I .1~\ CIIE PUNTO è il cinema sovie- ~ t1co? Non solo 11campo della politica, ma anche quello dell'arte è Oj('(I m Russia un immenso purgatorio; Meyerhold, Eio1tenstcin,Sciumiatski v1 sono stali nrtualmentc calati da tempo e l'epurazione, o purga•, come la chiamano ,-::-linglesi, minaccia di estendersi ,;cmpre di pili. E i nuovi talenti dove sono? Apparentemente 1 ~rossi burocrnti moscoviti delle :"l.lusc sono tr;mquìlli: Per ogni stella proletaria che cade•, dichiaN1va recentcmcn1c uno di essi, cc ne sono almeno una dozzma pronte per salire•. Ma è: una smarg1a')sata, anche perché 1 risulrn.11 delle grandi purl:hc sono "pesso così precari, thc i 1i:1ovanichiamati alla successione vanno coi piedi d1 piombo, per paurn di pestare i p1ed1 d1 qualche grand'uomo epurato per 11 momento, ma che può risusc-irare da un momcntò all'altro. f:: indubitabile comunque che la propaganda cerca d'imporre nuovi idoli e di sostituirli ai \"ecch1, nel cuore e nel rispetto delle folle. Pudovkin, Eisenstem, Dovccnko, Traubcr~. Eck e la loro generazione di rellisti sono ancora all'opt'ra. :\loh1 d1 c~si sono ancora giovani e largamente utilizzabili. ;\la, souo Il\ spmta de- ~l'imbonitori ufficiali, s:;li unici funzionari di ,1Zeniodel nuovo ordme sovic11co, 11 pubblico russo comincia a ~uardare con mtert'-SC a~li uh1rm :1rn\at1 e con mdiffertnza alle vecchie ~lorie. Se è ,-ero che il mandato d1 tutte le rivoluzioni è di aprire la via delle carriere e del comando a uomm, nuovi, i responsabili della baracca cinemato,:i:rafica sovietica sembrano dunque uhhedire a questo mandato. ì\1a s1 d1ment1ca che Pudodcin, Eisenstcin, Dovccnko, Eck non ,ono affatto degli uomini vecchi; si dimentica che essi sono 1 figli pnmogeniti del cmem:t sovietico, e che è soln ad essi che il cmc..ma sovietico dc\ e d1 essere ricordato nei manuali d1 estetica ..- di storia del cinema. La ventà è: che questi artisti sono i testimoni nostalgici e, m parte, 1 creatori di quella leggenda eroico-sentimentale della nvolu7ione holsccvica, che dai potenti di o~gi è aborrita e condannata sotto il nome di trotskismo. I nuo\·i ~io\'ani sono più docili, sono più arrivisti, più cinici, hanno 1mpJ.rato a conoscere gli umori, le predilezioni, le idiosincrasie dc, potenti, lc~- R"tndo fra le righe dei giornali e le parole dei discorsi, e i migliori dt essi hanno affinato, in questo e~ercizio, il loro senso cntico e quindi quella irnnia suflìc,ente nei ngua.rdi del ~ melodramma trotski- '!ta •, che piace tanto a~li autocrati dell'ora, e che è il mot1\·o \ero e ultimo della moda d, questa nuo\·a sottile e i-quallida lntrlligl1en::ia , com'i!' stata definita da un osservatore francese. lino dei capi di questa btttllighenzia, nel campo cmcmatografico. C Michael Romm, un regista giovanissimo, così giovane che il suo nome ancora non fi~ura nel florido e abbondante volume autoelng1at1vo e auto-commcmornt 1vo <- he i vecchi capi del cinema sovietico h.)nno pubblicato nel 1934, in occasione del quindice,;imo anmnrsario del primo film rivoluzionario. Qucs10 :'\l1chael Romm non ha, sembra, la vividezza d'immagini e la forz,1 simbolica di un Pudovkin o d1 un Eiscnstein, ma non dev'essere privo di talento se ha capito che l'unica mamcra di ~alvare capra e cavoli, e cioè d1 piacere al pubblico e ai potenti, era d1 interpretare la più grande figura della ri\·oluzion<', e la più cua al pubblico, alla mamera ufficiale. Ecco il primo mom·o delle grandi lodi e dell'autentico successo di pubhlico del suo /,mùr 111 Ottobre: si tratta dt un Lenm che somiglia in maniera impressionante a Stalm. :\la c'è un ahro moti\O; una delle rag1om dell'ultima pur- ~a. nel campo cincmatoKratico, è stata In protesta da parte del pubblico contro le recenti dilapidazioni e mahcr~az1oni nell'indu':iotrrn. del film. Pell1colc che nmane\'ano un anno, due anni in lavorazione e alla fine ven1\·ano a costare milioni d1 rubli; 3 m1hon1 d1 rubli buttati al ,ento da Eisen~tcin, per un film che l'e!ICCUt1vo comunista ordinò d'm1errornpere e che ne fosse bruciato il negat1\"0, pu il formalismo e simbolismo borr,.the~i di cui pare fosse p1enò. Cinque m1lmn1 d1 rubli letteralmente sprecati per un mediocre film ricavato dal truculento Pielro I di Alessio Tolstoi. Romm ha fatto 1I suo film nel tempo record, per li:'.listudi sovietici, di tre mesi e mezzo e con poco più di un milione e mezzo d, rubli e cioè d1 sci milioni di lire. Se si pensa che I film di Eisen- <;tcin commo 1n media venti milinni di lire, ~i capisce facilmente l'entus,asmo dei g:rand1 burocrati per 11 nuovo ;1stro. :via la costellazione più popolare della nuova g:eneraz1onc è quel la de, due Vas- <;1licfTG, iorgio e Ser~•n \'assiliefT Quando ua per uscire una loro pellicola es,;a è annunciata a caratteri Krandi cornc finc- <,tre: ~ un film dei fratelli Vas,;1l1eff , \la G,or~io e Sergio \'ass1lieff non sono fratelli, non sono nemmeno cugini, e del resto Vas~ulicff è un cognome comun1s• ,;:imo m Russia Essi s'incontraron,, per caso, dopo la rivoluzione, divennero amKi, la comune pa!1;Sione per il cinema rin- ~:1ldò l'am1c1z1a e quando ct>minc,arono a J.n·orarc msicmc nessuno potc\·a credere <hc: essi non fos~C'ro per lo meno i{emelli. I .t' loro prot<.·<;tcnon ,·aJ!1;croa nulla. E 26 MARZO 1-938-XVI am.1, quando il pubhhco !.Ì t1bituò a considerarli fratelli, le loro proteste sembrarono, ai funzionari, inopportune. Un giorno il commissario del popolo alle Arti li chiamò e disse loro che per il pubblico essi erano dei fratelli e non bisognava dmruggcr,. questa illusione. In Russia, quando si parla del pubblico e delle 1llus1oni del pubblico, non c'è bisogno di aggiungere altro: 1 due Vassilicff capirono e da allora m pQ1 non protestarono più. Essi avevano tutt'e due diciotto anni quando scoppiò la rivoluzione. In due punti opposti della Russia tutt'e due furono presi nella fornace della guerra ci- \•ile e si arruolarono nell'esercito rosso, quantunque il padre di Ser1tio fosse un 1mp1egato del mm1stero della Guerra zarista. Dopo la smobili1az1onc i due tentarono la vm del tca1ro e del giornalismo, finché nel 1925 si incontrarono m uno stabilimento di sviluppo e s1a1npa di film stranieri a Mosca. Il loro compito consiste,a nel tagliare I punti scabrosi a quei tempi la censura non era orkanizzata co~ m'è ogk1 e nell'ag,l{iungcre le didascalie m russo. Se esiste una scuola capace dì educare la sensibilit~ poht1ca ti' uno che ne sia potenzialmente provvisto, m un rcg:ime come qucilo russo, i due Vassilicff l'avevano rrovara; i loro stessi mfortuni di censori e da traduttori {una \·olta rischiarono persino la Siberia per aver lasci;lln. 111 un film, un ecclesiastico che ci faet~,.1 una bella figura) affrettarono la loro maturazione: più d1 duemila film stranieri e anche russi passaronc, per le loro mani. Un bel giorno essi decisero di mettersi a fare dei film; a\'endo e,aminato e studiato le pellicole dei più grandi registi stranieri, essi avevano, sui maestri della scuola ru~sa, 11 vanta,:i:.s(iodi un più vivace e libero ccclcttismo che, per i tempi ai quali ,;;j and:n-a mcontro, era un reale vantag~10. Dapprima c,;;sis1 urtarono contro la diffidenza del sommo pontefice del cinema sonet1co, Borti Sciumiatski, un uomo duro e scomodo, che disprezza tutte le critiche, eccetto la sua. Il suo \·irtualc monopolio della ccmmra significa che egli ha il diritto di leggere personalmente tutti i soggetti, d1 approvare tutti 1 registi, di sorvcS,?:liaremetro per metro tutti i film in la\·ornz1one. Eppure questo sospettoso e pedantesco controllo non gli ha impedito di cadere in errori capitali, dal punto di vii-ta della polnica ufficiale, e d1 essere anche lui precipitato nel limbo delle persone che corrono 11raschio di essere• purgate• da un momento all'altro. O ■ NIBUS E TTB ~1!01'1-FIL°») Ìll~ &1il(B~',J'®ill~ I A BELLA signora Cheyney è un'avla \'Cnturiera che ha ~entimenti schivi e delicati. Fedeltà, pudnre, alterezza sono le sue qualità più profonde. Come il suo falso maggiordomo, certamente ha scelto la professione di ladra '>(:!lZabatter ciglio, seguendo una libera vocazione, con l'indifferenza tranquilla di un giocatore di ~ .-acchi. Sarebbe difficile classificare lanto lei che 1I maggiordomo nelle oscure cate- ~orie medico-legali, ad esempio, d'un Lombroso. Delinquenti nati•? Delinquenti •passionali•? Le parole sono troppo grosse, nei riguardi di personaggi CO<i:Ì disin\'olti, modesti, patetici. S'arriverebbe a dire che avventurieri simili fanno quasi onore a un paese, e testimoniano l'alto grado di civiltà a cui è s,:iunto. E s, stenta a credere che possano convivere insieme a quegli altri feroci e sanguinari, di cui i ~:iomali e 11cinema amencano ci descrivono le gesta. Le avventure galanti e furfantesche di questi due personaggi, nel film La fint della signora Chtyney, sono narrati con molta grazia e levità. La carriera professionale della protagonistd è fulminea: da ladra gentildonna diventa m poche ore moihe di un lord. Ma certo il coraggio dimostrato, l'intdligenza, il sangue freddo meritavano almeno un matrimonio. A veder certe scene, ad ascoltare certi dialoghi, lo spettatore trasalisce d'ammirazione per la prontezza e faccia tosta dei protagonis11. Chiunque, a sorprendere un ladro 111 casa, si troverebbe per lo meno imbarazz.ato: e non minore sarebbe l'imbarazzo, se non lo spavento, del ladro sorpreso. Ci vien fa\tO, per esempio, di ricordare un tentativo di furto che s'è svolto tempo fo. in un cinema di Roma. 11 ladro s'era nascosto dietro le quinte del palcoscenico e durante la notte, sforzando una porta, era riuscito a penetrare in una tabaccheria annessa al cinema. Stava tornando indietro con le braccia cariche di pacchetti di •Macedonia» e r Serraglio,, quando improvvisamente gli si parò dnanti un gio~ \'ane guardiano dei locali. Lo spavento fu grande per turti e <4-ae: il ladro_ lasciò cadere a terra i pacchetti di sigarette e si dette alla fuga, mentre il guardiano, persi i sentimenti, si afflosciò a terra svenuto. Qui invece tut10 si svolge tranquillamente, come in una partita a briscola. Il dialogo s'avvia senza intoppi, e ladri e derubati si scambiano amabili arguzie guMdandosi teneramente negli occhi. Dietro un furto cosi piacevole, qual è quello narrato, non s'intravede davvero lo scheletro crudele delle prigioni americane. Per molti anni, dunque, 1 Vass1liefT furono giudicati indesiderabili negli uffici d, Scmmiat~ki e dovettero accontentarsi di fare corti metraggi e piccoli documentari. Uno di questi corti metragi;1:i ricorda\·a le imprese dell'ucraino Vassili Ciapa1eff, uno dei più astuti capipart1to durante la guerra civile. Quando 11 filmetto uscì in pubblico, fu \In trionfo. Sciumiatski e1:rcò con tt1tt1 1 mezzi d1 smorzare l'entusiasmo, dato che egli si era sempre rifiutato d1 riconoscere ai fratelli Vassilieff il benché minimo talento. ~1a il pubblico aveva ormai giudicato e fu giocoforza affidare a1 due rcg1<11iun'opera d'impegno. I Vass1\1efT si sono effettivamente 1mpe~nat1; hanno preparato essi ,;tcss, sogjeetto e ~ccncggiatura e hanno 1mpedilo pusino :1 Sciumi:uski di metterci le mar.i; il film s'mmola I.I! giornate dt Voloscial'1:sk e tratta della lotta contro 1 ~•appones1 nella S1heria, fra il 1918 e il 1922. OARY COOPER, OLAUDETTE OOLBERT E LOBITSCH DURANTE UNA SOSTA DEL FILM "L'OTTAVA MOGLIE DI BARBA.BLU'' Il fatto è che La fi11t dtlla signora Cheyney appare soltanto una favola. Una favola elegante e mondana, che non perde davvero la sua validità per l'inconsistenza dc prota~onist1 o il facile arbitrio di certi situazioni. Si sa che ogni favola trova b sua giustificazione 111 qualche nascosta ,·erità più o meno lievemente adombrata. Qui la moralità• non è da nccrcare nella sottile riabilitazione dei fuorilegge, nell'aver cioè tratteggiato i protagonisti ladri e scassinatqri d1 casseforti, come figure degne di rispetto e simpatia: che sarebbe una moralità assai ambigua seppure comune a tanta cinematografia di questi anni (sì pensi a1 film di Lubitsch: J\lla11cia compttmt~ e Dtsiderio). La moralità si ricava dalle scene finali, quando la signora Chcyney, sorpresa sul punto di rubare una collana di perle, rivela di conoscere il passato e le ma~agne dei ricchi ospiti che ora l'accusano. I giudici altezzosi diventano, improvvisamente, pavidi imputati, e la fragilità di molti preKiudizi e pre~unz,oni \'lene cosi denunciata. L'intento satirico è qui evidente. E la satira, benché bonaria e soffocata, ricorda perfino certe lll\"tnzion1 di Maupassant. :\""ientc è: più ,i~nificati\'O della grande rottura psicologica e d'idee fra la Russia di Lenin e quella di Stalin che il successo eh questo film. Per quanto esso sia proiettato m undicr sale a ;\lo'-ca, bisogna prent>tars1 tre o quattro g1orn1 prima per vederlo. Eppure si tratta di una narrazione all'acqua d1 rose, infantile e bor- ~hese anche quando vuol essere aspra e spregiudicata. C1 sono delle sequenze che ricordano persino I cartoni animati, come quando I russi, saputo d1 un pros- '-1mo attacco dei giappone!1;i, buttano mnlta acqua ,;ulla collina piena d1 neve. L'llcqua gela e quando 1 ~iapponcsi muovono ali 'assalto basta un nutrito lancio di palle di ne\e, da parte dei niss1, per fori, ru:1,- zolar giù. Ahimè•, diceva uno della ,·ecch,a ~uardia cmemato~rafica uscendo dalla proiezione, la nostra ri\·oluzione finita m una battaglia di scolare111! Eppure è proprio quello 11 punto più applaudito e più lodato. Anche la fotop,rafia è la più antirivolu1.ionaria e borghe,;,c po~sibile. [~ riprese sensazionali e apocalittiche che fecero famoso m tutto il mondo il nome di 'fisse, l'operatore d1.E1.-.enstem, sono un lontano ricordo. Le. nu-..·olc non ,;;ono più di moda nella Russia di Stalm e nemmeno la macchina da presa ,ntto il li\'ello della linea dell'orizwnte e 1utti I geroglifici del simbolismo na1urah,;11co dell'epoca d'oro. Forse nelle nostre opere c'era <!ella maniera , è sempn: quello della \'ecchia guardia che parla, ma spesso era una grande maniera. In questi giovam di oggi c·e soltanto pruden7a, paura, intantiJi,.mo. Forse noi eravamo troppo barocchi, ma tulle le nl·olu1,ioni ~ono un po' bamc_che; qu-.;stl ~ioq1n1 s;onn dl·~li arcadi, e la loro arcadia fa pensart· eh<.-H·ramen1e la ri\"o~ luzionc (· finita ·,.1.'' ~ l ·1· 'I/i. ,' ,', /'' ,' 1· ,~7/'. )/!,' f .• S, , • : ::::· ·! ,;, ,i ••:, :;:Y - I ~I/, MYRNA LOY E CLARK OABLE IN OALIFORNJA DURANTE LA LAVORAZIONE DI UN FILM L'intri,io della favola, cosi rap1dn e congegnato, denota ancora una volt.1 l'abilità ormai perfetta degli americani m q\tCsto genere di racconti. Non saremo certo noi a dimenticare quel che di frivolo e salottiero dilava spesso le spiritose finzioni. ;\1a lo sforzo d'awicinnrsi in qualche modo a uno studio di caratteri e d1 costumi può anche essere apprezzato. Un'osservazione mette però il conto di fare. La fortuno di opere come questa dipende molte volte da una qualità che a lungo andare si risolve in fastidio. Annoia quella specie cli tnmqu11lo splendore che ravviva uniformemente le scene. gli ambienti, i personag1,t1: quella tinta ar~entea, quella luce siderale che rende stranamente eguali I volt, degli attori, le pareti d'una stanza. :\1olti film americani sembrnn fatti di madreperla. Sono costruzioni d, vetro, che mai s'appannano di fiati umani. Dietro le pareti trasparenti, i personaJ:'t• hanno la freddezza manimata di mamchim in \·etrina: e quando parlano, sembra che la voce pro,·enga da una bilancia automatica. Per apprezzare il racconto, bisogna andare di là dalle imma~ini, e quasi fontasticart'" quali potrebbero essere I volti e le parole, in una atmosfcM più reale e meno fotografica. MAH.IO PAN"NU:--:ZIO
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==