A prima traccia era in piazza San Marco. Io ero stata una delle ultim<' a mettermi in cerca e, prima ancora di raggiungere la pia~, sentii un clamore violentissimo. Arrivata, vidi una scena addirittura caotica; le brave signore veneziane si erano arrampicate sui tavoli dei caffè, mentre i loro mariti brandivano seggiole o bastoni, gridando selvaggiamente: « Buttiamo in Canale tutti i forc!iticri ! ». Alcune invitate di Eba mi passarono vicino, fuggendo, con i vestiti stracciati e spaventatissime. Mi rifugiai al Grand Ilòtc-1, ch'era il luogo fissato per ritrovarci tutti, e seppi quel ch'era accaduto. Quando i primi cacciatori erano capitati in piazza San Marco, i veneziani stavano tranquillamente prendendo sorbetti o leggendo giornali, seduti al Florian o al Quadri, del tutto ignari che esistessero « cacce al tesoro •· \ ·idcro con stupore che le giovani cacciatrici si rialzavan le vesti per meglio correre qua e là, ma quando poi cominciarono a chiedere: « Sapete dov'è la traccia? » ~•impazientirono, e quando quelle cominciarono a capovolgere le tazzine ed i bicchieri, mentre i cacciatori guardavan sotto le seggiole, i veneziani si infuriarono terribilmente, pensando che i forestieri non rispettavano la loro pi.izza, e, in massa, si rivoltarono contro di loro. I cacciatori sopravvissilti supposero allora che la traccia fosse stata da ricercarsi in casa Porter, e in\'ascro la camera da letto della signora. All'indomani, i giornali locali raccontarono la storia, cd il risultato fu che si venne ad un'epurazione di Venezia: molti stranieri. fra cui povere innocenti governanti inglcii, furono rimpatriati, pagando così il fio di una vita notturna che nemmeno sospettavano. Dorothy Caruso, la vedova del tenore, si trovava a Venezia nell'estate del 1928. Stava tutto il giorno a prendere il sole sulla spiaggia, con i suoi due bambini. In quel periodo, era molto addolorata per un litigio con la famiglia del suo scomparso marito: i Caruso avevano voluto imbalsamare il cadavere di Enrico, cosa ch'era dispiaciuta a D01·othy, la quale aveva dato il suo consenso a malincuore; ma il peggio era venuto poi, quando si seppe che i Caruso esponevano il corpo di Enrico dte'tro pagamento. Ogni mese c;i rivestiva il cadavere imbalsamato con un diverso co<:tume d'opera, e si distribuiv"ano manifc<:tini per le strade annunciando che Enrico Caruso c;arcbbc apparso in veste di Turiddu o di Lohengrin. L'antico ambasciatore Alex:rnder Moore aveva la sua cabina accanto a quella di Dorothy. ScJnpre vc~tito di bianco, era certo l'uomo più immacolato della spiaggin ; alla sera, poi, portava un cravattone altissimo, di raso nero, alla moda di un secolo fa. Almeno una volta alla settimana, faceva a Dorothy Carmo una regolare domanda di matrimonio, finché tutti ci annoiammo di sentire come Dorothy l'avesse di nuovo rifiutato. Vi,ta da "icino, la c;ocietà venezi:rna si rivela a~c;aidi\'ersa d.\ quella cmmopolita, che a Vcnc1ia afflui<;CCdurant'c i mesi d'est;i.te. R:tpprc~entante e do• minatrice di quC'sta società, è la contec;saAnnina Morosini, ch'io chiamo la e Regina del ~tondo Alto», me,1trc defini~co mc stc~sa la « Regm:-tdel Mondo Ba~o ». Anninn. fu una hrllezza meraviglie -a, e pili di un re perse la tC'• sta pc1 lei: ancora oggi è amabile e amata. Xcssuno può dire di appartenere veramente alla colonia di \~enczia, finché non è stato ricevuto nel salone verde e oro, che i riAc~si del Canal Grande riempiono di freschczza. In questo salone ormai storico son venuti. prima o poi, tutti i ,;ovr;mi d'Europa, durante questi ultimi trent'anni. Benché Annina - come mc - appartenga onnai ad un ~•ltra generazione, ha il segreto di avvicina~i ancora ai giovani, e, in casa sua, s'incontra gente di tutt<.' le età, di tutte le qualità. lt.diani e anglo~a,,oni fanno raramente \'ita comune, al Lido: gli italiani amano riunìr,i ìntorno ~,lla tavola del tè, mangi:rndo doki 1 chiacchierando, occupandosi educatamente di piccoli scandali. Gli anglo~as<;Qni,invece. che durante tutto l'anno devono controllarsi e comport:trsi con ~crietà. con- • sidcrano le \'acanze come una vera libcr.wione da ogni ,chiavitl1 ~ociale, e si divertono ~lvaggiamcntc, bevendo forte, commettendo stravag.107(•: fanno infine mig:liaia di eme che non farebbero mai e poi mai in lnghiltnra o in America. Ralph Peto era il tipico ani;losa,(()ne in via~gio di divertimento: le autorità di Venezia non sapevano mai quel che R~lph a.vrebbe pottito far l'indomani. Mi ricordo di avrrlo cono.,ciuto a Roma., ad un ballo, durante il quale si era pazzamente innamorato di una mia amicn. All'indomani mattina, Peto si pre~cntò in r:ua della ~ignor;l, ad un'ora talmente m::i.ttutina che quc<;t,l non ~i era ancora a)7.;.Ua; e dovcttr mand:i.rgli la ma ~razio,is~ima camC'- ricra francc~c a prn~arlo cli ,Htrnderc OMNIBUS LA PRINOIPE88A DI 8AN FAUSTINO AL LIDO qualche minuto. La signora aspettò inutilmente che la cameriera tornasse, suonò il campanello, chiamò, e n('s<;uno ri~posc. Finalmente la ragazza ricomparve, confusa e rossa in volto: e Mr Peto se ne è andato>, annunciò, « dice che ormai non importa più >. L'anno seguente, rividi Ralph al Lido. Comp:i.rve un pomerig~io di domenica. quando la spiaggia era affollati,;;sirna, portando in mano un vaso da notte, pieno di fichi, che distribuì solenne~ mente agli amici. Prima che la st::i.gioncfinisse, la signora. Peto aveva chiesto il divorzio dal marito, rifugiandosi in casa di una sua amica, sposata ad un principe italiano, Parecchi giomi dopo, la principcc;- sa ciava un gran pranzo, a cui naturalmente R.,lph non era stato invitato. Cinque minuti prima che gli altri ospiti arriva,scro, Ralph entrò in casa, introdotto dal m::i.ggiordomoche non '-O· sp<'tla\a nulla. Per prima cosa, riveNÒ c;usua. moglie e sulla principc,;;sa un diluvio di imulti da obbligarle a rifugiarsi di cor!la nelle loro stanze. Poi si rivolse contro i servitori che ccrcav:1no di metterlo alla porta, e ne mi,;;c::i.terra due o tre. Infine corse nelle cucine, e cominciò a buttar dalla finestra tutto quel che era stato prcpar.uo per il pranzo: gli O'ipiti della principes,a stavano allor,1 <lrrivando nelle loro gondole, e furono a~solut:trnentc atterriti ,cdendo i polli ,trrosto, le torte e k: frngolc pa\- ~ar volando davanti a loro per poi sprofond.tr nel Canale. (Il mng,i;iorc Peto di\orziò nel 19'23. Si annuncia proprio ora il suo fidanzamento con la principe<;,a ~lcchtilde Lirhnowsky: la figlia di Ralph ha sposato lord llimchingbrookc, figliolo dell'amC'ricana contc'-,;a di Sandwich). Durante- l'ultima estate conobbi, a \·cnC7ia, tre membri della famigli:1 Roo~evclt. La. contcs<;aCastclharco, figlia di Toscanini, mi invitò ad un pranzo, inc;icmc ::i.lh madre del presidente. La vecchia signora ci imprc<;sionò tutti. con la sua enorme attività, la sua fre~ca memoria, e la sua comprcmionc dC'llavita moderna. Dùrantc il pran70, ~i cur\'Ò verso di mc, per chiedermi. attr,1\·Cr'-Ol'intera tavola : « Lri ha ~cmprc vi,suto qui? •· « Sì », ri,;po~i, « ho ,;po<.atotm italiano, cd ho sempre abitato in Italia •· e La mia sorellina Laura Dclano », seguitò Mrs Roosc\'elt, « aveva un'amica sposata appunto con un italiano: <;i chiamava Jane Campbcll ». Mi. misi a ridere: « Janc Campbcll sono 10•· Per un attimo tornai indietro nel tempo, rividi il ricevimento durante il quale, per l'ultima volta, ero stata vicina a Laura, mentre la signorina Roosevelt enumerava gli intervenuti, e raccontava come, proprio durante quel ri. ccvimcnto, Anna Hall si era fidanzata con Elliott Roosevelt. Tutte e due, mentre ri<.alivamo così il filo dei ricordi, eravamo tri~ti, pcn,ando alla povera Laura, che, pochi giorni dopo il fidanzamento della sorella, era bruciata viva nella sua stanza. 11 pili scmazionalc avvenimento dell'ultima <;tagionc fu certo la visita dei \Vind50r. Annunciati dai giornali di tutto il mondo, arrivarono al Lido, e pre,ero una cabina poco dist::i.ntedalla mia. Qu~111doper la prima volta comparvero sulla ,;piaggia, ci ::i.lnmmo tutti in piedi, cd il duca fece un piccolo cenno con il capo, poi, durante i cinque giorni che trascor~cro a \'enezia, non guardarono nc~suno. ma. in compenso furono guardati da tutti. C'è, nel loro modo di fare, una grande diffcren- ,.a, perché il duca è sempre in movimento, la duchcs<;a sempre tranquilla; il duca <'Orre\'.l 'ìC'rnprc in giro, o per forr il bagno, o per giocare a tennis, o pn andare in barca; invece la duchcis~a, quando al mattino c;cendev::i. c,uUa ,;;piag"~ias,edeva nella sua poltro. na a. <;draio, leggendo, o chiacchierando col marito t: l'aiutante di campo. Facevano colazione sull.\ <;piaggia,e l.t gente li la~ciava relativamente in pace. Un giorno però ~opr,W\'('nnc una vcfa orda di americani, che ~i schierarono davanti alla cabina ducale, vuota., perché i \\'indsor stavano facendo il bai:;:no: allora tutti si precipitarono \'CN0 la ri\·a, per \'cdcr sb::i.rcarei duchi, che tornava.no in barca dalla loro nuotata ::i.Ilargo: tutti coloro che erano in costume da bagno, o in calzoncini, lii prrcipitarono nell'acqua, e alcune c,i~nore ~ollev::i.ronole loro sottane per poter fare qualche p:-tssonr\ mare. Se i \\'indti0r a, C")~ero\'Oluto, :\\,rc•bhcro potuto tornare- a terra p::i.s~ando ,11 cli un poni<' di te,tc umane. La notte prima che i duchi parti,;sero, il conte Volpi diede un pranzo in loro onore. Io non ci andai perché alla mia età è difficile che io attravcn.i la laguna alla mczzar !)ttc. Tutti i miei amici che le furono presentati mi di,;- sero, ::i.ll'indomani, di aver trovato la duche<;,;aaffascinante. Più tardi, ebbi anch'io occac;ione di cono,ccrla, e per la prima \'Olta la vidi da vicino. Non è certo una bellezza, ma ha una sua grazia particolare : quando sorride, si dc.-,idcra sempre sorridere con lei. lo mi scusai per il contegno che gli americani avevan tenuto a Venezia, dicC'ndo: « Per gli americani voi rappresentate il romantici- ,rno ». L:l. duchessa ~i volse a suo marito: « Sapevo bene >, disse, e che la colpa era tutta mia! ». « Sì -., risposi, « era certamente voSlra ». Erano passati due anni dalla morte di mio marito. Un giorno, mentre sedevo accanto al caminetto con mia madre, parlammo dell'av\'enirc: « Virginia è molto cresciuta», disse la mamma, « è diventata proprio una ragazza, è moltQ bella: che cosa farai di lei? •· Dovetti riconoscere, con una certa meraviglia, ch'era vero. Virginia, ch'io comideravo ancora una bambina, mi stupiva molte volte per il suo carattere, più forte del mio. Era davvero bellissima ; il suo volto non era di quelli che lasciano intra\'cdere un dc<.tino tranquillo e comune; Virginia non si sarebbe certo acC"ontcntata di ciò che fa felici le altre donne. Vedova e straniera, non sapevo come avrei potuto scegliere un marito adatto, ma Virginia lo scelse da sé. Già da parecchio tempo veniva a giocare il bridge in casa mia Edoardo Agnelli, e a poco a poco m'accoNi che non le carte lo interessavano, ma Virginia. Una domenica, passò l'intero pomeriggio, e poi tutta la serata, a chiacchierare con lei, destando la disapprovazione di mia z.ia Jane, che mi sedeva accanto. Ciò si ripctè spesso, finché un giorno dissi a Virginia che quell'assiduità di Edoardo avrebbe finito col destare pettegolezzi. « Ma ha chiesto di spo,;armi », rispo• se, « cd io gli ho detto di sì, perché lo amo». Fu la più grande sorpresa della mia vita. A Roma si credette che fossi stata io a combinare questo matrimonio, ma sapevo appena che Edoardo lavorava a Torino, nell'industria della Fiat. Soltanto allora appresi che suo padre era uno degli uomini più ricchi d'Italia. Tutto ciò m'intimoriva. Non sono mai stata una di quelle penane che si addossano con gioia le responsabilità; e dover assolvere il difficile compito di presiedere al fidanzamento cd alle none di mia figlia, ~C'n7.a offendere nessuna delle innumerevoli cd infrangibili convenzioni sociali, mi turbava. Vidi il padre di Edoardo, Giovanni, per la prima \·olta quando venne a chiedere ufficialmente la mano di Virginia: a\'eva allora circa cinquant'anni. Lessi nei suoi occhi di un azzurro metallico una serietà che mi turbò, e non so dire quanto ne fossi desolata, perché dc..ideravo essere in buon rapporti con la famiglia di mia figlia. Virginia sposò nella-chiesa di Santa Mnria degli Angeli, una mattina di giugno: nell'abito da sposa ricordava certe figure alte, esilissime e delicate del Botticelli. ~1ia figlia aveva voluto celebrare le nozze in una delle più grandi chiese di Roma, e come le osscrv,wo che, al momento della cerimonia, la chiesa sarebbe appar(a quasi vuota, ella mi ri~posc: « Sarà piena, perché \'oglio che ,;iano invitati anche i poveri delle cucine po1>0lari». E così fu veramente. JrHCr\'Cnncro perfino gli spazzini che lavora.no di solito nei pressi di palazzo Barbcrini. Subito dopo il matrimonio, Edoardo e Virginia si stabilirono a Torino, e nei primi tempi li vidi raramente, tranne quando nacquero i loro bambini. Ne ebbero sette. Più tardi, quando presero una casa al Forte dei ~farmi, m'abituai a passar con loro una parte dell'estate. Edoardo era un uomo sensibile, delicato, colto e seppe diventare anche un ottimo uomo d'affari; cd io capivo di aver trovato in lui l'appoggio che da anni mi mancava, :Ma un pomeriggio, durante l'estate al Forte dei Mar~ mi, mentre Virginia si curava in Francia, lo vidi partire in idroplano per Rapallo, dove era invitato a pranzo. Due ore dopo, seppi ch'era precipitato a Genova cd era morto. Dopo la morte di Edoardo, i miei rapporti con Giovanni furono assai rari. Nell:-imia lunga. e~i<;tcnz::in.,on ho mai dc~idcrato l'amicizia di qualcuno come ho desiderato la sua, né mai ,;ono riu- ,;clta a conquistarla CO'ì.Ì poco. Quando ci vediamo, Agnelli si scu~a dicendo di non capirmi. Una mattina di ottobre, a Chiarav::i.lle,la mia cameriera si precipitò nel mio ~alotto gridando: « Principl·ssa, i FMcisti marciano su Roma! >. Ero ,tupita: « E chi sono i F::i.scist i? ». « Non lo so, Eccellenza, ma nemici dei socialisti. A Firenze molti sono ,tati uccisi•· Un'ora più tardi partivamo per Roma, io, Ranicri, Ro-;a, l'autista e un cane. Durante la ~trada -«>rpa~savamo centinaia di giovani che marci;n·ano cantando. 1-(,onti,,ua) JANE DI SAN FAUSTINO - ·'T:/4:.-_ ~ ,, '~ -s:.:·- ·~ -~- , }· ;,,~· '( f-· -~ .. ..- ... ' 11,APPJ?.F,JENTAZIO,\E AllECOR,JCA DI MAGE.LLA,"-'0 l,..i,ioH ;,. ""'" 4•1l'op~•• .i; o. Brr (094) MAGELLANO DI STEFAN Z W E I G Tfi.,tDUZIONE DI LA//INIA MAZZUCCHETTI COLLEZIONE "LE SCIE", PAGINE 2%, CON J2 TAVOLE FUOR,I TF.STO, L. 20 È un.l delle più ,.ff,.scinanti'\,ite" del ctlcbrc .lutore di M11ri11 St1111rJ,, e di M11ri11Anto11il'I/J1. L'av\'enturosa e ~loriosa odisseadel grande Portogheserappresenta una dellep.1gine\·eramente epiche dell'aud,1ciae della pcrseveum.a umana. Solo furse pcrchè il protagonistascomparvetragic.lmenteprim,1 del compimento della sua quasi folle imprcs.a,a lui non è ,1nd,1tala facilt popo1..ritl dei posteri. Ma appunto pcf questo gioco di omhrc e di luci, la storia della prima circumnavigniont della 1ur,1, J,. storia di tanto inaudito coraggio, di tante sovrumane sofferenze,dovev.1allctt.ire un artista come Stef.1nZweig, che unisce la ~veritl della ricerca storie,a.1ll'ardorcdella rievoc,uionepsicologica. Il vi,1ggiodi Magell\no, salvato alla memoriadti posteri soprattutto dall,1cron.aca del fedele vicentino Pigafetta. si trasfonn:s pc-rl',1rte di Zweig in un .ipp,1ssion.itorom.inzodi .ilt.i tensione cd insiemein un SAno t" forte libro a.ltamenteeducativo. MONDADORI, MILANO r,•••-M•-·•---•-•-~·-•-----•~~•7 J I i J j J I l l ...,..._....;::;:a=a I I_ l&li~ i } I J IL NUOVO AMORE DI JOAN CRAWFORD i Ì La sposa vestiva di rosa... l J Alle superbe interpretazioni della sua carriera Joan Crawford ne J J aggiunge un'altra, dove brillano in modo inconfondibile le carat- t l teristichc della sua arte, fatta di impeto e di squisita sensibilità.I .. j' In questo film la troviamo prima nelle vesti di sperduta sirena • j di un caffè-concerto e poi in quelle di gran signora: metamorfosi e • passaggi. sia interiori che esterni, effettuati con verismo corwin- 1• :! cente e palpitante di materia umana. La trama crea il suo motivo ; Ì centrale ponendo la protagonista da\'anti ad un bivio sentimentale, ! che."deciderà ciel suo domani. Un portalettere e un milionario si i! 1 1 _ contendono il suo amore: Fra11chot Tonc è il primo, Robert Young _: f il •secondo. abilissimi ambedue nel rendere più difficilt la scelta. i e~ :~~l~inf: 1 z~no 0 :~•:n~r!iil!:: '!~1~~:;n~aar~Zr~~ti;;j;~ot~~:;:ta~ar\'Cr i j L'a1.ionc è poi inquadrata in uno scenario quasi inC'<lito nella f ·1' cinl'matografia americana: siamo nelle Alpi tirole-;i e il magnifico .. 1 , • folclore ambientale d(•i luoghi e dei costumi dà alla vicenda una ·, nota fresca e suggestiva. • Alcuni quadretti di \'ila paesana, culminanti in una grandiosa .. I :l 1 festa alla quale partecipano 500 coppie in costume, completano j l'indovinata atmosfera locale. l .. Accanto a questi valo1i tecnici cd artistici, non si può tacere .. I ; 1 la rcgìa di Dorothy Ar1.ncr. L'unica donna regista di Hollywood, al suo debutto direttoriale ha superato brillantemente la prova. t Dosando con squisito senso di misura e con intuito intelligente ogni i f momento del film, ella ha rcaliznto uno spettacolo interessante e ! i pieno di fascino. I ,~~,,.~ .... ,,-.-~ .... ,~ .. ,,~ .... ,,.~ .... ,,.-.- ......... 'oe.,..-.- ......... ,~4
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==