L'lncf(lclàtore iDgleH d• baita.gli• "bTIDcible'' meure •fenda , \'1 ON C'h episodio della guerra ' mondiale che sia stato avvolto l dalla leggenda e oggetto di m• .J dagin1 di ogni genere quanto la battaij:lia dello Jutland, la magi(IOrc batrn~lia navale della storia. La leggenda mcominc1b a formarsi all'indomani stesso del g,gamesco combattimento. Si disse, da prima, che l'ammiraKlio Be.1tty si era tro\·ato unprovvisamente impegnato con la totalità della flotta d'alto mare ~ermamca e che, nell'impari lotta, 3\'c\'a subito le gr,1\ 1 perdtte elencate nei comunicali londinci,i; ma che po,, sopra~- ~punto Jellicoc con la Crcmd Flui, le condizioni furono 10\'ert1te e che i tedeschi, con grav,ssm,e perdite, a\'C\ano do\'uto ri• fugiars1 in disordine nt:i loro porti e che la flotta britannica a\·e\'a scorr.tzzato per 11 \1are del :'\ord alla guisa del nttorioso Tromp. Questa prima \en,ionc non potè dorare a lungo e fu soprattutto sfatata da uno stu• J10 d1h~entiss11no sulla battaglia dello Jut• I.md del comandante S\·edese G,ron (HJ16), dal quale risulta\ a che le pnncipali per• J1te inglesi erano ~tate inflitte da un re• parto a\'versario più Jebole e che la flotta Mermanica era nentrJta nelle sue basi in perfetto ordine e senza essert: incalz,ua dal nemico. D11,trutta questa prima leggenda, ..e. ne formb una seconda. S1 disse che le pad11c mglesi erano u01camente dovutt: alla dc• ftcicnte co:.truiione delle navi e che in nessun modo si pote\·a discutere la condotta dell'azione da parte del comandante degli mcrociatori da b.ut.aglia. Quanto all'azione del ~rosso della flotta mglese. Ìn\ecc, 11 rlSultato m!>odd1sfaccnte conseguito si do. \"e,a u1;11.:Jmcntcast.:nvere alla incapacità del c.:omandante m capo, che ave\a spn:• i{atc le :;ue for.tc m linea dalla parte opposta del nemico ani1ché verso di questi e che, troppo preoccupato di evc;:ntuali attacchi d1 siluranti, ave\'a permesso all'avn:r!>Jrio d1 disimpegnarsi. Questa leg~cnda ebbe nta lunga finché, .i guerra termmat.t, Jelllcoe potè pubbl1. cJre 11 :;uo libro, che :,egnò l'inizio della re- \ 1sione dei giud1z1 fino allora correnti e JCCettatt quasi senza d1scu:;sionc. Al libro dell'ammiraglio Jel11coc foce seguito una pubblicazione ufficiale ddl'Amm1ragha1,, inglese. Considtrazioui sforichl' sulla Cotl• Jrm_·ersraptr la bat1ogl1a ddlo J111Ja11d. Essa coq11uisce 11 capttolo quarto del Brassey .Vani/ Annua/ per il 1924. L'anonimo au• tore delle C<Jnsidl'razioni, esaminando il modeMo e lnrntato c;urnplto che l'ammira• gho Schecr !\Ì era proposto con la sua ero• ciera ver~o la bocca dello Skagcrrak, nella tacit.1 amm1~s1onc del domi mo delle comu• nica.t1on1 marittime appartenente alla Grcmd Flut, concluse che I termini d1 vittoria e d1 sconfitta non potevano applicarsi ,l quella battJglia considerata nel suo in- ,1emc-; ma che, considerandone sepantta• me,uc le parti, ~i potc\·a affermare 1.:hc nella pruna fase dcll'az10111.l:'ammiraglio ..:desco \'On I lipper a,c\"3 sconfitto le for. ..te br11ann1che contrapposte; ma che, nella "cconda fase, 1·amm1raglio Jellicoc ave\'a manon-ato in modo da padroneggiare complet;m1t.-nte c fru~trare le pr1mit1ve mten• zH)nt dell'ancrsario '-,1;\çri-:,:-.1mCdla LnllcJ ddl'a.t1on1: !>\•>hJ Jall'amm1raglio Beai!) Il fatto cht. for/t: na\ah bntanntc;ht:, superiori all'ancrsarH, p1.:r \do<:1t;1 e per armamento, siano MJh: !,.mute e sconfittc m 53 mmut1 <l11.:om• bJtt1mt:nto non ha prcu.:dent1 • I mO\ i• 11wnt1dèi \ari rt·part1 coM1tucnt1 la flott.1 Jeij:li incrocia ton da b;Jtt,1glia furono male coor<lmat1 • e m;1,liià1mo coord1nat1 quella dellt: d1\'JS1001pesanti da bat1Jg)i;1 Il n- \lioultdtofu quale non potc,a non l'sscrt: lit:att) ~1tro\Ò impegnato con l'J\'\l:fsario 1.:onmeno d1 metà ddle fone dipcndl'nt1, c l'Inghilterra ebbe a lamentart l.t J.:rd'-IS· -.ima perd1t.1 d1 dUl: unn;t come il Q1ue11 lfary e l'lndrfat1;:obh L'autore della puhblii.:JWJOe uthnall· nc• l{.t\·a. poi, l" nel modo più ,1ssoluto, c.:hl'.I.i pcrdua d1 quelle due i{ran<l1umt,1 fo-.-.1.: imprevedibile e dovuta unicamente alla fortuna della guerra. Il precedente scon• tro presso Oogger Dank (24 genn.iio 1925) aveva dimostrato che a grandi distanze i grossi calibri inglesi potevano meglio \alorizzare la loro superiorità: superiorità, peraltro, che nor. era decisiva, dato che a distanze ,nforiori il tiro germanico si era dimos1rato efficacissimo e superiore a quello inglese.• Proprio il cÒntrario d1 quanto Church11l aveva annunziato al Parlamento inglese all'indomani d1 quello scontro•. Oggi, una pubblicaz,onc che pub ben dirsi monumentale ha esauri,o 1u1te le questioni inerenti alla batta~lia dello Jutland. Causa fi11ita tsl. L'autore della pubblicazione (The Battle of Jr,tland, Ed. U. S. ~ava I lns11tu1e, Annapolis) è un ufficiale della Marina americana, l-lollaway Il. Frost, troppo presto rapno dalla morte agli studi d1 storia mariti ima. L'opera, che costò af suo autore diciotto anni di la\ oro tndefcsso, è il risultato di mdagi01 di un'amp,eua (' d, una scrupolosità sbalor• d1t1\·e. Il Frost non solo consultò tutto quello che era stato pubblicato in tutte le letterature milnari del mondo sull'argomento, ma risalì a tutte le fonti ufficiali e Jlla maggior copia possibile d, manoscritti con'lultab1li. ~on comemo di questo, volle consultare i personaggi stessi della memoranda battaglia, nei due campa, mantenendo con essi una 1mportan11ssima corrispondenza Grazie a tutto cib, il Frost potè illuminare tut11 i problemi psicologici co• mc quelli militari e tecnici posti da questo conA1tto, che rnppresentò mdubbiamen• te 1I più grande scontro narnle di tutti i tempi. Con la sua ampu ~z.1documentaria, con la sua profondnà Ji \·edute, l'opera del Frost domma scnia possibilità di contes1a- ✓,1one l',mmcn'\o soggetto. Essa ci dà, inol• tre, la conclusione defini11va di una lunga e comphcarn sene di contr0\Crs,e Il Frost 10commc1a, mtanto, con l'af • frontarc una qut:st1one pregiudiziale, ri• masta per tanto tempo 111soluta: come s1 !>plt:~a la strategia prettamente d1fons1rn 1,cgu1t;1d,11la marina br11ann1ca allo Jut• land) Per il Frost, queste ragio01 sono tutte riassunte nella leucra che l'ammiraglio Jcllieoe, comandante supremo della Aoua inglese. scrivc\·a 11 30 ottobre 1914 ,111A' mmira~liato di Londra, comu111can. do il suo proposito di battersi solo nella ✓,ona settentrionale del ;'\1arc del Nord e soltanto i,ubordmatamcnte a determinate condizioni. Il Fr%t riconosce che s1m1le coni.:cz1one era m contrasto irriducibile con le miKliori tr.tdizioni della Marina britannica Con una strategia più duttile e più audace, \'_\mmiragliato britannico avrebbe già potuto, mercè il suo perfetto ser\'i:tio di informaziom, riportare \lna maMn1fica\·1ttona al Dogger Dank. :Viaanche allora la flotta inglese soffri della sua erro• nea ripart1z1one strategica, dispersa come cra fra Scapa FIO\\ e I lan.,,ich. Dopo che le for-✓,e tedesche comandate da von I nge• nohl a\'cvano bombardato la costa bruan• nica, Jellicoe si ct"a rifiutato d, spostare verso sud l'insieme delle sue forze. :\la era stato obbligJto a t.:edet"csulla que!>tlone de. gli incrociatori da battaglia e del loro mv,o a Rosyth F\1 proprio questo proned1mcnto a dcterminMc d dualismo Jell1coc• Beatty e, quindi, l'msucccsso del secondo nel pomenJ.:'{ÌO del Jt mag~io 1916 ,\ltrc lacune mfirrnarono l'efficienza dcli' \ho Comando bruannico. LA trasm1s110nc Ji comandi, punto capitale e dd1ca. t1.s~1mo,fu dt gran lunga p1U complicatJ t:hl· non nella manna tcdc:.ca "\essun CO• mando unico degli mcrociaton e delle tor• pedinicrc Contemporaneamente, 1 CO• mandanti m capo britannici apparvero SO· vraccaricat1 J, responsabilità e come soffoc.1t1 nei particolari. Bcatty àksso, d.t solo, doH:tte all'inizto della battaglia impartire ordmi ad und1u autontJ d1\Cr1,t:,a lui SU• bord1na1c ..• \ un t.:crto punto si trattò d, un auu:n11co d1lu\'IO• di -.cgnal.1z1oni. E, d'altro 1.:.ullo, 1 cnmandi m sott'ordme ri• ma.,cro non J1 rado privi di dirctu\e nel Lo 1barramnto del porto di 01tud1 formJt0 Che un siluro tcdcsC(J ha colpito 11 .ltalborough. Gli ,engono 1,egnaL.1.t1 numerosi sottomarini in tutte le direziont (in \'tritò., non ce n'è neppure uno). Seb• hene, oggi, impQrtant, operazioni sotto• marine sembra fossero straordinariamente unprobabih, un gran numero d1 alti uffi. 1.:1ahinglesi furono quel giorno convinti del contrario. Quando Jellicoe m persona passò davanti ai relitti d1 una grande nave da battaglia, che seppe con tristezza essere stara I' lm•incible, potè immaginarsi con una certa \·erosimi~lianz.a che si fosse mabissata souo i colpi di un sottomarino. E quando, sotto l'attacco delle torpedmicre tedesche, lancib l'ordine alla Aotta di fare un ''testa m coda", mostrb d1 essere per• fettamentt: logico con se stesso. Non a\'eva egli proposto e promesso all'Ammiragliato di giocare senza rischiare? Chi il colpe• vole, se non l'Ammiragliato stesso?•· li Frost viene, cosl, a spiegare tutta la profonda ernluzione che si è operata nella marina britannica dai tempi eroici di Drake, Hawke, Jervis, Cornwallis, Nelson. Essa era allora giovane. Poi è in\'ecchia. ta. « Nel 191,l l'Impero britannico copri• va l'universo mtero. La sua missione non era quella d1 acquistare, ma d, conservare. La generale poht1ca difensiva si riflettè automaticamente sulla strategia e sulla tattica na\'ale, tutte animate da idee difensi• ve anziché offensive. Tali idee furono po• tentementt: rafforzate dagli scritti dt:llo storico navale Sir John Corbett •. Tornando alla pura tattica na\'ale, il Frost pensa che Jellicoe avrebbe fatto rnolto meglio a colpire diritto, in colonne divisionali, nella zona stessa sulla quale 1 tedeschi a\'evano concentrato le loro torpediniere. Pre'la individualmente, ogni Il Tlce-ammlraglloHipper ("') 1 ccmu1dant.ela squadra degli lncroclatcri t.ednebi nella baita.glia dtllo Judand, eon il 1uo 81.1.toM:agglore, Alla 1aa dutra l'attuale mlni1tro dtlla Marina del X.ich fitto !)tesso del combattimento. E ne riceveuero, per caso, solo quando entrarono nel campo di visione di Jellicoe o d1 Beatty. Non si pub dire che questi subordinnti mostrassero un particolare spirito di ini• .tiauva. Non appena scorsero 11 nemico, i comandanti degli incrociatori s1 concen• trarono in masse compatte mvece di spar• pagliarsi e di cercare d, trasmettere le necessarie mformazioni ai capi. Fece ecce• ✓-ione 11 solo Goodenough, che, pur nell'assenza di qualsiasi ordine, seppe lanciare una lmea d1 segnalazione da\'anu agli mcrociatori da battaglia, av,ertendoli in tempo utile della presenza del grosso della flotta germanica. Durante il combattimcn• to m nt1rata d1 Beatty, egli agi con un senso magnifico di miziati\a, Fu ,I solo J,:ruppo che mantenne il contatto con la flotta 1edcsca d1 alto mare. Sotto questo rispetto gli incrociatori tedeschi non s1 mostrarono superiori a quelli inglesi. ~on meno severo il critico eminente ,;1 mostra \·erso l'azione delle torpediniere. Il fatto che navi potenti possano merc.:è sapienti manovre scansare i siluri che -;arclibero ~e~1nat1 a loro, ceco una delle lcziorn dcc1sin: della battaglia dello Jut• land . 11 Frost ricono:;ce nei gruppi tede• ·chi una 1.:oes1onesuperiore a quella degli 111gles1.In particolare, ne ammira la <lisci• plma m quegli istanti drammatici 1n cui, sotto il fitto fuoco dd nemico, si appressarono a1 navigli conn,uionJli in pericolo e ne sal\'arono gli cqu1pagg1. Eppure anche nei tedeschi, pronti a spiegare uno sp1r1to aggressivo con i loro siluri ben più notevole che quello degli inglesi, i movimenti delle torpedmiere furono nel maggior numero dei casi disordinati e ispirati unicamente dalla fantasia e dal coraggio individuale. Cosi nel momento m cui Sc.:heer, vedendosi accerchiato da tutta la flotta britannica schierata ad arco, cercando d, evader(' ad ogni costo, ordinb i due famosi testa in coda e, per proteggere questi movimenti nsch1osissimi, lanciò i :i.uoi incrociatori da battaglia e qualche Aottìgha d1 torpcd1.01ere contro il centro della linea nemica, la disposizione di que• stc flottiglie non era affatto fa\'orc\'ole. Questo pugno di dtstroyus si precipitò, con uno slancio ammirevole, at1re\ers< il tiro d1 sbarramento delle grandi corazzate britanniche; la nor.a flomglia seguì la se• sta m una cortina d1 fumo, cadde a 6400 metri sotto un fuoco qolcntissimo e, nello .,piegamento di un attacco \cramcnte sor• prendente, subì perdue assai gra\'1 •. A questo punto il Frost è condotto a formulare il problema cap1lalc della battaglia. Come ma, un numero così ndotto di torpediniere potè costringere la potente flotta britannica a \'1rarc di hordo, ed a lasc1ars1 <;fuggire d1 mano il nemico proprio nel momento m cui pote\'a ,lssci.targli il colpo d, grazia? La spiegazione comporta una mtnuta analisi d1 tutta la 1ccnica strate. gica di Jcllicoc. L'interpretazione che egli dà della decisione prudente dell'ammirai,:lio britannico è pien,1 di finezza: :\lett1.imoci al posto di Jcl\1coc. Egli è stato m• grande nave aveva su.fficiente larghezza di manovra per evitare i siluri non appena li avesse scoru. Ragione di più perché gli incrociatori leggeri e le torpediniere colle. gati alle ah del grande convoglio, si impegnassero a fondo contro le torpcdir\iere tedesche. :\'on è da escludersi che le nan britanniche di linea potessero venire raggiunte da qualche siluro. ~•i 52 silun lanciati dalle 13 torpcdimerc nemiche, una mea.a dozzma avrebbero certamente col• pito 11segno. Tre navi avrebbero do\'uto abbandonare la lmca cd una, forse, sarebbe stata affondata. Ebbene? Sarebbe st,1to uno scotto troppo grave per quindici m1• nuu di fuoco contro navi di linea tedesche che Jelhcoc sape,a già. duramente colpite nel corso della loro ardua manovra? Le perdite germaniche sarebbero siate senza dubbio considcre\·oli. Ciascuna na• \'e della loro Rotta, la cui \'clocità era ridona n causa di avarie, sarebbe stata 111 scgu110 distnitta. Gh inglesi possede\ano una superiorità schiacciante in torpcdi. nierc per gli attacchi d1 notte. Tale superiorità aHebhe potuto rivelare tutta la sua efficacia contro le navi 3\'\'ersaric già \·ul• ncrate e contro gli incrociatori corazzati d1 seconda linea, nel momento m cui le 1orpedm1ere germaniche a\'csi,cro lanciato tutti I loro siluri durante lo scontro dd ~porno e fossero rimaste disorga01zzatc dopo i numerosi attacchi della giornata 11 Frost non riesce neppure a spic~ars1 l'merzia dt Jcllicoc al soprav\'èrnre della notte L'alto ammiraglio britannico ;l\'rcb• b~ dovuto lanciare il ,t·gnale: rotta ad 0\'eSt e battaglia fino in fondo • Le Aot• ughe d1 torpedmiere britanniche non an• cora intervenute, pronte sulla lmea non impegnata, avrebbero dovuto essere get• tate all'attacco. Anche dopo le nove di sera era possibile, in quei lunghi crepo• scoli nordici, lanciare segnali, mediante i pa"esi, alle formazioni sui margini. l.,o scrittore non esita ad affi:rmare che gh mglesi avevano tutte le buone alterna• tive dal loro canto in una battaglia notturna. Per un felice caso, s1 tro, avBno ad avere ammassati sulla rotta di Scheer due piccoli incrociatt"·~ ed un considere\'ole effettivo ...;; 5b lanciasiluri. Vale a dire, circa 200 siluri da lanciare. La linea germanica, sensibilmente indebolita dagli sforzi della giornata, avrebbe dovuto aprir• s1 un passaggio attraverso i cinque gruppi delle torpedm1ue awersarie. Fortunatamente per i tedeschi le torpedimere inglesi, pnve d1 ordini da parte di Jellicoe. si lasciarono sopravvanzare senza attac• care. Il solo comandante di gruppo che mostrasse spirito offensivo fu lo Spirling, ti quale all'alba dal 1° giugno pass» bril• lantemertte all'offensiva ed ebbe: la ven• tura di colpire la vecchia corazzata tede• sca Pommer11. li Frost considera la traversata di tutta la flotta tedesca attraverso la retroguardia britannica, come uno splendido episodio da valore. Fu in questa spasmodica battaglia nouurna che lo Scheer, deciso a sfug. gire al nemico senza preoccuparsi delle C\'entuali perdite, si rivelb m tutta la sua grandezza. La seconda controffensiva con• dotta dagli incroci .. ori da battaglia, già esauriti, avrebbe dovuto. log,camente, metter capo ad una disfatta, all'annientamento della Aotta iumanica. E invece! Decisioni che, a di· 1anza di tempo, s~mbrano, più ancora clw temerarie, disper,1te, non apparvero affatto tali all'amm1raJ.:lio tedesco nel momento dcli 'azione. Furono le reazioni istantanee di un vigoroso temperamento di lottat re, che cerca audau - mente di disimpe~,- nsi. « Durante la bat• taglìa •, ebbe a scn\'ere lo stesso Schecr a Frost, • un comandante d, flotta non' pu<, a\'ere della battaglia stessa un quadro netto di vasta portata. Egli sente e opera con formementc alle sue impressioni. Quand<, si riguardino i diagrammi della battaglia disegnati più tardi, sembra che la nos1ra posizione do\"CSSCapparirci irnmediabilmcnt<• critica. In realtà, il caso era tutto diverso. ~01 era\ alno ancora sotto l'im. pressione profonda della splendida effica• eia del tiro della nostra artiglieria e, in pari tempo. del fu~,o che tutta la linea d1 battaglia era nell' rdme più con\·en1ente, così sotto il fuoco del nemico, come durante il ntKgruppamento in vista della marcia notturna•· Per Frost, 10\'ece, il se. condo testa m coda di Scht:er fu una decisione follemente audace, ispirata solo dal suo temperamento e dalla sua ostinazione. Da parte germanica non c1 fu che un \'ero trionfatore, llippcr. (Cappello in mano davanti a lui!• esclama Frost. La battaglia degli incrociatori del pomerigg10 del 31 fu, per lui, un successo strepitoso. Il suo comportamento fu mcomparabilc, Poche segnalazioni gli bastarono per lanciare all'attacco , ~uoi subalterni, mirabilmente addcs1rat1 Traversb le zone pericolose con una ah1lità consumata. La sua artiglieria fu netlamente superiore a quella d1Bcatty, che Fro-t stima mcdiocremenh:: Fino alle sci del pomeriggio egli ha commesso una serie d1 errori, non manifcstan• do alcuna comprensione tattica Per quanto riguarda Jellicoe, e!tli ha hen con• dotto la sua Aotta, ma conformandosi ad una concezione troppo rigida~. I due migliori tattici ingksi sono, per lui, E\'an Thomas durante l'inseguimento della l/0<luuflotte, e l-lood. brillantissimn nella mezz'ora di bre\'e azione, coronata da morte gloriosa. Conclusione: guidati da un capo pi\J risoluto, che avesse operato secondo una strategia pill audace, gli m• gles1 3\ re.bbcro dovuto riportare una vit• toria decisi\'a sulla Hocluuftotu tedesca. Sarà, questo, il giudizio della stona? ~on mancano opiniom del tutto di\(:rst· da quelle di Frost. Secondo altri scrittori, non meno autorevoli del critico americano, la condotta del comandante in capo mglese va giudicata in base alle condiz1001 radicalmente mutate della moderna guerra navale, per le quali la distruzione del grosso delle fo,✓,e di linea nemiche, che rappresentava, un tempo, la vittoria in mare cd era, quindi, la finalità nii si do. \'eva in ogni modo e ad ogni costo tendere, e oggi subordinata a varie altre considerazioni, nelle quali pub avere un gran pes('I il , costo• di tale risultato. La distruzione del grosso delle forze di hnea germaniche non avrebbe assicurato all'Inghilterra il dominio incontrastato dd mare e delle sue comunicazioni, come accade\a nel passato . Il dominio del mare e '-I conseguente Yittoria furono decisi 11 giorno in cui gli Alleati poterono assicurarsi 11 soprav\'cnto, ognora crescente, nella lottJ contro i sommergibili. Nessuna preoccupazione seria costituì per gli Alleati la flotta d'alto mare germanica, dopo che essa ebbe mancato d1 presentarsi a battaglia suprema con b flotta inglese nei primissimi giorni dcli.i guerra, così come mvano im·ocò che si facesse il chiaro\'eggentc Tirp,tz. Se Jdlicoe. trasportato unicamente da ardore 1mpulMvo di ammiraglio. a\CSSl' accettato di impegnarsi m una lotta dcc1s1\a nelle condizioni sfavore\'o)i del tra• monto del 31 maggio, forse la vittoria sarebbe stata la gloria sua. :\la la suprema• zia na\'ale sarebbe passata agli Stati Uniti. Nella sua suprema decisione, l'ammirai,:lio Jellicoe non avrebbe anno pensiero alcuno dt immediata gloria personale, ma solo quello di servire gli interessi del suo paesc. sia pure rinunziando alla tenrnzione d1 emulare ;-.:elson. t una tesi. Certo\: che la battaglia dello Jutland, come dimostrn la diversità d1 opi• nioni e di apprezzamenti cui ha dato luoi,IO, ha aperto, più che rt~olto, i problemi fondamentali della moderna guerra na• \aie. GIULIO VENTI.JR!
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