o•NIBUS NEW YORK: PINE DI UNA GIORNATA ANTINAZISTA • DU(08TRANTI, DOPO L'ASSALTO ALLA SEDE NAZISTA, IN ATTESA DEL KEDJOO che arrivano in una i.tanza ancora più '-Cura, in:-opportabilmcnte calda e '-Offocante. Sebastiano Rivera ~i frm1a. « Aqui. 1 > borbotta in spagnolo, facendo segno verso la ciminiera, sopra le caldaie. Egli ha indicato una piccola botola quasi inaccessibile che conduce alla linea d'a.ssi, e per poterla aprire ,;ono ~tati levati un catenaccio e un dado. Sotto quella, separate solamente da sbarre di ferro, vi sono le caldaie-. « Ma moriremo! :. C(Clama Satcro Zattos. L ~ Non fate gli stupidi >, t::i.~liacorto "KJvcra. « Vi ci abituerete presto> Prima che fini'ioCadi parlare si <;ente la nave che oscilla leggermente e le macchine accdcrano il loro movimento. Ha levato l'àncora e i tre clandestini si guardano l'un l'altro con un silenzio pieno di terrore. Ma Nicola Prazn1 alza le sp;tlk rassegnato, c. ~trisciando colla te<-ta all'ingil1, pa,,.a per la botola. E: seguito da Satcro Zatto:. e d.i Pietro Spiro. Arrivati in questo inferno in miniatura, sentono la porta chiudcr,i con un colpo. &ntono Rivera e Ileulc dw rimettono il catc·naccio e il dado. I tre anni di a~pcuativ,1 '-On finiti. Sono in viaggio per l'America. Avevano convenuto, al pri11cipio, ~· quando avevano dato il dcn.,ro, che &:ba,;tiano Rivera ;l\'rcbhc fornito loro da mangiar(• e da hcrc dur,mtc il viaggio. ~antcrrà quanto ha promesso? :'ron pù('-ono far altro che aijX'ltarc. Dopo tre ore <'gli porta <li tn\ mezzo <:0fTocati,un pezzo di pane duro e una l:urn d'acqua Corag-gio,;amcntt' -.offrono la tortur.\ dello spazio ri,trctto, durnntc la lunga notte e dur.in1c tutto un ,:!iorno, fino a quando Rivera torna con dell'altro pane e dcll'a,qu,1P Sono qua~i ,crnprc restati silcmio ... i. p(·r corM•rvare 11forzc, che sentono wanirt'. Uno, due, tr<': i giorni ~rnhrano eterni. L:-i mattina del quarto giorno. mentre ~ricola Prazz.1 ,ta diC"t'ndo chr tutto l perduto. Rivt'ra arriva di ·1110- \'0 col pane e l'acqua. Con un enorme sforzo. Nicola Pran.l '!i .1ppo~gia ,u un gomito e cerca di l>t'"re, ma ri<"adc all'indietro prima di potn prendei<.• l:t latta d."lllc mani di S,1tero Zatto,. « Bc\'i, compagno». in"i"t<' Satcro Z.1uo-.. aiutandolo a riah•ar-.i e mNtrndogli la lana tra lr lahhra. « t, troppo tardi ora per arrendt•r,i ». « Pro\·o, ma non c'è-nirnte d;1 forc •· dice ~icola Pr;lzza, dopo aver ingoiato un ,;_or,o df'lla tiepida acqun. « È mezzogiorno ~. clic<' Pietro Spiro. « Qui."1;.tache <;_(•nti.1mèo la ,ir<'na • « Spero che la '-Cntirrmo ;1 ?'\('\\ York >, ri.;;ponde 7'-'içol.\ Pr.,u.t. Tutti e tre tacciono di nuovo. Pa-.- ,ano lungh<' ore. Sono on.· di \OfTcrr,wc indrl>('ri\'ibili. Il nai.condiglio dei tre comincia :i puzzar<' in modo di,gmto• ,o. :\'irola Prana re1,pira :iffanno-.:1m<'ntc, come ~e fo..,._c- profondamtnt,._• ,lddonncntato. Durante il f<''-to clrlb qu;nta nott:·. Pictro Spiro e Sat<·ro Zatt~ pregano. Per tutti e due è un incuho durant(' il quale comb~1ttono per non p<-rdcrc i ({'n..,i. e .,j agg-rappano kttcralmcnte ;1lla viw. GiJ. Xicol.1 ~r.1n,1 dC'li1,1. 11 c.1lorc delle cald,,i<' (ak a ond.uc· tri·- ffi('ndc; d.i tanto hanno finito \'acqu,1. • e S<.·ha~ti:rno Ri,·rra non ,1 è più LHto \'(•dcre da qu,, .. j \'1•ntiqu,1ttro on:. Tun'.1 un tratto '-('IHOno un ,ihilo. un rantolo. Sat<•ro Z,1tl0'- ,1 c:h1n.1 ,u Nicol.t PrMlil, "lC'nÒ(' l.1 111.~no1wll'o ..rurit,\. SC'ntC'l.1 lin~ua c:,onfi,t d1 Pr,1n.1 dlC' ~porg<·tra le- l.1hhr.1 di lui e: Nicola ! » irida. « Nicola ! •· Ma il rantolo è finito, e Nicola Praz7.a rlon può ri'!pondcrc. Con la sua morte svaniscono i sogni '!ulla vita che avrebbe fatto ìn America. Pietro Spiro e Satero Zattos mormorano preghiere. Sopra di loro fo,chià la ,ircna di mezzogiorno. Ora non resta lo. ro che una via: arrcndcNi. Scba.;_tiano Rivera non è più tornato, e pcn- ,;ano che forse non ha intenzione di tornare. Chi si arrampicherà su per it fumaiolo, unica via d'uscita della loro prigione? Si offre di farlo Pietro Spiro. F.cco il rapporto ufficiale della conclmionc: Da 1-1. Manning Ufficiale in c.11podel California Al capitano T. H. Lyon, Direttore del porto di New York Oggetto: Scoperta di Pie1ro Spiro e Satero Zattos, paMeggeri dandestini, e del corpo di Nicola Praua, paucggero clandestino deceduto. Preg.mo Signore, Veno l'una del pomeriggio del 16 luglio, il ,i~. J. English, &n vice-macchinista, mentre passeggiava sul ponte 1-0pra la camera delle caldaie, scoprl un pa.s~cggcro clandestino che si :&rr3mpie:wa nell'interno della ciminiera. Il signor English awertl il si- ~nor Bishop, junior, ufficiale in tena e me. Un'invt-stigaz.ione ri\'elò un altro paucg• gero dand"stino t' \1n corpo nella linea d'imi al di sopra delle caldaie. L'interrogatorio d"i due ci ri\,elÒ che cui si erano u~ordati con Sebastiano Rivera e Pietro Heulc, ruochisti di questa na\'e, per essere tra(porta1i clandestinamente a New York. Pi<-tro Spiro affermò di aver pagato a S. Ri~ vera l.t somma di 60 dollari cont:t,nti prima di salire a bordo a Balboa. Satero Zattos a\'eva promesso di pagare una simile som• ma ai due foochini all'arrivo a New York. L'on della morte di Nicola Praz,-a, secondo Spiro, risale a quando sentl il fischio della sirena di mezzogiorno. Il dottore esaminò il corpo di PrM-za e trovò che era morto in sC'guito a esaurimento e soffoca,ione 1 senza dubbio do\ uti all'intenso calore proveniente dalle caldaie. Cli effe.lii personali di Nicola Pra77a erano pochiuimi Un piccolo portafoglio, con• tenente un dollaro e sc,s;:i.ntacinqur, ,arie piccole fo1ografh·, e un taccuino. Faccio allu,ione " ciò perché pare che ci siano dçi dubbi sull'autcn1icità del suo nomç, Non è 5tato 1rovato ne\!un documenlo scritto o stampato. Ilo SC"ritto il nome se• condo l'ho sentito dai suoi compa~ni, che ~embra non lo ave,~cro mai vi~to prima di averlo ('onosciuto allo s<:"0podi imbarcarsi clandc•tinamcnte .. li corpo di '°icola Prana fu gettato in mare il 16 lu~lio alle 0,10 a 3'2·36 l:11. nord e 77-19 long. oveu, colla cerimonia d'uso in prc~<"n7a del com:rnd:uue, d<"1j:liuffici:\li, del dottore e de~li altri membri delrequipag:f(io. Ri'"era, n. , 4,), e llculc-1 n. q 7, ri~pt•ttivanu.·nte portoricano e hawaiano, ,ono ~tali me~~i in priv;ione fino alL,rrivo a Ne....,•Yorl,.. La conclu,;iorir di quc·\ta tragedia, che ,or,r d;\I dc,idrrio di tre povai g-rcci di vi\·en .•. in . \111eric;1, ,i wolsc qu,dchc {{iorno dopo a Elli,; J..land. Pietro Spiro r S,1tt:ro Zatto, furono trattenuti pncht p,1....cgg-ni d .. mdl•,tinì ..,,rani<'ri <: portati cl,1vanti ;_1 un Con,iglio d'ind1k·,ta \pr,ialc. .. \p1wna traw·nuti. amh('dur implor.irono d'c(~Cr la,ciati \°Ì\Cre negli Stati C"niti. ~fa k kgg-i ck•lla dq>01t.11ionr ri~idl· <· inc'ior.,hili. non pcnn<'ttrvano lilx-rtil d'.1zi<1tHi'n nr"uno dti duC' ca- ..,j_ Tutt.t\"l<l furono li.ittrnuti. col loro con,rnso. fino ,1 chl' il pro,r,;~n dri fuod1i,1i fo,,l' trrmin;,to, r cht tanto Rin1a (liMlltO f kuk ro.... {·ro \l:-ati c,111d;1nn.1.ti. EDOAROO CORSl fTradu:. di G. Pr,.·:olHltJ. Tutti i sµoi e colpi > Hitler li ha fatti il sabato. t, anzi, parte c::uenziale della sua tecnica farli il sabato. A lungo andare, per la diplomazia. e per i ministri britannici, questo e metodo del sabato> non è più una sorpresa, ma. un uso, e, diciamo pure, uno spiacevole uso: giustamente, anti, un periodico inglese lo ha definito e una sconvenien;ia, c.he manda in aria i meglio preparati weelc-ends >.. . Si è discusso se Hitler sia stato proprio l'inventore del e metodo del sabato >. Poiché, a questo mondo, non c'è modo di rare alcunché di nuovo, si è trovato che Hitler ha avu10 un predeceuore in persona di David Lloyd George. Quando era. all'apice della fortuna., il cosiddetto «mago gallese>, che fu sempre un maestro nell'arte della pubblicità, fece la scoperta c.he un annunzio fatto il sabato produceva sul• l'animo dd pubblico inglese una impres- ,ionc:: auai più profonda e durevole che se fosse stato ratto in qualsiasi altro giorno della settimana. ,,Adolfo Hitler ha rimesso a nuovo questa tecnica: ma, veramente, non per scopo di pubblicità. Fu di sabato che annunt.iò il ripriuino del sc::n,iz.iomilitare obbligato• rio in Germania. Fu di sabato che, contro il parere di tutti i 5uoi generali, ordinò alle truppe di entrare in Renania. Sempre di saba10 denunziò, una dopo l'altra, le varie parti del trattato di Versailles. Di sabato le truppe tedesche si rnitero in marc-ia e in,asero l'Austria. E di sabato è maturato l'ultimo uragano diplomatico in OC• casionc delle cletioni cecoslovacche. Nel pomeriggio di venerdì, 'lO maggio, il primo ministro Chambc:rlain scelse accuratamente la sua migliore canna da pesca e i rnoi migliori ami e, zoppicando, per il rf'CentC'attacco di gotta, salì in automobile. Ora stava meglio e po1cva muoversi; e ne profittava per andare, se Dio voleva, a dimenticare, cosl, per quakhe or.i, la gotta e le interrogazioni del maggiore Attlee. 1\nche il visconte Halifax si allontanò da Londra in q\lcl fatale venerdì. Halifax non è pescatore. P.., invece, come tutti sanno, \In provetto cacciatore, cd ama trascorrere il wetl.-end cacciando o facendo qualche galoppo dietro una volpe. Ma venerdl, <20 ma~'!:io, contrariamente alle sue abitudini, non parti per la campagna. Fra le altre cariche, il pio vi5<'1'.llltcè. anche e,ancdliere dell'università di Oxfol'd: e quel \'C'nerdl decise di dedicare tutto il weelc-end ai suoi doveri di canc.clliere. ~(a era appl'na giunto a Oxford, che cominciarono a giungere i primi telegrammi cifrati degli agenti segreti britannici disseminati ndl'Europa centrale. Poi giunsero lt'k'!:rarnmi del '!:0verno di Pr.iga. Tutli da,ano lo su~w strabiliante a,vi&O: e Le truppe tedesche sono in movimento>. Per il visconle llalifax, questo signìfirava una sola cosa: che Hitler preparav,l un altro dei suoi e colpi del <abato >. Quel che fece per il trami1e ddl'ambasciatorc britannico a lkrlino si racconta in altra parte drl ~1ornale. ~fa quando, la domeni~a n_1attina, il \iJConte Halifax e Chambcrlam rientrarono in fretta e !uria a Londra, tulio era finito e gli stc<si eorrispondenti dei giornali in~lesi dalla Slesia e_ dalla Sa!• <onia as,icuravano c.hc e non st not:wa alcun movimento straordinai--io di truppe tedesche presro la f ron1icra >. Pare eh(' due elrmcnti di natura perso• nale contribuissero a fare apparire la crisi più g1 a\'f' di quello che in realtà non fosse: " ciot' I(' maniere diciamo cosl - alquanto t'ner~iche dd ministro tedesco degli \ffari Esteri, von Ribbcntrop, e il temperamento piuttosto i111p1N(Ìonabile dell'am• ha«-iatorc ins\('sç a Bc-rlino, sir Ncvilte lfcndNson Von Rihhentrop t', per ,ua natura, uomo e1H'1'!:i<'o" ,1utoritario l", quando fu amba- <tia1nrl' a Londr.1, i suoi modi non piac• quero molto a una parte della incipriata e r:11ffinatasocietà londinese. Le ostilità. cominciarono dal giorno in cui egli fece a corte il u.luto hitleriano, invocando e Heil Hitlu ! >. La parte tedescofoba della società inglese si mostrò scandalitt.ata per questa ardita innovazione nell'etichetta di corte. Ma .altre personalità del «mondo> si legarono di stretta amicizia con l'ambasciatore. Il marchese e la marchesa di Londonderry, i cui fastosi ricevimenti sono da anni il più grande avvenimento della season, diveutarono addirittura suoi intimi. In casa Londonderry non si bevve più champatnt francese, ma solo Hiikd-champagne, cioè l'imitazione dello champa1ne che fabbrica la ditta del suocero di von Rib~ntrop. li che fu considerato come una grande prova di amicizia. Ma, dopo l'affare dell'Austria, in casa Londonderry si è tornati al Piper. E anche sir Neville Henderson era fino a ieri uno dei migliori amici che von Ribbcntrop contuse nella società inglese: o, per lo meno, credeva di esserlo. Perciò, grande r" la sua meraviglia quando, il sa• bato, recatosi al ministero degli Esteri e ricevuto dal suo vecchio amico, fu, d'improvviso, inve~1ito da costui con una ener• gia, che un giornale inglese ha definita e rudetta >. Bisogna lasciare appunto ai giornali inglesi la responsabili1à del resoconio di quel drammatico colloquio. Secondo la News Review, von Ribbentrop e invitò l'ambasciatore a non infastidirlo con affari che non lo riguardavano affatto e aggiunse a voce altissima una serie di accuse all'indirizzo della Gran Brc1agna >. Sotto queslo diluvio, lo stupore di sir Neville sì tramutò ben prcuo in costernazione; e la costernazione in abbattimento. Sir Neville Henderson rientrò ail'ambascia1a in uno nato di profonda e depressione >. Comunicò subito al visconte Halifax i risultati del colloquio. Poi, cedendo al suo nervosismo, fece avvertire i residenti britanniei che avrebbero fatto bene a rar partire le famiglie. Quest'atto fu così gra- "e che si è, poi, tentato di smentirlo. Risultò1 poi, che l'allarme ~ell'ambasciato1e aveva con1ribuito ad aggravare ransietà di tutta l'Europa. La morale è che ai nuovi metodi della diplomazia moderna gli ambasciatori di nervi sensibili non sono molto adaui. Del resto, il vecchio L:i Bruyère, fin dai suoi t,.cmpi, disse del diplomatico: « Semblable d un joueur habile, il 11e montre ,ij humeur, ni ,ompftxion >... A. G. A.NN0II· N,23 - 4 0IUON0 1938-XVT OMNIBUS I l SETTIMANALDEI ATTUALITÀ POLITIOAE LETTERARIA 1 ESCE IL SABATO IN H-16 PAGito: I l Itali" J~~=-~•~oAI. ~'~ ,~m~'.~ L. 22 I Il.. Euero1 anno L. 70, 1t1DettNL1. S6 OGNI NU!'fER.O IUU. LIR.J Muo1orlttl, diugnl e fotografie, anche te non p11bbllcatl,non. 11 re1dt11l1cono, Dlrulone: Roma• Piaua della Pilotu, 3 TeleronoN, 66,470 .lmm.lalstru.lone: !lfllauo- Piun. Culo Erba, 6 TelefonoN. 24..808 hbblldti: ,? ,\ STAMPA di tutti i paesi fu concorL!:'.) dc nell'ammettere che, nei giorni '2 1 e '2'2 maggio, l'Europa rasentò il pericolo di una nuova conflagrazione generale. A costo di riuscire ancora più inattuali del 10lito, torniamo, per qualche istante, sui drammatici avvenimen1i di quei giorni e cerchiamo di capirne qualche cosa. Il giornale settimanale viene alla luce quando gli avvenimenti da commentare sono esauriti, e, spesso, quando sono addirittura sorpassati. Di qui il carauere necessariamente alquan• 10 ri1ardatario dei suoi commenti ; e questo è uno svantaggio. Ma di qui, anche, la pos• sibilità di interpretazioni più calme e più mcdi1a1e; e ques10 è un vantaggio. Anzitutto cerchiamo di ricostruire i fatti. VENERDI 20 MAGGIO 'jl L 'lO, VENERDI', il governo cecoslovacl,l co riceveva informazioni - che eno ritt'nne di poter considerare come definitive - secondo le quali la Germania stava concentrando truppe in gran numero intorno a Chemni1z. La Cecoslovacchia si aJfreuò a comunicare queste informazioni ai governi e amici •• compreso quello britannico. Nello ucno tempo si riuniva d'urgenza il gabinetto per decidere circa le misure da prendere in vista della e estrema gravità della situazione >. Sembra che originariamente il governo di Praga intendene mobilitare cinque c.lauì. Ma, in seguito alla assicurazione ricevuta dal governo di Londra che i movimenti di truppe nel territorio tedesco presso la frontiera erano semplici cambi di guarnigioni, si limitò a richiamare alle armi una sola classe per intero e, inoltre, gli addetti .ai corpi speciali delle altre claui. In tutto, ottantamila uomini. Facciamo, ora, un passo indietro di qualche ora e vediamo che cosa accadeva, contemporaneamente, sugli altri settori dello scacchiere diplomatico. Venerdl, '20, lord Halifax riceveva la comunicazione del governo cko, alla quale si è accennato poc'anzi, circa pretesi movimenti di eruppe 1edcsche intorno a Chemnitz e impartiva le opportune istruzioni al suo ambasciatore a Berlino. Questi, inratti, la sera si recò al minist,c:ro degli Esteri tedc::sco per conftrirc con \'On Ribbcntrop, ma fu, invece, ricevuto dal capo permanen1c di quel ministero, barone von Wiczsaecker. L'ambasciatore britannico trasmise al barone von Winsaccker un messaggio del suo governo, con cui si sollccita,•.a il governo di Berlino a premere ,u Henlcin perché entrasse immediatamente in negoziati con Hodza, e si aggiungeva che, dal r>unlO di \'ista britannico, le proposte del gon:rno cèco costituivano una giusta ba.se - a Jair baJis - di negoziazione. Quindi domandò chiarimenti in ordine ai movimenti di truppe in prossimità della frontiera cèca. Le risposte che ricevette dal barone von Wiezsaecker furono in genere rassicuranti: i movimenti di eruppe non erano che ordinari mutamenti di guarnigioni. Queste assicurazioni furono dal goH'rno di Londra sollecitamente tr:umesse a quello di Praga, il quale, appunto perciò, rinunciò, come si è \'isto, a richiamare cinque classi e ne chiamò una sola. Senonché il governo bri1annico, mentre faceva quesra comunicazione tranquillizzante a Praga, risponde\·a al suo ambasciatore a Berlino che non riteneva sufficienti le assicurarioni ricevute dal barone \'On Wiezsaeclcer e lo invitava ::a metterti a contatto col ministro \·on Ribbcntrop personalmentt. La nuova visita dell'ambasciatore doveva aver luogo il giorno successivo, sabato. Nel frauempo a\1vcnne un fatto nuovo, che aggravò improvvi1amcntc la situazione. SABATO, 21 ~ \BATO, nelle prime ore del mattino, ~ due tedeschi dei Sudeti, certi Hoffmann e Boehm, noti come nazisti cstremis1i e che, per le loro opinioni politiCht", erano anche s1ati in pi--i~ione, veni\:rno u<'• cisi a Eger, presso la frontier.t, da poli1.iotti cèchi. La stessa mattina di sabato sir Nevìl!e Hendenon si presentava di nuovo al ministero degli Esteri tCd('sco per conferire con ,·on Ribbentrop. Non risulta se fosse già. al c. ,ente dell'incidente di Egcr. Questo colloquio Hcnderson-von Ribbentrop du• rò un'ora e, secondo la stampa inglese più autorevole, e non segui un cono del tuno soddisfacente>. Sempre secondo la detta stampa, von Ribbentrop era e gravemente inquieto, per gli incidenti occorsi e si mo. strò incline a farne risalire la responsabilità al governo cèco; inoh1·e - e questa fu \:i parte più gra\e del colloquio - e parlò della imponibilità per la Germania di rimaner" da parte mentre il sangue tedesco scorreva >, C' non Sf'lllbrò dispos10 a dare preci$(" assicurazioni circa i movimenti di truppe. Appena tornato all'amba.sciafa 1 sir Neville ebbe una lunga conversa1ione telefonica col miniuro C<'coslovacco a Berlino, do11. Mastly. Sir Ncvillc informò del risultato del colloquio con von Ribbcntrop il suo governo e ne ebbe istruzioni di sollecitare subito una nuova spiegazi~ne. La ebbe la sera di quello str:uo giorno. Secondo la stampa ufficiosa inglese, dopo avere esortato il governo tedesco alla aalrna e alla pa1.ienza, sir Neville « rammcn1ò a von Ribbentrop: 1) I~ ripetute e categoriche dichiarazioni fatte dalla Francia, che avrebbe marciato alla difesa della Cecoslovacchia sua alleata; '2) la dichiara1ione di rincalzo (supportint statem~nt) falla .dal primo ministro britannico il 'l4 marzo al parlamento>. (In quella occ.-uione, Chamherlain dichiarò che l'Inghilterra non ha un e impegno automatico> dì difendere la Cecoslovacchia, ma che e in questioni di pace e di guerra, non si tratta solo di obblighi legali>; e che, in caso di conAiuo, e con tutta probabìlità, altri paesi, oltre le parti direttamente in• teres~ate, s:irebbero coinvolti. Questo è \C• ro specialmente per due paesi come la Cran Bretagna e la Francia>, ccc.). DOMENIOA, 22 f1 f. Cl ORNO successivo, domenica, la mat. Ll tina, i mini\tri inglesi rientrarono m gran fretta a Londra. Stupefacente è che se ne fouero allon1an:Hi, in circosianze simili. Alle l'2,3~ l'ambasciatore tt-de\CO \'On Oirksen aveva un colloquio di mezz'ora con Halifax e con sir Robcrt Vansittart, ai quali 1rasmetteva un messaggio del suo governo in termini più calmi e più rassicuranti delle comunicationi che il giorno prima aveva fatto von Ribbentrop. Evidentemente, a questo pun10, il rr•omento acuto della crisi era passato. Alle <2,30 Halifax si recava a Downing Strce1, n. 10, per conferire con Chambcrlain e con Simon. Alle 4,30 lungo colloquio di Halifax con l'ambasciatore francese Corbin, da poco rientrato da Pa• rigi. Alle ~. Consiglio di gabinetto, che durb esauamente un'ora e cinque minuti. Nello stesso tempo, a Berlino, Hcnderson faceva varit visitt' al minisiro degli Esteri. In Cecoslovacchia, le elezioni avevano luogo sen;ia gravi incidenti.. Inoltre, il governo, che sedette in permanenta l'intera giornata, annunziava che era dispost9 a cedere i .serviti di ordine pubblico, nei di1trdti in cui la popolazione tedesc.a è in maggioranza, alle amministrazioni locali, e cioè ai tedeschi stessi. 1..a sc.ra di domenica si riunivano a Monaco, presso Hitler, von Ribbcntrop, il generale Keitel, e il generale \'On Brauchiuch. Secondo la stampa inglese, i capi militari si dichiararono contro un'azione che potessc trascinare la Germania a un grande conffìt10 in un momento in cui la su.a preparazione militare cd ec.onomica è ancora incompleta. Consigli di •prudenza dovettero prevalere. Nei giorni successivi, la stampa francese e anche di altri paesi mostrò di ritenere che la diplomazia britannica avcssc saha10 l'Europa dalla guerra: qualche giornale polacco giunse a parlare di e duro scacco per la Germania > e di e trionfo dr:lla diplom.a1.ia bri1annica >. Alla sua voha, la stampa tedt"sca .ittaccò violentemente l'Inghilterra, sostenendo: 1) c.he il governo gerr:-anico mai aveva pensato di passare all'azione e che l'Inghilterra, racend_o credue il c.ontrario, aveva fabbricato un'altra e menzogna di responsabilità di guerra> ; 'l) che, siccome la Germania non aveva in alcun momento minaccialo la pace, cQsl l'Inghilterra non la ave"a mai sah•ata. INTERPRETAZIONE PRIMA ffiON pretendiamo concludere sulla quell.J ~1ione cccoslo\•acca. E~sa è ancor oggi in pieno sviluppo e, prima che giunga a u11asolu1.ìone, avremo chi sa quante \"Oltc occasione di riparlarne. Il problema dd quale ,·orremmo 1rovare la solu1ione nei .ttti che abbiamo raccontati, è un ahro ed f: as~ai più circoscritto. Precisamente si compcndiit in due quesiti: r) fu la Germania, nelle ore fra la mattina di sabato 21 maggio (incidente di E~rr) e la sera di domenica u (corwegno di gerarchi del Reich a Monaco), sul punto di agire militarmente contro la Cecoslovacchia? 'l) fu l'atteggiamento del governo inslt"sc che arrestò la Germania? s~ si sta alle parole, si deve indubbiamente rispondere affermatl\amen1c cosi :tll'uno, come all'altro quesito. Che cosa dine \'On Ribbentrop la mattina di sabato all'ambasciatore britannico? Che la Grrmani,...--- "" e non sarebbe potuta rimanere da parte, rflentre il sangue tedesco 5COrrt'va>. Una 1 frase simile, in circostanze come quelle, non poteva significare cht' una cosa: che la Germania intendeva agire militarmenle. Ed è Strana la polemica, che la s1amp:i tedesca. ha poi ingaggiata, accusando ringhiherra di a,er fabbricato la menzogna delle Inetti'.· zioni bellicose tedesche. Come può parlare di menzogna inglese, q\1ando quelle intcn. zioni furono dichiarate così esplicitamente dal suo ministro degli Esteri? .La mattina. di sabato, dunque, la Germania era ri$Oluta a e non rimanere da parte>, 1..a sera l'ambasciatore in~lese tornb alla carica e fece a von Ribbcntrop un discorso moho d1plomatic:o, a base di riferimenci e di richiami, ma che in sostanza significava quc\lo: e Badate, se la Germania non se ne sta da parte, neanche l'Inghilterra rimane da parte •· La ma11ina successiva ,·on Dirkscn trasmetteva a lord Jlalifax un ml'uaggio concili.ltivo (' in 1utte le capitali intt'ressate alla crisi si consta- • 1ava una cert:i distt•,uione. Dunque l'ln~hiltcrra avtva parlato con energia e la Germania non si era più mossa. Si può sottilizz.."lrefinché si \Uole, ma il succl'~o della diplomaiia inii::le,e è inne~abilc e l:i ~tampa tedesca, polemiznndo C0tl acrimonio~amt"nle, come ha poi fatto, non fa che acru- ,are il colpo. INTERPRETAZIONE SEOONDA (rJOSI' si dc\'c concludl'r<', se - ripctia- \!!) mo ancora u~a \·olta - ,i sta o.Il, parol~. ~fa se SI ('crea dì capire, al di là ddle parole dei vari proiai:t;oni,ti del dramma, quali foucro le loro vert" intf'n:tioni e ~praUut_'0 ~ua.li fos<ero i \·cri proposi1i dei go,·ern1, ~1 g1unq-e a ben diversa conclu~ione, Von Ribbentrop minacciò la 11:uerra; ma la Germania \Ok\'a H'ramentc- forla) Rispondiamo senza_ esitare: no. Quale , a~ione a\•rt"bbc oggi la Germania di fare la guerra, \!" è ccr1a di Olll'.'nere quello che vuole ~cnu la ~uerra? Ha già virtùalmcntc 1:aut~nomia dei Sudt"li, e ,c. comr pare, s1 giungen\ alla ne\ltralità perpetua della Cecoslovacchia decadranno 1/,so jurt i trattati d'alleanza con la Francia " con l'U.R.S.S .. Che co,a potrebbe la Germania_ ottenere di più co,~ la guc1ra? ~fa, se e \ çro che la Germa111a Ottt'rrà quel che vuole, non è meno \"Cro che, J>Crottl"nerlo,. deve far credere <"he vuol fare la guerra. La fr:tse minacciosa di \·on Rìbbcntrop fa. CC\'a pa1 te di ques1a tecnica del giuoco. E qui il secondo interrogativo: l'amba- \t"i:ttoie ingle,e minacciò la '!:Uerra, ma la C_ran Breta~na era l'i\oluta a farl:t 1 Ri,.pond1amo anche a questo quesito sen1:i etit:irc: no. L'Inghiherr:t non può, 011:gi,af. front:ire la guerra perché non ha aC"rop\ani e non riC'\Ce a fabbricarne. I rc-eenti dib~ttiti parlamentari hanno rhelato I., '!:ravuà della cri\i del\'aviatione in~!.:v E la pro,sima gue11:t si dc·cider .à proprio ndraria. Pachi, che i tedeschi non riescano a. sup_erart- la linea ~ra'linot, è poHibil«"; ma che I fra.nce~i non supereranno la lint'a tt'de,ca di fonifica1ioni, è certo Così abbi:uno cicduto di interpretare la cn<i. Ma è for,e opport\ln0 ag~iun"<«·1e che è una interp,cta:-ionc rondata su nH're intuizioni t,; po\,ibile eh,· incorriamo in H ICCI A l\l>hTTO
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==