DUE RITRATTI DI SARAB BERNHARDT DORANTE IL SUO SOOOIORNO A LONDRA ! Il \lflCIOSA e falsissima \ita di Sarah .Bernh.udt ! Non c'è in lei neppure un tratto che sia semplice, .._,-nu1110.né la sua nascita, illegiuima, av• ,oha di mistero, né la sua infanzia; popo• la1a di CJ.pric('i, né la gio\incna, isterica e \ ag.1.bond.1 La sua carriera porta questo medesimo segno di \anilà posa1ricc cd il ,uo \ iw stesso, lacc ...1a di minio e bianco peri .. , dccora10 di riccioli tinti, è un viso co~truito • guard ...te il languore degli occhi, lii soavità della bo<:ca, la piega del capo, )()I\ tutte bugie di una donna non buona ._. non bella, che usa la sua enorme intelli- ~TnZ.l. per apparirci bella e buona Perfino il ~randt naso rit'Kc, grazie a prodigiosi .11 tifici, a ~mbr.1.re kggiadramcntc aristo-- cr.Hil·o è, come la su:i. padrona, un naso h11~iardf• !'JJ.tu1,.1Jmentc è difficilissimo saper qual0'-<1 di esatto intorno " una donn .. così. i ~,10i conwmporanci si divisero in gente che :'J.dnu\.1, t· in geme che l'odia\a, pan.iali duuque tutti. Le sue Afimon4 wno un tc<wto di eta~eraLioni e reticenze: basti, per darne an ésempio, dire che Sarah, raccon• 1.. ndoci i più minuti episodi dei suoi abiti, dei suoi .unici, dci suoi trionfi, delle rivali -.confitte, tr.-cciando un quadro, fin noioso .1 forza di minuz.ic, de-Ile sue giornate, im• prcwvisamcnte ci pres~•n1a un suo figlioletto e i suoi \Cni, e la bambinaia, e le cure, "'-·n,.\ eh,· ul\,t sua sola parola ci abbia la. sc-i,1110imma{!:inarc, durante i mesi prrccdt'nti, un simile av\enimento. Bisogna dun. que ,.1ccct1arc il bambino come regalo del• L.1 cicogna, e le A! tmo,it come regali della men.t.ogn.1. Tut1avia, c'è un periodo della \Ìta di Sar .. h che tuui raccontano all'incirca r1'\.'llo ste~so modo, ammiratori, nemici e Sarah in perrona è il periodo del suo pri1110 viaq-gio .1 Londra La Comédi'--' fr.,nçaisc andò a Londra nel maggio dd 1878, e S,,rah la se~uì, non 1cn1a capricci innumerevoli. lmportantiMi• mo \iaggio' S'imentò, appcua per lei, un app.uecchio che l'.1\ rcbbc salvata in caso di n.tuhagio nella ~1.-rnica cr.i un enormr uh .1gen1e, con dodici ovini di gomma appesi intorno, in ci.ucuno un pezzetto di i.ucchero o alcum.· gocce d'acqua\·itc, in meno un puntJ.Spilli, con gli spilli destina• 1i a bucar(· içli ovini E poi pillole contro il mal di m.ue, abi1i caldi, medicine; metà ddl.1 Francia si prcoccupÒ per la Dh•ina S.1r.1h (mentre l'altra metà fulrnina,.a contro di lt•i). \ Folkc~1onc, un t;;iO\ane alto, i\pirato e luminoso, spaue da\·anti ai passi ddl.t Di\.1 fa~ci di gigli. era O.s.::ar Wilde, adolrset·ntt· \ Londra, la c.isa di Chester SquJ.re, ;7, pn ,a in affitto da Sarah, era pìen.t di hori e di duchesse in auesa: trcn• tas1·t1c ~iorn.1.li~1i dom.tndav.1no interviste, innumcre,oli milion:ni chicdC\J.nO rappre• ~1·n1.1zioni pri\.lte, unJ. amica prc\identc ,l\na prt'p.lr,to no,e comandamenti all'u•o di Sarah ChtJtn Squart hablltraJ, Uot1,-n Rou tu monluaJ, l.t pa,lnntnt ltSIIUOJ, Gardt·n-parties frtqutntnaJ, A ,haqut ltctrt tu ,epond,as, Photoz,aphiu tu 1i1neraJ, Damain f/01t1.11s, tu icouUHu, Et touJ UJ t"aruei/1 tu .suivras. PoHr.l si~norina Ho1ten~I" D.1rnain, il• 1t1~.t • Come pote,.:i. S.1rah seguirc i consit:li di qu.tlcuno > Xl:ppure quelli del suo mnf:to durante la prima r.1pprcsentazio. F,d,a l'emozione, la febbrile in• tt"usit.à, il trionfo, la fecero Henire, le dic• dtro \lolc111i sbocchi di sangue, tanto che il dottor Parr0l le p?oibl di continuare le a·citc, 1nJ. l'indomani ~era Sarah fugg) di t·.:i.,J.,pl'T r.1ppu·,tn1J.rc L'étranJirt, tagliandont, (' .no, lt· ~<·ene principali, ma trionfa11do di nuo\O. :'\on contenta dci successi 11·Jtralì, riJ.pri .t Pict·.1dill)· la espo~iz.ione di piuurc r <culture sia· che a\C\"3 già ratto u,nto ri111iorc ,l Pari~1 molto più, suppo• uiamo, per itli shalorditi\i costumi di Sa• r.ih pittrice o di Sarah ,cultrice (costumi eht' Il 111·\ ,rn del Pierrot, dd fonato e del m,1r.11ort·\ che non per ecce~ti,·a origi· r,J.1i1.àd, llr upi rr per lo più. bambine rieciutc con r.imo di palma III mano, sta1uc di Mede,~ accademiche, o addirittura grup• pi narrativi, e Dopo la tcmpcs1a >, o CO$C' simili . G1adstone, 11 principe e la principessa di Galles, tutta l'aristocrazia, visitano l'espo• sizionc, cd il Premi,, discute con Sarah la morali1à di Fedra, la principessa Alessandra abbaglia tutti con la sua bellezza, l'aristocrazia infine compra i quadri: Sarah, con i suntuosi guadagni, parte per LiHrpool, do\e al Cross Zoo vuol com• prarsi dei leoni Perché poi lc piacessero i leoni non sa• premmo spiegare. Ma le piaceva anche dor• mir dentro una bara, andare in pallonr, \ ivcrc sotto una tenda, un sacco di cose: avrebbe voluto anchc un elefante nano, 1hl non lo si tro, ò. Non si trovarono neppure i leoni, a Liverpool, solo grandi leonì vecchi e sdcn1ati, e Sarah dovettc accontentarsi di comprare un leopardo, un cane lupo tutto bianco e sci camaleontini, il padròne dello Zoo, mr Cross, le regalò inoltre un camaleonte antichis.simo, un e ninnolo ci• nesc, che paua dal bronzo nero J.l verdctcncro, S\'Clto e iOttile come un petalo di giglio, improvvisamente gonfio e tozzo come un rospo.,->. Son parole di Sarah, che, rapi1a, battC:l.l:Ò il camaleonte Cron•c1, Cro.ss-ça, per onorare il donatore, comprò una catctiina d'oro, la fece saldare al collo della bès1iolina, e se la installò sulle spalle. E così tornò a Londra con il cane al guin• zaglio, il leopardo in gabbia e i camaleontini in scatola: ma incontrò le collere dei suoi altri cani, della sua scimmia e del suo pappagallo. Il piccolo sc-rraglio di Chestcr Squarc, con gli ulula1i, i tumulti, le lotte, divenne fa. moso, a Londra, ancora più della sua pa• drona, e dc ~ittis, Ooré, l'Abbéma e Clairm se ne ispirarono: 1 trcntascue giorna• listi ringraziavano nel profondo del loro cuorc chi regalava 1anti, e cosi ricchi argomenti: ma, insaziabili, altri ne inventa• ,ano. Si disse cosi che Sarah si esibi,a in abiti maschili per uno shilling, che fuma- \'3 dei grossissimi sig..ri ; che prendeva Jc-. i.ioni di box,; che tirava di scherma ve• stita da Pierrot. Immediatamente un sarto le mandò in omaggio una manin3, più ccn• 10 sterline, come ricompensa per la ,it:la• me; le scatole di sigari piovc,·ano a Chcster Squarc, cd i maestri di scherma e di bou. Sarah protestava, pestava i piedi, fa. etva le più belle sccn3tC del suo repertorio, arrabbiandosi con i colleghi, con gli amministrntori, con l'intera Comédic, che con• sidera"a responsabili dei suoi guai. Natu• ralmentc tornarono gli sbocchi di ~nguc, gli accessi di (ebbre: come le donne di quel tempo riuscissero a conscn·arsi pro\·• vide e poeticissime tubercolosi ptr ouan• t'anni è mistero che non penetreremo mai: che fossero tubercolosi unicamente morali, prodotte dalla Dame aux c:amilias anzi. ché dai polmoni? Sarah sputava sangue, rccita\a, dipingeva, leticava, scolpiva, seri• ,·eva lettere al Fi1aro, gioca,a con i cani, andava a prani.o dalla marchesa di V., .t colazione dalla contessa di C., e Londr,t in estasi ammirava così di\'ampantc follla Ogni tanto, per far nuovi donì ai suoi ammiratori inglesi, la Divina andava dal fotografo. Qui la \'cdete, nei rilraui dei Downcy, Photographtr.s to the Quun: csc• guiti secondo la ricetta, ancor oggi inumi• tabi le, da seguirsi per incontrare l'appro, azione inglese: ~o% gran dama; 2~% an• gelo; 2~% vampira. I la i capelli ben peuinati, moltissime per. le, fiumi di merlcui, guan1i come P"r un ballo di Corte ; ma anche delle rose, puntate qva e là, segno della sua anima soa,e. ed anche un'aria di $C'durione quasi perfida, di profum.i.ta morbidezza, giusto di che far pensare Parigi, Babilonia, il signor Zola, la signorina Nanà. E finalmente, ben na• scosto fra i pizzi, i gioielli e le bugie, ha il camaleonte, che, imprigiona10 dalla ca• tcnina d'oro, le si rannicchia contro la pc\· le, come in una fiaba alla rovescia, di principessa malvagia che imprigiona un caro piccolo drago. MARIÙ BARAH BERNH.ARDT ERA SOLITA DORMIRE IN UNA BARA IL ~llì\ll, I RO Cot, ch·e,_. v1ima mini• stro dell'Atiazionc, è ora p.ih.&to al Com• mercio. \ Parigi, qu,1ndo ~i parla di lui, ii è wliti dìrt' , Lo,.squ'il éta1t D fAviat1on il fauait du commtrct; mainunant qu'i/ 01 au Com• merce, up,,on1 qu'il nt /era pt1s du 1,ol >. '.\'EL CIOR'.\ \LE Spring(itld Htpublican ediw dJ. S,unuel Bowlcs, aS~J.i tMJ.mcntc ,i tro\a\,U\O errori. l;n giorno, \; appar\'t I.i. notizia dc\lJ. mortt di un citt.tdino che ,tJ.• ,a imece in p,·1f<'tta s.1lute. Costui andò nrlrufficio dtll'editorc .a pro1t~t.1re ~li di,pi.tee, ma i,c il Rtpublican dice che \ oi siete morto, è S<"gnoche sit·te morto>, inSÌ)tCltt' Bov. ics. L'unico comp1omeuo al qu.1lt· cii;li giun- ,e, dopo una lunga disc-u~,ioue, fo di con• cedt·rr- il permesso che il nome del siii;nore ro~ce. l'indomani, mcs~ tlJ. lt e na~cite >. PROFO,"\D \ confe!>sione di Toscanini. e Ilo baci.110 l.1 mia prima donna, t· fu. mato l.1 mia prima \iii;areua nello \ICUO t;;iorno. IJa allora non ho J.\ 1110 più tempo pt.·r il ubacco >. pubblicato dalla ri, Ì\la .1mcricana Collitr'J), \D U'.\ B.\~CIIETTO di Stato, dJ.to da Federico il Crande di Prussia ai )uOi corti• ii;i.ini, il mon,,rca chil'ic ai presenti di spiega,e p•·rché le sue rendite continua\ano a diminuir,· mal11;radole ta\!>t" Un \ecchio ge• nerale degli U)~ari rima1tò seccamente: e !\lostrerb a Vostra ~laestà co~a accade del d(·n.uo >. Si procuri°, un gro\SO pezzo di ghiac, io, e lo mostrò al sovrano, poi lo p.l»Ò al suo ,·icino, chiedr-ndo che , cni~-.c p.&)s.110da una mano all'altra, sino al re. Qu,rndo ar• rivò a Federico, il pcuo di ~hiaccio non eia più g1.andt d1 un pisello L.':'\ UO!-.1O di mcuJ. età, ben ve~tito, en• trò nel rinorante c \edette ad un ta\ olo riscn a10 vicino al mio. :'\on disse nulla, ma subito una cameriera gli portò una pa• gnouina imbottita di formaggio, una mela al forno, e una tazza di caffè. Dopo cinque minuti a\C\a mangiato e se ne era già andato Dini all.1 c,uncriera '. e Dcv'ess.!re un uo• mo metodico! >. e •· 11Nodico" non è la parola esalta > e Quak sarcblx-, allora? > chiesi , Oh! non c'è una parola adatt.t. Da quattordiri anni, ogni giorno, eccello sa• bato e domenica, arri\a alle dodici e di• ciot10 minuti 11angia sempre le stesse co· ~· e non parla mai. Io non dico una pa• 1ola, eccetto in maggio e settembre In set• tembrl> dico: " Abbiamo delle ostriche " Mi risponde: "Bene", cd io gli porto un piatto di ostriche al posto della mela al forno. Ciò dura fino a maggio. Poi io dico: ·• ~ ostriche sono finite 11 • " Bene ", mi risponde, e si torna alla pagnottina col for• maggio. Qu("sto dura da quattordici anni! >. e Gli affari in un ristoranti:, devono cs. sere assai curiosi! • dico io. e .. ,Curioi,i" non è la parola cf.atta •• rispondt· la cameriera. IN UNA delle sue cronache à la man1èrt dt ... , Alfonso Allais scrivc\a, imitando Pon. M>ndu Tenail: e•· Sl, o signore", rispo• ,e il contr fingendo di carenare nella ta• ~ca il re,ohe,, che non esisteva, m acciaio brunito>. I.i\ NEGRA che aspetta,·a entro poco 1em• po un bambino, ebbe all'impro\viso voglia di nc~·c. e ~ta dO\C vuoi che li tro\'i la neve, )1andy ?... > chie~c il povero Rastus. e Non lo ,ai che ci sono migliaia e migliaia di miglia prima di tro\arc la ne\c? >. e Bene, Rastus; ricordi la no~tra \ icina the ebbe l'anno scorso un bambino con una \O~lia di ciliegia? Fu pcrch~ non riusci ad a..e. re le ciliege quando le volc"a. E mia cugina, <"ht ebbe un bimbo color giallo perché a\-e\·a avuto , og\ia di arance e ncs• nmo le a,·e\'a dato le arance?>. e Certo che me lo ritardo, Mandy e che cosa \'UOi dire- con questo? >. e Voglio dire che il bambino che na- ~<"erà sai à bianco, Rastus, non 1e la de\ i prendere con me! :t. SI ASPETTA V\ la \isita dell'ispettore sco. lastico e- il mat·Uro a\t'\ a detto a uno de· ,11:liColaretti del primo bJ.nco: e Se il si~nor ispettore ti domanderà ·• Chi ti ha creato? ·•. ricordati di rispondergli: .. ~ti ha creato Dio., >. L'ispettore \Cnne, ma il bambino a,·cva do\'uto uscire- un momento prima di clas. ,e: ('OSÌla domand.i fu ri, olta al suo \1icino di banco il quale si tro, ò impreparato e Scusi, signor ispeuore >, s'affrcttò a ri• ~ponderc, « ma il bambino che è stato fatto da Dio. è uscito di classe- un momento fa >. \ Fll."~{E. un giorno, una signora si 3\"• ,icinò a Gabriele d'Annunzio, gli prcie la mano e gli diue: e Via, confessate, ~l.1tstro, ,oi avete di. men1ica10 tutto di me:>. D'Annunzio non ricordl'l\a né il \ÌSO né il nome della donna, ma con una profonda riHrenza le rispose: • Signora, ho speso la mia vita per cer• care di dimtnticani 1 >. « SPERO c-hc abbiate perduto la '"onra beJ. lea.'l >, scrisse llernard Shaw alla g1 andc aurice PatdcJ.-. Garnpbdl, e pcrchf, finché questa dur.&, ogni idiota vi può adorare. E l'adorazione di uno scemo non fa bene al. !',mima. No, mostratemi un colorito ro,·i. na10, un brutto persona! sedici menti cd 1111,1 pa11ucca e,•idcnte, 31\ora ,rdretc la ,i.i foru > 11O."\ORt DE BALZAC era pcn.uaso d'es• More molto esperto ntl conoM:c-re il carat• tt"rc d'una persona attra\'crso la \Crittura Un giorno una vecchia signora gli portò il quaderno di un bambino e gli chiese quali erano le po-.sibilità del fanciullo. Dopo a\·er Csaminato a lungo la brutta calligrafia, Balzac domandò alla si!(nora: e Sieh· ~ua madre? >. e :,.:o, e nemmeno una sua parente>, rispose quella e Allora ,·i dirò francameni<" la mia opinione >, cst:lamò Balzac. e QuC)tO bambino è negligente e probabilmente stupido. 1 emo che non riuscirà mai a coml,ìnarc nulla>. f. Ma questo quadtrno era \"Ostro>, disse ridendo la vecchia signora. e L'ave1e riem• pitu quand'cra ..a. te uno scol.&rello >. D'ORSAY PARIS. [ MllANÒ (VIA CURTATON[ N. 15 ::~~;~~ GOMMINA VALENTINO 11perrett.o ft1u.tore cbe lucida. e ftna la cap\cHatura •en1a tncranarla, evitando la rormulone della pOl\1eree della rorrora perebfl contiene la famo1& "PILOCARPINE BREBER" 1,o Sbampoo a !1 p1l.m-up1nc ~ un 01111no j pnp1ra10 per Ja,,;ire 1 \·oi.tri c1pdh che d1,,..111ano morb1d1 lOlll<c' la ~cli 1A no.dita o,uo.quc o lnlando L. 6 (ptr I dut ,rodolti) a: M.umn A., via Altna.ad.rla tfS·• {Rrp. I ) • ROM.l \n "Quo vadi1,. \a bc\\inim• Pop• di 1 itoroo ~=,\· Accadia eta ,cguita oc\ ,uo corteo da. ducccn• to animah che fot. ni,yano il latte pct i\ ,uo baano. . I\ \alle ha eootn• buHo io tulle le età a maoteoct~ l1e1e0 e bello ,\ viao e i\ corpo. Un ,apooe prcP•· rato al vcr~ .latte di mucca e ,\ INVENZIONI ''"''"' ,,.,.,u,;:-;;;;..;;- (011u,colo1llu11tslo grau,. "SIMAR" VI• W•ahlnglon 20. MIiano Chi legge U11111ibu• legge r.hi lt·~gt' llnlotd,, \ i\e ili 11iì.1 In IUltt• lt· ,·dieul1• l't).lf/O 1n r1>11l1•11111JI ~; RAFFREDDORI, REUMATISMI, NEVRALGIE S. A. MOBILI VACCHELLI "CASA MIA" I ·,ured:amento compli·to ,,,•r 111 \'o•trn cn•n. intimo. l't'r~onnl<·.tlrp,,mh•. r,11nrni,·nlf' A COi\TA,TI \ HATE 5 .Ambienti com1,lcti 5390 JO H'r., t) r,ue 12 rate da 15 ralr ,la I 150 •161 :151 2HH Camera malrimonial~· 10 peni 1950 600 111 91 S.ila da pran,o 8 1850 650 15:l I 9.5 ~alollo r, 650 220 so 39 31 lngrc~~n. 3 120 110 33 25 20 Cuf·ina ra,io11al1· 520 110 Il 31 25 Per pagamPIIIO anli<·ipulo L. ~2110 Franro di jlhrto rmo a 2:;o rhilom,.tri ,la Carrara· han,·•J di porlo ,1 \hhm 11 e 1(,111, 1 Cl11,.1lnt'pH>f(ramma.11 108 • ~or. 111. i u<'t'"l1l'lli • l D-I ,,mJirr « Corroru Qp/;UTf' 11 Uilo,w. t'l1$ell11 po,10l1• 13110: ,, Uomo, ,·111cllo /HJO(II•• :r,.
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