ANNO Il• N. 13 • ROMA 16 MARZO 1938-XVI 11 PAGINE UNA LIRA □ □ SPEDIZIONE IN ABB. Pf)STAlE , P-:~' . <-:-i•_..:,. $:Jli~!f-l:tl*~,,w~-;:,c::&1·~~ ®bt<. w A,1,jL1 ~ ,.Il& ~ fil 1 {,\llbll3~~ffll1'1 ~A T T 1: lii ,A,'.IT ~~~ 4 l!.....1>-~'AL,-.,i..!:It&:~.I~-:r-À... ::.,P...,O;;.,..;;:L::...~.::;..X,..;;T:.,,, . :l .. ::O::...,: :A:.......c........::::::...:::::....::::-;;...z::....::::::...t::..:~~ DJ UN' M0N0P0U0 ti lii IIA DETTO che il pubblico la italiano è sistematicamente avvcr- - so al cinema na;,ionalc, che prcfrriscc a priori la produ;,ionc straniera a quella nostr.ma? Questa diccri,l l'hanno messa in circolazione.· coloro che avevano l:t pretesa di imporgli una produzione improvvis,H.t, ,;cnza criterio d'arte, inadcgu.lta ai progressi della tccnica 1 senza nrvrnna aderenza. al gusto moderno. Di f rontc a (lUC<;ta produzione il pubblico reagiva come poteva, disertava le ,;aie di proiezione. Alla fine, c~'io faceva le spcc;c di tentativi non di rado in,;cmati; ma chi poteva, in coscienza, obblig.i.rlo anche ad annoiar.i a pagamento? Que<..ta produzione era quasi sempre gestita da uomini d'affari che « facevano del cinema > con la medesima disinvoltura con la quale avrebbero ncgo1iato in formaggi o in licenze d'importazione. Accanto a questa produzione ~e ne veniv,l form..,ndo un'altr,1 che non godeva di speciali protezioni e tentava onestamente di mcttcNi al c~·rc11te delle novità cercando buoni attori, affidandosi a rcgi,ti chr non avevano la prcte~a di conquistare il mondo in otto giomi, comapevoli della seriet:\ del loro compito e d<'llc difficoltà inerenti alla sua esecuzione-. Era su questa produzione che si doveva fore J.ffid!.'lmento, perché rappresentava uno sforzo sincero, una riccrc!.'l, un'esperienza, mentre l'altra era una volgare speculazione che fioriva all'ombra compiacente delle banche. Questo tempo è passato. Nel suo eccellente discorso alla Camera il ministro Alfieri ha dichiarato apert:uncnte che si muta registro; che la piccola produzione non solo non verrà soffocata, ma verrà, anzi, incora~giata nei modi dovuti; che lo St.llO non interverrà più nella produzione. Anche l'indmtria cinem,ttografìca, '-C vorrà vivere, dovrà vi\ere con dignità e metter;i sul medesimo piano di tutte le altre. Con qu<:c;tonon ,;i dice affatto che Jr Sta.to abbandoni l'industria a se Messa, perché lo Stato si riserva un'azione di incora~~iamenro e di propul- "io1w, ma con regole chiare r lx-nt definite, con procedure c;emplici e oculate. Quanti erano solleciti della cinematografia italiana e ne ~orc;evano le reali possibilità, non domandavano nulla di più1 perché il mas~imo impedi• mento al sorgere di un vero film nazionale cr~t preci,.,lmentc nella mancanza di ogni selezione. D'ora 1n poi, tutti cgu.di. Lo Stato, come è gimto, si ric;erva il diritto di esercitare una censura preventiva a tutela dei principi di ordine politico e morale, ma si asterrà da quelle anticipazioni creditizie, da quei finanziamenti che non di rado coprivano per• fino i due terzi del costo totale di un film e che, !iia pure contro le c;ue intenzioni, lo obbligavano a intervenire nel mcccanic;mo della produzione non foss'a!tro per garantirsi della sua cavacità di rendimento. Il credito '"errà esercitato dalle banche, con criteri puramente bancari. Dal canto ~uo, lo Stato ac;c;cconderà e aiutcl'à la J1roduzionc mediante un accorto sic;tema d1 prcmi 1 che c;a1anno, in ultima anaJic;i, deliberati dal pubblico, perché venanno conferiti a quei film che, durante un periodo di tre anni, abbiano comeguito i mag~iori inca~,i. L'entità di tali premi ~arà progrcc;c;iva,~arà proporzionata, cioè, agli incac;~ie tanto più alta quanto più alta sarà stata la cifra degli incasc;i medesimi. Seguendo questo criterio non si vuole c;oltanto premiare l'eccellenza di un film, ma si vuole anche conco1rcre, in certa mic;ura, alla copcrwra delle spe~e, dato che, fino ad ogi:;i, il co~to di produzione dei film 1.,i è quasi ,cmpre rivelato superiore al loro effettivo rendimento. ;\Tcssuna obiezione c;i può muo'"crc a qut\tO sic;tema che di,.ciplina un'atti\'ità che esce, finalmente, dalla fa~e ~pnimcnt.,.1lc per entrare in quella vcramentt industriale: ,petta, ora, ai produttori di rendrr.,tnc dc-gni. .'.':on ~i <lica che questo metodo c;anziona i capricci dl·l pubblico, perché al pubblico ..aranno prf'~{·ntati ~oltanto film ricono- "ciuti idorl<'i in M'df' di c,•mura prevcnti\'a, di modo che- il «capriccio> del pubblico si cc;ercitcrà. in ogni ca,o, "li quella che è, per dt•fì:niziom•,materia opinabile. D'altra parte, il ministero della Cultura popolare si ric;erva di conferire (pcciali premi, si potrebbe dire « fuori \Cric>, a quei film che, a suo giudizio in.,indacabilc, offr:mo par• ticolari pregi di ordine polìtico e morale. La qual cosa potrà costituire un efficace correttivo ad eventuali negli• gen7e del pubblico. t un'ipotesi che il ministro Alfieri ha voluto contemplare per comprendere tutti i casi possibili, ma noi si.uno cci ti che. anche sul terreno politico. il giudizio del pubhlicv concord<'rà picnament<' con quello del ministero, poiché non è as~olutamcnte animi,c;ibile che, dopo c;edici anni di educa7ionc mu,~olini.1na, 11 pubblico non app1cz1i irnmcdiatcHllente un film di alta ispira;,ione morale quando siano ric;pcttate le rag:ioni, oltre che del 'iCntimrnto, dell'arte. Un;l prima, S3lutare come~ucn;,a dei provvedimenti annunziati dal ministro Alfieri, (arà b. scompar~a dei mono• poli, rhc verranno .,c,w'altro a cadere in for--.,;ad<'I nuovo ordinamento crcditi1io. Erano k anticipazioni c;tatali chc li tenrvano in vita. Ed a proposito di monopoli è da augurar;;.i che non si formino monopoli dì altra natura, che potrebbero graHmentc compromettCr'C quella ,;ele,ione delle imprese e delle ini,datin·, attrave1c;o la qui-tic .,o\tanto potrà aITcrmar,;i la produ1ion<' migliort. Si allude al po,;c;ibilemonopolio delle ..aie di proi<'1ion<',a quei Jrustr di cui ~i conoscono i fac;ti nel campo dr! teatro. Sarà bene e\'itarli. ptrché non c'è tirannidr p<:ggiore e più drleteria di qur~ta ai fini dell';utc e drll,1 Jj. ber tA degli arti,ti. t:; impo,sibilc che al rnini,u·o Alfirri -.i,l sfuggito qur\to par ticolarc 3c;pt.•tto dtl prnhlcma. \''è an1i fonctlto motivo di ritcnrrc che egli l'ahhia comprr-.o i1'l quella <'nunciazionr di ordine .'{f'Jl(•ralr. fhe C'~dudC'indistintamf'nte tuttr h ~;- tua,ioni di monopolio e di pri'"ilrgio. M.M. BAROELLONA . LA POLIZIA PROTEOOE LA 1'0ENERALIDAD 11 DI il I. PRESll)F '/TE Roosevelt cd i suoi fedeli, gli Amici del Po• polo, .scagliano ogni giomo le loro accuse cd i loro anatemi di preferenza contro tutti i ricchi del paese, Principi dcli' Avidità, Rc.J,listi Economici, Difensori pelosi della Libertà, Truffatori dell'Erario e Assassini del po\'cro Proletariato. Si ripete ogni ~iorno al pubblico americano che i Ford, gli Sloan, i ~1organ e le altre canaglie vi\'ono da nababbi '-Cnza c;w:;. sidi governativi e inca,;;sano stipendi ac;.,ai più alti che non conceda la decenza. mentre il Grande Elefante Bianco, satr~iamentc sorridente nel suo tempio di Washington, è pagat◊, per le sue fatiche annue, solo 75.000 dollari, diecimila appena più del grand<' arbitro di calcio Kene'ia,,· Mountain L:'lndk I ciuadini ne deducono, è naturalt, che tocca agli Sloan <' ai Ford di abba,;c;arc i loro redditi ,ti livello presidenziale. Chi è più importante del prec;idente, dopo tutto? Un particolare omc~c;oin quc~ta propagand:'l d'odio è che Roo<,n·clt, personalmente, costa ogni anno alla nat:ione americana più di un'intera tribù di magnati dell'indu..tria. I 75.000 dollari concrc;c;i uffici.\lmcnte al pre<iidcnte del Congre,;;. so non ,;ono che un piccoli,.simo spillatico. Dal giorno in cui ~•in,.ediò alla Casa Bianca, Rooc;cvelt ha ec;attamcntc ricevuto, in contanti r in prc,tazioni varie, 355.78~ dollari tanno. Se non facessimo ogni ,for,o prr c,.,cr impart:iali, tale cifra dovr<•bbe c<;,e,c portata a 797.637. Yi<•ntrc le ta,,(• tolgono o~ni centr1oimo di qur,t.l ri,pcttabilc 'somma dallr tac;chr dl'gli ;'lmcricani, il dr. Roo- ~cvc-lt,,{' 'ii tfn'ttui l.l ta~,a frderale 1oul c:uo rtddito confc,.c:o di 75.000 dolbri, ,;fugge intcr,lm<·ntr .lll'erario. Il « Grande Amico dei Poveri> (così è chiamato Roosevelt) viaggia in ogni Stato dell'Unione a spese del pubblico; due o tre deslroyrrs lo difendono quando va a pesca; se l'alto mare lo attira, assume il comando di un incrociatore, e per k gite di fine c;cttimana non manca mai di requisire una nave della :vfarina federale. Dal 4 marzo 1933 al 4 gennaio 1938, cinquantotto mesi in tutto, la presidenza degli Stati Uniti ha fruttato al dr. Roo,;;cvelt la rotonda somma di 1. 719.685 dollari. Durante quec;to periodo, lo stipendio del prcc;idcnte è stato di dollari 362.5ooj altri 120.929 gli sono ,;tati vcr,;ati per spei;c di viaggio e di rapprcscntanza e 241.929 per c;traordinari. Jla Ott('nuto prc!.tazioni per 415.359 dollari dagli incrociatori della ~farina fcdC'ralt; 167.996 dai destroyers. e ~ scn·izì rc,igli da una portaat'roplani della ;,..iarina sono costati allo Stato almeno 35.000 dollari. Servendosi della Se~uoia (una nave del dipartimento d j.,pc:rionr commerciale) romc ,uo _)'acht privato, il presidente ha ,;pc· <iiO 40.000 dollari in trC'ntadue mc,;i. Poi, tro\'ando scomoda la Sequoia, ha fatto riadatta.re l'Electra (Jacht già U(ato per la difc~a co~tiera contro il contrabban• do dcll'alcoor incontrando così una 1o1>C~dai 163.000 dollari. Ribattenato Potomac, qucc;to Jacht ini:riò. il 17 no. vembre 1915. il "'UO c;('rvi1ioonorifico, r le-"J)(''-edi manttnimcnto hanno raggiunto fino ad o~gi la '-Omma di 80.000 dollari. I capitani dc-Ila Sequoia r del Potnmac hanno inca~c;ato29.167 dollari di ,tip<'ndi; altri 95.667 dollari "ono andati ai quattro ufficiali (dut di marina r due dell'e,ncito di tcrra) che fungono d:l aiutanti dcl prt,idente, e al mrdico di ~larina, pagato non <-0!0 ptr ta'>t.lfe il poho al pre,.id<'ntc Roo- '-('\Tlt, ma per rurare la ,u.l fami~lia. E questi 1. 7 1 9.685 dollari non son tutto. Il personale della casa e dell'uf• ficio del dr. Roosevelt è costato al governo, in cinquantotto mesi, 614.231 dollari. [n questo periodo sono stati ri• fatti e rimodernati nella Casa Bianca: l'ala ovest (spesa 303.o87 dollari); la cucina ( 150.000) j l'impianto elettrico (78.000) e un cornicione (6.ooo). In quattro anni e mezzo il Congresso ha approvaw che il Tesoro spendesse dollari 832.944 per il mantenimento dei giardini e prati della Casa Bianca. Gli otto agenti del sc1vizio segreto e i quarantadue poliziotti speciali che sorvegliano la persona del presidente e gli accessi alla Casa Bianca sono costati in cinquant◊tto mcc;i243.393 dollari. Sommate queste cifre e c;coprirete che, mentre l'America c;idomandava:« mangerò domani?», ha sborsato più di 3.947.340 dollari (non già 75.000) all'anno, per finnnziare il p1imo attore del .\'cw Dcal. La Ca,;;a Bianca e il parco che la cii• conda, residenza lasciata dagli elettori americani al presidente, hanno un v:ilorc di 23.623.1 70 dollari. Se il dr. Roo~vclt ne fosse il proprietario avreb. be dovuto pagare al distretto di Co. lurnhia, dal marzo 1933 al gennaio di quc,.t'anno, 1.108.008 di fondiaria. E: giust◊ che non paghi que,;;ta tassa : la Ca~a Bianca è una specie di santuario nazionale, e al Primo Funzionario del paese dcv'esc;ere fornita. è naturale, una rrsiden;,a dignitoc;:'l,che ricordi la gloria del grande ~tato « socialista ». Ma nel caso del dr. Roo,c\'clt, le spese del man• tenimento della Cac;a Bianca sono di una prodi~alità orientale. Fino al 4 gennaio .scorso, egli è -.tato in carica 1768 giorni, di cui 646, pila di un teno, li ha pac;,ati in viagc:io: ottantaqu;utro a bordo di incroci.uori, novantac;ei a pesca, quarantatrè in gita per la Chesapeake Bay, a bordo della Sequoia o del Potomac; 142 giorni a \Yarm Spring j 144 giorni in viaggi vari nel paese e 26 in viaggi elettorali per la campagna del 1936. 1 viaggi terrestri del prec;idente avvengono in treni sp<'ciali di dicci vagoni zeppi di parenti, segretari, parassiti, uo• mini politici e atleti; e tutti sono autorizzati, tranne gli uomini politici e i parenti, a incassare cinque dollari ~iornalicri di spese. Ma il dr. Roo!.evelt so• <,tienedi non avere mai superato il suo fondo di viaggi di 25.000 dollari, anche se la crociera del t 93 7 nel Pacifico, durante La quale a bordo non mancò di esaltare la virtù dell'economia, è costat.,, da sola, 6ooo dollari. Il ministero della ~fa.rina sostiene che una nave, incaricata di trasportare o di scortare il capo della nazione, non spende più di quello che costerebbe normalmente in altri servizi. In base a questa teoria i vagabondi d'America avrebbero il diritto di usare i posti liberi su tutti i treni nazionali. Comunque, facciamo un breve calcolo. A bordo dell'incrociatore Houston, Roosevelt (che da quando è presidente ha al suo attivo 1 14.000 miglia inglesi di viaggi) andò nel 1934 da Annapolis (Maryland) alle Hawaii, e nel 1935 da San Diego (California) a Charleston (Carolina del Sud). L'incrociatore .\'ew Or. /~a,zs lo scortò alle Hawaii, e il Portland a San Diego. La na\"C porta-aeroplani L'.S.S .. \facon fece in quel periodo u11 viaggio di due giorni, dalla sua bac;e di Sunnydalc (California), p<'r portare la posta a Roose'"elt in \·iaggio per le I fawaii. Dal 18 novemb,e al 19 dicembre 1936 il pre~idente fu a bordo dC'll'incrociatore fodianapolù per H:l. 1, a Buenos Aire:-. il commovente mes~a~~ic panamericano e ritornare quindi a
Norfolk (Virginia). L'lndianapolis era un vrcchio amico : nel 1933 il presi. dente l'ave,·a già u~ato da C:1mpobello (Nuova Scozia), termine di una ~ua <.pcdizione estiva di pesca, fino ad An• napoli, (quattro giorni: 1 i. 742 dollari). Il dr. Roosevelt non può inseguire il tonno 1 il pesce volante né procurJ..r"ii una sana abbronzatura, se almeno due destroyers non lo accompagnano. Dal giorno del suo insediamento alla Casa Bianca ha pescato nel Long Island Sound 1 .al largo di Edgartown (Ma~.), a Pulp,t Harbor (Mc.), a Southwcst Harbor (Mc.), a Roquc lsland (Mc.), a Campobcllo nel Chesapcake, nelle ac• quc del Gulf Strcam, da. Jacksonville (Fla.) alle Lccwards; al largo delle Virgìn Jslands, delle Cocos, di Oahu; pres• 'IO i Banchi di Desdemona; a. Or,_• (Ocean City), a Block lsland e nel golfo àd Messico. Testimoni delle sue pro• dezze sono stati gli ufficiali e gli equi• paggi di questi destroJ•ers 1 il cui cmto giornaliero saliva a 1 368 dollari circa ciascuno: il Farra,ut, l'Ellis, il Dale, il Afonohan, il Dickerso,1, il ,MoOet, l'lfopkinJ, il Seifn !ge e il New. Sulla nave del presidente, durante queste gite, vi sono generalmente alcuni membri della sua famiglia, e sempre i suoi aiutanti militari (attualmente il colonnello Edwin Watson e il capitano Walter B. Woodson) e il suo medico, il capitano di Marina Ross Mclntire. Senza contare che i Roosevelt hanno altresì gratuitamente, a loro disposizione, un dentista, un barbierc 1 venti automobili e uno stuolo di lavandai. Quando era ancora in rapporti di buon vicinato col proprietario dell'yacht ,,Vourmahal, Vinc,:-nt •.t\stor, Roo~evelt se ne serviva s1>esso per ;rndare a pesca. Da qualche tem• po adopera esclusivamente a questo ~copo il Potomac, che il sabato non la. scia mai Washington senza avere a bordo almeno quattro invitati, oltre l'immancabile Margucritc Le Hand, segretaria del Presidente, e la guardia del corpo di Roosevelt, Thomas .I. Qualtcr,;, cx _porttCre della squadra di calcio Notrc•Damc. Questi ospiti han. no comumato ottocento pasti, fra colazioni pranzi e cene; e lo stipendio annuo del tenente A. D. Clarkc, comandante del Potomac, 3600 dollari, pesa sul bilancio della Marina. Il dr. Roosevelt si gode una piscina di 50.000 dollari costruita alla Casa Bianca col ricavato di una pubblica sot• toscrizione indetta da un giornale. Su• bito dopo l'elezione, la casa Steinway donò al presidente, per la residenza go• vernativa, un pianoforte a coda di 6000 dollari. Nel sottosuolo della Casa Bianca venne anche imtallato un tiro a <:Cgno. Da ogni parte del paese, da entusiasti ammiratori dell'c Amico dei Proletari>, affiui~ono annualmente regali per 50.000 dollari almeno. Quando il prc• sidcnte riceve, il ministero della Guerra gli assegna dieci ufficiali, oltre il colonnello Watson; la Marina gliene: cede otto, oltre il capitano Woodson, e due aiutanti speciali che aggiungono alla fe• sta un sapore cinematografico. Fra gli altri attori della Casa Bianca pagati dall'erario sono i tre segretari del presidente {uno dei quali è il fi. glio primogenito James), che incanano ro.ooo dollari a testa; due funzionari csccuth:i (7.000 a testa,; d1,c funzionari amministrativi anzhni (4.000 a testa); --ci funzionari ammlnistrativi (4.950 a testa); un amministratore aggiunto (3.100); sei aiuto•ammiriistratori ~iova• ni (2.81 7 a testa); tre impiegati di pri• mo grado (2.500 a testa); un impiegato semplice (2.000); due impiegati di '\C· <-·ondo grado ( 1. 740 a testa); un son·egliante in capo (1,800): tre fattorini e portieri (1._>40 a tl.':ita); altri due fattorini ( 1 . .380 e 1.440); duè contadini 1.1 70 a testa); tre auti-,ri (7.3'H a testa); un meccanico {1.760); un cameriere (1.560) e due in!-ervìcnti ( 1.320 a te~ta). Di tasca ,ua, il dr. Roo~velt paga ai suoi domt•· stici personali nella Ca,;a Bianca 10.000 dollari annui. Un cittadino qu:i.lunquc, nello St.1.to di New York, ~u un sal:i.rio di 7:j.OOO dollari annui, pa~h('rcbbe 18.779 di tac;. se al governo federale, e 5.500 allo Stato di New York. Il presidente paga solo le prime. Lo !ìtC<,sonewyorkc~, incas,,rn. do i 355. 785 dollari, proventi reali di Roosevelt. ne pa~hrrcbhc 194.288 di tasse federali e 26.867 a!lo Stato di Nl·w York: 721.155 in tutto. Roo.::evdt, in• ,..ccc. ne pag.t solo 18. 779. Il costo della sua prt>-,idcnza ,aie ço.:;ì ;l 337.006 dol• lari netti. e Ne vale vrramentc la p<-'na? • si domandano i contribuenti. BLAIR BOLLES ANNO11.N.13- ,e !IARzo 1•a•=-f' OIINIBU SETTIMANALEDI ATTUALITÀ POLITIOAE LETTERARIA ESCE lL SABATO JN 11-16 PAGINE ABBONAMENTI Itat~~~~r:! ai.n;~· ::~!!~r:~•i- 622 OO?fl XUIIERO UN& LIRA Maooaerlul, dhegnl e fotoinfie, 1nehe H DODpo.hbl!cati, 11011 ,i rHtltaitCOIIO, Dlnltont: Ro1oa - Piana della Pilotu, 3 Telefono N. 66.470 Am.mlA.lstrulone: Mfl:r.no- Plana Oarlc Erba, 6 Telefono N. 24.808 P'alibUdti: Per millimetro ci\ altuu, bu_enaa colonna1 iu!~:. 1 vi!g~~!1:l~'t8,e~!\:t?u'oB2~.·3&, Pari~, 66, Rne dn r111.bonrgSaint-Honore Storie di donne - I In uno degli ultimi proces~i ru.::si 1 è comparsa, ~otto veste di imput.1.ta, una certa Jakolevna. Alla grande mag• gioranza di noi, italiani, questo nome dice poco. Perciò dobbiamo esser grati alla rivista inglese che ci ha - come si ~uol dire - rinfrescato la memoria, pubblicando 1 sul conto dcli.a detta com• pagna, un brne cenno biografico. Il nome della Jakolcvna è legato alla prima sentenza di morte pronunciata nella Russia bolscevica. Fu nel 1917, agli albori del rcgiJne sovietico: la Ceka era stJ.ta appena istituita e la Ja• kolcvna ne faceva parte. Si erano fotti e .,j facevano numerosi arresti, ma nessuna senten7a di morte era stata an• cora pronunciata. A quei tempi, ancòra vigeva il prc• giudizio che la vita umana avesse qualchr valore, e i tribunali sovietici esitavano a far scorrere il primo san• guc. Fra i prigionieri della Ceka, c'era una donna, nota col nome di « princi• pcs.sa di Eboli >,. che aveva compiuto tutta una serie di imprese audaci in ca-,c private e in locali pubblici. Dopo essere sfuggita all'arresto per più mesi, durante i quali aveva ucciso o ferito vari agenti, alla fine era stata arrestata con tutta la sua banda. Il tribunale esita.va, non sapendo che fare in un caso siffatto. Arcigna e crudele, la compa• gna Jakokvn:1 si levò e chiese che la prigioniera fosse immediatamente fu. cilata. 11 suo avviso prevalse, e là « principessa di Eboli ::t fu immediata• mente messa a morte nel cortile. E questa fu la prima di migliaia e migliaia di condanne a morte. Ne fu autrice una donna. Storie di donne - II ~,fademoi<:clle Chicou d' Argcnces, francese di nascita, inglese di cuore, è vivamente preoccupata per il fatto che i rndditi di Sua Maestà britannica dimostrano pochissima voglia di arruo• !arsi e che, conseguentemente, l'esercito inglese manca degli uomini di cui ha bisogno per potere eventualmente pre• ~tare un aiuto efficace alla Francia. Madcmoisclle Chicou d'Argences al tempo della grande guerra raggiun• se le vette della notorietà, se non ad• dirittura quelle della fama. Essa fu, allora, « la prima arruolatricc di donne per l'esercito inglese al fronte in pa• tria>, tenne comizi in Hyde Park e costituì il primo e Battaglione di don• ne fuciliere:>. In un comizio a Ports• mouth, free comparire alla tribuna, al suo fianco, la bella Gaby Dcslys, la cui grazia ebbe così grande successo che tutti gli uomini validi della città, in men che non si dica, si arruolarono. Sono passati, da allora, molti anni: la povera Gahy Deslys, dopo avere addolcito l'esilio di un re csulç, morì nd pieno splendore della sua bellezza, e Madcmoiselle Chicou d'Argcnccs è diventata grigia e non si illude di po• tcre, con le sole sue qualità personali, riu,;;cire ad arruolare molta gente. ~fa se i capelli di Madcmoi(ellc Chicou d'Argencrs son divcnt.iti gri{!:i, l'anima è sempre traboccante di entusia-,rno e la fantasia è sempre fervida. Epperò, quakhe mc~ fa, coki che fu « la pri• ma arruolatriC'e di donne :t del Regno Unito, preoccupata, come si è .',!'iàdet• to, della crisi di arruolamenti di cui ~fTn: l'c-.rrcito inglc\C', (<'ri:-(e una lettera a Sua Eccellenza Les\ic HorcBclisha, ministro della Guerra del Re. gno Unito, e che, da quando Eden è caduto, prnmeuc di di, cntarc il mcm• bro più c!<·gantc del governo ingk~e. :\·Ltdcmoi,cllc Chicou d' Arecncc~ ~li~· gcrì, dunque, all'elegante mini1.tro fie. li,ha un'idea luminO'i.t: e cioè di utilin:\re .1i fini, come 1.i dice in burocrn• zia. dcll',1rruolamC'nto, l'attrice Gracic Ficld111.i.tt'lla di prima grandcu.t della ,ctn,1 e dcllo schcnno, e chl·, à suo avvi~o. ,archlx- e: l.t migliore ;1rruola• trice del mondo> : the best n•cruitcr in tlu zt·orld. :\laclrmoisellc cl' Arecnce-. a.ggiungcva: « E-,,a ha per,.onalità. h.1 cncrgia patriottita e attrattiva. E<'ccJ. lenza: io vi ,·L·do i.onid<Tc quando kg• gc.·rcte qul'llo che prcccdc. rna io diço ml ,rrio ... lo ,-i pn:i::;o, Ecccll<.•nza, di \'Olere. in con,idcra,ione della mia huona \'Olontà, c;cu<:are il mio importuno ,u~grrimrnto >. Con lettera n. 27 Gen. 1003 (A G. 10), il mini"tL·ro in(!'k"C della Gurrra ri. <ipo-.<· uffici.1lmcnt(' ;t :\Lid<·moi,dl<· d'Argtncc, che « vi ,a,<'bbcro molt<· diffiL·oltà pratiche:., per l'attu:vionC' drl .::uo 1,ug~rrirnrnto. :\ladcmoiscllc Chicou d't\r(!'<'ncC', non si perdette d'animo pt'r <1m•,t;.lri,poi.t.1 l' ,cri,,c dir<·ttanwntl' a .\[i,-. Grncil' Fi('Jd.,, farcndoh· i t·omplinwnti pili caloro,i r rinnovando a le-i il ,uggrrilTI<'nlO, e lw a,·t·,.1 ;1\'uto ro,ì frrdd.1 Mcog:lif'n1a d;t partr dcl mini\lro dell,1 Gucrr.1. -, , . . .. . , . , . : 'cii . . ..,.,•.. --v:.e ~ ,, ~ IL PORTO DI ALMER-IA PRIMA E DOPO IL BO.MBARDAXENTO DELL'AVIAZIONE LEGIONARIA Dl UNA NAVE DA GUERRA ROSSA Qualche <,ettimana fa, Madcmoi-,clle Chirou d'Argcnce,, delusa e rattrista• ta, faceva vedere alle sue amiche la ri-,po<,ta, che. aveva ricevuta : « Con i complimenti di Bcrt Aza, manager di Gracir F'ields. Si restitui!><'e con ringraIi,unenti >. Visita di congedo Tutti ricordano che, al momento delb. cri,i amtri.,ca, ,on Ribbentrop era a Londra per congedarsi dalla Corte di S.rn Giacomo, presso la quale è ,tato, fino a un mc:-l' fa, amba~ciatorc del Rc.-ich. Venerdì, , , m.ar,o, im.icmc con Frau \·on Ribbcntrop. egli <.i recò ,l Buckingam P.tlacc.- per prc~t·nt.trc le lettere di richiamo a Sua :\1ae-.t.\ Gior- {!'io \'I..-\ diITe1cn7.1 di qu('l che fece in :1.ltra orr.1,ionc. rirna\la perciò famo~a, von Riblx-ntrop non fece il ~aiuto hi• tlcriano; e CO'ìÌ tulto procedt~ttc.· "Cnza incidenti. Dopo di che. \·on Rihbentrop e si• i:;nora ..,i rc·c.1rono ,\l fondt che Charn• hf'rbin nITri,,\ in loro onore in Oow• nin~ Strect, 10. Anchl' il tu,1ch procr· dcltt· ,t·m.i incidenti ptr un huon tratto. :\la, alla fine, ~iun,cro mcs,;i dal Forei~n Olf ice che Lon,c·~n~uono d(•1 di,pMc-i ;1 Lord Halifax. Que\ti li Jt-,,c· l.' li P:'I"<°' .i Ch:unh'-rlain. Il lunch finì, e gli ospiti partirono. Von Ribbentrop !-i indugiò. Allora Chambrrl.lin, abbandonando improvvi. -.arntnte il tono di calorosa cortc~ia mondana e pr<·ndcndo quello di una freddrzza. glacialc- 1 ~li mo'itrò i tele• grammi. In essi ,j riferiva che Berlino a,·cv;, intimato un ultimatum a \'icnn.1 e rhc tre corpi d'armata tedeschi erano in movimrnto ver<:0 la frontiera au\lri,1<'a. \'on Ribbcntroo scosse la tcst;.l c dichi:i.rò di non 'iaprr niente-. Charnberbin e Jbi ifa--: accctt:irono 'lue ..t.r ,1a:,i1ur:-tzioni. Più tardi 1,i ~eppe il resto: le truppe tedc'ichc c•r,,no in marcia e llitlrr do• mandava l'allontanamento di Sd1u-.chnig:g. Ch;1mbC'rlain ricevette von Rib. OC'ntrop e gli parlò con ~rande risentimento: gli di,<ie, fra l'altro, che .::e que,to era l'attcg~iamcnto della Ger• mania. r'cra poco da ,prrarc- in ulteriori negoziati anglo-tcdrc;chi. S;1b.1to l'amb:1,ci;1ta tcdC',ca doman• ciò JX'r t<•ldono ,r l'amba,ciatorc von R1tmentrop ,i dm-·e,~(' t<.'ncrc a d1,po• ,1Lionc del g0\·1•1no britannico pl'r ul• tcriori ton.,ultazioni. Ch.tmlx•rl.\in rÌ• .,po,e • « I lo dc·1to all'amha\tiatorC' tutt(; quello t"h<' avt~vo da dirgli >. Co,ì ~i chiu,t' l,t ,·i,it,1 di <'On~rdo dt•!l'cx.amha~ciatorr , on Rihhcntrop a L1,ndra. A. G. DOPO L'ARMIS'rIZIO ® VASI o~ni anno, al mclf' di marzo, Hitler as~sta un colpo nello stomaco alla diplomazia delle potenie democratiche: un anno il ripristino del srivizio militare obbligatorio; un altro la Renania 1 quest'anno è stato il turno dell'Austria. La diplomazia anglo-france11" 1 gli altri anni, e incaull > con sufficiente disintioltura. Questa volta ha incas~a10lo ucsso, ma è rimasta troppo sgomenta. Il che è grave, perché i popoli fanno la guerra o per fame o per paura. k democrazie ora hanno terribiJ. mente paura. Al prossimo colpo di Hitler, combatteranno. li p,ouimo colpo Hitler lo sfern:rà sul• la Cecoslovacchia. Ma potrà sferrarlo fra un mese o fra un anno o fra dicci anni. La scelta drl momento dipenderà dalle condi1ioni degli avversari. Contrariaml"'ntc a quello che si ritie-nr in Francia, noi non crediamo che il colpo sia prossimo. Prima di tutto Hitler, per ragioni, a quanto pare, esoteriche, non agisce che in marzo; quindi c'è almeno un anno di respiro. In secondo luogo, ora dcH agire il Ciapponc. Quando l'Inghilte-rra sarà eostrctta a prtoccuparsi e ad occuparsi dell'avanzata nipponica e penserà di accorrere in Estremo Oriente, allora arriverà il colpo in Europa. Cosl, la vastità dell'impero inglc~ ~ la sua debolezza. Campanella diut. qualche cosa di simile dell'impero ~pa. gnolo. Disse che la Corona di Spagna, per l'immensità dei suoi domini e per e"cre etti d1ssrminati in tutte le parti del mondo, era costretla a disperdere il"'sur forze per euere • presente in tutte le parti e in tuui i mari del mondo e per frontc.1.i:giaregli innumerevoli suoi avversari. L'impero di Spagna ntorl della sua i;;randct1.ar l'Inghilterra, da Drake a Cobden, dal tempo dell'lnvincible Armada a quelli delle insurre:rìoni dr! Sud America, sempre diede opera per af. freuarnf' la fine. Og~i, l'imp..-ro in~kse soffre della stessa malattia di cui morì il suo avver~ario: è troppo \"a.stoe i tuoi nemici traggono profit10 dalla sua vutilà In fondo, una ~trana Ncme\i prc,iede aUa sorte dell'li imperi: quello itcuo impulso, quello stcuo slancio vitale che li porta alla grand<'na, al ~i là di un Cl'rt0 segno li conduce alla decadenza. 1914-1918 (iì\ U ESTE considerazioni ci potrebbero ~ indurre a lunghe di~rc•sioni. Torniamo al problema immediato. Di fronte alla po!isibilità di un e colpo > tedesco sulla Ccroslovacchia, le varie po. tc11zcinteressate hanno preso posizione: la Cecoslovacchia ha annunziato che è pronta a difendersi e la Ruuia e la Francia hanno fatto sapere che sono pronte a difendere la Cecoslovacchia. Fin qua nirnte di nuo• vo. Re51ano sempre vari punti oscuri: per e94:mpio pC"r dove passerebbero le truppe francesi e ruue per difendere la Ct<coslo. vacchia; o, anche, per dovet passerebbt--ro le truppe ruue per incontrare quelle tedesche. ~fa la qut"~:ione più importante è un'altra La questione centrale è quest.,: che farà l'I nghiltrrra? Naturalmente, in qul'sta occasione, la diplomazia franeese ha fauo nuovi e insistenti tentativi per nttenere che il governo ingle~ si impegnasse a difendere anch•euo la Cecoslo\·acchia ; ma il govf.(no inglese ha risolutamente rifiutato. L'Inghilterra viene cosi a trovarsi, di fronte al problema della guerra e della pace sul continente, nella ~tessa posizione in cui si trovò alla vigilia dell'invuione del Belgio nel 19 14: e cioè di l'.'Uerc libt-ra, fino all'ultimo mo. mento, di entrare o di non entrare ìn guerra. L':i.nalogia fra le due situazioni è stata più \·ohe rilevata ndla stessa Ini,;hihl'rra e ha su~itato intcre~~anti discu"ioni. Le riassumiamo rapidamente. PROTEGGERE FAR PROTEGGERE 'f1 •• \TfEGCIAMEN'TO del pubblico inl!) ~lese è stato de.sc:ritto in un editoriale del Daily Tdt11aph come scgu<': e Difficilmente vi ~ stata un'occuione in cui la pubblica opinione in Inghilterra sia stata cod rnncorde di fronte al problema principale del giorno. Senza distinzioni di clas.si o di partiti o di dottrine, tutti gli inglesi sono d'accordo nel --ipro\'are la maniera e i metodi con cui si è m<'Ss0 termine alla ,,01pendenta dell'Austria; e eia. scuno condivide una apprensione pirnn di simpatia (a Jympathetie app,ehension) per quello che può accadere alla Cecoslo\'acchia Ma è certo che, come Lord lfalifa,-: ha detco nel suo discorso, che è stato degno di uno statiua, niente può farsi, ades~o, per restaurare lo status q110 in Austria; e ora sì de\'e avvisaie al modo più efficace per protrgq:Ne la Cecoslovacrhia >. Seguono consigli cd esortazioni aq:li inglesi pl'.'rché si tenq:ano uniti. Quc,to ra'jionaml"nto tradi~ce un grande imbaraz:ro. Non occorrono « di,corsi da ,ta1ì~ti > per dire che niente si può fare, ora, pe-r re• staurarc lo slatuJ quo in Austria. ;\·lomieur dc i;\ Pali~se non direbbe niente di più o di meno di questo. E quanto al modo di protr~g<'re la Cecoslovacchia, cvidt'ntCUl<'nttnon cc n·è che uno solo: protrg~rrla, o~sia esser disposti a prendere le armi pl'.'rdifenderla; l'unico che l'Inti:hilterra rifiuti Il t('sto dd Dai/y Ttltfraph do,1rc-bl><' 'S• \('re emendato in un punto. Il problema che preocC'upa rlnll'hiltena non è 'tià quale sia il .modo più efficace per prottggcrc la Cecoslo\·acchia; ma quale sia il modo mictlio,e P<'r farla prote~een dac;li altri. BELGIOE OEOOSLOVAOORIA ffi \TURA. t~IENTE, nella ,te~sa fneh1l- ~ terra, non tutti parlano il cauto lingua~'('io dei giornali ufficiosi. F. molti, in tono più o meno energi<'o, hanno ltvato la voce prr chiedere che la Gran Bretagna ~i schirri ri,olutaml'.'ntr dalla parte della Fran<'ia <' df"lla R,mia e ~i imp<'i;;ni a difendere anche con le sut armi !'indi• pcndrnza della Cecos\o,,.,e('hia E l'ani:omrnto, che si adduce a so,tr.a;no di qursta tesi, ~ tratto proprio dalranaloll'ia d1•\I;\ ,i. tu:u.ionc d'oi;::JZr;oi n quella del 1914 Solo cnl. ,i dice, e ciOt solo ~e l'In(;hihrrra ponr k- Stie for:rr a ,ostc~no d('ll'indipr11d1·11za cecoslovacra, ({ si potrà euerr sicuri di di,- suadt"re :a Gc-rmania dal <'O'(lirre un prc, testo per riprterc· in CC"ro,lmarrhì.1 q11d che ha fatto in Austria • ; perché < la Cer• mania sa che l'lnti:hiherra farel>be onore al suo impegno una volta rhe lo aveu, assunto>. E nd 1914 non vi sarebbe stata la guerra se la Gran Breta1ma avrs\e fatto chiaramente capire fin dal prinC'ipio alla Germania che essa sareb~ stata al fianco della Francia e del Belgio Proprio quest'ultima proposizione-:-ITpubblicista j. B Firth 10ttoponl', n"1lo stcs,o Daily Tele1raph, a lun'l'.a diumina e ,; sforza di dimostrarne la infondaten.a L'INGHILTERRA NEL 1914 PARLO' TROPPO TARDI @ I.I A?..COME:\'T.I del Firth, in so• ~ stanza, sono tre Il primo è che l'In,hiltcrra, nel 1914, non a..e. va un esercito capacf' di prendere parte a una guerra continrntale e che un governo, se avesse, negli anni precedenti, tentato di crearlo, sarebbt caduti>. Queno è uno strano argomento. Quando il 4 ago. sto l'ln!Jhilterra dichiarò la guerra, l'esercito ing)r<e non esisteva Il che non imped1 all'Inghiltf'rra di dichiarare la guerra Per• chi: mai lt" avrcb~ dO\'UtO impedire di dichiarare le sue intenzioni qualche set• 1imana prima? Secondo ar~omcnto: sir-ma l'invasione del Bt-l'fio il popolo inia;le~ sarebbf- .!!il9 di. viso e discorde-. Si rispondr: ma appunto per l'ipotesi dcll'in\ationl'.' d,r,I &!,io l'Inghilterra a, rebbe dovuto dichiarare le sue intenzioni Terzo argomento: l'invasionr del Brlgio non tra pre1'ista: né nel Belgio, né in Francia si l!'ra avu10 ~ntore di qut<st.a parte del piano Schlieffen. In quale momt"nto, da Agadir fino al 4 agosto 1914, avrebbe polulO un governo britannico dare alla Francia una assicurazione che fosse efficace a dissuadere la Germania? Si ri~pondc: in qualunque momento da Aga.dir fino a qualche giorno prima dd 4 agosto 1914. In sostanza, secondo il firth, l'Inghilterra prima non previde. Poi non ebbe tempo Sono argomenti? La verità è che bisognava persuadere il popolo inglese. 11 mondo pagò con molti milioni di morti i pochi giorni di ritardo che furono neceuari perché il popolo in- ~lesc si pt-nuadcsse. Ma, in ogni modo, tutte queuc giustì• ficazioni non hanno niente da vedere col cuo d'oggi. Oggi lutti gli clementi della situazione sono noti e tutto può es.- sere facilmente previsto. Si sa quali sia• no le rivcndicaUoni della Germania e si sa in quale senso cua agirà. L'lnghih,.rra ha tutto il t"mpo di pronunziarsi, se vuole, dì annunziare le sue intenzioni, di assumere impegni. Se la Gcrm"nia invade la Cecoslovacchia, che farà l'Inghilterra? .E:. nell'in1crcuc di tutti che lo dica chiaro e in tempo: nell'interes.se suo, della Grrma. nia, della Cecoslovacchia e degli alleati di quest'ultima. Ma se 1acerl fino all'ultimo inante, se \·orrl tt<nrre « le m:mi libl"rc >, come din<' Crey, fino all'ultimo momento, non si dica, poi, che nulla sì potrà fare per mutare lo itatuJ quo in Cecoslovacchia, come ha dct• 101 ora, Lord Halifax per l'Austria, nel suo e discorso degno di uno statista>; né si dica, come fa il pubblicista Firth, che l'lnghiherr.a non avrl a\'uto tempo di parlare. Si dica solo che il popolo inglese non aveva alcuQa \Oll;lia di baurrsi per la Cccoslo\.1.cchia. FANTASIA INGLESE fn1 'iA RIVISTA inglese propone una stra. ~ na interpretazione delle stragi russe e annun:,ia nuo\i sorprendenti orientamenti della politica di Mosca e di Berlino. Benché queste str.abilianti notizie non ab. biano, a nostro avviso, alcun serio fonda. mento, pure le riassumiamo brevemente a titolo di semplice curiosità Secondo la detta ri,•ista, dunque, Stalin, « con dt"moniaca astu2ia >. andre~b<' preparando la via per il più grande allineamento politico che il mondo abbia mai conosciuto: una alleanza fra la Germania e la Russia E questo sarebbe il mnti\'o rr. rondi10 della san{fuinosa «purga•· Per molti anni Stalin non si, propose che di rimuovere qualunque ostacolo incontra"c sulla via del poltre supremo. ~la, ora, egli avrebbe concepito il sogno di una unione anticapitalista, capace di dominare il mondo. E ogni cittadino so\'ietico, che sia di oJtacolo a questo e piano da Gar~antua •, deve es~ere ine,orabilmentc e-limimuo. Tutto ciò apparirebbe del tutto insc.nsato se non ci fossero certi fatti, ben noti n'(li agrnti diplomatici britannici nri paesi con• finanti con la Ruuìa. Co"oro dichiarano che la politica di Hitler e quella di Stalin non sono diametralmente oppocte, come comun('mente si crede. E la rivista afferma, a quMt0 propoiito, ire cose: 1) che- la Germania di llitlrr non ama l'lta\;a, 2) che odia il Giappone; :l) che il piano quadriennale ha lo \C'0po di ,prnare per M:mpre il pote-re del capitali,mo. Della prima r della se-conda propo,iz.ionc non fornisce naturalmen1c alcuna dimo,tra1ione 1 • Cerinania e Ru,sia •• continua la rì. vi,t,l, e quale pou·ntt combina1io11t• ! L'una con la sua colo,s,1le ricchrna di materie prime; l'altra con i mi'(liori tecnici <' col mi1diorr aurcu;unrnto indu,uialr d'Europa Altri prima di S1alin videro b pu~~ibilità di qur~1a alleanza. Il maresC'iallo Tuca<'ev1ki fu me,~o a mort(' perché a\e,a con- ~iurato con ufficiali dc-Ila Reich111wehQr. ut'lla congiura non fu una ln\'enrionr drl Crt'.'mlino. Turarn·ski e i suoi amici t<'• dt'~chi avc\'ano concepito il folle disegno di rovr~ciarr Stalin r llitlf'r ,irnultanea. lll<'nte e di •trin'(crc ,ubito dopo i due pae,i in una alleanza militare e Qu<'~to piano falli Ma cm> indicò I:, via a Stalin. Cht' c-o•a gli avrt"hbl'.'impedito di rip•llirt' la ~talla sovietica, di libl'ra1\i d<'i suoi rivali e di appropriarsi dl'.'I loro a11date pi:ino' • Prr quanto tutto <'ib po(,a ~embran· ridicolo, pure quc~1a è b qraordinaria situazione che t stata riferita al For,i1n Office. Lo ,pettro ,!i una ~randr unionr anticapitalisti<"a mi11.1('ciarl•:uropa >. E q\lrno spi<'ga - conclude la rì\·i,1a la freua frrne1:<"a rhe- ha .\"l•,·ilk Chamberlain di mrttr1ti d'anor<lo ron l'lu\ia RICCI \ll.l)ETTO ..
A.USTHaA. E ITALIA. ~~®IB~tfl[! 0~~IB@IT1□W□® ., ,mo tra,...._. ori~ine nl'I 1866 I i. FE'.\"0~11~~0 ddl'i1n•clt·nt1l dalla m,trH at.1 c...·..<_·ione d1 pol~' polaz10111 c.· d1 t(·rritori itali,rni ,l'(!,~<"tti al dominio degli Ab-.hurgo. Per fanw la ,tori,1, 1x·r ,maliu.arnc 1!1i elt:m<•nt1.occon-cva nert·v.,,1riam1•ntc..· ..ittin~erc ,ilk fonu ufficiali ;1u- ,1, i,Kh(', \·ak ,, dire ,1i carteggi diplom,1uci mt'diti e ,cgn.·u ronscr,at1 ,t Vit•nru. f:. quello chr ha fot10 Aul!"U'to S.111donà il quak, dcllr ,ut· pa- ,it·nti t·,plora1ioni di ,,rchivio, ha dato i 1i,ultati in uri ,·olumc dc:dicato ,tll'lrrt·drntJJmo 11dfr loue politicJu e nrll, contese diplomatiche 1talo-,w- .1trw< ht l'd1to d.1110 Zanichclli. Alla lun· di qm·,ti donunt'ntl, tnquadrata ,u rn_no_lo -.viluppo dt1 rapporti italoali-.tnan fr.1 il 1866 t· il primo dC"ccnnio di qut.·,to ,ecolo. la ,101 ia delrirrrdl·nti_,mo ;ipp.irc com<' una p~,.~inapirna dt rilil'\'O nello ,fono fompiuto dal1'h.tlia p<'r ottt'nrn· lt· ,uf' frontit.·rc narnr,1li. Il mim,tro ~'i,cont1-Vt.•no,t,1 tclrgraf:n,t il n lu~ho 1866 al nmtro r.1porc- ,1·11t..1nttp.·r_e,,o ;'\:'apoif'Ol\f' 111. e :":01 dom,rnd1.t1no un tt•rritorio l hl· occupi"- mo g1.ì rnilit,1ffilt..'ntl',c.h(· è r,du,iv,\• nwnte italiilllO. che non ha nt.·,,una im1><111.1111.;1 per i'Au,;,tria, nt.'ppurc ,tr,1tt.·- l.!1c,. t·d i <UI abitanti non domandano altro rht.· di (.'~'ere riuniti ali' Itali,1. L'.i<qu,,to drl Tirolo per noi è import.111tiv,1modal punto di \ i,t,1 militare l' politico; f'\'-O rrndrrehbt.· la no,tra p,,n· con l'Aw.tri,1 crrt,1. durevole rd ()flOrevoJe ":t. Il di,paccio fonnula,·d in maniera pn.•ri,;,.1lr- rÌYC'ndicazioni na"lionali itali.tnc. Era punuiwnte <.',emplicemcnH· Luwllo di un,t lun~a ("atrna, un momento m un,1 'f'ric· di tt:nt,1ti,·i inint<·r1ntt1. 11 ~ov<"rno it,.h.tno non n,tt'ttc, fino .ill'ultimo mom(•nto. dal r<.·damart:, ori 1866. il Trentino t' b fronti<'ra ch·ll'l,omo ,ulla h,1-.e drll'utt po.Hidelu, cioè della <X'C'upazione dfcuiva ddk trupp<.' n.monali. :\1.t pcrrhf l'ut1 poHidau 1xnc,'\Ce,;,crcit;trr la ,;,u,1azio1w. <.arrbh<-,tato nen·!>,ario che l'Au• ,tria non ,i fo,-.t· trO\ ,lt,1 nrlle condiJ"ioni dì puntare contro di noi tutto il ~uo C'norme ,forto mi11tarc, v;.dc a dire , he b Pru,;,,;j,1fo,;,c ,;;tata nett,ìmcnte ,oiid:tlr- o qu.:tnto m<•no '\,lpolc-on,. Ill ci a\·e'-,;;t,•1ppo{{~iati in maniera ri<;olut.1 L.t que,tion~ era ,tata ~ià, in qu,il- <ht· modo, pre~iud1cata al momento c..klla ronrlu<.ione drll'alleanza con la Pru"i;1. .\!Lt domanda Italiana di indudere il Trentino nel territorio che ·" rc-blx· dcwuto e,;,~rrcceduto d,lll'Au- ,tri,t all'h,1lia, Rì,;,marck ri\po,r rhe il I n·ntino faceva parH· della Confcdc- •.,,ione c;t·mianica r che. quindi. era !mpo,<.ibil<.'.,tipulamc in anticipo la ccs- ,innt· ,.1.ll'ftalia. Si "-1rf'blx-potuto vede• n· ca'° mai che co:--,\ ('Oll\'C'ni,.,c fan· dur.intc ti ~u<.·n,t o a guerra compiuta. l)j Tt it.•,;;t(n't•ppurr una parola. Al momrntn JX)Ì di condudC'rc l'armi<;ti,io, Bi,m.-irek ,i rifiutò nrtt.tmrnte di impcf!J1Jr,i pn la" fronti<·rn richic,;,ta dall'lt.11ia nel firolo. Finì pt•r dire che qualora I' Iulia an.•,,r pr-r-.i,uto m·I ,·olere oltl·ru-rr quel che non t"ra ,tipulato nd tr.,tt.tto, f•~li, Bi,marck, ,a,Tbbe pa,<;ato oltri- 1·d .-wrebb<-finn,1t0 l'anni<;ti7io d,t ,,1]0. XaJx)k·om· 11 l. d,11canto ,uo. di- < hi.ir,,, a rhr non int<.>nde,.1affatto co- ,um~(·a· l"Au.,tri,1con la for-a .td Mc<'lt.m· l'uti posHd,tis. Siahf, ;1 co..,e fatti·. Linni-.ti7io e la paé<' furono con- < lu-.i m apt:rto «mtr.1,to C'Oll h.-a,pira- ;,Ìoni it;lliane. l,n'O(·ca,ionr <'cn·ll{'ntC', f)('r ri,;,olJe- ,·.irt· l.1 non -.opita qur,tionl"'. ,i offrì ndlr tratL.1tiH· prr Lt triplicè <1IJ<-an7a .1u,tro-italo-franct'"'l'. '1\0lt<'..,pi nnM drll,1 ~unr;1 dd 1870. Furono vrntilatc, ,11lor.l, la cr"ione dd fr<.'ntino e I.i nttifira di frontirra ,,1ll'I'<mm. ~fa !,· nin\.1-r,a:zioni non u,drono dallo ,1.110 di pure pro-.pcttiH platonic-hr. '\on fu m..t1conc-rct.1to un vt'ro e pro- "' in pi.1110di cr<.<iiÌonc- 1· di rrttifl<.'a. La tripli<e ant1pru"i,1na abortì rap1d.urwutc·. E le J>O"ihilitit di accordi ptr un rirnanc-~gi,unerno pacifico futono ,f·pJ>l·llit(· dalla nQla di Andri,;,\y clf·I 2 4 m.1~gio 1874. L.t nota ..,i può < omp1•ndian· in qu(·~ti tr·nnini. l'Au- ,t,u non ,:wn,a affatto a rivendicare : \11oi anti< hi po,,;;edimcnti italiani; !' I t.1lia .,j ra,;,<;egni a non J>l·n,art' ad , •t, m·rc ,tltrì tl"rntori ,rn.,triaci. l'r.1tta11to. p<"rÒ, il mm.:imento cen~ u 1fugo drgli Italiani rima,u ,ottomc·,,.1 .di \u,111a l'<.i,trva ,ul \( r!o <·d <''-plotk\'a in u11;• lunga. catC'fl.l di ira idrnf-:. " può din·. all'indomani della pan• del 3 ottobre 1866 che·_c·omin1 1;1110 gh incidc·nti irn·d<'nt1,tic1. con .,n.1loghr prott,tt'. a~\trudtl· f•d uf- ,,. iali ,pwg-a1io11; Jt..iliant·. '.\'l'llt fl ,tt· di \'c·nc-zia prr le nour di L'mhl·rto ,. d, ~1arghc.rita nd 1868, 111anifr.,t.vioni irrt·dl"'ritl\ti(hc-. quali la h.mdic·ra di Trit·,tc intrrvenuta al Tiro ~·g-110 t· la ("ommi,;,,;,ionrdi trie- ,1u1i pn·,<·11tat..1,1al principi' L'mhl•rto , 011 un mdirino t' un ri<ordo, pro,·oc,,rono rirno,trarve d., parte ddl'Au• ,t11,1 11 gt,\c•n·o itali.mo, ~•r bona dc·I mini,tro ~l<-nahrc-a, dichiar..tva di 1·011 n111cM'f>r1• 1 L1tt1 r di ini,ri,11,·df'!. I, 111d.1girii. '\1 l!◄ 'tt'l,tJ0 •87,>. ui on.a~1orw ddla m..ilattia di H' \'ittorio, 11 t:entro di emigr,vionc politica rc:-.idcnte nd Friuli -.i f.inva , i,·o dirett.,mentc <'OI re, mandandogli un cordiale indirizzo. E ne riceveva ri,po,t.\. Donde un;\ nuova protc<.ta amtriaca. Il rr, allora, f,tccva rispondrrl' che ~i era tratt.Ho di una ,piegabile wi,;,ta del suo Gabinetto pri,·ato. Er,\ ~tata preparata ur~a .,i~po,ta un_iforme per tutti gli md1r1a1 congeneri, ~rl7a bad,1rc in nc.,.,un modo al contenuto delle lcttl·rc e: alla natura dei mittenti. li mini\tro &mt dirhiar;1,·a thiu,a la verter1Za. Poi fu la volta della dimo~trazionc dd podestà di Trento in occa,ione dd ritorno drllc ceneri di Ugo Fo- -.colo in Italia. Segui l'incidente della prr-.cnn di una bandiera triestina all'ingre~-.o <iiOlcnnedi re \'ittorio Emanurlc a Roma '2 luglio 1871). Que- \ta voh,l lo ,;tc<.\O Kiily,ck, ministro auqriaco a Roma, comunicava al ~uo go\'emo che ..,j tratta\'a di una pura t· ,;,emplicc m,rnovra. J1 ~overno au,triaco era ta:mente pcr-..ua,o, cs-..o pt•r primo, della forza attr.lttiva e<ercitata dall'Italia unita fra quc~ti frammenti staccati di italiani, che· ad un tnto punto cn·dè opportuno nvolgt:rsi direttamente al go\'erno it.1liano pcrchf quc:.,to adopera\,;;(' in o;;rn\O conciliativo l,t sua influrn,a ,ui p,1triotti trentini. Si trattava drlla politica di a.,tcn- \1onc dalla dieta di lnmbruck e dal parlamento di \'icnna, quale cs,a era pratiC'ata nel Trentino già dal 1861, pnC'hé- non si era voluto concedrrc a qu<',tO l'autonomia n:~ionale nei ri- ,p<"tti del Tirolo. Ora in occa,;,ionr dc•llr elc-zioni generali provinciali au- ,;tri,1d1C dd luglio 1870, il Beu,;,t, cui non rra ancora succeduto l'Andfa,;sy, incaricava il Ki.ibeck di intratu•nrre il mini~tro Vi,;,conti-\'rno.,ta ,;ulla gro\- •a qtw,tionc. Scri,r\'a il .Beu,t: « Il mini,tcro i'au,tri..tCOì attuale, pn·oaupando-.i di avrre un parlamento .-11 ("omplcto, ci ti<·n<·..oprattutto a rn<·tter finr al ,i,tema dcll'a,tcn'iiionc ,hl· ,1lln0Ltna dal Con,i~lio ddl'lmp<.'rO i rapprt·'-<·ntanti di importanti partiti. E\'iO de,;,idera qui, in questo momenM, chr le ~ingolc dic•u• provinriali ,;,i,rno compo,te in modo da ,,.,,içurarc· l'im:io di dc·putati al Con- ,iglin dt'll'lmpno cd a rrnderr quc- ,t'a"rmhl<'ii il più po ihilr <'omplM.a « Tre· diffnolt1 partiti. brn<hé a\'('nt1 mire· poliw h(• n!)po,tr· hanno nm tnhu1to, finor,t. ~1 dl·trnninare nl'I lirolo mt·ridionale una corrente o~tik all'invio di deputati alla dieta cd al Comi~lio drll'lmpc-ro. A.mitutto il partito cleri<'ale, rhe comh,1ttc le ider lilx·rali che formano il pr~r,\mm.i del governo imperiale: e real(', In '-t.'• condo lu(){!o il partito dt..·tto iuliano. t·h(• nutre sempre ,·rechi rancori contro l'Au\lria e C<.'fCadi indebolirla. Infine il partito d<:ll'.tutonomi,11 che, ,enza pretendere una ,cparazione a,- .,oluta, crrca di ottener(' per il Tirolo d1un.1lt· 111 un,1 p<N1.1ont· < hf•, ,u d.11 punto di \ i'l.lJ. ;1mmini,trati\·O. ,ia, ~opr.1ttu1to. da qurllo g-iudi,i:uio, a,;,~icuri a que,10 p.1,·,1• una ;tutonomia con,ide,abilr 1-. Effo induhbianwntc un.1 pagina 111attc,.1 nrlk cron.,chc- dei r.1pporti italo-au,trial·i fra _il '66 e la pn•,a di Renna. t, \'{'ro chr in quel momC'nto k r<.'IJ1.ioni it.1lo-au,t1i.1che avc·vano url car,lttt.·r<' ,;,ingola1n1rnt<.',unichevo1<·.11lkmt. come ,i ,a, fu del tutto fa- ,·on·vole ;11J'.1nd:tt~d\rll'ltalia a Roma. PROFUOBI CINESI SOL rIUME GIALLO (fol. Vergtr, lpbot) meridionalr un;\ po,;,izionc e dei pri\·ilcgi particolari. ~el ca"-<>che qul·..,ti tre partiti facciano ora cau.,a c-onmne, e<.,;,ipo,,ono crearci dri veri 1mbar;112i. e Sarcbh(' prrtanto co..,a cs,;cnzi,lie di 'iitaccare da quc~ta coalizione il partito italiano e di indiriuarlo ad e..,crcitarc la -.ua influenza in favore della nomina di deputati che votino ad Inmbruck per l'invio di deputati al Comiglio drll'Impcro. Soqu.anto sia pcricolo~o di fare intervenire l'influen"l... 'l di un go\'crno \tranicro negli affari interni del Par'ie . .\on \"Oglio 1 quindi, rccbmarc in ne,;;.,un modo né ufficialml'nte né ufficio<;amente l'appog~io del governo italiano e non voglio nemmeno :1mmeucre che lo ,tc.,,;o pQ<;\Cgga dei meni diretti di azione ~opra i sudditi dcll'imp<:ratorc nel Tirolo. f: tuttavia eYidrntc chr i mestatori dt·I partito italiano in detta provincia h..inno a Firen1r do\'e metter capo. 1-:<;.,j devono c~,<·rc accc,;,;ibili a c<·rtr in,;,inua;,ioni partite di là r non dcv<' c-,- M-r<· impo.,,ibik-, qualor,l i rapi dc-I e;o- ,·,·rno it,1liano lo \·ogli:rno ,incrrarnrntc, di provocare l'invio, !tCnon proprio di una parola d'orèira', ,,lmcno di una racC"om.1nd:11ionr( hr r,crciti drll'influcn7,I ,ull'a"lion<· di qut·\lo partito. « lo dç,idcren·i eh,·, ,c-n7.._fìar mcn7ione di ordini '-pc-ciali, Ella pot<',<;(' intrattc•ncrt: in Yi.t del tutto confidcn- ,rialt• il ,ignor Vi.,conti- Venosta <;U quc·<,ta qut\tione. Il govnno italiano può tanto pili dare cki comic;li di qurc.to e;<-nrrr ai ,uoi amici in quanto nrlla qu(•qiont \pcriale del Tirolo meridionalr 11 go\'crno attuale d<"ll'irnpl"- ratorc è ,,.,,ai ben di\po,to, O\'t' <on- 'iC'rvi il potcrr-, di tc-ntr ronto df·i dc- ,idcri del p..trtito autonorni,1;1 <· a dari•, quindi, qu.:ilrhf' <oddi,faziorw ,tt:li 111tf'rt•,;,,j dC'lla 11.11ion.tlitl1it;tli;:rntt in quf••t,1 pro,.,im·i,1 f· rwl prog-ramm;1 di") rnini,t•·ro di 1>Nn· il f'irolo ,rn·ri- ):on pcr quc..,to la mo,~a te,s,1va di c,..,cre ..,ingoi;rr. Il mini~tro au<;triaco a f'ircnzc lo avvertì immediatamente. Si trattava, infine, di una vera e propria 1ngrren2.t del go\'t'fllO italiano nella politica interna dell'Impero. li Ki.ibcek, Jd ogni modo, adempì con una cc-rta t.1utcl.1 la ~ua delicata rni,;,- ,ion<'. ~L\ il \·1,conti-\'<.•no,;,ta non ,;;j Ja,;,riO1>rC'nd<·r<ne.·l laccio çhe Rii tendna il e;m·c·n1o di Vienna. Egli wentò l'in,idia l' -.i comportò d;.1 V<'ro italiano. Chimo,i in di'{ni10~ .,iJrnzio, la- ,ciò cadc•rc la co~a mettendo bene in evidcnn l'a"urd.ità della mm<::ac·\CO- ~it;lta dcii Gabinetto di \'ic-nna. T.ilc ,,,.,urdità, d('J rc\lo, trapela pcr,,ino dalk ri\J>O\l<' dr! Ki.ibcck, rwllr quali ri,;,altano i c-ontorcirncntì di pensiero ai quali rgli è- ro,tn.:tto ,1 rirnrrc·rc pt'r ~imtificare il ,;,uo opcl'aln. In un;1 k-ttl'ra (onfi<lt.·n,ialr dt"I '27 g-iugno rgli rornunica\'a co<;Ì al lku,;,t l'<',;,itodella mo,~J. pn· .. -.o il Gahint·tto di Fircnn·: « S~rf'bh<' ,tato de,;,idrrabilc di pott·r d1,;,porre di mag~ior tempo allo ,co1>0 di ,onclarc convcnicnternent<' l'arnhif'ntC' t· preparare il tcrrl'no alla rni,t iniziativa. La quc-,tionc è invc-ro n!n!to cldir.na <' prc,rnt:i ,rcondo l'op,nionf' rnanifrqc1ta dall'E. \'. ,1c.;;,a un lato ,µino\o, p<•r non dirl' p<'ficolo,o. Bi,ogna anzitutto fh<' io faccia il 1x.>,-.ibikprr non comprom<."ltcrc il mio ~ovt•rno e prr t·\·itan• che ~i \tahili,ca un pn·trdentc che ron,rnti1rhh<' all'Italia di immi,;,ehiar<.i nei no- ,tri affari interni (' ~archb<",ttto ,t con- ,t,llart' in un n·rto modo l'inf!uf'n,a 1 tu· c,,,t (',<"rcita o C'hc· potrrhhc• (•~cr- ' tt,11(· ,ullc· 110\tn· popohl/Ì0111 di lin- ~ua it.,li,111,t e Sono tutt.i,·ia d'av\'i,o e lw '{li it.1li.mi-.,imi di I n·nto rin·,·ono l,1 Imo 1Mrnla d'ordirw nlt'no .1<;,.1idal mini- \tf•ro ckllc· Fi11an;w<h1· d.1 altri n·ntri d'.111<HH, tomi· ,;ln·bhc, lo ,tt•..,,o Galn,wlto 1nr ,pn!l\..thilr dd Rr, col q11., le· ,,11\ blw ,rnror.1 p,ù comp,omettrnt<· di rntr.uc in comunica7ione confid<·miak ri quC'\tO riguardo. Per qm·- ,ti moli\ i ,olo con ~rande ri,;,erYa e da un punto di vi~t.1strett.unente pcr- ,onak ho .1pprofittato oggi di un colloquio ,\\ uto con l'on. \'i,;,conti-Venmt;i per ,thbord~1re sotto forma di ron\·cr,,t.tiom· Jr probabilità t' le difficoltà clw prc,;,entano le nuo,·e eltzioni delle noMrc Diete in generale e qut'llt• d(·I Tirolo in particolare. « L'on. \ ·i~conti-\ ·eno,ta ha ricono- ,liuto la bontà delle mie..·o,;,,c1v.tzioni <' mi p,lr\C' cntra,,e nell'o1dine di idee <·ht· gli a\('\"O pro,;pt•ttato e di cui \i ,(•n·irì. a no,tro ,-antaA"gio. Xt::--,una promt·,-.a però egli mi fece, né io credetti prudente da part<.· mi,, di insi- ,ten· per ottenerla ». l_;na nuo"a connr,azionc- dd Kiilx·ck ron l'nn. \ 'i,;,conti-Vcnosta il 3 lu~lio non ottenne migliori ri'iultati. L.1 mo,~a \·icnnt\C c-ra caduta nel \UOtO. L'Andd,w non l'avrebbe mai compiuta. Con lui il non possumus dell'Au..,tria .:ti cospetto di po,;;,;ibili revi- ,ioni di frontiere divenne definitivo e ri~idi,simo. ~on accettava che st ,w parla<.,c neppure in \'Ìa di compcmi. Sorta la cri,;i di Oriente, e annunziatJ.'>i qucll'occupa1.ionc amtriaca della Bo,;;nia che poi fu ..,ancita dal rongrt<;\O <l1 Berlino, in ltalia fu pro- ,pettata la te,;;i che l'ingrandimento ddl"Amtria nel vicino Oriente doves- '(' cbrc diritto all'Italia a prckndcrr «omp<·n,i. Lo <.H·w>govtrno italiano rcda,;<::(' un.i comunica"lionc ronfidcn1ialc in qut·,to ,cn,;,o ai Gabinetti. Di que,;,ta comunic.uiorw non conmciamo ec:attanwnt<.· la forma. ~1a fin dall'ottobre 187fi l'Andr.',..,,y dirhiarava nettamcn1<.',,11'.unh,hciatorc italiano di Robi1,ttlt dw ne,,;,un acqui\tO da parte del1.t monarchia au\tro-ung:.uica avreb- \)(· potuto dar luogo a prt'tesc di comJll'n,i da parte dcll'ltalia. Ecco k parolr tr,tu.ili dcll'Andr:1,;,sv: « Ebbi ien (' un tekgrarnm::t del 1 7 ottobre 1876 all'in<arirato d'affari Grave11r~~, una lunga c;om·<.·r,azione col c-ontr di Rohilant, 111:l cor,o della qual(' gli prcci,ai, in modo da non .unmcttt•rf' duhhi, il no\lro punto di \ i,t;1 m 11u•nto all'.1git.v1on<.· rigué'\r~ da11t<' il Tn•ntino. Di..,,i, fra l'altro, ( hl"' nt·"un aumt•nto trrritoriak dl'ila n11111,1rch1f,1o, ,;;r anche qlwllo dcll'O- , i,·11t1.,~iu,tifica\'a p1l·tr,r tt·ri itoriJli d,1 p,1rtc ddl'It,1lia e dw. l'.-\u,triaC nghcria ,ti primo \t.·gno d1 una p~- litica annrssionista non .,i .,arcbbe hmit.:it,\ ;1 difrnder;i, ma aHebbc pron•duto ..tll'attacco, .cioé avrebbe aggn·dito. li conte Robilant ammise che il governo di Roma ,wc,·a comunicato 1n modo condi"lion,tlc ai Gabinetti che un ,1urnemo d1 trrritorio da parte del1'.-\uqri:i, avrebbe t;"ua,tato l'rquilib,io n1ropeo ». Quc,to lingua~gio del conte Andr:'1~,y toglieva ;\] G,1binttto italiano ogni ,pt·ranu di poter wolgere una politica feconda di ri..,ultati a mcuo di accordi diretti con l'Au,tria-Ungheria, nd campo dclll' rivt·ndica.tioni na- .donali. A quc,to puQtO, è vero, "ien fatto naturale di ripen,,u·c alle dichiarazioni molto di\"t_•r,eC'he francc,C'o Giuo;;cppr avrl'hn<' fatto l'anno avanti, a \'elll'zia, a \ "ittorio Emanuele. Secondo documenti c,plor:tti dal Chial.t, l'impr1.ttort· ;n n•hbe rirono,ciuto, allor,\, <ht.· l'lt.1li;1 potc,-a ,1,pi1an· ad un..t rcttifira di frontiera qualora l'Austri,t ;.1n·,,c- conseguito altro,c un ,11npli,1m('nto di '°' ranità. Qw~,t;_\notizia fu d,1t,\ per la prima volta dal Caponi in u11a lettera alla Prrsei•uari(.a nel luc;lio 1878. Su qur!tto punto potranno e,,<'fc ancora compiute dl'lle rin·,chc. Sta di fatto che, da qudle diehi.ir.11ioni di AndrJ.,s} in poi. I'Au- ~tria non mutò pili cont<'gno relati- \ ,unente alb quc\l1one del Trrntino. ton-.id(.'rato ullllt.' C\'Cntualc compcmo pt·1 la Bo,nia. l\1re innl'gabile, d'altra p,,rtl', chr nc..,<.un.1ppo~gio la tc~i it.lli,rna trO\ (I pre:-o',O.1ltri Gabinrtti. Il viaggio di Fr,mct:~co Cri,pi, allor,\ pre~idcntc d<.'lla Carnera, attran·r,0 le c;,pitali europee, per agitare questo problema, fu compl('tamcnte \terilc di r:..,ultati. Un di~paccio dcll'AndrJ,<;\ ;111'amba,riatorc austriaco Il.1yrnL•rl<a' Roma dà dcfiniti\·i rag1'uagli ~ul colloquio da lui avuto col Cri,pi il 21 ottobre 1877. L'And1-;l.ss\ dice di e av(.'rc ribadito il concetto che O\C l'Italia .:ivc~,;e m.mifc,;,t,1to vdlcità 'lnne.,,ioni..,tiche \lii territori ir1<.·dcnti, l'Austria non ,i \arl·bbe .1ffatto limit,lla alla dife,a, ma sarebb(' lo'itO p;1~,ata all'attacco ». .'\'ulla, dunque, di compiuto. La donunentnzionc di archivio, invece, ci fa con,tatarc cht.·. ,i ,arebbc, allora, offr,ta ;11l'hali,1 l'occa,ione di parlarl' di cornpcn,;i tncditt:rranci (Tunisi,. L'Amtria, cioè. fece -.apcrc che ,;,areblx· stata di\pO:!tta a favorire a:-.pirazioni italiane in que,;,to '>COSO. Da que- "il,1 documentazione \C~reta risulta che fu il conte Corti, mim,tro degli Esteri rnn Cairoli, a l.ì.sciarc caden- la co-.a L'ambasciatore Haymerle 1 a quanto l'gli rifrri,ce in una rrlru-ione ri,;ervata a \'icnna, avrl·bbe detto tcstualmcnte: e Domande territoriali a no- ,tre ,pc1,c -.ono naturalment<' da C\dttder<·: non deve parimenti venir toc- .:ata la ,fcra di.!gli mtercs'>i amtriaci più vicmi, cioè l'Adriatico: ciò rì- ~ponde anche agli interco;;sidell'Italia. poiché la configurazione ,;,tes-.a delle ,uc rmte la spinge ad espander-.i so- ,oprattutto nel bacino del Mediterra1wo >. E l'amba,;,ciatorc contrnua: e Il cont<' Corti non dette a queste e ad altre con~iderazioni da me manifestatl' in propo◄;ito una risposta precisa, rn,t ripctè ,;,olo che egli non conosce- ,·.1 altra politica che quella che si identificava col migliore accordo con l'AU\tria-Ungheria c che anebbe ac- <olto con ~ratitudine qual\ia,;,i propo- .,ta >. La comcr,azionc, interrotta in quel momento e ripre<;a il primo aprile ,;ucce,si,·01 porta,·a, <.('mpre 'iiecondo la rC'bzionc dl'IJ'amba,ci::nore Havmerle, il e-onte Corti a dichiarare e che ec;li t'1 a per principio contrario alla teoria dri compen,;,i >. L'Ilaymede con- ;,inu.1 : e Dopo avrrlo appro\ato 1 ,og- ~iumi che ,;,arrbbc, in ogni modo, hen fatto d1 \apere ciò che poteva com·enire all'Italia per rinfof7are b "iua po- ,izionl' marittima rlf'I ;\lediterraneo nel c.:1~0thc ,i chiede,;,\C ~l gran voce un compcn,;,o, " C. co,;,a che mi ,or• prende", di,;,.;;cil conte Corti; "tutti ci offrono qualche co,a, anclw il prinrip<.·di Bi,;,marck" ». Si capi\cc come fo"'l' con un ..,en,o di intima soddi,fa71onc che l'llay• llll'rle potr, a riao;;\umcre il criterio di1t·ttivo della politica italian.1 ri,pctto .\I conc;rc,so di Berlino con queste parole: « Il conte Con! \·edc il compito dell'ltaliJ J.I congr<''>"'Ort•lativamt.:ntcfacil{', poiché. <.ccondo il ,uo modo di \'C:derc, l'ltalia ivi nulla ha da ccrc,\r<'. tranne- il mantenimento della pace ,. Le dichiarazioni all'amba,ciatore tedc- ,<'o von Keudcll non cr.rno diverse • « Per quanto riguarda la Bo!tnia, l'on. Cairoli dichiara che è un'idra ..,baglia.ta il credere che l'occup.:1.zioncde-lI.a ,tts<::a fcri!-.ea direttamente gli intere,.,; italiani cd è da ritenrr<;i C'ht l'on. Cairoli nulla farà per di,tOJ(lierc il conte Corti da una politica corrc-tt~1 e ba.;;ata 'iUll'astinen7a ». Bi,;ogna, però, essere giu<::ti anche col c.:ontc Corti. Bi..o. gna. fioè, ricordare che, in quel momento, in Italia tutti pcmaYano a Trento {' non a Tuni~i. E bì'°gna anche ricordare che in un,\ C\'Cntuale mo,,a per Tunisi, l'accordo drll'Austria contava bt'n poco. Prr tener tc\ta alla Francia occorreva intendcr,i con l'Inghilterra e con la Germania. Ed appare ~traordinariamentc duhbio che così Disraeli come Ili"narck fo<ii,ero vcr;\mrntr dispo<::ti, in una contro\'ersia co<,Ìgro,,a, a di- ~g-11\larsicon la Francia p<."1,o,tenerc lt• rivendic:11ioni italiane. L'Italia u,cì da.I congre,;,,;,odi Berline' con i<- mani nette. :":eppur que- ,to servì a mic;:liorare le ~ur relazioni diplomatidw çon l'.-\mtria. GlJIOO ZORZI
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