Omnibus - anno II - n.10 - 5 marzo 1938

[CONTINVAZ. DAI NUII.ERl PRECEDENTI] D UESTA violenza degli attacchi dall'estero rese impossibile per qualsiasi inglese parlare di pa• -.... ce. Conscrvator! e liberali, sen• tirono che rao;segnarsialle scon• fitte subite voleva dire di• ~truggere per sempre il prestigio bri. tannico. Tutto quello che una storia millenaria e glonos..1.poteva offrire di memorabile, da Crécy a Waterloo, e che fino ad allora era !ltato tenuto un po' da parte per celebrare il )a. voro, l'industria e il progresso, fu ri. prc~, spolverato, fatto luccicare agli occhi del popolo sconfortato. Poi, per incarnare la leggenda del passato, fu scelto l'uomo : Lord Roberts di Kandahar, il vincitore degli Afgani, venne nominato commander i,i chief. Bastò il suo nome per agire sui nervi della folla. « Bob • va in Africa, ora tutto .:mdrà bent~: e qua~i trascuravano il fatto 1.-he« Bob • andava in Africa con altri ccntoventimila soldati, Era il più popolare dei generali inglesi. Fin dal tempo della Rivolta aveva combattuto in qacll'India dove era nato, Piaceva ~11lasrn!>ibilità vittoriana che egli fosse un ccccllcntc marito, e dalla sua vita familiare 'ii traeva un motivo più au. stero di commozione, pensando che questo soldato, figlio di soldato, andava in Afric~1a redimere la tomba recente del suo unico figlio caduto a Colenso. LA RESA DI CRONJE Il I o gennaio del 1900 Lord Roberts sbarcò al Capo1 con il suo capo di Stato Maj?~iore, Lord Kitchener di Kartoum, il vincitore della campagna del Sudan. Al Capo, a Durban, i fianchi neri dei grandi piroscafi versavano !iui moti i ,·cechi reggimenti che si ri• conoscevano dall'elmo d'Africa, col velo bianco ondeggiante sulla nuca ; poi 'ìbarcavano i volontari della Ycomanry imperiale, col feltro alzato da una parte, tutti giovani di fariiglie opulente che si fornivano coi loro mezzi il cavallo e l'cquipa~giamento, figli di pari, di baronetti e d1 banchieri, e perfino il figlio dell'arcivescovo di Canterbury veniva a questa guerra. C'erano corpi di au~traliani e di neozelandesi, Lord Strathcona guidava un reparto di fanteria montata del Canadà._.Non finivano mai di sbarcare e gli afrikanders del Capo, sempre sul ciglio della rivolta, li guardavano col cuore appesantito. Come si era lontani dai ventimila uomini che dovevano ba.stare! Ce n'erano esattamente dieci volte di più e_l'esercito invasore superava non soltanto di gran lunga l'esercito, ma tutta la popolazione degli Stati nemici. Poi, modesti, inconsapevoli che un paio di loro valeva una compa~nia di fanti, incominciarono a sbarcare buoi, buoi, e ancora buoi. Il maresciallo si era reso immediatamente conto ché la causa degli insuccessi di Sir Redvers Buller era l'in- !lufficicnzadei me.zzilo~i..tici, quella co- ~trizione a ~tarsenc vicino alla ferrovia che aveva permesso ai boeri di indovi• narc le mosse del nemico e di prevenirle, e aveva messo su una immensa organizzazione di carri per trasportare i rifornimenti lontano dalle stazioni ferroviarie. Né si contentò di questo, ma, rompendo con le vecchie abitudini, fece capire ai suoi ufficiali e soldati che la guerra non è uno sport, li obbligò a marciare anchr a digiuno se occorreva, e ai soldati mise lo zaino ~ulle spalle come a tutti i wldati di questo mondo. Ora i primi telegrammi ottimisti crepitarono sui tasti Morse, e costellarono le pagine dei giornali di titoli visto,;i che correvano alla riscossa di tutti i .~uai del passato: «Liberazione di Kim• bcrlcy ! Capitolazione del generale Cronjc a Paardenbcrg ! Liberazione di Ladvsmith ! >. Si videro nelle vie di Londr!l. scene di delirio. The mad delighl: cocchieri di cabs t~ dcc:mi di cattedrali, passeggiatrici anonime di Hvde Park e dame dell'Esercito della salute, signori in mac • /ariane e proletari in blusa si abbracdavano per le strade, ballavano in tonC:o tcncnd~i per mano in Piccadilly• CircU'ì, suonavano trombe ; perfino allo Stock Exchange i banchieri e gli agenti di cambio intrecciarono bizzaIT(' tarantelle. « Oggi è diventata ragione di ;dubito che ~.ooo boeri si ritirino davanti a un numero cinque volte ma'Z:giorc di inJ?lesi>, commentava, pas~ta la prima esaltazione1 la }dorning Post : ma dimentic,wa che sulle ~uc stesse colonne \Yinston Churchill aveva scritto che ogni boero valeva da tre a cinque soldati regolari. Lord Roberts non aveva ripetuto l'errore di Buller di portar-i diretta· mente alla libcra1ione di Ladysmith per compiacere alle impazienze del l'opinione pubblica. Aveva lanciato verso le frontiere dell'Orange il generale Frcnch con dodici reggimenti di cavalleria. French non portava con sé neppure un carro di ~ivcri_ o di .f<>: raggio, ma ognuno de, suoi cavahen aveva sulla sella provviste per cinque giorni, e in cinque ~i.orni. infatti eran~ arrivati alle porte d1 K,mberlcy e v, erano entrati prima ancora che se ne accorgessero gli assedianti; poi, con ~ cavalli sfiniti e decimati, erano stesi incontro alle divisioni di Kitchencr per prendere in mezzo le forze di Cronjc. « Lasciate che gli inglesi ven• gana>, a,•eva risposto questi al conte Stcrnbcrg, che con l'esperienza dell'ufficiale di professione aveva intuito la manovra aggirante. Cronje era ri. masto ancora alla strategia ferroviaria che aveva condotto Lord Methuen al disastro di Magcrsfontein, e scambiava le forze ingenti che gli pesavano addosso per leggere avanguardie. Aveva con s6 il suo grande convoglio di buoi e di pecore e di carri e sui carri le mo• 'gli e i figli dei combattenti ; e perciò andava piano piano, sacrificando cosl l'unica buona qualità dei commandos. A Paardenbcrg, sul fiume Moddcr, le granate e gli shrapnel.s degli ine-lesi improvvisamente cominciarono a esplodere a diccinc sul suo campo e da ogni parte apparvero le lince della fanteria di Lord Robcrts. Solo un punto, tenuto da qualche centinaio di burghers del valoroso Cristiano dc Wct, era sgombro di nemici e offriva a Cronjc e ai suoi fucilieri la speranza di una ritirata, quasi un'evasione notturna, purché avessero abbandonato il laagcr. Il capitano Danicr Theron attraversò di notte le lince inglesi e portò a Cronjc il messaggio di de Wct. Ma il vecchio, « che non aveva mai avuto altra tat· tica che il ~uo coraggio e la sua ostinazione a non ritirarsi mai>, non volle saperne di abbandonare il convoglio, e come il capitano che preferisce andare a fondo con la sua nave e il suo carico, rimase incrollabile nella sua idea di difendersi sul posto. ■ IL OAJU'O DEL I REOOllCENTO DI FANTERIA INGLESE NEL TRANSVAAL E così la resistenza continuò intorno ai carri e agli annenti. I proiettili inglesi esplodevano sulle casse delle munizioni1 incendiavano i mucchi di fieno, i carri ardevano ischeletrendosi, esplodevano sui buoi, sui cavalli aggruppati dilaniandoli, ammucchiandone le carni morte fra le trincee, dove la peste di quell'odore prendeva gli uomini alla gola1 e li costringeva a uscire sotto il fuoco per gettar nel fiume quante più potevano di quelle carcasse, che si al• lontanavano solennemente sulla corrente, e i soldati inglesi a valle si divertivano a contarle : milleduecento. Cron/·c, « col suo cappotto che il tempo ha atto più grigio che nocciola, col suo pantalone ondeggiante, col largo cappello grigio>, cercava di rianimare i suoi burghers onnai consapevoli dcU'inutilità della lotta: ogni ora che passava gli mostrava l'errore commesso, e a poco a poco le sue speranze si riducevano a una sola, patetica e 'ìuprema : prolungare la resistenza almeno oltre il 27 febbraio. Era l'anniversario della battaglia di Majuba, e lui voleva almeno questo : non distruggere con la sua capitolazione la magia di quel ricordo. :Ma all'alba del 27 i burghers sgomenti vennero a dirgli che durante la notte gli inglesi si erano avvicinati a un tiro di pistola dal campo. Cronje percorse un'ultima volta le linee al trotto del suo piccolo, brutto cavallo, guardò col cannocchiale qua e là l'orizzonte ondulato 1 udì dal campo inglese le grida e: Remember o/ A1ajuba ! » che preannunciavano l'assalto imminente. Non c'era davvero più nulla da fare: i comandanti concordi insistevano per la resa prima di sera, e il generale Cronje si arrese al maresciallo Roberts. Questi lo accolse con rispetto: come lui, anche Cronje aveva perduto un figlio in quella guerra. LE CONSEGUENZE DI PAARDENBERG « Non ci rifacemmo mai più di Paardcnberg ! » dichiara sconsolatamente il generale de Wet. I capi vedevano in• torno a sé volti coMernati e sfiduciati, la leggenda dell'imbattibilità del 1,urgher di fronte al soldato inglese era svanita. I commandos che assediavano Ladysmith !ii ritirarono, e finalmente l'imperterrito Buller poté entrare nella città mezzo diroccata, dove l'ultimo bue del parco viveri era stato macellato dagli assediati proprio la stessa mattina. Ora erano i boeri a ripiegare nella pianura, come quattro mesi prima i battaglioni di White: se allora il consiglio di de Wct fosse ~tata seguito e i cavalieri boeri si fos:,ero lanciati in avanti, invece di stare a guardare ... Ma si vrde che c'era nell'aria di Ladysmith qualche sottile cffiuvio filosofico: come il generale boero Jou• bcrt, .inche Sir Redvers Bullcr trovava adesso che non bisognava domandare troppo alla Provvidenza. I boeri andavano via: « t meglio la- ~ciarli in pace, ora che se ne vanno•, rispose agli ufficiali che consigliavano l'inseguimento con la cavalleria. Tanto grande era lo scoraggiamento L'ARRIVO A PRETORIA DEL P:B.IICOTRENO DELLA OROOE BOSSA TEDESOA. dei burghers, che Kruger e Stejn, presidente dcll'Orange, si risolsero a chieder la pace: ora, dicevano, che la cattura di Cronje ha salvato il prestigio del vostro esercito, non ci dovrebbero essere più difficoltà a finire la guerra. La risposta del marchese di Salisbury fu altera e recisa: « Il governo di Sua ~{aestà non è di.sposto a riconoscere l'indipendenza né della Repubblica <iud-africana né dello Stato libero di Orange >. Non rimaneva più che continuare la guerra. Ma non si riusciva più a tener riuniti i commandos: a Poplar-Grove, dove erano stati concentrati per contra~tare agli inglesi la strada di Blocmfontcin, si sbandarono ai primi colpi di fucile: « Gli ufficiali ed io», racconta dc \Vct, « fummo impotenti a frenare la fuga: e verso nord•e:it _fu un p<:rduto galoppo di gregge inseguito ). Blocmfontcin, la capitale orangista, fu occupata senza colpo ferire, e il maresciallo Robcrts vi proclamò che la « Colonia del fiume Orange > era posta sotto la '-Ovranità diretta della Corona. Dc Wct, Botha e de la Rey cercarono allora di riorganizzare i commandos: e per cominciare, « poiché non si prendono le lepri con cani che non hanno voglia di correre>. li con• gedarono tutti, e si vide così questo spettacolo nuovo per le scene di qualsiasi guerra: la tempr.ranea scomparsa di un<' dei due nemici. f:. vero che intanto . ,.itro era costretto a im,nobiliz7.af(.Ìa Blocmfontein per difendersi da una terribile epidemia di enterite. Quando poi venne il giorno fo,~ato per l'adunata generale, molti dei bur.t:hers non tornarono, ma quelli che tornarono erano almeno i migliori, sui quali si poteva veramente contare per continuare la guerra a oltranza, Furono abbandonati i carri, si rinunciò al sistema dei laagers: non vi !larcb• bcro sta ti om1ai che squadroni di cavalieri la cui arma principale sarebbe stata la mobilità. e Non ci potevamo fare la più piccola illusione sulla conclusione faulc, ma eravamo animati da questo pensiero : che un popolo, come un uomo, non merita il suo nome, se non sa difcndere il suo buon diritto». « On ne se bat toujours dans l'espoir du succès >, declamava Coquelin nella gor• giera an<'ora nuova di Cyrano, e i proboeri parigini coglievano l'allusione, applaudivano bellicosamente, e grida~ vano « Viva Kruger ! ». L'eco di quegli applausi e di quelle grida giungeva fino nel Su<l-Africa e animava vaghe speranze di ,appoggi diplomatici, di interventi decisivi di cancellerie per salvare, sotto la spinta dell'opinione pubblica, la vita delle due Repubbliche : altre speranze non ci potevano essere. Onnai gli inglesi, curatasi l'enterite, avevano ripreso la marcia e in maggio avevano liberato Mai{;king, assediata dal principio della RUCrra. Assedio invero non privo di aspetti inconsueti : di domenica non si combatteva, e i nemici si scambiavano visite agli avamposti. Il colonnello Badcn• Powell, fra un assalto e una sortita, organizzava la « Grande Esposizione dell'Assedio•, e preparava ai filatelici il rarissimo francobollo stampigliato: e Sieg~ o/ Mafeking >,. Poi c:a ~1,11~ presa Johanncsburg, e il 5 g1~1gnoI< avanguardie inglesi erano .ar:1vatc ;il pa'-iaggio a livello di Pretori3: m 1 tc~1po per vedersi pJ.ssar dJvanu I ultimo • treno di boeri che ,;gom~r.ivano _la città. Krugcr vedeva onna1 l'} partita completamente perduta i~ Africa e pensò di giocare sulla gel<?51~delle P?- tenzc per l'Inghilterra. S1 imbarcò m un porto dell'Africa portoghese su una nave olandese, e apparve in Europa, vecchio e pittoresco es~le eh~ I~ foH_e accoglievano con manifestazioni dcli• ranti e i governi con i~passibi!e. cortesia. Parigi la nevrastenica Pang1 fine .::ecolo fu 1davvero inarrivabile: non avrebbe fatto di più per Giovanna d'Arco, se fosse arrivata in persona. GUERRIGLIA E RAPPRESAGLIE Kruger, errante, applaudito cd inefficace negli alhcrghi d'Europa, Stejn e i suoi segretai i vaganti in carro per il veld, poche migliaia di burgh'ers ancora in armi galoppanti lun'{O le frontiere: sembrava che onnai ben poco rimanesse da fare perché le due nuove colonie entrassero nel ritmo regolare della ordi11.tria amministrazione imperiale. Lord Robcrts se ne tomò in patria. Ci vollero invece ancora due anni a Kitchener per spegnere la resi• stenza dei superstiti. Gli ultimi ,ommandos avevano un "°lo alleato, lo spazio. In un territorio eMe:.o quanto l'Europa centrale, essi erano inafferrabili, ombre cque~tri che apparivano all'improvviso nel Natal quando la cavalleria li cercava nel Transvaal, nella Colonia del Capo quando cr.mo stati segnalati nell'Orangc. La grande vittoria ~trategica dell'esercito inglc!>e era. punteggiata di piccole, ma brucianti sconfitte tattiche. Ora ~i trattava di cinquecento yeomen imperiali che erano circondali a Lindlcy e fatti prigionierj, Ora si trattava del nodo ferroviario di Roodeval, as..alito e incendiato, mentre ottocento uomini della Territoriale- capitolavano con anni e ba• gagli di fronte al generale de Wet. Le guarnigioni .1spettavano inutilmente i convogli di rifornimenti catturati dai boeri, le ferrovie erano interrotte. li Genio dovette riparare ben quarantacinque ponti. centottanta cavalcavia, dieci miRlia di rotaie. Lo stesso Kitchener fu costretto a saltar giù dal suo treno fermato in piena notte, per !>fuggire alla cattura g..1oppando via lungo la strada ferrata. ~ohi dei burghtrs che si erano 'ì0ttomes.si, elettrizzati da quelle gesta, riprendevano le armi, e nella vecchia colonia gli afrikandus formavano anche loro nuclei di ribelli. La situazione diventava talmente seria, che Kitchcncr chie!ie altri trcn· tamila uomini. Poi fece costruire cinquemila blockhouses lungo le lince ferroviarie, collegati l'uno all'altro da reticolati di ferro, e con sessantamila uomini -,j mise in marcia attraverso il veld, spingendo i commandos verso quella rete, come in una grande battuta di caccia: e tuttavia de la Rey riu\CÌ ancora a catturare Lord Mcthucn coi suoi battaglioni, e dc Wct a passare al di là del reticolato tagliando i fili e dileguandosi nella notte. Allora Kitchcner, ordinò che per rappresaglia alla distruzione delle linee ferroviarie si incendiassero tutte le fattorie poste nelle vicinanze del luogo dove era avvenuta la distruzione. Le donne che vi si trovavano erano arre• state coi loro bambini, e raccolte in ~randi campi di concentramento. Dopo un anno1 circa centomila persone vivevano in questi campi. Vivevano? I bambini vi morivano, decimati dalle epidemie che le cattive condizioni ~anitarie pro\'ocavano sot~o quelle tende affollate. La stampa europea denunciò viè>lcntl'mcntc quegli orrori, fece la statistica delle fattorie incendiate anche là dove nessuna ferrovia era stata dar\- neggiata, dei bambini morti. dei contadini fucilati senza giudizio, e l'opi• nione pubblica inglese <;tessa insorse : l lcnry Campbcll-Bcnnerman al parlamento, William Stead nella stampa protestarono contre « the methods o/ barba,ism > del Comando militare. La resi~tenz.1.ricadeva sui non-combattenti: c!.Sianzi ne subivano il peso più grave e doloro'ìo. e i generali boeri sentirono che quello era un prezzo troppo caro per delle gesta intrepide quanto ormai inutili. La regina d'Obnda offriva la "lua mediazione, e l'Inghilterra nel rc'ìpingerla lasciava tra,;parirc tuttavia qualche disposizione conciliante: un'a~semblea di transvaaliani e omngisti a Vcrecniging decise di deporre le anni. « Avrei pianto come un bambino. Tutto era finito: eravamo coloni inglesi ». FINALE A LONDRA Per tre anni, dc Wet, Botha e dc la Rcy avevano tenuto viva la patria nel veld, fra le canne dei loro fucili, sulle groppe dei loro cavalli. Ora partivano per Londra, cortese trofeo all'incoronazione di re Edoardo, il loro nuovo ~ovrano. Erano tre corretti signori, e fra gli altri invitati del municipio assi. ,tevano in una tribuna imbandierata di « Uniori ]acks • al solenne corteo per l'ingresso ufficiale del re nella City. Un forte rombar di acclamazioni annunciò il Command~r in Chief, e Lord Robcrts apparve, esile sul suo grande cavallo, isolato in testa allo Stato Ma~- giorc. Quando pa,;sò davanti alla tribuna, il maresciallo salutò. Botha si alzò in piedi e rispose togliendosi il cilindro. Ma de Wct e dc la Rcy rima- ~ro_ S<'duti, col cappello in testa, mass1cc1, le braccia conserte, lo sguardo fisso, le mascelle contratte fra le grandi barbe primitive. (fine) MANLIO LUPINACCI

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