Omnibus - anno II - n.17 - 23 aprile 1938

fl \RO DrnETTORE, lèrlipo fa, un ~ lrl·no viaggiatori :,,Ì scontrò con trn merci. Andai sul punto dello scontro, l'indomani della sdagura. Il meffi t'ra tutto so:.SOpra, perché il macchini- ,ta, veduti a pochissima di~tanza i fari dcll'.i.ltro treno. aveva dato alla locomotiva l'indictrovaporc, :,,icché i vagoni nano C.."adutiin halìa a due font' oppo.,.tt· rhc, dopo aver cozzato cd C'SSersi t·onfu:-.t.•, :,,'cromo ,\ incolatt· l'una cbll'altra. La locomotha. u,cita dai binari di pochi u:ntimctri, coi fari distorti !n ,u, lihcra t: intatta nella parte superiore. teneva incastrato fra le ruotc un intt·ro vagont.•, Questo p:trl'va ridot10 d,1 un'opcr:, paziente l' lunga in sc,1- .c:fo· e· lamine -.ottili, e poi çakato da un'op,-ra non meno pazicnll: e lunga ,otto lt! ruote ddla locomotiva. E invere tutto ,·iò l'fl'l ,IVVl'CIUtOnello ,patio di un lampo. In quel fitto orrihilt· di fc•rro ,. l('gni, gli uomini ,•ram> M;omparsi. pav,àndo. nd mt.·dt.·,imo ,pazio di un larnpo. d.111:i piìi gagliarda vìt.1 ,1lla morte. Qu.rndo \'i giun;,,,Ì, rc-st.1\':tno M>lo lt· inac<·hint·. Gli uomini. pt·r opt·ra dei ,o<·t·or:-i 1• dl.'lla pietà . .tVC\'ano abbandohato la :.n·n,1: ma la cur:i di ~trappart· a qudla frrr:iglìl1 tutto quanto t•rn ddlL· vittiml', seblx•n(• minuta e atknta, non ,tv(•va potuto far ,i dw nulla di umano rimane'-,e fra lt- ,·ose M.'Onqu,1,-..1tt·. Non so dir<' in dw consiste.,- ,c <111e,ta minima tr:1cci:1 della -.offt·· 1t·n1.:\ dl·gli uomini. ForSt· ,:r., un csik velo hianco rh<" il vento fucva p,llpilart· dal capo opp<,sto a <1ucllo <'h',·ra lrJttt•nuto fni due 1tba1·rt·; o u11.t m.\C• t·hia chc p.irt\'il di capelli; o alcunrhé di più v:,go l' tuttavia di m,·no duro t· ,,ordo rhe non ~iano lr t"O\(' appartt·• uutc :,,cmpre alle cose. Sono rimasto profond;11m·11h' imprn- ,ionatn. Cono't<·<•vo akum· dclii' vittime, t' pensavo quello cht· :-i 1.wma in ,imili frangenti: :-.t· que,tt· ,ciagurc comuni avv<"ngano pt·r un C<t;,,,o pc:r un destino; t· -.e ,wvt•11gono pn un destino. <Jualc colpa o difrtto o c1ualità abbiano .1v11toin comune ciut·stc pt'rWne diver- '-<.', frn loro 't.COIIOM'iutl',talunt· anclw ,traniere. per wnirt" imi1·mc alla Sll's• ,a mortt: ; <·' se p<•r un caw non è crudele che, dopn aver fornito ,i.:-liuomini di pensiero, t·i~ di un modo di vcden· il mondo scC"ondo la logica. li si affidi poi alla balb del caso? Di due amici, ufficiali di 111;1rina,che .,vcvano preso insieme- il biglietto della littorina t· ;ambedue erano arriYatì ,11l:.s1tazione, uno, che stava a1wora sul marci:.i.piede, di;:sc all'altro, che aveva già preso po!ito nella littorina : e: Partiamo Ql.,.,:!ltanotte, con l'auto che verrà da Augusta! Sn:11di ! •· M.i l'altro, 1·h'era un maggion·, :,,torse; la hoc.ca : e Ormai che d !IOIIO,non mi muovo! •. « Io rnto a Catania 1· aspetto I:\ macc·hin:1 ! •· e: Bene! Tu rtsta 1 io parto! •· Poco dopo, uno era un vÌ\'o, l'altro er.1 un morto. Un dottore chl· 1 dlit· anni fo, 1rova11dmi in Fran<'ia, ~es,· dal treno dicc:i rninu1i prima dw avvcni3:,,c uno ~e-oniro e i suoi comp;1gni di scompartimento pcrhsero, mi narra come un fono ~1ddirittur,\ miracolow lo abbia ;,,,;dvato. Con la testa poggiala al fint.'strino. ...:mnccchiava da mt·r.t'ora, t.iuando vid<· ('lltr.irc e scdergfo,i di fronte uno ,trano pcrM>naggio. « Non confidi ;i n<':,,suno quello che sto per dirle! • CO· minciò subito il nuovo arrivato. « Scenda alla pro-.sima :,,tazioru'i t' perda il treno! •· Con un tonfo nel petto, il do1torc -si 3vC"gliò, (• .,'acconc cht: aveva dormito a occhi apt.·rti. Un :-,UOco111pc.1gno di viaggio che, )>trnno a dirsi, ,1vev.J ;1vuto il medesimo sogno 1 ruppt.· l.1 conSt•gn.1 che gU av1,:va dato il soj{no :,tc"o 1• gridò agli alrri di s<t·ndl.·rt' ;1lla pross;ma :,,fazione. Pagc\ frrribilmcntc questa :-tua leggerezz~,, dovuta in p.artc alla hontà 1 perché gli .1lt1 i "'·oppi.1rono a ridere l' lo com·in- ,ao rhe un uomo s<"rio non può <.:rt·· dere a ,imili ,cioccher.,.c. Il dottort·, in- \'en, non pre-.c p,1rte alla di~us-.ioiw. ,·he -.i .!>Volsefra gr.indi ri ..a. t· battut<" di ,)pirito1 t· !ICC~ i.cnza cappello alla prima ,rnzione. p<·r here un bict'hicrcd'acqua. Sorseggiava lentamentc 1 pcn- ,ando allo strano sogno. Sentì in tal moòo chc il treno r,artiva e che dal treno lo chiamavano ra grida ironiche e ri- ,,1t<".D'un tratto, come sveglianclo~i da un torpon• nel quale si prolungasse il ...:umo di poco avant.i, divennl' rosso di vergogn:1 per <1uello che aveva fatto e ,i òicde a t orrcrl· dietro il convol{lio. L"n impirgato lo trattl•nne. « f:. inutile, monsieur ! .- ~li disse. e Avcvat v.1lige? •· e: Una piccola!•·« Telegr.ifi:.tmo subito, mo,uitur ! Fra un'ora pai.M.·rà il direttissimo! •· .\,fa die<'i minuti dopo arrivava la notizia eh(· il tn.·110 s'l'ra ,c ontr:uo con un rapido ed c-ra distrutto qua.si totalmente. Fatti ~imili c'inducono :, meditare ,ulla. nostra miq-ra condizione d1 corpi. In mc7.zo ~•un,1 n:1tura di ferro, pictr,l, bronzo, legno, dura, nocchiuta, serrata. pesante, noi siamo veramente com~ v.1,i di terracotta eh(.' viaggino fra va1t1 di frrro. Nessuna delle cose che ci ,tanno 1tul capo e a lato, cadendo su di noi, mancherebbe di ucciderci. Il t orpo umano non può sfidare nessun ogs.retto in durez:,,a e resistenza: ancht 1 modC!>li arnesi. che ci stanno sul tavolo di l,ivoro, '-<" manovr.1ti con fort<t ,ono .1tti a rompere le nrntn· o,sa. In L1A)(J.TO&:E tal mo<lo, la vita prende l'aspetto di una f.ammclla .1t;.1ltellante 1 riparata da una piccola mano, in mc:czo .1ll'infuri:m.· dei venti. La mcravi~lia non è per coloro cht' caddero sotto il piE."dcdelle cose, ma per noi che, da venti o trenta o sc.s- ~ant'anni. \'iviamo e ci muoviamo fra di esse SCnza ricevere ferite mortali. lo ho un amit:o che, <1uando è nudo, non pa:,,.•,amai davanti allo specchio, pcrchf non ,npporta la visla del suo corpo: infatti la visione che abbiamo di noi stessi quando pronundamo la parola e: io>, non corrisponde in niente :i quell'altra che ne abbiamo quando ci si vede consistere in alcuni organi di forma buffa e di qualità fine, ma poco resistente. Il nostro orgo~lìo è fieramente umiliato dal fatto che, in fin dt.·i conti, 1tiamu dei corpi e come tali lo "p<"Cchioci prc~nta ai nostri occhi. S<.- il nostro sguardo è lo ,p.,zio in cui -.i contiene tutto il mondo, k no!ltre pupille sono due puntini non di1tsimili da <1uell(•degli :altri e straordinariamente inferiori per numero a quelle di una folla, Il circuito di pensieri. ,eutiml'nti, ~u- ,ti, ri<'ordi d1e fomiano, secondo noi, la no~tra pt.'r!>ona, può C!l-.crc interrotto d:i <'hiurHJII<'con un coltello da n,- cina o una pallina vibrnt,1 da un n_•. volv<'r. E: la partl' pi1"1miM·r., della no~tr;, ,·ondizimw di uomini, qm·-.ra di t:,:-en.· vinti dagli Ol{gttti t: pronti a entrar(' nèl e !!ilcnzio eterno•, 11dl'c: al di là•• <.1lla e: presenza di Dio >, insomma fra le ro:.e che più temiamo e che costitui- ,cono jrli ,1r~omenti pili gravi del no- ,tro pemicro 1 solo che uno di questi oggetti si diriga verso di noi con una <:tria vioknlà. Ma gli uomini ,i ,ono fon.e uniti per combattere I.a loro c~trcma inferiorità? Hanno forse deciso di ~tendere un velo di pudort· e di pietà sul farto che e~:-i '-OllO così vulnerabili e comicamente deboli in quella parte che comune-- mente si chiama corpo? ~o. certamente. Non ,olo ( iò non è. .tt·caduto, ma è accaduto il contrario. lmp.1droniti1ti di questo mi~t·r,1hile ".:~rcto della loro csist<'nz.,. nt.· fanno un conto ,pavenlo!iO. C11a volta dimostrato che l.t pre,C'll· 1.1 di un uomo sulla terra è legata all,1 ncC'e~1titàchf• il s.1cc-odel suo C'orpo no11 ,i;) ,cuC'ito, ecco arnesi destinati i:olamcnrt ., quest:, orrenda ~cucitura. Le c~(' sono più forti del corpo umano? Et:co, dunque, migliaia di e: scienziati > ordinan· con congegni 'iOttili la forz;t delle co~ e dirigerla ,·ontro il corpo um:mo. Ecco frane, disastri ferroviari. cicloni, terremoti, chiusi in piccole ampolle, sfcre, granate e messi alla mercè di chiunque voglia buttarli sugli altri. Spingere l'uomo all'eterno silenzio, è uno dei metodi più usati per ri- -.olverc questioni d'importam•,a meno che rel.i.tiva. Se <1ualcuno pensa diver- ~Jm(·nt<" da Stalin 1 potrà Stalin rcsi- ,tC'n" ali.i tenrnzionc di roc<'arc un tasto co:,,Ì facile , om'è c111ellodi profit• tart che l'uomo è. legato a un debole c.:orpo, e decidere ch'egli non pensi piìi nulla, per ~cmprc? Ct.·rto, l::t natura è UfM cattiva mac- !ltra. I ~uoi CS('mpi di stragi ,moderate pare v~liano insegnare che l'ucci,)ionc e un incidente di sca~a importanza. Molti, in talune epoche. ~1pprcndono con pian:rc da lei questa mas.~ima. Si tratta però di epoche groswlane e di uomini sciagurati. In epot·he migliori, !,1maggior partt' degli uomini non con- ,idC'fa quella natura come maestra, ma l'omc nemica e contro di lei cerca di cntra1·c in i.oli<larietà con tutti i suoi simili j nel campo fisico {per non parlarl' della coscienza) gl'inscgnamcnti li prende dalla ve1tigine e ~marrimento chr dà h, \'i~ta del sangue. Questa vertigine e ,marrimcnto è il :,.cgno di un j)Udorc nect"'lsario; il quale può esser vinto tbgli uomini, come dalle donne può cssc·r vinto quello d_i mostrare le parti più intime della persona. Ma è una vittoria di Pirro. Come le donne. perduto quel pudore, scendono al livello delle he!iltic e vivono di grosse risalt' per ro-.c mi!>crc, di ~nni duri e ,chifo)>i, di appetiti invinribili alternati a nausee- invincibili, rfuÌ gli uomini, perduto quell'altro pudore, si privano di talu,w facoltà di ~entire e vivere -.cnza le qu:tli avranno tutto da invidiare ai cadaveri delle loro vi11imc. Comunque ,ia. la storia dell'uomo i· disseminata di morti violente; non c'è cosa orrcnd,1 ch'egli non abbia provato. Ha i:cntito l'acqua riempirgli la bocca apt.·rt;1 per gridar(• .1iuto; ha visto k pan.·ti del vagone, in cui viaggiava, storccr~i con un fr,1Ca!I...Oinfernale ed entrargli nel petto; ha udito il fischio di una granat.t <', contrariamente a quello du.· è <,Cmprc accaduto ai vi\'i e in C'uÌ ,·onsi1,,tono tutti i ricordi {trov;i.re cioè, anche quella volta, esagerato il timore di venir colpiti in pit·no), realmente cs- :,,crr colpito t· distrutto. Noi abhiamo la confortante imprci.:,.ione che, in qu<'• ,ri frangenti di~raziati, non pmsa mai trovarsi un uomo comt· noi, qua,i che il dc-.tino dovesi.e occultamc-ntc camhiMc la n~ttura di chi pa'),a da una <"oqdizionc di vita e d'incolumità come la r\ostra ncll.1 condizione di un corpo lacerato ,. ~quarciato, comunicando di botto l'intelligenza e il .)(:ntirc di una formica a chi viene calpestato, per c~empio, da una frana, al pari di una formica. E invect uomini perfct1amcn1c simili a noi, con la nostra intelligenza (' il nostro sentire, ,i trovarono a dover ,uhire le enormi sensazioni del loro corpo. nel momento in cui <JUl'sto corpo veniva distrutto. Se è vero quello che dicono i filo~fi 1 che e~is1a un comune spirito um:tno, quc!ltO ha fatto 1 nei milioni di corpi a cui d'epoca in epoca ha dato vita, le più atroci e,)pcricnzl·. Averne pietà sarcbtx.· il nostro dovere. Corclialmentt' VITALIANO BRANCATI I L'EDITORE del Bo1ton Adu•rtisu chiamò un giorno un redattore nel suo ufficio e lo rimprovtrò per «rtc note politiche troppo aggressive che nuocevano al giornale: e Cosi non può continuare >, diue a un cerio punto. e Può anche euer vero che tutti i membri della ••Politica! Rdorm Auociation " siano imbecilli incu• rabili, "" voi potete es.seme personalmente convinto. Ma non dovc1c scriverlo. Dite piuttosto: tutti i membri della " Poli1ical Reform Auociation " 10no imbecilli incurabili, meno uno. Allora non ci sarà membro dell'auociuione che si senta personalmente offeso>. SJ RAC.CONTA che mentre Tro1zki1 sedu10 sulla riva di un fiume•del ~euico, m,va pc• .1c.ando, un 1r.cuicano, impavido 1ecca1orc, comincia a parlare con lo 5Cono,ciuto: e: Ha k'ntito, lei, che Trotzki è morto? •· "-Se Trotzki fouc già morto, adesso non starci qui >, risponde con tutta e.alma il ,..('cchio rivoluzionario. e Oh, ma allora ho sbagliato,, ribatte il messicano. < Forse è S1alin che è mo110•· e Se Stalin fouc morto, non mi troverei qui a pescare->. Il messicano divenla furente cd !!SClama < Ma allora lei vuol anche farmi credere cht" lo stesso Lenin sia ancora in vita >. e No •• replica Trotzki con un sorriso sarcastico. < Lenin è morto. Se egli \'iveue ancora, starebbe seduto a pescare qui \'1. cino a ID(' •· FU CHIESTO ad un soldato cinese quan10 era stato pagato nell'ultimo mt"se. e Due dollari >, ri1pose egli. e E quanto avt"lt" combattuto nell'uhimo lllCSe? >. e: Tanto pc:-rdue dollari • "COSA INTENDETE pt!r z,r11lema11? • ch1cic un rapprcn·ntantc del governo rm- ,o a sir Robert Vansittart, e Un ,,ntleman? > disse 1i, Robert sorridendo. e Un zentlema,1, a parer 111io, è chi rispi::lla anche le persone dli' uon dovrebbe>, UN CIORNO re S.1lo111ont~•1a~a p,o~·sgiando nei giardini del suo pala'Lzo,quaudo udi una farfalla dire· • Con 1111 b,11i10 delle mie ali po1rei fa, crollare 1uttu il pala:tw •· e Ma è terribile>, pensò re Salomon!!, cd in gran lrclla riunl i >110icon.ig\icri t" mandò i suoi soldati ad arres1are 1.,.f.ar• r..ua. Pochi minuti dopo, J,1 farfalla pallida e trcmanh: fu portata alla proen7.a del re " cond1tn11a1a.Ma Ili farfalla chit·~ gr.i- :r.iae pregò: e: Oh grande re, tu pure 5ci un uomo sp01ato, e puoi indovinarr perché dissi ciò. Mia moglie, uamattina, era insolita1m·ntc disubbid:ente, cd er;i nrccuario, per mantenere la disciplina, di provarle quanto era forte il mio potere. Ecco per• ché ho detto cià, o re grande! •· Allora re Salomone, dopo una scvtr:il sgridata, la l:uriò libera Quando la farralla tornò a ou, la moglie le chie~: e .lkne, e che cosa voleva il re:? >. E l'altra rispose: "Voleva prrgarmi di non farlo> NEt TRENO ei,prcsso che allraversa gli Stati Uniti, da New York a San Francisco, viaggiava il miliardario Vanderbih insitm<' alle sue ire figlie. A metà del viaggio, in una ~na deserta, per un int·idenh· mancò improvvi1amente acqu,1 li ca!orc nel treno t•ra forte e tulli i viagl{iatori ne soffrivano. Più degli altri I<' tre figlie di Vandcrbih. A un ceno punto, la mino1·edcllt- tre ragazze ivt"nne e fu ad:.g:ia.tasul divano. Occorre,•a acqua fredda, ghiardo, ma in 1ut10 il 1reno non ,e ne trovava. Impressionato dallo stato della figlia, Vanderbih promise dieci dollari a chi avt"ne irovato un peno di ghiarcio. La notizia si sparse nel treno, ma nessuno era in grado di fornire il ghiac<'io. Finalmente, tra lo Stupore dei viaggiatori, apparve un vccchieuo timido " vestito di nero che, racendosi largo, consc:gnò al pa• dre della 10ffcrC'llle un piccolo pezzo di ghiaccio e, dopo aver intaseato i denari del compenso, 1'allontanò rapidamC'nte, scnt.a dir parola. L:a malata rinvcnnc. Ma il calore divenuv:a sempre più opprimen1e. Dopo qualche tempo, la seconda figlia dì Vanderbilt cominciò a H&r male, Di nuovo riapparvr: il vccchii·tlo 1imido, con 1m altro pezzo di ghiaccio, e la 1cconda figlia di Vandtrbilt poll così 11storani. Altro tempo tr:ucone. Di t::rnto in l:tnto, le due ragazze chiedevano un p1•no di ghiaccio, e il vecchietto misterioso arrivava e consegnava la 111amerce e il vecchio V;,.ndrrbih pagava. Finché, improvvi1,1mcn1c, anche la tena figlia di Vanderbilt, che pure era la più forte e resistente, cominciò a lamentarsi e si afAosciò pallida 1111 divano. Quesla voha il vecchieuo non apparvl", Si mandò genie per 1uuo il treno a cerrarlo, ma non si trovò. Spaventa.io, Vandcrbih aonunziò di dar cento dollari al vecchietto )o(' foue riapparso. CamcrÌt"ri nt"gri I" \oi:1ggiatorisi misero di nuovo all:1 rirerca. Dopo un po' Vandcrbilt entrò nd \'agone di coda l' vide il vecchir:uo seduto in un angolo, seminascosto ira alcune caut-. Vrnderbilt gli si avvicinò ansioso. e M.i occorre ancora del ghiaccio, vi offro cento dollari•· Il vecchietto alzò allora gli sguardi spaurili, e a voce spenta rispose: e Non posso. Se vi do ancora un peno di ghiaccio, il cadavere di mia zia, ch'è qui nella bara, ,tndri in putrdaxione •· UN CAMERIERE di ~fonaco :.ccol,c 1111 inglt se che t'IHU,\'a nel suo ris1uran1c col saluto: e Htil Hitler!•· Quando l'av\•cn• tore si fu seduto, il cameriere chiese cht" cosa dc,idcrauc per colazione. L'inglese spiegò il ,uo tovagliolo e disse: • God Jau, tlte Kint!, uova e prosciutto•· SULLA PIETRA della tomba di e~ni.uuino franklìn si leggono queste parolt", da lui steiso dettate: e Il corpo • di • Beniam1110Fronklin, edit<;r, • {come lo copu1i,1a di un uecdiio l1b,o • il cui contenulo se ne ì ondato) . 1iace 101to q11tsto pirlra - ma il libro com. pitto 110nsi perderà . poiché (11 spera) appanrò pretto - in una nuova edhiont - cor- •~tta etl emendata doll'outore • acqul,t1nduonabottlall•di mm o di LIQUOPRILLQav, retegrati> unBuonoLotto.Unnuovoraggio di lu<t <ht potrl illumlnort e renderefellu la wostraeslstenu G-~~ ~I L"Arll.lTIYO DIOll INTINDITORI LABEVAIIDACKENONBAR1VALI Un.a tA!:!:A di KARKADÈ EBE e unA ,ldizi,.,'fa oompasn." di via,sgio.Non è c.cdttmtc, quindi mdkato C\nchco chi non pu\' far uso di CAffè e di tht". È Uni\ bc.vAnda 9r3.dc.volluim<,- m<.l.nticncla linw • ~Hlwce dopo ogni fatkn - ogni ,p..,,t. Ch1tdrte K..U.U.Df:CIE (al ••d• ,c1t,1110 la uatol• orlcla•ll da rr.100-50-Hu)UeJll.la:Uorl dreallerte o tll' A. I. P. C. I. Via A1la10 lf. 4 • Roma SECONDA GUERRA Volumr Jrll.aCollc1iont''lo ScriKno". Ji p.aKint jJ2. Lire t~. Fr..inco Ci..irl..intini, volonurio di due guerre. h,1 \'issuto I' impreu ..ifric..in.c.ion l'ilttcnzione dello itudioso e con l'entusi,umo gio\•..inilc del comb.attcntc fucistil, e "" h..i rese le impressioni con hnczu di ..irtistil in questo btlliuimo libro. ~i i lettori ritrovailnno le 9u,.- litl migliori di Ciulilntini scrittore: \..iSUilp.irticolue ununitl, b su..i 11r..iordinuia abilitl di ritottist.1, l.1su.1 faoohl di intendert e di penetrare il lingu.1ggio, i ptnsicri dcli.a gente che .a,•vicinil. Vi trover.anno sopr.attutto un esemplare riff.atto del soldM.o it.ali.ano: quello vero, non quello dcli.a rctoric.1 libresc.a e g;orn..ilistic.a;quello insomm..i che ci,ucuno è suto nel trmpo inobliabile dcliii suil vit.a in cui h..i vC'stito I' uni(orme: con i suoi malumori, i suoi c-ntusi.asmi, I.asu..i p.aiicnu, il suo buon senso. Ccntinilia e ccntin.aia di comb,utcnti che h.anno fatto la c.imp.agnil d' ~tiopi..i sono prohlilti in tt_ucstcp.ag,nc con mano m.acstu. Suo11J11 ,(urrr11 è uno di t;uci nri libri che, rispondendo .alle più severe esigcnu Htistiche, .app.ag.ano .anche l'.aspcttnionc del lettore desideroso di conoscer" b ver..irealt.ì di t..ilune vicende della conquist.a dcli' Impero. ANTONIO FOGAZZAR Volumt dtll.i Collnione ''Le Scit", Jj p.a,i:int XVl-7.?0 con JO u ..olt fuori l~to t "' .autog-r.ahin f..~imilt, Li" 1() Un• nuov• vitil di Antonio Foguuro, su un nutcriale documcnt.ario nuovo, fecondo di sorprese, rivc1.atorc,di ricchcl.1..ilmponente. Libro J'intcrnsc biogr.ahco e d'interesse critico. T utt..i l'opcu, spicc.atilmentc autobiogr.ahc..i,dcllo scrittore, risolt.a nei suoi precedenti di vit..i,e .altempo stesso ricompost.a, rivalut•t..i sul pi..inoddl'.ute. L'uomo Fognuro e il suo mondo, l'.artistil Fog.azz.aroe il suo sopr.amondo. L'uomo e l'utist.a in funzìonr rcciproc•. Il \'ero volto del Fog.azuro in unii specie di gioco di m.aschere. E prima di tutto unii m•- nicr.aimprevist• di impostuc il problcm..iFoguuro,stringcndoil r.ipporto tn l'uomo p.usion.1,lee l'utista spcrimcnt.1lc, cosi che 1ucllo si rcdim.a nel lume di questo. I volume, monumcnr.alt per costru- ~ionc .architettonic.a e dovitia di clementi, è corredato di unii C,o- ,ro/0,{•i,1 J,-//,1 vitn r ,lr,,:li strilli (repertorio bibliognhco di prim.a m.ano, il più ricco e il più aggiorn.ato), di un J,,,J;,.,. nn11/itiro e di numaosc tavole - ritutti,p,1csa.ggi - tra le piU ..idattc a un.a docum<'ntuione anche hguutiv.a, picn• del color dei tempi, ev~trice quante .altre mai. A. MONDADOBI

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