Omnibus - anno II - n.12 - 19 marzo 1938

Il I "; LANDO J ~lii.mo !>i cominciò a parbrc di Giovanni Ricordi, il tc~11roalla Scala aveva u1M trcntinJ. d'anni cd era un ritrovo di '.)ltprcma clcganz.1 ccrt;1111cntl·, ma confortato da quel unto di lahit'r allo CO!>Ì fJ.vorcvolc al pi,llc,0!1.; \'IV(,'f(', Fino .1 quel monH.'lllO ,i c..•ranorappn·'>l'IH,HC opt·rc comt.· L'Europa nco11oumta, La caduta d1 Troia, e !,i p..1rl,n·,t ,HH:or,t del famo~ « ballo del p.tp,t » del pn.:vo~to Lanuad.1 1 rapprc- -.cnt,,to wtto L.l Cisalpina, cd in cui si n·dcva Pio \'I rtH.'tlCr~i in te,ta il bcrtc..·ttofrigio dopo aver gettato .1lle ort1dw il trin.·gno. Si erano rapprc~nt,lll' ,mcht.· lt.· 0p<:rt· di Cim,uo-,a e l.t Nina pa:.{.a per amon di Pai:.iello, preludiando co-.ì ,ill'a"\f.'ll'O del melodramma it.tli.1110. Sui primi dt·II' Ottocento, Giov<.umi Ricordi CrJ un di-.rrcto mmici,ta che dirigeva l'on:he.)tr., di un piccolo teatro mil,uw:-t'. oppure faceva il i.u~~critorc ,1JlaS( ,tl.1. e di giorno C)L'rcit.wa, sotto 1 ponili d,·I p~tlauo dcll.1 Ragione, il 1m•-.tit•1td· i copilota. Ora, C)~ndo)1 per to,ì din: r~1ffinato III qucstJ. .1rtt· di copiJ.1 ,p.trtiti e pezzi di musica in vog.t, ,.: vedendo inoltre le richielotCdi l.1voro venire ,cmpre più nunwrollC, <.·ominriò a pcrv,J.rc alla convenienza d'introdurre in lt.1lia l'inci-.ionc..c la ::.tamp,1 <ll·ll.1 mu::.ica che già gli editori Bn.:itl-opf & H:irtcl di Lipsi,, avevano diffu:-.111('1loro pac~. I mcui per intraprendere un viaggio d'istruzione c di .,fT.1ri ndlo )tCSM>ll'mpo gli mancavano, m,1 non lii scoraggiò, e raddoppiò la fatica, raddoppiò le rinunce, i ri- ,p,,rmi, finché un giorno potè prendere polito in un.1 diligenzJ e partire alla volt~, di Lip.)ia. L:\ fu accolto assai hene, gli editori lo iniziarono volentieri .,i )egreti del nuovo rnc)tiere: fusione delle l.1)tf1:'d'inci,ione, ::itampa in calcografia, composizione dell'inchiostro per la st.tmp.i; dal canto suo, Ricordi bevve in breve tempo e avidamente l'in- ",(_'gnanwnto che doveva iniziarlo alla fortuna i c1 dopo aver .tcquistato un piccolo torchio f.alcografico, prese la vi.1 del ritorno. L'8 gennaio 18o8, a \1ilano, pubblicav~t una composizione per chit.u r,.1,dedicat.1 dal mac!itro Antonio Nava .1 Napoleone, e intitolata Le qi,attru jtag10,1i, e con questa prima pubblicazione n.isccva la casa musicale Ricordi. In quell'epoca non ::.i parlava ancor~, d(·i tre cerchi ,tllacriati, oggi noti in tutto il 1i1ondo, e del rc::.to l'origine di quc!itJ. ')igla non è mai )tJ.ta ben determinata. Allor~t, fr. .unmezzo agli infiniti wolazzi della firma, Giovanni Ricordi ,oleva )egn.trc tn..· puntini come i vertiti di un triangolo: era un suo .)tgno t:abjli1otico 1 il quale aveva la funzione di .:illont.,nare la iettatura e doveva Jiuurlo al con)t_·guimcnto df'lla fortuna. Più in là, ::.i tre puntini, fra i ghiri- '(Ori della firma, ci fu anche l'aggiunta di un diesis, che come ognuno sa è il ...egno che actre:,,cc, si.-1pure soltanto di mt:zzo tono, il valore delle note, e dunque ciui ,111cor.at vev,\ un ~ignificato di prrn,pcrità. lnfint· vennero fuori i tre anelli allaHiati. e quelli rimasero per la notorietà della casa. 1<.·I1810, dopo vari(• fortunati espc1 unenti di -.tamp.1, Giovanni Ricordi .Kqui!itÙ il diritto a sta..z"lparcaddirit1ur..1un'opl'ra 1 la pietra simpatica> e una farlla mu..,,icalc, L'auuert,mento ai s;eiuj,, del m,wstro Cugliclmi, per il prcuo di lire vc·ntitinciue, conccdcndonl' poi la rappre,;cnta.lionc ,ti teatro Grrol.11no pc-r 'ie.-.,anla lire. L'imprc::.a uicominciav.i a prendere respiro, e tre .rnni dopo poteva compilare un suo c;1tàlogo ricco di ottocento Op<'rr. Gi:1 'li .111nunC'iav.1l.t celebrità: m.1e..t.ri è .1rtillti di tt·atro frequentavano la bottt·- ~urci.t delb Pe)chcri.t Vecchia, aperta jl ritorno d.1 l.ip-.i,1, l' clO\.-tg' ià i l.ul"- ( j, Giudici, Strad.1, venivano a imp.t1,11t·il rne-.1icH:che doveva prci.to tra- ,forn1Mt' anc-hl.' loro da ~mplici operai in t·ditori mu,icali. Giovanni Rit·or<li forniv.1 le intierc partiture :ti te.1ll i milanclli re,1liu,111doforti gujdagni; nel fr.1ttc111pof.tcc\ .1 un viag~io a Londr.1. c ne tornava con ,\Itri due torchi (' c1r.1ttt·ri per l.t !it,unpa. Il l,1\·oro ..iumt·nt.wa, e con t•,,o l.1 prmpl'rità della ca-.a, la quah.· inco111i11fiò .i pubblic..ire di tutto, d.111,,rnu- •k.1 d.1 tt'J.tro a quella d,t camera, ;\ <1u1.·ll,d1'in.)Cgn.imcnto, mentre i nomi dl·i mu::.ici'>tipiù celebri diffondevano 11 nonu,• dcll'editon• it.-tliano in tutto il mondo. E il piccolo nego:tio d,1lla Pc- ,<h. eria \ \•cchia presto si tra'ìfclÌ in via S,mt.1 M.irghcrit..11 qua:.i dirimpetto alla Sc.tl,l, in un,, ca,a che doveva v<:nirdc-- molit,l con J.1 ~i..t.emazionc dcli., piaz1.l. L.1 ,ede Ricordi pa..,!oÒallora m-lla p.1la11ina .tttinentc al tl'i.ltro stc.,,o, dC'lt,\ « il Ca)ino Ricordi,, ,otto i cui portit i vu:n,rr o gagà di allora, c-hiamati « ,tr.uThini ,. attcnde\'ano la finl' dello ,p1•tt,1colo pc1 riaccompa({narc <l ca~a le h,11lcrinl·tu.·. La fortuna di Ricordi c1ut·lla dl.'I teatro ali., Scala procedevano ormai di pari pa,.~. con quella :,,cmpn· 1nral1.tnte del melodramma. Sori{<.a'\no k tr.tvolg<.·nti per-.onalità di Ro,,ini, Bdlini, Doni1ctti 1 Verdi, l' Gio- \·,111111 Ricordi avc·va finito per tro.l'lfcnn· r.1-..1l' offirina ncll,t \ icina \ i.1 dt•gli On1t•noui, laddove COll\'C'niv.1noin riuID pitdl1 BRUNO BABILLI E ILDEBRANDO PIZZETTI GIOVANI STUDENTI AL OONSERVATORIO DI PAR.li.A nioni familiari, concerti e riccvimerui, le celebrità del mondo teatrale e musicale1 come Franz Liszt, Thalbcrg 1 Giuditta Pasta, la MJlibran, e si discuteva di arteJ si suonava e si cantava, in SC• r:tk memorabili, poi si organizzavano gite ..illa villa che l'editore aveva a Paderno Dugnano 1 dove una volta Ros- '-ini improvvisò una ouverture bacchica pc-r pinze da camino, casseruole, bicchieri e piatti, da cui p0i Ricordi cstras- ~e la linea melodica di un e a solo , per clarinetto che doveva pubblicare con grandissimo succe.-.so. S'iniziav.1 così l'epoca fa.-.to..a. del mc-- lodramrna in Italia, e un'ondata di mullica, ::.catenata se~za risparmio, invadeva la penisola, ::itraripava negli altri paesi. Vincenzo Bellini J. venticinque anni era già celebre: celebre per le opere, per la bellezza bionda e roman1ica, per le avventure amorose. Lo stes- ,o Donizetti, dopo aver assistito al San Carlo di Napoli alla prima rapprcscnt.izione di Bianca e Fernando, aveva .)(;ritto, nel maj!~io 1826: e Va in scena Bianca e Fernando del mac!otro Bellini, prima sua produzione, bella, bella, bella, e specialmente per la prima volta che scrive... ». .-\ Milano, dopo la r.1pprc.')Cntazione del Pirata, nel 1827, Rossini gli era .mdato incontro dicendogli: e Caro Ilellini, sono lieto della vostra mu)ica, dovete e'5Cr(•superbo di cominciare dove gli altri fini::.cono... >. Erano ancora gli inizi di Bellini, e non si p<.trlava ancora dl'lla So,mamb11la, né della Sorrna, che Ricordi doveva acquistare per ottocento lire, néd,1i Puritani, i suoi tre C~\polavori. GaNano Oonìzctti, il brillante uffidalc bergamJ.S(O, dov<'va ri~cntire l.1 ,ugge ..t.ionc dell'armonia bellini.lll.l, rc- )tituendola con maggior impeto è pa,- ~ione, forse disperdendola un poco nella ~Sll<mtina di opere <.he C'bbc a '>C'ri- \'C're. La sua vita fu qu;11Homai agitata, l' le sventure intime .,j ripagarono larg,1mcntc del suo rncct·::isoarti::.tico, sebbene questo gli vcni'>!>Cpiù di u11.1volta duramente contc-.o. Si narr~t dw l,1 "l'ra in cui al C;u('ano d.wano la prima della Luc,e.(.1a Borgla, Giovanni Ricordi, appa'>~ionato di co!>Ca.,tronomichc:. era \ cnuto vi,\ dal teatro a~ai prim..i che lo -"'J>Ctl,tcolot<.·rmina::.::.pee, r os'ICrvarc, nc-1cortile di ,asa 1 rifle,,o in un ,ecchio di acqua, un cccli'>sidi luna annunciato per quella none. Mentre era tutto a,!,Orto, M:ntì la porta di ca.,.1 aprir'-i, e vide venire a\'anti, avvolto nel MIOmantello nero. Ga<.•tJnOD011i1ctti, che in quei g-iorni er,ì ,uo O!opite, con un vi,;o abbui,no come nelle sere di tempe,ta. Il mu.,icio;ta torno.wa dal teatro, dove ,1\eva a..'.>istito alla formid::.hile caduta della wa opera: « Cht· fai?» lhicM" a Ricordi. e:O,.,ervo l'eccli,.,i ,, gli rispose. e Oh! > \Oggiumt.· il pavero autore fi-.c-hiatoscomparl'n<lo nel buio, « il vero eccli::.-.il'ha ,wuto !ita~<'ra il povero Donizetti 1 ,. L'autore dc-ll'Elirir d'amore e dell,1 Lucia di Lam mumoor era stato pre- -.ent.1to a Ricordi da Simonc- ~layr nel 1815, e da ,.1llor.1editore e mu-.ici,t<t avevano ,ubito strt•ttamcnte uniti gli ,te,.,i caprini ddla fortuna, ~la la -,u,1 vita dovl'va finire trat{iCamente, t· il H·cchio editore, non dimentico di do- \'Cre a lui come a Bellini gran p,u"lt' della wa fortuna. ,mdJ\·a '>PC'>,o., 1rovario a Parigi, quando il male lo avcv,1 ridotto un povero essere inutile, e lo confortava con la parola amica. A :\-filano l'opera trionfava, oltre che alla Scala1 al teatro della Canobbiana e al Carcano. Le sere in cui Giuditt.i Pasta cantava La so1111ambula al Carcano e la Malibran suscitava applausi deliranti alla Scala, la cittadinanza tutta era in subbuglio, divisa nei partiti delle celebri virtuose. Perfino un pasticcere di via Santa Margherita, ,pcculando !iullc passioni scatenate dalle due cantanti, aveva creato il gebto Malibran e quello Pa~ta, ,. veramf"nte le quotazioni erano !>Cnsibilid.,lla vendita dell'uno piuttoi.to che dell'altro gelato. J\-la come oggi ::ii di::.cute di Crct.t Garho, di Carole Lombard o di Eleanor Powell1 così allora il teatro forniva ancora im1>ortantissimi ..argomenti con le danzatrici: beniamina del pubblico milanèsc, perfino delle signore, che per l'occasione dimenticavano le piccole gelosie, era la Taglioni, e tutti si ripetev.-no sottovoce la sua avventura d'amore con il brillante ufficiale francese Changarnicr. li generale Cha.ngarnier aveva una specie di rivale in cleganz...t ed avventure amoro\C ncll.1 persona del tenente Bourbaki, che in- ::.ieme a lui si era distinto durante la conquista dcli' Algeria1 e bisogna dire che i due ufficiali erano a<,sai osservati nel gran mondo, dove dettavano legge in fatto di .eleganza. Changarnicr (che il teatro di Pulcinella doveva incaricarsi di rendere popolare in seguito) portava i baffi a spazzola, mentre Bourbaki, più giovane di lui di una ventina d'anni, ~ li arricciava 011 petit fer. li primo era l'amante della Taglioni, il ::.ccondo per non essere da meno lo divenne delb Eb'ìlc-r, .iltra danz.1trice votata al più gr,mdc )UCCC!o)Oa Milano... fino a quando, era il 12 febbraio 1848, il pubhlico, c,,endO'>ì improvvi'-amentc .sovvenuto della sua origine austriaca, la fi- \chiò (' non volle più ..a.perne. Vi cr.l ~mcora la Pochini, tenut:l in ~ran conto dall'elemento .iustriaco, e infine l'altra rivale della Taglioni, Fanny Cl.'rrito, che uno.\scr.l aveva venduto un,1 delle sue pianelle per duecento wanLiche a un ammiratore. E oltre alle passioni amorose, ancht.· la politica non mancava di insìnuan,i ncll'C'lemcnto te;.1tralc determinando '>uccc::.::.ei di::.fatte. ~lcmorabilc per l'"R"mpiola M:c-na::. cui prese p,trtc- tutto il puhhlico della Scala la. ~ra del 12 gennaio 1859, durante (J. rapprcsent,,tione della Norma, quando all'irrompere del famoso coro « Guerra, guerr.t ! , rntti erano b,1lzati in piedi, ripetendo lo stesso gt ido, rivolti al goV<.'rnJ.tort.G· iulay e i.l tutto il ,uo St.ato ~l.ur~iorr lì prc!-Cnte. ~cl f1.1tt('mpo, .1 Gio\jnni Ricordi l'r..a '>tu_cedutoil figlio Tito, il qual(• \i diedC' molto da f..trc <,oprattutto per l,t tutel..t delle oµcr<.·e pubblic,ò molte monogr,dìt.· ~ul diritto di autore, partnipò .ii con~rc.,.,i, C'ottenne, dopo l'anncs- ,ione della Venezia ,11Regno d'Jt;tlia, chr k con\"cnzioni accetta.te prima dal l'Au,tri.1 fo,.scro ancora valide. Fu lui t he porto a P;.1rigi i primi mille frand1i di percentuale ,pc·ttanti. dopo quL'- ,t.t \'ittori,t, ,t Ros-,ini. Il m.u·,tro era ,;_eduto .ti ,uo tavolo ranontò.i\',1 poi Giulio Ricordi eh{' in qlll•lla O<'('.l\ione ,t\'('\'a aaomp<1gn.1to I odo1,tto ..-hc in in.1tcna mu-.1c,1lc•non ,hJ.glia\' 1 ano mai. Giulio Ricordi era, ~l' .,i può dnl', un m.1niaco dello P":udonimo • d\t·va pub• blicato. mentre ,lllC'ora fact·va parte dell'esercito, delle non·llt· 'IOtto il nome di « Ixipsilonzeta », poi, "11Ccome <.·ra finhs1mo mu~ici)ta e (Ompo-.itore nella ::.tessa mi-.ur,1 come ')UO nonno c·ra stato violini::.ta e suo padrl' p!ani- ')ta, pubblicò molte compo~izioni firmandole « Burgmcin >, fra cui l'open.i La secchia rapita, su librl'ltO di Renato Simoni. Amico di tutti gli arti~ti dt:I ,uo t<.·mpo, doveva m·I 19o8 pre- '>icdcre lt' fr!ite del rentc•nario dcll;.1ca- -.a con un discon.o in di,drtto meneghino che strappò le lacrime e gli applau:,,i ..i tutti i vecchi e ,giovani opcr,ti <.·dimpiegati che lo ascoltav;.rno, ,. ,e a-.,i- )tette agli ultimi barbagli della ~lori.i rm)inia~1a, è certo che vide la gloria di Ciu<,eprx-Verdi in tutto il ,uo -.pl(.'11dore. Fra \'erdi e l.1ca,,1 Ricordi, i rapporti rrano sempre i.tjti \trt:tt,11nenh.: legati in vincoli di fra1erna amici:ti.t oltre che dì lavoro. Dopo il ,ucc<.·,-.odel Nabucco> il mae-.tro avrva propo:,,to al \'etchio editore (\·in.·\a ancora Gio\·,11111i Ricordi) di vcndagli tutte lt· !iUl' opere future a dodicimila wanzidu· l'una, ma l'amico gli aveva ri!ipo::oto: e :--Jo,perché !le le opere s...,ranno buone .1vranno un rnlore molto maggiore. <.·dun patto llimilc ~rcbhc leonino. Se ir,\-..::cc<· ;a.ranno cattive, non che dodicimilJ, non meriteranno dodici sv,1nlichc >. Ri.-.ogn,tnot,1rc che dal quel momento, e poi fino al Fai.staff, ultima ,u,1 opera. tra Verdi e la ca'-a editrice non ci furono mai di,cullsioni preliminari ,ui p.itti. Veniva mandato al mae\tlO un rontr..1tto in bianco, cd q~li segnav,1 le cifre con un giuc;to appreu~tmento del v.1.lore, sempre più grandr, del1'0+ pera, ma con una grande moder.uiont· anche. Così col crescere della ~loria verdi,1na, la fortuna della ca~a Ricordi i•r.1 .mdata accrescendosi di 1>aripasso. In Italia e all'estero non "i giurava più che OR MANIFESTO D'OPERA DI OASA RIOORDI il padre), e teneva la parrucca vicino, mettendosela in capo quand'era calrno1 ma gettandola via impetuosamente se discutC\'a e ::ii accalorava. Chiese subito a Tito: «Che fa il vostro Coito?>. e Ma che Coito, I~ito ». « Sì1 Boito. Mi piace molto, ciucl gio- \"anc, ho una grande fiducia nel suo ,tvvcnire >. e Ecco qui, maestro,, <lisi.eTito Ri- < ordi, e cinquanta napoleoni d'oro. Sono il frutto dei vostri diritti d'autore· dopo l'anne,.sionc della Venezia». Ro'>sini gli strappò di mano il denaro, gli fece segno di cal~re il tono della ,·oe;e: e Che non lo sappia mia moglie>. hisbigliò, e nascose quella piletta d'oro nel fondo di un cassetto, distendendo \u quel breve spunto monetario un di\"cNOdi\corso rumoroso. Tito Ricordi era troppo cagionevole di '>,tlutc per sostenere da solo il peso di tutta la casa editrice, già di esten- ,ione rnondiale 1 tanto che- suo fo.-Jio Giulio, ufficiale dcll'c~rcito, dovette prt·'>tOabbandonare la carriera militarcpt·r l'.1Lienda patema 1 e dar prova di ,1ppartencre anche lui, come i suoi preden·,sori. all;:i '""',.,., di '-<'011..-· 1.,1 t:,,csu Verdi, e i cuori, al pari della critica, erano d'accordo a intrecciarne le lodi. Unico dissidente in materia era il Rovani 1 che aveva scmprt• parlato con una certa acredine dell'autore dcli' Aida. Diceva, fra l'altro, che Verdi non era. propriamente nativo di Bus::.eto, ma delle Roncole1 e che nella ,ua mu- \ica ci si sentiva la vanga. I I che però non gli aveva impedito di trovare Il trovatore robu~to e schietto come vl.'cchio barolo, compiacendosi nei paragoni enologici che gli avevano fano trovare il Do,i Pasquale fine e profu. mato come un'anfora di vino del Reno, e l l barbiere giocondo e inebriante come una bottiglia di champagne. Contcmpor,rneamentc al <,ucccdersi dei vari Ricordi, sorgevano i nuovi aHri del teatro lirico, o I ic;orgc·vano. Così nel ca,;o Boito. Arrigo Boito aveva nd 1868 .1sciu- ~at,l la grande ..confitu col Alcfiuofele, ::.cgnando uno dei fia,chi pili nwmor.\- bili. rim,btÌ ne!?'li ann~li ..,caligt.·ri; giova111<s,1moe,~h era ntc-nuto un avve• niri\ta ncll'~mb.icntc' mmical<·. e· d'alira p.irtl' 1 -.uo1partigi,mi h~i:vano indi\J>O~to l'ò.imbiente annunnmdo l0ll l''>a~eratc lodi il suo lavoro. QucllJ ¼'.· ra, egli ,tc~w, dirigeva l'orchc-'>tra. e 11 pubblico tumultuante e'?I><.;·l'imp~cs- ,ione che oltre a tutto l'gh .,, rnfi-.ch1a!i- ')(.: bcll,,m<'ntc dtl parere della :na,.,<1. Sotto il regno di Tito Ricordi, cinque anni dopo, )i operò l..t I i,tbilit.1z_ion<.. dell'opera dopo .:t\'Crl.tnon poco ntocc.ua; e que,to ,ia dnto ., onore del puhblico che l'a,·eva prt>n.'\fc:ntcmt·nte c-011d.:.111nata. Altri mu!iici-.ti nleb, i urnrono i loro nomi a qurllo ddb C".t').t (·ditrict·, e l.1 fo1tuna non t.·bbt: a tr.1dirli • furono Ponthitlli, Ca1alani, ~1a~r.1gni, ~fontemezz1, AlfJno e finalmente Giacomo Puccini. L'amicizia 11011< Jt.1 con la mora· di GilN'Pl)(' \Indi r;,or,l' per Giulio Rirordi nell.1 figur.1 del mac,tro Puccini. Si cr,1110rapprc-,ent.1tl· Le I ',lii al teatro 0.11 Verme, <.on gr<1nde suCCe<,'-0. L'c·ditorl' crJ fuori di !\lilano, ma jl -,uo ritorno Ferdinando Font.in.t gh d<•cantò l'ingegno del ~iovane mu,ici,ta JuC{'hC',(i'mi,tendo per pre\èntarglido. « :'\on ."l,trà mica uno ,cimmiotto di \\'.igner? > chie!IC Ricordi. Finalm<."nte Puc,·ini fu ,tmmc~~ a u11.t audilione. t· ,uonò le l'illl. Dopo poche noie l'editor<..d• .11 fiuto ¼Jttile lo inte1Tuooc d1u:ndovli: e Mi ba)t.t, ho c.1pito, c·om• pero l'opt.•rj e Vl' nf' commetto un'.1ltra >. L'op1.•r;t~<.·guent<1.•.·1a l'Ed.ifar, cht· pur contenendo pag-inl: e!e, ati,,;,imc-non intere<;~ abb;.1-.tanza il pubblico, ;,oprattutto ,t cau,a del libretto for::.t troppo ,trano e funebre. In molti la fcdr nc-1 giovane mae~tro v,1cillò'. egli ,t6~ dal -.ucces-"'Oche comµrc:.<· t.~,..credi -.ola ,11ma rima",(' .1lqua11to \Conccrrnto. m.1 il -.uo editore avrva fiducia, e ciue'>t0,·olcva dir molto; COllÌPuccini <,iumisc al lavoro e creò la ,\1anon lescaut. In appresso, pochi giorni prima che La bohè,,u ,·enis'oè rapore~ntata ;.1Torino, Giulio Ricordi M:ri\'eva J un amico: « Se non f<h\t' lo llCrupolo di pronun- ,i,ire una parola troppo grande, io din..·i: c,1polavoro ! >. E pi.in pi,u11:,co:,,ì, .a -,prJZli ,empre più distanzi.tti, fr,t bauaglie 'ìempre meno .tppa:,,-.ionatc, e con una produziont.· ognor più lenta. fatiCO)J..t,rascinata fino .tlk soglie della grande guerra, si chiudeva l'epoca d'oro del melodramm 1tali.1no. Oggi tutt,1 la vi1a mockrn.a, c.unbiati 1 gu::.ti, tende varie imidie alla grande tradizione mu)icalc: dii.chi. radio. cinrmJtogr.,fo, e le 'ìignorine di buona famiglia non ,tudia.no più tanto il pianoforte. Ciò non o.:,tante i tre cerchi continuano la loro cor-.,1 pt·r il mondo, e noi siamo ,icuri di incontrarli do\'unque come un volto famili,ire. In noi ne era rima::.ta la ::.ensaLionc molc-,ta, col ricordo llcllc torture u1fantili al pi.rnoforte: come al tavolo l'analilli logica e la tavola pit..agorica, co... ì il libro delle ~cale t' dc~li arpc,e.a:i ci teneva obblig,ni a una tastiera o- )tile, coi ,uoi avori bianconeri, nelle ore in cui precisamente i giuochi modul.1v;rno il loro richiamo nel !oOlc. Copertine ro)se, coµenine grige, ,trabc.\C•HCdji cerchi allacciati di Ricordi: ::itudi, llOnatinè. Più in là. ncompcn,a a~li aridi C!>Crcizi,..a.rebbe venuta la gioia e l.1 llupcrbiJ di .-.uonare Choµin... Non l'abbi,1mo raggiunt,l. E, comt' una tura thic,rnjlitica, è: ba- ~1.1to ,t toglierci quel o;en,o di mole- :,,tia, il vi,itJre i grandi stjbìlimenti dl'lla c..1,a editrice mmicale, J.11.\ perìfrria di Milano, in quella zona cht· chianmno d!'l1'Acqu.ibcll.t. Là ,tbbia. mo vi!)tO, nei numerosi rep..i.rti, operai curvi sullt.· la~tre di m(·tallo come ,\ltcnti acqu,1forti,;ti, :,,tanze illuminate in rm<,0, odoro.:,e di acidi per la fotografiJ., ,aie vMte e , ibranti come centr,1li, con i torc-hi t· lt- macchine ~t.unpatrit·i. tuttt· c·o,t· di cui potremmo parlare a lungo, non fo'>-.el.1 Ì."ltintiva repuhione p<.·ri termini tecnici. Il lavoro degli .11tri, e,~1uo. l' 01~.1niz.zato, trJnquilliu.,, ~gomina gl'incubi antichi. L'ultimo. o uno de~li ultimi Ricordi. l'ingc-gncrc Emanuele, ci ha tutto ~pit·gato e dettagliato, d<.•gli:,,t.ihilimenti. con la voce tranquill,1 di uno pl'r cui un determinato la\'oro ha il ..u. o p<.•rché naturale l' !oecobrr, oramai. Chi n1ra ci·rH.' fobie, "<'Condo il ml·todo di Freud, u-.a ~ener.1lmentc lo 'itt''"° tono ,icuro t' calmo, onde· .ili., fin<.'fummo d'.\ccordo che lo -,tudio della mu'>ica è pt.•r i f.lllcìulli un.t dC'llr maggiori nece."l'lità. in vi'>t.l dclii.\ formaLione ,piritualc. Intanto .1nda\,l mo::.tr.rndoci un.a l'iKcolt.1 di candloni pubbEcitari che, a(:- camo alle- cdi11oni mu,ic,\li, hanno ,to.unpato d., m(•ao ~ccolo ,, que-,1,1p~11;- te; cartc-lloni di 0J>{'rc,di rc-ll'bri ncgo,i. e di profumi fine l' principio d1 <;<.·colo, con firme ch1.·rlt'I '>U\C'Ìtar icordi equivalgono il hl\trone di S.111 ~ljrco in PrO\m: I lohemtcin, La,koff, Mctlico- \'itz, Cappicllo, Aka1do Tc1-Li, Villa ... E mentre una !)pecic-di vt·nto '>C0n- \'Olgl'Va quc-i fogli colorati \Ollcv,rndo in turbine di')()rdinato le no-,tre nost.ilgie per un tempo che cono,cemmo male, apprendemmo c-he Ponchielli, l'autore dc-Ila Gioconda, era l'uomo più di,tratto del mondo, dw la tc,1., di Boito ,arC'bbe ~compar...,afino .,Ile ~p.lile ne-IC.tppello di \ 'erdi, t.' non ci sovvit.•ne m quale delle dut.: tt,tc pn·ci,ament<• fos,<' la. ,propo17iom·. Poi di Puccini, la .,ua pa~,ione pc-r la c.lccia ... Co,ì ,t·ntimmo dei funerali di Trouhctzko), dll' .\\'l'\'ano luogo proprio quel giorno. Pl·r tradizione i Ricordi sono mmi- ( i,ti, C'ditori e amici degli arti')ti. L'ADDETTO ALLE SCIIF.llF

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