GUERRA ANONIMA I A GUERRA di Spagna sta tcntan- &:, do da tempo la fantasia dei romanzieri cinematografici e il genio speculativo dei produttori di Hollywood. Ci sono già stati degli ass.lggi: uno, ass:ii modesto, della Paramount Ultimo treno da Aladrid, con l'csotic; Dorothy Lamour, in una parte di bella innocente, prc<.a tra i due fuochi incrociati dell'amore e della rivoluzione. La Metro preparava una Omelrttf' spag,10/a, ma poi ì consulenti politici della ditta, avendola trovata un po' troppo calda, il progetto fu mcs,;o d., parte; e anche la Fox ha rinunciato per ora all'idea di un Amore sotto il fuoco. Si son vi,;ti anche molti shorls e molti<.simidocumentari, ma sb. i romanzi che i documenti hanno il torto di essere troppo p:utigiani, tendenziosi e, dato lo stato di e,trC'ma eccitabilità delle masse di questi tempi, piuttosto pericolosi. • t. molto probabile che l'enorme maggioranz.\ del pubblico americano non sia disposto a farsi cattivo sangue per gli a_ffaridi Spagna. Ma t,c si pensa alla violenza con cui la causa dei rossi e quella dei na.:ionali sono spos:1tc dalle minoranze partigiane, e gli eccessi cui possono dar luogo, come ~pes}() dàn~o luogo i più piccoli inC"entivi, specialmente nelle grandi città1 non s1 può fare a meno di lodare la prudenza e l'estrema. obiettività di \Val. tcr \Vangrr, che h:1 completato nri giorni scor-,.i un grande melodramma film,1to sullJ ~uerra '.'lpagnola. Si può t,sere più obiettivi e neutrali di così? L'eroe del film non si sa mai da che parte combatte, né .._j riesce mai ad identificar(' il nemico. Alle ardite im• prese e ai generosi impulsi del protagonista ll1t1i po,;imno attribuire il co• lore che vogliono e co1:ì Wanger, cht avrà certamente .inche lui le sue idee politiche, ma che ha, prima di tutto, delle idee molto chiare sulla miglior maniera di riempire i cinematografi 1 è sicuro, e lo ha dichiarato ai giornali, « del concorso di rossi e di neri > alle proiezioni dei suoi Castelli i,, Spagna Per la ~ceneggiatura e la rcgìa sì ern pcmato, in un primo tcmpo1 alla collaborazione di Clifforcl Odrt, e Lcwi,; ~filestone; ma sono due uomini di sinistra (Milestone ha diretto il raccapricciante All'ovest niente di 11uouo) e \'\"anger voleva rimanere neutrale. Così il lavoro fu affidé\lo a John li. Lawson e \\'i!liarn Dieterlc. Né il dialogo, né la scena, né l'azione tradi,;cono un o;olo i~tante l'identità dei combattenti. Indubbiamf'nte il rom~nzo si wol~c in Spagna. indubbia- , ,,:ntc si tratta della guerra civile. ~!a il luogo è un immaginario distretto del sud della Spa~na e le uniformi non p~sono es~crc associate con esattena a nes5una delle due parti in conflitto. Del resto non bisogna credere che quenc precauzioni siano trop1>0in contrasto con la realtà, o per lo meno con la realtà del primo pc1iodo della guerra. Tutti sanno che nc-i primi mtsi i soldati delle due parti indos-ravano spc,;so uniformi di fortuna o meglio simulacri di uniformi. L'unica vera forzatura storica del film è che non vi appaiono mai né una falce e martello, né un fa~cio, né ur.a croce uncinata. E del resto bastava che uno di questi simboli apparisse, anche di sfuggita, per distruggere l'anonimato della pellicola. Ma siccome la più oculata prudenza è impotente di fronte a certe altemativc 1 è avvenuto che, dovendot,i nece~,;ariamente riprendere la facciata di una chiesa, Dieterle e i suoi a11;sistentinon sapevano più che pesci pigliare: se sulla facciata rimanC'va la croce, il tratro dell'azione prendeva subito il color<' nazionale, perché è presumibile che i ro,~i non cc l'avrebbero la~iata, e se la toglievano prendeva il colore repubblicano; dopo molto meditare la croce è stata lasciata, nella speranza che il pubblico non formalizzi troppo. l"\el film appaiono Madeleine Carroll, sospettata di spionaggio, e llenry Fonda1 un ufficiale spagnolo incaricato di sorvegliarla. Si sa come vanno a finire al cinematografo <1uenc cose e CO'SÌ finiscono anche questa volta, sullo sfondo infuocato di uno dei più pittoreschi angoli ispano-californiani. IL KID Voi lo ricordate certamente il Kid, l'« indimenticabile monello>. Lo ricordate certamente, con uno strano berretto sul capo, con nrani calzoni che gli arrivavano fin sotto il mento, e con delle stranissime scarpe ai piedi, trottare allato dei non meno singolari calzoni e dc-Ile non meno ~ingolari scarpe di Charlot e conquistar~i il cuore e le .'-impatic di ~utta una generazione. Ebbene, Jackie Coog.in ha ora ve,ntitrè anni e ha sposato una piccola attrice piccante, Bctty Grable. All'età di dieci anni Jackie Coogan era già una ditta, la e Jackie Coogan Productions, Inc. », che guada~nò sino a un n:iili?.- ne di dollari all'anno, nei due anni ptu redditizi. E quando il Kid, divenuto troppo grande per farsi credere un bambino1 lasciò il cinematografo, la sua ricchcn,\ era stimata a non meno di quattro milioni di dollari, circa ottanta milioni di lire. Ebbene, alcuni giorni addietro I,, madre del Kid e il suo padrigno, certo Arthur L. Bcrnstein, hanno negato davanti ai giudici che un ~lo centesimo drll 1immcns.1 fortuna accumulata appartenga al ragano. Jackic aveva dappri1na chiesto con le buone ai suoi parenti la restitu;ione del suo, poi aveva minacciato b cau._., e finalmente li aveva. citati. Dall:i. villa fac;toc;ache il talento del bambino le avrva regalato nei pressi di San Ferdinando, è giunto il grido di una madre oltra_c::~iata: « Jackie ha avuto tutto ciò che gli SiX'ttava e anclw di più», ha urlato ai giorn..tli:tti Lilli,1n Coogan Bcrnstein. « Egli non ha diritto a quel denaro. E<;soci appartic-ne ». F. il padrigno : « La legge' è dalla nostra parte. Gli avvocati ci hanno drtto che ogni ccntec;imo chc- un rag.1zzo ~uadagna prima dei ventun anni :1ppa1ticnc ::i.i suoi genitori ». Qut:-iti discor;,i non erano nuvvi per J.ickie. Egli li m cva già sr-ntìti tre anni fa, quando, poco dopo la n1ortc-del padre in ,r-guito ad accidente di auto1 diventù magg-ion·nne. Fino a qut'l giorno il ragano ;,i t"ra sfor,ato di tirare inn,u1zi coi 6 dollari e 25 ccnte~imi cht• i suoi gli pa-.~avano. Il giorno pri• ma dw egli entra-.~{'m m,,~g-iorC'et,\ !.ua madre g-lidt'lt<' mille- dollari e- gli d1s'-Cc' he a lui non \pett.wa pili niC'ntl', e che tutto quc-llo eh(" rimaneva apparteneva a lei. Un anno dopo es• sa. ~po..a.va. il Fkrmtcin. Un ~iorno il Kid venne a diverbio col padrigno e gli ruppe- il mul:O. D,l quel ~iorno la ca;,a dr1 Coog.,.n non fu più ahba,;tanza grandr- pt~r tutù· tre e Jarkir fece le valige. Jackic cercò, e fallì, come tutti i rag-:rni prodigio cresciuti, di ripct<'re il colpo di dicci anni prima. Intanto c;i era innamorato d<'lla bionda e vispa Bctty Grablc, una \tt:llina della Para• mount. Subito la madre di Jackic telefonò alla madrC' di Betty: « Se lktty crede di .sposare un ragazzo ricco, !i sbaglia. Egli 110n h:i un centesimo. t un po\"crttto ... >. Tuttavia nel novembre scorso Bctty sposò Jackie e cominciò a. mantene-rio col suo ,;alario di 500 dollari alla ~ttimana. Da allora il Kid ha guadagnato oolo I ooo dollari per una paqicina accanto a sua moglie in un film drlla Paramount, College m·ing. Me!tsi di fronte a queste accuse, dinanzi al tribunale di Los Angeles, i Bcm..t.ein hanno montato la commedia. Con gli occhi inondati di lagrime, OMNIBUS singhiozzava la madre: « Io amo il mio ragazzo ; ho sempre cercato di fare dd mio meglio 1>erlui », e l'avvocato di Jackic: « Non ne dubitiamo, signora, ma vogliamo sapere se voi ritenete che la fortuna di Jackie vi appartiene >, e la madre prorompendo in più disperati singhiozzi: « Ritengo che questa sia la legge». Ma la cosa non si è ri~olta trionfalmente come credeva la signora Bernstcin, perché più essa protestava: e lo mi butterei nel fuoco per lui », e pi,'1 cre~ceva intorno al Kid la solidarietà dei vecchi e nuovi amici. Uno dei più popolari e f croci disegnatori americani1 Rollin Kirby, i cui dit,egni appaiono su tutte le pubblicazioni del potcnti,;,simogruppo Scripps-Howard, è entrato in lizza a favore del Kid e un'aria di linciaggio c'era nella piazza del trihunalc, <1uando i Bernstein uscirono, dopo l'u<licm:a. 11 giudice per ora ha rim 1,tto la discussione della causa. MIOXEY A TEATRO Mickcy Mou"-Ce tutta la bella compagnia, Pluto il cane, i tre porcellini, il grande cattivo lupo, Minnie la vez- :-osa :tignora Mickey, Donald l'anatrottolo stizzoso1 ccc., sono annarsi ~- re fa sul palcoscenico del più grande music-hall di New York e hanno recitato uno dei pi,'t famosi cartoni di Disnev, i\1ickey's Circus, con qualche modifica, ,.'mtenclc. Produttore e regista, Lcon Leonidoff, un artista di talento; consulente tecnico, \,Valter Di~ncy naturalmente, e battimani a non finic. Ouve,ture: una parafrasi dei motivi mu,icali più famosi dei più famosi cartoni di Di,;ney. Appaiono i tre porcellini. I due vanerelli vogliono fare g-li ar ti~ti di circo tquestre e il porc-cllino s.i~gio li ammonisce. Il lupo malvag'io ha <;entito e prepara il tranello: attira i due e.ventati in un circo dove lavora anche Mickey come trapezista. Serata di gran gala; appaiono ad un certo punto trentasei anatrottole, accolto da un subi~'io di applausi e an~ chC' qur,.to è naturale pnché sotto quelle penne ci sono le trentasei e Rockettes girls >, le trentasei ragazze più belle e:- pili indiavolate del mondo, e in tutto il mondo famose. Poi il lupo cerca. di fare il colpo, ma Topolino, appc<;0 al trapezio, previene le sue mosse, lo afferra, lo solleva in alto e J>oi lo la~ia cadere. Tutto è andato benissimo, meno la voce di Mickcy che il pubblico conosce troppo bene e che non era facile imitare. Ma a un certo punto la si è sentita partire dalla platea. Era quella di Mickey, cioè quella di Disney, che I::. presta a Mickey nei cartoni animati. Nascosto fra il pubblico, egli si e:-a divertito un mondo e ora applaudiva e chiamava a gran voce le sue creature. A. D. )URLENE DIETBIOH SBABOA IN INOBILTEBBA DAL 11QOEEN KARY" HOLLYWOOD - OH ALBINO NEGRO POSA PER OK 11 PROVIN0 11 / I ( NVOJTI FIL.li ) FURIA 0l GGI il nome di Fritz Lang dice 1W ben poco al gran pubblico : è un nome quasi dimenticato, insieme n tant'altri registi una volta famosi1 co-. mc Griffith, Dupont 1 Lupu Pick. Eppure, dicci, quindici anni fa, quando un'opera di Lang giungev.i tra noi, era come se un treno fant.i,tico, carico di gnomi e di valchirie, di mo!-tri omicidi e di virago allucinate 1 si ferma~sc fragorosamente alle nostre sta..ioni. Le spaventose fantasie del regist.i tedesco dc~tavano stupore e ammirazione tra gli spettatori; erano apparizioni di mondi dis~epolti o di là d:1 venire: correndo attraverso i secoli fino alI,· origini della storia e dei miti. Fritz Lang raffigurava eroi favolosi in lott.i. con la natura i oppure, anticip,mdo il futuro come un antico profeta, in11m1gin:iva città apocalittiche, dove eserciti di schiavi obbedivano alle leggi angosciose di una civiltà mcccanicizzata. Erano certo fant.i<;ic puerili, che ri\elavano un ingegno enfatico e stravolto; nondimeno, chi ricorda quelle vecchie pellicole non può non apprezzare ancor oggi la potenza evocativa di questo arti~ta, che riu~civa a tradurre in imm,u;ini prestigiose una rettorica guasta e romantica. ln quei tempi, Fritz Lang fu chiamato !'Abel Canee dclb Gcrmaniai e non a torto, perché si vo• leva con questo denunciare la vana magniloquenza che l':-ic-comunavaal regista francese. Senonché, mentre la rettorica in Abel Canee traboccava ad ogni passo come un fiume gonfio e melmoso, in Frìtz Lang C'SSaera contenuta sempre in argini serrati, sviluppando1:i le ,;;ucvi~ioni SCC"onduona logica prcortlinata e riusccndO a creare, in qualche momento, atmosfere d'incubo d'una rara efficacia che facevano pemare a certi racconti di Hoffmann e di Poe. In Furia si ha come la rivelazione <li un regista nuovo. Sebbene qua e là si scopra eguale agli antichi esempi la esaltazione morboc;a e il gusto per le situazioni disperate, appare tuttavia evidente come il rcgi,;ta tedc'5co, trasferitosi in America, si sia arreso, sep• pure a malincuore, alla. necessità d'un.i produzione corrente concepita secondo regole ormai collaudate e inflessibili, e aliena dalle macchinose fanta- ,_jech'erano state la ragione del cinr-- rna tedc'-Co nel suo momento più illustre. La capacità degli americani di a~sorbire e muta.re i nuovi registi, attori, tecnici venuti di fuori, si pales.1 davvero straordinarìa: Hollywood è un forno ad alta tensione che fonde.. materiali diversi in un unico metallo compatto e lucente: come il re Mida, trasmuta in oro ogni cosa che tocca. Non fa meraviglia dunque che Fritz Lang abbia appreso, almeno in superficie, il linguaggio convenzionale e il galateo d'u~o, diventando così civile e socievole ; come -certi provinciali che, arrivando in una grande città, si mettono a fumare !òiigarctteegiziane, si curano le unghie dalla manicure e fanno il bagno una volta la settimana. In Furia non appaiono fantasmi di p<:nonaggi, ~ituazìoni cariche di signi• ficati simbolici, ma figure reali, ambienti veridicamente descritti e avvenime,nti documentati. Come il film Ve,:delta, anche Furia vuol essere un atto d'accu-.a contro certi costumi americani, denunciando con molto vigore il funesto fermento che scoppia in occasione di delitti che commuovono l'opinione pubblica e trascina la folla esasperata a far giustizia somma• ria del colpe-vole, contro i diritti pili comacrati degli individui. Se in Vendetta s'assisteva al linciaggio di un presunto a,;sassino, perpetrato da pochi fort,cnnati, qui è un'intera città in preda al delirio omicida. Documenti come questo riempiranno di stupore gli studiosi di psicologia collettiva. r,..(a come na~ca nelle moltitudini la sini~tra volontà di punire e come tanti uomini civili diveng.ino ad un tratto simili ai lupi e agli sciacalli, non è certo il cinema che potrà dirlo. Co~ì, se in quest'opera molte- co1:c restano oscure e molte g:unture del racconto appaiono grinzose come fi(armoniche, ciò non deriva soltanto da un difetto di narra7ione. Infatti, in un film dove è la folla protagonista non si poteva :\11· dare in fondo all'accusa 1 'ienza dipingere della società americana un quadro troppo terrificante, in cui le figure avrebbero assunto il volto e gli atteg-giamcnti di ossessi. Ora1 molte cose invece si son dovute nascondere, data l'efficacia enorme che un'opera polemica può acquistare attraverso il cinema. Ma già quel che s'intravede die~ tro le parole e i silenzi dei personaggi di Furia, e quel che s'indovina, persuade a, considerazioni assai gravi <' pcs,imistiche sul costume e la moralit.\ dei cittadini .imericani. MARIO PANNUNZIO
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