ANNO Il• N. 11 • ROMA 12 MARZO 1938-XVI ~ RA gli Stati <-oni dall.t guerrJ. 1! mondiale la Polonia offre un c,cmpio mir.1bilc di un,, politica che ha ,J.puto uniform,tr,,.i .11lc mutt.'\Oli csi~enw della \·it.L Sc il maresciallo f\il,ud,ki e il colonnello Bcck fos- ~ro stati degli ideologi, dei biiz-ottidella ocietà delle Xazioni e la tentazione era indubbiamente forte J)('f un pa<''-('ri\Orto dopo un'oporcv,ionC' V'COlare, - la Polonia <.i muo\'erebbc ancor.t nell'orbita della Francia, e f.trehbe b guardia '>Ulla\ ·Ì)tob per conto del governo di Pari~i. Vicever-a Pilsudski (' Beck non q:ni\:tno dalle ,;ocict.ì fibntropiche. ma dalle cospirazioni; non avevano mai avuto relazioni con gli e eserciti dell.1 s,aJvezza >, ma con gli e.,crcitt '"eri. Contro le ttnt.uioni ideologiche il colonnello lkck fu me~-.oin gu..irdi,t d.1110 <1t<.•cP;~ih,ud:.ki il ~iorno ,te,<,()in cui lo nominò ministro degli Esteri. « Lei deve 1icord.1re che ,tanno per venire tempi durJ.ntc i qu.1li ,·acillcrà tuttJ. la con- \'Cm·ionalc .-.truttura dell.1 ,·it.1 internazionale form,tt.i:.i in que:iti ultimi dieci anni. Le forze che il mondo ,i è .tbituJtO a comider.i.re ,tabili :ii ~tanno 'igretolando >. In que~te parole c'era una din..·tti\'..tdi ordine ~cncralc: profitt..tn:.•di tutte le circo,tanze per a~,icurare alla Polonia la ma'i~ir.1.tautonomia nelle relazioni internazionali. Che il ministro Bcd. abbi,t ,.tputo -.eguire con straordinaria !k.U~aci.lie. i,truzioni del suo grande capo, lo dicono le \'Ì• cende di que,ti ultimi anni, lo conferma l'attu.1le pre\ti~io de11a Polonia. Fino .111'.1, ,·cnto del nazional-.ociali- ..mo 1.t Polonia er:.i come :.tretw. nella terribile morsa gcrmano-ru,;<1a.Di fronte alla prc.-.,ionc della Germania r del1..tRm.,ia. unite d..I trattato di Rapallo . ..1lla Poioni.1. nc,n rc!>tava che ,·01~t."N verw Pari~i e coltivare, contro la Rus- ,ia, l'alleJn;w rumena. ~[a non appena l'inte'3 ru~.so-trdc:~a ~i rallentò. la Polonia stipulJ,·a un pauo di non a~.~rc,- ,ione con l.1.Ru<i~ia,e all'indomani del1•a~e~ al potere di Hitler, dopo un brevic:.simo periodo di tcmione, si accordJ\.·a con la Genn:mia ~ul principio del non ricor:-.0 alla forza, che rim.rndava per dicci anni la que..,tionc del corridoio. Que~ti due trattati ponevano la Polonia al riparo da ogni minaccia e. contemporaneamente, conferivano all'allean7...;t con la Francia un c~tr.1ttt.:re di «parità> in luogo della printitiv.i. ,uhordin.1LJf.mr. Garantita,i nei c,mfronti d,·lla Ru"i.i. la Polonia a-..'\umeva un diH·r-.o attr~~iamt•nto nei confronti ddla ~t1.:~•,Rt uml,1ia. Si ri- ,tabili, anQ le propor1.ioni. e- \'Jr,avia mizia,a un'opaa di mediJJione fr.1 Bucare!>t e Buddpt~~t. QuP,ta diver-iti di .itteg~iarn('nti di- -orif-ntò Gim·vra. t'. piì1 ancora. P.tri~i. eh,: m·I patto di non a~~rC'i~ione ira la Germani.i t l.1.Polonia volle \'edt'.r"tpiù di quanto non ci fru~e e. ciot. una \'era e propri.a intt·-.a pt>r il ca..o di ~u""rra contro la Ru,~ia con rf"l,:Hi\"a ,partizione ddle spogli,., e prrfino un piano di combinaw:m1 U·rritoriali <'hr avn·bbt-ro riwlw, ..,J lf•mpo !,tf•~so, J.1 qu,:stione df") corridoio f' quf"lla polacc o-lituan.il p<·r t..1ccr(·da1l'altra eh,-. i rifrrio;C.(:al bacino min<"rJrio di T,-.. u hl·n, <~~,-no di f>'rmanf"ntt- contt·Haiione fra la Poloni.i. t· Ja C(>((~lovacc hia. Erano f .1Ht.1. ir ( in,inu,uioni, ,. se nt• 1·bbt• la ripm\.a nt-1 ,i,1g~i" dd rn.1 r,J.("iaHo Smigl)-R\d.1 a P<1.rh:6.nf"i viaggi d1 Jkck a L<Jfldra, e n,·ll'a,.ion,· coordinata àdl'lnghilu·rr,.. e ddbt Po• lonia a Gin,:\ra r>'·r ),-<.(,-,e di Dan.1i,.a. Qu, La auton,,mia dr-Ila Polr,nia nell1• rd.:i,.i11r,iint,-m .. .1ionali t' opera C\( luiva d,J rnin• tro 8' ck !'\ri ttJJJfronu d,•JI'It ...~..a, il 11.10 aw·ggi.am,·ut,, non pou·, a t ,J•re più , tJra.l(gio':!ùe < nrdialt Fu il primo St,lto a infrangere l'inqualifi<ab1l, fronte un.11oni t.1 ,. all'indorn. ni d,ll'uKitJ. d,ll'Jt.alia da Gin.c,r.1, a prn1dc-r,· una dt·cisa poi,i.1ir,nr,contro i& tr.1~fonn.t.1icm,•d,·lla J..,·ga in una c·o, lizi<mc id,-,ilog1ca a danno df"gli St.1t1 autoritari. L'n·amic11-1aK'Colart· una comurnta di 1d,·ah e di culturJ hanno trùV;,lt•) una ~J1·nut• cor1frnna m·II<.·d.!«: paro!<- ron J,. quali. v(•nuto a Roma, il mìni~tro Jkck, , prirnf"ndosi ~wrfrttam,·nte ndla lingua umtra, ,olle bnn• d;tn• alla salute dd Re e lmf>(raton'.' e yJutarr· 1n .\fu'l!òOlinil'.artt·ficc ddla n• nata pot<·nz.,. di Roma. f. qur~ta la rraltà d1·lla nuova Europa. *** Pubblichiamo questo articolo d'uno scnt• tore politico americano, che riauume l'at• tuale stato delle relazioni tra gli Stati Uniti e l"lnghilterra, e, per la nena esposizione dei rapporti reali tra le due !randi nazioni, a,,ume l'importanza d"un documento. ..;(..>\ UELLO eh<" .1cc~1dcagli Stati ~'::,I L"niti nel c.ecolo ventc1,imo di- '-' 'pende principalmente da quello che accade all'lmp<"ro hritJnnico. Nes- ~una nazione ha concentrJtO tanta potrnta in un territorio come ~li Stati L"niti. Xc~">unimpero nella storia ha ("\trc,ot<tnta pot rua c.u co~i ampio tt.•rritorio come l'Impero brit.,nnico. E gli Stati Cniti sono al meriggio proprio nel momento in cui ombre cominciano a cadPre ,ull' Impno \u cui il ,olc non tramonta rt1..11. Trr, vino i J,·g,.a.rniche av\'incono, l'una all'altra. l'Amf'rica e l'IOJ,th1lt1·rra. La gcografiJ lf· ha ~ituatl:' in po,izione • trat<·gica l'una di frontr- .11l'altra. Una toria ,. una tracli.1ion<·CCJmurslir hann,, 1'-gatt"' in,innt• ancora più qrcttJ· mi·nt~. E iufin,•, il tempo ha dc·<rrt.1to < hc, nd cono di qur!>t0:-.(·C'olo, l' l mpC"•ro hritanniu> t:kbh;, rivolgr-r,i agli Stati Uniti Jkr m.:intnH·r,i in \.it,t. ~<Hl è la for.ta d,-IJ'ln~hiltr·rr..i. che l'Ar111:nca h,1 d,i tt·rrwn•. ma la dd>0lt·.1.1,1, JI d, tino d,·ll'AmnicJ ,1 impnnia nd dr·nin" dr-ll'Jmpero hritarmicn: n<,n p<·rd1Cqui· lo Jmp<·ro 11., fort1•1 rrM 1~rcht' ;. ddXJl1·. E pili l'Amnica d,- vr·nta fortf"', più l'Jngbiltt·rra h.1 bi\1,- gno dr Ila sua for .1..ain quf"qo prim,, 11·• roJQ drlla 11uadt·cad1·rua. Jl y•u1lo v<.-nu·.simoha ~ià diritto ad e !,l.·rt: con 1d1·rato e<xrw il r,..riodo più sconvolto df·lla UtJfl& 11m;1.t1,1. I II og-ni p.1rtc d,-J mondo, il mutamento t· .11l'mdinc del giorno rnutamc-111<, in for. ma di riv,,lu1.1on,· 1.·iolc·ntao di ~unra crut·nta. E <1ut·.st.1 i- proprio la forma di <·arigiarm·nto < h1· l'Jmp(·ro britan111co dr-\'c r\'Jtarc \C. ha d.1 ..opravvi- \'trr. 12 PAGINE UNA LIRA [I □ SPEDIZIONE IN ABB. POSfALE RUSSIA SOVJETIOA . INTERROOATORIO DELLA O. P. O. IN UNA PABBRIOA (Soj111Coto} l govcrn:.inti dell'Impero britannico ~i sono da lungo tempo a<isucfatti al mutare graduale e pacifico. Essi cono- ,;cono l'arte di dividere e dominare. Quando sono scoppiate guerre, non ~no loro m,,i mancati alleati che li abbiano aiutati nella lotta. ~ta le difficoltà d'oggi sono tali, che oc:corrono misure disperate. ~lai, in pa'isato, tanti pericoli hanno minacciato, ad un tempo, le pani dell'Impero. Mai, in pas• ,ato, la ,alvfz7..a dell'fmpero è clipc,a dalla politica di una potcnJ".a l'~ìlera. come dipende, Oj?gi,dalla politica degli St.1ti L"niti. Ptrchr' l'Impero hrìtannico è co,ì m pt'ricolo > Perché ""~ coprr un <1uarto drlla ,up('rficie della terra e govrrna un quano dell'umanità. P<·rché ('c;,;.0 ~i c,tc-ndr in tutti i continenti e in tutti i climi. Prrché <'"-""> comprcndr uomini di tuw• lr razzr, di tutte le- religioni e in tutti gli !ltadi drlla civiltà. I lx.>,h, im;:tni au\tr.lliani ,;ono .,ncor,1 in pirna età drlla pittra. L'lndi,, è .incc,r,1 di un mill<"nnio in rit.1rdo di frc,nk all'Europa. La madr<·p,1tna ;. tuttor.:, il p,u•v• più alt,1m,·ntc eivilC' d,·1 mondo moderno, non fo~li• altro pnrhf .tncora gonrna il più poH·nt1• rn1pno I hL· il rnondo .1hhi,i rn,1i connQ1w~to Irnpf·ro non :\lii o puì, rsM·n· de!<nitto cornr un mondo in miniatur ma è uu rnond,, n,~ì gr ,tnd1• du· l.1 rn..1 Vfflf• ;.. ;n...,·parahilrm·ntr , ,inrwua a quf"ll;t di tutta l'umanita. In un pcriod,, di M"tinvol~irnc·ntoJlr·nnal,· l'lmJ>''fO hritanni<o 11011 puo rim:11u-rt int,1tto. Sr 0110\.t for.11· ,tppaiono nrl mondo, fi,,ri~cono a P'IC ddl'l11~hiltnr..1. J.-4 rivnlu.1i1>nfn"nsa <.·qw·lla < i, Of''-4'' non h.rnno cnto raffor.1ato il pn·• 8ti~m britannico fra i 'i«;0 milioni di !ludditi mdiani; 1· J,, tr~,itur(• g1,1pponr-~i hanno port,,to \.Ìa i rnc·rc,u t<"J• sili mondiali proprio all'indu\tria inglese. Basta gcll .re un'occhiata a un atlante geografico prr capire l'importanza unica degli Stati Uniti nel 1oi..,tembaritannico. ~tolte parti dc11'Jmpcro 1,i specchiano nel Pacifico. Avendo da difenderc l'Australia, la Nuo"a Zelanda, il Canadà, Hong-Kong, Sciangai e le Indie orientali, l'Inghilterra non può permettere che una potenza ostile domini il P;_tcifico.E, da quando non può dominare il Pacifico da '°Ja, 'ii trova n<'lla necc\\ità di mettcr..,i d'aC"cordo o col Giappone o con gli Stati Uniti. La geografia, ~('n,.,t parlare dei legami di lingua, di ,anguc e di tradi- .1ione.non la~cia alcuna lib<-rtà di '-Celta. Il Canale di Panama colloca gli Stati Uniti ,;ulla strada fra l'Atlantico r il Pacifico. 0,.illr i"-OleI Ltwaii r dallr \ur <'o,tr occidrnt,di. l'America con la ,ua flotta domina il Pacifico orirntale. :-:,-.IleFilippine <: in Cina C"-"a ha importanti po,tc in gioco nrl Pa6fic-o orirnt.tlr. Infine, gli Stati Uniti e il Canadà hanno la più lunga fronti<•ra non fortifirnt..i chr ~ia ,d mondo. Perciò la coopcrationc anglo-americana 1,ignifica prr l'Inghilterra protczionr nC'l Pacifico e buon volere nel Canadà. in Australi:.i e nella Nuova Zelanda. Reunti wiluppi ddla ~ituazionr nrl \!c-dittrran,·o h,mno accn•,c-iuto la diptndc·m,t drll'Inghilu•rra dagli Stati Vniti. I.a difr a di prima lin<:adcll'lmpc·ro. la flotta. corn· lun~o la ,trctt,t via impf"fialr eh<' colleg._1la madn·patria con l'India ,. ron J'f:..,trc·moOr"irn ti' St· qu1•,t.t via comm<·rriale non rr ua :.ip<'rta. ,t l'fnghilt<•rra non ric~cr a mantrnn<· l'ordine n<·i ttrritori adia• n:nti, il ~angu<·,it.ik· d<·ll'lmp<'ro cc·ssa di S('(,rn.•n·. \.fuw,lini, quando inva,r l'Etiopia, fido "ittorio,.,m,·ntr la flotta hrit.tnnica ad impedirgli di usare la vi<lcommerciale imperiale, come ne usò. Questi fatti hanno dimo~trato la necessità di sviluppare un'altra via commerciale, assai più lunga, intorno al Sud Africa: la flotta britannica ~arà, co.sì, più dispersa e dis~eminata che mai, e le responsabilità dcli' America nel Pacifico ne ,;aranno aumentate. La 'itoria dimostra che l'Amrrica pre- \la, financo con mo danno, l'aiut6 che la geografia e il ministero degli Esteri ingle$e le impongono di pN'stare. Bi~- gna risalire alla condmione della guerra del 181 2. E si devono. da allora ad o~gi, di\tingucre tre periodi: il \Ccolo fino allo ,coppio della wande guerra, gli anni della gut.·rra dal 1914 al 1920, e gli anni dopo la guerra. Quale fu la politica e,ter.t .1mrrit,ma dur:.inte il -.ecolo che prl'cedettc l.1. gut"rra mondiale') Comultiamo i\t,, ton D 8.thr, il grande intrrnazionali\ta, buon amico dell'Inghilterra. e Prima del 1914 >, egli ha c.critto in un .-.uopiccolo lihro, 11'/iy :u a·rnl to :t·tJr, « la politic.1 <·,tcr,t uffidalt" degli Stati L:niti rra imperniata ,u tre principi. La dottrin<t di ~lonrOC', l'Open Door :n E,tr<·mo Oriente e l'a'ittmion<· da alkan.1c \'in. colanti...». La. Gran Bretagna aiutò Simonr BolivM e gli altri ribelli ..u. d.imcrkani contro la Spagna; ma. quando i ribdli <·bbcro vinto e Jr 11.t.1ion\iud..imericanr rhbero ottenuto l,t libertà. furono ~li Stati Urliti d1,-. nr garantirono l'indipcnd<-nza. La .-.pinta vtnnc· dall'Inghilterra. Cannin~ invitò \\"a.,hington a fJrr una dichiaruionc <.·omunc. ~fonr,x• la frc-c unilateralmente ... Pt.·rtanto, comc dimo">trachiaraml·ntc Eugrnc J. Young in Powtr/ul America, la dottrina di Monro<' fu un'invenzione britannica, grazie alla quale gli Stati Uniti garantirono la posta che l'Inghilterra aveva in giuoco nell'America latìna. Del paì-i, secondo lo stes!IOautore. la politica dell'Open Door fu un'altra invcn1ione britannica, mediante la qu,lk l'Inghilterra riu~cì a far difendere i :.uoi intcrcs~i ncll'E~trcmo Orientl' dagli Stati Uniti. E come fu proprio la protezione americana che re,e poc;,.,ibileal capitai<· britannico di co,truirc ferro\"it.' in .\rgc-ntina, di tri,·ellarc pozzi di petrolio nel Venezuela e di vendere mere.i britanniche 'iU tutto il mercato dell'Americ.::t.l.::t.tina,co,ì fu l'entrat.t in \Cena degli Stati Uniti nell'Estremo Oriente, che aiutò l'Inghilterra a .-.ah-are le ,ut.~ miniere di carbone in Cin.i, le ,ue b,rnchc a Sciang:.ti, le sue pianta~ioni di caucciù e i i,uoi campi di petrolio n<'llt· Indie orient.lli. Furono Salic;bury e Grcy che fecero .\ccettare la dottrina dcll'O pen Door ,lll'.1mba:.ci,1tor<.·imcncano . .lohn J l.1, A cmtui, l'idea piacque i ancora mcglit• egli ,i c:ompia.cquC'di H<lcre I' lnghil terra smtcncrc gli Stati Uniti contrn l.l Spagna, E qu,tndo, alla fin<' ddLt guerra, tornò ,1 \\ a,hington pc.•r d1\'('11• tare mini\tro degli E~teri, " fru· c.unpione dcli., dottrina Sali,burv-Grq della « porta ap<.•rta:,. La rilx·llio1w cki boxe,; del 1900 gli diede l'occa~ionc di preM~tr ¼'nigio all'lnghilwrrJ. Egli fece pancciparr truppe ;um·ric:,rnl' .,11.t spedizione intl·1na.z1on;1le a Pt·chino; e, quando bSC ebbero contribuito ,l ,rhi~\cciarr I., rilwllionr, ~fr I lay proclamò il prinripio della « port.t aptrta , e impegno ~li Stati U111tia man• t<'n<'rc l'inwgrit,\ tPrritorialc• r ammini- \trattva della Cina. Co,ì, ._iJ. nrll'Aml'rka latina, ,1o.1 in Ei,trcmo Oric·ntc, gli St,lti Uniti ..,j obbligarono a difendrr<: l'ordine e..,i..,tcn te; ordine <:hr l'Inghilterra tro,..1,·,1 CO'-Ì \'3ntagg1()<..0. Senonché la dottrin..1 di ~lonrnc· e la dourina Sali,bury-Groy dcll'O ptn Door obbligavano gli Stati t:niti a \O- ~tcn<'re la Gran Bretagna ndl' Aml'rita latina e in OricntC', ma n"ln dapJ>('r•
lutto. Quc:.to ulteriore: obu.·.tl1vo potè t~vicrc r:iggiunto solo quando il tcrLO principio della politica tstera .,meri• cana (libertà dai vincoli di alleanze) fu \penato. Era riserv~to a \\'oodrow \Vil- ;,,on di spezzarlo. Quel terzo principio, certo, non era di origine inglese. Giorgio Washington lo avev<l proclamato nel :.uo indirizzo di .tddio. E Woodrow WilM>ntentò di mantenerlo fermo quando fece entrare l'America nell<l guerra mondiale come Potenza .t:.sociata, e non come alleata. Ma quando egli condusse gli Stati Uniti fuori della guerra e propose una lega delle Nazioni, i vincoli di alleanze apparvero pro:,:.imi. Il solo elemento non inglese nella politica estera ,unericana waniva. Il 26 novembre 1914, Henry P. Davison ddla Banca Morgan :,i imbarcava per Londra per offrire l'opera della sua ditta come agente c'iclusivo del governo britannico per gli acquisti da fare negli Stati Uniti. A quel tempo, pochi americani avrebbero potuto :.ospettarc che, più tardi. il timore di un collas!lo commerciale britannico avrebbe condotto gli Stati Uniti a dichiarare la guerra alla Germ,inia. Gli esponenti della c:-..a Morg,m non hanno mai condiviso questo :,ordido punto di vi~w. Dal 1914 al 191 7 essi cohcepirono come loro dovere di patriotti americani lavorare per la vittoria dt"gli Alleati. Ma non fu solo pn motivi di interesse che cs~i a~irono così. Un"' spiegazione siffatta 5arebbe semplice, arbitraria e insultante. Fu, come dichiarò Mr Morgan il 6 gennaio 1916 innanzi alla Commissione Nye, perché « la Germania aveva iniziato la guerra con la inaspettata e criminale inva- ..,ionc del Bclj?io, violando urf trattato che era stato rispettato per Bo anni ... >. E benché il presidente Wilson comanda~sc l'imparzialità « anche di pensiero, noi trovammo che era impmsibilc rimanere impar.tiali fra il diritto e il torto>. Dopo di che, solo ~uperficiali litudio:,i della storia e della morale potranno ancora accusare Mr Morgan di pensare col portafogli e di voler far passare per virtù una necessità. Robcrt Bacon, uno dei suoi soci, morì di influenza contratta in servizio militare. Migliaia di buoni americani morirono combattendo negli eserciti americani e alleati. Gli Zaharoff, i Krupp, i De Wendel, i Wickers possono avere ammassato miliardi grazie a11a strage degli altri, mentre e~i se ne stavano al sicuro dietro le linee. cinicamente incitando i combattenti e rastrellando profitti da tutte e due le parti. Ma il milionario americano, no. Il milionario americano non è contento di vivere per i profitti: egli vuol morire per essi. E che cosa s~os.sclo spirito guerresco dell'aristocrazia americana? Non certo l'ultimatum austriaco alla Serbia, né la rivendicazione france'-e dcli' Alsazia-Lorena. Fu l'invasione tedesca del Belgio che fece ardere di sacra ira i loro animi. Per i diplomatici britannici questo significava che la sicurezza insulare era minacciata, come non era Mata più minacciata dai temoi di Napoleone- in poi. E~si dovevano dichiarare la ~uerra alla Cennania, esattamcnt(• come i loro avi avevano dovuto dichiararla a Napoleone, sotto pena di perdere il dominio mondiale. Ma es.-.iebbero cur.t di non pre!.entare le cose sotto una luce così cruda al popolo britannico. La santità dei trattati era stata violata. Una nazione di genllemen cristiani non aveva altra alternativa che la guC'rra. Così. i banchieri di Wall Street e g-li impie- ~.Ltidi banca di Londra poterono stringt·rsi con eguale entusia,mo intorno ail'Unio11 ]ack. ?-.lolti americani eminenti condividc- \·ano questo punto di vi,.,ta.. Wilson .1vrcbbc detto, fin dal 1915 1 secondo qud che riferisce il suo .,e~retario Jo- -,eph P. Tumulty: .- L'Inghilterra combatte la nostra guerra e voi potete ben capire che io... non mt·tterò ostacoli ~ulla sua via >... Lc simpatie dell'alta finanza e dcll.1 'j 1 diplomazia per la causa britannica non ; furono le sole leve ad agire per spin- : gcrc l'America .ill'intervento. Si al;?'- •. giunse la propaganda inglc,e, che fu fatta con abilità e con scaltre1.z.a. Si f aggiume l'opera dtl Servizio segreto britannico: esso. come è noto, inter~~ttò (' decifrò il famoSo telegramma Z1ml mennann con cui la Gcnnania solle- ,·itava il ~tes~ico ad att,tccare gl_iStati Uniti. L'incidente ebbe un peso impor- I l.lnte, se non dcci\ivo, ncll'i.nd~rre l' Arm·rica a rompere le rclaz1om con la Germ:inia. I .Ma ~arcbbc un errore l'attribuire l'r-ntrata in gt~rrr~ ~cll'Ai:tNica_ ad un 1 -.olo fattore. Sir Cccii Spnng R,cc, exambasciatore inglese a Wa~hin~ton e the conosceva. come nessun .iltro uomo I al mondo, perché e come l'America fo-.,e interv<'nuta, ria,sume tutto Quando, nel suo diario, il 2:J marzo 1917, 1 -.crisse: e Questo paese è andato alla deriva verso la guerra>. I \"i sono :ncora •molti americani i l q. uali comiderano la Lega dcli~ Nationi f:omc un prodotto nazionale. ideato da Woodrow Wilson e imposto I da lui a un mondo che non ne voleva ,aptrc-. ?\'icntt' di pi\1erroneo. La Lega .- nacque», <;<.:ri\"Ecugene J. Youn~, e dai profondi recc,si del Comiglio imperiale della dife~a e fu messa in mano al pre- :;idcnte americano>. Il generale Smuts concepì il progetto e presentò uno schema alla Conferenza della pace ,\ Parigi.... t vero che .i;;ià Wilson, in uno dei ..u.oi Quattordici Punti, aveva invocato l'i!.tituzione di una lega delle nazioni. Ma fu il generale Smuts, e non il presidente americano, che produ<iM:lo schema: quello ~te~soche la Conferenza alla fine approvò. E il gt>nerale Smuts non era un internazionali!lta. Egli era il portavoce dei circoli militari inglesi. Prevedendo che la Conferenza avrebbe creato qualche specie di lega e sperando che gli Stati Uniti vi avrebbero partecipato, gli inglesi vennero a Parigi con un piano bell'e pronto per far sì che il mondo intero assicurasse il loro Impero in eterno. Dice Young: e Per l'art. X del Coutnant, tutte le nazioni sono obbligate a difendere indefinitivamente i confini e i possedimenti dei membri, così come erano al momento in cui cs,çofu adottato. Con quc:;to, l'Impero britannico veniva riconosciuto come un'istituzione, che doveva l'!.S.Cre~\tenuta e difesa da tutto il mondo>. Il ,uccc\sivo rifiuto dell'America ,1d cntrMC a far parte dclla Lega fu un doppio ,cacco per gli impcrialì<iti britannici. La Lega, che essi a\'cvano ideata perché l'Impero fosse protetto, perdeva il suo membro più importante e il Foreig11Office si trovava di fronte a una situazione che non aveva prevista. Subito esso conccoì un nuovo progetto per vincolare l'America ,1 difondere gli interessi ingksi. Ec;attamente comr Cannine: aveva mc-ssoin moto e:li avvrnimc-nti che avevano condotto ~Ila proclamazione drlla dottrina di Monroe, o come Salisburv e Grcy avevano preso l'iniziativa della politica dell'Open Door, così Lloyd Gcorge e il Primo Lord dcli'Ammiragliato, Lord Lce, presero l'iniziativa di lanciare la Conferenza di Wa,.hington del 1921-1922. Tutti rico,dano come la faccenda finì. Gli Stati Uniti firmarono il trattato delle Nove Potenze, che garantiva l'integrità territoriale e ammini~trativa della Cina. E firmarono, insieme con l'Inghilterra, la Francia, l'Italia e il Giappone il trattato per la limitazione. degli armamenti navali. L'idea era di promuovere la pace mondiale riducendo gli arm<.tmenti navali, immobiliz.. zando lo status quo nel Pacifico e facendo prender parte gli Stati Uniti a un trattato che obbligava nove potenze a rispettare l'Open Door in Cina. Che cosa significò in pratica questa dottrina, è un'altra storia. Appunto perché Wibon )ii era quasi completamente messo agli ordini della Gran Bretagna1 seguì, sotto Harding <' Coolidgc, una reazione. Ma quando, nel mar.to del 192Q. fu eletto presidente Hoover, l'Inghilterra si impadronì anche fisicamente della Casa Bianca. Hoovcr era diventato milionario lavorando per compagnie minerarie inglesi. E dimostrò !lempre la sua anglofilia : nella questione dei debiti, in quella della moneta e obbligando l'America sempre più fortemente a difendere gli interessi ingle!>i,a ri~chio di una guerra col Giappone. Nel 1933 Roosevelt abbandonò la politica mon<.'taria di Hoovcr. che faceva co~ì bene gli intere ..s.i dell'Inghilterra; ciò fece ~pcrarc che la Ca,a Bianca volesse virare di bordo. Ma questo peccato di poca anglofilia e altri minori, come il siluramento della Conferenza economica di Londra, Roose,elt ,e li fece largamente perdonare sostenendo vigorosi'-simamcnte !;?'liintcre~si ingle~i in Estremo Oriente e proccdC'ndo a un grande rianno navale di car,uterc offen..,ivo. Nell'estate del 1935 la flotta .1meric,rna free le !>uemanovre annuali a 1 .500 miglia a ponente delle Hawaii: un gesto che gettò il Giappone nel pànico e confermò quel che gli estremisti militari di quel paese :,0Menevano: e cioè dw ,izliStati Uniti avessero il piano di ag~redirc il Giappone. Alla Confcrcn~a navale dl'I I q~6. i gi.tppone ..i rifiutarono di continuare a rispettare la proporzione di Washington: 5 :5 :3. Gli inglc)ii e gli americani re!ipinscro la proposta giapponese di ridurre le loro flotte al livello di <1uclla del Giappone. Gli Stati Uniti eroicamente furono per i grandi incrociatori e le grandi na\'i da batt,1~lia, ('3p,,ci di portare la guerra nelle acque nemiche. Avendo costruito una flotta potente e avrndola usat;.1. per minacciare il Giappone, Roo!>eveltservì gli intcre~si britannici anche in un altro campo: e cioè o~tacolando i lavori della Commis- 'iione d'inchiesta sull'industria delle munizioni, pre!lieduta dal senatore Nye. La stampa COJl'-Crvatriceinglese prese in ridicolo il lavoro di Nye, specialmente quando venne fuori il nome del re, Giorgio V, quale intermediario di una vendita d'armi alla Polonia. 1'.{a quando la Commissione si preparava nd C!iaminare la parte che aveva avuto I GRANDIOlU0ElCI0I- Xouleu Laf•ye, ao\to1tgrtu.rloal La•orod,l ml.aittero0huttmpa la casa Morgan come agente esclusivo dell'lnghilterra per gli acquisti di guerra in America. entrò in az.ione Sir Ronald Lindsay, ambasciatore britannico a Washington. E il presidente si affrettò a frenare lo zelo eccessivo dei ~natori inquirenti. L'inchiesta fu limitata e ostacolata. :Ma il paese, ormai, aveva capito che non poteva sperare di rimanere fuori della guerr; futura se il Congresso non avesse approvato una legislazione che avesse vincolato il presidente ad agire in un.i. specifica via nel caso di complicazioni all'estero. La lotta per il bili della eutralità fu lunga e confusa. Ma, alla fine, il presidente rimase arbitro di fare il bel tempo e la pioggia in ca--o cli guerra. E non basta. Non contento di aver dato un siffatto potere ,t un presidente manifestamente anglofilo, il Congresso gli diede anche la facoltà di proclamare, per un periodo di due anni, la politica dc, e pagare e portare >, che trac origine da Bernard Baruch. Ossia, in caso di guerra all'c- \tero, il presidente ha facoltà di annunziare che i belligeranti possono cornprare dall'America tutto - eccetto i materiali di guerra - a condizione che paghino in contanti le merci e le trasportino con navi proprie. Questo, in realtà significa che la Gran Bretagna e solo la Gran Bretagna può di- ~porre delle risorse .1mnicane, esattamente come fece dal 1914 al 1917, e su scala anche più gr::mde, perché ora gli investimenti inglesi in America sono assai più ingenti di allora . .- La nuova neutralità >, ha scritto Edwin L. James nel New York Times, e significa, in pratica, una cooperazione anglo-ame• ricana quale il più ardente anglofilo, in America, pochi anni fa, non avrebbe potuto sognare>. Ma toccò al senatore Key Pittmann di definire, senza volerlo, il vero spirito della politica estera di Roosevelt. Egli disse: « È nostro dovere d'onore e di coscienza proteggere e curare i nostri cittadini e coloro che dipendono da noi: non solo nel lontano Pacifico, ma dovunque essi siano. Sembra che quc- ~to non si po~sa ottenere coi trattati; e se è così, non c'è che un modo : di disporre di forze navali e aeree predominanti». Queste poche parole e forLe na\'ali e aeree predominanti > esprimono la quintessenza della politica estera di Roosevelt. Mai, in tempo di pace, gli Stati Uniti hanno speso tanto ocr armamenti. E Maurit7 A. Hall~rcn, nel suo nuovo libro The tragic fallacy, ha dimostrato che gli scopi aggressivi della politica americana sono fuori discus- ~ione. L'e~crcito e la marina non !li preparano affatto a difendere il territorio degli Stati Uniti. Così l'uno, come l'altra hanno piani e sono attrezzati per l'offensiva. e per l'invasione. Ma, in un articolo apparso su Forttme, le possibilità di successo di un'invasione di territ.ori stranieri da parte di foru:: americane sono state valutate una su cinquecento. E. allora, dove l'esercito e la flotta americana sono desti• nati ad agire? Le manovre politiche e diplomatiche del regime Roosevelt lasciano sussistere pochi dubbi su questo punto. Gli Stati Uniti si tengono pronti ad entrare in guerra contro qualunque nazione che commetta l'imperdonabile offesa di minacciare un interesse vitale dell'Impero britannico. QUINCY HOWE (CoJ,yritht by Q.uincy Howe e, ptr l'Italia, di < Omnib'lls >). FESTE A SINGAPORE (il RANDI feste a Singapore, qualche set- ~ tirnana ra. Quaranta navi da guerra incrociatori, sottomarini, corvette, la piU grande for::r:anavale che si ,ia mai vista in quelle acque, compresi tre incrociatori americani, il Mempltis, il Mil11,;auku e il Trenton, erano all'ancoraggio, in linea, all'entrata del nuovo grande bacino. L'>acht del go,·erno locai .., il Seabelle Il, con a bordo il governatore, scortato da quattro navi e da due squadriglie di aeroplani, sfilò dnanti alle navi allineate. Gli equipaggi, schierati s.opra co~rta, u.lutarono alla voce. Rimbombavano diciauctte colpi di cannone di 1aluto. L'y1ult1, accom• pag-nato da due deJtro1n1, imboccò egra1:io1amentc • il bacino e tagliò il nastro blu che era tero all'entrata. Un colpo di cannone della nave Eo1le marcò il momento in cui la base navale di Singapore - la base più discussa del mondo - cominciò ad e e.1istere ufficiahncnte > Nell'immensità del bacino, capace di accogliere ;::~rnd;,o;/:i~u:nttn:.i~: i~;,:~:::• pi~~:::~ minuscoli DiCficile era immaginare che là do\'e, ora, era quell'immenso bacino di cemento, akuni anni fa non c'era che giungla e palude malarica Cosi fu aperto il grande, il colouale bacino Giorgio VI e fu inaugurata ufficialmente la base na\•ale di Singapore. E questo disse il Times, (u « il giorno più sign{ficativo della storia dell'infiuenu inglese nell'Estremo Oriente :>. Qualche discorso, molti festeggiamenti. Poi fu offerto un riavimemo in onore degli ufficiali e degli equipaggi americani: e questa, aggiungia- (JlO noi, fu la cerimonia più si,!Jnificativa di quella giornata tanto signific,aiva "UNA OOINOIDENZAFORTUNATA" ® RICINARIAMENTE, assicurò il Timu, ii a\'eva l'intenzione di due all'inaugurazione del dock il carattere di una e cerimonia domestica >: noi diremmo nazionale. Era pre\'isto che vi avrebbero preso parte il rappresentante locale del governo di Sua Maeuà, i capi degli Stati malesi, i rappre,entanti dei Dominion,, i rappresentanti delle amministrazioni interessate e basta. Ma questo pro• gramma iniziale subi poi una radicale mo• dificuione perché sopravvenne quella che il Times chiamò e una fortunata coincidenza :t. La .- fortunata coincidenu > fu questa: che una iquadra di tre incrociatori moderni della marina americana, il Trenton, il Milu·ouku e il Memphis, a\'Cva preso parte, da poco, alle reste di Sydney, e si trovava, perciò, nelle acque orientali dell'Oceano Indiano. La vi.1ita, che quelle navi avrebbero davuto fare normalmente a Singapore, fu anticipata di pochi giorni e cosl esse potero• no prender parte alle cerimonie della inauguraiione del dock Giorgio VI. E cosl la cerimonia perdette il suo carattere strett.1m•nte e-domestico :t. Ma tutto quelto non fu che e una fortunata coincidenza •· Srnonché non tutti i giornali dell'Impero britannico raggiungono l'innocenza e il ' candore del Times; e qualcuno bellamente disse o, per lo meno, fece capire che una siffatta visita in una circostanza come quella era qualche cosa di più di e una fortunata coincidenza:>, Particolarmente qualifi. cata ad esprimere le idee e le impressioni della colonia, la Free Press di Singapore dine: e Il più superficiale degli osservatori non può non vedere che la decisione di mandare tre incrociato1·i americani a Singapore è stata dettata da qualche cos~ _di più del desiderio di rinnovare quelle \'1S1te di bcne,·olenza, che hanno formato la ero. naca della vi1a na\alc di Singapore ~egli ultimi anni •· E una rivista americana, alla sua volta, rtndcndosi interprete del pensiero dei cittadini di Singapore, attribui\·a a questi ultimi gravi meditazioni sulla ,•isita troppo cortese. Come è pouibilc, ,i chiedtvano, nel detto testo, i cittadini di Singapore, che tre incrociatori }anku facciano un viaggio di 4 500 miglia per. venire. a ve• dere quattro ufliciali britannici taghare un nastro blu teso attraverso l'entrata del nuovo grande cantiere? Evidentemente, cui argomentavano, f ;riaocìatori )Onku erano venuti a Singapore per dimostrare al Giappone che almeno due naùoni occidentali erano giunte all'estremo limite della paz.icnu di fronte agli avveni~enti nell'Estremo Oriente e per ammomre gravt• mente chi di ragione che, nella e,•entualità di una conflagrazione generale nel Pacilis:~tile J1 1 1~:tsìd:!lracb~:;on s~::i~:g~~ :o;:~I; di Singapore, che è, ora, la più grande_ base navale, la più grande fortezza in <?r1ente. lmpcnurbabile il Timts rilevò che, intorno a quella visita, si era fatto gran clamore dal1' Amc-rica alla penisola di ~alacca; ma che e è proprio la funzione delle flotte, in pace non meno cht in guerra, trasfonnare l'oceano, che divide i popoli amici delle spondl" opposte, da una barriera in un legame > Sarà. '.\fa la funzione di Singapore è un'altra. La funzione di Singapore, e delle flotte che vi faranno capo, consisterà proprio nl"I tra.sformare il mare da un legame in una. barricr:1. SINGAPORE ~ C17'0 il traffico fra l'Europa e l'E- U stn:mo Oriente passa per lo st.rrtto di Malacca: e cioè passa per S1ngapo1c- o sotto gli occhi di Singapore. Tutto il traffico fra le Indie inglesi e il Giappone passa per lo 1tretto di Malacca Tutto il traffico fra l'Olanda e le' Indie olandesi, quasi tutto quello fra l'Inghilterra e l'Australia passano per lo stretto di Malacca Lo strietto corre, in direzione da 1ud-est verso nord-ovcn, fra l'isola di Sumatra, cheè colonia olandese, da un lato, e la parte inglese della penisola di '.\1:alacca, dall'altro lato. Proprio all'estrema punta d,ella penirola e, perciò, all'ingresso da sud dello stretto, è la piccola isola di Singapore: larga (da est a ovest) '27 miglia e lunga (da nord a sud) 14 miglia. Su questa piccola isola, a sud, proprio al pun10 più avanzato verso sud, sorge la città di Singapor,e, col porto. Quando vi giunsero gli inglesi, la località era des,erta {pare che vi fossero non pi\l di 13,0 abitantì) e praticamente inabitabile. Oggi la città ha quasi '270 mila abitanti e il porto pe1 importanza. è fra i massimi porti del mondo Dal lato nord, questa isoletta è separata d;1.I continente da uno stietto bracdo di mue: lo stretto di Johore. Una base navale deve offrire, ali.il flotta <'he accoglie, sicurezza e ,crviz.i, e pouibil: mente de\·e avere più u1cite. Lo strttto d1 Johorc presentava le condizioni naturali più fa\orevo!J: chiuso da tutte le p<irti, con alcune Ì)O!ette all'imbocco, che sembrav ...no messe là appoua dalla Provvidenza per accoglier<" cannoni inglesi, ave\a dut u!Cite, ecc. Cli ingegneri e i 1ccnici britannici fecero il resto. Sulle isolette all'imbocco po• narono pol'·nti batterie di cannoni: fra gli altri, peui di 18 pollici (ouia circa 46o mm.), che pesano 150 tonnellate l'uno e che furono disegnati per navi da guerra., ma poi non poterono esstre utiliu.ati per il peso eccessivo. Altre batterie sono sulle co• stc all'imbocco Poi, a qualche miglio dall'i~bocco, è la base navale, il grande bacino, la base aerea. Sono oceani quindici anni e circa due miliardi di lire per fare di quel pezzo d1 palude e di giungla e di quell'angolo di marcia fortezza più potente dell'Oriente. Gli Stati malesi, la Nuova Zelanda, Hong-Kong contribuirono largamente alla spesa La paura del Giappone assunse l'upetto pate• tico del lc:alismo. UN PIONIERE ~ RA ,era.mente:. un uomo di \iua_ lunga L!I quel Sir Stamford Raffies, cui l'Im• pero britannico dc\·e l'acquisto chcfcci·, cento\fenti .;.nni fa, di Singapore. E basterebbe a dimostrarlo quella stupefacente profezia che nel 1815 {,i noti bene: nel 1815) fece circa il Giappone: e Il minimo impulso basterebbe a dare una determinazione al c...ratttrc- giapponese, che andrebbc poi gradatamente progredendo fino a raggiungere il li\·ello di civiltà dell'Europa>. Quel e minimo impul10 •• quel fatale minuno impul50, lo diede il commodoro Pt:rry circa quaranta anni più tardi: nel 1853 Ma Raffies non fu solo un chiaroveggente profeta; fu anche un grande rc.i.lizzatore. Durante le guerre napoleoniche, l'Inghiltc-rra.si impoue1sò delle Indir olandesi: non per conquistarle o impadronirsene, ma CO· mc fiduciaria dei veri interessi dell'Oland:. contro l'usurpatore Napoleone. Qu,mdo le guerre finirono, l'Inghilterra dovette re• nituirc le Indie olandesi: e, infatti, benché a malincuore, restitul Gia\fa nel 1816 e le ahre isole più tardi. Raffi:e,, che t:ra stato luogotenente go- \'ernatore dì Giava e di Bcnkoelen nell'isola Ji Sumatra, capl che, se si restituivano all'Olanda tutte le isole, il commercio inglese nell'arcipcl:.go e nell'Estremo Oriente sarebbe nato alla mere.è dell'Olanda. Bisognava che ad ogni costo l'Inghilterra si assicurasse un pezzo di terra sugli Strttti, sulla via dell'Oriente. PoicM dall'Olanda non lo ,i poteva ottenere:, bisognava ptnsare a comprarlo da.i sovrani indigeni, ancora indipendenti. In un trabiccolo infestato da scorpioni e da centopiedi, Raffie, eone a Cakutta ad esporre le sue Idee al go\·ernatore genc:rale, Lord Hastings. Poi tornò indietro in gran fretta e concluse un contratto con uno dei prett11denti al 1ultanato malese e col capo di johore, con cui ottenne il permesso di stabilire un posto di commercio nell'isola quasi deserta e inabi1;1.bile di Singapore. Non solo gli europei, scrisse: egli stesso, ma anche gli indigeni ignoravano l'esistenza di quella località. Il 31 gennaio 1819 scriveva: e-Qui sono a Singapore. Entro questi ripari, la bandiera britannica sventola sen- :a che la si possa molestare > E, fino ad oggi, ha avuto ragione. STRATEGIA ti;ra t:TrO il sistem.t della difes;1. delle po- U ii.zioni britanniche in Oriente e in Occ:ama è fondato ,ul presupposto della .r,•·~pugnabilità :t di Singapore. E non ba• sta La difesa delle Indie olandesi e, in gran parte, dell'Indocina frances,e è imperniata su Singapore. t ben , ero che da Singapore ali'Australia intercorrono '2.ooo miglia; e la Nuo\'a Zelanda è ancora più lontana. '.\la sarebbe troppo temerario e troppo pericoloso per un i1wasorl", pro\'enicnte dal nord. tenere tutto il fianco destro scoperto. D'altro canto Singapore non è una for. tena. isolata, ma 11 capo di una linea ; all'altro capo è Darwin, in Australia, che il Dominion sia fortificando febbrilmente. Fra i due capi, è la catena delle Jndie olande,i E l'Olanda è, oggi, intcreuata quasi quanto l'Inghilterra a che la linea sia quanto più forte possibile. Senonché, di fronte a queuo formidabile si1tcma di posizioni naturali e di fonilicaz.ioni, i giapponesi hanno conccpi10, a quel che parl", un'idea diabolica: di tagliai e la penisola di :-Ofolacca nel punto pi\Ì stretto. all'istmo di Kra, a circa 6oo miglia a nord di Singapore. E hanno iniziato tratta1i,e col Siam, nel cui territorio il taglio dovrebbe em:rc fatto. Cosi cui girerebbero alle tpal\e di Singapore: e di tutta la linea anglo-olandese RICCIARDETTO AN'N0II. N.11. 12 .MARZO1938-IVI MNIBUS SETTIMANALDEI ATTUALITÀ POLITIOAE LETTERARIA ESCE IL SABATO IN 12-16 PAGINE ABBONAMENTI h•lla, Impero:annoL. 42, umMtN L,22 .C.t.ero1 1.11.110 L. ?O, semanrt L. 36 0011 NVMEJl.0 DNi LII.A )hnotcrlttl, dl■egni e fotografie,•nch• M ?IO.lpi11bblicul,11011 ,I rt1ti111i100UO, Dirt.don: Rom• - Plun della Pllo\ia, 3 TelafonoN, 66.4?0 .lmmlal1trulo11e: K.ih,no• Pi.. 11 Culo Erba, 6 T,ltro.110 N. 24.808 1'11.bblldtt:
L'lncf(lclàtore iDgleH d• baita.gli• "bTIDcible'' meure •fenda , \'1 ON C'h episodio della guerra ' mondiale che sia stato avvolto l dalla leggenda e oggetto di m• .J dagin1 di ogni genere quanto la battaij:lia dello Jutland, la magi(IOrc batrn~lia navale della storia. La leggenda mcominc1b a formarsi all'indomani stesso del g,gamesco combattimento. Si disse, da prima, che l'ammiraKlio Be.1tty si era tro\·ato unprovvisamente impegnato con la totalità della flotta d'alto mare ~ermamca e che, nell'impari lotta, 3\'c\'a subito le gr,1\ 1 perdtte elencate nei comunicali londinci,i; ma che po,, sopra~- ~punto Jellicoc con la Crcmd Flui, le condizioni furono 10\'ert1te e che i tedeschi, con grav,ssm,e perdite, a\'C\ano do\'uto ri• fugiars1 in disordine nt:i loro porti e che la flotta britannica a\·e\'a scorr.tzzato per 11 \1are del :'\ord alla guisa del nttorioso Tromp. Questa prima \en,ionc non potè dorare a lungo e fu soprattutto sfatata da uno stu• J10 d1h~entiss11no sulla battaglia dello Jut• I.md del comandante S\·edese G,ron (HJ16), dal quale risulta\ a che le pnncipali per• J1te inglesi erano ~tate inflitte da un re• parto a\'versario più Jebole e che la flotta Mermanica era nentrJta nelle sue basi in perfetto ordine e senza essert: incalz,ua dal nemico. D11,trutta questa prima leggenda, ..e. ne formb una seconda. S1 disse che le pad11c mglesi erano u01camente dovutt: alla dc• ftcicnte co:.truiione delle navi e che in nessun modo si pote\·a discutere la condotta dell'azione da parte del comandante degli mcrociatori da b.ut.aglia. Quanto all'azione del ~rosso della flotta mglese. Ìn\ecc, 11 rlSultato m!>odd1sfaccnte conseguito si do. \"e,a u1;11.:Jmcntcast.:nvere alla incapacità del c.:omandante m capo, che ave\a spn:• i{atc le :;ue for.tc m linea dalla parte opposta del nemico ani1ché verso di questi e che, troppo preoccupato di evc;:ntuali attacchi d1 siluranti, ave\'a permesso all'avn:r!>Jrio d1 disimpegnarsi. Questa leg~cnda ebbe nta lunga finché, .i guerra termmat.t, Jelllcoe potè pubbl1. cJre 11 :;uo libro, che :,egnò l'inizio della re- \ 1sione dei giud1z1 fino allora correnti e JCCettatt quasi senza d1scu:;sionc. Al libro dell'ammiraglio Jel11coc foce seguito una pubblicazione ufficiale ddl'Amm1ragha1,, inglese. Considtrazioui sforichl' sulla Cotl• Jrm_·ersraptr la bat1ogl1a ddlo J111Ja11d. Essa coq11uisce 11 capttolo quarto del Brassey .Vani/ Annua/ per il 1924. L'anonimo au• tore delle C<Jnsidl'razioni, esaminando il modeMo e lnrntato c;urnplto che l'ammira• gho Schecr !\Ì era proposto con la sua ero• ciera ver~o la bocca dello Skagcrrak, nella tacit.1 amm1~s1onc del domi mo delle comu• nica.t1on1 marittime appartenente alla Grcmd Flut, concluse che I termini d1 vittoria e d1 sconfitta non potevano applicarsi ,l quella battJglia considerata nel suo in- ,1emc-; ma che, considerandone sepantta• me,uc le parti, ~i potc\·a affermare 1.:hc nella pruna fase dcll'az10111.l:'ammiraglio ..:desco \'On I lipper a,c\"3 sconfitto le for. ..te br11ann1che contrapposte; ma che, nella "cconda fase, 1·amm1raglio Jellicoc ave\'a manon-ato in modo da padroneggiare complet;m1t.-nte c fru~trare le pr1mit1ve mten• zH)nt dell'ancrsario '-,1;\çri-:,:-.1mCdla LnllcJ ddl'a.t1on1: !>\•>hJ Jall'amm1raglio Beai!) Il fatto cht. for/t: na\ah bntanntc;ht:, superiori all'ancrsarH, p1.:r \do<:1t;1 e per armamento, siano MJh: !,.mute e sconfittc m 53 mmut1 <l11.:om• bJtt1mt:nto non ha prcu.:dent1 • I mO\ i• 11wnt1dèi \ari rt·part1 coM1tucnt1 la flott.1 Jeij:li incrocia ton da b;Jtt,1glia furono male coor<lmat1 • e m;1,liià1mo coord1nat1 quella dellt: d1\'JS1001pesanti da bat1Jg)i;1 Il n- \lioultdtofu quale non potc,a non l'sscrt: lit:att) ~1tro\Ò impegnato con l'J\'\l:fsario 1.:onmeno d1 metà ddle fone dipcndl'nt1, c l'Inghilterra ebbe a lamentart l.t J.:rd'-IS· -.ima perd1t.1 d1 dUl: unn;t come il Q1ue11 lfary e l'lndrfat1;:obh L'autore della puhblii.:JWJOe uthnall· nc• l{.t\·a. poi, l" nel modo più ,1ssoluto, c.:hl'.I.i pcrdua d1 quelle due i{ran<l1umt,1 fo-.-.1.: imprevedibile e dovuta unicamente alla fortuna della guerra. Il precedente scon• tro presso Oogger Dank (24 genn.iio 1925) aveva dimostrato che a grandi distanze i grossi calibri inglesi potevano meglio \alorizzare la loro superiorità: superiorità, peraltro, che nor. era decisiva, dato che a distanze ,nforiori il tiro germanico si era dimos1rato efficacissimo e superiore a quello inglese.• Proprio il cÒntrario d1 quanto Church11l aveva annunziato al Parlamento inglese all'indomani d1 quello scontro•. Oggi, una pubblicaz,onc che pub ben dirsi monumentale ha esauri,o 1u1te le questioni inerenti alla batta~lia dello Jutland. Causa fi11ita tsl. L'autore della pubblicazione (The Battle of Jr,tland, Ed. U. S. ~ava I lns11tu1e, Annapolis) è un ufficiale della Marina americana, l-lollaway Il. Frost, troppo presto rapno dalla morte agli studi d1 storia mariti ima. L'opera, che costò af suo autore diciotto anni di la\ oro tndefcsso, è il risultato di mdagi01 di un'amp,eua (' d, una scrupolosità sbalor• d1t1\·e. Il Frost non solo consultò tutto quello che era stato pubblicato in tutte le letterature milnari del mondo sull'argomento, ma risalì a tutte le fonti ufficiali e Jlla maggior copia possibile d, manoscritti con'lultab1li. ~on comemo di questo, volle consultare i personaggi stessi della memoranda battaglia, nei due campa, mantenendo con essi una 1mportan11ssima corrispondenza Grazie a tutto cib, il Frost potè illuminare tut11 i problemi psicologici co• mc quelli militari e tecnici posti da questo conA1tto, che rnppresentò mdubbiamen• te 1I più grande scontro narnle di tutti i tempi. Con la sua ampu ~z.1documentaria, con la sua profondnà Ji \·edute, l'opera del Frost domma scnia possibilità di contes1a- ✓,1one l',mmcn'\o soggetto. Essa ci dà, inol• tre, la conclusione defini11va di una lunga e comphcarn sene di contr0\Crs,e Il Frost 10commc1a, mtanto, con l'af • frontarc una qut:st1one pregiudiziale, ri• masta per tanto tempo 111soluta: come s1 !>plt:~a la strategia prettamente d1fons1rn 1,cgu1t;1d,11la marina br11ann1ca allo Jut• land) Per il Frost, queste ragio01 sono tutte riassunte nella leucra che l'ammiraglio Jcllieoe, comandante supremo della Aoua inglese. scrivc\·a 11 30 ottobre 1914 ,111A' mmira~liato di Londra, comu111can. do il suo proposito di battersi solo nella ✓,ona settentrionale del ;'\1arc del Nord e soltanto i,ubordmatamcnte a determinate condizioni. Il Fr%t riconosce che s1m1le coni.:cz1one era m contrasto irriducibile con le miKliori tr.tdizioni della Marina britannica Con una strategia più duttile e più audace, \'_\mmiragliato britannico avrebbe già potuto, mercè il suo perfetto ser\'i:tio di informaziom, riportare \lna maMn1fica\·1ttona al Dogger Dank. :Viaanche allora la flotta inglese soffri della sua erro• nea ripart1z1one strategica, dispersa come cra fra Scapa FIO\\ e I lan.,,ich. Dopo che le for-✓,e tedesche comandate da von I nge• nohl a\'cvano bombardato la costa bruan• nica, Jellicoe si ct"a rifiutato d, spostare verso sud l'insieme delle sue forze. :\la era stato obbligJto a t.:edet"csulla que!>tlone de. gli incrociatori da battaglia e del loro mv,o a Rosyth F\1 proprio questo proned1mcnto a dcterminMc d dualismo Jell1coc• Beatty e, quindi, l'msucccsso del secondo nel pomenJ.:'{ÌO del Jt mag~io 1916 ,\ltrc lacune mfirrnarono l'efficienza dcli' \ho Comando bruannico. LA trasm1s110nc Ji comandi, punto capitale e dd1ca. t1.s~1mo,fu dt gran lunga p1U complicatJ t:hl· non nella manna tcdc:.ca "\essun CO• mando unico degli mcrociaton e delle tor• pedinicrc Contemporaneamente, 1 CO• mandanti m capo britannici apparvero SO· vraccaricat1 J, responsabilità e come soffoc.1t1 nei particolari. Bcatty àksso, d.t solo, doH:tte all'inizto della battaglia impartire ordmi ad und1u autontJ d1\Cr1,t:,a lui SU• bord1na1c ..• \ un t.:crto punto si trattò d, un auu:n11co d1lu\'IO• di -.cgnal.1z1oni. E, d'altro 1.:.ullo, 1 cnmandi m sott'ordme ri• ma.,cro non J1 rado privi di dirctu\e nel Lo 1barramnto del porto di 01tud1 formJt0 Che un siluro tcdcsC(J ha colpito 11 .ltalborough. Gli ,engono 1,egnaL.1.t1 numerosi sottomarini in tutte le direziont (in \'tritò., non ce n'è neppure uno). Seb• hene, oggi, impQrtant, operazioni sotto• marine sembra fossero straordinariamente unprobabih, un gran numero d1 alti uffi. 1.:1ahinglesi furono quel giorno convinti del contrario. Quando Jellicoe m persona passò davanti ai relitti d1 una grande nave da battaglia, che seppe con tristezza essere stara I' lm•incible, potè immaginarsi con una certa \·erosimi~lianz.a che si fosse mabissata souo i colpi di un sottomarino. E quando, sotto l'attacco delle torpedmicre tedesche, lancib l'ordine alla Aotta di fare un ''testa m coda", mostrb d1 essere per• fettamentt: logico con se stesso. Non a\'eva egli proposto e promesso all'Ammiragliato di giocare senza rischiare? Chi il colpe• vole, se non l'Ammiragliato stesso?•· li Frost viene, cosl, a spiegare tutta la profonda ernluzione che si è operata nella marina britannica dai tempi eroici di Drake, Hawke, Jervis, Cornwallis, Nelson. Essa era allora giovane. Poi è in\'ecchia. ta. « Nel 191,l l'Impero britannico copri• va l'universo mtero. La sua missione non era quella d1 acquistare, ma d, conservare. La generale poht1ca difensiva si riflettè automaticamente sulla strategia e sulla tattica na\'ale, tutte animate da idee difensi• ve anziché offensive. Tali idee furono po• tentementt: rafforzate dagli scritti dt:llo storico navale Sir John Corbett •. Tornando alla pura tattica na\'ale, il Frost pensa che Jellicoe avrebbe fatto rnolto meglio a colpire diritto, in colonne divisionali, nella zona stessa sulla quale 1 tedeschi a\'evano concentrato le loro torpediniere. Pre'la individualmente, ogni Il Tlce-ammlraglloHipper ("') 1 ccmu1dant.ela squadra degli lncroclatcri t.ednebi nella baita.glia dtllo Judand, eon il 1uo 81.1.toM:agglore, Alla 1aa dutra l'attuale mlni1tro dtlla Marina del X.ich fitto !)tesso del combattimento. E ne riceveuero, per caso, solo quando entrarono nel campo di visione di Jellicoe o d1 Beatty. Non si pub dire che questi subordinnti mostrassero un particolare spirito di ini• .tiauva. Non appena scorsero 11 nemico, i comandanti degli incrociatori s1 concen• trarono in masse compatte mvece di spar• pagliarsi e di cercare d, trasmettere le necessarie mformazioni ai capi. Fece ecce• ✓-ione 11 solo Goodenough, che, pur nell'assenza di qualsiasi ordine, seppe lanciare una lmea d1 segnalazione da\'anu agli mcrociatori da battaglia, av,ertendoli in tempo utile della presenza del grosso della flotta germanica. Durante il combattimcn• to m nt1rata d1 Beatty, egli agi con un senso magnifico di miziati\a, Fu ,I solo J,:ruppo che mantenne il contatto con la flotta 1edcsca d1 alto mare. Sotto questo rispetto gli incrociatori tedeschi non s1 mostrarono superiori a quelli inglesi. ~on meno severo il critico eminente ,;1 mostra \·erso l'azione delle torpediniere. Il fatto che navi potenti possano merc.:è sapienti manovre scansare i siluri che -;arclibero ~e~1nat1 a loro, ceco una delle lcziorn dcc1sin: della battaglia dello Jut• land . 11 Frost ricono:;ce nei gruppi tede• ·chi una 1.:oes1onesuperiore a quella degli 111gles1.In particolare, ne ammira la <lisci• plma m quegli istanti drammatici 1n cui, sotto il fitto fuoco dd nemico, si appressarono a1 navigli conn,uionJli in pericolo e ne sal\'arono gli cqu1pagg1. Eppure anche nei tedeschi, pronti a spiegare uno sp1r1to aggressivo con i loro siluri ben più notevole che quello degli inglesi, i movimenti delle torpedmiere furono nel maggior numero dei casi disordinati e ispirati unicamente dalla fantasia e dal coraggio individuale. Cosi nel momento m cui Sc.:heer, vedendosi accerchiato da tutta la flotta britannica schierata ad arco, cercando d, evader(' ad ogni costo, ordinb i due famosi testa in coda e, per proteggere questi movimenti nsch1osissimi, lanciò i :i.uoi incrociatori da battaglia e qualche Aottìgha d1 torpcd1.01ere contro il centro della linea nemica, la disposizione di que• stc flottiglie non era affatto fa\'orc\'ole. Questo pugno di dtstroyus si precipitò, con uno slancio ammirevole, at1re\ers< il tiro d1 sbarramento delle grandi corazzate britanniche; la nor.a flomglia seguì la se• sta m una cortina d1 fumo, cadde a 6400 metri sotto un fuoco qolcntissimo e, nello .,piegamento di un attacco \cramcnte sor• prendente, subì perdue assai gra\'1 •. A questo punto il Frost è condotto a formulare il problema cap1lalc della battaglia. Come ma, un numero così ndotto di torpediniere potè costringere la potente flotta britannica a \'1rarc di hordo, ed a lasc1ars1 <;fuggire d1 mano il nemico proprio nel momento m cui pote\'a ,lssci.targli il colpo d, grazia? La spiegazione comporta una mtnuta analisi d1 tutta la 1ccnica strate. gica di Jcllicoc. L'interpretazione che egli dà della decisione prudente dell'ammirai,:lio britannico è pien,1 di finezza: :\lett1.imoci al posto di Jcl\1coc. Egli è stato m• grande nave aveva su.fficiente larghezza di manovra per evitare i siluri non appena li avesse scoru. Ragione di più perché gli incrociatori leggeri e le torpediniere colle. gati alle ah del grande convoglio, si impegnassero a fondo contro le torpcdir\iere tedesche. :\'on è da escludersi che le nan britanniche di linea potessero venire raggiunte da qualche siluro. ~•i 52 silun lanciati dalle 13 torpcdimerc nemiche, una mea.a dozzma avrebbero certamente col• pito 11segno. Tre navi avrebbero do\'uto abbandonare la lmca cd una, forse, sarebbe stata affondata. Ebbene? Sarebbe st,1to uno scotto troppo grave per quindici m1• nuu di fuoco contro navi di linea tedesche che Jelhcoc sape,a già. duramente colpite nel corso della loro ardua manovra? Le perdite germaniche sarebbero siate senza dubbio considcre\·oli. Ciascuna na• \'e della loro Rotta, la cui \'clocità era ridona n causa di avarie, sarebbe stata 111 scgu110 distnitta. Gh inglesi possede\ano una superiorità schiacciante in torpcdi. nierc per gli attacchi d1 notte. Tale superiorità aHebhe potuto rivelare tutta la sua efficacia contro le navi 3\'\'ersaric già \·ul• ncrate e contro gli incrociatori corazzati d1 seconda linea, nel momento m cui le 1orpedm1ere germaniche a\'csi,cro lanciato tutti I loro siluri durante lo scontro dd ~porno e fossero rimaste disorga01zzatc dopo i numerosi attacchi della giornata 11 Frost non riesce neppure a spic~ars1 l'merzia dt Jcllicoc al soprav\'èrnre della notte L'alto ammiraglio britannico ;l\'rcb• b~ dovuto lanciare il ,t·gnale: rotta ad 0\'eSt e battaglia fino in fondo • Le Aot• ughe d1 torpedmiere britanniche non an• cora intervenute, pronte sulla lmea non impegnata, avrebbero dovuto essere get• tate all'attacco. Anche dopo le nove di sera era possibile, in quei lunghi crepo• scoli nordici, lanciare segnali, mediante i pa"esi, alle formazioni sui margini. l.,o scrittore non esita ad affi:rmare che gh mglesi avevano tutte le buone alterna• tive dal loro canto in una battaglia notturna. Per un felice caso, s1 tro, avBno ad avere ammassati sulla rotta di Scheer due piccoli incrociatt"·~ ed un considere\'ole effettivo ...;; 5b lanciasiluri. Vale a dire, circa 200 siluri da lanciare. La linea germanica, sensibilmente indebolita dagli sforzi della giornata, avrebbe dovuto aprir• s1 un passaggio attraverso i cinque gruppi delle torpedm1ue awersarie. Fortunatamente per i tedeschi le torpedimere inglesi, pnve d1 ordini da parte di Jellicoe. si lasciarono sopravvanzare senza attac• care. Il solo comandante di gruppo che mostrasse spirito offensivo fu lo Spirling, ti quale all'alba dal 1° giugno pass» bril• lantemertte all'offensiva ed ebbe: la ven• tura di colpire la vecchia corazzata tede• sca Pommer11. li Frost considera la traversata di tutta la flotta tedesca attraverso la retroguardia britannica, come uno splendido episodio da valore. Fu in questa spasmodica battaglia nouurna che lo Scheer, deciso a sfug. gire al nemico senza preoccuparsi delle C\'entuali perdite, si rivelb m tutta la sua grandezza. La seconda controffensiva con• dotta dagli incroci .. ori da battaglia, già esauriti, avrebbe dovuto. log,camente, metter capo ad una disfatta, all'annientamento della Aotta iumanica. E invece! Decisioni che, a di· 1anza di tempo, s~mbrano, più ancora clw temerarie, disper,1te, non apparvero affatto tali all'amm1raJ.:lio tedesco nel momento dcli 'azione. Furono le reazioni istantanee di un vigoroso temperamento di lottat re, che cerca audau - mente di disimpe~,- nsi. « Durante la bat• taglìa •, ebbe a scn\'ere lo stesso Schecr a Frost, • un comandante d, flotta non' pu<, a\'ere della battaglia stessa un quadro netto di vasta portata. Egli sente e opera con formementc alle sue impressioni. Quand<, si riguardino i diagrammi della battaglia disegnati più tardi, sembra che la nos1ra posizione do\"CSSCapparirci irnmediabilmcnt<• critica. In realtà, il caso era tutto diverso. ~01 era\ alno ancora sotto l'im. pressione profonda della splendida effica• eia del tiro della nostra artiglieria e, in pari tempo. del fu~,o che tutta la linea d1 battaglia era nell' rdme più con\·en1ente, così sotto il fuoco del nemico, come durante il ntKgruppamento in vista della marcia notturna•· Per Frost, 10\'ece, il se. condo testa m coda di Scht:er fu una decisione follemente audace, ispirata solo dal suo temperamento e dalla sua ostinazione. Da parte germanica non c1 fu che un \'ero trionfatore, llippcr. (Cappello in mano davanti a lui!• esclama Frost. La battaglia degli incrociatori del pomerigg10 del 31 fu, per lui, un successo strepitoso. Il suo comportamento fu mcomparabilc, Poche segnalazioni gli bastarono per lanciare all'attacco , ~uoi subalterni, mirabilmente addcs1rat1 Traversb le zone pericolose con una ah1lità consumata. La sua artiglieria fu netlamente superiore a quella d1Bcatty, che Fro-t stima mcdiocremenh:: Fino alle sci del pomeriggio egli ha commesso una serie d1 errori, non manifcstan• do alcuna comprensione tattica Per quanto riguarda Jellicoe, e!tli ha hen con• dotto la sua Aotta, ma conformandosi ad una concezione troppo rigida~. I due migliori tattici ingksi sono, per lui, E\'an Thomas durante l'inseguimento della l/0<luuflotte, e l-lood. brillantissimn nella mezz'ora di bre\'e azione, coronata da morte gloriosa. Conclusione: guidati da un capo pi\J risoluto, che avesse operato secondo una strategia pill audace, gli m• gles1 3\ re.bbcro dovuto riportare una vit• toria decisi\'a sulla Hocluuftotu tedesca. Sarà, questo, il giudizio della stona? ~on mancano opiniom del tutto di\(:rst· da quelle di Frost. Secondo altri scrittori, non meno autorevoli del critico americano, la condotta del comandante in capo mglese va giudicata in base alle condiz1001 radicalmente mutate della moderna guerra navale, per le quali la distruzione del grosso delle fo,✓,e di linea nemiche, che rappresentava, un tempo, la vittoria in mare cd era, quindi, la finalità nii si do. \'eva in ogni modo e ad ogni costo tendere, e oggi subordinata a varie altre considerazioni, nelle quali pub avere un gran pes('I il , costo• di tale risultato. La distruzione del grosso delle forze di hnea germaniche non avrebbe assicurato all'Inghilterra il dominio incontrastato dd mare e delle sue comunicazioni, come accade\a nel passato . Il dominio del mare e '-I conseguente Yittoria furono decisi 11 giorno in cui gli Alleati poterono assicurarsi 11 soprav\'cnto, ognora crescente, nella lottJ contro i sommergibili. Nessuna preoccupazione seria costituì per gli Alleati la flotta d'alto mare germanica, dopo che essa ebbe mancato d1 presentarsi a battaglia suprema con b flotta inglese nei primissimi giorni dcli.i guerra, così come mvano im·ocò che si facesse il chiaro\'eggentc Tirp,tz. Se Jdlicoe. trasportato unicamente da ardore 1mpulMvo di ammiraglio. a\CSSl' accettato di impegnarsi m una lotta dcc1s1\a nelle condizioni sfavore\'o)i del tra• monto del 31 maggio, forse la vittoria sarebbe stata la gloria sua. :\la la suprema• zia na\'ale sarebbe passata agli Stati Uniti. Nella sua suprema decisione, l'ammirai,:lio Jellicoe non avrebbe anno pensiero alcuno dt immediata gloria personale, ma solo quello di servire gli interessi del suo paesc. sia pure rinunziando alla tenrnzione d1 emulare ;-.:elson. t una tesi. Certo\: che la battaglia dello Jutland, come dimostrn la diversità d1 opi• nioni e di apprezzamenti cui ha dato luoi,IO, ha aperto, più che rt~olto, i problemi fondamentali della moderna guerra na• \aie. GIULIO VENTI.JR!
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