IL PRIMO avversario che Michele Kelly, a diciassette anni, mise knock-ottt~ fu suo fratello Connie, storpio e di tre anni più giovane di lui. La contesa fu per me:zzo dollaro: il fanciullo l'aveva avuto da una signora che per poco non lo aveva investito con la sua automobile. Quel giorno, Connic non sapeva che Michele era in casa ; in tal caso non si sarebbe messo ad ammirare la moneta dopo averla posta sul bracciolo d'una poltrona zop?icantc. Quando improvvisamente Michele entrò, lo storpio cercò di coprire il denaro con una mano, ma non abbastanza in fretta per ingannare l'occhio pronto del fratello. « Che nascondi? » chiese questi. e Niente >, risoosc Connie. « Sporco buviardo ! » disse Michele. Si avvicinò alla poltrona e afferrò la mano che nascondeva la moneta. e Dà qua ! > ordjnò. Connic si mise a piangere. « Dà qua e chiudi il becco>, di!lse Michele, respingendo dal bracciolo la mano del fratello. La moneta cadde sul pavimento nudo e Michele vi si slanciò sopra. La sua bocca molle si allargò in un sorriso trionfante. « Ridammela », singhiozzava l'altro. « Ti spiaccico il naso, tintone! Dove l'hai rubata? >. « Non l'ho rubatà, è mia. Mc l'ha data una signora che per poco non mi ha investito>. « B '\.In vero peccato che non ci -.ia riuscita! >. Michele si avviò verso la porta. Lo storpio raccolse la sua gruccia, si alzò con difficoltà dalla poltrona e, singhiozzando sempre, seguì il fratello. Questi lo udì e si fermò. « Fai meglio a rimanere do\·c sei >, gli disse. « Voglio il mio denaro>, gridava il ragazzo. « Lo so io quello che vuoi >, di:ise Michele. E piegato il braccio fece cadere, con tutta la sua forza, il pugno chiuso sulla bocca del fratello. Connie stramazzò al suolo con un tonfo, e !a gruccia gli cadde addosso. Piegandosi su di lui: « Ti basta? > chiese Michele, « o ne vuoi ancora? >. E sfrrrò un calcio nella gamba rat· trappita del fratello. « Questo ti calmerà>, conclu1;e. Il ragazzo steso sul pavimento non ri,;posc. Michele contemplò per un iIL OUU'IONE J'OE LOUIS stante il fratello, poi la moneta, ed uscì nella strada fischiettando. Un'ora più tardi, quando la signora Kelly tornò dalla sua giornata di lavoro nella lavanderia a vapore Faulkner, trovò Connie che gemeva, steso in terra. Gli si buttò in ginocchio vicino, e lo chi;;unò cento volte per nome; poi si alzò e, pallida come un fantasma, si precipitò fuori di casa. Verso sera, il dottor Ryan lasciò la casa dei Kelly dirigendosi verso llalstcd Strcet. La signora Dorgan era al suo cancello. « Chi è mal.1to, dottore? > chiese. « li povero piccolo Connic. e caduto mal::imente >. « Com'è andata? >. « Non potrei giur:\rlo, ~fargherita. ma sono quasi certo che qualcuno l'ha buttato in terra >. « Buttato in terra ! > escbmò la signora Dorgan. « E chi sarà stato? E perché? >. « e molto che non \'Cdcte l'altro? >. « Chi, Michele? L'ho vi5to st:unattina. Dottor<", non pematc mica ... >. « Non giurerei il contrario, Margherita>, disse gravemente il dottore. « Il ragazzo ha la bocca tuttl gonfia e t:tgliata, e la gamba contu11a. Non si è buttato certo in terra da sé, cd Elena secondo mc sospetta l'altro>. « Dio mio! > esclamò la signora Dorgan. « Corro a vedere se hanno bisogno di mc>. , « Siete una brava donna, ~targhcrita >, disse il dottor Ryan allontanando:-.i. Quella scr3, quando !-.1ichele rincasò, sua madre. seduta al capezzale di Connic, non ab:ò gli occhi. « Be' >, fece ~lichelc, « che c'è di nuovo?>. La madre '-eguitò a tacere. ~lichek ripetè la domanda. « Michele, sai benis:-.imo che c'è di nuovo>, rispose finalmente lei. « To non so nulla>, di..,~cMichele. « Non mentirmi. Michele. Che cosa hai fatto a tuo fratello? >. «Niente>. « L'hai picchiato>. « Be', come vuoi1 l'ho picchiato. Non è l.t prima volta». Le J;1bbra serrate, il vi.-,obianco come il ge~~. Elena Kelly si a!Lò e gli andò incontro. Michele indietreggiò fi. no all.l porta. « La~ciami stare, mamma. Non mi batté con le donne, io>. Lei seguitava ad avanzare, rcspir.mdo con forza. « Fermati dove sei, mamma>, l'avverti .Michele. Ci fu una breve lotta, e la madre di Michele giacque in terra davanti a lui. « Non hai niente, m.unma. Hai for~ tuna che non ti ho còlta. Ti avevo detto di lascianni stare>. « Dio ti perdoni, Michele >. Michele trovò Hap Collins in una bisca al Royal. « Vieni fuori un minuto>, ~li disse. Hap lo seguì sul marciapiede. « Vado via per un po' di tcmoo da questa città>, gli disse Michele. « Perché? >. « Be', c'è stato un battibecco, a ca,;a mia. JI ragazzo mi aveva rubato mezzo dollaro e quando gliel'ho chiesto mi ha alzato addosso la gruccia. Gli ho dovuto dare due pugni. E la vecchia mi si è avventata contro con una sedia: gliel'ho tolta cd è caduta». « Connie si è fatto male? >. «Macché!>. « Si può sapere perché scappi? >. « Chi diavolo t'ha detto che scappo? Sono st:\nco e stufo di esS<'repen.eguitato, ceco tutto. Così ho deciso di andarmene per un poco e ho bisogno di soldi». « Non ho che sei dollari >. « Sci .:il verde, eh? Be', sputali dunque fuori>. J-Iappy li sputò. « Non do, resti battere il ragazzo>, disse. « Non ti ho chie-.to chi devo battere »1 disse Michele. « Prova· un po' a dam1i noia e 11arai trJ.ttato egualmente. E ora mc ne vado >. « Va più lontano che puoi »1 fece llappy. ma solo quando Michele era troppo lont,rno per udirlo. La mattina dopo, per tempo, !\Iichele -.alì su un treno per Milwaukce. Non aveva biglietto, ma nessuno se ne ac. corse. Viaggiava nel carro bestiame. Una sera, sci mesi dopo, ~[ichclc mcì dalla « porla degli arti\ti > dello Star Boxing Club, diretto al bar di Duane, due edifici più in là. Aveva in tasca dodici dollari, guadagnati massacrando un certo Dl'mon DcmpS<.ydur:i.ntc sei riprc-.e della prima eliminatori.'\, Quello era il primo cimento ._crio di Michele nel pugilato. Era anche la prima volta, in molte 'iCttimanc, che guadagnava dodici dollari. Pas,;ando davanti al Niemann Bar (non gli fu po._sibilc e, itarlo) si tirò il berretto sugli occhi e affrettò il pa1,w. Là dentro c'era un bari~ta che per dicci ~iorni aveva f.1tto bere Sfichclc a credito e gli aveva permcs'iO <li c;.tcdwec-i.m· i sandu:iches~ fiducio~o che il pugile avrcbhc pae;ato appena inc;:L\!13lO il premio. Entrò d,\ DuJ.ne e twcgliò il sonno- ' lt.-nto bari,t.11 butt,tndo sul banco un dollaro d'argento. « Da bere ! ~ ordinò. Continuò a bere finché lo speltacolo .1ll0 Star fu finito, e p.irtc dell~ folla di ,portivi non l'cbbc raggiunto da Duanc. Un giovanotto sui vent'anni tro"ò finalmente il coraggio di rivolgergli la parola. « 't il vostro primo incontro?> chic~e. «Già>, free Michele. « Jo mi l;hiJtnO Ilcr~ch >, di,;!)Cl'altro. Michele ricevè qucll'imp9rtante informazione in silenzio. « Non vorrei :,embrarvi indiscreto >, ripre~ il ljignor Hersch. « ma sarei contento di offrirvi un whìsky >. « Come vuoi », ri,;pose ~Iichele, « ma non ti rovinare ». Ridendo esageratamente, il signor llcr~ch fece cenno al barista . « Gli avete dato una lezione, a quel fringuello >, riprese l'ammiratore di ~,fohclc,.quando il bari,rn li ebbe serviti. « Credevo che l'avreste ucciw >. « C'è mancato poco», ri,;po:icMichele. « I.i ucciderci tutti, io ,. « Non c'è che dire, a\'ete muscoli>, continuò l'altro con rbpctto. « Ho muscoli, eh? Sferro c,llci come un mulo, ve ne siete accorto? E a\'ete 0s5ervato le mie 1,palle? >. « &, le ho notate? Non ho vi'ìtO altro! I lo dl'tto al tipo ch'era accanto a me: "Gu,lrda un po' quelle spalle! Si capi~ce che può boxare, si capisce ! " gli ho detto>. « F:unmi arriv,1rc, ragaao, e vedrai. Li ucciderò tutti! > disse ~ii<'hele. Quel diM:01'0continuò fino alla chiusura. Nel lasciarsi, ~1ichele e il suo nuovo amico si strimcrn la mano e pre- '-Cro un appuntamento per l..l :-.eraseguente. Pc·r <1ua<.uina settimana i due non :ii divi'>èromai. La parte di J lcr-..ch consisteva ncll'a,;cohare le modc:-.tc rivelazioni di Michele sul proprio conto, e nel p,1gargli da bere ogni volta che il bicchiere del pugile cr.1 vuoto. ~1a una scr,1 Hcr~ch annunziò con rimpianto che dove,a ;,mdare in fretta J. pran:lo a casa. « Ho un appuntamento alle otto», confidò ;11l'amico. « E devo mettenni l'abito della domenica perché lei è la rag.1zza più carina di ~filwaukee > « Non si potrebbe andare in quattro? > chic:.c Michele. « Non .)()chi port ...r.e, per te>, rispo- :-.c llersch. « Un momento. Ho una sorella, e ~e non è impegnata verrà certo. Non è da buttarsi via, mia sorella ». Fu così che Michele ed Emma Hcr5Ch, e il fratello di Cmma e la ragJzza più carina di ~lilwaukee, si trovarono da \Vali e vi passarono b notte ballando. Michele cd Emma ballarono sempre insieme. Anche se ogni fo:c-trot gli riaccendeva la sete, Hcrsch non si ubriacò mai abba~tanza per ballare con sua sorella. JI giomo dopo, squattrinato malgrado la sua abilità nel far pagare gli altri, Michele andò a cercare Doc Hammond, uno degli impresari dello Star, e gli chiese di es~re scritturato per il prossimo spettacolo. « Potrei farti battere con Tracy >, disse Doc. « Quanto c'è da gu..tdagnare? > chie- :,e Michele. « Venti, se lo metti knock-out >. « Sii lar1?0>, protestò Michele. « Non ebbi successo, l'altra sera?>. « Certo. Ma non sci ancora Frcddy \\lel-.h. Cc ne ,·uole ! >. « Non ho paura di Freddy \\'clsh, io, nf di nessuno>, dis.~ ~lichelc. « Insomma, noi non paghiamo i nostri pugili secondo la circonferenza del torace », tagliò corto Doc. « Ti offro lo scontro con T racy : prendere o la- :-.ciare>. « Va bene, ci sto >, di,;se Michele, e passò un magnifico pomeriggio da Duane, gr.,zic al suo contratto. li manager del giovane Tracy venne da Michele la sera prima dello spettacolo. « Come ti senti? » gli chiese. « lo? > ri5pose Michele. e Benissimo. 1Ia tu che vuoi, piuttosto? >. « Volevo dire>, ~piegò il maria.f!er di Tracy, « che noi teniamo molto a vince,c, perché, se vince. il ragazzo que- ~u volta sarà scritturato a Philly >. « Che cosa offrite?> chiese ì\fichcle. « Cinquanta pezzi>, ri~posc il manaeer di Tracy. « Per chi mi hai preso, per un idiota? Farmi mettere knock-out per cinquanta peui ! >. « Facciamo settantacinque >, gli dis- ~e l'altro. L';1ffare fu conclu'-0 per ottanta e tutti i particolari furono si~temati in un b,1lcnt?. E la :-.eraseguente, ~~ichele fu ,;teso 111 terra alla seconda ripresa. Quella volta, ~1ichcle sorpassò alla chetichella Duanc e Nicmann, dove aveva forti debiti, e se ne andò a bere più lontano, da Stein. Svaniti i guadagni del suo incontro con Tracy, Michele aveva saputo, attraverso informazioni di Doc Hammond e di impresari di altri clubs~ che egli non era più gradito nemmeno nelle eliminatorie più popolari. Finché vivrvano Lou e "Emma Hench non c'era pericolo che Uichcle morisse di fame né di sete. Tuttavia, quattro mesi dopo la slla sconfitta, il giovane pensò che Milwaukce non era più un soggiorno ideale. 1 - (continua) KING LARONER '. • . . • . RQJlY116 piat:e\eaJJA, ,c4e co-cco.ue1 della gentilezza? Va bene della prestanza fisica? Va bene una bella automobile? Va bene Ma garbo, prestanza, otto cilindri non bastano, se non vi siete rasato perfettamente e si intende, con la· crema NON PIÙ CAPELLI GRIGI ! La mcnvigliou. Lotlonc Rlstorat:rlc:c Exce:blor d1 Singu Junior ridà 1i c.apt:lli erigi o bianchi il colore naturale ddla gioventit. Non t una tintura. non macc:hi1, usolutamcn~ innocui. Di facile e comodo uso, 1J1lla ad ogni cap•&liahqa. O• SO anni lfova.s, oyunquc o contro vaglia di L. 14-,- PfofUmtSrIliN6ER •.tolilaBnoe,alrice Hm, 7 t in ,;cndit,. ,. 60 cc-nt. in ggni cdicob 11d/D 1.. più froc.a, ,;ui.a, oriKi11,.lcdelle ri,,i,te Kttim.an.ali, il pi;,. di,crtmle ,;ommenlo ..11.a...iu. ~nticne 70 lt.1 diS.tgni, fo10gr.1fic, no,·cllc, r.accgnti, b.onctti, tro.,,.tc, ohre .a un ,oncono .-li.apc,rt.a.t. di tuni : LA CACCIAALCAV.FISCRIOIII fri T.u,, pc,trrte lcgJtte il nuo~o rom.1111zo di Anrclo f,,.ttini 11W(140: un roman• io ,be p.-».a.attuvcr,o ,. contr.a,1i io;atto,, cbe ii nolge IU violerile .ahcn1.atin di d,i,rOKUri ,be ne sorreggono scnu 1rcgu.a il movimcolo e l'inlCfCSSC'. ,·i offre il p;;,. fY\IDM> ntlNO degli a,·venimcoli di tutti i KiMni e di tu1ti i c.ampi. Direttori: MOSCA E METZ I CLASSICIRIZZOLIDIRETTIDA UGOOJETTI t in vcndit.a in tutte le edi,olc d'lt.1li.11 I.a prim1. di1penu delle OPEREDIGIUSEPPME AZZIN A CURA DI LUIGI BALVATORELLI YOLUME Pl(IMO, LETTEl(E - Cil(CA IO()()PAGINE CON /2 ILLUSTI(. R•r,pr~cnuzi~nc ~i~.1cisi.im.dai un gundc pcnodo ,1ori,o, .alfctm,.zionc di ulorc permanente d~\ e piu alte ,dc.alua um.anc: qunto so~o le. lcttcte e gli opuKoli del l\hnini, le une e gli .1l1ri d, Uuttcrc cs!rc?'.1mcntc..11ffincT. utto 11pruno volume di qunu. Kch.1 ~ dcdiu1o .1lle lct!Crc, cbc, .uccoltc ins1cmc cd 1l1uitra1e,f.1nno penetrare immcdi.-t..mcnte ncll'in1irnh:i dello spiri1o fn.lllllni.1no. L_.a~~c(azi~nc, ~i _Luigi 1 S..l~.11orclli, ~ in tutlo dcgn.a d'uno dC"ipi\l .,iviJi ingrgni, dc, pu,1fom uonn che I lt.al,,. conti oggi. L'opcu ~rl, di due volumi. COSTO DI UNA DISPENSA LIRE DUE
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