~01 Cl SIAMO sempre figurati ~~ Paolo Mantcgazza come un grave signore, coi baffi tagliati a foggia . di salice piangente a perenne memoria degli amori infelici di cui ebbe lungamente a occuparsi e forse la immaginazione non ci h; completamente traditi. La sua vita, ad <igni modo, è priva di misteri e troppo facilmente reperibile perché possa dar luogo a interpretazioni e a congetture. Certo egli fu il primo dei medici letterati di cui, per esempio, Axel Munthe, il professore Majocchi cd Ernc3to Bcrtarcl!i, quando scrive per le riviste della Rinascente, credono di aver aix:rta . la serie. Certo, anche questo sc1enuato e volgarizzatore che - per parlare come chi ama le frasi - portò l'amore sul tavolo anatomico, fu anche nella vita privata un grande amatore. Molte cose non si apprendono per sentito dire, per aver letto dei libri, o per aver - come faceva lui - pesato i lombrichi prima e dopo il pasto. Fra gli studi e i viaggi per il mondo, ri~ì a salvarsi il cuore giovane ed cntu,;1asta, e gli capitò di innamorarsi molte volte. Non aveva ancora tenninati gli studi e già sentiva che gli era assolutamente impossibile vivere senza amore - come dice la canzone - e che l'uomo ama dopo i dicia~scltc anni fino alla morte, poiché ~ questo un bisogno imperioso come quello del cibo, della bevanda e del riposo. E, in un certo carnevale milanese, .)i lanciò per la prima volta nel mondo per conoscerlo più da vicino e goderne alcune gioie che gli erano sconosciute. Incauto! L'educazione borghese del suo secolo doveva a un tratto riempirlo di sgomento: e ... Allora io mi spaventai trovando in mc celata una fucina ardente, che la mia vita solitaria e stUcliosa non mi aveva mai mostrata, e vedendo di non poterla spegnere perché troppo vivida e rovente, pensai al rnio avvenire>. Egli, che più tardi doveva eccellere nell'arte di complicare co~ e sentimenti per i lettori dei suoi libri, in un furioso oscillare fra il vivere secondo natura, il senso religioso e i doveri sociali, senza a tutto questo trovare peraltro un'equa 'SOiuzione,già per- suo conto si mangiava il cuore: e La violenza delle passioni che mi destava la semplice vista di una fanciulla dovette naturalmente spaventarmi e fare domandare a mc stesso come avrei potuto continuare tranquillo i miei studi con un demonio nell'anima>. Pensò dunque al matrimonio, unico mezzo col quale gli sembrava di poter amare senza colpa, e a rafforzarlo in questo pensiero valeva il seguente dilemma : « Nel mondo non si può amare senza colpa; o la donna è d'altrui e l'amarla è un furto sacrilego, o essa è libera e l'amore senz~ il matrimonio è delitto. Fu allora che mi risplendette davanti il pensiero di scegliermi una donna, di amarla t' di aspettare a sposarla quando sarebbe venuto il tempo opportuno. Ma dove trovare una fanciulla, che avesse tanta virtù di aspettare la mia mano, mantenendosi pura e fedele per anni; ma dove avrc-i trovato i genitori che avessero sottoscritto un co,;,ì singolare contratto? >. Questo suo stato angoscioso doveva concludersi in una crisi finale, una brevissima malattia che lo condu"5e sul limite tra la vita e la morte, e fece parlare non poco, nella sua cerchia, di oppio e di suicidio. lnnamor.uo dell'amote, prima ancora che questo sentimento :wess.cun oggetto concreto, lo aveva ri~irato da tutti i lati ;un::ircggiando non poco e a priori la ,;,ua palese e del rc~to inguaribile ing('nuità. Guarì, si laureò e CO· minciò a ~irare l'Europa e J. scrivere libri : prima di ìmbarcar,;,i nel 1854 per il Sud•Arnerica, consegnò alle stampe la FiJiologia del piacere, ma già anva avuto, come lui stesso dice, « le prime ardenti commozioni della carta stampata sotto il nostro nome>, con uno ,tuciio intitolato Gli infusori t la ge11e• ra;:,io,ie <pontanca. Non faremo un elenco delle migliaia di pagine -;crittc da 1-fantcgazza; solo rimaniamo pcrpfc1;sidavanti alla straordinaria capacità di \'iverc, di osservare e di ordinare le idee più tra:scura.bili, di questo ci;:altatorc con riserva della vita e della natura. Durante il soggiorno in Amcrica. doveva riunire il materiale prc2io,;,o per gran parte dci la\'ori futuri, facendo il medico a Buenos Aires. a S.1nta Fé, a Cordova, a S;:mtiago, a Tucum.111 e a Salta. Nei bo~chi del Gualcyan, a P.uana, pC'nctrò la ,·ita del .1iatuho, le lotte contro tutti i pre- ~iudiz.i della medicina popolare e le ciarlatannic del curandero, studiando l'una e l'altro come documenti umani. Poi vrnnc il turno dt·i p.1va~ua, del P,lragu.1y e defTli indiani della frontiera dr! Gran Chaco. infine de~li araucani alloggiati n<'i macelli dd Parana. ~fa intanto a Buenos Airrs era divampato un grande amore: là i salotti 'ii erano aperti a gara davanti al gio- ,,anc medico italiano 1 e vi aveva conosciuta Dolorcc;, una belli,;,;ima porte,ia: più che un idillio, era stata una passione violenta e infelice, in cui erano venuti a incontran.i la tradizione del caldo sangue spagnolo e tutta la letteratura romantica di allora; ma il buon senso era venuto alla riscossa, e mentre questo tremendo amore stava per essere cons.:1.cratodal matrimonio, Paolo Mantegazza aveva pensato che veramente un cuore di donna era per lui orizzonte troppo limitato. Non lo pensò più due anni dopo quando, finite le· esplorazioni nell'interno e già col cuore pizzicato dalla nostalgia del suo paese, a Salta decise di sposare la diciottenne donna Jacobita Tejada de Montcmajor, fanciulla di rara bcllczza, suo penultimo grande amore fra i legittimi. Doveva, in quel mentre, impiantare a Lima uno stabilimento per la cura delle malattie di origine nervosa; aveva anche finnato con le autorità di Salta un contratto per la colonizzazione del Rio Bcrrnejo, per cui una trentina di famiglie di contadini lombardi si sarebbero trasportate ai piedi delle Ande; ma poi a un tratto decise il ritorno in Jtalia, e questo progetto di colonizzazione lo realizzò. solo dopo una trentina d'anni, suo figlio Giulio. In ftalia fece una brillante carriera, fu profc1;sore di patoloe-ia generale a Pavia, di antropologia a Firenze, fu deputato, senatore, fondò dei musei, e scri,;,scancora molti libri. facendo anche viaggi in India, in L.'l.pponia e in Ru~ia. I libri, man mano che venivano fuori, scatenav:'UlO le critiche e le ire della morale borghesc1 a causa dei problemi trattati, delle parole troppo precise per il gusto dì allora, o semplicemente per i titoli, i quali, si diceva, bastavano da '-Olia stimolare curio- ,;,ità morboM". Alcuni opuscoletti ~ull'igienc seso;ualescivolavano tuttavia, sapientemente scelti, nei collegi e nei seminari, per metter in guardia i giovani contro le cattive abitudini. 11:l il '>UO pubblico era soprattutto di signore, e la popolarità di Paolo :.\fantcgazza di,,eniva ogni giorno più grande: dirctlore di stabilimenti balneari e di cura, a Rimini, a Battaglia, ad Acqui, la sua fama si accrc~cc\'a nel cont.ltto quotidiano con una clientela e-;cenii.1Jm('nte fcn11ninile 1 c le bdle figlie di Eva. le quali non conO(,Cevano ancora d'Annunzio, mn. a\"C-\'illlO letto Jfadamt Bovar}', « per a\'er trop• po ~<'ntito. ,·cnivano a ritemprare nell'onda ,;,al,,1i loro nervi illan~uiditi. chiedendo al ciclo adriatico aurc più miti >. ci raccont,1 lui .,tc~,o. Prob.,bilmcntc- non -;apevano nulla dei libri pond<'ro,i )Critti dal loro mcdico, sulla vita ddk bestie, dei fiori e degli uomini, m.1 rilc-g~evano U11giorno a ,\ladera, ccrc,rndo l'appa,;;,;,ionato mo\'imrnto dc~li affetti dell'anima di sir \Villi.un. nrl bel ,;;ignorc-che le curava. L.c-g-'{cvanofor5e anche La fisiologia dell'amon:, ma più di n.l'icosto1 per <1uclpudor<" che faceva trovare immorali qudle pa~ine in cui l'amore aveva gettato via le solite bende e mezze tinte letterarie, e che è poi scattato su con tutte le impetuosità degli istinti alla comparsa degli Amori degli uomini. In quel periodo, Paolo Mantcgazza era ancora un uomo affascinante, capace di amare e di piacere: almeno una sua amica così lo descrive : « ...Alto e diritto, sempre esile, sempre nervoso, la cinquantina non ha alterato in lui l'eleganza delle membra. La sua testa è un ritratto di Van Dyck. Chioma non più di ebano ma ferrigna, ancora lunga, ancora folta, ancora ondeggiata.,. >. Morta la prima moglie nel 1891 - egli aveva sessant'anni - questo uomo ma d: scrivervi io ho pianto assai, ma, mr. William, io non posso essere la vostra spo,;a; io non posso essere la moglie di alcun uomo. Non mc ne domandate la ragione; non accrescete con la vostra curiosità il mio dolore. Dimenticatemi ... >. Il che giustificava pienamente \Villiam quando rispondeva: e ...Perché siete tanto crudele? Siete forse nata in Ispagna? Avete nelle vostre vene il sangue di San Domenico? Chi vi ha dato ad un tratto il genio dell'assassino e del cn.rncfice? >. Que~to uomo innamorato aveva po· chi giorni prima• avuto un gesto che rivelava 1 suoi peggiori istinti, ma se lUDERA 1900 che senza amore, e amore legittimo, non poteva vivere, lo stesso anno sposò la contessa Maria Fantoni di Firenze. ne vergognava, confessandolo alla donna del suo cuore : e Sì, miss Emma, io sono stato brutale. Io mi sono presentato alla vostra zia e vi ho chiesta in ispo(a, vi ho chiesta, come fos'te una Quando, nel 187.s., Un giorno a J\la- donna qualunque ... >. Abituati come dera: una pagi,ia dell'igie,ie dell'amore siamo a non indulgere sulla morale venne alla luce. fu un coro unanime di contemporanea, è onesto quando se ne proteste. Cosa pretendeva questo igie- prc!icnt1l'occasione, come in questo caniua moralizZ.'.ltorcche si metteva an- so, ricredersi, e riconoscere che in tal che a scrivere dei romanzi? La storia campo ogg-i l'uomo è assai meno bruè ben nota, e non ha che vedere con tale. la canzone attuale « Una notte a ~b.- Piuttosto che cedere ai propri sentidcra », d'i:,pirazione più semplice e fe- menti, piuttosto che ricorrere ad una lìce. spiegazione scmplicist,11 miss Emma Durante una traversata dell'oceano fugge, e nasconde la sua disperazione dall'Europa all'America, l'autore ha a San Terenzo, proprio dove Mantefatto la conoscenza di sir William, un gazza si è fatta fabbricare una villa bcllis!iimo inglese. 11 piroscafo SO'itaun sul mare - ma questo non è detto giorno a ~ladcr:i., e in questo giorno, nella e pagina dell'igiene dell'amore> - fra i viali profumati dell'isola incanta- m~ntre William la cerca come un pazta, lo stes.M>autore assiste all'incontro zo, poi, guidato dall'istinto, attraversa di William con miss Emma. I due gio- anche lui la Manica e piomba nel pacvani si amavano già da tempo, ma la setto della.- Riviera. Le scrive allora: ,;era William ri,;;alesolo a bordo, men- , e ...Tu puoi dirmi una sola cosa, cd è tre la bclli<;simafanciulla intravista ri- che tu ami un altr'uomo. Se questo è mane sull'isola a seguitare il suo sog- vero, dimmelo fra un'ora, anzi in qucgi6nio curativo fra gli eliotropi. La sto momento, sicché io muoia di doparte importante del libro è tutta nel- lore dinanzi alla tua casa, dinanzi a l'cpi,tolario, ma c·ccorreva intanto spie- quella parete, su cui ho stampato pogare l'episodio da cui il titolo. Anni chi momenti sono un bacio ardente codopo difatti, fra le m.rni del nostro au- mc la vita, fedele come la morte>- tore, càpita l'intero carteggio di quc- e 11io \\'illiam, mia caro William. persta storia d'amore, cd egli, a scopo di ché ~ci tu v<'nuto qui? Mio Williarn. propaganda benefica, lo rende di pub- perché mi ami tu tanto?>. Siamo in blica ra~'ionc. pieno melodramma. La que~tionc può riassumersi in poche righe. Miss Emma non deve sposarsi, lo ha git1rato a suo padre, sul letto di morte: figlia di un tubercolotico, unica superstite di una nidiata di doditi figli tubercolotici, ha giurato di non mettere al mondo altri infelici, di non spmar.,i. Due prohlcmi. obietterete con la vostra insana mrntalità moderna, ma a <1ueitempi, oh sì!. ,.j conosceva. tutto il valore delle parole sacrificio c dO\ ere. Perciò, Emma non sposerà William, pur essendone innamor,ui,~ima, per non mettere al mondo altri mal.ui di petto. \\"illiam spande il suo dolore verboso in lettere intcnninabili. A dire il ,•rro. Emma avrebbe potuto ,;,ubito ;1, venirlo di che si tr,lt• lava, ma biso[:'.na tener conto che il fatto a,,n·niva vcr<;Oil 1850, quando nulla 'era semplice, e una donna id<'alm·rnte bella co::,ì si esprimeva : .. PriOra che ,;ono arrivati a darsi del tu, ora che il p0\'Cro Willi:un è completamente emballé, Emma giudica ,-enuto il momento della grande ri,claz.ionc. ~[a è già tardi per torn.1rc indietro, cd un accomodamento si impone. ì'\on essendo possibile un matrimonio -.,cn1a figli, e tanto meno un amore senza matrimonio - ~(antcgazza certe cose non le pema\"a neppure - Emma decide di curarsi, di guarire, per poter poi coronare con le none que,to grande amore-. Il giur.,mento, pretew dal padre moribondo, ,·aleva in quanto lei era ammabta, ma s'intende che. una \'Olt.1 ricuperata la salute, ogni impegno cadrà. Allora ci a('('or~.1mo che \'<'rame1Hc ncl 1850 essere malati di petto, per qu.rnto potrs.se ,appre\cntJrc lo ~tato ideale di una donna, era veramente una situa1ione senta !i..llvcua. Emma va a consultare tre ~randi specialisti di Londra, e il primo le dice che la guarirà curandola con mig:n,1uc-,vescicanti, cauteri e una certa pomata dcll'Autenrieth, a!isicurandola che non avrà bi,ogno di cercare altri climi più s,llubri, poiché con una buona stufa è possibile ottenere, nel proprio appart.tmcnto di Oxford Strcet o di Piccadilly, le ,tesse temperature di Nizza e di-~fadera, e concludendo:« Nly lady, quando vorrete guarire radicalmente fatemi chiamare in Londra a casa vostra, e io vi guarirò. Se volete morire fuori dell'ln·ghilterra andate pure a ;\fadcra o a Niz1.a.». Così a un dipresso gli altri due luminari delle malattie di petto. Oggi ~i va in alta montagna, ma allora si andava a macera~i al caldo di 1·ladera. Ed Emma vi andò. ~on sappi.imo quanto straziante fosse il distacco fra questi due esseri, che pur sapevano effondere i loro sentimenti in lettere interminabili i ma sappiamo che nei momenti di mage:ior sconforto, William rileggeva le pagine scritte da Emma, suonava al « gr:wicembalo > dei valzer di Strauss o scorreva un volume delle caricature di Cham, poi si buttava sul t:1volo da studio, afferrava la penna e scriveva d'impeto cose sentimentali, frasi di questo eenerc : « Quando il mio sguardo ti cerca cogli occhi della mente e mi appari dinanzi serena e bella come un ciclo stellato, io senza ,·olerlo mi figuro sempre prostrato ai tuoi piedi, e ti vedo in alto in alto, sicché io ti abbraccio tutta col mio amore, ma accarezw •soltanto i tuoi piedi, perché mi stai tanto lontano e tanto in alto>. Oppure an• cora: e ... To la circondo d'un fiato che mc la c, '-ivi, che mc l'accarezzi, sicché quel ch'è mio rimanga mio soltanto e mio scmprc1 e innanzì a morire non m'abbia a veder dilaniate le membra e sanguinanti cscirmi le vi,;ccre da un'ampia ferita>. Parolc1 un po' eccessive, ma pare che in quell'epoca se ne facesse grande uso. F.mma doveva rimanere due anni a Madera, affrontare poi durante due in• vcrni il freddo londinese per collau• dare i polmoni gu.,riti, sposarsi, infine; invece, tornata a Londra non trovò William, che nel frattempo era andato a viaggiare nel Sud-America - all'andarn \i era fermato un giorno a :,.,fodera, come ognuno ricorderà - e in un tri,;,repomeriggio di ottobre 1norì di morte as!-tairomantica. dopo un tre• mendo )bocco di sangue. Di tutto il libro, il mcno riu,cito eppure il piì, diffuso di Mante(!ana, veramente non rimane che l'imprCs!-tione di questo grumo di sangue che pc,;,a sulle pl·r,onc e <.ull<p' agine da un capo all'.lltro, senz'altro frutto del raccapriccio, poiché la morale ci sfu~~e totalm<'flt('. Al mom<'nto della pubblicazione. la siunora Adele Les..o.na sulle gravi colonne della Nuoi•o A,:10/ogia. ,;,j ribellava alla barbarie di voler condannare un trentesimo della t>Ol>O· la1ione, che si elevava perfino a un quinto per ccrtì paesi, a un celibato fon:ato: e Il libro non farà }lulla. e gli innamorati non .mdranno a con,;,ultar-,i ~ulla fiamma del loro cuore dall'igieni,;ta >. E ,1.nchc ~1:uilde Ser.,01 che di 'protagoni<itC'malate di pctto o cardi,1che .weva buona pr,nica, era dello Messo parere. L'ADDETTO ALLE SCHEDE m~~u~~ FILODRAMMA il} \ MOLTI anni seguo con interesse l'a1. JJlj. tivi1à delle filodrammatiche: non ho mai recitato, ma il mondo dei giovanotti di1involti e delle ragazze un po' emancipate che si aggira attorno a questi pal· coscenici familiari mi è 1empre sembrato degno della più affeuuosa attenzione. Ilo cominciato, naturalmente, da ragazzo ad assistere alle recite che ave\·ano luogo nei circolo cattolico della mia parrocchia (tutti li drammi erano ridotti per soli uo• mini, penino Lt1 tJ,ndttta di Popfua, in cui v'era un banchetto neroniano dove le donne: erano solo nominate alla lootana): ed oggi, se mi accade di poter sentire la filodrammatica di qualche dopolavoro, ne sono lieto. Ma non rivedrò più lo 11raor• dinario «complesso> che fiori"a, dheni anni or M>no, nella mia città. Comples.so, come si dice, e distinto>, che i dirigenti aH"\ ano pen!ato di chiamare e Brigata d'Arte>. La sede, veramente lus1uosa, era poi in un vecchio teatrino d'una caia pa1rizia, ripulito e rammodernato. Un tea1ro che, 1ebbene in propon:loni ridotte, aveva tulte le cara1tt>ri1tiche e gli incon• venienti d'un vero locale pubblico: una platea di poltrone di vdluto verde, due ordini di pa!chi, una galleria, un loggione, e perfino un /oyu. Lo spettacolo, rigoro• samentc riservato lli 10ei del circolo, ii s~·olge,a secondo la più rigorosa e tradizionale procedurn delle serate teatrali. Per i soci non c'erano distinzioni di posti, ma col tempo si era giunti, a seconda dell'importanza e delle ca1·iche, o della dignità di questo o di q~ello, a una specie di selezione. La e Brigata d'Arte > 1i onorava d·in\1itare nei palchi migliori le principali autorità cittadine che spesso intervenivano alle recite. Cosi, spesso, prima dello sp("ltacolo, si commentava la pre1enza del Prefetto, del Podestà, e dei briUanti urfici!lli del reggimento di stanza. Per gli altri palchi c'era una specie di loua occulta fra alcune famiglie che si ritenevano in diriuo di occupare quei pos1i eminenti: il u:ntativo di mandare come avanguardia le donne di servizio era stato respinto dalla direzione del circolo, e così, a questi prelendenti, non resiava che cenare in fretta per giungere in tempo, e accogliere con un 10rriso di trionfo i rivali delusi. ln platea prendevano posto i soci ,ca poli e le persone iM>late; noi ragazzi p, eferivamo la galleria, mentre le domestiche, le bambinaje e gli attendenti occupavano il loggione, guardando estatici, col mento appoggialo alla ringhiera di rerro, gli attori, e i padroni che stavano sotto. Presidente della e Brigata d'Arte> era un av,·ocato, che prendeva molto sul IC· rio la sua carica: non mancava mai di fani trO\•are nell'atrio del teatro per ac• cogliere gli invitali e ossequiare le aulo• rità; nelle serate di gala, indossava il frac con piccole decorazioni all'occhiello e la croce della commenda &ullo sparato. In quelle serate memorabili, tulli gli uomini er:i.no in abito da 1ocietà, e le signore e in toileue >. Purtroppo il repertorio ddla filodranunatica non era e all'altezza dei tempi> per colpa del diretlore artistico, un vecchio attore a riposo che prediligeva drammi come Sara Felton e La z11la di papd Martin. Una volta all"anno, questo brav'uomo ritornava sulle tavole del palcoscenico per interpretare La morte t:iuile e andava avanti come poteva, per avrr la soddi1fazione, nell'ultimo atto, di rotolarsi per terra e tirar calci ai mobili, in preda allo strazio del veleno. I giovani però cerca,,ano di imporsi, e cosl Niccodemi e Lopet entra• tono nel repertorio. Al pubblico drl circolo tulio ciò importava ben poco: l'essenziale era che ci si potesse e riunire fr::i noi >, e gli intervalli fra un atto e l'altro duravano a lungo, per dar modo agli uomini di fermarsi nell'atrio a fumare una sig.-,rctta, e alle famiglie di .scambiani visite nei palchi. Gli attori dilcuanti face,·ano del loro meglio p<-r imitare gli artisti più noti, specie nei difetti: il comico voleva parlar nel naso come Gandusio, la primadonna (figlia del mio professore di ma1ematica) era languida come la Melato, e, anni dopo, vedendo Ruggeri, mi accorsi di quanto questo celcbre attore avesse influito sulla laconicità melanconica del più apprezzato dei filodrammatici della e Brigala d'Arte». Benché le truccature e le parrucche fossero molto \•isibili ci si allcncva rigidamente alle vecchie convenzioni tcatra?i: \"attore gio\ane portava sempre i baffetti finti e il « brillanle > il cappello duro. Tuui gli s1>etta.1ori concordavano nel rico1101ct'rc che i nostri filodrarnmatici < fa. voravano realmente bene>, e che nel loro genere e: erano degli ani11i >. La e Brigata > fini nel s.olito modo con cui hanno termine quesle associazioni: benché i soci fosSt'ro tutte peNone a modo, • molti erano rimasti in .irrctrato col pagamento dc_lle quote; la società elettrica e il padrone dello s1ab1lc, dopo aver aneso p("r m<'si il saldo delle bollette e degli affitti, cominciarono i wllcciti a mezzo del legale. li presidente lcntò il salvataggio ricorrendo per suuidi ai 10ci più racoltosi, e organizzando lotterie: ma la siagionc volge\a al caldo, e nelle scie di spettacolo la sala rcsta\'a quasi deserta. Di più, una li1e tremenda si accese fra le due principali aurici, che si accusarono recip1ocamentc di poca serietà: e tutte e due conclusero: e O via lei, o , ia io >, e finirono per andarsene entrambe, con straKico di ostili1à fra le famiglìe e i colleghi. QueSlo decise le soni d<'I circolo: col fondo di cassa si tacitarono alla mcg;lio i crrditori, il vecchio auore andò a fare lo scrivano in un piccolo ufhcio, (" il leatro si chiuse, tra i commenti malevoli citi soci. Un anno dopo circa, un'altra awxiazionc lo affittò, lo riapri e ricominciò da capo. MASSIMO ALilERINI
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