~i{i'NO degli uhimi giorni di man.o ~ d_cll'anno 1883, il segretario par• t1col.trc della regina \ 'ittoria lord Pon~nby, fu vic;to uscire, nel ca~ stello di \\'ind~r, dall'appartamento dc-I carnrriere pn;,onale della sovrana morto da poche ore. 11 segretario por: tava un fascio di carte che a,eva tro-- ~•lt? nc!l'al!oggio: a,cva pre.~o con sé 1 ncord1, le memorie, certo ,iv.ai mal scritti' ma f~r,e pre:,iO\e per la storia, del domcc;t1co ,comp.u,0 1 il celebre John BrO\'ltnche da oltre vcnt'a.nni, a Lond.ra, a Wind,or, a Osborne, in J~colrn e all'c'ltno, quando \'ittoria ri• s1cdeva nel suo paln.zzo londinc,e di Buckinghn.m e mentre cm in viaggio o in villeggi.ttura, era vissuto al fianco della regina. Ne~,uno lesse '"ai quelle singolari mc• morie. Esc;e furono di,truttc. È. natu• rale c;i immagini che le carte ,iano state arse in un caminetto dc-I vec• chio caqdlo. For--<.:la rrgina le vide, forse lord Pon,onby scoNe di'icreta• mente le pagine 'legrete. ~la esse scom• parvero insieme al rouo servo che le aveva scrittr, quando il corpo di lui era appena cominciato a di,solversi. Cinque uomini hanno a\'uto una gr:'nd':! influenza sulla vita dclb rcgin.t Vittoria: una grande influrnza e una not~vo~c part(\ senza modificare, tuttavia, 11carattere di h.·i. Due di que~ti uomini erano di c;angue reale: Leo• poldo I del Belgio e Alberto, principe consorte. Due altri furono Primi m.i• nistri, lord ~tdbournc nei primi anni del lungo regno e Beniamino Disraeli, lord_ 13c.1consficld,al tempo fo1-..c più glorioso della storia britannica. Il quin• to fu il ~rvo scozzese, salito da gar• zone di stalla a cameriere e confidente della regina, uomo rude, a<.,saipn.•,tante fic;icamcnt{'. infaticabile, dc,oto, pronto ad ogni sacrificio. Egli era vicino a \'ittoria, c;i può dire, di notte e di giorno, mentre di" era in c,uToua e quando sedeva al tavolo di lavoro, quando mangiava e quando ricC\cva 03p1ti e ministri; immediatamente vicino, o pronto ad accorrere allo ;;quillo dd c:imp..incllo. Solo 11 princip(· coi1• ~0rt<.' Albe, to, per un periodo di tempo di poco inferiore, fu :iltrcttanto o pila ,icino di lui a \'ittoria. Tutti i:;:li al· tri, gentiluomini, scgreuri, mmi,tri, principi, parenti, compreo,o il figlio Edoardo, ebbero ct:rtamente con b ,·e~ina e imperatrice >un:tcon,uetudine e una familiarità a,;;sa1minori. Lord .\Iclbournc- fu il primo ad affa. ~cinare \ 'itto1-ia..Erede di un gran nonw (era nato da una rcla7ione c-.:trac.miugalc di sua madre, ma il Lttto. benché conosciuto, non :l\'eva mutato il suo 'ltato civile), rnffinato, ricco e col• t1:-,,imo 1 a\'rva dedicato la ,;ua vita ai libri, :illa politica, :illc donne-. Come i11tutti i cinici, era in lui una insod• di,fatta e melanconica vena "entimen• t,1lc; come molti çccttici crn un dilct• tante e un opporttmi'ita. Segno di ~aggez1a o cli completa noncuranza, spcc;• so, mcntn• pn•,iccleva il Gabinetto, dor• miva. ( .a 'iUa parola era mordace e pronta ì p<.·r la <;,ua cultura e la 'lua viv,lcità ;l\"Cva ra~~iunto una po~izione di primo piano nella "ocic-tà u·lug, cioè liberale, del c;uo tempo. Due ,·oltc il suo nome era ricon,o in cause di divorzio. continuamente ~i parlava dellesue relazioni, delle ~ue a",·enture; il suo matrimonio era stato infelice. Nell'anno 1837 la figura di .\lclbour• nr. con i c;uoi vi1.i e i suoi pregi, domina,·a la vita politica ingle"c. Eisli non pareva, ,·cram<'nte, prr'IOllJ ad.itta per e,;;i;;creimieme il Primo minic;tro di una regina diciottrnne e il tutore di una ragazza spigliata <' htintiva CO· mc Vittoria. ~fa quando morì Gu. ~lit•lmo I\', egli era già al potere da d~1r-_,anni, quale capo dt'I partito di r~'" :!>rnma: la cmhurtudine C'O<ititu- ✓:':"'/J-fe non con<rntiva :ilcun muta• ,v,. •o nel go\'erno uscito dal parlam<·nto. r ~a,pcttatamrntc la raga11.a e il gcn• ti).lomo qua,i ws..,antcnm• dimostniro· 110 di andare d'accordo. Raramentr ~i era \-i,to un affiatamrnto t..lnto per• fctto fra un sonano inglese e il c;uo ·•go\'etnO. Quell'anziano signorr, roc;ì raffinato e colto, che aveva lrtto o~ni libro cd cc;plorato ogni rr~ionc dc-Ila c<-peric-nzauman,1, che pa, la,·a alla <iO· vraoa con drvot~, premura e ch" la domina, a, per oltre quattro ,mm governò il paese. Poi accaddc-ro due fot• ti che travolc;rro il prrdominio di ~fc,J. bournr. Vittoria spo,;;òAIO<'rtoe il par• tito tory ,;confi~..,c in parlam1·nto i «·higs. Sfug-girono dalle- mani del lord ~li rlementi's<:ntimentali e politici, p<'f• '-Qn.1lie di partito, 'Ili cui si foncla\·a la \ua pre\-al!·n1a a corte e nl·llr Camrrr. ~(dbournc (,comparve tri~trrnrnu·. Un:1 nuO\·a influrn7a maschile. a,;;<-ai più potente r diretta, era or.t accanto alla rc-g-ina. Se ~kllx,urnc rra un uo• mo dr! &tteccnto, con la gra;-ia. la cultura letteraria. lo ,;;cettiri.,mo ,·oJtr. riano, l'amabilità e i vizi di qurl tcm• po. AnX'rtO di Sa'i~oni,1-Coburgo.Gotha apparteneva ,·eramentc al nuo\"O ~f'colo: di qur-(,to aveva la ,;;cric-tàd'in• tf'nti, il gu..to un po' pomposo <' so• 14 MAGGIO 1933,XVI O ■ NIBUS PAGINA s !enne, la curiosità scientifica e rin· transigente ri~ori,mo mor,tlc, ra.dica!. mentC' oppo,to ai facili cmtumi sette• cente'lchi. Era un tedesco .\!l'antica, di qm·lli che stanno dopo Federico J I e prima di Bi,n1.1rck, un tcde~co dcll:-1 buona, vecchia Ccrmani:-1 romantica. pieno di volont;\ e di lavoro e di cu• rio-,il:t indagatrice, amante della natu• ra e d<'i Ca'>tclli tuffitì, .dei boschi e drlle campagne. Un uomo dn.i linea. mC'nti rc.~ohri, con una hrlb front<' ampi.i. e un nobile n.1~, ma un po' ~offa; <;;(.·riom, a JX'~·uuc; oncc;to, ma troppo sr,·t.·ro e in drfinitiva « non ing-k·,c» per gu,ti e abitudini. Lo 'ìposo di \·iuoria non piacqu{' ai sudditi dc-I• la re~ina. Rc..,tù ,;;cmpre, fra qursti c il con,ortc, un equivoco e una latente o apcrt:i. antipatia. Poi, (,oprattutto d:cci anni dopo il matrimonio, quan• do. nel '51, rgli re:ilinò la colos~nl<· c~pmizionc, fu ammirato. ~(a il popo• lo non l'amò mai. \'ittori:i.. invece, fu totalmr-ntc con• c1ui'-lata. Con gli anni la ,;;ua pa'>'iionc (e la parola qui è calcolata cd r<atta} si acnrhbr. Le lettere, i diari, d0Cl1mcnti tanto immediati della ,;;uaperso• nalità. ,ono pieni di ammira1ione per AJh{,,rto,il la001imo allì<'"vndel barone Stockman. l.Jn gt'nio, un g"t.'niodel bcnr, vin·v,1 :-11~uo fì::mco. Un uomo prec;o dal frnorr ,;;CÌcntific-o.un uomo chr alla sua frrmi<1.c;imfarde prote,tantc accoppiava una frde altrrttanto illimitat5 nel progre\\O e nC'lla tecnica. Una volt:i il coh,;;ortr fece un.1 importanti'.' im·en7ione. E~li scoprì che, p,ls..,.rndo attravrr,;;o un apposito sistema cli filtri, le acque di fog-natura po• tevano c•,,c·re utilizzate come concime nei campi. « Tutti i piani precedenti >, eg-li dis\(' con or~oglio, « c;:irebhcro costati milioni; il mio quasi nulla>. Peccato, annota l'.1rguto hiografo di \"it• toria, Lytton Strachcy. che un lie,·e errore di calcolo non abbia permesso di utilinélrC' quella rivoluzionaria in• \'C'n:,ione. Per noi l'epic;odio ~i~nifica chiar;1mrntc che Alh<-rto a'"cva la ma• lottia del <iC'Coloq.uellJ i cui disao;tro- ,;;icfktti ancora og-~i --offriamo: l'illi• mitata fiducia ncllr scopcrtr tecniche•. ~{a per \ ·ittoria qurstt" cos<'erano motivo di una pili forte ammirazione. Il principe compila\'a memori.ili co• ,rien;-!mi r prcci'li c;ui problemi poli. ti<'i; cercava. alle prese con mini,tri tanto più scaltri di lui, qualche volta e-eniali e ,;;emprr rducati nrl principio della tradi1.ionale ,;;upremazia drl parlamento ,;;ul rr. di dare alla Corona un'influenza dominante e continua ~u• gli affari intrrni cd esteri del pae\C. « Solo tre pc-r,;;onr >, di,;;sr un giorno Palmrr,ton a propo.,ito dell'intricata quc·"lionr d<·llo Schlc ..,.\h~•Ilol'ltrin. dopo la morte di Alhcrto. « hanno capito qur'lto problrma : un profc~,;on· tedc- \CO chr è impauito, il principr con ..o.rt<' éhr è morto cd io che ho dimenticato tutto>. Pcrchf il marito della regina, a diff<'renn dri prendenti <ovr.1. ni di qtwlla non frlirr dina'ltia, ,tuèiiav,l, lrg-~,-v;\. rd .n-r\'a accanto a ,;;é, 1nq·ct· di lc•e-~ericorti~iani, un tNfr,co dotto" mrti<oln"-n. L"n,1cmçif•nza <1ua• si medirvalc, mi'ltica. lo mrrC'g~l'va nrl ~uo !.\\·oro, t,1kolt,l stnilr di risultati pratici, p<'rrhf naufrag,lva di fronti· all'o,tlnata difficlc1u.1 dr-i mini,tri. \'ittor:a, arcanto ad un uomo 'iimilr. non potC'va che odiarlo od ,1marlo il• limitat.11nentc-: I<' sut· ~impatic· r anti• patir rrano qua-i ,;;c•mprenrtt<', dirhi.1• scgn,1,·a per lei nuove dimore e cercava di opporre la sua sistematica e onesta visione delle cose alla politica diabolicamente improvvisatrice cd em• pirica di lord Palmcrston. Sola era Vit• toria, una vedova inconsolabile, una donna coi nervi c;pczzati, appena qua• rantcnne, ec;posta a tutti i pericoli che inc;idiano anche b vita dei monarchi. Vedremo che solo John Brown, e in qualche misura Dic;raeli, poterono dar. le più tardi un ~emo di ,;;icurczza e qua'Si di euforia . .\•la i suoi principi morali e politici saranno ancora quelli di Alberto. Abbiamo nominato Leopoldo r, re elci Belgio. Zio di \'ittoria e di Alberto (i sovrani erano cugini) egli tenne con la nipote una lunga e continu:i corri• spondcnza, nella quale si riflettono le vicende politiche europee e quelle fa. miliari, con biu.arri accostamenti: la s.1lute dei figli e gli umori dei mini• stri. il problema delle nazionalità e lecondizioni del tempo. Ambi;-ioso, il principe tedesco che era salito sul tro• no <lei piccolo paese, inca~trato fra Francia, Germania e Olanda, aspirò dapprim:i ad ec;crcitare un'influenza su• gli aITati ingle,i. Tentò scaltramente di inserire nelle lettere piene di premure, fra una battuta ~cntirnentale e l'altra, consigli velati, accenni, suggerimenti. rali furono , ant:aggiose al p<lrtlto li• beralc. Di..,raeli, im ccc, la chiamava la sua fota, le mandav.1 fiori e sempre, con estrt.•ma delicatezza, con profondo rispetto, l.t tr.1tt,wa da regina : aveva parole e blanditic per la c;onana e per la donna. Gladstonc \"(~devain lei pu• ramentc una figura co.:.tituzionale, il c:ipo dello Stato, e le sue parole era,10 gr:i.vi, soknni, prive di pathos. Le simpatie del popolo inglci;;c furono divise fr,1 i due. ma i favori della regina fu. rono per il romantico ebreo. Così la tradizione storica inglese, e in panicolar modo Lytt0n Strachey, h,rnno fi~,ato i lineamenti dei due personaggi reali e dei due ministri che sembrano aver e~ercitato un'influenza (dcci,;;iva Alberto, maggiore o minore gli altri, c;ccondo le circostanze) sulla regina Vittoria. Di John Brown, del· l'aitante servo scou.~e, gli storici in· glesi non si sono curati eccessivamente. Gli accenni non mancano nei libri più accreditati, e del re!.to tutta l'lnghil• tera vittorian:i parlava di lui, spesso con dic;degno; ma la storia di John Brown è stata raccontata per C'-tCSoso-- lo queM'anno da E. E. P. Ti;;dall (Stanlcy Paul 1 editore). « A mc e alla regina quella gente non piace , 1 replicò burberamente lohn Brown a un amico che gli aveva det· to : « Chissà quanti pezzi grossi vedrai a Londra>. La risposta è caratteristica di lui. « lo e la regina » : lui, alto, bar• buto, il volto mac;chio, le spalle quadr~, i robusti ginocchi nudi sotto il gon• nellino scozzese. la pesante giaçca con i grossi bottoni d'O'-SO,e gli occhi ironici, il na30 un po' volgare, i bei capelli ricriuti: lui, diritto dietro alla poltrona della. sovrana nella famosa stanza di lavoro o alla briglia del cavallo di lei, o seduto accanto al cocchiere; e Vittoria al suo tavolo a postillare rap· porti, a finnare decreti, a scrivere let• tere, oppure a cavallo, seduta di fìan• LA REGINA VITTORIA (OON·IN GREMBO LA PRINOIPESBA REALE) E LA PRINOIPESBA ALESSANDRA OOL DUOA DI OLARENOE E IL PRINCIPE OIOROJO rate, violente. L'amò, come si sa, per vent·anni. Fu, quello della coppia regale, un c,cmpio straordin:irio di con• cordia e di reciproca stima. La co- ~cicnz:a che la regina aveva della sua posi1ionc e dei suoi doveri divenne concrct:-1, oprrante, ebbe, per così dire, una forza motrice e una guida che creavano per r..;sa obiettivi concreti. Dal talamo al trono, dall'educazione dei figli e dall'amministra1.ionr della ca~a reale agli affari dell'impero, in qualunque atto e deci,ionc della ~ua vita, \'ittnria non era sola; a\'rva ac• canto ;\ 'lé una per..cmn.litàmaschile po• tcnte chr- l'ha dominata e affa~('Ìnata negli anni drlla 'iU:l~iovine11a fino allc- .,o~lir della maturità. L'incanto fu rotto. :'\cl 1861, dopo una bT<'n' mn.lattia, il principe con,;;or• te morì. \'ittori;t ,;;j 'iC'"lltÌimprovvi~am<'nte '-Olain un mondo oqilc-. Per lun• ~o tempo c;j rifiutò di a..,..,i,tcrea ceri• monic- pubblicl1r, di prr ..icdrrc- adunan;-e, di claret ,ice\'imenti. LL \'Celava cli \\"ind~or o,tinatamente opponeva r(·· ('i'li dinirghi ai minic;tri che crrca\"a• no di p<'T'luaderla ad acco ..t.ar'li alla vi• tJ. del popolo, ai rapprr~<'ntanti della n.tZionc·. La ~ua ('(,i..,trma fu divi(,a a mrtà, cronolo~ic.1mentt· e ,piritualmc•n. tr, da un taglio nr·tto, da una frattura viol<'nt;1: b mort<' cli .\llwrto, c-he di. :.\la Vittoria che, anche giovanis,;;ima, ria una donna piena di buon ,;;ensoe dignità, non pcrmic;c a Leopoldo di in• fluire in· alcun modo sugli affari politici di Gran Bretagna. Quella del re, dunque, fu soprattutto un'influenza ,cntimcntale cd affettiva 'iulla r:i.ga7za ,ima~ta assai presto orfana di pa• drC" e (ulla vedova quarantenne. La politica era una faccenda che Sua ~(acst:\ britannica do,·eva trattare c;olo con i suoi ministri. fra qur,ti ministri era un ebreo geniale, una o,trana per,;;onalità cli :lrti• sta e- di politico, Beniamino l)jq·acli. che mi;;r sul capo della re~ina, nel 1875, La corona imperiale drlle Indie. Come .\fclhournc. ma con effetti as• ~ai pili ,·a'lti e pcr un più lungo pc• riodo di tc·mpo, Di,;;raeli aprì una brcc. <·ia ~ntimC'ntale nel cuore della sua c;o. vrana. Le "-Ilep.1rolc fiorite, le 'lue kt• tcrr dole-i. suadenti e un po' vic;ci• dc, impres..,ionarono Vittoria e g-li prr. mif.ero di tenere il potere con mano frrmis,ima. Il suo famoso rivale Gu• glielmo Gladstone potè batterlo tah-ol• ta alle elezioni, ma la ;;ua cloqurnza protc'>tantf'~ca rimase 'IC'nzaeffetto ,;;u\ cunrc <klla regina. « .\ii parla come c;c foc;,;;iuna puhblica :iduna111a•• ella diùe, C' a malincuore lo accettò come Primo minio;tro quando le soni cktto· co alla maniera delle amazzoni, o in carrozza per le vie di Londra e per le campagne di Scozia. f, tutti e due a piedi, a passeggio per i giardini di Qc;. borne e per quelli di \\'indsor: se fa freddo Brown insiste perché la regina porti lo scialle, glielo poggia egli ~tesso con rude premura sulle spalle. Il mont.rnaro di Crathie non vede che sé e la regina: regina di Scozia, prima che d'Inghilterra. E gli altri li vede ossequienti a \ 'ittoria, ma, di riflesso, anche a lui, Bro,,·n: principi e mini• -,tri, brit::mni e Mr:rnicri, inchinati di• nanzi a quella strana coppia, alla don• na vc,tita di nero e al cameriere c;coz• ZCS{'. La Scozia era piaciuta a Vittoria e a Alberto. C'erano foreste e montagne, fiumi e cascate, una n:ttura selvaggia che affascinava quella coppia remanti• ca. E c'rra una gente allegra e fi.cric;si• ma, brvitori e montanari, gran cava• !ieri r camminatori, gran cacciatori, di,;;ccndcnti di ribelli ormai affe1ionati alla Corona d'Inghilterra. L.1 coppia reale faceva viaggi ccl C'\Cursioni, per giorni si n.c;sentavadal castello di B:tl• mor.ll, che aveva affittato fin dal 148, e poi acquistato e in~randito secondo i di,rgni dr! consone. Brown, figlio di un ag:ricoltorc povero, ma, a quanto ,i dire. di nobile di,;;ccndcnza, era entra• to in quel tempo felice al servizio dei reali. Li a\'eva seguiti nelle escursioni, guidati sui monti, aveva avuto il parti• colare incarico di tenere la briglia del cavallo della regina, di cur.,re la car• rona di lei. ~lorto Alberto, qualcuno ricordò, alla fine del 1 861 o ai primi dell'anno dopo, che Vittoria amava la Scolia e a.veva una particolare predi• lezione per le abitudini di lac;c;\Ie per quel suo servo di Balmor:i.l. (« t un dolore per mc lasciare Brown », aveva già scritto). Allora per distrarla, men• tre, chiusa nel castello di o~bornc e nel suo dolore, rifiutava persino di tr:&.t• tare direttamente con i propri ministri, fu chiamato Brown dalla Scozia. Lo lliiMa,idrr andò all'isola di \\'ight, dove si trova il castello, con la carroz.• zclla e il cavallino preferito dalla regi• na. Cominciava il periodo decisivo del• la c;ua eccezionale carriera di domcsti• co. Qualche anno pili tardi gli fu da• to l'incarico di servire la padrona an· che in casa, divenne il cameriere personale, il solo uomo d'Inghilterra che passa,sc quasi tutto il suo tempo ac• canto alla regina. I servi di Buckingham, di O~borne e di \\'indsor, hanno quel cipiglio grave e solcnnr, quasi da diplomatici deca· duti ma non dimentichi degli antichi splendori, che fa parte dello stile di tutti i camerieri delle nobili case. Conosciamo, dai libri, dalle fotografie, dai racconti, il clas'lico tipo del butler britannico. Conosciamo quella calcolata e automatica preziosità di g~ti, quella servile dignità, cosl imbarazzante per gli ospiti di poco conto. Fra i valletti, i domestici, i maggiordomi reali, in mezzo alle loro livree e marc;ine, John Brown ha portato una singolare spon• tancità e rudezza di modi. La sun. par• lata è dialettale e pittoresca, il suo ac• cento pessimo. Qualche volta egli prcn• dc per un braccio la regale padrona, talaltra la ammonL'l<'C burberamente per indurla a sc~uirc un certo suo con• sigl:o. t un montanaro, abituato all'aria libera, ai cavalli. non un valletto. t un uomo vivo e rozzo, affcttuo• so e immedi:ito. Que3te sue caratteristiche, che la vita di Corte non corrompe, piacciono a Vittoria. Ella sente la umanità di quel domestico, ammira quella bellezza maschia che le ricorda la Scozia, i isiorni felici, Alberto in co• stume scozzese, le gite sui monti e le escursioni guidatè d:,I duca di Atholl. Intanto, a poco a poco. il terribile do• !ore si attenua; Viuoria non può dimenticare, ma può vivere, deve vivere per il pac!le, per i figli, per continuare quel che Alberto ha lasciato intc-rrot• to. E la presenza di quella spontanea e forte pcri.onalità maschile, ai slloi o('('hi legata all'indimenticabile marito, le dà vigore, senso di sicurezza e quasi di fi- ~ico bcncs-c;crc-U. na volta la gente im• portunava Vittori:1., attomiando la sua carrozza. e Brown la fa allontanare gri• dando queste poco convenzionali, ma umane parole: « Via, via! Non potete la~ciare in pace una povera vedova? •· Poco dopo l'Inghilterra si accorge dr Brown. Fiori'iCOnoì pettegolezzi : la re. gina non è ancora popolare come venti anni più tardi, quando celebrerà il suo fa,toso giubileo. La familiarità di Brown urta i potenti. La sovran:-1,che: non consente al Primo ministro di se• dere dinanzi a lei, che con un'occhia• ta può turbare suo figlio Bcrtic, l'err-dt: al trono, comcntc inaudite libertà al gi/Jie. Anche le masse lo sanno. Si c;ussurr:i. qucs.to soprannome della sovra• na : « la c:ignora Hrown >. I motivi psicologici che hanno fatto la fortuna del servo sfuggono al popolo in~le«-. Quel. la rudcna di modi, quella brusca intimità colpiscono la coscienza puritJna del tcmno. Nel 1866, racconta E. E. P. Ti,;;dall, ci fu una vr-ra e propria imurT"zionc contrn Brown. Giornali di provincia e fogli satirici si impadronirono del pct· tegolczzo e diedero voce al sentimento popolare, ai dubbi sulla n:itura dei rap• porti fra Bro\,,l e la sovrana e all'una• nimc dt:siderio perché il servo fos.se allontanato dalla Corte. Il Punch giunse al punto di pubblicare questa ironica comunicazione di Corte : « Balmoral, martedì. « li signor John Brown ha passeggiato sulle alture. « In seguito egli ha mangiato un pa• sticcio di frauaglir. .- Alla ~era il signor Brown si .è com• piaciuto· di ascoltare il suono di una zampogna. « 11 signor Brown si è ritirato· presto nelle sue stanze >. 11 risentimento popolare er.1 così for. te che lord Derby, Primo mini,tro, ere• dette di doverne parlare alla sovrana. Ma questa fu irremovibile: il favorito rimase al suo posto privilegiato. L'O"iti• lità popolare non diminuì; per lungo tempo restò vivo, come dimo ..trò due anni più tardi l'avventura di un no• bilC' ,cone~r-. Questi impazientito per• ché la C:lrrozza, ne:lla quale si recava a un solenne rito all'abbazia di We,tmin. stcr. era rimasta bloccata dal traffico in Whitchall. scc-,e di vettura e cominciò a pr0tcstarc vici;oros::i.mentechieden• do che fosse lasciato libero il passo alla sua carrozza. La folla :o prese per Bro",m; confuse, data la ,omiglianza del portamento e dell'abito tradiziona• le, il nobile personaggio con il c;{'rvo della sovrana, al quale era stato riscr• vato, con g-cnerale di(,approvazionc, un po~to nrll'abba7ia. La ,·ocr che Brown era lì nella strada corse nrlla calca, fi. \Chi e urli (,i lev:irono da ogni parte, bucce dl arancia e altri proiettili piovvrro sul nobile pc~onaggio. Gli agenti, per ,alvarlo, dovettero ricacciare nella carozza lo scozzc-,c che, fuori di c;é, voleva gettarsi sui più vicini per vendicare l'inc-splicahile oltrag~io. (conti,wa) " "'"LE BARBARO
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