Omnibus - anno II - n.14 - 2 aprile 1938

'-qu;dlida, e la corn1da obbligatoria < ompr<:ndcva quattro portate, dolce e f~utta. C?mc in t~tti i pa,;ti spagnoli cera antipasto, minestra, pesce, uova .1ll.1 bhhamclle, camc. Tra un piatto e l'.1ltro non pa11.savanomeno di dieci minuti, e per me erano dieci minuti c1; a1;tonia. Quel rito della comida, mantenuto in mezzo alle fortune drlla gut'rra, ai ritardi dei treni. e guastato d,,ll'amia di trovare un posto, mi e~a- '!X'ra\'a. Sedenni a tavola. in lspagna. <.' non aver più fame è tutt'uno. Era il ,entimento, for!1-c,di quella guerra rhr "i combatteva "U rnillecinquennto chilometri di fronte, dai Pircnt>i ,1ll'Andalusia. Era la presenza di quella durissima ~ucrra combattuta d,1 un milione di uomini aìla disperata. che avvenivo di continuo. e che non riu1;civo a dimenticar<". Solo gli ,o,1~noli in Europa si sono abituati in un certo modo all'idea di questa j?;uerra. e un coraggio di tutti i minuti "-Cnzaun attimo di rassegnazione. E un popolo chr non soooorta che ne ..".-uno '>i impietosisca ai ca,i 1;uoi. 11 mio commensale era un giovanotto del bC'I mondo : lo ,;;i riconosceva al taglio in.2lcsc dell'ahito e alla cravatta di ;;tilc ar~C'ntino, Aveva una catenina d'oro intorno .t un oolso bianchi,;;simo <' pelo~. I borghesi, invece, vestcmo con un ta~lio france~. e oortano piacchctta corta e stoffa a rie:he. I.a giacca, però, la chiamano amrricana, Il pooolo .~rasso avcriun~c a ouesta e:iacchctta i:ughi pa"ltaloni svo1,nzanti: il bantalon ancho dei m:\- drikni e dei catalani. che è c:imbolo di idee estremiste. Sòno oucsti i particolari minuti dcll,1 .~uerr:1. Guerre, via.~e:i dei ooooli. F. Cf'rt0 l'ambizione di un italiano arruolato nel C. T. V, è quella di vc- ,tirc la divisa del Tercio: portare il gorro dd Tcrcio, o la terciana, il chcpì del Tcrcio, piatto, a visiera quadr;1, ecco quello che lo fa felice. Gli ,pagnoli 1 invt'ce, preferiscono la no- ,tra sahariana. Ho visto mohe giacche .:,Ila c:ahariana nel Tercio di Ya- ~uc. 11 mio commensale aveva aggiunto .,Ila 1;ua irrepremibilt' tenuta una ca1wdia11a. E: questa un impermeabile foderato di capretto, e con un ba\'ero di castoro, sullo stile di quello che portarono in Europa i canadesi del Corpo di Spedizione, nella guerra mondiale. Voglio dire, con questo, che anche quelli che non sono al fronte non osano più vestire interamente da bor- ~here : i cappelli, per esempio, sono <iiCOmparsis,ostituiti dalle bdinas, Solo ~li stranieri continuano a portarne. Del r(',;;to il mio nuovo amico era stato al fronte dodici mesi, e due volte era ,tato ferito. Ora lavorava in un'or- ~.tnizzazione del fronte interno. A un certo punto, mentre mangiavo a malincuore, il fragore di un treno du: entrava in ktazione fece tremare i vetri. Era il mio treno e sembra.va vc-nis~ dall inferno. Battc-vo avanti e indietro il marciapiede sotto la pensilina e il facchino mi "<'guiva come un'ombra: il treno er.i un lungo treno soagnolo, largo come un -treno russo, gremito di sold.1ti. Aprii uno sportello e mi incuneai dentro; le mie valigie, che il facchino mi andava porgendo a una a una, navigarono un pezzetto sulle tc- ,te dc.i soldati stipati e accovacciati nel corridoio, passando di mano in mano, perché non c'era posto. Finalmente sparirono sotto quella folla. Sull'ultima, mi misi a ,edere. Adesso ero certo di arrivare a Salamanca : mi ,<.·ntivo dic:.posto a wpn-,rtare qualunqut' cosa. 1 nvecc si può dire che tutto quel chc- ho detto sino adc:-.so non abbìa :i,·uto altro scopo che di arrivare a questo momento: di quando mi sono trovato, per otto ore, seduto sulla mia , a ligia, in mezzo agli sputi, al fumo del t-.tbacco ,oa1rno10. con tutti que- ~li odori dentro il naso: nebbia, ri- "caldata e acidula. buffcneria, fango (· melma r,1pprc,i, fiati, sudore e san- ~ue. Gli scompartimenti erano tutti aperti : ,tperta C'ra la toeletta, e <iiullava- ..,C.lun ,oldato sedeva addormentato. Oi:tni tanto arrivava un tale e lo sve- ~liava. Lui s'aluwa, veniva nel corridoio, .,ppoggiava le spaTie alla porta <· continuava a dormire. • C'erano cinquanta persone che dormivano nel corridoio: gli altri si cra110 divi..,j gli \Compartimenti. Qualche ,c•ld:ito dormiva di,;teso ,ulla reticella -m I AN1<011. N, 14.' APRILE 1938-IVI 11: OMNIBUS SETTIMANALDEIATTUALITÀ POLITIOAE LETTERARIA EBOE IL SABATO 1N 12-1& PAGINE ABBOlf AMElfTI hal11 o Impero: &11110 L. 42, aemonn L. 22 Ettero 1 111110 L, 70, aei:aenni L. 36 0011 JJ0KIB0 VIA LIBA Jh11010:hd, dhogoi e fot<1grd,, &11cht ae 11011p11bbllcali 1 11011 ,i r.1\l111lto0110. Dtnalou: Roma• Pi1w della Pilotta, 3 TelefonoN. 68,470 1mm1a1struto11,: Jifll1110 • Piana Culo Erba, 6 T•lefcnoN. 24.808 hb\lidti: Per mlll!meUGdi Il.tena, bue IUI.& C<llCDDII L. 3, Rlulgeul all'A8•ula O. Bruohl ~~•;t11~:\:~d~ui.!i,:,11~~ 1 i 11 11°i-i~:~J ___;:--=- ( I dei bagagli. 1 feriti :,tavano zitti, con le loro bende sporche di sangue rag• grumato. Gli amici gli stavano intorno, silenziosi. Era un gruppo di soldati che tornavano dal fronte: Aragona, Terucl. Huesc.a, Concud, Mulet6n. \ I più erano requetés di Navarra; portavano bome cachi invece che rosse. Ma, mischiati, si vedevano artiglieri, fanti, T ucio, ,egularts maroc• chìni con la testa fasciata, tutti con le barbe lunghe e la pelle fatta ancora più gialla dalla stitichezza della trincea. Due guardias civiles dormivano all'impicdi, chiu~ nelle loro pellegrine blu con i bottoni d'argento, la gola appoggiata alle canne dei fucili, i cappelli di cerata penzoloni. In uno scompartimento c'era una donna, e occupava tre posti, dormiva distesa, con il suo cappottino sulle gambe, e ne,suno protestava. I soldati dormivano av• voltolati nelle mantas e nelle coperte, i pasc:.amontagna calati sul na'io. Certi avevano indosso lo stesso vestito di tela con cui avevano cominciato a com• battere nel luglio del '36, le stesse scarpe con la suola di corda con cui 1vC'v~mo.1fftvnt:1to due inverni. In un altro scompartimento c'erano sei ufficiali: conversavano fitto e qualcuno leggeva e tagliava le pagine di un romanzo con le dita; tutti portavano i guanti. Erano forse studenti, o giovani avvocati, o semplicemente signori di provincia, di quelli che passano tutto il giorno al caffè, riuniti in tr,tulia.s di amici a discutere di Ortcga y Ga~set, di ~laraii.on, di Azorin, e poi tornano cacca a notte fonda e trovano la cena gelata sul tavolo del comedor, dove è stata ucsa mezza to• vaglia. Era arrivata la guerra a buttarli fuori di casa. Si erano fatti fare delle divise nuove fiammanti, dei bellissimi stivali; e ora prendevano una buona paga. Un giorno, davanti a Madrid o all'Alfambra, moriranno ,enza battere ciglio, A un certo punto il treno ~i fennò in mezzo alla campagna. Allora, non più cullati da quel monotono andare, i soldati si wegliarono, qualcuno scappò fuori, e apparve la grande scon1;0Jata piatta campagna, sotto una luna sottile. Quando il treno si m()(.SC, un gruppo di :-.oldati dc:I Tercio si mise a cantare. Erano aragone,;i e cantavano tristi, brevi canzoni, ferme. Esprimevano il dolore di quel popolo che non vuole pietà: lo mettevano un momento allo scoperto, come un lebbroso che si gu;.1rda, solo, una piaga. Erano canzoni di pace, jotas ara~onesi, e non c'era in quelle parole il minimo accenno alla guerra. Allora un gruppo di soldati andalusi si mi1;e a cantare flamtncos. « Ahi 1 > cominciava. E il lamento si trascinava nell'aria con una nota unica di canto jondo, canto fondo. «Ahi!> e poi la voce piena d'ombra ripigliava il canto, e lo conduceva implacabilmente, sino alla fine. G. G. NAPOLITANO RAGAZZI SPAGNOLI H■C:OHDa:l"a f \ ~IAGGIOR parie degli americani ,11 (~li americani cioè che formano le ~nndi folle di quasi lutti gli spetta. coli) sono felici solo se possono portarc via un ricordo. Rubano gli asciugamani dcì Pullman, l'argenteria degli alberghi e le salviette dei ristoranti, Prediligono anche ricordini come un ricciolo di Max Baer, un cucchiaio che ha appar1enuto a Tuas Guinan {una famosa cantante di bJ,us), o gli autografi di Babe Ruth, il campionc di baseball, Forse la più grande altrazionc popolare degli ultimi anni è stato l'incendio del pi. roscafo Mono Casi/, delb. Ward Linc, che accadde re senembre 1934 al largo della costa del New Jersey. La magnifica nave fu distrutta e 137 pcrsone perdettero la vita. Lo scafo in fiamme, contenente molti corpi carbonizzati, scioltosi alle 6,40 di sera dal rimorchiatore che lo pilotava, si spinse fino a una baua insenatura a meno di cinquanta metri dalla grande Sal:1 delle Adunate di Asbury Park. Il solito ballo del sa. bato con1inuò senza in1erru2..ioni nella sala. La mattina seguente, ch'era domenica, folle da 12.5,000 a 2.50.000 persone si ro• vesciarono a Asbury Park per vedere bruciare la nave. La maggioranza arrivò in automobile, costringendo il traffico a una len1iuima e inftni1a processione. Asbury Park non aveva mai visto tanti visitatori in un sol giorno. I commercianti locali, dai_ venditori di ,als.icce bollite agli al~rgaton, non si lasciarono sfuggire quella rara occasione. La spiaggia dove giaceva ~~nt;:f~el:~~:;i~~~ e::~• i ~:t:ir:t:c~;\e;~ r.1ne . degli alberghi lun'$O la spiaggia si ne~pirono. Molti curiosi furono traghettali. fino al rouame in barche e canoni; alm lo !r,uvolarono a bordo di aeroplani. sic~;ga;zidt 0 :iac;~lli~~ ~~:~f:~:~odi s~t1 1 ~ spiaggia tra la folla Venditori ambulanti di_stribuivano_ fot?grafie della nave, realisticamente tinte m rosso per simulare l'incendio. Perfino i ro I moni allungati su brande militari nella camera monuaria improvvisata di Sea Cirt, a poche miglia da Asbury P~.rk,_ furono ra't"giunti dagli escunionisti. P1u d1 r 0.000 persone che ammisero di non avere parenti né amici a bordo del Morro Castle tentarono d'entrare nella mo,gu,. Preno le autorità di Asbury Park compre~ro di avere a dispositione una miniera d'oro. All'ingrcuo della Sala delle Adunanze, dietro propos1a di James J. Digney, c?nsigliere comunale, fu collocato un bo1tcghmo e meuo il preuo di venticinque unti per persona e I proventi ,aranno de- \·ol~ti alle famiglie dei moni >, dice\•a un avviso. La domenica del r 6 seuembre, 0110 giorni dopo il disas1ro, 1.5.000 persone acquiSlarono il diriuo d1 affacciarsi alte finestre del secondo piano della sala per guardare l'interno rosso e con1orto della nave e le sue tre scialuppe semidistrulle dalle fiamme. !\~eU'intcmo ctell'edificio divusi concessionari praticavano fiorenti commerci. Un uomo copri\a monete da un centesimo con uuo scra10 di rame; da una parte stampa\'a la testa di Lincoln, dall'altra l'iscri2..i<me. « Incendio del Aforro CastJe, set- ,~!~!!;~ ~-~::.~ ne finalmente alla luce alcune semma- E subito il nuovo Gedeone ~i $("nlÌ in tl·m!Jn· 1934, hUul} PJrl.. • :C,t· llt' \Cll· dette un numero incalcolabile. Furono vcn• dule 150.000 cartoline dell:i na\e in fiamme nei primi giorni dopo il disanro. 11 luncdl, 10 settembre, incominciarono a circolare voci di saccheggi sul Mo,ro Castle. li governatore dello S1ato mandò 1100 solda1i da Fori Hancock, per dirigere il traffico di Asbury Park. Tra gli oggetti rubati 5\LI rottame c'erano, pare, bonene, portafogli, valige e abiti di passeggeri. Nel pomeriggio del lunedl il consìglio CO· muna\e di Asbury Park decise, con una maggioranza di tre vo1i contro uno, di incamerare il Morro Castle trasformandolo in un'c attrar.ione 1uristica > permanente. Tra il giubilo universale, un consigliere comunale suggeri che il sindaco Bischoff si recasse scnz'ahro a prendere possesso della nave, ma tale progetto venne poi abban. donato perché non si trovò una bandiera comunale da piantare sul rottame. « L'incameramento del Morro Cast/e>, ebbe a dichiarare un altro c:ono..iglierealla stampa, « altro non è st non una felice aggiunta al grande piano di miglioramento della città> li martedì (gli affari andavano ancora a gonfie vele) un comiu,to di signore citta~ dìne protestò 1imidamcnte (con viva indignazione dr! consiglio comunale) che l'incendio drl Morro Castle era una 1ragedia troppo spaventosa per trasformarla in at. trazione. 11 giovcdl il dottor Max Sil- \erstein, un consigliere che non era stato presen1e alla fam~s.:a vota1ione, si scagliò aspramentt' contro la condona indegna del. h città e propose che i consi~lieri chiedeuero scu,a alle famiglie dei morti. 1fa l'iniziativa non ebbe succtsso. La domenica 16 settembre una folla di circa 200.000 persone vcnnt" a vedere il rottame. La domenica seguen1e la città deci,e fin,dmen1e di compi('re un gesro di oma~gio verso le persone morte sulla nave. Fu organiuato un imponente serviz:io funebre, con radiouasmissioni da cosia a cosia, preghiere in mana e canti di 1utte le società corali ciuadine Purtroppo il e felice piano di miglioramento > andò a monte per un contrattempo imprevisto. Quando i padri della f~~t!ra:;~:ancohe r~:la~::~o c~nt~~::: ;:s~=~ rico di .pellami freschi. Compiu1a appena una sclllmana d3lla tragedia, il vento prese a soffiare dal mare portando ai cittadini e ai turis1i la puua naust'ante delle pelli arse e marcite. Perfino i concessionari della spiaggia, noti per a\ere lo stomaco resis1cn1issimo, furono viui 3ggirarsi per Asbury Park mollo avvilili. Ben presto la ciltà ne ('bbc: abbauanza del Morro Cast/e Soltanto il sindaco Bischoff ttnne duro. Dietro suo ordine squadre di uomini si recarono a bordo per eliminare le cause del puzzo, ma poliziotti, pompieri e tonnella1e di disinfettanti non riuscirono a distruggere il persistente e acuto odore Invasi dal pànico, il consiglio comunale e i membri della locale Camera di Commercio supplicavano ora le società di salvata{!:gio di portarsi via la carossa. ~fa il malvagio rottame rimase conficca10 nella ~abbia ancora per me~i e mesi, fino a una f,edda mauina del marzo 1935, quando uno stuolo di rimorchiatori guidò dolcemente al largo ciò ch'era rimano del Mo,ro Cnstle e r.e dircss.: l'ulumo \'iaggio fino a N('w York. S, V. ne fa, e chiarl, a chi desidera\·a saperlo, vena di far la guerra. Sollcci1azioni inca!• q1,1anto spenda il governo di Sua Maestà unii gli venivano fatte contcmporane.:1br11annica per e il più grande programma mente dalle sininre francesi e dal go\ t'rn~ di armamenti per la pace dell'Impero> La dei Sòvicti, perché mo\'euc in 10<:corso d1 Camera dei Comuni lo discuue in una so- Barctllona L'ambasciatorc Suritz fece vila sedu1a e lo approvò con 343 voli con- sita a Blum e gli intimò di agire imme• tro 133. diatamente. Gedeone senti che il momento Una riviua american:i suppone che pri• di ~guainare la ,pada. era venuto . e chia• ma di 1entare di digerire quelle indigeri- mò il gf'neralc Gamelm. Ma questi _avt"va. bili grandiose cifre, un qualunque contri• per suo conto, sondato gli umori d, Lon· bucnte di una delle sette grandi potente dra e aveva sapulo che Chamberl,ùn non si domanderà: e Quanto paga cia~uno di avrebbe mai appoggiato un'aziont france~~ noi per la difesa? >. in hpagna, epperò rifiutò ri~olutamente d, Non lutti i governi amano che si sap- seguire il consiglio sovietico c Léon Slum pia quanto spendono per armamenti e al. do,ette rinunziare a prestare aiuto a B.. r. cuni deliberatamente lo nascondono. Ma cellona. Gedeone rinfoderò la spada gli esperti della Società delle Nazioni fan- Jn ire seuimane, due '!;uen-e rienirate no accurate e 1pe1so dil6cili ricerche per Non è troppo, sia pure ptr una naz1onrsaperlo e per farlo sapere, e compilano mi- vofoie come la Francia' nuz.iose statiuiche. Considerato che questo è l'unico lavoro che sia rimano a fare alla Lega, e considerato che la Lega costa alcune centinaia di milioni all'anno, ci sa• rebbe da c.alcolare quanto costino le ricer• che e le statistiche che la Lega fa per far ,apere al mondo quanto costino gli armamenti, Comunque, poiché queste 11atistiche son fatte, diamovi un'occhiata per cercarc di soddisfare alla meglio la curiosità - non certo indiscreta - di quel tale contribuente. Avver1iamo che siccome la Germania non pubblica il suo bilancio, cosi la Lega, non avendo a di1posizionc' dati ufficiali, si as1iene dal fare ricerche circa il costo degli armamenti 1edeschi; e in ciò dà prova di discrezione. Noi, per completare il quadro, ricorreremo, per quesla parte, allo Statesma"'s r,ar-Book; ma avvertiamo che altre pubblicazioni - per eiempio Tlte Bonker - hanno fauo .altre ricerche e sono giunte a risuhati differenti. ~cl 1937, dunque, un tedesco ha pagato per armamenti una somma pari a dollari 5,5 7 ; un i1aliano 6, 19 ; un giappone• se 6,20; un franceJC 6,93; un americano 7169; un russo 23,02; un inglese 27,24. La Gran Bre1agna ha speso per armamenti nel 1937 una somma pari a circa ·n miliardi di lire italiant' e prevede di spendere, nel prossimo esl'!rcizio, 33 miliardi e un quarto. Chamberlain, a proposito del /.ibro b:a"co, dine: e Il documento procede sulla bue dt'I presupposto, ora quasi univenalmente ammesso, che le misure prese dal governo di Sua Maestà ~r migliorare la nonra difesa siano inevitabili e che esse uercitino una fone inAuen1a sullo stato auuale delle rehzioni in• ternazionali >. RISOLUTEZZADELLADEMOORAZIA f1 I. GAB1r-..'"ETIO Chautcmps, poco prima ll di cadere o, per dir meglio, di andarsene, chiese alla Camera un voto sulla sua polilica estera ; e la Camera gli accordò la sua fiducia non già a maggioranza, ma, si può dire, .alla unanimi1à: 439 voti favorevoli c solo 1 t'ontrari. Quel governo ebbe: una strana t0rte: da quando sorse fino alla fine 011cnne sempre vo1azioni spet• tacolose; e, ciò nonostante, fu ~mpre debolissimo, e più la Camera gli proclamava la sua fiducia, più euo era debole. Senonché, quel voto cui accenniamo ebbe una particolare importanza e ì giornali francesi si afTr('ttarono a spiegarne l'alto si• gnifìca10 morale e politico. Significò, se• condo quel che scrisse un giornalista, che la Francia i.entendosi sfidata dalle ditta11,1re ritrovava la sua unità: « la forza e l'unità dcl!a repubblica, non il prestigio di Chaut('mps e di Delbos - entrambi uomini politici effimeri, - erano dietro la dichiaraz:ionc, che essi fecero alla Carnera>. Nella quale- dichiarazione fu annunziato: 1) che la Francia avrebbe: combattulo, se ncc-essario, per preservare e l'indipendenza > delr Au~tria (indipcndenz:a che Dclbos definl « indispensabile >); 2) che la Francia avrebbe combattuto, se necessario, per prrstarc alla Cecoslovacchia aiuto contro un e"'cn1uale aggressore (aiuto p:i.uuito nel trau:110 d0allran1a frant'()-cc\ro), ma solo '<' ne fo~se stata richiesta dalla Cecoslovacchia ; 3} che la Francia avr('bbe incamminaro ncgoz:iati pe:r giun~rre a una soluzione dei problemi r .:. ; alla conquista dtll'E1iopia e alla prcsenz:a di comba11tnti stranieri in lspagna; 4) che la Francia avrebbe mantenuto s1re1te e cordiali relazioni con la Gran Brttagna, la Lega delle Nazioni e l'l.inione sovietica. Qutsta dichiaruiont' fu definita il più risoluto ed energico programma di politica t:qcra, che la Francia :wes~c mai proclamato da quando la Germania è risorta. Paul Reynaud dissc: « Nonostante la deplorrvole esibizione, che a volte fa di se stessa, la Francia è ancor:i abhastanza forte... per tenere in equilibrio la bilancia delle forze in Europa! >. Tuna la Camera, dall'estrema destra all'estrema sinistra, applaudì. Prima di tuuo, dunque, la Francia era risoluta a combauere e ~ necessario > per preservare l'indipendenza dcli' Austria Pochi giorni dopo l'Auuria cessò di essere indipenden1e e la Francia non combanè. Non lo ritenne e necessario>. In cambio, il governo franc('se, quando la minaccia si addensò sull'Austria, !ccc sforzi d1(pcrati per indurre Chambcrlain a minacciArl"' un'azionr punit;v..1 prr il ra~o che la Germania occupuse l'Austria. A dire il vero, pi1'1 che il governo francese, era l'ombra di un govuno, p<'rché, rome tutti ricordano, il gabinetto Chautcmps t:ra diminionario quando ~coppiò la crisi austriaca. 11 dimissionario Delbos, dunque, rhr pochi giorni prima voleva combattere, non trovò da far di meglio che telegrafare e telefonare all'ambasciatore a Londra, Corbin, perché solleci1as,e Chambcrlain a !are un gesto di minaccia, Corbin ti recò subilo al Foreign 0/fiu, erano le 4, per un colloquio con Lord Halifax; ma ~i sentì rispond('re che il ministro era in conferenza con von Ribbcntrop e non poteva essere in. terro110. Fino alle 9 di sera l'amba~ciatorr Corbin non riusci ad ottenere un colloquio. Quando, finalmente, lo 011cnn(', si S('ntl dire che la Francia, prima di dare consi~li al governo britannico, avr('bbe dovuto per suo conto trovare un governo fone e avrebbe dovuto trovarlo subito LLOYD GEORGE A PARIGI ,1 LOYD GEORGE è stato a P.ull;i, ha l!:J avuto colloqui con Blum, con PaulBoncour, con Hcrriot, con Jouhaux, e ha 1rovato da parte di costoro, .:a quel che parr, benevolo ascolto. Egli è, notoriamente, avversario dichiarato dell'attuate go\·erno britannico. f-'.. correuo, da parte del governo francese, che è amico e alleato di quello bri1annico, riceverlo e dar mano ai suoi intrighi? Lloyd George, all'indomani della gu('rra, fu il pi\1 accanito nemico dei pat"si che erano stati alleati dell'1nghilrcrra, e mobili1ò tuno il prestigio dell'im~ro inglcu cor,tro la Francia Oggi lenta di mobilitare il pres1igio dcli.a Francia con1ro il governo inglese. Clemenceau gli dine un giorno preu'a poco cosl: « Si direbbe eh(' voi \O• gliate auravcrsare la strada alla nuiont" che è si.aia vostra alleata >. E Llo)'d Gcorge rispose: « Non è stata umpre qubta la politica dcll'Inghilterra? >. E a chi, o~~i, gli diccue che attra\ersa la via al suo p3ese, egli potrcbbe rispondere: « Non è s1ata sempre queua la politica di Lloyd Georgc? > Benché qucs1a nostra generazione sia, ormai, abi1ua1a a vedere ogni t0rta di cos(' e non poua più stupire di niente, purr v'c\ ant'ora della onesta gente chr terbd fede a certi pregiudizi morali. Ed appar• tiene indubbiamente a questa minoranza quell'infl('\r, ..-,q11C'll'amnicanC'I,che, in da1a 19 marzo, ha ,critto al dircnore dd _v,. ,1 ro,k HeraJd Tn°bun1, «foione di Pa,,'ii, la seguente lettera: « Signor direuore, « L'Herald T,ib11nt di og~i annunzia che un Mr Llo)'d Gtorge è a Parigi e ha con. ferenze con 1i Paul-Boncour e che forse i signori Eden e Churchill si a~~iunqeranno :,,Ila conferenza. -e t costui quello steSso Llo)'d Gt'orge eh(' diciannove anni fa, in Parigi, pr('ndna parte ('on Cleme1)Ceau, Wilson e Orl.mdo ad una conferenza, il cui risultato fu di smembrare la monarchia austro-un{!:aric,. a favore della Cecoslovacchia, della Rumania, della Jugoslavia, t"CC., facendo d(·I• l'Europa centrai(' ull' assurdo puu.le, una sfida al senso comune, alla uoria, alla tr.,- dizion(' ('Inie.a e linguislica, ai sistemi e,istenti di comunicazioni (' di commrrcio, all'economia? e t co<1ui quello stesso Llovd G1-~>rii;I", ('he con Wilson e Clemencrau rifiutò .,I. l'Italia il 1erritorio lungo l'Adriatico r- \;i, giusta parte delle colonie tedeJChe (dw f11• rono, imece, divise principalmtnle fra r li ghilterra e la Francia), nonostante la P·' rola che era stata data all'halia e che I. a\•eva indotta a aggiungere le ~ue forze ., qu('I](' degli a\lea1i in un momrnto nero, per questi ullimi: il 'l3 maggio 1915? e t. costui, quello stesso Lloyd Geor{$e, che quando Poinraré, senza essere aiutato da alcuno, applicò alla Ci-rmania lt' sanz:ioni, )('gali sr·condo il trattato di pace, se-risse quei velt"nO\i ~rnsa1ionali arricoli nella stampa Hears1, denun1iando l'e\:-alleata con titoli fiammtggianti in prima pa• '$ina, c-ome " Lo stiva\(' di ferro dcll,1 r'r;inc:a mili1:..rf' risuon:,. ntlla Ruhr ·, ('('('. ere.? t O piuttosrn il vi•itatore d•·lla troppo ospiule c.iuà di Parigi è st"mplic("mentf' un ri<orto Lon Ch:ine)', •· l'uomo d~lle n·nto racce ·•? UN LIBRO DI SIR SAMUELHOARE ~ IR Samucl Hoare, ex-mini~tro dcfl:li ~ Esteri nel gabinetto Baldwin ,. ora . ministro dell'Interno. ha puhblio1l<• un ,olumcuo col ti:olo. The balanud /.1/e t una dissertazione sulla e \ila piena e libera>, che, secondo l'autore, sarebht- la base della democruia Vi sì apprcnde che Sir Samuel è un ftrvcnte ammiratort' di Montaigne, la cui lettura gli fu impo~ta eh, tmilc Fague1. Egli ritiene che m d1u· cp0<:ht" della vita ~i possa tro\ are in ~1ontai'!;ne il più saggio dei maestri dell'arle di vivere: quando si hanno Hnti anni e sul finire della vita Un aneddoto ci Kmbra dt:li7.ioso. t:n giorno il fu Lord Haldane, Elihn Root I" John ~1or\ey disput3\•ano quali fossero k principali qualità nrc('ssarie in chi si occupi di affari pubblici, L'uno dis,e: e L'eloquc.nza >. Il secondo: e Il c-oraqgio >. ~1a, poi, furono 1uui d'ac-cordo sulla ~"n1rn,:,1 dell'americano'. « La pazìen1.a >. RICCIARDETTO ,, O M N I B u S " ha apert.o a tutt.1 1 ..uol let.t.orl un Concono Pflrmanente per 1&D&rTUlone dl UD f&tt.o qualalaal, realmente accaduto & chi 1cr1ve Questo tagliando li d& 1ncollue iuli.'. buat.a del d&t.tU01crttt.l che ven1ono tnvlaLI COlfCORSO PERMAlfElfTE Alla Direzione di OMNIBUS Piazza della Pilotta, 3 ROMAJ

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