TEONIOA DEMOORATIOA - SEQUESTRO DI UN PROPAGANDISTA ELETTORALE A NUOVA ORLEANS j~ l AVEVANO cacciati fuori da una ~ biKa clandestina, in un apparta• mento drl West End, ma non era il caso di andare in giro con un tempo simile. Subito corremmo da Nick, all'altro capo della città. Il nevischio era fitto, e il vento tagliava più d'un cohi:llo. Per difenderci dal vento gelido ci piegavamo su noi .1tessi, e con le dita ormai insensibili reggevamo cappelli e cappotti. e Perch~ gli hai permesso di cacciarci, Hai? > disse il Tipo. e Non è mica proibito dalla legge frequentare una bisca. Mi sono rovinato in case più aristocratiche di quella, del resto >. li Tipo, che aveva battuto contro un lampione, si volse cd assestò un calcio al palo di ~erro. < L'inverno è una stagione maledetta >, brontolò. e Andiamo a casa>. e Da Nick farà caldo >, riJposi. e Facciamoci una capatina, vieni >. Intorno alla stufa di Nick, il soli10 gruppetto serale si scaldava le dita contro il ferro rovente. Como, il servo negro, attizzava il fuoco, voltando le spalle alla tor• menta che colpiva porte e finesirc. Quando il Tipo cd io entrammo, Nick, che era in un angolo, balzò in piedi e ci venne incontro. e Stasera chiudo presto >, ci dis.se. e Ci cacci? > chit"se il Tipo. < Non c'è guada~no a tener aperto, una sera come questa >, osservò Niek. e Spreco lllce e carbone senza combinar niente >. e Ciao, Nick >, 111i diui. e Mi prcueresti un dollaro fino alh tcttìmana ventura? >. e Niente prestiti stasera, ragaui; ho de- .:iso di chiudere presto, ve l'ho detto >. Como rabbrividl: e Se non vi rincresce, 1ignor Nick, io st;inotte rimarrei a dormire in terra, davanti alla stufa. Giù a casa, mfa moglie ... >. « Brucerai mezza tonnellata di carbone >, lo interruppe Nick, « Ne brucerò solo una piccola palettata in tutta la notte, signor Nick >, supplicò Como. e: Un negro come me muore di poi• monitc, se esce con un freddo simile >. e Te ne andrai di qui fra mezz'ora, Como >, gli intimò Nick. Al pensiero di dover lasciare presio la ~tanza calda, il gruppo si serrò maggiormente intorno alla stufa. Nick mi venne dietro e mi ficcò il pollice nelle costole: e Svegliati, Hai ; che hai? Non bevi, non mangi, non metti più soldi nei bigliardir,i. Sci di nuovo senza un soldo?>, « Sono 3ffasc.iutto, stasera, Nick >, gli dissi. e Se non mi avessero cacciato da una bisca, su nel West ... >. Scrollando le spalle, Nick si avvicinò ai bigliardini 3Jlineati contro un muro, e ficcò le dita nelle ,codellinc delle macchine, dove i suoi clienti lasciavano qualche volta dei soldi. e Siete dei buoni a niente, ragaui >, disse 1ornando da noi. e Perché non uscite a cercare un po' di denaro per giocare? 11 Tipo non ha avuto un centesimo in tasca tulta la settimana >. e Che ti prende, Nick? > interrogò il Tipo. e Che cosa vorresti che facessi? Che scassinaui la Banca Nazionale, forse? >. e Mi devi già sei dollari >, seguitò Nick. « Bada che li voglio presto >. «Vedrò>, rispose il Tipo. Como stava mettendo carbone nella stufa quando la porta si spalancò a causa d'un turbine di neve e di aria gelida. Ci voltammo tutti a guardare, e in quell'istante sulla soglia apparve una ragazza. e Chiudi la porta>, fece Nick. Como corse a chiudere la porta. Il veder apparire una ragazza nel locale di Nick meravigliò tutti. Mai avevo visto una ragaua in quel posto, e m:,,i avevo saputo che cc ne fosse entrata una. La ragazza stava in mctzo alla stanza, incerta e tremando un poco. Al calore della stufa, il nevischio sui suoi capelli e suT suoi abiti cominciò a liquefarsi; anche le sue scarpe erano fradice. e Chi è? > disse il Tipo. e Non mi sembra una della casa all'angolo; prima d'ora non l'ho mai vista >. Como buttò un'altra palettata di carbone nella stufa rossa. e Scommetto che ~ scappata di casa >, dine il Tipo. Nick s'era avvicinato alla ragazza e la suardava fisso, da farla indietreggiare, tanto che Nick dov~ addossarsi alla porta per impedirle di fuggire. « Questo è il peggior posto dove possa capitare una ragazza fuggita dalla campagna >, disse il Tipo. « f\{on ci starà molto >, gli risposi. e Appena capirà dove si trova, se n'andrà>. Nick intanto mormorava qualche cosa alla ragaua, e tutti tacquero, per ascoltare. e Se qualcuno le manca di rispetto, incomincerò a menar le mani. Non sopporterò che sia maltrattata>, dissi, ma il Tipo non mi ascoltava. S'era avvicinato un po' più a Nick per udire che cosa diceva. La ragazza tirò fuori il ranoletto e si asciugò gli occhi. e Che cosa vuoi?> le chiese Nick. Lei scosse il capo. e Perché sci venuta qui se non volevi njentc? Che c'è? >. Lei scosse di nuovo il capo. Poteva avere quindici o sedici anni cd cr.1. molto più carina delle ragazze della casa all'angolo. Faceva pensare alle ragazze che nei giorni di festa si vedono andare alla scuola domenicale. e Fame? > le chiese Nick. Lei non rispose, ma evidentemente aveva preso il bar di Nick per una trattoria, cd era entrata per mangiare un boccone. e Como >, gridò Nick, e portaci del caffè e un paio di .sandwielus ! Sbrlgati ! >. E condusse la ragaua al banco, facendola sedere su uno sgabello; poi le si scdè vicino, fra lei e la porta. I ragazzi intorno alla stufa incominciarono a guardarsi con intenzione e con la testa accennavano a Nick e alla ragazza. Quando Como ebbe scaldato il caffè, Nick chiese alla sconosciuta come si chiamasse. e Marta Jcan >, rispose lei senza esitare. e Dove abiti? > seguitò Nick avvicinandolesi sempre più. Marta Jean scosse il capo, e le lacrime le gonfiarono di nuovo gli oc.chi. e Quando avrà finito, portale una fetta di dolce, Como >, disse Nick aliandosi, quasi non avesse altra curiosità, e poiché il negro gli rispose: e Dolce non cc n'è, signor Nick >, s'infuriò. e Ho detto: portale il dolce, brutto muso d'africano! > gridò. < Sissignore, padrone>, disse Como. Nick s'a,•vicinò alla stufa, strofinandosi le mani e camminando .di sbieco per non perdcrr di vista Marta Jean; poi, girò lo sguardo intorno, Assò come al solito il Tipo, e dis.se: « Be', adesso voialtri ragazzi andatevene altrove. Tornate a casa o dove vi pare: chiudo>. Nessuno si mosse. Nick spinse via il Tipo dalla uufa: « La prossima volta che verrai >, gli disse, e portami quei sci dollari che mi dcvi >. e Che ti piglia, Nick? > rispose il Tipo. « Sinora non hai mai avuto fretta. Che hai?>. e Ho fatto un brutto sogno stanotte>, aggiunse Nick. e Ho sognato che ti portavano in una gran ca.a di pietra e ti mettevano sulla sedia elettrica. Devo badare ai miei interessi, d'ora in poi >. Qualcuno s'allontanò dalla stufa, ma nessuno usci. e Perché tanta fretta? > gli chiesi. e Sono fatti miei>, mi rispose. e Vattene, presto! >. e E la ragazza quando se ne va? >. e Marta Jcan rimane >. « Non puoi far questo, Nick >, dissi. e La ragazza ~ entrata qui per mangiare. Non è parente mia, ma non voglio vederla trattare come una delle ragazze all'angolo >. e Tu hai deciso di perdere un filone d'oro, Hai >, ribattè Nick. < Quando mi chiedi denaro, non 1c lo presto quasi sempre? >. E mi sconc brutalmente. e Che cosa le farai? > insistei. e Questo riguarda solo mc >, rispose. e Se tu badaui al tuo interesse, Hai, usciresti di qui prima di aver parlato troppo >. Il resto della comitiva uava vicino alla porta, guardando la ragaua: il Tipo si abbottonava il cappotto. Nick mi scrollò di nuovo: e Quando arriverai a casa stasera, Hai >, mi disse spin• gendomi verso la porta, e di' ai tuoi di trovarti un impiego. Io non ti posso tener qui, se non hai nemmeno i soldi per i bigliardini >. Nick mi voltò le spalle, Andò verso la ragazza che intanto aveva finito di mangiare; la prese per un braccio e la portò verso la stufa. Lei si divincolava; in tutto quel tempo non aveva ancora alzato gli occhi su nessuno. cHai freddo, Marta Jean?> le chiese Nick, abbracciandola. Qualcuno della comitiva se n'era già andato; quasi tutti si lasciavano dominare da Nick: temevano ch'egli, quando erano fo bolletta, non li avrebbe aiutati più, né più avrebbe dato consigli preziosi per gìuocare alle corse. Se Nick smetteva di darci informazioni buone, saremmo rimasti tutti senza un soldo. Solo il tipo cd io rimanemmo sulla porta a guardare Marta Jean e Nick accanto al fuoco. e Hai dove andare stanotte?> le chiese lui. La ragazza rabbrividl tutta e scosse il capo. e Da quanto tempo sci in città? > se• guitò a domandare Nick. e Sono arrivata oggi>, rispose Marta Jean. « Cerchi lavoro? :t. e Sl >. Nick l'abbracciò più stretto. e Non dovrai preoccupartene più >, le dim tentando di sollevarle il viso. « Penserò a tutto io >. Marta Jean tentò nuovamente di svincolarsi, ma le braccia di Nick la tenevano ferma. < Como>, ordinò Nick, e va di sopra a preparare una camera per Marta Jean. Preparale la camera sul davanti >. e Sissignore, padrone >, disse Como toccando con le mani la stufa calda Marta Jcan alzò la testa per la prima volta. Quando i suoi oc.chi stupefatti si posarono sul Tipo e su mc, mi sentii costretto ad avvicinarmi. Era più spaventata d'una lepre rimasta due o tre giorni in una tagliola. Anche Nick si vo!tò e mi guardò fisso. Si udiva Como correre nella stanza di sopra: preparava lutto in fretta per tornarsene giù, al caldo. « Volete rimanere qui COl'l lui?> chiesi alla ragau.a avvicinandomi ancora. « O volete andarvene? >. Marta Jean fece per dire qualche cosa, ma le lacrime la soffocarono. Si difendeva disperatamente da Nick, che furibondo mi gridò: e Che cosa ti ho detto, Hai? Non mi credi, eh? ... Non ti ho detto che avresti perduto un filone d'oro? >. . Lasciò stare un momento la ragazza, si volse verso di mc e, prima che potessi chinarmi, il suo pugno cadde sulla mia tempia. Un istante dopo ero a terra, e Ja stanza mi girava intorno. Non avevo biso- ~no di vedere il Tipo per capire che non s'occupava di me, Nick tornò da Marta Jean, le sbottonò il cappotto, abbraccìandola cosi strella che lei piangeva di dolore. Riuscii infine a rimettermi in piedi, ma non sapevo cosa fare, Se il Tipo mi avesse aiutato le cose potevano mettersi diversame~e, forse; ma il Tipo pensava ai pre• stiti di Nick e ai suoi consigli sui cavalli. Era già sulla soglia, per andarsene. Quando mi rivide in piedi, Nick mi balzò addosso e mi buttò contro la porta col suo braccio di ferro. Andai a cadere sul Tipo, che aprl la porta e tentò di trascinarmi nella strada. Mi svincolai e tornai nella stanz.a. Nick aveva riafferrata ~farta Jcan e h trascinava ora verso la scala. Lei si difendeva, picchi2ndolo e graffiandolo. Riusci fi. nahnente a graffiargli il viso, e Nick la lasciò cadere come un tizzo ro,so. < Como! > gridava.. Como si precipitò, inciampando giù per le scale. e Mettilo fuori e chiudi a chiave la porta, Como>, ordinò Nick. e Buttalo fuori, se non vuole andarsene >. Nick riafferrò Marta Jcan, e la r.igau.a era cosi piccola e giovane che certo non poteva direndcni, Bastava, per tenerla rerma, metterle un braccio intorno al collo. Como prese l'attizzatoio di ferro e mi si avvicinò. Aveva una paura del diavolo. Sapevo che non m'avrebbe picchiato, ma doveva fingere di cacciarmi. Il Tipo se n'era andato. < Buna quell'attizza1oio, Como>, gli dissi. < Signor Hai>, disse Como, e quando il sìgnor Nick è infuriato ~ meglio che lei lo lasci stare. Quando s'infuria con qualcuno, non si sa quello che può fare >. « Zitto, Como>, feci. Nick, che aveva portato di nuovo Marta Jcan fino alla scala, la posò a un tratto e corse verso di mc. Mi misi invano in guardia: lui fece un balzo e mi cadde addosso. Sentii scricchiolarmi le ossa come gusci di uovo; quando rinvenni, stavo a faccia in giù .su! selc_iato gelido. La pona era chiusa, tutti i lumi 1penti tranne uno al piano terreno. Attraversai la strada, Qroteggendomi il viso contro il turbine di nevischio. Fermo sull'altro marciapiede, chiamai due o tre volte il Tipo. Non mi rispose e capii che se n'era andato, La strada, in una notte come quella, era aS$0lu1amentc deserta. Su, al primo piano, Como aveva acceso un altro lume. Nick s'era levato il cappotto e voleva toglierlo anche a Marta Jcan. Lei riusci a svincolarsi e si mise a correre da un capo all'altro della stanza. Finalment.c Nick rinunziò ad acchiapparla, raccolse 11 suo cappotto e glielo buttò addosso. Lei prima tentò di difendersi la faccia e .la testa dai colpi del cappotto, ma poi N1ck la colp1 brutalmente alla schiena fa. ccndola stramauarc. Riuscii a vedere che Nick si chinava per sollevarla. Quando Marta Jcan fu in piedi si rimise a correre. Nick volle percuoterla di nuovo col cappotto, ma invece colpì la lampadina elettrica appesa a un cordone, e improvvisamcn1c la stanza fu nera come la strada. Rimasi inchiodato sul marciapiede, tremando. La tormenta tagliente mi accecava; quando il lume si spense nella uanz.a al primo piano, non riuscii a riaprire gli occhi.• Dopo un po', Como spense anche l'ultimo lume nel bar, ed io presi a ti.salire pesantemente la strada. Mi sembrò una volta di udir gridare Marta Jean, ma quando mi fermai e tesi l'orecchio nella tormenta gelida non udii più nulla. Poi non capii più se era lei o il ,•ento, che si avventava gridando agli angoli aituui delle case. ERSKINE CALDWELL (Trad. di M. Martone) ,.···. • C,,,,.,..,, ,,,;,,v,IJ /,, ,t•II• {il• •"• r•tti1111 JJ,.,,u r prt,f•,,,•I•, t IOlf() tl•>t<• Jj <11,.,pttrr '(•Ofil >'1/11 i ,,,./,//, r 10/11, tria, r 11J./,,,,.Jo•11l11. f L111;il111r11(11,.,.,i,r """ J,,.uoµ, 11} pr,11 /,111/11rJj /1111/11i11 /,tir/li 1111 fopo, fio, /11r1r, ,.,,11/0 ro,!11.fJ,,,,{•li fj. 111• l11lli J,,po "" po' ,,,• """"" lr11Jit•; .,,,;, 1Jiu,rr111, i fJIIJtri in1111"'11r11ti ,,, li lrw<'I, •n111li fl'r /11 .,;,,,, C,,111, "" 1,1r,to 11rrlt, r, u lt1 Jit,, j 't,/ Jo11rr'1 ,I,., 1orliol, •rrtulilr. .J -S,,,, ..,. ,,,,,, ,,,,,•;.. ,o-•rr ,,,,.,,, I rispou /,, 1"11111• J1r11/11111"lt1 f ,,,,, ,•; ,I •:514/"J"' ,,/ /,,u, F,,110,/11.,, ,I,, ri f.,,,J i11 ""''"' fo,/1111,.f•. O,,.; rlrr,411/r .(1111", 11Ip11r 11 "''• : 11011 ,,,,. ,1,, ,,oJolli J; • J//SET.- MO~ALE f ~GATTA IN AMORE I -~-.-.i i t f ! f t. 1/0IIA/UO / j I HDNDA_DDRI HILANO I ' Come le bc:lleJonne .inche le g,1tte f ~~i~-~I SANTIP ~~,o~~~{~o~, 0 ,~,~~ ~/~/:',:~ l t in vendita in ogni edicolaa oent. 60 la più fresca, varia, originale deUe riviat.esettimanali,il piùdivertente com.inento alla vita.. Direttori: MOSCA E METZ in collabora1ione con GUARESOHI E MANZONI Ogni fascicolo contiene almeno 70 fra fotografiee disegni,10rubriche divertentei curiose, oltrea novelle,bozzetti, trovate,ecc. ltd[o oh.lamainoltre i lettori a partecipare al più divertentee movimentatodei conooni a premi che aia mai stato bandito da un giornate illustrato, Qneato oonoono ai intitola: lACACCAIlACAYflS. CHIONI ACQUISTATELO LECCETELO DIFFONDETELO Rlchiote di nme?'II' gT&tv.ltodi u.ggio • 1 RIZZOLI E C.EDITORI ■1u•o • PUiii CJ.&1,0 ••• , I f f ( ( f f f f i l f f i • torr. El".(""''' 10!11mrJr/1,1 Col- ,• lr{io,rr"U P/l'i11Ji ", rde_,(11!0 ;,, : prl!e ,011 imprnsioni in oro L. 22 f f I '' ~esto piccolo romanzo non è stato scritto per gli eruditi, lxnchè parli dell.1 Greci.1 ; e scblxne p.1rli di un filosofo, non è st.1to scritto per i hlosoh. Si intitol.1 bensì con il nome di S.1ntippc, un nome di donna vitupcut.1 nei secoli; e si potrebhe pens.-ircche l'autore avcsse .tvuto in mente di scr,•ini di S..in. f tippc, moglie di Socrate, come di un bido pup.azto per ripetere vecchie e sg..irh.itc cose contro le don- r· nr: le quali cose, anche se fossero · verit.à,sarebbcro pur sempre verit.à maschili, a cui è lecito opporre altre j veritl femminili. E poi quale irrivc- f· renu è m•i questa di dir mille della { donn.1 che è l'anfora dcli.i vitil? " J (D,11, tuf,,;..,; t i t * .MAllamO MW>IOGUI I r I I i ( i il romantaicnotagonista f diNapoleone i DIMAURIZPIOALÉOLOGUE I Collr{ionr "libri VrrJi" ro11 2 I illu1lr11zionfi11ori Inia, lirr 12 \ È un libro veramente dehnitivo 1• sullo "br enignutico". li Palle- . loguc - con l'.utc che .1.ppreuÀno quanti hanno letto il suo volume 1· U1111 no/t,1 Jai.si1•,1 11el/11 po/ilio, mon,liule apJnrso nelle "Scie" . ci pone din,mti come un libro a- 1• pcrto l'.1.nima di Alessandro, ne :. .in.11liz.uogni moto, spia il sorgere in ess.t dcli' animosità e dell'impeto i• mistico che spingeranno Alessan. , dro a proclamatsi l'.1ntagonista di Napoleone,capodell.1 crociata con- J ~a~o~~;,~c~~:;a~t:::::!: ~g::~ i di Napoleone domina, com'è fa_ ,. 1,I,, il qu,dro fino ,I 1815: m, '. scomiurso il Krande Còrso, la tragedi• person•lc d' Aless.tndro, fatt. J :~\j::j:;r:s~'.n~:i~;;:~ac::~~a 1 ::~ t deltl, tra la lussuria e il misticii.mo, i• prende il sopravvento, sin che il ; sipario s'abb.lss.t su una morte che i è, forse, una hnta morte destinat.1 I i a nascondere 4-0 .1nni d'esriazione. f f MONDADORI \ : .. ~ ...., ..~'Ml't ... ,~,~~-
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