IAIAMIBA ~~@l'C!fl~~ DIMETTERNICH ~ HA 1 DUE PARTITI che all'apparire ! della fotografia s1 scagliarono l'uno contro l'altro, hattendosi m nome del 1..:a,·alletto contro il treppiedi e v1ceverSA, ,1 fu una ten.a categoria d1 persone che S\.'0Za partecipare a queste d1scl1ssion1, non essendo né pittori né fotografi, 101ra\'1dt:ro nella nuova 101.enztone una fonte inesauribile di risorse per la loro attività e l'accolsero. se cosi s1 può dire, a braccia aperte. Parlo dei governanti d'Europa e del più 11lum1nato di essi, 11 Gabinetto di Vienna, che si trasformò, per l'occasione, m un ,·ero e proprio gabinetto foto~rafico. ,i;ouo la spinta del principe d1 Metternich, I rnratt1 dei pili celebri rivoluzionari furono accaparrati dai capi delle vane polizie europee che diventarono, rr pour ra1ue, 1 pm grandi co\lcz.ionisu privati, anzi segreti, di quel prezioso e frng1le capolavoro che I musei oggi csponi;i:ono ~otto vetro: 11 dagherrotipo, Quello che Mazzini si era fatto fare nel 1854, durante la sua permanenza a Londra, fu uno dei pezzi più ricercati da questi eccezionali amatori d'arte. Il ~ovemo sardo e quello d1 Vienna riuscirono finalmente a procurarsene 0 delle copie, corrompendo 1\ foto~rafo, per diffonderle tra i loro agenti d1 polizia. Una di queste copie fu passata dal l(0verno della confederazione elvetica • a uno scalpcllmo, e questi ne ricavò a sua \·olta un busto dell'agttatore 1talrnno che venne collocato nella sede degli uffici d1 polizia d, Berna, dove serviva all'addestnuncnto quotidiano degli a.genti. Era il tempo in cu, Cavour, rispondendo al rapprescncante diplomatico del ~ovemo ~ardo in lnghilterra,gli scri\'eva: • Mi aff~tto ad accettare l'offerm -che mi fate del mratto a dagherrotipo del nostro amico Mau101. Lsso può aiutarci a rice- \Crlo come si merita, se mai pensasse di farci una nuova \'ÌSitu ,. Si capisce per. ft:ttamente che :\1azzin1, al contrario del~ l'ospitale Cavour che h trO\ava eccellenti, non li potesse soffrire; per quanto !'lomigliant1 i dagherrot1p1 lo manda"·ano m be-.11a. E,di non pote\·a sopportare la loro tinta cadaverica•: il cosp1rntore, abituato a metttrs1 a letto al buio, non poteva contemplarla sen7..a fast1d10 Ma la fotografia era entrata nelle $:nlZie della società e i più fieri r1voluz1onari fa~ cevano a ~ara con l'aristocrazia nel seguire la moda. ;'\lazzin1, tutto austerità e pallore: :\larx col suo sguardo di ~ufo scintillante d1 ebraica luciduà tra le fohe sopracciglia heij:elumc; llertzen che di Londra ave\·a fatto una specie d1 ;'\lecca e della sua povera dimora un luogo di culto per gli intellettuali russi 1mbe\ utt di occidentalismo; 11fiero e tnc,turno Pa- ,1i2z1, J,tiunto a Londra con una copia della ,entenzn su cui era iscritta la sua condanna .1 morte e al quale il d~tmo dO\·eva ri- -it:rbare una nicchia nella Ralleria dei , ittorian1 em1:1ent1; Pisacane, ecc., non si facevano prcj{are due volte. Es!!-iaffollavano le anticamere dei fotografi eleganti. scambiandosi scappellate e inchini. e rinunciando, una volta tanto, alla abitudine d1 andare m giro orrendamente trucrn,tl e travest1t1 per non dare all'occh10 alla polizia. Questn mania degh s1ereoscopi •. scrive 11 marchese Eman.µcle d'Aze~lm, amba~ciatorc saba\1do a Londra, q111110111 " pris dtp111s q11tlq11t ltmps ù /.,,<1111/rpl'rsotl11t1 dt trts ('11rii-u.\ iplsodts. /,ord ti lady ( ;rant·illt hmlf allh se fairt portraicturcr dtmitrtmi'11t cl1t-:J11101h1ommt, "' J14t .\la:::- :mu qui lrur clda la plau ti q11'ils "" rec,mn11rn11 pomi. l'11t au,rt Jois Ji'altUslu ti sn /tmmt st prlu11ttrt11t ti /11rtnt pré1:t11111 qut touis Hlanc éta,, hl st:a,,tt •. Prima che l'apparecchio fotogrnfico J1- '<"ntassc d'u'lo comune, la polizia non d1- ~ponevn per i suoi accertnm<'nt1 chi· delle li(eneriche ,• \ ai;<he indicazioni cont<'nulc nei p,tssaport1, a cui si a~~1un~cn1. in casi eccezionali. qualche ritratto a incisione. Ma la 'lomifdian1:,1 d1 questi rilrRlt! coi modelli cm alquanto prohlemat1ca; e 111 quanto a1 pnssaporti, C facile capire che razza d'aiuto offris'lero, tra11andos1 d1 pcrsonaf:gi che conosce\ ano e prat1ca,·ano l'arte del trucco mcJ,(lio e più del(li a1tort. ,\lc'!'landro Lu1io racconta chc 1 ,cechi r1trat11 mcisi o l11oj,(rafot1 di '.\lazz1n1 erano cosi mcert1 che 1mhroj,(harnno le ricerche dclh, poli.t.1a anziché assecondarle. In quc'!t1 ntrntt1 l'aj.:itatorc italiano 'lembra\fl ora • un maR;iaro, ora un J1plomatico ,·nmtn'!o e rammollitu, un Ercole o un i;<rnnat1ere . 11 Progre'l~U, con P maiu~cola, che '°1cpce e D.,gucrrc c.:rcde,:rno cand1d:unentc d1 scr\"ire, meltc\a nelle mani delfa Sant.1 .\lleanza, gr.mc allA loro imcnz1onc, un'arma d1 çui l.1 reazione !!perunentò tutta l'effic.,cia nella caccia ai hberail che ,1\lorn pullul.l\·.mo per l'Et1ropa e contro 1 quali, ,pes!(o, i mcz71 1rnd17ionali dei r,oliziot11 «.i rin•- la\'nnfl inefficac.:i. L'invenzione ddla folO,-i:ralinehhe per questa catcJ,:orm d1 pcr- ..o..nc la ste!!-Sa 1mporlanza della hu,!-.o\a per I navi~atori e della poherc tfa fuoco rwr j,(li eserc1t1. E.ssa li lihera\'a dai lunj(hi e meticolosi di'lpacci chi: una \Oha i,:li uffici d1 polizia aano ohblii.ta11 a tra- ,mettt:rs1 pt.·r segnah1rs1 1 connotnt1 di una persona ncl"rcata, e che cofòtrmRl"\·ano 1 funzionari a un improbo sforzo di nH:- moria. Cadc\ano I monumentali arch1\"i Jo\"C s1 conservavano gh i11-folio contenenti la descrizione dettai:;li:n.1 d1 lutte le per:<1.oneche la gmsti11a guardava i.:on sn• !-.pclto; e snrge,·ano, al loro pc,sto t· non meno monumentali, ma più as;:c\"ob e completi. i moderni archivi fotoM:rafit:t t·a• paci l.11 nunire le scgnala1ion1 c'lat1,· d1 un r, mero infin11amcntc <òUpenort· d1 pcrson •, l,'uflit·iu t·entralc d1 poln:1a d1 .'\uo\',1 York ne po'-Siede uno uin cinque mil1om J1 carh·ll1111 ,t•..,naletici: ossia tinque per- -.ont:", in media, <'Rlll ventuiuattro ah1tanti. O1,Cn;ufficm d1 pnli11.1 Hnn• dot.110 d1 un npario fotoJ,!rafirn tht· ;1',un t· nrch OMNIBUS LA 8ORD1TA COM.E ASTUZIA POLITICA h 1ho lord Bald•io . Sopra· il dottor Coly11 1 primo millnro di Olanda. (fot, dr, SalaM011, Jphot) porzioni mostruose al tempo degli studi pos1t1v1 e della scuola d':mtropoloRia criminale. li ntrntto fini di essere un documento e \·enne con~iderato da un altro punto di vis1a _ come strumento di reg1Mrnzionc clinica. E fu allora che esso as- ~unse quei caratteri preoccupanti di cui fece, m !.Cgutto, anche quando Lomhro,o pa!i!IÒdi moda, la sua carattcni.t1ca principale. I.a camera oscura d1\enta\'a un annesso della nuncra di $1Curt·na e l'oh1ctt1vo ,1 m1'1e a fart· della polemica. Era il tempo m cui s1 fruRa,·a nclll" circon- ,·nluz,oni ccrchrali di Amleto per scoprir.·i 1 J,(Cnm della follia. ereditaria. Identificando 11~cnio con la p~nia la scuola cri• mmalc ,ervi"a amm1rnh1lmcnte la causa del sociali'lmo, per il quale 1utto ciò che usci\"a dall'ordinario era qualificato horJ.:hesc e ciò che l'nl horj.!hcsc rientrava .1utnm,1t1cumcnte nella sfrrn d'azione ddla ,:nmmalttà. f.: curioso noi.Ire come la fotoj.!rnha l!ÌUd1✓.iaria, unica e sola in un mondo cht· continuamente s1 tra-.fonna e s1 rmno\"a, !'la nmasta forma .-11sommari e Rcncru,;:i prol.:cd1mcnti del tempo m cui J'apparec.:- ch10 fu inventato. I.e suc prove, dc1po un secolo d1 progre"'" tecnici e di perfcz10nament1, e~primono un prcpOtl·ntc dc'lidcno d1 rientrare ncll'aheo • cadaverico , come lo dcfini\a \lanmi, dello '-pcttroscop10 e della da~hcrrot1p1a. S1 ,lttrihu1~ 11ce j,"tcneralmcntc.; qt1e"ta for;:a d0 mer1.ia, cht· fa della macchina, cosi cornt· , iene adoperata nei JlJhinett1 fot•>f,(rnfict <legli uffii.:1tli polizia, un appareci.:hio prl-i.,ioncn. ,11 lcnan· con,t·naMri,mn e a.Ila -.cJt·n1aric1.t dl·ll.i huHKrazia, ncm10.::a pl"r principio d1 ogni novità. i\la hl ragione d1 que11ta fedeltà alle oni;:101 dipende da una necessità di carattere professionale, formatasi alla scuola di antropologia criminale, e che nll'opposlo dcll'cmp,rismo in auge un 1empo, che nel ritratto ,·edeva un puro e semplice documento d'identità, tende a fare della fotof,!rafia una confcs,ione processuale e una tc1111monianza. Ecco perché mentre tutto 1) mondo ,;i mette in maniche di cam1c1a e marcia a testa nuda, compresa la macchina fotoJlrllfica. la polizia nmone ostinatamente fedele alla r«h11gote ot1ocentc!ICll e al cannone dei mastodontici apparecchi ma110\r:.u1 dai p1on1eri della fotn~rafia. Al con1rar10 dej,(11mcor1anu:nt1 d1 unn \'Oha, capaci d1 contcnl·n:, come lo pro\ano 1 rapporti rdatl\ 1 ai co,'-p1ratori, deµ-li apprezzamenti lu,cm1,:hicri !.UII., pcr:.ona di cu, s1 occupinano, il ritratto folOj,!rafico prt·sc.;nta dei rn1atteri cosi pcr,.onali C'.he non "archhe ,·sa,i.:-t·ralo ti parlare d1 una \t:ra e propria !i.Cuoia, pantM:Onabile, nel campc, dclrartc foto.11:rafica, a quella cht· fu per la piuura dcll'Owx.:ento la macahnt innocenza di Rousseau e dei • p1tton della domenica Tutto un mondo di ,cr1,:ini c.,per1enze riposa nei poh-erosi ambulacri delle Rc,::ir Questure in auesa d1 t'""ere i-coperto e \·alorizzato. Lì si celano le fon11 del :.urrcalismo, d1 h !.altcranno fuon. domani, i maestri primitivi Jcll'artt· al nitrato cl'ar,acnto. Il 1)01,tanicn: Jl·lla fotoJ,tr,1fia sarà un agente di Puhhliu1 Sicurt·n,1, con H·nt'ann1 d1 t-t.:rviz10 m una prdt·Uura d1 pronntta. l·:1,Clai!>rt:t la I i.1111 \mhroi.::10 \·nll;ird C\H.I O \1-\Hl\'\I LA C::■aCN::E CHE GIORNO è oggi? Sabato, sembra Ah, si; sabato! li fat10 accaddt lunedl Lunedl poco mancà che tutla la nostra gtnte non moris~ dal ridere. La CO~ era da'"vero buffa Fu co111me1,o un piccolo ,baglio. Bisogna '-3.pNe c:hc nt:lla nostra fabbrica non ci k>llO analfabeti. Potete svegliare durante la notte quah.iasi optraio della no• ,ira fabbrica ~ ordinargli di JCrivere il suo cognome: \'edre1c che lo scriverà Perciò qut'lli del Consi~lio di fabbrica erano disperatissimi. In tre mui l'analfabe1ismo tra nato liquidato, e pochi erano \lati quelli che a\f'\'ano appr,.k> a -.erivt'rf' nella \Cuoia delJa fabbrica Fra questi, Gù~v soltan10 face,a errori. Sbagliava nello scrivere il suo cognomc-. Tahoha dimen• tica\•a la lt:tttr.a es :t, talaltra metteva il punto sulla lruera C' u • c quasi scmprl" dimenticava l'ini.:ial(' e G •· Cli altri in- \CCf' s'ingegna,·ano pur non ,apendo fare ~ran che. Accadde dunl)ut un fatto chc fece di5paait' quelli dt'lla t,oika l\d accorgcni dcll'crrorr fu, pl'r un vero c-iuo, il ca55Ìerc Cert'mia ~fironovich. A~ s.1ibato di51ribul le pa~hr cd al lunedl s1 mi~ a controllare le firme, ma non riu- ,civa a ipuntarla in fauo di esaueaa Sconr un'altra ,·oha le firmi·, I" ad un t1atto ,'accor,e di una rroce Dappertutto k firmr, e qui una eroe.- e Come, una croce'• pn1,ò il ca.uit'rt'. ~ Perché qut'5ta croce? >. Di do\e ,eni\'J. que,ta croce, \e J'anal• fabctii.mo era ~tato definitivamente liquidato c se tu1Li saprvano SC'rivt"re? Il cas5i<'re guardò più attentanwnu• t' vide rhi· la erOCt' era r1clla ri~a rÌS('rvata al cognome Kljèbgnikov, Allora dis5C' al con• 1,1,bik; e Una crocr' •; il contabile Il<' parlò al M"gretario, c que11i diffuse la notili,1 nrlle più .,Jte sferc. La coia \'Cnnc- ben prt"no risaput.1 in tuua la fabbrica, la voce si diffu~ per 11111i laboratori E c-he co~ 11Jva facendo I.i, troi!..a J Come' In tanto trmpo non era• no i1ati capaci di liquid.ut' l'analrabetismo? t L'ispeuort• C"0r'>ti'n w;iro preocrupatissirno <"d ordinò rhe $i chiamasst"ro quelli della t101Àq \Ila hm• i tre giunsero. Si curvarono ,1c-c,1,nto,1l1J r.u,aforlc come fos~ero ddle salsicce e ~u:udarono. Era ,-ero! Nella riga dutinata alla firma di Kljèbgniko,, , 't"ra una rrocc e Chi è qucs10 Kljèhgniko\ > • domandarono i dirigenli Perché ancht' a que- ~to KlJè.h1tnikov non fu in,<'w;nato a scri- ,·.-re? Pcrcht', mentre tutti ,anno 1criverc e ,ano illuminati, qw·no Kljèbgniko, vaga .rncou nt·l buio, ,i ~p1ofonda sempre più 1lt'II(' trncb1C' > Come può accadere una ro1a ,imi le? Chr co,a ha fatto finora la tro1Aa? Che cma nt" pen\ano quelli della lro,Aa) l 111,;sta,·J1u.1 11elruHic1u t:, comr non li 1ip;11ard.u\e la r,u:c-enda, ~i ,1rir111;t',anonel1<' ,palle Poi chiamarono Kljè:b.itniko\ E lui, ope1aio ~pccialiuato, q11a,i q";o1 non le\·n andare. Gli chi1·,t"ro: « Sai scri,·e,e? :t 4. \la Hrto ! • ri,pose e Sai scri\·1•re il tuo to~nomc > • gli domandarono ancnra. { t\hnxhé 1 :t affermò egli. e Voi lo ,apetc cl1t' m'hanno 1cnu10 a «-uola pt'r tre mni dj fila!.. • L'i~pcttort' allargò lt' braccia I membri ddla uo1Aa si 11r111,cro nuovamcn1c nt'lle ,palle. Il cassicre fece H·dere a Kljèbgnikov il foglio paga Poi gli miM"ro in mano il foglio <' gli domandarono; e C'hi ha fotto qucs1a C'IOt'c) >. KljH,p;nikov \'Olsc gli occhi, l(llardà, os• ,cn ò ,I lungo . e SI,, dint- a un tratto fui io a farb I Ero ubriaco fradicio. Kon po1e,o in nrs- ,un modo ricordare il mio rol(nomc. > I.e ri,a s<:<.1ppi,1,roniompro,·\i,amente 111110 intorno. Kl1èbl(nil..o, allar.itò le bracci;1, rnt\t'p:nato. e-!k' ,, dis\Cro i capi ci hai toho un pe\O dal C'11ore' E noi, caro Kljèhgniko,, C'1i·de,Jmo che tu t'og~ira~,i. proprio in qul'\11 lt'mpi di progrcHO, nt"I buio, ncllr lerwbre dcll'analfabetismo. • Quindici 1<Ìo1ni dopo, K.ljèbp:nikov, non 01tnn1e tutta la 111.1scirnza, dl~egnò di nuovo !J croct'. Era di nUO\"0ubriaco. Ma questa \'Olta nc.ssuno fece oi.~·rvazionc. Sa• p.-vano gi~ ch'rp;li era una pnwna chr \·tlCIIEI 1-: ZOSCt;:--.KO l'~ FR \'.\CESE f' un .unerirano a Parigi si incontrano in socie1.\ li francese, con1r di antica dl\C't'ndt"nza, parlòl dt"lla sua famiKlia • e Uno dri miei bi~nonni :t, dice a un c.-rto pun10, ,. fu ghigliottinato durante la ri\·oluzione france1r dc-I 1789 :t \h ,, fa l'americano, « giacché siamo in ar,!,1'.0mrnto,pos~o con(usarvi che mio padre, quindici anni fa, è stato condannato .i.Ila s..·dia drttrica prr fur10 e auas,inio •· \I~ GIOR~ALF. San F,ancùco Ch,onidt ~iunse tt'mpo fa qut"sta lcuera e ~ignor Oirt"ttore, da oga;i ho smesso di brrr il caffè e cnn1inuerò ad a.stenermene finché il Brasik non abbia cambiato la 1Ua forma di 111overno.:':on abbiamo pano in \mt'rica pn dittatori di neuun grnerc; o"nì forma di di1ta1ura dovrt'bbe essere. ..offocau 1111 na~cne per difendere le no- ,1rt' istituzioni democratiche" Onoti~~imo \r1h11r C. "Jnomp~on :t Ln altro letture df'I '1;iornale inviò inw• fC' qu,·,ta lrttcra ~ e Signor Dirtttort', dopo ,1\·rr letto la 1 kt11·ra del martire dtl caffè, Thompson, appar\a ~uli<' colonnt' del Ch,onicl~, vi an• nu11110 eh(' ho drciso da og~i di aumcnt.are il mio comumo giorn;11iero di caffè a tre 1a11t", pa compensare la perdita prodotta dalla anincnu del difcnmre delle democr.ttir. Spero di poter arrivare presto ,, ,r; 1a1.2t·,tiornalirre. Vivano tutti i dittatori dr! Bra1ile. Pos,a la loro tribù pro• ~J>t"l.lf•• John Caflwron >, • ~OSO SE\f PRE p,m1u.alr "''1:li appun1,11,wnti :t, dicc-,a Zoilrau, e pnché ho not.:iw d1t' qudli che .,.1ipcttano non pcnuno d1t" .li difrui d1 qui·lli che ,i fanno ttrnd,11·:, l'IMPERATORE 01 ALFR.EDNEUMANN (Due ,olumi dcli.i "M,,J,w,", Lire-25) Alfred Neumann, il celebre scrittore amico dell'Italia, che da molti anni ha eletto Firenze a su.i residenza, conclude con questo romanto la rie\·oca1ionc dcli.i fortunoSJ: r-sistcn7,.adi Nòipoleone lfl. Ne L'l 11,prr,dore - continu;a7Ìonc e conclusione di '1,uel R..om,m{O Ji 111,co/po";S111to eh ebbe tanto successo quando appane ncll.-i"Mcduu"- l'enigmatica hgura di Napoleone 111 rivive con prodigios.a evidcm.a nel vaslo qu.idro dell'epoca in cui egli regnò. Sullo sfondo di Parigi ogni giorno più bella e più corrott.a, si disegnano la r.ipida linea .ucendentc-,la lent.i lin('.a, discendente del secondo lmpcfo, dal colpo di Stato ali.i gueru di Crime.i, d.all'anentato di Orsini alle due c.impagne d'lt.ilia, dall'impres.a del l\1essico a Sed.1in. È l'etl delle donne bellissime, delle ultime cortigiane illustri, dcli(' ricchen:c rapidamente accumulate e spcrpente,degli enormi scandali di Bors.1, dei grandi odii politici, degli intrighi diplomatici, delle complicnioni intc-rnuionali provocate e affrontate spav.aldamente . MONDADORI I I I Oitim,, 111 11111i 11111 u 111 Il· le scagioni, in lutle lc ore Una ta::a di KARKADÉ BBB vi dona ristoro, alacrità, gioi.i di vivrrc. Btncucre dcl corpo c dello spirito sono racchiusr In quota sana bevanda non tcctta, man/ltnt lo tinta. C!Oit.d.. -· EBE ull• ai,u,n trep.uw • ali' .l. I. P. C. I fl1..ls1&11l,t ll0 .. .t. LAGAITA IN AMOR.E e, •• ,,, Mltll,(dl,' ,,, ,(tlll .. flltll ,,,,,. ,Jt1tli•t1 J.it1•<t1 .. ,,,f..,,,,,,, :·:;,t:·;:,t ;:,.~~";:1;;;~;;:: L,, ,r,,'t,,, ,,••• ,,.'" .. ·"" J,A """'· .; ,.o },,,,~,,,, ,I; , •• ,., '" ,•• ,,, •• ,,,,,, H.,/"'"'• llfltl(1 ..,,,,.p•• f.tlli "'" httli ,I.,,.•• ,o' "''J,,,,..,. 1,.Ji111; ""'· virt'Yt'rJ•, I Wl/t'i ,-,,,,,,.,>rllll >'r li 1.-,.rlr ,,.,,,;,,,1 Jlr' /,, ,,,-•,. e,.,,.,, ""- ,..,,,,..,. ,,~..,.-, ,, Il',_ ,1,-,,., -.r Jv•rrd J11r u,,1,,,/.-11rrt11t/lr • ,S,,/rt'lt1 lf.#lll ►<' Il '1' 'ra,.,11rt' •111, ,,.,,.,.. 1. r•tti•• ,,.,J•,,. ,,,, •11 ,,•; ,/ rS.r11.- 11//1111<' F111to.-itla ,1,, P/ J.,,; ilf t1•(lrt' f,,rfl/,t#/tl Ox11,1,f,r•,,,,, 1 .11., ,,J ,,,, J; .,,,, ,,,,,, ,,,,, ,1,,. p,oJ.,11; ,I; r YISET• MO~ALE Comr le bellr donoc ,nchr le g,u, uuno .olo del • ~pone .il lattt • V I SET -- D0 1nlln1JlenWipubbUcu.l.on•: tutto Un nt.Umanal• Wu1U'at.o c11 ew dh'erret.e &Hld\lJ let.t.ort. l
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