Omnibus - anno II - n.21 - 21 maggio 1938

tCONTnrt1AZ. DAL NUMERO PRECEDENTE) {f~ ERSONE di tutte le categorie, ~• di gusti e di idee disparate, ~ non tolleravano le maniere di Brown : in questa profonda antipatia concordavano le masse popolari, il raffinato Bcrtic, principe di Galles, e il douo e puritano Guglielmo Gladstone. Brown, da parte sua, ,weva le antipatie e simpatie della sua padrona, e come lei le manifestava senza cqui,•oci. Così gli piaceva Disracli e gli riusciva intollerabile Gladstonc. Una sera il profeta del liberalismo si pennise di esprimere, durante un pranzo, una opinione diversa da quella della sovrana, ribadendola con ben scelti argomenti : sentì un secco colpo sulla spalla e udì là voce di Brown: e Avete parlato abbastanza! >. Anche quella volta Ja padrona e il servo andavano d'accordo. Particolare gravità- aveva il dissidio fra il principe di Galles e il domestico. E!>sosi manifeMÒ più volte ~riamcntc, e fo~ il cuore, della sovrana non fu .per il figlio, dal quale fu sempre separata da una profonda, reciproca incompren~ione, ma per il devoto servitore. Sulla ostilità fra l'erede al trono e Bro\\ si raccontano bizÙrri episodi. Si dice , hc anche i figli di Bertic, fra cui il futuro re Giorgio V, allora bambino, condividessero l'antip2.tia paterna. Una sera i ragazzi tesero un filo davanti a una porta per la quale il servo doveva passare e lo fecero cadere lungo disteso. Brown aveva in mano un lume a petrolio, che si infranse nella caduta, sicché divampò un piccolo incendio. I bambini furono puniti. Il <1:ervoli fece restare in castigo sotto una tavola, come usava fare la nonna quando erano cattivi. Poi, alla presenza della regina, che non potè frenare il riso alla vista dc I bambini sotto la tavola, seminudi I imonnoliti perché si erano alza.ti d1 nascosto dal letto, li perdonò: « Ragazzi », disse il domestico ai principini contriti, « .sono contento di vedere che avete lo spirito di vostra nonna». Brown è sempre vicino a Vittoria. La sua è una lunga, monotona storia di ~ia~gi. di passeggiate in ombrosi giardim, di visite a grandi signol"i scozzesi. TI duca di Atholl è morente, condannato da un male inesorabile. La regma va a visitarlo, e il duca la riceve ~econdo la tradizione della sua casa, nella sala delle am1i e le offre una rosa bianca. Romantico episodio: il vecchio signore morente, fedele alla consuetudine fino all'estremo collasso. Certo Brov,rn apprezzò la devozione del lord, in fondo simile alla sua: fiera, schietta. cavalleresca, tanto diversa da quella dei signori e dei servi di Londra. Passavano le estati e gli inverni, le villeggiature e i viaggi, \ ·:uoria compariva in pubblico. le masse si affezionavano a lei e Disraeli, regista impc• rialc, lç componeva intorno il grande quadro dei popoli sottomessi e devoti, le offriva graziosamente la corona delle Indie. La vita seguiva 5emprc il programma prestabilito. Osborne, Balmoral, \Vindsor, gli stessi appartamenti. gli stessi t,ardini, lo stesso lavoro, i mcde~imi ospiti, e il pcn~icro rivolto costantemente alla memoria di Alberto, la mente ispirata al suo esempio. Un LA REGINA VITTORIA E JOHN BROWN impulso mistico animava e guidava la vita della regina, ne regolava i gc:iti e le decisioni. li prestigio del trono era grande. Su mczw mondo regnava ormai sicuramente quella piccola donna vestita di nero. A tratti un avvenimento imprevisto interrompeva e scompigliava le regole di quella vita ordinata. Un'estate Vittoria (era già a Osborne) dovette ricevere il, sultano di Turchia e consegnargli le insegne della Giarrettiera. So· lo le presiiioni dei ministri potevano indurla a interrompere la villeg~iatu• ra e a recarsi in Inghilterra per ricevere l'infedele. La grande rivista navale riuscì imponente per il numero dei legni riuniti e la perizia dimostrata nel manovrare da Stati ).1aggiori cd c<1ui• paggi. Ma il tempo era cattivo, violente ondate si infrangevano contro i fianchi robusti del panfilio Victoria and Alberl, dal quale il ~ultano e la regina dovevano passare in ra~~c·gnale forze navali. fl sultano non era a suo agio e a un certo momento dovette per tramite del kedivè 1,mail, che gli serviva da interprete, precipit~amente chiedere il permesso di ritirarsi. 11 mal di mare gli angustiò la giornata. Pallido e spaurito ricomparve all'ora di colazione davanti all'o,pitc per ricevere la suprema decorazione. che Vittoria a malincuore doveva con~cgnargli. Nel momento solenne una voce corse nel piccolo seguito della regi• na d'Inghilterra: le imegne erano state dimenticate a Qc;bornc. Fu Bro"·n a risolvere l'imbarazzante situazione. Andò sul ponte, e al principe d'A.s::.iag. enero della regina, che era fra gli ospiti, impose di togliersi le insegne della Giarrettiera: « Le vuole lei », disse seccamente. Un minuto dopo il supremo capo dei mu'ìulmani riceveva il cristianissimo ordine, brutalmente tolto a un principe tedesco. Il corrotto sultano pen~ò certamente che \·alcva la ~na di .soffrire il mal di mare. Nel 1872 l'attentato di O' Connor v:\ISC a Brown, finalmente, qualche giorno di simpatia popolare. Questo attentato (lo si chiamò così benché il termine appaia esagerato) fu compiuto da un giovine irlandese1 evidentemente un alienato. Egli era penetrato nei giardini di Buckingham scavalcando i cancelli; attr(e il ritorno della carrozza reale e al momento giusto ~i gettò contro un finestrino spianando una pistob. Brown, che era appena (altato giù per aprire la portiera, lo atterrò e lo di~armò in pochi secondi. \'ittoria, lady Janc Churchill, e i due giovani prìncipi che sedevano dinanzi alle dame, a\"cvano per qualche attimo tre• mato di fronte all'anna spianata su di loro. Si accertò subito che la pistola, di antico modello, era scarica e aveva la molla rotta. li giovane aveva con sé due strani documenti che, disse, intendeva far firmare alla regina tenendola sotto la minaccia dell'arm:1.. II primo documento era una specie di grazia e di garanzia di libertà per i patrioti irlandesi arrestati; il secondo riguardava l'attentatore stesso, il quale, se arrestato e condannato a morte, avrebbe dovuto essere fucilato, ucciso come < un cristiano e un repubblicano •, e il suo corpo restituito agli ami• ci. La folle in~enuità del gesto non cancellò il valore della pronta reazione OMNIBUS di Brown guardia personale oltreché c.imcricre favorito della regina. O'Connor ebbe un anno di carcere e trenta frmtatc. . Già da prima la sicurezza personale della padrona aveva dato a Brown vive prcoccup:-i,..ioni. Jn quegli anni la questione irlandese veniva a~itata con tutti i mezzi dai terribili patrioti isolani. Già l'a!fa~inantc voce di Parnell si era l~vata ,1d e.saltare i connazionali, e Guglielmo Gladc;tone aveva cominciato la sua lunga campagna a fa\·ore della homt• rulc, dell'autonomia irlandc~ se. li terrori~mo dei « fcniani » spauriva la classe dirig-entc ingle.,c: e più volte si erano temuti attentati contro la regina, e perfino ,;i attribuiva ai terrori-.ti l'intenzione di rapirla. Brown vigilava più di tutti. pcrluc;trava i giar. <lini e scrutava le persone che frcqucnta\"ano la Corte p<:r .1cccrtarsi che non ci fo$~cro intru~i. Un giorno, per errore, malmenò un principe tedc~co, che a.. vcva ~ambia10 per un intruso. E quando, nel t8821 nei pressi di Wind~or, Ma.cLcan, un altro irlandese, fece fuoco sulla regina1 lo scozzese fu tra i primi a gettarsi su lui dal rctrosedile del~ la carro1..1,areale. Brown morì di risipola, a cinquantott'anni, il 27 marzo 1883. Contrasse quel fulmineo male al servizio di Vittoria, proprio per la sua forse ecccs~iva preoccupazione di vigilare sulla sicurezza di lei. Qualche giorno prima, lady Florcncc Dixic, che abitava in una villa non lontana d-.11castello rc3le di \Vind<;or 1 era !lotatavittima di una misteri0<1,a ggres~ione. Due donne (o for~c due uomini ve,titi da donna) l'avevano a<;,a]ita pre-.:,o la villa. malmenata e ferita con una pugnalata: il suo cane ,;i era gettato sugli aggressori e aveva salvato la signora. Lady Florence era una famo~a esplor::nricc, non aveva, che si <;apes.')(p',cn.onali nemici. Si pensò dllora, ma in rcaltft. SCl17,alcun clcme11topo~itivo, che i « feniani » l'avessero a,salita. Perciò Bro\\'n aveva creduto suo dovere di recani ad esaminare i luoghi dell'aggressione. Lo fece con ogni ~crupolo, senz..'lcurarsi delb. giornata umida e diaccia. Quando tornò a \\.indsor <;entiva freddo fin dentro le ossa. Pochi giorni dopo era morto. Esiste un enigma John Brown? Tisdall. dal libro del quale abbiamo tratti i dati fondamentali, non fa econo· mia della parola riddle che \'UOIdire, appunto 1 enigma. Ma a noi pare che lo scrittore tenda un poco a calcare le tinte e ad accentuare gli a~petti misterio.;i, Una spiegazione lo seduce: quella, per così dire, c;piritica che certo è piaciuta ,1 un gran numero di lettori inglc~i. Brown ~arcbbc stato un medium, sarebbe scr-vitoda tramite fra lo ~pirito di Alberto e Vittoria (gli spiritisti ci perdonino se usiamo C'iprcssioni profane). Attorno alla spiegazione spiritica si è intrecciato tutto un romanzetto: un famoso medium. tale R. S. Lec,, avrebbe indicato in Brown l'uomo dotato delle facoltà ncce~,arie per evocare lo spirito del consorte. Né si è mancato di supporre che le carte del domestico, distrutte. come si è detio, da. lord Ponsonby, contenr,;~cro i re~oconti delle sedute spiritiche avvcnutr alla prcsenz.a della regina. L'obiezione fondamentale è questa: Vittoria e il suo se1vo erano pcr:,one di huon senso, istintive, realistiche, semplici; nulb in loro manifestava tcndcn- ✓~ in qualche modo conciliabili con lo ,piritismo. Nulla è1 mai affiorato dai documenti scritti e dalle serie testimonianze verbali che pos,;a confortare qudl'ipotesi. Per chiarire un r:nistcro se 11c crea un altro assai più complesso e \'a~to. Per spiegare la familiarità di un servo con la regina si sono chiamate in causa le forze occulte. f.: nata una ipotesi che non può essere distrutta totalmente proprio perché infondata: mancano a,wlutarncme le prove in un ,cnso o in un altro, e la comune ragione non può combattere con le ombre. Un'altra spiegazione, che l'autore in. gle-,c accenna ~olo con circospezione, è <1uellaerotica. John llrown sarebbe stato l'ami,o o addirittura il marito morganatico di Vittoria. Di nuovo, dobbiamo manifestare il nostro scetticismo. I pettegolezzi mondani degli anni intorno al '70 non esitavano a ripetere quc-.ta voce, che aveva in realtà una SO· la base: la prestanza fi~ica dello scozzc-.c. di sci anni più giovane della sovrana. Ma tutta la vita di Vittoria porta ad escludere anche que~ta ipotc,i che, come l'altra, è fondata su voci, ~u induzioni, ~u sintomi vaghi. E noi preferiamo l'evidenza al pettegolezzo, la ~piegazionc umana cd onesta a <]Uella, l0rtuosa e complicata. ;\'elle due ipotesi accennate c'è questo, a parer nostro1 di vero; che Brown era nella mente di Vittoria collegato ad Albc-rto e che la vigoria fisica del domestico non era estranea alla predilezione che la regina aveva per lui. Come sempre, su un fondamento autentico sono state CO'ìtru1tcbarocche ipotc:,i iucontrollabiti. Brown ricordava alla sovrana Alberto, le sue giornate più felici con lo sposo. quelle di Balmoral. Per questo, e perché lo sapeva affezionato e spontaneo. ella gli perdonava certe libertà che a nes~un altro avrebbe consentito, e fingeva di non accorgersi se egli era alterato per aver troppo bevuto, e a1-1coltavaconsigli e pareri di lui forse anche su cose di grande importanza. Per que\to, quando il servo morì ebbe onoranze quali nessun altro domestico aveva avuto mai. La Circolare di Cor• te, per disposizione reale, stampò una lunga cronologia nella quale si parlava di « amicizia della regina » per lo scomparso e se ne tes,;cvano gli elogi come se fosse morto un ministro. La corona di Vittoria sulla cassa del morto portava questa dedica: « Un tributo di amorevole, grata e duratura amicizia e di affetto da.Ila sua mi~liore e più sincera e fedele arnica, Vittoria R. e J. :t. C'è da giurare che sulla tomha del suo amante ella non avrebbe fatto deporre una dedica così. In varie altre forme fu ricordato .fohn Bro<\•n. Fra l'altro, un busto venne eretto nei pressi del castello di Balmoral, ma più tardi Edoardo VII lo fece rimuovere: non aveva dimenticato, dopo vent'anni, le umiliazioni che aveva dovuto .sopportare, anche in età matura, di froncc al favorito della severissima madre. Pare che Vittoria volesse scrivere di proprio pugno una biografia dello scozzeq_·,ma persone a lei vicine riuscirono a dissuaderla. Non è cosa assolutamente eccezionale che un servo devoto abbia l'as.soluta fiducia della padrona e possa permettersi nei confronti di lei libertà che nessun altro può prendere. t'. già accaduto, accade ogni giorno sotto i nostri occhi1 accadrà ancora. Quando, coi nervi spezzati dal dolore per la morte di Al~rto, decisa a mantenere di fronte a tutti, - figli e ministri, dignitari e parenti, - quella severità e quel di• stacco che erano clementi fondamentali del suo prestigio, ~i vide accanto un domestico che era così poco convenzionale e le ricordava i tempi felici, la regina sentì di aver trovato un amico, un uomo veramente devoto. Crediamo non ci sia altra spiega.zionc di fronte all'enigma di John Brown. La prestanza di lui diede alla padrona un ~tnro di sicurcz1a e di bcne~erc. Ella, - lo abbia1T10visto, - come tutte le donne sane, poteva essere influenzata da una personalità maschile: Alberto riempì tutta la sua vita, Melbourne e Di'!racli seppero conquistare e mantenere per anni la sua amichevole ~impatia. In questo gruppo di uO· mini dobbiamo collocare Brown, al disono degli altri per cultura e intelligenza, ma certo secondo .soload Alberto per la. schiettezza dei sentimenti e per l'intimità con Vittoria. Morto Di~raeli, morto Brown, nessun altro uomo ebbe come quelli che abbi:1.111n0ominato influenza sulla regina. Più che --cs.,antcnne, imperatrice dr Ile Indie, tra ormai sul trono da oltre quarant'anni. I re sclvag~i dcli' Af riea nera, come il matabcle Ltr bcngula, chiedevano che fosse mostrato loro il ritratto di lei, perché crede vano si tratta,c;e di un mito e 11011 di una persona reale. Da ogni parte dell'impero -.i riconosceva nella « vedova di \\'indsor », la personificazione dell'lnghilterra rcali-;tica e sensata, solenne e severa. Era sola, Vittoria, ma su un piedi•itallo sicuro. La sua parte negli affari dell'impero non era maggiore di quella del tempo di Palmerston, ma il prestigio della Corona era infinitamente più grande. « Fiera patriota inglese e per la po~ litica britannica feroce partigiana, mantrnnc fino alla fine, non0<1,tantel.1 <''laiptrante falica e responsabili::\, il c~1orc .,cntimentale di una ragazzr:. tedesca ». Sono le parole di uno storico inr,-lc'ìedei nostri tempi: potrc-bbcro es- !"lcrcl'epigrafe sulla sua tomba. (fi,i,l DANIELE BARBARO UN EPICO DEL WEST ILGRANDESEGRETO L:na nuova iupcrba interpretazione di WaUace Beery. Il simpatico attore te.ma, con una di quelle sue incarnazioni che rimangono indimenticabili, nel leggendario West, fo quella terra dove passioni, istinti, sentimenti, obbedi,·ano ad un'unica legge: quella del più forte. Su que$to sfondo pittoresco, popolato dai più str3ni tipi, si sviluppa una vicenda palpitante per la pres<"nza d<"ivari protagonisti, cap<"ggiati da Wallace Brcry, La maschera (ortculente incisiva di quest'ultimo, camp<"ggia umanissima da un capo all'altro del film, sia quando si contrae nella md<' espressione dell'ira e della ,·iolenza, sia quando si distende per ubbidire an·impulso del cuore, che contro ogni apparenza, è infini~ncnte buono. Combattuto fra il suo dogma di capo banda e i suoi sentimenti di padre, e costretto a nascondere la sua paternità, Wallace Bccry tocca il saliente drammatico. Allori molto noti dividono con lui il merito di aver reso «IL GRANDE SECRETO> vitale cd avvincente. Dennis O' Kccfe, che al suo dl"butto cinematografico ha ri• sposto egregiamente aHa fiducia in lui riposta, è il gio, ane rN10 e disposto a sa• nare la piaga che infosta il West; Virginia Brucc è la delìz.ios;1 rQeSS3S'!'ra dell'amore; Joseph Calleja e Bruce Cabot sono altre due tipiche figure di band:ti. li prirno, fcdcliuimo compagno del suo capo e partecipe del suo segreto, non esita ·., affrontare l'ultimo sacrificio pur di difenderlo; l'altro, non nuovo a parti del genere, è sempre efficace ncl dar vita al pcr$0naggio che incarna. Le,.,,.js Stonc, Guy Kibbce, Cliff Edwards e gli ahri che completano l'elenco degli interpreti, contribuiscono con le loro personificazioni a movimentare questa emozionante realitzazionc della ~frtro Goldwyn Maycr. Oltre all'demento artistico una citazione spN·iale merita anche la parte 1ec.nic3, Girato quasi c.ompletarncnte nella California del Sud, il film si giova di esterni dal vero e tali da inquadrare perfettamente ogni momento della vicenda. J. Walter Ruben,c.ui 11 de\"C anche il \Oggetto,ha diretto e IL GRANDE SECRETO> con mano iicura dosando con sensibilità situazioni ~ episodi, sì da rcalit.-z.arc uno spettacolo che va anno,eia10 fra i più completi della stag;onc in corso.

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