Omnibus - anno II - n.15 - 9 aprile 1938

Daudct, coll'intento di g(•tt.ur ombrl' ,u uno dr1 fond.1tori della repubblira) coll'.1ppart>nt(' t.:ontra!ito fra un Gamhctt.t at•t-o'-tantc,i .1 Bi,marck t' il dittator<.· ddl.1 difr,., na1.io11;1h:, l'uomo ddla rn:auchr. Si capisçe che, dopo la guerra, quc- ,to aspetto drlla figura di Gambetta ..1.ttiri particolarrncntt". Le corf'\n<."civi- , ht· ,i ,lCcumulano ,ulla frontr di colui,. che, membro del ~ovcrno provvi- ,ono ,orto dopo S<'dan. ,;;(•ppcprolun- (!,art.·di più cht quattro rnr,;;i Lt ~uerra dll' poteva dir,i t<:-rminata. S1 ricorda l..'on grande compiat·cnza dw Guglielmo I. ,<.•ntendo lcg~crc in Schiller: « Pm:,.o io far u,rirl' dq;di e<,,ercitidalla tt•rr,, 1.Mttcndo il ,uo!Ò col piede? >, ,I\ t·va llltl'l'fOtto: « Io conosco uno che h_a _,aputo f,lr qut•,;;to: Gambetta >. E ,1 npctt- il ~iudi7iO cli Von dn Golt1: « Gambt·tt;1 fu g-randc conw mini'-tro dt·lla Guc.:rra.. Eg-li è ,t,no vl'ramcntc un C.irnot. I ,uoi c~rciti ,1vn·bbero vinto, incontc,tabilrnc.·ntc. ,;e avc~\ero trovato il loro Bonapartc ... Anche i ,uoi atti comt generale prc,l'llt.\no 111olt1·co!le degne d1 dogio. L'idea. fond,1rncnt.1lc dell'oprr.t~ione, le prime di,J)<),ìzioni, 1 preparativi, _non solo denotano una grande audacia, ma ,tnchc penetrazione !itr..itegica... >. Sono elogi solenni in bocc;.1 di nemici. Ma le cifre non ,ono meno cloqu(·nti. La ,ua attività procligio,a fcn ,<:aturirt diii "-uolo frane<·,(·. tht l'inva;.,orc cr<'dcva <',amto, dodici torpi d'arrnat<.1, ,eict·ntomila uomini, un milione l' cinqucnntomila fucili, mille e qu.Jttn:Kcnto c,,nnoni. E cor;1g~io pc-r-,onale. Un te\timonio oculare, avvcr~ario politico, almeno da principio, il marchese dc C:1,tcllane, rifrri~ce di <.tvera,;.~i'-titoalla ,;ta7ione di Beaugcnc-y all'arrivo della locomotiva t·he portava Gambetta. E,,sa c.:ra lcttC:• ralmt.'ntt' crivellata dalle palle prussiane, e a,..omie-liava a un cinghìal(" sventrato dai canr. Gamhctt;t era rima~to .ti ,uo posto fino all'ultimo minuto pc1: org,111izzarr il ,.1lvatag:~io d<'i re~ti delJ'arm..tta d'Orléan'-. GamOCtta ha pronunziato la famosa frase: « Pl'll'-afCi '-Cmprc, non parlarne mai >. ~on CO'-Ì alla lettera; ma la f~à'l' è la condcmazionc di alcuni pcnodi del 'IUO di,;cor,o di Anger<".(aprile 1872) n(•l quale ,i p,trla di « rivincita imm.rnt'ntc contro h,, ,;po~lia1ion: brut.ili del 1871 >. . Per rivincit,t « immanente > p;1re che 11 G,tmbctta non intende\.,(' una rivin- ,·ita conseguente ad una ~ucrra '-Catc~ n,lta a bella post,1 dalla Francia, ma d,1 un C'oncatrnamento di avH·nimenti, previsto e favorito con piano mctodiro e lungimirante. Paolo Dc,chancl ha riassunto il programma di Gambetta in quc,ti termini : « Conflagrazione europea presto o tardi inevitabile. Ncccs- ,ità per la Germania di M:rvirsi dell'Amtria come strumento di conflitto. lnte,a prevedibile fra l'Austria e la f'urchia. Alleanza indispensabile della Francia, dell'Inghilterra e della Rus- ..ia. I mportanu della qucc;tione d'Oriente. Aggruppa.mento dei popoli latini Francia. Italia, Spag11a, Romania) l~ dei popoli 'llavi. Sforzo cru-rgico per ,rpar.-1re Vienna d,, Bcrlino >. Salvo l'ultimo punto, che, tuttavia, fu anche C'-'>Otentato, l' il oarticolarc.· dell'intcrvc-nto <;pagnol(!, abbiamo qui n:ramtnte, tracciato in anticipo, lo ~volgimento della. politica europea di uitcguerra e della gu<'rra mondiale. ).1orto Gambetta, ne..'iuno si occupò :li Léonic Léon. Gli intimi non l'ama1,1110. i fanatici la detestavano soprattutto pC'r ìa .-..uarcligio,ità. L'accu,a- \,'ano -li C'-SCr(' nelle mani dtl ,uo confe.-..c.or•e non riu<;ci\'ano a comprcnd1·re tome il tribuno, il nemico giurato dd clericalismo, « perdesse il suo tempo> nelle chic¼: famose per l'arte o la storia, nelle quali elisa indugiava per ore a pregare durante i viaggi all'e- '-tcro in ('Ompa~nia del ,uo grandc compagno. Dal canto ,;.uo, c.-..,anon rii,.,Ci\'a a (Onsolar,i dell'abbandono in cui gli amici, gli innumcrC\'Oli « profittatori > dei bei giorni, ia5Cia\'ano la povera tomba di Nizza, che racchiudc\'a k· .-..poglit: del fondatore della terza repubblica. Po<'hi mc-\i dopo la morte del tribun, •· cercò un rifugio a Roma. Fu .1t1chc ricevuta in udienza privata dal papa Lconc Xl JI in'-iCml"con un piccolo gruppo di pclkgrini france~i. « Le pope, qui parie trèJ ble11 ,iotrt la,lgue, a datgnf m'adresstr q1ulq1us poro/es, d'une exquiu et patunelle bten::dllanre ». Prima di morire. raccomandò ai poçhi amici I ima ..tilc fedeli di non pcrpNuare le polemiche sul 'ìUO nome. « Rrrn ,u• répare le passi, rù:n nr com· bit' lr i·ide de mon existt,ut désolée. ]'ni passé ,i Nia le mois dt ,wuemb,e , l uur partir du mois de décembre prh de ultr tombr, si mi.rérablc et si abandonnù. Ronu rntrelir,it la douleur, la tn1tersr. Ct ,ie so,tt qu.e rnl11cs, tombea,a, oHtmtnts, reliqun, souvenirs du passi. Ah . 1 si jr pouvais ,ecommencrr ma L·ie, cette /ois, jr ,ir m, tromperais plus.'•· Nei ('CIHCnariodella na\cita, la Franri.t del Fronte popolar<·, dopo avere di\Cu~'ìo sr ('ra o no il Ca'-Odi commcmorare Leoni.· G;,mbrtta, ha dcci~o di ricordarlo con una cerimonia in minure. Il mini,tro Sarraul l'ha celebrato a Cahor~ con un di~cor-.o che ha voluto e,,.t~re, nel nome di Gambetta, un ,(',·ero riC'hiamo alla rc'-pomab1lltà, a, do\'t'ri rhe la patria impone a quanti non vogliono c,~('rc travolti dalla c:ucrr,t civill'. ).fa non ha drtto chr il fondatore dcli.i 1rrza repubblica, il g-r.1ncl(' italiano che '-alvò l'onore della Franci;1 durarltC" l'inva,;ionr. o~~i non ~,1pr<'bl)(r.•a\,;c-gna~i all'altra inva'ìione. 1 <p1l'lla ,nvictica ENRICO VENTURI O ■ NIBUS FANTERIA. GIAPPONESE SULLA STRADA FERRATA DI KANOSKAO Il Re Sole non faceva bagni Le LL. MM il re e la regina d'lnghil1nra hanno graziosamcnlc acccllato l'in\·ito del presidente dc-Ila Repubblica francese e il 28 giugno saranno a Parigi in visita uf • ficiale. Il signor Lcbrun spera fcnnamcntc che la augusta visita poua conferire un certo lustro alla sua poco pres1igiosa persona e infondere un po· di viia.Jità al Gabineuo dell'epoca, che, qualunque cHo sia, ne avrà cer1amcntc bi50~no. Dal momento in cui le Loro ~lacs1à hanno acccuato ufficialmente l'im·ito, è rnir.uo in isccna il personaggio principale: il capo del protocollo del minis1ero degli Es1cri, cui incombe il grave e pericoloso compito di prevedere e organizzarc tutto, \ ia~gio, alloggio, fesicggiamenti, ricc\·imcnti, pranzi, ccc., e che sarà responsabile di tutto. li capo del protocollo (noi diremmo del cerimoniale) del Quai d'Orsay è il signor Maurice Lozé, uno dei più noti e brillanti sportivi di Francia: boxeur, schcnnitorc, nuotalorc e au1omobilista. Ma i prepautivi per 1:1, visita lo faranno sudare più di tuui questi sport mc-ui a!llicmc. Già da più settimane egli è in gran da fare, e già le disposizioni generali sono prese. Non si sa 5C i sovrani si imbarcheranno sul vecchio yachl « Victoria and Albert >, ma, quale che sia la nave che sceglieranno, una scorta d'onore di deslroyers e di sottomarini francesi li accompagnerà nella tuvc-rsata del Canalt. Quindi il re e la regina viaggeranno nel 1rcno speciale del prcsidcn1c, e scenderanno alla stazione del Bois dc Boulogne; quindi, insieme col presidente e coo la signora Lebrun, e con grande scorta d'onore, percorreranno l'Avcnuc Foch, Piace dc l'ttoilc, i Champs-Elyséc-s, fino alI Elysée, il palazzo presidenziale. ~-la dove alloggeranno? t. questo il gra\'C problema, che tonncnta da più settimane lo schermitore Lozé. Jn pa.su.to, i sovrani d'Inghilterra che visitavano Parigi solcvano alloggiare all'ambasciat.i d'Inghilterra. Ma questa volta l'ambasciatore Phipps ha fatto rilevare che i locali sarebbero un poco ristretti. D'altro canto Chautcmps con molto tatto dichiarò che per il go\ erno francese ~arebbe stato un onore ospitare i sovrani d'Inghilterra in una casa francese. Ed ceco lo schumitorc Lozé alla ricerca affannosa della «casa> france-se degna degli augus1i ospiti. Si pensò, dapprima, ad adattare alla circostanza il primo piano del magnifico Quai d'Orsay. ~la i tecnici calcolarono che l'adattamento sarebbe costato ,.ma somma pari, all'incirca, a 12 milioni di lire italiane. Si urebbe anche dovuto rifare tuua la decoral.ionc sotto il controllo del direttore generale delle Belle Arti. Il palazzo presidenziale, l'Elisco, è fuori questione, perché angusto. 1folti rimpiangono che non si sia seguita in tempo una proposta di Léon Bluffi, di varf anni fa: e cioè di CO'llruirc un ca• stello in pieno Bois dc Boulogne, apposta per alloggiarvi ospiti illustri. Si pensò anche all'Hòtcl Crillon, in Piace dc la Concorde ; ma lo si scar1ò subito per la considerazione che non sarebbe corretto ospitare un re e una regina in un albergo Alla fine qualcuno suggeri di ospitare i sovrani nel palazzo di Versailles. L'idea fu accolta con entusiasmo. Dove trovare un alloggio più degno dello uorico palazzo, cui ~i connelte tanta parte della storia di Francia, dove tutto parla della grandezza della Francia e in cui ancora sembra aleggiare !o spirito di colui che i contempo• ranei e i posteri chiamarono il Re Sole? Il comitato or~anizz.ativo non perse 1em• po: montò collcgiahnentc in auto e corse a Versailles a rendersi conto de vi,u dello \lato del palazzo. RITRATTO DI OA.IIBETTA FATTO 001 ·auoI OAPELLI li disappunto fu grande. Tutto, a Vcr• ~aillcs, parla d1•lla ~randezza della storia di Francia, e del Re Sole; ma il Re Sole non faceva il ba~no e a Versailles no11 esistono bagni Furono chiam:ui dei tecnici a Hudiarc il problema. Ed essi giunsero alla conclu&ionc che l'imtallazionc de-i bag-ni a Vcrs."l.illcs san·bbc costata più dt'll'ada11amcnto del Quai d0 Orsa.y: eioè più di dodici milioni di lire, Troppo caro prr un bagno. Il comitato dO\'Cttc, a malinc-uore, rinunziare ad ,ospitare i SO\ rani d'Inghilterra a Versailles, in base alla considerazione che un rt' dei nostri giorni può r.a.i-c a meno di tutta la grandezza drlla storia di Francia, ma non può fare a meno di un bagno. Le donne più eleganti del mondo L;'I duchc-S$3 di Kcnt, quando crn a Parigi, era da molti considerata come la donna più elegante- di Francia Senonché la duchessa di Windsor, in pochi mesi di per• manenza in Francia, ha tolto alla graziosa cognata l'invidiabile primato. Un telegramma della British United Press ha annunziato, qualche tempo fa, che la concorde opinione dei più famo~i sarti di Parigi a\'CVa stabilito la scgucnle graduatoria fra « le donne meglio \ cui te del mondo >: 1. la duchessa di Windsor, 2 la duchessa di Kent ; 3. la begum Aga Khan (una francese), la baronessa Uo d'Erlangcr; mrs Reginald Fellowes; la baronc-ssa Eugène dc Ro1tachild ; 7. mrs Harrison Williams (americana); 8 mrs ~1:illicent Rogers Bacon; 9 la contessa Barbara von Haugwitz Rcvcntlow (l'erede dei Woolworth, cx-principe.s~a ~-ldivani}, 10. lad)· Louis ~1ountba1tcn Amore di sultano Sua Eccellenza Paku Alam Socrjodilogo, sultano di Yok)'akarta e signore di una buona parti' dell'isola di Ciava wuo la sovranità della regina Gu1j:lic.lmina d'Olanda, aveva, fino a poche settimane fa, un harem di ben dodici mogli. Ora le ha lìccnziatt tutte. Anche in Oriente, un divorzio così in mana fa scandalo. Si parltrà a lungo, ncllr Indie olandc-si, del sultano Paku Alam Socrjodilogo t' delle dodici moqli che egli ha, da un -~iorno all'ahro, buttate sul lastrico. La ragione per cui il sultano Paku Alam Soerjodilogo ha preso una cosl radicale risoluzione, è il suo disperato amore ptr una bianca, per la russa Nadia Vlasso\' Fino all'anno scorso, il sultano non avrva rhcduc mogli. Ma un bel giorno gli venne in rncntc di fare un viaggio• si accomiatò dalle dul' dilette consorti, si imbarcb t' se ne venne in Europa. Andò un poco in giro e poi finì a Saint-~loritz. hi incontrò la 1ua donna fat:ilr, la russa Nadia Vl:urov Vederla e- amarla fu tutt'uno. E subito il ~ultano Paku Alam ,crisse alla 1egina Gu. f!;lit'lmina, sua graziosa sovrana, una lettera ptr chiederle il permes,o di sposare Nadia Vla!llov All'idea che una donna di ruza bianca andasse a finire nell'harem di un sovrano o.-itntak, la regina Guglitlmina inorridl e non <"Sitòun istante a rifiutare- il permtsso. ti sultano Paku Alam ne fu desolato; t', tornato a Yokyakarta, più che mai malato d'amore, cercò di consolarsi sposando altre donnt indigene ; nt sposò dicci, che, aQ;- giuntt allC' due precedenti, formarono un lx-n fornito hMrm di btn dodici donne Le quali, tutte in,icme, fecero del loro meglio ptr far dimenticart' al loro signore la russa Nadia Vlassov, Ma invano! Il sultano Paku Alam non dimc-nticò; e quando le energiche risposte, chr. gli vcn!vano da Amsterdam, non gli lasc1aro110 più alcuna speranu di accomo• damcnto, egli prc\e la risoluzione disperata Disse· « Giacchè una donna bianca non può entrare ne-I mio harem, io mi disfo dtll'harem r ipo~ la donna che amo>. E 1ubito scrine alla regina Guglielmina una lrttera nti te,:-nini più picto~i, implorando il pcrmr\J0 di fare di Nadia la sua unica mo,a:liC'e la •uhana di Yokyakarta A. G. GUATIMOZIMOE !,!ONTEZUMA f;\ CUBA, il Rio Bravo ave-va imbar- !2l e-alo una piccola (amig)ia mc-si1cana un padre t due ragau1. li giorn ..lista franccsc ingannava il tempo pJ.ucggiando •ul ponte t' lrq:giucchiando Il urpente piumato di Lawrrnce. Più volle il capo della famigliola mcnicana gli pas~ davanti e ogni volta lanciò occhiate di tra\Cno a lui e al libro. Poi non ,i con• tenne più e proruppe « Voi credete veramente che al Messico le cose vadano come in codesto libro loco (pazzo)? Qur barba,idad ! Se un romanziere mcnicano raccontasse che in Francia uno dei vostri Marescialli ,i propone di rcstauran· le cerimonie dei druidi e di souituirC' una Velie-da alla. vostra Vergine di Lourdes, por /auor, urior, che ne pen'<'• reste' 11 \'Ostro D H Lawrencc- passa un anno al ,\'uovo ~fruico; che è come se lo pa»a~sc a Hollywood. Poi ~ ne viene al Messico, con certe idee I Tutto quell'erotismo, que tonte,io ! E l'amante di Lady Chauerlcy diventa un generale messicano, c-hc- risuscita il cullo del Serpente piurnato >. li francese obiettò: • ~fa, infinr-, qualche cosa ci deve t'S• sere-. Il risveglio indiano. >. « Ah, uRor, non confondctf". Il rintglio indiano, come voi dite, è la nostra ,evoluci&n Per vcdtrc e pc, capire- che cosa esso sia, biso'l'"na \enire da noi e-- restarvi a lun~o >. Poi chiamò uno dei fiti:li. I due ragazzi porta\ano due nomi inHrosimili. ~.fonte• zuma e Guatimozimo, 1 nomi degli ultimi due imperatori Mtechi « Da tu libro al un.or, Cuatimo1irno >, diue il padre Era un manuale iColanico di storia· flu10,ia pa1,Ja mrxitana Sulla copcnina, campeggiava un sole fra due guerrieri, l'uno azteco, l'altro maya, armati di frecce e di scudo « Chi era GuJ.limozirno, n1rio? •· « Morto Cuiltlahac, fratello di ~fontezuma, fu eletto re- Guatimozimo. Cio\'ane, audace, valoroM> e patriota, il nu0\'0 re si preoccupò 5oltanto di mettere il Me»ico in is1ato di difesa contro gli spati:noli .. Gua• 1imotimo si'tflifica •· l'aquila che cade" e, per una coincidc-n1a sorprendente, sotto il regno di colui che porta\'a quel nome la monarchia azteca cadde e, con eua, cadde la nazione, il cui \imbolo era raquila leg- .isendaria Cadde, ma con nobiltà e con ~1andc'1.za, de~1ando l'ammiraziont" dei con• quinatori. >. Que'ìtO pitc-olo episodio di \iaq:icio, chi: Mare Chadournc- raC'conta nrl suo libro Anah11ac, ci spic-ga quel che è :&ccaduto a! ~iessico ne-gli ultimi anni forst meglio dcllC' molte corrisponde111.e, non sempre obiettive r- disintcrcs~atc, apparse sui giornali nordamericani o in~lesi. Lotta reli~iosa, lotta sociale-, espropriazione delle terre e, in ultimo, espropriazione- del c:1pi1alc straniero: questi sono stati i sintomi e--stcriori di un inumo tra\'aglio; le t:splosioni di un vul• c.ano li fuoco covava nrl profondo. li fuoco era il ris\·cglio di una raua 09pre»a da ~coli la rivincita di Guatimoz,mo SOOIALISMOO NAZIONALISMO ffiOI ~cidC'nlali a.bbiamo l'abitudine di llJ .ipphcarc nomi nostri a fatti che 3\• vengono in paesi di.s1anti e dh·ersiuimi ci.1i nostri; e così non capiamo niente. Una fo1ma di nominaliimo. Abbiamo nabilito che al Messico è avvtnu1a una rÌ\'oluzion<" .socialista, ani.i bol,cc\·ica ; e ripo1 tiamo tut• to quel eh<" è accadutt> a queiao semplicistico denominatore. In realtà, il bolsccvi.smo non ha niente da fare col ~lc-ssico. Al ~lcuico è accaduto s('mpliccmen1e qucsto: cht gli indi sono insorti per riprendersi le terre che i conqui• ~latori spagnoli a\'evano loro tolte. Sociali~mo, questo? Può darsi. Ma lo si potrc-bbe con c-guale fondamc-nto chiamare nazionali~ruo. Soprattutto è un grande mo- \ im('nto antieuropco. Una raua, che- la conquista avc\·a ricacciata indietro, aveva annientata, risorge a poco a poco, riacquista coscienza di sé e, per prima cosa, ~i sfor1a di lilx-rani di tutt.1 l'c-rcdità del• l'ahra rana, di quella c-hr per qu:i.ttro secoli l'ha ,.prcs~.-; rf'spinl{t: lune;i da sé tutta l'eredità d,.\l'Europa Bi~ogna anche ri<:ono~cere che l'Europa era a~~.1i indrc;namtnte rappre~\·nt:ua al ~kssico. IL OLERO ~ CON'.RO c.hi è 1nwr10 !'in.dio' Pri• l!) ma dl tutto contro il clero. Chr gli scrittori o giornali cattolici ,i 11,parmino la fatica di attaccarci. Siamo cattolici e figli di cattolici e ci sanR:uina il cuore quando dobbiamo Krivcrt: che il clero, in qualchf' parte del mondo, non fo all'altezza della sua miuionc. lnoltrr noi non siamo stati mai al Messico r non parliamo ceno per scienza nostra_ Riftriamo akunc tr~timonianzc: E quc$te 1estimonianzc raccogliamo da fonti non sospCttf' principalmente da prelati cattolici. Fin dai loro 1empi, il ,anto vescovo La, Casas, il frate domenicano Thomas Gangc, il vescovo Palafox y ~1endoza gc-ttarono l'allarme contro lo sfrutt:&mento degli indi; fin dai loro tempi, cui protestarono contro l"arricchimcnto favoloso delle congregazioni. 1-fa il loro grido cadde nel vuo10 11 venerabile padrt' Mtndicta, lo storico della nuo\a Spac;na, prot"stò contro l'avidità del clero. li vescovo Juan dt· Palafox scriveva al papa dolC"ndo~i dell'acc.tparra• mento da parte d<-i gr,11iti dc-Ile miQ;liori haci~ndaJ « V(' ne sono due che rt'ndono 1 oo mila pesM all'armo: e di siffattt hac-iendos, solo in qucsta provincia la Compa~nia ne- ha sci Es~a ha, inoltrt', hac1tnda1 di grano e di mai~, e- ricchis,1mt· minic-re d'argento"· Per capire a quale-- grado di corruziont fo,~c giunto il clero mr,,i,ano, basta le--g• gt-rt la <'orri,pondenza dc-Ila ,vcnturata imperatric-e Carlotta: « Cli sc;1ndali dC'i dr• ro >, co,l ('s,a scri\'c-va alla madr{', « sono tali, che bi~ogna proprio che- \,1 nostra Ja.nta religioni' $Ìa divina per non \OCCOm• bere, btnthi la sua Jpariàont non poua to,dart o lunto > E l'abatt' Dome--ncC'h c. In tutta J'Amt'- ric-a spa~nola, fr;'I i preti, si Hdono dei \C"1i miserabili, dei bricc-oni dtgni drlla f()r<"a, dc-gli individui c-he fanno un il!'.no, ba!t 1raffi('o dtlla religione >. E lo ,t<-,~o I preu padri di fami1tlia non \0no rari ;"I.ci miei v1al(l(Ì affintrrno, molti cut•ti 11 "OOO rifiutati di 01pi1armi per non farmi ve--dcrc le loro •· cuitint>" f: ' nipoti ' t relativi figli>. Dopo l'indipcnde111a, •dice- lo Chadournc-, il potrre lt"mporalf" r le ricchenc della Chiesa non fccc-ro che crrsccrc. :\Ila fin.- del secolo XVIII, nt'lla città di ~fenico, 1u tremila ruc, duemila appartcnr\ano .1!1<1 Chie--sa. L'arc:ivc-5"0\'0 di ~ieuico gode\,, d1 una rtndita annua di 130 mila dollari li barone Humboldt, al principio del 1c, 1 dt"cimonono, citava diocc-~i in cui il vc-\CO\ :> incassava, più di 650 mila franchi all'ari11u franchi di allora, 1i noti bt'nc Un incaricato d'affari inglew, H C \\ ,rd, riferi\'a: « Nei distretti mint'rari, ogni mi• natore, alla fine della ~ttimana, pagA alla Chiesa un rule per i suoi futuri funerali il giorno della pal(a, ,m .t(:c-ntr della curio1 è sempre pr<"1ente. Un indiano, che- vivil dicci anni ~tto qurito sistema, pa~a 6 sterline e I o scellini per avere l'onore di css.cre S('ppellito. In rt'ahà, quel che pagil in un ,olo arino, ~ più di quello che la Chiesa potrebbe- rafi!'.ionc-volmrntr pretendere>. Fu il clero che condur.se la lotta contro Massimiliano, che--piJre c>ra st.uo bencd,·tto dal ponttficc; fu il clero che ,01tennr Diaz r il feroce gene-raie Huerta Quel che abbiamo detto è sufficitn1e a spiegare perché l'odio del pt6n, miserabile e opprcno. csplodt'ssr prima di tutto contro il clf"ro LA "HAOIENDA" ffi\ OPO la Chie,a, la ha<ienda L!!J Dicci o dodici famiglil' si divide- \ .-,,o i due tc-n.i delle terre arabili. Qualche haeitndado non conosceva restensione dei 1uoi beni. Nel ,915 una sola hacirnda comprendc,·a 400 mila enari Alcune delle fami~lic proprietari~ di quei L<·ni .sterminati vivevano da secoli in Europa Il Mcs- ~ico ua per loro un paese del 1uuo sconosciuto, lontano quanto la luna Cli indi do\·,evano lavorare per la hacunda e rice\c-vano pochi unlavo, alla 5et1irnana, che 1pC'ndevano 1n atuard,enlt Sotto Calles cominciarono le « riforme agrarie>. Al 1fcs.sico una riforma agraria ~ignifica c-spropriare delle 1erre e distribuirle fra i p,ones. Si tolgono le terre agli spagnoli, agli credi dt'i conqui,tado,rJ, e si re-mtui!>Cono agli indi F:. sociali"no, questo? F:. lotta di classe-' Piuttos10, di raz7, IL PETROLIO f1 -\ZARO C.ARDENAS è un mcuo-sanL!J 'l"UC: m_cuo spagnolo t' meno ~ndio Fu capuano e gcneralt della n\'olu- .:ionc ; poi governatore del ~1 ichoacan ; infine ministro dell'Interno e della Cuerra con Calle,. E in ques1a qualità, promos,e le e riforme al!'.rarit > sudde11c. Nrl 1934 diventò prc-~idente e continuò a far « riforme agrarie>. Negli ultimi tre anni ha espropriato e distribuito ai peone, 24 mila ac-ri di terra. Ma, ~ia pure- al ~fe!lliC0, la tf"rra non si cohi\'a con niente: occorrono attrtui, aratri, animali, se111cntc; occorre un minimo di capitale. li pe&n non ha dtnaro e- Cardenas non ne ha per dargliene-. Allora Cardenas ha vòlto lo sguardo intorno a sé. Degli stranieri rbbcro, in passato, l'idea piuuosto ardita di invcnire capitali ingenti nel petrolio mcssic.1no: gli inglc-si 40 milioni di 5tcrlinc e gli americani altrettanto. Cardenas ha avuto l'idea di prendersi quello denaro straniero. L0 ìdca è ~mplice e non è certo nuova Dopo vari conflitti, i 1 7 mila operai dei pozzi di petrolio, nel maggio del 1937, si misero in sciopero. La controversia fu portata davan1i all'autorità giudiziaria la quak ordinò alle compagnie di aumcn1arr i sa• lari prr una ~omma compleui\·a di un milione e 450 mila 5terlinc, secondo i calcoli del govcmo, o di '2 milioni e 220 mila secondo i t'alcoli dc-i padroni ; t, inohre, di costruire ospc-dali e di fare altre opere a favore degli operai per , milione e 277 mila sterline secondo il governo o di 3 milioni e 300 secondo i padroni Le compagnie dichiararono di non potc-r pa~arC' , Q;li operai denunziarono il contratto di la\'010 ,, si mi~ero di nuovo in isciopero. Allora Cardcna.s annullò il contratto di lavoro e- ordinò alle compa~nie di pagare ire mc-,i di salari ,,gli operai a titolo di compcnw. Poi, ci ha pt>nsa10 meglio C' ha emcsco un dt"- creto di espropriazione- di tutti i campi prtrolifcri, accusando le compagnie di avere abusato dtl loro po1nc ('Conomico « a tal punto da mettere in pericolo la vita della nazione>. Accusa piuttosto ridicola, se 1i pensa chi", senu il capitale \tranicro, né i pton,,, né gli spagnoli, né i mtticci, come Cardcnas, avrcbbc-ro mai cstra110 il petrolio. Cardcnas ha promesco di pagare in dicci anni. ~1a è noto che t,propriarc- è facile e pagare non è facile. Comunque l'cspe· rienza, ormai, dnnostra che nessuno più (a la guerra per riavere del denaro. Si dìrcbbc che il mondo sia diHntato spaHnto- ~amc-nte disintr-rcuato RICCIARDETT'V ANNOIl· N lb • 9 APRILE 1938-IVI 111 MNIBUS SETTlliANALEDIATTUALITÀ POLITIOAE LETTERARIA ESCE IL SABATO IN 12-16 PAGINE ABBONAMENTI lta\11.• Impero: anno L. 42, 1eme11~I,, 22 Eatoro t t.DDO L, 70, HXllUtre L. 36 OGNI NUMERO UN.l Llll.l :•:::o~;~~ll~~~f,g!~n~•tot~r,11 ~11•--~~~~ Dlruton.e: Boma • Plu1a della Pilotta, 3 TelefonoN. 66.470 Amlllill.lttrulou: Mllno • Piana 01rlo Erba, 6 TelefonoN. 24,808 P'abbUdU.: Per mllllmatrodialtena, bue ana colonn11 L. 3. Rh·olg1r1l ail'ANenah, O, Breu1hl r!~~~·6~!"R~: 1 d~ 11 .~~o~~'t:r:i-i!!~~

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