Omnibus - anno II - n.17 - 23 aprile 1938

I O SCORCIO 1877-78. venne ~ funestato da lllOlti grandi lut- &. P, ti. A \'c\'('Y era morto il 31 dicembre il pittore Gustavc Courbct, poi il 9 gennaio morì Vittorio Emanuele I I, sce-uito dopo po<'hi giorni d:t-1gcni:rah: Alfomo L;,. 11,armora, .!,pcmosi a Fircrnc. Il 30 dicembre le gazzette mil.uu:,i ,1vc,•ano diffusa l,1 morte di Alberto ~azzucutto, reputato tompo,itort..• 1 e din..'ttorc del Con~rvatorio: le edizioni (lt~lla St.-r., fecero appena in tempo ad mfo11n.1rc il pubblico della tragica fine di Ciu:.cppc._• Ml·ngoni, architetto auton· della Galll'ria dì :i.,,til.tno,caduto da un,1 impalcatura dcli' arco priucìp.llc. l ht· dovcv,, in.111gur.tr,i il giorno apprC!!'-O. Quc!!tO grM1dc .1rco t_•r.1,.t,tto p<'r :un- ~hi anni l:t ,u,1 idt·a fi,,a, non a\cva ,tvuto p,u.:c finché non lo <1v1·v.1vi,to dl'( n.·.t.1to1 ~i crucci.t\ d di ogni mdugio rwi la\ori, ~i aclir.1va, l' quc,t,1 idt•,1,1vc- \ a finito pn dominare la ,u.1 \ it.1, rinunendo in cima alle ,ul' ~ioi(· e in fondo ,t tuttt.· le ,l!1Hlrt"L7-''· ~a quel ~iorno in cui cont.1v,1 di vcel('r!o compiuto, <·gli lo .wcva affrl'ttato c•m tutti i ,uoi voti e la ,ua cncrgi.1. ,cnz.1 prcn·dcrc ccrt.unentc la caut-.trofc che lo a, rcbbe colpito. Una ,(•ra, .,~~ai vicina ., qurll,1 del trenta dicembre, un suo ciro arrnto lo .1vcva incontrato a tard,t ora. in G,dlcri;1. Quel giorno la critica ritt.1dina ,i era par ticolarml'nk ~,ccanita contrÒ il lavoro ddl'.1rchitetto, e il povero Mengoni c1,t nervo~. inquieto, agitato. Con la parola rapida e .unari,,.irna gli di~~: e Ti giuro, vorn·i che l:i cupol.1 della Galleria (' l'arco mi noll:1~i,.ero J.ddo..-...o e rni schiaccia-.. ,ero! •· Que ..t.i l.unpi di ,dc:gno erano in lui r,,pidi e fugaci, al dire di quanti cbhero ;_1 cono:-l<·rlo intimamente. t' ,i ,cioglir, <tno come i t(•rnporali d'cltt,uc, in una gran sfuriat:i in dialetto roma- ,1,{'nolao cui ricorrcv.- per esprimere tutte le '-UC più forti impressioni. quelle dt·ll'ammiraziont·, che J.vcvano in lui ~uizzi e fo,;forcsccnzc. e quelle dello ..,<"onfortoe della collera, che ~i evaporavano in quegli :-foghi e non la1,('iavano lievito d'odio o deposito di r,mcorc ndl'anima ..u. a. Le sue ,,mmi. razioni erano facili, pronte, esparn,ivc: tutti i più rcput,lti autori, le più cC"lchri cantanti, gli attori più ardamati, 1·bbno da lui attcsrnti d'amicizia. cd ,uu1i ,·oncrc1i. Fu lui ('hc si adoperò. pt·r Cltcmpio, con tuttt.• le inffucnu: di cui disponcv;i ,t far ric:-umare il Nlefr- ,10/ele del giovane Boito i.l Bologna, dopo il memorabile fiasco ,;;ubito alla Sral.1. Mcngoni non conmccva pcrson,1.Jnwnte il compo~itorc, e ncs..u. no ,;;j L'ra rn,ti ~gnato di ricorrere al suo p.11rorinio in tale occasione. ma egli ave- \ ,1 a:..,illlito alla famo~a rJpprescntazio11(' <.' ne· er.1 rimasto colpito. "icché il ..u. o ge~to gli parve un atto di giu:.,tiLi<i.Non seppe· mai i.piegare bene né .1 ~ ~te!-~ né .1gli altri le ragioni di tJU<·~tocntu,iasmo. In arte procedeva un poco a Lt·ntoni. guidato dall'istinto. l'0lllC un bambino, con la mente piena di immagini e una sensibilità male ~boaata, e ,;e voleva chiarire ,1gli altri qul''ìto '-UOo~curo ,('ntirc, er.t ostacol,110d.:alla p,Jrola non focik né ornata. né <·vickntr. (' ,pcs~ k diva.'{azìoni infinite della "Ua mobile fanta,.ia gli ine:,1rbugliav.1110malcdctt,tmcntc· i periodi ~ul lahbm. A meno eh<: non p,1rla,~ delle: ..,lu: 0JX·rc, t' spccialmentC' d<·i suoi progetti. lJl·rché ,dlora divcnt.iva perfino elo- <1ucntl'. con quel :.,uo modo di parlare tutto a inci,i che s'intromcttevano uno dentro l'ahro come anelli di una r.1tt:.·11.tc,on quelle div;_tgazioni che si acr.1vallavano 1 e con quel ,;uo dialC'ttOrorn.1~11010che di tanto in tanto !)altava ruori vivdCl' e car;,tteri~tico. Nel tempo in cui vi~, fu giudicato da c1ualn1110 ,, il po<.-ta dell'architettura, non il p<x·t.1 cbs.-.ico dalla fonna ~•mplicc-. n)rn;lla, dalk linC"cc,1stigate e severe. 111.1 il poeta runrnntico, dagli .-rdimcn• ti liberi, dalle immagini aud.1ci, dallr ,1ntiu·~i arrhchiatt·. Lo definirono il Vi nor 11ugo ddb curv~t. J I p,\ragone 1·r.i Kiu,to. Solo che le ,ue liriche le la"'-·iò M>lidificatc in monumenti che rL·!-t.:tno, e uno di qut'\ti ,i chiam.t l.1 C:i:tlkrid di Mii.mo>. Anc·or.1 oggi, rambi.110 il J{U..,t0,il ,.apporto Victor Hu_l{o• ~kngoni ha e!,!U:1lc,ignificato. I..1 ,u..1 , i1.1 è co,ì ,uett.t111C11ttl·(·g,1· l,ì ,1 qudl,1 dtlla G.,llcri;\ di ~tilano, eh,· drll'.1rchitctto merita parlare '-O· pr;1ttutto in furnion<' di quc\ta che fu 1~,'-UJ. più lung,1. importante ed ulti111,1op«•r,1. Er.t nato il 27 dicemhn· 1829 J Font;rn~l Elice, nellJ provinci,ì di Ravc·nn,1, da cui la fami~lia .1vcv,1 ori4i11('. (' nelle croruchc di quella rf•· 1:iorl(' l'fa a,..,~1i norni11.tto un .,ltro Giu• ..t.·p1x: ~lcngoni che nel 1500, pode.st~ del pJ('s<', firm,na <On una croce gh .11ti comun,1li non ,apcndo leggere né ,rri\f•rc. Jl nostro ~kngoni ~tudib a Hologn.,, ma \tudiò mak. tJ.nto che una volt.t l,lllrcato. e accortosi della µropri:t 1s:;-11oranz_ap, rè'ì(' a fr~·c1uc11tar(: I" hihliotN lw ,tud1.1ndo o~nt 'IOrta d1 libri eh(· oo,ì a intuito gli p.Hevano dover giovare al i.uo caso. Non fu allievo di neS:.una accademia di Belle Arti o di scuole di architettura, e M!mprc S(' ne vantò. Solo studiò da Francesco Cocchi pittura di prospettiva, di cui era appa~!-ionatissimo, dopo di che vin:-.eil gran premio del concorso Curlande~ con un quadro rappresentante Il· rovint· di un'antica cattedrale, e che .,i con:,.erva ancora ali' Accademìa di Bolognà. Dipin:.c molto dal vero, ma qut- <.ti dipinti non ebbero ne,.suna storia, (' l'architettura la ~tudiò viaggiando molto e vi~it.rndo i monumenti, p<:rché ,i vede chl· in quell'epoca er<1sufficicntL·. EbOCa ~crivcre un giorno: «Di tut• t(· qttc)te· \·h,itc l' viaggi non conM·rvo Ll più piccola memoria ..critta né dit:..•- gnata. non .1vcndo mai avuto l'abitudiné di port:u il portafoglio e farvi dei ..e.gni, ,. mi wn contentato cli tutto quello che mi poteva rc,tarc nell'iinmagin,1zionc, ritenendolo il solo util(' ». Era lo '-tc:-soperiodo in cui Gerolamo Induno, tanto i,,cr nominare i lombardi, Tranquillo Cn:n\01M e Federico faruffini, scJ.µpati dalla .,c-,·"lla e: dalle ,Kcadcmic, dove inscgna,.-no Haycz, Trecourt, &·rtini, correvano a Rom.i a dipingere gli acquedotti abbandonati nl'll'agro, le ciociare e i butteri della camp.1gna !lolitari..1.Giust.·ppc Mengo• ni giunse all'architl'tturn attraverso la pittura, e il r..1.pidosuccc ..so lo re.se un po' , ;1nitO\Odi ciò, al pumo da fargli esagerare t<1lvoh,1le confes~ioni di que- ,ta ,;;u,ì ignoranza tecnica : un romantico, inwmma ! lnrominciù cosi la :su,t <tttività professionale. La prim.t opc:r..1fatta d'inl'arico fu la porw. di Saragoa.a ;_1 Bologna, poi il palano Poggi. orJ. Cavaz:za. puu' .1 Bologn.1, e il teatro di Magio♦ nt•, in Umbria. \'C"nuto a ~il.mo nd 1864. cominciò ,ub1to aJ occuparsi della ~iqemazione della pi,1zz..1d.c-I Duomo. Era il grande· prnblem,t dd momento, e lo stc~so Na♦ poleonl' nel 1807 aveva creduto di po• terio ri:,olvcrc-, m.i. ~li CvC'ntigli erano ,tati contro. Carlo Cattaneo nel 1818 aveva largamente discu~~ la qucMione nelle rh·i,tc e gazzette cittddinc:, poi, dal 1839 al '50, i progetti e le discu~- ,ioni t'rano -..orti come funghi, tanto che per finire, Cc.lCCÌ.\lolo ')tranicro .t :viagtnt.1 l" &!ferino. l'..rnimo di tutti gli ambro'-iani non potè fare ,\ meno di ri(•,;;umart· l'antÌ<'o probh·ma. E CO)Ì la ,is1t-mazione della piazza del Duomo divenne. tanto pl·r la <'ittadinanza che 1x·r l'ammmi,;trazione comw1alc, un sacro inipC"gnoper celebrar(' la ri1..:onqui,tata liix·rtà. ~d 186o la gium.1 municipale bandì il ton<"0r)O, t.ui ri,pol>l·ro circa duecento artisti e tecnici "2nz.t tutt.1via determinare un c,... ito ~disfacente, ma nel ~guente ,umo, riproposto il tema in tcnnini più concreti e conclusi.vi, fra diciotto candidati venne proclamato vincitore prccis.tmcntc Mcngoni. Dopo di che, d.,llc amici...:ic~trcttc in Inghilterra dmanti: i suoi viaggi, l'architet· to ,te:.,<;0riu,ci .t trovare i t.1pitali oc4 correnti per a~sumerc il grande lavoro, Il 7 marw 1865, finalmente, il re Vit• torio Emanuele Il poneva la prima pietra, co ..ì. come Dom,·nico Induno ha fernuto nd ben noto quadro del mu• ,t·o cf'artt· moderna .l Milano. Du<· ,umi 1• mC"zzodopo, il 1 5 ,ctt<:mbrc 1867, lo ,te),w re .1,,i,t<.'\'.l dll'inaugurazionc d<.-11G.i alleri;,, cioè della ~trada coperta che da piazza del Duomo conduce ,I pia7.z.,tdella Scala : l'arco principale ed i pala:1.zi latcr.ili non ('rnno ,mrora che allo .\>tatodi progetto. ~1., in que,to giorno di in.1ugurazionC'.Giu~ppt.' Mcngon1 <tttr<1versavaun monwnto dì ,conforto e di dubbio. era pJ.llido. tra~nato, awva gli occhi im• h,1mbol.tti comi.: "C .,j fo,;;,c destato d.-1 una grande ubriacatura. Salutava. .,trin~eva la m.1no, ringraziava mccca11icaml·nte. Pareva un MJnnambulo e· ~-cniva la voglia di ..c.uoterlo per dc- ,t.1rlo. ra<Tontò Leone Fortis. il gior11,ili~t.i "UO .uniro. « Che h.1i? > gli c:hi1·<..te·; 'Ci il solo fra quc~ta foll.:t che non prenda p,,rh' .11la festa >. s; ,cosse, lo guardù in faC"cia comt ,,. allora soltanto lo ravvi'ì,l'"l', e lo prc- -..(•1wl braccio. e Eppure >. pro'-Cgui !'.unico. e dcvi c~scrc ~icuro di te, dell'opcr .... tu.i! •· « Vedi ». ri,po-.c fin.dmcnte Mcngo11i, « quc'-lo è ,1ppunto il guaio. che tull~t la rnia fede ,(" ne è andata. ~e ne hanno dcttt:' tante, prim.1 di vt•dcr• la. di quc:~t.l C.illeri.t. che ho perduto og,:6 ogni ,·oncC'lto dell'opt•ra mi.i. t. hrutt.11 è hell,1. è chiar<t, o c-'è buio? E. dit.l o ha.s);.t? t un pozzo o un gabbione? 'on ,o più niente. Se quc~to ..,('onforto innnemo, displ'rato, mi ttVC)· ...e còlto .1 metà del \a,oro, ,.,rei tornato d.1 c.ipo. Per fortuna, o per di- ,g1azia. mi 1·01--c'it.rnotte, l' a buttar ~h'1tutto non ci ~arC"iriu...cito. Or,1 che ne pt.·n~eranno? >. « &·nti? » lo av\.·crtì l'.uni<.;o Forti'). Lt Galleria .,j ,1priva al pubblico, un lungo frenetico appl.wso scoppiava da tuttt~ le parti ,•. ripcrc<hSO dagli echi --onori della cupo!., imme-n..,a in vetro e ferro, p,ireva centuplicato. Allora il voho dell'architetto angustiato si ri• ..c.hiarò di un sorriso, dello stesso sor• riM>che doveva illuminarlo ancora una volt:1, il giorno in cui il Consiglio co1nunalt• decretò la costruzione dell'arco. L'oss,ttura. chiamiamola così, della Callt•ria1 è rimasta la stessa d' .11lora. ma interuaml'ntc essa aveva un aspetto .t'-S.--idi iverso da quello odiemo; per esempio un vero esercito di sta· tue di gesso la popolavano, distribuite lungo i bracci e attorno all'ottagono. Cc n'er,1no ~i grandi dello scultore. Ma!{ni, raffigur:rnti Volta, Mil'helan- ~elo, Galileo, Cavour, Leonardo da Vinci e Pier Capponi; due altre sta• tue erano dello M:ultore Tabacchi : Dante e Lanzun<:; del Pandiani vi era un Cristofor9 Colombo e un Bcno dc' Gozzadini, in..,omma in tutto erano due dozzine d1 statue che un po' per volta ,comparvero dalla circolazione per (a. ..c.iare maggior posto alle passeggiate e .,Ile ')()~tedei tenori e degli uomini di affari. Vi cr.1110inoltr<' i quattro gran• di affrc~hi dei luncttoni sotto la cupola dell'ottagono. che poi furono rifaiti a musaico \·enc.tiano, precauzione a,!),_1liodevole, per la lunga vita di quc ..t.c opere d'arte. Fon.e, oggi, poche sono le persone che si accorgono della loro prC"senza.,se pure in musaico, ma M· queste note avranno il merito di richiamare lo ,guardo di qualcuno a un più attento es:11nc dei particolari della G.ilkria di Milano, per essi ci piace ,picl!are che detti afTrcschi ebbero per autori Angelo Pietra.santa, Eleuterio Pagliano, Bartolomeo Giuliano, Raffaele Ca~ncdi, considerati come grandi pittori 1 e rappresentano tuttora i qu,1ttro continenti. Gli stessi artisti avevano affre!)cato le quattro mezze lunette delle testate interne dei due brac. ci minori 1 rappresentando in esse I'Arte, la Scienza, l'Agricoltura e l'lndu- ,tria. Oggi ,rnchc questi sono divcnt.tti musaici. ~a, prim.1 di giungere al compirw.;n. to di tutto il comple~so, ~engoni aveva e;o11dot10a termine .ìhri lavori im• por1anti. AVèva co~truito il palazzo del· l,l C,1»..'\di Risparmio a Bologna, e a Firenze il gran mercato centrai(' dei Camaldoli di San Loren:101 nonché leMIL!NO . LA OALLERJA VITTORIO EMANUELE (fn, A.Uu,i) due '-Uffur,.tli .1 Po, 1.1 San Frcdi,mo e .di ....Mattonaia, 1,• mentre venivano ultimando;;i i gr.111di palaui della piaz- .t..1del Duomo, quello settentrionale, quello meridionale e quello Haas, il nostro architetto ~i baloccava con imprc:i.c di minore impegno, come palaz• Li comunali a Malallx:rgo e a Castel Bologne:.,e, mercati e si.stc11uzionc di vie nuove o di case a Piacenza. e a Rimini. Studiav,t anche, d'accordo col ,indaco Pi~tnciani, la cui cJ.duta la~iò pc.::ròtutto in ~o,pt·',O,un piano rcgolatorl· di Roma e il progl'tt0 di un grande- teatro ix:r la capitalC". Come ~i ve• dc la i.ua capacità di la\·oro t'r.t formiclahile. S1 er.1 cmi J1ri\ ati .il compimento dd fomO',o f.!Tandcarco, e il 31 dilcmbre 1877 doveva ~n·er luogo lo scoprimento al pubbli<:o. Alla vigilia. Giu- .,c-pp<.·Mcngoni ~i trovav,1 nel suo studio, a..:.i0rto in mille pen~ieri, che :\hirnè la cron;1ca dell'epoca non potè sondan·. Certo ,i è che stava ..1.~pctt,1ndo l'ora dd pr.1nzo. quando .1 un certo momcn!O ,i .tlzò, )i gettò il :.opr,1hito ..u. llt• )palle avviandosi .tlld 1>0rta. L.1 uon~\ta r;1ccont,t: e li pra11.t.0 è M!rvi• to _., quc~to annuncio lo col~ con l,1 rn.1110 \ulla molla ddl'u,cio che dav.1 .dia piattaforma dei lavori. Ebbe un monwnto di pcrp•C~\ità, richiu~ l'u~cio e tornò indietro. poi "i pentì 1 aprì an• ('Ora l.t porta ,·d lL...CÌ dicendo: « Tor• no ,ubito ». Salì sulla pi::ittaform.1, guarc.!ò, 111,n1on ~li c.apac:tav;1, 11011 era contl!nto. ) unpazientiv;l. S'arrampi<'ò. croll,mdo il capo e m.bticando il rno...:- zicoll(· di ~iu.,ro semiSJX'nto, ~opr:i Ull.t ~cala a m.1110, raggium,e l'attico del· I'.u-co, ,cmprc guardando e riguardando, .,i tra!'ISCindietro per veder me~lio. ,:.::ctt,tndovia il mozzicon<.· dd -.igaro, facendo un pa<;!-0 indietro: '-Comparvl' ,cnza un grido. Qu.,lchc istanw do1>0, in capo ,dl.1 Galleria. un gruppo di pL·N)nc ncrq~- giava nell'ombra fra la nebbia eh<.· .,j alzava; ,;;cmbr,1va110spettri, nessuno p:1rlav.1: uno che st<1va in ginocchio "i alzò crollando il capo e mormorò : e Tutto è finito>. C'era un cadavc1e '-te:-0 in tC'na, pr('Ci.sa la cronaca, tra e:li a,...... iti e le pietre. Morendo co;;ì al ('Ornpimt·nto dcll'opc·ra sua più arn.1ta, Giu,cppe ~engoni non f.1ccv.1che ~ei;uirc la ,orte di altri grandi ard1itt·tti c·ht· idc,1rono e crearono opere col~- ,,.di. Piatti, che ideò la iz.1lkria del CC'· ni..io1 morì pazzo, Grattoni e Sommeiller che la compirono finirono elx·te l'uno. e d1 rapida comunzionc l'altro. L'architt·tto che a Parigi innalzò l'Ar<. dc l'Ètoilc-, t·cdt'tu' al fa,cino dell'ahi,- "° e ,;i gettò dall'alto dell'opera ~ua. I duC'architetti <"ht·co~truirono a Vicn11,1 il teatro di Corte, morirono suicidi anch'.- ..si. Quando non cedt'ttcro. irritati o stanchi. alla vertigine di uno sconforto, di una dclu:-ione, di una amarf'z- :t..L, o I., loro ITil'llt( non ..i. pi('gò sotto il peso di un grande lavoro, fu il caso che :-'incaricò di dare agli audaci lavor,uori il riposo dclb tomba. ~ la mont·ta di rame che Brunei. l'autore del tunnd dt"I Tamigi -.i miM! in bocca, giocando <"Oi~uoi bimbi, e lo "-Offocò, o è l.l tavola chl' mancò ,otto il piede di Mengoni. E pcn~are che quando l'annaturJ. che proteggeva la co~truzionc dd grandi,• .,reo era "-lata eretta - un 1:difizio ttddirittura, qu,11;iun monumento a ~é - Mcngoni à\'Cva detto: « L'ho fatta co- -.ì !>Olidapcrrhé non voglio disgrazie, non voglio che l'opera mia co~ti la vita a Jl(':.,..'tUlO ». I1W('CCco' ..t.ò l,1 vita a lui ,te.,,,.-.o. Proµrio <1ucl giorno aveva 'lniuo un biglietto d'invito ,1 un caro Jmico: e ...l'altra !-Cr,1incontrandoci J!la Scala mi ha: detto: a quando la parob fine? lo ti ho rispo~to: in i"cadt·nza. La scadt'nza è .il 31, c per quel giorno non :-.oloa\ rò ,;crìtto, ..,uquello che tu chiami il mio libronl·, la parola fine; rnJ vi .1vrò aiwhe app<hto la firma e legato i f.,..cicoli. & vuoi .tec(•rtartenc vieni .1 p.ts:ii.art· l.1 ,na del ca1>0 d'anno .1 l'..tsa mia. \'edrai tom'è contento un .1uton· chL· ~i pn.·para a dormire il pri• mo sonno dl'll'a11110nuovo fa('(•ndo..i. <.tpczzalc dt·ll:.1..u. a opera finita •· Qu<.·,to hi~lietto, puhhlicato ..,ub1to dopo l'incidl'ntt, cr.1 di n.1tur;1 t.tlc da dar r.t.i:{iont,.;'ia a quelli eh«· irn linavano pn l'idl'a d('I ..u. icidio che a qu{'lli "-'hl· .1fferm.1.v.ino trattarsi di unJ di- ,gr,lz:a, con..,id(·r,111doquesti ultimi la fortunat.\ \ ;m iera di MC'ngoni e la fr. licità ddla ..u. a vita familiare. Sono ('0'-1.' difficili a :-.tabilire, m,t lo ,conforto dl'il'.uchitetto .t.l monwnto ddla pri111.1inaugurazione, le parok d1--nc J!l'amico pochi g;nrni prima di morirt': e Vorrti che la cupol,t e !'ar• ('O mi crolla~~ro addO'-::-.O.. >. potn.·blxro <''-SCrr un,t mdica1innr. Oggi qut•,,1.1C.tllcri.1, µopolat.1 di 11ottt· e di ~iorno. è il centro \'Ìt.1ll' dtll.1 città, punto di rifrrimento .1 chi vuol ritrovar~ì, dolct· .abitudine pe1 gli -tltri, ('Oi suoi (,1rfè ri111l'S-a:)inuovo, i negozi di lus~, i personaggi fis.\>i e- le ,upcr- ..,tizioni. E rncntrc• è tutto fuori che 1111;1 opl'l'a d'artl'. ,ovratcarica di fiori di piL·trae di ornamenti, umbertini.\ avanti letter.1, è un.1 delle maggiori attr~tzioni che- Mil.010 offra al turista, il quak deve scntirnl' ('f'rt~1mrnte tutto il valor<' n1etafi~ico. Stendhal non l.1 vide. m.t 1-l<•rning• w.,y, dopo ,1wrl.1 de,;;nittJ . ..,; ,tupi~c<' che Parif!i non ahhia una gallc-ri.l ,1nt h'css.l . Per gli .1n1bro,ia11i. p<K0 , izi.1ti in f.,tto di b1·1lc·ua 1 è una di <Ju(•l!cb1utte cose rhc· :-i am,mo perché :,0110 di ca~.l, e vicino ,,Ile qu.1li ,i fini",CCp<:r vivere scnw \'(·dcrlr. L'ADDETTO ALLE SCHEDE g PPENA finilo di far colazione,. il sig~?r l;! Antonio disse alla donna d1 scrv1z10 d, preparargli n1bito il caffè. « Svelta, .nel!•, Giovanna », aggiunse la signora Ines, e oggi il signore deve uscire. lo intanto '», continuò ri,10\ta al marito, e po1,ei comin• ciare a vestirmi Chissà quanta gente! » Bevuto in fretta il cafU:, il signor Mombelli sccst le scale, e si dircslt a passi sve~ti verso t'au1orimeua. La sua e 1100 » era in 1in angolo, nitida dopo la la,atura, con le pani cromate che luccica,•ano nella penombra. Mentre saliva, il meccanico lo salutò diccudo di aver cambiato l'olio. e-Bene, bene », approvò il signor Antonio, ge11ando il soprabito sul sedile posteriore. S'infilò i guanti di cuoio e spago, accese il motore, lo provò, e uscì finalmente nelU. via. La signora Ines non era ancora pron1.:1, ina non si fece attendcre: scese mentre il marito, m pìedi davanti alla macchina, la guarda, a compiaciuto Ceno, la signora Mombclli non era gio\ ani•sima (il suo ra. ga-u.o più grande faceva la prima liceale), ma ancora piaceva: per andare al C"oncorsO ippico si t>ra mena un abito a fiori, un cappello di paglia a tesa larga, k scarpe di vernice i: pcrsino le calze in seta pura \clatissimc, che di solito usava per l'opera e per lt· ~raie al circolo. Da quel chc aveva vi11;tosulle riviste di varietà t• nei giornali Luce, le sembrava d'essert' a posto. In pochi minu1i, l'automobile traHrSÒ la città tranquilla sotto il caldo solc vrima• \'erilr-, e giunse in ,.,isu, dello stadio: per il concoriO ippico, erano siati cretti ciei pennoni con le bandicrc, e, vicU,o all'ingresso, era una coppia di carabinieri a 1..avallo. Una guardia di ciuà, impacciata per la poca pra1ica dei segnali, ma orgogliosa di quei s.cr.+zio d'eccezione, rece cenno vc-rso il prato del poucggio: il signor Antonio, con una cur\fa ch'egli giudicò elegantiJsima, si cacciò nd mucchio e prese il tagliando dal cus1od•• del Rad, mentrt' la signora rnettcv:. con difficoltà i piedi sull'erba. La trib,,ina t'ra già piena di gt"ntc, e soltanto poche persone sede\ ano nei popol ..- ri Nel prato diversi oslacoli apparivano lungo una pista $inuo:1a appena tra("('ia1a: da una spccie di chìoschetto sopracln'ato, due altoparlanti annunziavano i cavaEeri e i risultati. Il signor Antonio e la moglie UO\'arono per miracolo due posii vicini, si 1edet1ero, ma non erano COIHc-nti: tu lii visi scon0Kiu1i, intorno. e-Spcrianio che arrivi qualcuno dei nouri :t, ouct\Ò la signora, cercando di intt'ressarsi alle gar('. I concorrenti, quasi tulli ufficiali, dopo csSc:rsi pre• sentati di f,omc alla tribuna, \aiutando con la mano alla bustina, affrontavano il percorso, saltando con grazia gli ouacoli adorni ji bandierine e Che bei cavallini », ouervò la Mombelli, cercando di leggere nel pro• g1amma e Ma perché, Antonio, li (an correre uno alla volta? ». e € 13 regola >, spiegò il marito, e ceno però che così, a noi profani, M:mbra che facciano 1ut1i la steua cosa> . Sul viale davanti alla tribuna \·idero 6nalmcnte i loro amici migliori, i Perctll, e li chiamarono con dei cenni. e Tu, Anto• nio >, di»c la signora f ncs, • dovreui cedere il posto alla Iole, e stare in piedi col Kt'ometra ». Anche i Peretti erano, molto in ordine, la signora aveva un vestito nuo• viuimo, e la sua amica si congratulò. « E poi, che bella giornata », dine, « si sente proprio che siamo in primavera. Ti di\·eru, e.ara?». L'ahoparlante annunziò: e Capitano Za♦ noni, cav<'.llo Argalia. Penalità zero, percorso netto ». e Vuol dire», spiegò Mombclli, che intanto aveva avu10 modo di comprt>ndere la meccanica del gioco, e-('he non ha hut• lato giù nessun ostacolo ». ' e Ma che bravo >, oucrvò la sisnora Iole, e quante Co~ che sa >. e t uo urficiale del Reggimento Cuide •• continuò il signor Anlonio, soddisfatto, e si vede dal bavero. Quell'altro cavallo invece ha rifiutato l'ouacolo ». E scuotendo il capo dinanzi all'imperizia del concorrente, Mombelli ebbe per un istante l'imprcuiont' di capir qualcosa di ippica, o per lo meno d'esser riulCito a di,.•ertirsi Vi fo un momento di sosta, prima del e-Premio Amazzoni» e• ~li sposi .cesi-ro, tallio per muo,,crsi un poco. Il viale davanti alla tribuna era anirnatiuimo da un passeggio proprio dom(•nicale . si vede\•:rno hpersone più note della città, saluli e <':011\· menti davano un'aria di intimità alla riunione- Anche il geometra Pcreui era com• piaciuto. e€ stata un'ottima idea quella del col'lcorso >, osservò, • $01\ cose che dànno del movimt•nto, e poi si ha modo di panare una domenit.a diversa dalle solite » Le signore camminavano per conio loro. parlando soddisfalle e Hai \ isto come 1i compon.t la nobiltà? > diuc la lne) .. e-fan. no cosi per essere no1ati ». Il gruppo delle persone più clcgano, più in "ista, non portava dei bei vesthi. Conti arianwnte alle idee delle signore borghe- ~i, gli abiti cran piullosto tras<:urati, di taglio sporti\'o, e un paio di dame avevano pt'rsino lr- gonne-pantaloni. Anche negli at4 teggiamcnti, queste penane clettl· appari- \'l\no molto spregiudiratc: ncuuna a, cva \oluto salire in tribuna, 111a si erano riu• nitt" f,a loro, occupando i tavoli con gli ombrelloni del bar, c., poiché da Il non ,i vedeva nientc, di tan10 in tanto si avvia♦ \ ano a gruppi verso i popolari, e dei giovauotti e delle sìgnorine si cran messi a sedrre sulle scalclle in legno delle tribune, ridendo e chiacchierando a voce aha, qua. :i a far vedere che dispreuavano la <'Onl· pos.1ez.za La signora loie e la sua amica \Olevano ~mbrar sdegnate, ma, in cuor loro, ammir.nano 1an1a disinvoltura, tanto più che gli uf6ciali, con gli uivaloni impolvcrati e il frustino sotto al braccio, fra un pcrcorS<'Ie l'altro si univano a quella e bella gente». Eran quasi le cinque, e bt•n pochi orm.ti s1 interc-ssavano dei C&\'alli e del loro im• mutabile carosello. e O0111.i.111a\'rt:mo la premiaz.iou<' », dis~ Mombclli, « si pomtbbc fare una corsa \CUO que!l'or.i. per \I'• dcrla > Ma, lui per il primo, part\•a llt' avcs$e pochiuima \'oglia: la moglie aH\ a perso 11 foglio dd programma, t' ~i cons.olò os.M"nando che le classifiche le J.vreb\x vi:.te sul giornale c. Lei, geometra, è qui con la macchina? Sc no, \'i possiamo portar giù noi > Mentre stav,rno dirigendosi veno il po. steggio1 un brusio annnò la folla, e i due amici si fermarono di colpo, con rorecchio ,Htento: gli altoparlanti avt·,ano comincialo a tr,1\metter(' i risuha1i delle- partite d1 c.-lcio MASSIMO ALBERINl

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