l.t1'i1,r1 t::~ten p1u brni.:mi.:nh:, 11 Fort1gn Sr<rrtar) In rc.1hà 11 F O e es~n~tal• mente un ufhuo c.:M.:t.Utt\o,non d1i-ett1\"o. La politica mternaz.1onale della Gran Brc1awnadc"e start' nma ndl11 tci.t.l del mm1- ~1ro degli Estl'ri e m qudla del Primo ministro. Cht. i.:o~.1 poi po,u succedere '4.' le due teste non ,-anno bene d'accol"do, lo ~a b<-nc Eden Dopo Cannmk 11 quale. ,1 dare 11,ero, h11-1c1òuna R:randc pcri.on.th.: impronta nei metodi d1 lavoro del F.(). non soltanto occupandosi del numero delle righe delle l1:1tcrc 1I mmii.no degli E•tcn che ha più contnbu110 ;,. formare la tnd1zionc e lo spmto del F O. è stato Lord Palmcrston, uomo d1 grand1i.$im" energia e 1ernb1le lavorature Quando &alìsul trono la regina V1ttorn1, non parie t.he 11mmistrf> -.cm1sse molta deferenza ,,·1St) la g1ovan1i.,11na so, rana&,cosi che 1,;ontmuò a prendere dec1s1001 importanti aen:ta CO:lsul1arla o av\'crt1rla Cosl la rt."l{mafinì col targla, pt!r 11umo, una mtemuata, ch1cJendogh chc le fos.stro mostrali tutu t d1•paccì e M>tloposte moho chiaramentl" le proposte dd m1niii.tro, 11 quale non do- \t\"il modificarle dopo t:hl· la regma le 11.ve,•approvate Lord Palmcnton rispose che non c'ua 111.uo11tempo d, far n:dcre •Ila regina tutti 1 28.000 d1spacc1 nccvutt o ~ped1t1 durante l'anno, tuttavia fece d'allora in po, del &uo mc~ho per accontentare la sovrana Le coi;c andarono bene per tre anni, ma, nel du:cmhrc 1851, Lord Palmerston Spt'di a Par.g1 una nota, nella ttuale mcntemeno appro,a,a 11 colpo d1 Stato d1 Lu151:1!'\apoleone, ~nu chiedere prima l'approvaw>ne della regina. Allora questa perse la pazienza e chiese cd ottenne dal Primo mmistro. Lord Russcll, '-hc Palmer~ton foi.se hcen;c;1ato. Egli era •nato ministro degli Esteri e capo del F O m ,ar,e riprese, per ben sedici ~nn1 Dopo d1 h.11,coloro che hanno ricoperto più a lungo tale carica sono Lord Salisbury, per tredici anni, e Sir Edward G:\.'.y, per d1ec1 e mezzo. Con Grcy fu lllh:rrutt11 111tiene dei l...<,rds, che s1 erano tntamessa per p1u d1 un scn,lu la d1rei1one Jdha pohuua e•tera inglc11oc;ma poi fu npn:sa con Lord BaHour e con Lord Cun:on. Gli ult1m1 cinque mm1stn degli Esteri: A t:hamberlain, Md)onald, S1mon, Hoare e Eden, erano m,ecc membri della Camera basu; 1utta\.1a Chamberlam ha bene risposto a, laburist I che protesta• vano con1ro la nomma d1 Lord 1lahfax 1 col notare t:he ricorrendo a un mt:mbro Jella Camera alta egli a,e,,. fatto ritorno ,Ila tradizione. C't l'incon,·cn1entc che un ministro 1I quale sia un Lord non può ~dere odia Ca• mt:ra dei Comuni; tu1t11viaper tenere con quella i contatti, e specialmente per ri- <\pondcre alle 1nterrogaz1on1, che sono una delle fonne princ1pah dell'at11v11à parlamentare, Cil>IIIC un Parlomrlòlor)' Cndnsr1rttary for ,..orugn Affmrs, ciot un souo- -.,egretario ioch Esteri, uomo pol111co,le cu1 ,orti, bench~ egh non sia propriamente on membro del Gabineno, sono legate a 4uclle del min11otro. :\la d1 aottosegrctari d1 ~tato, ,e n't un altro, 11 cosiddetto Ptrman,,,, l "11dtrsurnory, 11 quale t un fu111.1onariu,e non può pert:1ò sedere nelle Camere. Potrebbe dani che fosse un Lord, ma anche 10 tal caso gli sarebbe interdetto d, partecipare alle discu.sion1 e votazioni della Camera aha I sotto~gretari permanenti durimo d1 solno m carica molti 11.nni,e giungono cosi ad influire profond,11ncncc, sebbene poco \'ÌS1bilmente per 1 non mtz1at1, 1ull'.:ttt1\"1tàdel Forn'"gn 0/- /iu. SottOSC)(rctano permanente fu a luntco S1r Robert \'ans1t1art, che poco tempo fa, nm ardita mno\"I\Z10ne, t 111:uoclc\"ato da r.-lc canea (nella quale gh è sue-cesso Sir \r1ur Cadogan) a quella, 1stttuita per lui, d1 constijherc.· d1plomat1co del governo. l'n'altra mno,az1one. che ~rò non ha .1, utu succe»w. fu quella per cui, tre anni f.t, ,·enne !tdopp,at.t la cara:a di segretano d1 Stato, mettendo Fdcn a fianco di Hoarc d11l le fun:t:1001d1 mmistro per gh affar, llc.:ll.1Società ddle =":.u1oru ...\ me m1 ha runnato 11l..cga, dice oga1 Anthony Eden. '.\'on s1 può dire che d, ro la guerrd !llond1ale ii 11ano tro,att• a capo dd F. O. J,(randt figure d1 statisti, pcrsonag!(i della fam,gliJ d1 Palmerston o d_1 Salisbur)·. .\oche Grey, che sc:condo I tedeschi e uno dei respon~b,li della guerra mondiale, non pare fos!te un uomo d, 1;pec1ahnsor'f<c EKh fu 11più 10sularc degli ulum1 mm!- itn degli E11cri bntann1ci, e pretese din- )(cre il F O. •cnza sapere h: lingue, neanche 11 fram:c\e, e senza m•1 mettere 11 n111,ofuon d'ln51:h1lterra Tutta, 1asi \"an1a, ndlc sue memorie, d1 e11-!terenusc,to a p<>rUHe a buon fine, senza mtcrpretc, 1111• portanu convcn,aziom con l'ambasciatore J, Franci.1, Cambon, ti quale dal can10 -.uo non parlan, l'mglese ! Secondo Grey. pcn.ht" le: faacct:nde mternaz1onilili andas- -.ero mcgho, uh uomm1 d, Stato deAh Jhn Pae11o1a, rcbbero dO\'UIOc'!scrc tut11 ,llc,at1 nelle pubbr 1cl1ool1 bruannit:hc .. l.knchr" libcule, fu uno dcgh ultimi rappresentanti della ,cechi• !>cuoiache a,e,a pc.:rtutto ti aecolo X IX dormnato nel F. O., J>cn:,a\.a c10(' come llobmghroke che glt mglcsi non f.tnno pane dell'Europa e ne ..uno :,oltanto I ncm1. Ant.:ora oggi, del rt•i.to, tale è l'opm1one d1 una parte dei coni.cn·atori. Dei quah un magnifico campione fu LorJ Salu!ibury Era persuaso, e lo su1,c,·a. '-ht!'tanto la Germania quanto la F'ranc1.1 od1a!t11erol'lngh1ltcrra, e che non avesse c,;hcdue fedeli alleati: ti mare e , dirupi d1 Do,·er. :S-on prende,ili sul M.·rio i m1lnan. Se s1 de.se loro carta bi.mc.i , affermò una \"olta, ms1stercbhcro iiulla ncceuità di mettere una guarn,~ionc nella Luna per proteggerci contro ;\larte Passava l'mterJ A•ornata al ,.~ O. e a.;culta,·a pi!.Lientemc:nte chiunque; -.1.,luche ogn, tanto (e così f1ceva anche •ll11 Camera dei Lordi, quando c'erano degli oratori 0010s1) s1 punzccchia\"a, per •mir i,·eglio, con un tagliacarte che teneni, " ulc uso, a portata d1 mano. Tempi fc:hc1 pc:r 11mm1strn degli Esten mglue. Ades- .._, c'c nel monrlo troppa j(ente che non , uole lasciar •;c:h1i1icciaretranquilli sonndlm1 a chi 111cdenelle capaci poltrone 1.lel Furt1gn OUia. W. CESAIH'-l SFORZA -0•NJB1JS PAGINA 2 QO.U D1 0R8AY UISl • OLI ANGELI DELLA 8JOOREZZA OOLLETTIVA (roi, dr, 81lomou, lpbOl) Windsoriana Demmo notizia, su qur\te colonne, del muS<.·o veramente sui ge,uris che mt;aprcndcnti amcric-ani avevano organizzato .1. Baltimora, in East Biddle Strcet, n. i 1 :i, in onore di colei cht· porta oggi i) nome di duchcna di \.Vind- \Or r chr, quando ab1uva in quell;1 mo<l<·>tat.1s.1, molti anni fa, si;chiam:\- va semplicemente Walli" Warficld. De- ..crivemmo la ,;;tran.\ d1.:cOr.1zionc e gli ilitrani~,..imi aff re~hi cht· si ammiravano ncHc \".tric 1itanzc. Rifrrimmo le ,tu p<·fatrnti ,pirgazioni che la guida, eh·• bitanwntl· autorizzata, d.wa ai vi,itJtori. Per CSC'mpio: e Qui \\ alh, si tr.Htcneva con i suoi ammir.uon >, oppurr e Di qua, J.l d.una di compagnia ..orvt·~ gliava W,11Ji.., che si tr.mcncva con , suoi ammiratori >, e ~imili :,tupidag gini. A!.:'.giungrmmo anche che affi~iv.1.• no in buon numero "i,;;it.1tori e \"1-.it.,- trici, 1.• dl<' molte di quntc ultime pr.1.- tic-.i,.mo un ,.ingoiare rito: l' cioè, giunte al bagno, ~i mrttcvano, bell'e ve- -.titc. a S<.·dcrr,JX'r qu.ildll' i,1ante, nl'lla bagn.uol.1 di cui, molti .inni. f~. !ti \C'rviva \\'.,lii\ \\'arfield. Era op101onc largamente diffu~a che questo rito portas~e fortun.l. Ma I<· beli<.·i-.,1itu1,ioni. ;.1 que!)tO mondo, hanno \"ÌtJ. brc\'C. l"n .,..,ilo di co"ì dclicat.1 poc;i., non poteva durare a lungo Il(') pae-.c del buunrss ·,benc-hé, e quc..,to <.,jadetto per rnnde11s1 il musco fo~-.,cM.ito concepito piuttosto sotto il profilo dd busrn~ss, dw '>Otto quello d<·lla pocsia1. Il ~iu~, \\arficld. dunque. è ,t.\lO .,pcrto dirci mesi, 1.· durante que'lto non lun~o periodo di tc.·mpo il nunll'rO dri visitatori ,i è .,nd,uo ..emprc più a.s\Olligli,tndo. Come ,i ddineò la ni,i, gli o~.1.miiatori, da buoni americani, pcn~rono che fo.,\C' una questione di prrz10 e che l'cnl\lsi,H)mo del pubblico pc•r il romantico mu,;eo ,i ...1rrbbc ri.1nc'-O .ippcna fo .. -.e stato con'"cnienu·mrntc.• ridotto il ,o ...to del bigli<.-tto d'cntr.11.1 Giust.1 qm.·,te sagge vedutr commtrc-iali, abba,,arono il bigHrtto da un dollaro a mezzo dollaro. 1 vi~itatori non vrnncro. Lo ,,bba.s.,arono ancor.,: da mezzo doll.1.ro a un quarto di doll.iro. I visitatori continuarono a non '"rnirt". Gli org;.rni12atori, .1llora. capirono che la cri,i c.•r.1di n,Hur.1 non commerciale, ma, ,e così si puù dire, j)O('tica. Il pubblico mancava non dr) dollaro o dc) mcao dollaro per paga~i il biglietto. ma di spirito pot~tico. Giunti a questa ..confortante conclusione, ritrnnero che non c'era altro da fare che chiudere il musco. :\fentre 1n Baltimor., !-Ì chiudC\'.t, CO'.'>Ì malinconicamrnte. il .Mu'4..'0 \\'arficld, Sua :\-1.ie"à Giorgio VI meditava gravemente \ull'amletico dubbio, che, fin d.ill'inizio del suo regno, tortura il ,uo cuore di re e di fratello: quale J)Chto Js~gnart, n('lle precf.'d<.·nie a Cortt, alla duchC-(\a di Windsor' e, noto ehr le due pubblic-az.ioni µ1ù autorevoli in qucbta matrria, il Bu,J..t·'s Puragt r il Debreu's Purage, '<>00 -.tate d1 avvi~ drl tutto differente l'und. h.1 .1~-gn.ito .ill.t dud\CS.,,l i) 28° posto r l'ahra 1'8". Questa grave divergenza si spiega tenendo prc~nte che il punto dubbio è \e alla duchessa spetti il rango di e duche"a reale > o non le ,petti. Se le 1petta, aUora. evi~ dentemcnte, essa non può cedere i) pa,- so che alle altre Ladits della Ca1ia reale, "ccondo il loro grado di parentela col re. Quindi l'ordine dcll..t pr<.•u..'ticni1.· ri:'Jultercbbc fissato come segue: 1• .1.1 regina i ·i• la regina madre; 3• IJ. prmcipcss., Margarct Ro\C (prima fi,i:lia del re); 4• la principessa Eli'l..1betta \M.·conda figlia drl re); 5• IJ. principcs\a rrale (sorella drl re); 6• la duchessa di Kt•nt i 7• la duchessa di Gloucester (cognate del rei; s• la duch(',sa di \\'incbor. E questo è l'ordine indicato dal D~brtci>J Puragt. Da rilrvare che, in quc:...to modo, 1., duchessa di \Vindsor, benché riconoi;.ciuta e duche!.1a reale>, verrebbe ~·mpre dopo I(' altre due cognate del re, c-he pure hanno ;po\atO fr.urlli minori del duca di \\'ind-.or; e di c-iò, a noi prof ani, riesce difficile capire il p,::rché. Sl·condo l'altra dottrin.,, invece, la duche .. ,a non sarebbe e duc-hessa reale> e. quindi, prcnd<•rrblxposto fra le ,•arie Lad,rs deUa Corte secondo le norme ordin.uie ddk preccden~r. Ed ecco!.\ rrlc-gata al 28" po· 1110. E qur,to è l'ordinr del Burkt's Peuagt. Benc-hé ,ia J>OC'Oproh.1.biJe chr l.1 duc-he.!o\3m<'tta pied1.• in Inghilu•rr., e benché, con't('guc-ntemrnw, la qu("-.tionC" abbia un caratten· mer,unente plalO· nico. purr I.\ ..,j dcH ri-.,olverc. E n(':,- suno può ri'\Olvrrla. lranne il re. Lui deve din:- ~ vuole o non vuok riconoscc.:n.-alla cognat., ran~o di e duchl'\• ,a reale >. r ne, ...un altro può dirlo per lui o in ua vece. Senonché il re r ..ita, e il ,uo t.•,itarc alimrnt.i le di1ieu,..,ioni r i pt•ttc•golrzzi Dall'una partt'. t·gli ,·orrrbbe ;.,ccontentarf' il frat('llo, eh<.·, da lonl.1no, preme r !-.Ollecita }X:rché alla donna, cui ha sacrificato il trono, .,ia ricono\C'Ìuto il r,mgo che. a ',UO avvi:,o. lt· ,pena. Dall'altra part<· par<" che qul.'-.lt' sue buone disoosizioni urtino contro la rr ..i,.trnM delle co~nalr Per 1.·..,<·rC'prcci-.,i, L.1 ri\"i,ta inglr\(', d,1 c-ui ricaviamo qur~1<· notizie, pari;\ non di « rt•\Ì~trnza >. ma di e forte \C'ntimento , dcllr c~n.lt<'; f.' non è chiaro -.e inu·nd.1. lf.' c~natr drl re o le cognate" del duca, e c-ioè ~ fra I<· dtttt· dame ..,i,1 compr("la o non "ia <'Ompresa I,\ n·gina. Comhattuto da CO\Ì e forti -.t·ntimenti >, il re di tanto in tanto convoca il Lord Ciamb<-llano, di,.cutt' con lui, nel pili gran ~grt'to. la QU('!ltiom'. (' poi non drcide nitnte Qua,i un me'-tC fa, fu .1.nnunziato uf ficialmt·nw che il prr,idrnte dell.1. Repubblica francese aveva invitato il rt· e la rep;ina d'Inghilterr,1 a farr- una visita ufficiale in Francia, e d1(' lr Loro Mae'ità avevano graziosamente accettato l'invito e 1i3rrbhcro vcnutr in Franc-ia il ~a giugno. Ora, proprio in Francia. \"ivono, come privati cittadini, , duchi d, \\'ind<0r. rd è ')'.locoprobabile che il re e la regina abbiano vo- ~lia di incontrarli. L~ Solr ha discuMO a fondo la quc- "tiont come farà il RO\"('mo francC"e per risparmiare ai ;uoi augu,ti o,p1ti lo sp1Jctvole incontro? Con ,ingoiare acume, il giornale ha riic,·ato che il governo francese considera i Wind!i,Or come privati str,rnicri dimoranti in Francia e che, con.scguentemente, non li inviterà alle manife~tazioni ufficiali in onore dei sovrani, a meno che questi ultimi non e,primano i) de1iid<"rio di rivederli. Ma è molto probabile, pensa L~ Soir, chC' rr Giorgio, M: vorrà incontrare il fratdlo, 1ee~lierà un'occasionr e più priv;ua >. Del rt"sto, non vi è alcun indizio che alla finr di giugno ·i \\'indsor ,aranno a Parigi e, anzi, S("mbra che il contr!,tto di fitto del castello dove abitano, che c!l3i hanno fatto con madame Paul Dupuy, ,piri prima U giornale parigino ha voluto .mc-he dar pro\"a di fanta,ia e di tatto e ha creduto opportuno ric)umarr l,1 diceria, c-hc già cor)C tempo fa, <.:hr la duchc1-.a :,Lia per a,·t.•r("un bob), e \t:bbcnl' non immediatamente>. Il gioma• le eh<" è così benr informato omrttC' di dirci \C anche quc~to e termim• > -.cada prima di giugno. M.,. in fatto di fantasia, il giornaJ1.~ c-hr ,j J;.1s.cìadi gr,ln tratto indietro tutti I confratelli dt•i due continenti, per lo meno in questa materia, è il Daily ,\lirror di New York. E..so ha, con la m,1,;sima serietà, ~piegato ai ...uoi lettori che Edoardo di Windsor <;ta per divrntare imperatore di Gemunia E ,i ~n messi in due giornali\ti, tali Drcw Prarson e .Robcrt S. Allen, a raccont.ire c-omc J.1 cl1qut militare tcde1iC,,, Hrcando in giro una figura rappr<·..,..nt.ttiva, Jbbia fatto «:adcre la sua ..n·lta ...ul duca di \\'inchor. e L'id('a stratc-gica dei diri~rnti militari », hanno ,critto i due giornalisti, « è di lasci.1.re tr,mquillo Hitler nel )UO t'rf.'mo ncHe montagne bavart:)i. di far di lui una "J>l'<'ir di Budda vin-nte, e di restaurare l'impero con alla t<"sta un nuo,·o p<'~naggio >. Sc-artati i figli ci niJ>oti del Kaiser, la \CClta sarebbe C,:!-- dut.., ,u Edoardo di \\'indsor. La quale 'iCrlt.\ può. a prima vista, -.,:mbrarc ,trabili.inte; ma il giornale si Jffrettava a dare le notizie genealogiche e ar,1ldic-hc- idone~ a ,:.tiu,;tificarla. «Edoardo di Windsor ~ . .,toric-amentc. Edoardo di I lannover; o,~ia un di~endente diretto di una fami~lia wvrana grrmanica, c.:ht· gli ingle\i adottarono (come propri,1 Casa reale: quando presero per sovrano Giorgio I, nel 1714 >. lnol• tre e il duca è \{'tondo cugino del Kai'-<'r, ha tra\Cor..o una parte della ,u.1 fanriullc-zza. con i parenti in Germania, 'ICel~ la Grnnania comr primo p;l('\C' da vi,i1arc dopo la luna di mir!c, Infine, i na;i hanno bi,o~no di amici internazionali, e Edoardo ha una grande quantità di amici in Inghilterra e potrebbe procur,ln.> aUa Germania molte <.,Ìmpatic negli Stati Uniti>. Ometti.uno i) r<'!)to. Quel che abbiamo riportato b.uterà perché il lettore po'-\.!, con cuore compunto, ammirare la potrnza della fortuna nelle cose umane. Quell'Edoardo di Wind'-Or (o di I lannover, se cosl piace ai duC' ~'iornalisti .uncricani) fa appena m tempo a buttar \'ia una corona e già gliene piove sul capo un'altra; senza contare eh._. l'una è la corona dcU'Impero inglese e l'altra quella dell'Impero di Germania. Quando \I nasce fortunati a quc~to monrlo ! A. G. LA VEOOBIAAUSTRIA ~ l ERA ,pcuo definita l'Austri.- il ~~ C:?J condo "uomo ~1alato" d_tll'EuroP_aS1 vedevano 1 ,uo1 problemi Non 11 volna vt'dere il "acnso •• di ctU e si era dimen11ca10 come II fouc formala lttteralmrntr: il suo divtnirel >. Chi ha ,cri1to qurue parolr rra, fino a una settimana (a, Cancelliere d'Auuria Proprio con quenc parole cominciava il 1uo volume Dre1mol 0,sterreith Tre ,·ohr Austria! La tena Austria, quella che- e,th ~1 illudeva di gov·ernare e di condurre in salvo, non è più Il libro e l'aut?re non sono più di moda. P.. naturAlt', _Perciò,che cc ne occupiamo in quf':lta rubrica, cui ben converrebbf: il nietHl'hiano titolo d1 e Comiderationi inattuali > La vecchia Auuri•, l'Au,uria di ~bria Tcrcta e di Frane('K'O Giu,('ppt', era un gran bello Staio; uno degli Stali .meglio ordinati del mondo, grande_ p('r territori~ t" ptr popolazione, ricco di .risorse_naturali e pro,ptro, potente 1n .umi, glorioso pt"r la sua noria Da Brcg«"nz a Czernown:r, d.i Le:mbcrg a. Ragusa, il v·ecehio 1mpcM SI Jtendeva come un immane gigantt" Per tcr• ritorio, tra il secondo Stato d'Europa 650 mila chilometri quadrati Pt'r popolai.ione, era il teno: so milioni di abitanti Quei ~o milioni di uomini erano di raZU' diHtlt" e parlavano lingue diHrM' • atrmcirca una dozz.ina E quena era la debo• lczza de-I \,('Cthio impero t' (u la causa della sua morte. Pt'rcht mai gli uomini di una d,ua r,1~ e di una data lingua non pouano cOn\'I• u•re- con uomini di un'ahn rana e di un'ahr.1 lingua è, a pcnu.rci, un m1ut'ro ~• il fatto è coll L'aquila bicip1tt' dt'gli Abshurgo assicura, .. ,.lit' dodici o più naz.io. nalitl, che ,·ivn.ano all'ombu delle sue grandi ali, il mauimo_pouibilc d_il(Ì_umz.iae d1 prc»p('ritl, e lo u consi_atò 11 gu~mo in cui !"aquila mori e le naz1onahtl u se-pararono. ~-fa era ne.ambiata col m.usimo di odio. Noi italiani non •bbiamo rn•i .1, ulo ,1nJ visione acrena ddla funzionr storica del1' Austria Il ricordo del Risorgunento ci imJ)f'di,a di eucrr "iusti. La funz.ione dell'Auuria era dcu:rnunata proprio dalla plurali1l delle genti che f':rano ,uoda1e in cssa Quello nesso dato di fat10, che couituh a la sua dcbolezzo1,era anche la ragionc della sua neceuitl L'Auuria cruva l'ordine do,·c, senu di esu, sarebhf" flato il d150rdinc. Eua impone-va un minimo di unità Il do\"e era una pluralità coniranantc di popoli, di interessi, di linguc, di ten. denz.c-.Questa unità era puramente esteriore· eu. uniti d1 lingua ufficiale : era unità di amministruionc; non pi\) di queuo o poco più di qut'sto Sono que.1,ta,upuficie, il ctco nma.ncva cèco, il tcdeKo rimanna tede.e-o, il ruteno ru1cno e cotl via. ~1a si capivano l'un l'altro e si scambiavano i loro prodotti. Quando l'Au11ria scomparve, fu il caos Lo do,·eno non parlò più che slo• , eno r non ,olle più i prodotti ddla Stiria Il transih·ano non parlb più che rumeno e non con1umò più prodotti au~triaci. I cèc~i fecero di meglio avendo 01tcnuto !'ind1pcndcn1:a in nome del principio di na:rio~ nalid,, pre1escro di dominarc- m1noranz.c d~ aumero quasi eguale al loro in nome d1 un princ:ipio o.ppouo. All'incirca ~omc quel ,·ecchio polem11ta tauohco chr, a1 suo, a, Hrsari, intima,·a: e Jn nomr dei miei prin cip!, vi nego la librrtl di namp;a In nom,· dei ,·ostri, la prctendo > IL OROLLO fl L CROLLO (u ,paventoso Pu·ndi,11110 l,1 il libro di Schusc.hnigg. Non è un g1an. de libro: non rivela nìcntr di nuovo e manca di patho1, anche quando ucconta tragedie Ma è pur ~mprc una onesta rt:• lai.ione: di un uomo c.he fu sprttatore t, negli ultimi tempi, attore de-gli a'V\"cnime-nti che racconta. e Mentre l'e~rcito impf':rialc e reale era ,ncora aJ fronte e combattC\.A, nrlle capitali delle: Potenu centrali il dado era ~ià tratto. Già fin dall'ultima settimana de-ll'ot• tobre 1918, in realtà, non eliUe\a più un'Austria-Ungheria Quelli chr erano sotto le bandic-re, combattevano per un fanuuma, senza averne coscie-nza Il (errco sipario della storia calava Una tra.11:edia lla fine 1 rQucl ••1ipario di fnro della storiA non ci sc-mbra ·;"lmaginc molto felice' Con pochi in\cr1~ati _colpi di picc~ne, fu di• strutta in pochi giorni Lu totic.i archi• tcttura dei secoli Dal sang\le e dal fuoco, dalla miseria e dalla fame, era naia una pace piena dì affanni Eua porta\"a le prime s,·entur,Ue ore della nuova Austria 1 i- Certo, una migliore comprrn1ionr da parte' di coloro che ncvano vinto la guerra, avre~br potuto creare le basi di una pace migl:orc e Ma, per questo, sart'bbcro 11,Ui ne-cusari duc presupponi J,rimo: che si capisse che la spoliaz.ionc del popolo ttdcu-o e la condanna di rsso a un duraturo di,armo avrtblx-ro condotto a nuov·e esplosioni. Secondo, e innanz.i tutto: una più serena ed equa trattazione di tutti i problrmi, derivanci dalla liquiduionr della ,rcchia monarchia l,:n poco di 1,·ografia e: di conoscenu dt'i popoli, con in più un poco di connK't'nza della noria, avrebbero e-vitato qualche sventura Ma la soluz.ion<'radicale del fruionamcnto free un campo di rovinr •• ecc IL DISARMO TEDE • (rJ 111.UDIUtO 1I libro. Se l'od . .'jnccl \!!) lie-rc-Schuschn1g~ non ha. niente di più nuovo da dirci, po,siamo andare a dormire. Queste cose, in ven1i anni, sono state dette e ridette mille e mille volte- Valna la pena chr il Capo di un ,;o,<'rno il quale, per giunta, vi,·eva cosl pericolosamente - pc:rdene il suo tt"mpo a scriverle ancora una ,olta? ' Senu, contare: c.hc quelle co,.ir, a forza di e-une dette e ridette, 50ft ripetute da tutti automaticamente e tenute per vere. In realtà, fra eue, cc ne sono di ,·ert t di non vere, e queste ultime hanno avuto "·alorc solo come argomen1i polemici Cosl, per esempio, dalla fine: della guerra in poi si è affermato ehc il disarmo del popolo tedelCo avrebbe, come dice Sc.huKhni11g,condotto a nuovc- c:splettioni. E quando, più tardi, sono cominciate e le e1plo1ioni>, si è detto che la cauta di quegli « spiacevoli avvenimenti > come qualche ,·olta li chi<lmarono gli ingle1i era non ,::ià il riarmo del popolo tedesco, ma il disarmo < u,, preccd.c:111~mc-ntr,lo '"""Ulo cor.d.., n,to I vincitori. C.:hcquesto argomt-nto fos· \r Jddotto dai tc<lrKhi, è natura!f':. Ch, f01 , •ccoho da noi italiani, ~ .altrettanto 11atuule l'Itala. ave,·a .inter~u.c: che l_a Germania risorgeuc e nst,1,b1h»c l'equ1h~ brio delle forte Lo ,trano e. che e1osofu ,ccolto e trovò credito in Inghilterra e pe~- iino prt'uo una larghiuima parte dell'op1. nionc pubblica france~. E IM'r capire lutto l'auurdo di uso lo 11 deve tradurrc in quc-ste semplici parole che chi disanna il suo nemico, ,,i~·c 1n pl'"• riccio i e:, pn com·erso, chi ,·ogha ~J\eresicuro e tranquillo deve laK.iarr eh~ 11suo nemico s'armi. Si è mai scnttto nic-ntf':di più stupido? l::.ppurequesta sciocchcua h• potc-ntl'mcntc con1ribuito a ~uotrre le b~1 morali df':!la pace di Versa1llt1 Ma c._,gg1, chr quest'opera di di~truzione t compiuta, oggi che il trattalo d1 Veruil~cs è a_ tura r la Gt"rmania è risorta cd è in anni, pos. siamo ben ridere di quello ,inno ..rgomcnto e di chi vi prestò fede. E ricono,ciamolo f,antamcntc: il ,ero autore del riarmo tedrK'0 fu il cittadino Aristide Briand R1- ' ,i1,roldi.ne che lc- rivoluzioni "incono non pc:-rcMla loro tau1a sia giusta o pc~rchéab: biano ~randi 1dtc:, ma prr la b~,u~ ~e1 loro .., ver~Ari. In fondo, ,i J)\)lrtbbc dire lo ueuo delle comsx titioni inte-rnuionali LE TRE VIE rn I \PRIA.~1.O il li~ro. ~•_ltio1momolte po1~ine I cApnoh ~u St1pd, 5" Doli fuu e sulla JIJAtragica fine Ve-niamo alla (.uc ultima· aff ..\ustria di Schuschn:11:v La condotta drll' Au.stria in politica. estera.> direva l'o.-C,ncellicre-, e ( d<'tenni nal;, in g~ncralt', dalle po,uh1\itl d_i.un piccolo Stato e dalle parti~olan cond1:tlon1 geo-politiche e cultural-pohtiche dc.I nostro pae-u- che ci indicano le ,1e ben ferme da se8uire. Il piccolo Stato, come tale, ha tre pouibilità di affenuarn c. 1__.. prim•_via t quclla della rigoros.1.nt-u1ralitl di diritto 1ntcrna~1onalc, che \,Jle ~:~ot:itt:nt1:r::~~~eal;ssib1l1tl d1 compiacae La acconda pouibiliti è l'uniont' ,Anuh 11111) •d un blocco uat.ilt' e la conruzione in una associazione più o meno stretta, che può andare da tu~ .patto di_ non aggressiont' fino alla pa1tu1:uonedi a.1utorcc1p~oco e La teru via t qurlla d1 a1te-nen1 dA qualsiui , incolo unilaterale, da quals1as1 ,1.uocin.ione, di conchiudere so~ pa~u d1 amiciz.ia, di cogliere ogni pou1b1htà d1 collaborazione internazionale 1u larga base, ~1 trnerci lontani da quella politica che noi, in Aunria, chiamavamo delle _6ncs1re aper• ,e. Se ,cegliamo qucst.1 terza via >, ccc. Cosl, gra,e e candido, ragiona,·• 11Canccll1cre Schuschnigg, mentre la tem~sta u .ìdde-n,ava sul suo capo e sull' Auuria Egh di)tingucva tre vie, fra le quali a suo avviso l'Ausiria poteva scegliere. Al momento in cui scrivc,·a, l'Austria non ave,·a più alcuna facoltà di Kcha. L'Aunria ha Kguito, poi, un, ,·ia del tutto diversa· quella che gli altri hanno K'Clta per eua. Schuschnigg non aVC"vaprevisto que-na c-vcntualitl In fondo era la più ovvia ANTOLOGIAAUSTRIAOA ili ULTl~(O cap110l0 è una spe:cic d1 antologia di prose e poesie 1ull'Austri.1 <\lcuni dei paui qui riportait1, forscJ><.'llhéstaccati dal testo, appaiono alqu-1.nto banali. Per esempio qucno di tal Hans ,on Hammcrs1ein, autore di un libro su e L'aspetto culturale dell'Austria nc-ll'anno 1935 >. e ~~'Austria>,. dict' 1-h.mmc.r• ste1n, e è, ne.I s1gni6cato m1ghor_edella parola, un pane bcn tempcra10, sia per quel che- riguarda 1I clima, 1ia pcr quel che riauarda gli abitanti > Qualche altro dc.i paui cit.i1, w-mprc IM'r I• urna ragione, e: cioè pcrc.hr"staccato d•I ,e.io sembra alquanto lapahuiano, come ,1 1rgu;ntc, che è 1rat10 da Schiller: e: L'austriaco ha una patria c la ama, ed ha ra- ,i:ionr di amarla > Qualche altro, ,1ncora, luc1a ptuttostu pcrpleui, come- uno dello steuo Hammernc:in, citato dianzi, secondo il quale se si prova a domandare che cosa sia l'Austria a un buon nume-ro di austriaci mcdi, 11 udranno mohe ritponc spiritose e qualcun-1. che ,igni6cherà dubbio, e non I<' ne udrà una chc- c1prima una (cdc « Ma "" si porta ùa l'Auuria a"li austriaci, allora tutti sen1ono che cosa h,mno perduto>, Strano popolo. Bisogna poriargli via l,1 patria, pcrcM ti ricordi di avere- una patria Non 1-arl trop~ tardi? Il libro ·si chiude con la trucrizione d una piccola fra,e musicalr di Bc:Nhovcn, rhe fu trovata m·gli archi\'I di Vienna l\~l 1934 e che è una delle pochc- cose nuoveche si trovino in questo volume La frase fu composta sulle lt'guc-nti parole di Hcinrich ,on Collin · e Che wlo lo ,oglia, e J".. \uoria è al di sopra di lutto. Lo vuole' Lo , uole-! :t. E Sehuschnigg ripete-va: e: Lo vuole! >. Non bast.nA ,·oler«" RICCIARDETTO ANNOIl• N 12 19 MABZO 1938 IVI I' MNIBUS SETTIMANALEDIATTUALITA POLITIOAE LETTERARIA. ABBONAMENTI haha I Impero: aunoL. 42, fflllttirt L. 22 Ea~n, I HIIO L, 70, HmU\rl L, 36 OOltl IOKE&O OJU Llt.J. Muosenul, 4.111rat• Coi.o~, 111cla " aoa p•blihnu, 11.00 ai rt1tl'-ti....,110. IKn&loaa: Roma - Piaua dalla PJ\ou.a, 3 T,1,rno N, 66,470 J.aalabtru!.oe.1: lhlut • Ptusa Carlo Erba. (I Ttltfoae N, 24,808
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