti ::il denaro contante. il go\".'rno cominciò nel 1797 a emettere di tcmpo in tempo dei nuovi biglietti per colmare il passivo del suo bilancio, ,;:cnza che vi fos-.e dcpo-.ito prr\-cntivo ne-Ile ca-.~c delle banche. Quc-.tc prime emissioni'p:1s.,arono inavvertite, e il governo, incora~giato dal primo -.ag~io, crcdè d'aver trova.to un mezzo asc,.ai ~rmplicc per sopperire ai suoi bi~ogni pili urgenti. Cosi. quando b g-ucrra fu dichiarata. nel t 7q8. 'ii i'ìtÌ• tuì un -.ervizio finanziario per l'c,;.crrito che si chiamò « Ca-."-a di C;"tmpagna > e chf' -.j dotò di una forte- rmis- ~ionc di biglietti cli banca, c-mi.,sionc che si ripctè ~ucce'ì!livamcnte -.ino alla i.omma di vc-ntiquattro milioni di ducati (cento milioni di fran<'hi), <;0mma enorme per l'epoca. Or:'!. ,;i -.a bene che il fond.:uncnto del valore dc-lla moneta è nella propor;,ione diretta tra la unità monet:1ria e il bi.;ogno della circolazione. Fino a che- quc'ìta. proporzione è mantenuta, la morwta con'-crva il suo ,·alore. quale che sia la. nrnteria intrimc-ca di cui <''ì5-a è compoqa._ :\1a qu;rndo si immc-tte 1wlla circolazione pili moneu che il hi.,ogno richieda. il \·alorc.· di C'""-a drclin.l, e. per converr..o. il valore aumcnt.l <.('il numero dcllf' unità monf'taric- è ;11dii.otto dri bii.ogni dc-Ilacircob1ione. Quando la monét:i è d'an;-ento o d'oro, l'indmtri1 pri\·at:1 \'e(!'lia ,rmpr<' a mantC'nnnc I.\ quantità al livello dcì bi--ogni. L'interc-.,c dl·i po,~e~i.ori dc-Ila monrt:i li inducl' a fonderla tuttf' k \"Olte che il v;1lorc- intrin ..e.co dell'ar(!'f'nt0 o dc-11 1 0ro ~ al di-.opra. del 'ìUO\"alore come moneta: e- al contrario i pO'-"-t,..,ordi i lingotti trovano il loro torn;1conto a portarli :ilb zecc.1. piuttmto che a nndcrli come lin~otti. ogni volta che il \"alorC' della monc-t.\ è ;"li di(-Opradel ,·alore dc-I lin.({otto. ~la quando l.1 carta s('1Y('di rnonrta. il rih;t-.,o del ,·:ilorr 111111 ha limite-. poiché la r.nta di rui è fott.t l.1 moneta non h.1 alcun ,·alorc intrin- ~t'<'O.Co-.ì i biqliNti di b.,nra prr-.-.o di noi perdrttrro i cinque ,;:rr..tidel loro \alorc- nominale-. C', quando ehhno cor- ,o forw~o. J,t proprict:t dd pri,·a1i fu ridotta di cinquf' '-C'-li tllttl' Jt, \'Oh<' che hisogna,·a rf'alin.1rl,1 in ,-alnrc- di monct.,. Quantlmqw· Zurlo fr,<.~I"tato ('-.tr:1nto ,,gli nrori drl qon'rno, <'~lic-rcdf'lZURLO te -.uo do\'Crc ristabilire la circolazione delle monete d'argento, ritir.lre completamente la carta e rialnre il crrdito delle b::inchc. Col suo editto del 25 api ile 18oo svalutò i biglietti di banca. nel corso tra privati, e con""Crvò il loro valore nominale solo di fronte .\I governo, che li riceveva ~ia in pagamento dei beni dello Stato. ~ia in pag.tmcnto della rendita comolidata al 1' (. ~fcdiantc que:.ta misura, i biglietti. furono ritirati nC'l brc\·e 5-paziodi quattro me:.i. e alla fine del settembre 1800 c-,;-.ifurono tutti bruciati nella corte del ministero delle Finanze. Fu tale la :.oddisfa;,ione generale che Zurlo fu obbligato a (-Ottrar~ia una gran• de dimo,;trazione che ~li (i preparava e che certo avrebbe dato ombra alb corte, perché in es:-a già qualcuno cominci:i.va a prc-occupar,;i dclb C'cC'c-.siva. popolarità dd mini'ìtro. li ~.1 ~cttembrc 1800, però, una lunga !-Cricdi dcputazioni dc-I comm<'ftio. dai banchic-ri fino ai più umili bottc-~ai. i.i presentò in quella stessa casa distrutta dal popolo l'anno prima. pc-r offrire- alh ~1es'-a pcr"iona una medaglia d"oro csprc,;.<..amenteconiat,l, cd un "-Uj)<h'In vaso d'arg<'nto di gusto e tworn squi- !-iti. Zurlo accettò la medaglia e cons<'n·ò il vaso solo pc-r offrirlo al re. La folla lo :1,;pett:l\".\nell.t piana per .trascinare la sua vettura fino :i.I IMgo del Ca.stello, ove il popolo voleva presentare- il minhtro al sonnno. « I lo fattJ altrettanta fatica :., diceva Zurlo, « a sottraimi a questa spc-cie di trionfo che mi si preparava, qu:int;"i io ne feci pc-r evitare cli CS"-<'rlrinciato. Riconobbi gli -.tei.."i\·olti, udii le '-tC''-'<' \"O• ci : la folla ,;.j C("lmponcva degli "-l<''-"-i indi\'idui. Il popolo ade-."o conmccva la mia ca~a, mi conosceva pc-rsonal~ mc-nte: NO dunque- divenuto l"og~et10 continuo delle- sue- par..-.ioni! >. Bi- ~ogna però gua1dar<..idal ridere dr~li uomini: non \ i è nulla che- dc-mor.llil7i di pili che- ahituar,i a con,;idcr;irc l'uomo ne-I suo lato dcbolr e ridirolo. Eppure come attivam('ntC' gli uomini si adoperano per farsi di.,pn·77.lrf' ! I grandi ~uccessi dei pcr,;ona(!qi politici, dei quali la storia ha fatto dc-g-li eroi. '-0110 dovuti in gCnc-r;llr al disprezzo che e1--.ni utrivano per i loro i.imili, di..,preno che li indureva a mi~tificarli senza <-crupoli! Gli uomini li onorano perché sono <,tati di,;prc-nati da C''-'i. :\la .tl di fuori dc-Ila '-toria 1• della fama. ,·i è un altro tribunale. cd è quello drlla co-.ci<'nza, un altro giudice-. rei i.· Dio: per apparire- ~randl' a~li occhi di Lui hi\og-na prendcrr gli uomini ,ul '-crio <' a\"rrc la for,a di rinumia,c al '-UCCC''-'-O: tutlupinilrc- il mondo è- molto facilr. ma è indf'gno di un':inima Ollf'"la C' lr:tlf'. Pc-re\<1ur-.ta \"Olta la c,.oddi'ìfa7ioncC'· ra vrr;\mf'nt(' g-<'rn'r;lh'.Il monarca '-tC'~- "0 condi,-iclcva il "C'lltinwnto popolan' \'C'N'"i1l mini-.tro l' gli dot ·, "''"'•rntamib ducati (ducccntoquarantamila franchi) che Znrlo rifiutò di accettare, rispondendo nobilmente che egli non volc\"a g-odcre di una ricchezza che g-li \"cniva dall'occasione di una pubblic,1 càlamità. JI generale Colletta che ha scritto la storia di X apoli, wic,.ando b crisi finanziaria del 1 i98-1803. ha pa-,- c;ato "-Ottosilenzio il nobile di'ìintNeW' di Zurlo e il felice ric;ultato delle i.ue opera.zioni. Pili tardi egli non trova parole che per accu,arc- il ministro di incapacità. Lo ~rittore che in-.udiria l.1 memoria di un grande mi fa pc-n..:.l.re a un mulo che quando pa1-c,.ain;,a<'<;Jwrc1 un gentiluomo! Domando ,·cnia al lettore per a.ve-rio foJ'"'.etroppo intràttenuto c;uuna m:11,•- ria co,ì arida r sterile. Io non mi propongo né di trattare di fìlo-.ofia morale. né d'economia politira, pc-rché non ho sufficicntè talento per accCY.-tannia simili argomenti. La mia intcmione (' s~mpliccmcntC' di narrare le imprt'-i.io1H chr ho pro,·;"it0 nella mia vita. e ne.-Ila scclt:t non ho altra guida che i miei ricordi, poiché è natur,1le che le solcco~c chf' sono rima'ite imprcr..'ìCnell<l mia memoria !-(mo quelle eia cui r..0110 '-l<lto più vivamc-nte colpito. lo ho ~c-mpre innanzi a~li occhi il frnomcno eh,· Zurlo rapprci.entava nella sua \"ita privata: ho vi..to quL-....touomo saq~io c prudente. que,to zd:l.nte ammini<;tratorc dei beni pubblici, rinunziare 'ìenza. e-.itazione all'eredità patema a favorr dr_ll~ •rnc-,;ore-Ile,:l.i~uoi appannag'~i di mm1stro a profitto dello St,Ho; l"ho \"ii.to1ifiutarr ne-I 1800 i doni di rr Ferdinando. che tgli av1ehbc potuto accctt<.1rr"-Cl17-:\.crupoli; 'itrapp.ire e gc-ttare nel camino, ~otto g-li occhi -.tc1-•i di Gioacchino ~lurat, l'atto col quali· que1-ti irli donava tre-centomila ducati di 1crr,1 (un milionc e ducccntomil,1 fz:anchi) "ui beni dc~li emigrati, aggnmg-l'ndo con indigna.zionl· : « Coloro che- \'Oi \"i compiacete di chi.,man· "cmi.[!:rali" non ,;,ono che i miri compatriotti. amici e compagni. Io non con-.entirò mai ad arricchirmi a spc-o;<· loro »; io l'ho visto rifiurnre ott.tnumila frnnchi che I.i contes,a di Lipona ,gli manda\'a quando f'f.l. e-.iliato e i.rnz.1 ri,or-.c- a Roma. ri,;pondc-ndo: « \ ·oi a,·ete bi,ogno della ricchc-na prr "<:'<;tC'nelrae dignità del \'O'-lJ"O rango, m;.1 per mc è diffc-rente: io c,.ono ,;tato ~rmprr povc-ro, e ho qua,;i pau1a di dinntare ricco. La po\·f'rti1 è 'itata la compagna frdl•le dell,1 mi~ \'ita C' mi vrrg-ogno di ,;eparannenr >. :\f.l io ho vi'ìto qursto ~tcr.."ouom•) prrndcrr a pre'ìtito il dc-naro dai suoi amici, ro\·inarli qua,;i pt~r dc-gli atti di generosità che potr,·ano e-.,rrc benf' comidcr,lti prodigalitlt eccr,,i\"a., l"ho vi'-tO aCCC'tt;1rcdai parc-nti e- dae-li amiri l'elrmo-.ina di quakhf' rf'ntinai,, di pia,trc \_)('r\'i\"<'rr. mrntre rifiutav,, <li .H"("('ttarca titolo di rkompcn-.a dt·lk ccntinaiJ. di migli:ii:l. di fr;"inchi. lo "0no qato colpito da c1ue,to fenomeno e mi ,;,ono domandato spc-v;o ,e la sua .~enero..i.tit ro~..(' una virtl, o ~l' il 'ìUI) di,intcrc,~e fo<;-.eun vizio. Per ri,;pondermi mi ~ono guanf,110 intorno e ho notato :\ tutta prima un pubblico che applaudiv;\ e che p.tga\"a pt·r gockrc dello "PCttacolo, perché Zurlo h,, \·i~- "-Uto sec,.~antolto;"inni, di cui una trentina a carico dei moi ~miei. lo ho notato in q•guito lo ~tr~so di-.interL"•"-neeg-li uomini <lC'l~uo tempo, e ne ho dedotto la ronsc-guen7..ache la fanta,ia e il ~cnlim<'nto '-0\tituivano prC'''-0 co-.toro b ra~iorn' e il calcolo. Gli ;nnici di Zurlo <.ic-ral)o quotati pc-r "-on·cnire ai suoi bi<:.0gni.Suo fratello m:l._g~iore.mio padre. il marchc- ~e di \ 'i{{o C' il cavaliere Rocco Bcnevr111.ano,contrihuivano con un tanto :1.I_mc--.c_che gli rra ~<'{{Olarmc-nt\cped1to. Ricordo che mio padre- rkevcva delle ,omme rla e"-'-<'1einviate a Zurlo SC'1wa 1 sa~re da che parte prO\-cni~'ìC· ro. Un g-1orno un ve,co\·o, rnomignor Torru:iio, si pre:--c-ntùa mia madre e le di-.\e: e Si~nora, io \O chf' Zurlo l! malato C' che è bisognow. So pure eh,· e_~liha degli amici devoti chcl hanno cura di lui, ma ho duC'mib ducati di ecunomic e de ..i.dcro consegnarveli perché voi glieli facciate pervenire >. E poiché mia madre faceva dclle difficoltà prr accc-ttarli, egli ag~iun"-<': « Voi cd i vostri amici non potete' ri~ fiutar(' ad un vc-~covoil diritto di a-.- 'IOciar~i ad un'opera meritoria. lo ho il diritto, in que~to caso, di reclamare un posto tra \"OÌ come un privilrgio della mia condizionf' ». Da quel momento mon-.ignor Torrusio fu tra i contribuenti. UN ANNO A ROMA A \'<.•neziaZurlo fu colpito dalla mal.1ttia che quindici anni dopo doveva spegnerlo. La vita ({!dentaria e turbinosa che d.illa prima giovinezza aveva sempre condotto, la sen-.ibilità. la fant:l'lia e la impetuo,ità del •mo carattere pas:-ionalc, la te~tard:i.~g-inedella su::i volontà, che non ammL'tll'\ .i dubbi o deroghe nella re:i.li;,zazione drlle eme ideate. :wevano ormai e:-a.urito le sue fo1~✓.e. I primi ..i.ntorni del mJlc lo c;orpresero ncll'C'lilio, lontano dalla sua famiglia e dai suoi amicì, e sotto l'influenza di un clima che non era ce1to favore\'Olf' alla -.ua salute: fu mal.1to per tutto un anno cd appena rist.1bili101 pc:r comig:lio dei medici napoletani. Ja. !"!ciò\ ·enezi:l e si recò a Roma. Roma in quel tempo er;l !':.,ilo di tu.tti i grandi in disgrazia. La famiglia Bonap;irte, da madame Letizia a Luciano, :.i trovava ri~rnita nella ,tC'-· ~a villa con Carlo l V di Spagna, il principe della Pace. e il gentTale Cicigov, in disgrazi:l.. dello zar AJe._,,llldro I perché alla Bcresina non ave,·a ~aputo far prigioniero ~apolcone. Il duca di Sa,-.onia-Gotha che a\"cva :l.hiurato pl·r far~i cattolico. <. non 1icordo qual re di Danimarca., aumcnta\",lll0 la folla di questi rifu~iati. E-.,j davano alla città l':i~pctto di un \'ero tempio, dove tutti quelli che una volta Nano 'itati potenti potevano tro- \ .Ue rifugio :lll'ombra della più storica e gigantc'ica delle gr:indene tramontate .. La Roma di Pio \'I I f' rlc! cardinal(' Consalvi era !-aggia e o~pitale, per quanto le era conce'-'ìOdi es,crlo. :\1a tutti lo erano in quel tempo: i popoli come i governi ; do\'unque h moderazione trionfava sull"abu-.o. Purtroppo però il regno della mgione è ,t;Ho 'iCmpre di bl'C\'e durata! I pochi anni di pace che l'Eu1opa g-odèdopo il 1815 scr\"irono a dimostrare l'impos~ibilit;\ di una onc-sta e pacifica t1.1mazionc tra le due idtc che per vrnti an- ni erano !",tate in contrasto nri comiJdi d1 Stato, nelle strade della città, 'ìui cam~i di hatt.,~lia, e ovunque. Appen:l grnnto a Roma, Zurlo pregò mio padre di inviam1i imieme a mio frate-Ilo pre,;.sodi lui perchf \"Oieva occupar ..i. della no~tra c-durazionc-. :\fio padre anon,cntì C' noi b,ciammo i\apoli nd mc,;:e di no\·tmbre del 18,8 La nmtr:1 cara madre ci accompagnò fino a Portella, colà cì abbrarciò piangendo e ritornò a Napoli mentre noi continuammo il \"Ìagg:io 3Ccompagnati dall'ah:itr don Cio\"anni. nostro prc-- ccttore. e da un antico parrucchicrt di Zurlo, molto dc\oto a lui, che per poterlo rive-dei-e '-Ì cra offerto di accompa~narci in qualità di corrirre. Si chiama\'a Angelo Dc ~farco, a- \'eva non poco spiritò e modi :t\'-ai di- <;tinti. D1 un'om•,;.tà al di sopra di ogni so<;p<:ttoc. ostui a\·eva avuto tra i suoi clif'nti i ix•r,ona~gi pili eminenti del rr-~no. dal g<'nerale Acton, favorito della regina ~fiui:i. Carolina, al ~t·nrr.t!e Wirtz, che t1a ,;tato ucciso m·l 1 799 alla testa dc-i repuhhlicani comb;Htcnti contrò i\ cardin,1lc RufTo nella giornarn del 13 giugno. Rrpuhhlicano sincero, Ang-c-lo Dc ~farco era poi diH·ntato come tutti i patriotti del "uo tem1>0 un murati<mc arrahbiato. Aveva. con-.ervato per Zurlo un'amici7i,1 rommo\'entc, per la quale a\'eva di\·i~o con lui la pri.~ione nel 1801 ed ave,·a domandato di dividere il ~uo cr..ilio 11cl 1815. La 'ìua affe;,ione per Zurl.o si riv~1~ava su tutti i ~uoi parrnt1 cd anun c- b.,,tava ("sscrc amico di Zurlo per poter contare su di lui pc•r la \'ita e per la morte. Così mio frawllo rd io, poiché discepoli di Zurlo. abhi,uno goduto pcr tutto il re-.to ddla ~li:\ , ita la bene\'olenza di Angdo Dc- ~f::irco, c-d abbiamo corri'ìpo- ,to al ,uo .lffctto tratt,\lldolo 'ìCmpre com(' pn,ona di famigli,, c-d amandolo come un amko. Ora mi piacc ricord.ulo comt' uno di quri nobili CM<H· u·ri l hr t·o,ì raram<•nte c,.jinrontrano, e "ui quali il cuorf' pub riposare com(· la u--.ta di un fanciullo ~ul c,.c-no ddla madrf'. J - (r<mtù1110) GIACOMO S \ VARESE IMMINENTE! _______ __,, I una novità umoribtica di STACCHINI "Guttarama" I Lire 10 - Ed. CESCIIINA I I rutto /,, pik fr('Jr•, ••ri11, (>riti1111/.- J.-11.- d~nl, " rolori, il pilt 1p11umorm,,,.,,,.,,,. ,,/1,, nlA. p,,,,n,)Alr tt/111 c11ccù1 1/c11v.Fùc/1io11i È"" Ji~ul.-11I, r1111r.,r10 1 p,.-,.,; rl,.-Tutto I,,,"'""' ,,I/,, p,,rl11l11 Ji l11/ti i 111oli,llori
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