Omnibus - anno II - n.13 - 26 marzo 1938

~ì•U~L PO:i.1ERIGGIO del 15 lug:lio ~'t q63, festa dell'apostolo San Giacomo, nella chiesa dei Frati Domenicani di Ravenna, davanti all'altar maggiore, si prostra\·a fino a terra un giovane d1 vent'anni. Al priore del convento, che gli domandava cosa cercasse, rispondeva secondo un'antica formula latina: • la misericordia di 010 e vostra . Dopo un breve discorso nel quale 11p~iore a\·eva illustrato la grandezza e la nobiltà della vita religiosa che il postulante intendeva abbracciare e la severità delle sue leggi, il giovane, toltosi il mantello, veniva rivesttto, al canto del Te Detml, dell'abito di San Domenico. Allora che m Italia uomini dediti alla vtta religiosa si contavano a molte migliaia, quella cerimonia nulla aveva dt raro e d1 straordinario. :\-teno comune era certamente il fatto eh'.! un giovane si dc. cidesse ad abbracciare lo stato religioso dopo una vita avventurosa quale era stata quella di Giovan Battista Iloett1. Tale era il nç,me del neo-domenicano. Il priore era rimasto commosso al racconto della fanciullezza tristissima ed aveva giustamente creduto al pentimento dell'avventuriero che gli stava da\·anti. C'era poi il segno evidente della mano di Dio palesatosi nel santuano di I .oreto, che non ammetteva dubbi. Del resto, convertito o no, Boetti. gabbatore 111superab1le d1 donne e di frati, non uno, ma cento priori potc,a giocare. Era nato nel Monferrato e più precisamente nell'ignoto borgo di Piazzano, nel territorio di Casale. La sua nascita, a differenza di molti profeti e conquistatori - poiché Boetu fu profeta e conquistatore, - non fu preannunciata né accompagnata da alcun straordmano presagio. Ma chi credc..sse alle fortuite coincidenze sappia che egli nacque nello stesso giorn~ e anno (z giugno 1743) in cui, all'altro estremo d'Italia, vide la luce Giuseppe Balsamo, futuro conte di Cagliostro, anch'egli profeta, se non conquistatore. Il padre, Spirito Dartolomeo, notaio e podestà del paese, nonché discendente dai conti di Camino, godeva fama d1 uomo volgarissimo che avc\·a fano morire di dolore e di percosse una sposa giovane e madre di molti figli. ;-:é fu più umano con costoro, ché taluni chiuse m monastero, e G10\"an Battista, il maggiore, in un sev_erocollegio d1 Casale. Di ingegno pront1ss1mo, raccontano che il giovane Boetti l>i nh.>:.trasse di umore chiuso e taciturno e non nascondesse una profonda avversione per la sua casa, della quale portava con sé l'immagine dolorosa di una mamma morta e quasi uccisa dai maltrattamenti, l'eco degli urli delle sorelle terrorizzate e delle bestemmie paterne. Allorché, un giorno, il padre, precipitatosi a Casale per aver saputo che Giovan Battista si preparava agli studt di legge mentre egli lo voleva medico. gli ingiunse con minacce di seguire la !ua volontà, non volle rimandare più oltre il proposito di liberarsi da quella vita impo:.sibile e decise di correre da un capo ::tll'altro l'Italia e finalmente perdersi nel lontano Oriente. Nessuna meraviglia che cgh si fosse posto ,n me.,te d1 correre \'Italia così, per 11semplice gusto dell'avventura; sarebbe stato semplicemente una recluta di quell'eserctto d1 ,agabond1 e d'1mbroglioni che ogni giòmo s1 incontravano per tutte le strade, affolla,ano gli alberghi, sotto le forme più di\ erse, dalle caro,ane zingaresche alle cavalcature ricche e sfar7.ose, come medici miracolosi o ciarlatani, ch'era lo stesso, poeti estemporanei o frati impudichi, confidenti d, prìncip1 e cardinalt, cortegg1aton d1 belle donne per tutta la vita, cialtroni e parassiti sempre. Era il secolo dei CasanO\·a, dei Caglio-.tro, dei Goram. li tradimento d, un amico, cui unicamente ave,a s,elato il suo -.cgreto, fece arrestare il Boctti, nel ~iomo precedente alla fuga, da un uomo in abito nero e una gran parrucca e lo fece rinchiudere, per un mese, nelle carceri di Porta d1 Po a Tonno. Dopo tre anni, passati nello studio della med1t.:ina, un giorno d1 aprile del 1761 Bocm ritenta\·a la fuga, allontanandosi c.enza denari e sem:a bagagli ,erso :\l1lano, on~ s1 arruola,a immediatamente in un reggimento d1 ca,alleria. E~h era onna1 un giovane assai bello. robusto, di facile e amabile com·ersaz1onc. In caserma poi s1 mostrò laborioso e d1sciplm:1to. Trasferitosi quindi il reggimento a Cremona, dopo solo cinque mesi dacché si era arruolato, ,enne proposto per il g1ado d1 ufficiale: una buona solui1onc per chi ormai si comuderava solo nel mondo e senz'altra fortuna chi.; un buon mgegno. :\b fu l'illus1one d, un momento, ché, seccatosi d1 aspeuare la nomma, si dimettC\'a 1mpron 1samentc e la-.ci;na la \'Ìta m,htarc e l'Italia. Probabilmente Boctt1, nel frattempo, aveva ;;coperto m ,C: qualità per pili facili fortune e pili sicuro rendimento. A Praga mfatt1 l'incontro con una g10,-ane \·edo,a ~li offr1u un facile amore cd una somma cospicua che era, senza dubbio, quan1'egli cercava prmc1palmente. Vestitosi allora d;l nobile ca\·aliere e presi al suo scr\'izio due servi e un \·alleuo, lieto come un imperatore , s1 diede a nag~ian.• per la Boemia e la Germania, col fermo proposito d1 .f,tiocarc quanti più uomini ~li sart·hbern capitati o;oHo mano. \"i•qfa\·a le <'1ttà çol o;uo pieTI GIOVANNI BAT\ISTA BOETTI UN SOLDATO DELLA REPUBBLICA DELL'ERZERUM colo -.e~u1to, fingendo curiosità di studioso e gusto d1 artts1a; scendeva negli alberghi di moda, mostrandosi liberale con tutti, mentre con la coda di quel -.uo occhio così furbesco cerca\'a la viti ,ma. Così a Strasburgo. che aveva frugato per lungo e per largo, pose l'occhio sopra un ricco canonico della cattedrale che \ i,eva con una bella nipote. Boctt, tanto lo circuì che ottenne un in\'JtO a pranzo. :\'aturalmen1c l'ingenua ragazza si innamorò dell'ignoto s1ramero, premuroso e gentile. e corse assai lontano colla femm1nil fantasia, finché non ~opranennc la mano ~enerosa del canonico zio ad allontanare l'an·en1uriero senza scrupoli. Così a Praga, cosi a S1ra<ibur~o, così molte altre \"Ohe. ~el viag't10 di ritorno m Italia. sulla \·ia d1 Roma, non lontanQ da Bologna, gli accadde una cosa mc-red1b1le. Una notte quel suo valletto. un fiorentino, a quanto pare più scaltro di lu,. lo derubò dt lutto, Ja-.ciando.f,tlia mala pena un vestito Per uno di quegli strani abbandoni che assai spesso par\"ero tra\'agliarlo, da farlo credere taholta av\"cnturiero per for;,a e succube di un destino p,ù alto <.lilui. decise d, tornare alla casa paterna e sottomettersi a qualunque condizione, \·e lo spmge,·a anche un amore, lunJ:1:amcntecelato, per una fanciulla ricca e bella, compagna della sua infanzia. Il perdono del padre, strappato da arnie, compa~s1onevoli più che dalle sue promesse, durò meno d1 un ~•orno. E poiché questa \"olta 1 maltrattamenti e le percosse non nu-.c1- \"ano ad allontanarlo. per quell'amore che era più forte della mal,ag1tà di Spirito Bartolomeo, quesu. preso certo da pania, una sera aspettò 11fiuho lun'to la ~trada t· tt·ntò uccidt'rlo con un colpo d1 arma da fuoco. Se Boetti, quella sera, rimasto illeso per miracolo, con la sua agilità da felino s, fosse avventato su quell'uomo e lo avesse strozzato, si sarebbe certamente macchiato di un orribile delitto, ma nessuno avrebbe a\·uto il coraggio d1 condannarlo. Egli invece, con freddezza amm1re\·ole, si allontanò da quel luogo e per IUtta la none t,::iròper la campagna come un uomo maledetto. Dopo questo fa1to, che riempì di orrore il paese, negatagli anche la donna che unic:1men1e amò nella sua vita, riprese a girare il mondo, abbandonando per sempre illusioni di amore e di famiglia. Si fermò a Roma, ove era gmnto per via di mare da Genova, soltMtO pochi giorni. Rice\·uto senza simpatia da alcuni parenti ,olle andare a Venezia per imbarcarsi per l'Onentc. Durante il viag~io cosa precisamente sia a,venuto nel santuario d1 Loreto non s1 saprà mai. Entraton, come egli racconta, per pura curiosità, allorché tentò d1 varcare la piccola soglia della Santa Casa ~1 -.cntì misteriosamente respinto e come sconvolto da una profonda commozione. R111ra1os1in un :rn~olo oscuro del tempio lo pre,e una ~ran voglia di piangere e sentì profonda ,ergogna delle sue an·enture amorose e tlllta la vanità d, quella nta ,·agabonda, mentre un mteriore richiamo lo im1ta\a a correre altra strada e prefiggersi altre mete. Si trattenne nella c1td1 santa quattro ~iorni in pre.f,thiere e penitenze. deciso a non tornare più indietro e a consacrare il 'IUO in'tegno e la sua gionn(."7"73soltanto a Dio. Sulla ~trada d1 Ra,·enna. la città don t·~li a, rehht.- hu~~ato umilmcmt(· a quakhe com·ento, perché accettasse l'offerta che già aYe\"a fatto a Dio, non molto prima di entrare in Pesaro, due sconosciuti flagellati da una pioggia torrenziale lo commossero ed egli, con la cantà propria dei convertiti, li invitò a a..lire nella sua • portantina ben coperta e riparata >:on era più un'av\entura questa, ma una prova che Dio jjtli manda\·a. Erano due ladri assai noti agli sbirri pesaresi. '.'\'ell'entrare in città furono ricono~ciuti e immediatamente arrestati con l'ignoto fa\·oreggiatore. Quasi un mese d1 prigione prima che, interrogato dal governatore per fortuna suo conterraneo, fosse riconosciuto e lasciato libero. Circostanze ins1gnificant1 lo condussero nell'ordine d, San Domenico, per il quale egli, ignorando qualunque genere di vita religiosa, non aveva nessuna particolare simpatia. Il duro anno di noviziato piegò il suo animo ribelle. Trasferito anzi a Ferrara per lo studio delle scienze S.tcre, fattosi un carattere lieto e cordiale, dt\·enne caro a1 compa~ni ed amato dai superiori per il suo attaccamento alle leggi del convento. Il fatto poi <;he egli chiedesse insistentemente di essere inviato missionario m Oriente, se stupi\·a, gli catti\·ava ammirazione ancora più profonda. .:-.:el 1769 Boctt1 venirn assegnato alla missione di :\1ossul in :\1esopotamia. A che cosa egli aspirasse non t! facile indovinare; tanto meno se egli portasse già nell'animo, sia pure informi, i $l:enni d1 quella straordinaria a\"ventura con la quale doveva, dopo lunghissima vicenda, concludere la vita. I suoi anni di missione furono un susseguirsi continuo di a,venture strane e incredihih; delle quali non fu certamente sempre la vittima innocente: talvolta le s~bivo, ma talaltra le suscitava; salvo a nt1rarsene nel momento opportuno appena la catastrofe si rivela\a 1mm1nente e inevitabile. Così a Venezia, mentre aspettava la parfènza della na\·e per l'Oriente, un giorno si commosse di una donna perduta incontrata per una calle e si mise in testa di con\"ertirla a Dio. Ella invece voleva convertir Boetti all'amore e ne nacque una colluttazione che lo portò davanti a un segretario d1 Stato della repubblica e gli fece correre il rischio d1 finire sono I Piombi. Sbarcato a Cipro, sui primi del 1770, vi si fermò due mesi per impratichirsi del greco. Salito su di un piccolo battello che lo doveva condurre a Latakia in Siria, a Capo Sant'Andrea fu còlto da una tcm. pesta e costre1to a tornare a terra. Rifugiat0si in una capanna d1 paston, durnnte la none, i marinai lo derubarono di tutto e fuggirono col battello; Boett1, a p1ed1, dovette tornare al porto donde era par• lito. R1usc1to poi a raggiungere Latak1a, il capo della dogana, un equivoco musulmano, lo accusò d, aver bestemmiato Maometto t: fu per essere condannato al palo Uomo violento, Boetti, anche sotto la tona ..a del frate, non en; disposto a sopportare soperchil rie di nessuno. S, poteva qumdi in!,l"armaree derubare durante il sonno, come vicino a Bologna o a Capo Sant'Andrea, altrimenti era pronto a passa.re a vie di fatto con una grande facilità. Durante il \'Ìaggio tra Latakia. e Aleppo fatto in compagnia di una carovana, taluni giannizzeri lo ave\·ano derubato di un oggetto privo quasi di valore; non 1mpor1ava che fossero in molti e bene annati; attaccava lite e ne scaraventava più d'uno da cavallo anche se infine ,·eniva ferocemente battuto. Ma 11 suo vero pericolo, che sarebbe stata poi anche una sua forza grandissima, era la sua non comune bellez1,a e il suo fascino. :\'on molto alto, ma di aspetto prestante e virile, gli occhi neri, la bocca di un taglio sottile, d1 modi suadenti e delicati. generalmente taciturno finché non era preso dall'ira, diventava eloquen• tiss,mo all'occasione con una parola irruente e immaginosa. Eloquenza e fascino per cui le donne si attacca\·ano alla. tonaca di Boett1 come le spine. L'avventura più buffa e più strana d1 tutto questo \·iaggio, già così curioso, lo aspetta\·a a Beregik sulle rive dell'Eufrate. Ad Aleppo si era fermato cinque mesi, aveva imparato l'arabo, a,eva. salito 11 pulpito della chiesa latina e a\'e,a ottenuto straordinario successo, meravigli:1t1 tutti che uno straniero fosse così eloquente nella loro lingua. La solita dama ave\'a preso a frequcniare assiduamente la chiesa, avc\'a fatto monnorare di sé, e Boctti ern stato costretto ad allontanarsi. Prima d1 lasciare Aleppo si cm \·estito da le\·ant mo, lun~a ,·est e d, seta rossa cinta ai fianchi da una fascia bianca, grandi pantaloni a sacco e un immenso tarbùsc sul capo. Diffusosi a Beregik che con l'uhuna c:tro\·ann era J:!Ìuntoun europeo, in Oriente sinonimo d1 medico, il ~O\crnntore lo fece cercare e lo 10vi1ò al letto di una sua figlia malata. Un impaccio gra\"c e pencoloso tanto l'accettare come il rifiutare. Boctti, fidando nella S\la buona fortuna più che negli studi ~iovanili di medicina, accettò l'im•1to e la fanciulla andò rapidamente mif,zliorando; dopo qualche settimana dt cure as~idue e \·isite frequenti era :rnz, guanta e innamorata. Roetti ne ebhe grandi doni, infini1c cortesie e finalmente l'offerta di sposarla, a condizione che si fosse fotto musulmano: due cose ,·eramente ma.udite e 1.:hc superavano ogni possibile aspettati\'a. Bella. occasione per subire forse il martirio per castità e per attaccamento alla fede; poiché al suo ri• fiuto deciso era staio le~ato e imprigionato. Gli manca,a però la forza e gli era più facile fingere d1 accettare. Infatti nla- ,;ciato, mentre si preparavano le nozze e l'abiura, m<;ellato il più bel cavallo del governatore un pomengQ;10 fug"tì. Dopo giorni di peripezie l'una più buffa dell'ahra, vestito da mulamerc anneno, giunse finalmente a :'\lossul, la ciuà. edificata sullr rovine drll'antica '.'\'ini\'C. 'r,,,itrnua TO\IMASO BOZZA La prima narrazionestorica,organicae completa,del grande conflittomondiale AMEDEO TOSTI STORIA-DELLA GUERRMAONDIALE .. OGNI VOLUME Lire 140 DUE VOLUMI riltg.ati in ttl.11,dicom· pl-1,c p~gint 1162, ricumtntc illvuuti do1oltrt 800 fotogr,1F;c,pcrb pi~ pute incditt r rue, tcorrcd.111idi 80 urte geoguli· che d~ divcnl s.ctlori e fronti di comb.u1imtnto, e di urtc gtnculi a pi~ colon. Facendo un o1ccortou.o dcll.11lughis,imo1 l,;blioguli,1 dcllo1gunr.11,cht in tutti i Po1ni ho1inv,11.0 gli K.i~~li delle bibliot«hc, e ricorrtndo, ove ),1hibliogr.11h.e1,1,1insuff.icicntt, ,11Jindo1ginipriv.ile preuo ili uffici storici e mil1t.1ri, Enti civili di !.tudi, pcrwno1!i1~del mondo politico e miliurc, l'Autore è riu.w:itoad off'rirco1Irubblico iuli.11nouna n.lfui.iont ii.:,riu. per J,1prim.i volu orgo1niu e complcu, de\1,1Gunde Gueru. Tutlc le compil.1tioni ntc-<edi ul gcnc-<ch.11nno,piii o meno, il torto di n~rc .w:uwmcntc obietti,e.in p.1rticolarmodo per quello che riguo1rJ,1l'a1:ione dell"ncrcito iulio1nocd il ulorr del nomo mo1gnilicoe vittori~ contributo nclquo1drogeneulcdellc opeu- -riooidc,:li nc-<citidcll'lntc:s,a. ~t:iU P"bblicnione ha per Kopo non ultimo Ji dare il giusto ~to .ill'uione iulio1na L d0<umcnt.11zionefotoirufu:l e guhu ~ ricchiuim,1 e prnios.a poicht per ciucun f.11toe ptr cio1.w:u,n1,·venimento n.1ruto si è cnuto di uour l'imm.iginc corrisponden1e, i\ docvmrnto guhCo che ne rtnd.11tntimoni.inu, $CMUndoquo1ntocu gi~ i,oto e d.11ndo\,1prcfc· rcn7,1o1ll'in«lito. MoltiMimi di quc·ni documenti provcng-ono da uchivi di Pani .111louncn1ici, e .ono quindi una ve1,1rivcluione pcrchi ci prestnuno l.11nostu ,:ucrr.i còlu do1ll'obictt1\0 .ivvCfl-lrio, ci0t: comt i nmtri occhi d'o1llor.inon cbbc-ro m.11imodo di v«lcrl.11. J due ,·olum; iDno corredati aMhe di un .11mpioindice dei nomi e dei fatti notevoli che ne agevo],1lo1con,ult.01ionc. IN PENOITA ANCHE A PICCOLE RATE Ml;'NJIL/ A. MONDADORI MILANO ~; RAFFREDDORI, REUMATISMI, NEVRALGIE Une tazza di KARKADÈ EBE è segno di buon gusto nel solotlo dello Signore. Non è eccitonte, quindi ;ndicelo onche o chi non può fer uso di coflè e lhe. È una bevande deliziosa • mentiene le linea - efiicace dopo ogni fatica - ogni sport. Si und• n•tl• migliori drogher1• o p1HJO r A. I. P. C. I .• Vi• A,ì.go ••• ROMA BEVANDA CHEDA'LA SALUrE GABRIEL D'ANNUNZ GROTTESCHI ERABESCHI Sono .w:ritti tolti cl.a v«chi gio, n.ali e do1,t-echie ri,i~te, in cui il gio,ine 11'Annun1io,ton .irte dcliu1,1 e potente, .1nnun1.ia1ricedtl iuo portentoso muigKio, gioc.111n· !orno aiu\Ì dell'o1morc(on I.a leggcren.i upitntc di un cnell.111ore. Il ,·olumr - in clcg.11ntt(orm.ato "di.amo1n1e" ~ rilego1to in ro1soc RIZZOLEIC.EDITORI 'fil.ANO. PIA7l.ACAR,l.Of.R.DAti S. A. 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