Omnibus - anno II - n.15 - 9 aprile 1938

PECHINO - COMMERClO DI BOOOBJNI GIAPPONESI DAVANTI A ON TE1fPIO OINEBE pN t1anqu1llart> i c1nes1 imballati nel fagotto. E i dut· clandc!;tini avevan ri• chiesto questa garanzia, perché proprio in quell'epoca i trafficanti avevano sco- \·ato un imbroglio magrn&:o: inta~cato il pn·n:o del contrahbando ne- facevano p,11 tt• col comandante d1 una « carretl~t, qu~•lunque e questi g.tr.mtiva agli intnc..,.,ati di portarli .t de,;tinazionc. Si ~1 quanto -.ono mgenui i cinesi che ~ioc,rno c,;oin·rchit·tti fino a "-Cttant'anni. ço,ì l'imbro~lio era facile. Arrivati in vio;ta di quakhc lume, ,i fermavano le macchine e ,i diceva loro « Eccovi ,lrrivati I Adesso vi _portiamo in barca fin fuori del ll.te'>l·.Qursti ~no ~li Stati Uniti ,. Sbarcati ,ulla 'ìpiaggia, quelli girov.;1g.t\ J.110 un po' JX-'rfinire nelle carceri di quakhe città del Mc-.sico o clt·l Nicar,urua o della Co'ìtarica. Ordinai che d{·,'-t·ro loro da mangian·, e intanto mi ,;fon..1vo p<'r trovare una \'ia d'u1.cita 1.:hemi cvita'-<..enoie, <lato che la poli;,ia di Oakland è '>everi~sima <' ispeziona di ,orprc,a, ma- ~ari a cinquanta miglia al largo . .\rrivati a destinazione, attraccammo .tlle banchine del legname. 1 sacch.i di concime li avremmo scaricati per ultimo, nel porto grande. Bi"-<>gnavqauindi apurofìture della minore ~orveglianza della polizi:1 che vigilava !lpe- <.Ìalmt:ntl.''iui piro-.c<tfiprovc-nicnti dai porti d<·ll'A"·'· Prr ogni evenienza, feci rinchiudere i due cine,i nello sgabuzzino della cancelleria. J marinai stavano attenti a tutti i miei movim<'nti: ~i trattava di u'iCitne con furbizia. altrimenti il mio prc..,tigio ,\ bordo era pl·rduto. SJ>(·<lirci dul' cLmd(·,tini a terra, con un p1e:tt·,to qu:ilunqut'. o la,ciare che ('0tra!>f.eroin qu,1lche na,condii;:lio, non era possibile. All'estremità della bant·hin;.t si trovavano i cancelli d1 ff"rro dell'llarbour Polia, con agenti molto abili nel verificare Ci!rte e libretti di immatricolazione. Lo ,carico df'l t.woL.ame.unma..,.,ato in CO)X'rt<l <\ pru,1 V("- niva dfottuato a m,·no di gro,¾' maone cht.·, riempite di mano in mano, ,i ,1,;ostavano, .1ccodando,;:i\erso poppa. A mezzogiorno (' alle otto di ,era arrivav.\ un rimorchiaton· t· il convoglio .ittravt'r,,wa la rada, ptr finire oltrc un piccolo proinontorio, dov<' ,i ?..ililil't\v;mo i t.·,1pam\oni della Gi·nt•ral e ) Company. Al mio progl'lt0 0<.l'orreva ~u~~~u U)U <::::§1~ (9:l~~U't:r~~© l'o<curità romplcta e l'au,ilio di una ,_________________________________________ ~~,::~:~~1.c~~t•r~t~~o~:~ ~11t~ ~~01~.~~n;hi~~~~ ~ IECI anni fa mi trovavo col pi- ~ ro,rafo da carico in un porto dell'America del Sud e· aspettavo ("he finissero di caricare \acchi di concime chimico e alcune tonnellate di 1c-gname, per tra~portarli fino a Oakland; poi me ne sarei tornato a ca,;:a pc..·rdue mc~i, già che la nave dove-va <·,~er mc1.,a in dì~anno. Per questo ero .dlcgro; andavo dietro ai capricci più ,ciocchi che mi venivano in mente. In quell'epoca navigavo per conto di un armatore che noi chiamavamo e nrngugmn ~ a cama del fastidio che ci dava ad ogni rimpatrio. Avevo.capito che siccome da un uomo di quella ~pccic non c'era da cavare un centc- ..imo, sarebbe stato stoho non tentare di guadagnare per conto proprio. Conoscevo abbastanza l'America del Sud: un paese che vuole occhi aperti. Ed t·cco come si wolsc la faccenda. In quel porto t'ro attracc.tto un po' fuori mano, lungo una banchina fret1ucn1ata specialmente da piccole navi. Pili che sulle navi 11traffico maggiore ,i ,volgeva ~ulla banchina : merciai ambulanti, prestigiatori, <.ensali, donne, gente di tutte le razze stavan lì tutto il giorno a contrattare, a ridere o a dar ,pcttacolo. I marinai poi s<.endevano a t<·rr;i ogni momento, tanto che io ne mi-.i uno di guardia in cima .db scala, ordinandogli di non lasciar ~cenderc o ~.1lirenessuno. I marinai vanno matti pn il coltdlo col c. C"rk >. lt• lame da ra..oio, certe fotografie, e magari compi a110 magliette di seta artificiale CO· lor ro~~o fuoco e poi girano '-Cnza giac("hetta e tengono le mani in tasca. Eravamo lì da quattro giorni e ~c.-mpre, \Jt.'r'-O'\era, arrivava un tale vestito di ,ruro, con due gros1ti fagotti a tracolla. Chiedeva di montare a bordo, per vendere tagli di stoffa inglc\C e maglioni di lana. Arrivato fino in cima alla ~cala, diceva: « È \'ero che and,ilc in Califomia? Ebbene, so che lag- ,l{iù c'è un gran brutto tempo. e fare- ~te bene a comperare qualcma ... >. Ma io, dal ponte, stavo attento e fi~chiavo ("Oll le dita in bocca. Il marinaio striznva l'occhio, e !'.altro ,'allontanava weho. Il quinto giorno, mentre sorvegliavo se i boccaporti venivano chiu5i e q• il carico sopra coperta era « francato, ~olidamente, quel tipo mi ,;i avvicinò. rnterpcllarc un com,.1ndante al momento della partenza è un ri,chio per <·hiunque, ~pccialmcntc quando ,;i tratta d'un comandante d'una e carretta » che deve tenere d'occhio tutto, dai c;t\ i alle c-~1tcne dalle polizze di carico :1I manifesto ddlr provvi~te. Lo allontanai con un gesto, dicendogli di andarsene. Quello traballò malamente (.' finì addO"'Walla manica a vento; ma 1teguitò a '-Orridcre e ad additanni il fai;!OtlO po'i..ltOcontro la murata. « La vo'itr,l gente vuole comperare ... mi conoscono tutti ... , e intanto ,cioi;lieva i nodi. e Se vi faccio vedere le ma~lie di lana e le mutande felpate, me ne ordinrrete una dozzina ... ,. La~ciai che allineasse calze e maglie, pennelli da barba e scatolette, e lo invitai a cavar fuori tutto, anche i pa~• <.·hetti di I.ime e i tubetti di pasta dentifricia Ancora lo pregai di mostrarrni il contC'nuto di tutt,l una !>f."ri<di- astucci, li tipo ~•affannava a s.copcrc-hiarc, a laet.•rarc involuui di cellofan Quando la mmtra fu ordinata completamente, mi piantai a gambe largh<' di fronte a lui e gli di~si : « Tuttt' porch<-rie! Mctti dentro (· fila! ,. L'altro non rispose: si mi~ in ginocchio a ri<.hiuderc le M:atok e a rifart' le pile di calze. Poi si alzò in piPdi '-Orride-ndo e mi di~!le: « Se andate in California ... ,. «\'attene! » mi misi a gridare; e coi piedi gli ammucchiai la roba. L'altro andò .-1llamurata, trao;.cinòil secondo fagotto ,;in sotto la paratia del castello di prua dove i marinai ~•eran radunati. e domandò di nuovo: e \'<Ji ,111d.1tein Californi.i, non è vero? ». « Sì ,. ri,;po,;cro i marinai. « Ebhene, so che laggiù fa un freddo cane, e vi lascio tutta questa roba per pochi pesos». Ero 'ìul punto di prc"nderlo a pugni : non vole\'O ch<' la mia gente ~i face'i.se imbmglian•. Ma proprio in quel momento il ~·condo ufficiale mi ("h1amò dal ponte, per il di!;brigo di certe pratiche urgenti. Co,ì non mi intere ..s.ai più del 111crca11te;quando tornai ad intcrc\-.anncnt.· eravamo da otto ore in naviga7ionc e la faccenda aveva pre· ,o una piega dl'l tutto unprevedibilc. :'\'avigavamo già da otto ore cd era- \'ilmo vicino a certe ,cogliere: pcricolo1..eche m'avevano obbligato a tener le ~~~~~~ fiua::~~•ia a~~~e v:niv~~,~~\ 1i~ late rasente l,1 superficie. Smontai verso la mezzanotte. Imboccando il corridoio chr menava alla mia cabina, incontrai due marin.ii che stavan borbottando tra loro e <·hr, non appena mi vidc,o, s'impala1ono contro la parete. Uno di e'l,~i,mentre pa,'i.avo, ~i 101,c i! hnrctto (' mi fece ,e~o di fermarmi. e Ebbene, che vi piglia? :t dissi io, già irritato çhc i due non ave'ìscro tenutq conto della mia proibizione di entrare nei locali ri\Crvati agli ufficiali : « Siamo ancora con le ~tupidagginj della pa~tao;ciutta chr ,a di petrolio? ... ». « È per un gros~o imbroglio :t, mi ri- <,po!ICil marinaio, « e abbiamo deciso di parlare con lei... Ci sono due perwnr a bordo ... >. Cominciai a )x-.,tcmmiarc: mille volte ,tvc\·o ripetuto di tener d'occhio fa gente che girellava <;0pra la banchina. Di clande~tini non ne volC\'O ,;a pere; e ad ogni fra~e m'arrabbiavo sempre più i poi ordin<\i ai due di raccontarmi la fac("cnda per disteso. e i\llora parlo io,, propose quello chr mi aveva fennato. « Tu hai fatto un pasticcio dcli~ malora.. Non è vero che t'eri accorto che l'affare era troppo buono e puzzava di truffa ... ». « Che affare? > lo interruppi, cercando di mantenermi calmo. L'altro ri~ìrava il berretto : « L'affare dei cine,;:i... >. « A"evo detto di non comperare niente :t, 'ì'introm.ise il ~econdo marinaio. « Siete \'Oi che a\·cte insistito per la colletta ... ,. A qm•,;to punto, afferrai per il collo quello che pili aveva la faccia da stupido r lo ~e-rollai· « Vuoi ~piegarmi cht· co,;:'è qu(•~to maledetto affare? .. Av(·tc comperato dai cinesi? >. « Ecco... quel tale che è montato a bordo mf"ntrc ,i ,tavan mollando ~lì ormeggi ... ». « Quello dei fa~otti di 1.1offa? >. e Sì. proprio quello... Prima di andant'lll\ ci ha detto : " Il vo,;;tro comandante non mi ha nc-:inche lasciato parlare, e vi a~~icuro che devo ,;barazzarmi di quc,;:t,t roba, perché mi cercano ... Se ~ietc furbi, vt> la prendete, e quando ve la ~arctc di\'i~a tra tutti voialtri, ne,,;uno potrà ficcare il na~... Vl' la lascio prr pochi pesos ". Allora ho voluto vedere la roba <.' qu<'llo ha di~fatto uno dei due sacchi che aveva con ,;é continuando a domandar(': " \'oi andate in California. no?". E noi dicevamo di sì e intanto si guardava le mutande di lana t.· le altre CO\C, Quando ci disse l'ultimo prezzo di tutto il blocco, non c'cra ne~uno ("hc potcs,c ~borqrc la ,omma, e al\or,l propo,i di fare una collet• ta e di ,partire. Così gli pagammo cirrn trecento lirc, e lui ,;i battè la fronte con b mano: " Prcnclrtt.' anche l' .\ltro, ma faniamo in fretta, o;cno il comandante torna.. \'t• lo cedo ,\ metà prezzo... ". E noi. p,-r non e1.scr \COpt·rti, mentrt· quel tale ~l· ne andava per la <iCaletta,ahbiamo l,!C'ltatoil \C'- condo "acco, c-he cra \Cr,1mente l'normc. giù dal boccaporto e ,ubito abbiamo ,entito gridare ... ,. Mi1.i le mani in ta,ca, p<'r prudcn;,.a.. ~fi ,HTompa~narono rtclla ~tiva numero quattro, a pru,,. Fuori dell'~1lloizgio. i marinai. invecc di dormin·, ù·- ram, allinc-ati come p{'r la vi~ita medir.1. Si rnlla,-,1 forte. Tra gli \Co~,oni e la rabbia. mi vcnnrro in gola tali imprcrn;,ioni che i due m,irina.i ,i frrm.trono a tre gradìni '-Opra la mia tt',t.t Quando fummo abha~so, mi mo~trarono il ,acco. Era ancora legato, ma qu"lcuno. con un coltello, l'aveva ~qul\rciato da un lato. Dentro. c't'rano due cine\i, imballati con un mucchio di giornali vecchi. ,. hene inc.lstr:ni imi<"- me, <'ia,;cuno ~trin,gendo tra le ginocchia un ginocchio dl'il'altro e çon J(' bracci.i buttate intorno al collo in u11,1 po'litura da fachiri. Li tirammo fuori, erano tutti ammaccati; e dovevano ringr<1Ziarr un mucchio di !lacchi vuoti che a\Jcva parato il colpo. Mi guardarono fi,;:so: rrano molto ,tupi ti d, non essere bastonati. Finalmente uno dei due cominciò a ri~oondcrc alle mie do- ,nande: barhugliav;t I 1ngle~edelle b:tn• chim~. e \i aiutava gc-'ilicolando. In bre\'e, raccontò che avevano sborsato .11mercante una cifra di~rcta, a patto che questi li imharca-.sc di frodo ~- pra un piroscafo diretto in qualche parte degli Stati Uniti. Volevan rag- ~iungere i loro parenti che avevano impiantato un negozio per smacchiare i ve,titi; e l'immigra1ione era chiuc;a. Ora .-.i raccomandavano di non c~serc ~barcati in altro paese che non ro~~e la California r giuravano d'essrr pronti a raggiungere la co,ta nuotando. Erano malandati e ne provai compa,sionc. Ades'l.Ocapiv0 perché mai il tipo a\'eva tanto in<:.istitonella sua domand.t: « Andate in California, no?,; la ri~po-;ta dei marinai dovcva ~crvirgli Xon mi re,.t..tva che ricorr<·rc a un incidente che ritard,1,-.c l'opcra7ione di ,e.trico. Alk quattro del pomeriggio, d'.,cc-ordo col capo macchini,ta. feci in modo chc i verricrlli ,i fenna~~ro di colpo; <.' dic-hìarai ..tgli ,caricatori < he il gu,,..,.to non ,arcbbr 'ìtato ripar;.1toprima del t1amonto; e che, intendendo di riprendere il marc la notte ,tc:).,,l, ero pronto a pagar(' le ore \uppkmcniari. Co~ì potevo confidan· ncll'o~curità. Venne l'ora dei dur cinl'-.i. N,1,<01..ti in un ripo~tiglio d.1 cinque giorni, con un ri("amhio d'ari,1 '-C:11-.,0, t· costretti a dormire in piedi e a tutto il resto in uno spazio di pochi palmi, ,;:'eran fatti di colon· di alga in "('<'Cae non ri11. ,civano m·mmeno ., parlare. Era.no tanto intontiti che quasi dovetti pre- ~l\rli di credcrt· al mio di:s.co.-..o. \'erw ~ra feci cucire imic-me due teli e li incatramai con cura; poi vi praticai due buchi, in modo che l'aria potc~,e circolar<· e a furia di cordctte as-.i. curai ~ul fondo e ~ui fianchi dell'involucro tre cinture di ~ugheri. Jnfine diedi ordint" al primo macchini,;:ta di rinwttrre in funzione i verricelli. Alle dicci il ciclo era o;curo. Non mancava molto alla partcma. Le maone che aspettavano il rimorchio erano '\Opr:wvrnto. Allora feci mcire i due cine~i e li infilai nel ,acco. Ricorderò ,cmprt' i loro occhi: due occhi di gente cht· ;lon ~a ,._. deve morire e che non ha la forza di parlarl·. Li awvo pmv- \'('<lut1di un <·oltcllo: « Quando capirete chr il ~aC'Coè fcnno ». dì~si loro, -<" tagliate la tl'la t con dut bracciate \-i porterete a riva. E buona fortuna! >. L,i bocca dell'in\'olucro fu legata c le due teqc sp;1rirono. Sottovtnto. proprio a piombo 'ìOtto lo ,pccchio di poppa. ,\vc,·o mandato un marin,1io <·on una barca. eh(' fingesse di « picchctt;ur- » intoino al timone. Ordinai al macchini,;ta di far molto chias- ,o dando ,fogo .1llc valvole dri vnricelli. e frci ~1'tt<1rti.•l ,acco, dopo a\'erlo pronrduto di un,\ cirna. Il ,ac.·co galltggiava pc-rfrttrunrntc-, per via delle cinture di ~ughl·ro. Il m,1rinaio che fa. n·va da pl\lo pre~,· la cima, trn,;;cinò il ,acco fino ..1ll'ultim.1delle maone carichl·, pa... ,;Ò la cima ,lltorno alla tC'..,tadi un bullonr c-he ,poi~c\·,1 dal f.t<;("i,1rnc, l' tnrnò ,1 bordo in un baleno. Prim.t di nu-u,111ottc arrivò il rimor- < hi;1torc. e la fila delle chiatte ,filò da poppa a prua. Tutti i marinai <'rnno a murata. Il <;acco fu vio;ibilr per qualdH" minuto. una macchia nera sopra l'acqu<l un po' meno nera. Mentre sparivi.\ mi ~altò il tC\lJ. un pensiero trem<·ndo: che quakhc motoscafo lo in- \'e'ii'-~t' con l.1 prua r rompc,;c;c le co- ,tolr ai due; <", ~ubito dopo, un altro: ("he. traversando la ._eia di qualche gro,;:1..0piroscafo, il ,acco vcnis,;e sommc·rso. L'acqua ~arebbc entrata per i due fori e il sacco avrebbe navigato \Otto la superficie. A mezzanotte manovrammo per entrare nel porto grande. Per quattro giorni girai nel quartiere cinese, e leggevo tutte le insegne ,;çritte in ingle1.e e se m'imbattevo in un nrgo1io per la smacchiatura dei vestiti, entravo a informarmi delle tarirfc. ~a nr-.suno dri cinc,i mostrò di riconoscenni, e la faccenda mi lasciò per 1.crnpre un dubbio, molto tri!lte, triste come la faccia dei due clandestini nel momento che .,i infilavano dentro il BARTOLOMEO NARIZZANO ITINBRARIGOALANTI IN 17 NAZIONI Stacchini ~~: 0d!~:~tt~J~~~::: dr lalrnto " d1\·trlenh11l'All!OI • ''Mcreurc d• FrOHt>&" Stacchini ~o~~::~:-~~~~:~!~~: ti•, In ltaha e •ll'Htero. HHEMA• "W~r Z.1itwng" Stacchini ~1~'t.'.1it:1:~inf~~~~.n.~~~ BUDAPEST- "Atti .Vap"lo" L. 7 • VI ediaio11e "LA PRORA" PILLAed avretegraL'APERITIVO DEGLI INTENDITORI ■. A, fl'RATl!:LLI PILLA a. C, - V&N&ZIA i ., ·c;~~~~;o;~ s~- 1~ ~ ILLUSTRATA RIZZOLI f - . l lmm;"'"" 1•;.;,;oJ,11, r,hbl;u,oo< • J;. l 1 •pcmc.tttÌmAn,liJi 16 r.a,i,d,11.anuouopcu f JCESARE BORGIA J Lasuavitala,sufaami[ilsiau,oteimpi J .. A CUltA DI GUSTAVO SACEttDOTE J : t 1.. primi n,~ocniont documtl'IUU di lutU • l.11viu di Cc-urt Borgi.11,Ml qu.11Jro J,; (.11n; I t dti ptn0n.11ggi tu cui ,i mMU, ntll.l ctrchi.11 ... ) - (,.mil 1 iirt i 1 n cui ,;)~, ncll'.11mbicn1cstorico e l mor.1e nt qu.11lcoptrÒ: un.l ,iu Ìl'Kluicu e Koncffl.antc, m.l .lnchc ri,nA di .aud.11,iet ul- 'I. volu illuminau da .11!tcupiruio11i L'.11utorc, i .. gii noto f'" .lH1' cuuto un.l .. Yit,i Ji e,,,_ 1· - :::..n~:::i::.1:,~~hJJ,: d:fj:}uifo'':]~: ),,. co111pil.11qtouota opeu col ricooo J1Ci un m1t,ri11, Jtorico e J',.rchivio rigid1mcn1c :J i J.. ,m,... ,;•• c;m 900 ..... 11.,....... ; IJ ;. ,o,o<,ko !g,,mnno ;. q,D,o ,ol,m,. OK"' J;,~.,,, ''"'',J "'"'I• ;,, "'""J,t,. ,ull,• '"J,a,I'" " u11tnl•i 90. G j Ab~;·~~:f I MlUJfO • rt.uu CARLO ERBJ. I i •..._.,1;..,\C.C.P-l.•.1•!.'076i.i,,ui., lt,iu•li ~ C. ~ ~~""l~l"t.""'t~ Unlibrcohehasuperalato tiratudraicentomcoilpaIie I• DUI I MARGHERITA SABAFTTI Oollesione n1,e Soie"con33 tav. fuori testo o 6 autografi L. 20 XVII EDIZIONE 105° MIGLIAIO .t stato tradotto in mite le lin· gue. t; letto in tutto il mondo oon intereue sempre ore10ente. ♦♦♦ Una.ltrolibrooheba raggiunto il centesimomigliaioè IL POSTO liELMOIIDO di VIRGILBIOROCCHI Questorom.a.osèo la prima parte del ciolodsl FIOLI1JODL'UOMO ohe comprendeanche n. DESTI· NO IN PUGNO e LA B oçu SULL'ONDA• ohe ai oonolnder!. a. giorni oon Il TRAMONTO DELLE STELLE il più 1.ppwion&toe divertente fn. i roman1idiVirgilioBrocchi 1 un'operapoderoeaoheai puòleggere oon grande diletUI anche aensaoonoaoerei precedentivolumi del famosociclo. A.MONDADORI

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