Omnibus - anno II - n.10 - 5 marzo 1938

~ 'ERA UNA VOLTA a Chicago una ~ vecchia canaglia che si chiamava Dion O'Bannion. Tanto vale dirlo, era un ganz;te,. Poucdcva un negozio di fiori, discuteva con i feudatari proprietari di giornali locali i problemi del lavoro e del tra(. fico, cd era mischiato a vari loschi affari. Un bel giorno fu ucciso, in mezzo ai suoi fiori. I suoi magnifici funerali ebbero una ,nnportanza storica: determinarono lo 1tilc delle esequie dei ganzsten Da quel g!o~no, e particolarmente: fino alla fine della proibizione, hmiglie, luogotenenti e seguaci dei capipopolo uccisi tentarono con ogni meno di vincersi a vicenda organiuando imponenti e conos1 funerali. • Come sempre nelle faccende riguardanti i costumi dei bassifondi, Chicago prc:ccdè New York di molti mesi. Il primo funerale veramente grandioso di un ganzst,r dcll'East fu quello di Frankic Uale, tenuto a Brooklyn il 3 luglio 1927. Si dice che, avendo letto delle magnifiche esequie di O'Bannion 1 Ualc csprimes.sc il desiderio, quando fouc arrivato il suo momento (sentiva che presto o tardi l'avrebbero ucciso), di venir onorato con funerali altrettanto e pouibilmentc più sontuosi. Questo voto fu esaudito. Frankie fu sepolto in una bara d'argento massiccio stimata 13.000 dollari, sebbene agli impresari di pompe funebri e agli amici dei 1anzste,J assassinati non sia il ca.so di prestar troppa fede, quanto a cifre. Il corteo funebre si estese per cinque miglia circa nelle strade di Brooklyn, dove Uale era stato se non il padrone aasoluto certo uno dei peni più grossi. Le sue due vedove seguivano il fereuo; trentotto autol!)obili erano piene di corone, or:iaggi di parenti, di amici e di soci-rad:du,s, e invitati > dai luogotenenti di Ualc a mandar fiori. Gli storici del brigantaggio americano credono che una strana manifestazione 1cntimentale della famiglia e dei soci dei zant• st,rs (che doveva poi diventare d'uso) fi. salga appunto ai funerali di Uale. Si tratta di un orologio floreale, di violette purpuree e bianche, con lancette d'oro ferme sulle 4,10, ora esatta in C\,li un pomeriggicf di ,domenica Ualc era stato abbattuto mentre attravcnava una tranquilla 1trada di \!rooklyn nella 11.1aautomobile fiammante. L'orologio diventà un accessorio indispcnsa. bile delle onoranze ai zanzsterJ come se. il ricordare l'ora in cui il zan1st,r fu ucciso doveue intenerire famiglia cd arnie~ I fiori dei funerali di Vale pare che siano costati 37.000 dollari. Un cuscino oblungo di rose rosJC portava un nastro con il minac;:ciosomessaggio: e Penseremo noi a !ore-, amico >; altri cimeli erano una croce di almt"no 1 metri con la dedica: e.Simpatia, amico >; una lira (4 metri), con la Kritta: e Amore, caro>. Una torre di cinque metri recava l'iscrizione: e Arrivederci, mattacchione >. C'era inoltre un enorme cuore sanguinante di roae rosa, con le gocce rappre1entatc da ro1e rouc e con un pugnale di violette bianche e Kure immerso nel centro. Sul nastro rosa legato al manico del pugnale .spiccavano le parole: e Da tua moglie e dal!~ tue bambine •· La e moglie > era la prima çompagna di Uale, Maria, madre delle sue due figlie, e da cui egli si era divorz.iato un anno pri. ma. La seconda vedova dei funerali era Luceida Uale, che il 1onzst1r (lei almeno c::oslaffermava) aveva sposato al municipio, Un altro magnifico e pezzo> floreale fu una torre alta sei metri di rose rosse e bianche, con le semplici iniziali e F. Y. > (Ualc preferiva la venione Vale del suo nome). Un enorme mazzo di roJC e garo. fani era l'omaggio dei e: ragaz:zi >, cioè di uomini visitati in osterie e speak,asies var1 e corte1emcnte avvisati che gli amici del capo desideravano fiori per i funerali. Era opportuno (i e ragani> lo sapevano) venire incontro a tale desiderio almeno con 200 dollari di fiori. fu pensiero degli amici di Uale di prov. vedere uo degno veicolo per trasportare la bara in chiesa e al cimitero. Un autobus da turi11no, con in cima una spedale piattaforma di legno, si (ermò davanti alla camera funebre, nella Lafayctte Sueet, la mattina dei funerali. Un tappeto di orchidee pendeva ai due lati dell'improvvisato carro; undici portatori sollevarono il feretro fino alla piattaforma. Un t3ppcto di rose copri quindi la bara. Il corteo funebre superò i tre chilometri circa fino alla chìcsa cattolica di Santa Rosalia, attraverso strade gremite di mit~~~a ~~ •'::n~:Y;e L:c:;~~:n'!:v~~~~,:~ automobile; seguiva un bandito di Harlcm, soprannominato e Il Lupo > ; la tcn:a auto• mobile era occupata da un JOCio di Uale, e: Little Augie > e da Luceida Uale. Nella chiesa di Santa Rosalia (di cui Uale, si dice, era stato generoso benefattore) fu detta una messa solenne di r,:quì1m per il riposo dell'anima del morto; quindi ìl cor. tco si rimise in moto e superò altri cinque chilometri, fino alla tomba preparata nell'Holy Cross Cemctcry. Gli inviti ad assistere alla sepoltura furono ristretti alla fa. miglia e a 1 12 uomini scelti, a ognuno dei quali il e maestro delle cerimonie > consegnò un fiore, dicendo: e Lo butterai, ami• co, quando darò il segnale>. Cosl al segnale 1tabilito 1 12 fiori caddero sulla bara. La bara, di argento masriccio di 1-4, ca~ rati, foderata di rame, fu pagata, si dice, quindicimila dollari. Chi vide il corpo di Uale nella bara lo descrive rivestito di pan. 1aloni a righe e finanziera, con un rosario d'oro nella mano destra, e nella sinistra un paio di guanti di camoscio grigio. Frankie aveva .,.battuto O'Bannion ! I Pochi mesi dopo, ,i "PP' che la p,ima I moglie di Ualc, che ne reclamava il pa~ trimonio, non aveva alla banca che ~oo dollari e lavorava dalle 8 della mattina alle 6 di sera in una sartoria, Pocu dopo I ... la morte di l1ale aveva reclamato alla centule di polizia di Brooklyn un anello di diamanti, del valore di 3000 dollari, una I fibbia da cintura incastonata con seu.antacinquc diamanti, del valore di 3000 dolJar.i, una spilla con perla (300 dollari) e circa 200 dollari in contanti e in aucgni, trovati addouo a Uale. Un ultimo e definito c:"samedella situazione rivelò che i debiti avevano ridotto il patrimonio a poco più di 3000 dollari. li legale della prima moglie accusà la seconda di esseni impadronita del grosso del denaro. Ma ~ più probabile che Uale non abbia mai posseduto una gran fortuna. Comunque, ebbe splendidi funerali. Un altro funerale di tOntJtfr che imprcuionb l'opinione pubblica fu quello di Joscph Catany, noto come e Joe il Fornaio>; rackltur, hootlt:ttt:r, rilegatore d; libri del Bronx, figura assai nota nelle assicurazioni e nell'induatria vinicola. Fu sepolto il 1 febbraio 1931, quattro giorni dopo che le rivoltelle dei G•mcn lo abbattc:"rono mentre usciva da una tabaccheria della Bclmont Avenue, al Bronx. Si ripetè anche questa volta che il funerale di Joc il fornaio aveva ecclissato quel• lo di O'Bannion. La bara costà, pare, 15 mila dollari: era di bronzo massiccio con lati mobili d'argento. I fiori superarono legger• mente per numero quelli di Uale: riempirono quaranta automobili. O' Bannion ne aveva 3Vute 10lo ventisei. e: Sl •• affermà Dominick, l'imprenditore, e sl, è stato un funerale molto più gran• dioso di quello di O'Bannion •· Fu in realtà il più grande funerale svoltosi al Bsonx, e uno dei più imponenti di New York. Co• stb 40.000 dollari. La polizia disse che la mattina del fune-- rate 10.000 persone almeno entrarono ne). l'appartamen10 di Catany, a Bclmont Avenue o vi sostarono intorno, I fiori riempivano la cas.a e Ire altri appartamenti vuoti nel medesimo stabile; molte ceste di fiori troppo grandi furono portate sul tetto. Una torre di rose rouc con bianchi na• atri fluenti fu l'omaggio della vedova di Joe il Fornaio. C'era una poltrona alta più di due metri e larga uno e mezzo, di ro1c rosse, con i piedi di gigli del Giappone e i bracciuoli coperti di garofani bianchi e rossi. C'erano anche una colonna spenata di gigli pasquali e di rose, alta tre metri, e un cuscino quadrato, di due metri di la• to, di gigli e rose. Chiusa la bara, fu coperta al centro con una croce di rose rosse, e agli angoli con motivi ornamentali di or• chidcc e di pitclli. Cinque e direttori di fu. ncrali •• aiutati da robusti inservienti, fa. ticarono a rar circolare la folla. Tutti volevano trattenersi, per scoprire i fori delle palle, dissimulati con grande abilità. Ci vollero dicci uomini per portare la bara sul carro. Alla chiesa di Nostra Signora del Monte Carmelo, al Bronx, fu detta una mena aolenne di rt:quiem per Joc il Fornaio, il suo corpo fu messo in una tomba provvisosia, e più tardi fu trupor• tato in un mau10leo da 20.000 dollari, da lui ordinato poco prima di mori~. Joe era nipote dell'abilissimo Ciru1 Tcrnowsky, il e Re dei carciofi >, accusato una volta di , euersi impegnato a pagare 20,000 dollari per l'assauinio di Ualc e di Frank Marlow, e di avere poi organinato l'a,ggresiione degli invitati a un banchetto per ricuperare il contratto. e Joc il Capo>, Sgcnte di Al Capone, fu colpito e ucciso in uno spt:ak,asy di Con~y hland, dove stava giuocando alle carte con certi amici,' il ' pomeriggio del 13 aprile 1931. Joe faceva il hoolrmoker, era comproprietario d'una bisca della Terza Avenue, e aveva acquistato in società con e Little Augie > ventuno cavalli da eone. Era nemico del e Re dei carciofi • da dieci anni. Fu ucciso mentre la 1ua automobile blindata, che non abbandonava mai, lo a.spettava davanti allo speak,:a;1, La bara di Joe il Capo, di bronro massiccio foderato d'argento, costò secondo la testimonianza dell'imprenditore (preuo or• mai obbligato) 1 5.000 dollari. La polizia, diffidente:, parlb di 3000 dollari. Il fune• raie fu tenuto il 20 aprile 1931; per certe sue ragioni la famiglia volle far credere al pubblico che il ganzster veniva sepolto 1enza la benedizione della chiesa. Il corteo lascib l'appartamento che Joc aveva abitato, nell'Ottantunesima Strada West, diretto verso il basso East Side, da cui anni prima era partito il tanzst,r. Per strada, tuttavia, si fermò alla Chiesa di Maria Aiuto dei CriHiani, nella Dodicesima Eau, dove una messa funebre fu c::elebrata, li funerale di Joc fu guastato dall'assen• za di molti suoi amici zonzsi,rs, che probabilmente temevano guai. Comunque sedici automobili di fiori si 1ucccdcvano, contenenti enormi ghirlande, e orologi di gigli e rose di tre metri, con le lancette 1ulle 3.20, ora della morte. Parenti ed amici occupavano altre ventiquattro automobili. Joe fu sepolto nel cimitero del Calvario. Un altro zantst,r, la cui morte fece molto rumore, fu Danìcl J. Jamascia, un contrabbandiere di birra del Bronx, brac.- cio destro del famoso Dutch Schuht (Arthur Flegenheimer). Danny fu ucciso a re• volverate nel giugno 1931 da un d,tutìve, mentre usciva dal nascondiglio segreto di Schultz al 1212 della Quinta Avcnuc. Danny fu disteso in una bara d'argento del solito prczro di 13.000 dollari, che brillà magnificamente al sole, mentre otto becchini lo trasportavano su un carro bianco, sotto una corona enorme mandata da Dutch Schultz e da Cirus Ternowsky. Nel corteo sfilavano settantacinque automobili d'affit· to, cinquanta private e altre trentacinque piene di fiori. Schultz e Ternowsky non erano presenti, ma il e Re dei carciofi> mandò il più bel e: pezzo > floreale: un cancello, alto dnque metri, di gigli, rose e garofani. Dominiek, l'imprenditore, diase che simboleggiava il cancello del cielo. Il cadavere di Danny fu sepolto al cimitero di S. Raimondo, al Bronx: la vigilia della sua morte il zonzster aveva acquistato in quel cimitero stcuo vcntì posti e ordinato per sé un mausoleo da 20.000 dollari. L'imprenditore Dominick disse che quello di Jamasc.ia fu e il funerale di zanzster più pcr(emunente organiuato > che egli avene vis10, superato in magnificenza solo da quello precedente di Joc il Fornaio. Dopo il 19311 sterminate le e ghenghe > più potenti, rimasero a contc:ndc:"rsi l campo banditi senza organinat.ioni dietro di sé, e: lupi solitari>, assassini e ladri ordinari che, morti, si avevano raramente più di un tranquillo, comune funerale. Cosl accadde a Arnold Rothstein, odiato da quasi tutla la malavita, a Legs Diamond, a Larry Fay. Morto costui (fu ucciso dal portiere ubriaco di un locale nouurno), sua moglie, un'ex-ballerina da cui egli era diviso, fece inserire nei giornali un avviso che termi• nava: e Per favore, niente fiori>. L'èra degli splendori mortuari era finita. STANLEY WALKER BERE PER DlllENTI0ABE ORATORIAPA.RLAMENTABE Ili OLESE lf 'lNGHILTERRA sarà dccadu1a in l!l molte cose e in molte altre ancora potrà decadere: il prestigio della Co• rona è stato, rc«ntemcnte, compromesso da una gsave crisi, la flotta inglese non domina più i mari come una .,-olta, la ucrlina ~ stata svalutata, il carbone del Galles non regge la concorrenza del carbone tedesco e le cotonate del Lancashire quel. la delle cotonate giapponesi Che più? L'aristocrazia ha perduto il leadership della nazione, la Chiesa non 'ha sèguito e gli appelli dei vescovi cadono nel vuoto, il partito liberale è finito cd è sorto il socialista, ccc. E si potrebbe continua~e all'infinito. Una sola coP. non decade in Inghilterra: lo stile dei dibattiti parlamentari. Le due sedute che la Camera dei Co• muni ha dedicate alla disc.unione della po• litica estera in seguito alle dunissioni del ministro Eden hanno avuto degli alti e bassi, hanno offerto dei saggi di acuta dialet• tic.a e di buon umori1mo e anche di retto• rica alquanto banale, ma, in media, sono siate all'altezza delle migliori tradizioni parlamentari britanniche. Abbiamo intitc.lato questa nota e oratoria parlamentare inglese>. li titolo, fonc, è improprio. Quel che c'è di ammirevole nei dibattiti politicì inglesi non è l'« oratoria :t nel senso latino della parola: cioè il grande discorso, più o meno ornato e solenne, cpstruito su gundi principi e condotto in nome di gsandi ideali. Questo tipo di oratoria è fuori della tradizione britannica, e, quando fa apparizione ai Comuni, vi è ac• collo con curiosità e con sorpresa. Quel che ci sembra ammirevole, nei dibattiti inglesi, è qualcosa che, in certo senso, è l'opposto di quel tipo di oratoria: è o il ragionamen• to politico, freddo, pratico, rigoroso, seni.a ombra di rettorica, o il ruoco d'artificio di spirito e d'umorismo, di interruzioni e di repliche immediate, di ironia e di eleganza intc:"llenuale, che si accende anche nel cor• so delle discussioni più gravi, anche a propo1ito delle più serie e preoccupanti questioni. Il Parlamento inglese ha dovuto discutere in quc1ti giorni di problemi da cui dipende in gran parte l'avvenire dell'Impero e forse del mondo. Ma la gravità delle que• stioni non ha imvcdito al tradizionale umo. rismo britannico di venir fuori ogni qual volta ae ne è pre1entata l'occasione. Chambcrlain cominciò il secondo diacorso - quello del martcdl dicendo che intendeva chiarire in che cosa esattamente consistesse la divergenza fra il governo e l'opposizione. e Eden •• egli disse preu'a poco, e: si è dimc1so perché non era d'accordo sulla data in cui iniziare le conver• su.ioni con l'Italia. Lord Cranborne, invc• ce, dice di dimettcni perché non si deve negoziare con gli Stati che abbiano violato trattati. Sono due cose differenti. Altri ancora sostengono che non si debba negoziare mai con le dittature. In realti, che cosa vuole esattamen1c quella 1ezionc dell'opinione pubblica che è rappresentata dalla opposizione? •· Sir Archibald Sindair interrompe e risponde: « Che prima dell'apertura delle convenazioni la propaganda antibritannica ceni e i volontari abbandonino la Spagna >. E Chamberlain immediatamente: e Io mi meraviglio che Sir Archibald Sinclair si fermi 3)1a Spagna. Perché non chiedere che l'Italia sgombri l'Abissinia? >. Niente potrebbe, meglio di questa battuta umoristica del Premier inglese dimostrai'\! quanto sia mutato il mondo in due anni e mezzo: e cioè da quando la Lega domandava seriamente che l' Italia sgombrasse l'Abissinia. Altro esempio. Lloyd Ccorge, come è noto, si scaglib contro il governo e accusà con estrema violenza Chambcrlain di slealtà verso Eden. E, a un certo punto, si mise, e nella 1ua più drammatica maniera>, a elencare le sconfitte del governo: e Sconfitto in Manciuria, sconfitto in Abissinia, sconfitto in lspagna, sconfitto ... •· Un depu1ato socialista sibilà: e A lpswich > (un collegio elettorale in cui, recentemente, il candidato conservatore è stato battuto). Tutta la Camera scoppib a ridere. OON~LITTI PREOEDENTI ffi EL CORSO c'cl dibattito furono ratte llJ affermazioni che proiettarono un improvviao raggio di luce 1u situazioni finora poco note al gran pubblico. Cosl Eden rivelò che lui e il Premier erano già da tempo in conflitto - il che fino a ieri era stato sempre smentito - e che e nelle ultime settimane, per una questione di politica estera della massima importanza, non concernente affatto l'llalia, la divergenza era staia radicale>. Di che si s.arà trattato? Una rivista inglese ha fatto la uoria com. pleta delle cdivergenze> Chambcrlain-Edcn. Riauumiamo, senza commentare. Nell'ottobre dell'anno se.orso Chambcrlain fece un discorso al Guildhall ed e1prcnc il suo profondo desiderio che l'Inghilterra potes1e godere dell'amìcizia di tutte le nazioni. Sembrò che il momento fosse giunto per mandare av3nti le conversazioni con l'ha• lia. Il ministro Eden fece presente che il governo nazionale aveva vinto le elezioni del 1935 impcgnando1i a sostenere la Lega delle Nazioni e la sicurcna collettiva. Quindi rifiutà di indurre la Lega a riconoscere la conquista dell'Etiopia. Le conversazioni non 3ndarono avanti. Successivamente Chambcrlain mandà Halifax in missione non ufficiale in Germania. Eden protestb con vccmen,.a contro questa in1crferenza negli affari del Fortitri Offre,: e offrl le sue dimissioni. Chamberlain riusc.l a persuaderlo a ritirarle. Da questo momcn10 in poi le relazioni fra il Foreign Office e Downint Street mutasono. La fi. ducia reciproca di una volta era svanita. Nell'ultimo mese, al quartier generale del Partito conservatore si apprese che era in corso un complotto parlamentare contro il ministero. Si tenlava di organizz.are un par• tito del centro, che avrebbe dovuto raggruppare da 50 a 100 deputati conservatori dell'ala sinistra, un pugno di liberali e uno o due socialisti. A capo della congiura erano Churchill e Lloyd Gcorge. Si sperava di rimorchiare Eden. Int3n10 la situazione in Estreruo Oriente si aggravava sempre più: milioni di ster• linc di investimenti britannici esano perduti, i giapponesi si impadronivano delle dogane cinesi e i portatori ingksi di prcuiti cinC'ti erano a terra, le offese al prestigio britannico si moltiplicavano. Gli avvcr• sari del ministro Eden levarono la voce contro la 1ua politica: lui era responsabile del ritardo delle conversa'lloni con l'Italia e la Germania; e l'Inghilterra, con una situazione europea cosi pericolosa sulle braccia, non poteva mandare una nave i~ Oriente. Ancora i.ina volta Eden offrl d1 prescncare le 1uc dimissioni, ma di nuovo ne fo dissuaso. L'uhimo conflitto prima della crisi se.op• piò sulla questione austriaca. Chamberlai~ fu dell'opinione che se l'Inghilterra non 11 fosse m,.ua d'accordo prontamente con le dittature, quc.ue avrebbero «divorato> (1ohblint) altri territori. Questo si sarebbe potu10 evitare se l'Inghilterra avcue dichiarato che:' non sarebbe rimuta inerte e che avrebbe fatto la guerra Ma egli era fermamente penuaso c.he il popolo ingle1c non volesse far la guerra per la salvezza di nessun pac:"sedel continente. Eden, invece, fu dell'opinione che se l'Inghilterra avesse minacciato, le dittature non avrebbero - come dice la rivista in termini di poker - e chiamato il bluff >. La divergenza era cosl forte, che la crisi sembrò inevitabile. La si evitò ancora una voha. E fu questa « la decisione di politica estera della massima importanu e non concernente affatto l'Italia :t alla quale alluse Eden nel suo discorso. Pochissimi giorni dopo - ,i potrebbe dire poche ore dopo --- i due uomini ti trovarono di nuovo in conflitto sulla questione delle trattati.,e con l'ltalia Il resto è noto BTRANA PRETESA DI OHUROHILL (rJ J-IURCHILL pronun,:ib un discono ~ acido e maettoso. Cominciò col fare complimenti solenni a Eden: e la sola figura nuova di prima gsandcua che sia venuta fuori dalla generazione deva• staia dalla guerra•. Poi fece un quadro foKO delle condizioni dell'Italia. Perciò, a suo av\ iso, non bi.sognava trattare, bisognava ;.spettare ancora qualche tempo e cioè fino a che l'Italia fosse andata a finire male. Un solo argomento - e qui apparve tutta e la follia canicolare > del vecchio Churchill, - un solo argomento avrebbe potuto fargli mutare opinione: e se l'Italia avesse acconsentito ad adempiere i suoi doveri con l'Inghilterra e e.on la Francia difendendo l'intc:"gri1à dell'Austria>. In quuto C-'SO, Churchill sarebbe andato avanti nelle concenioni, come nessun ahro. ~fa Lord Halifax aveva detto che e non c'è qucstio• ne di spostare o di modificare l'asse RomaBerlino >. Dunque niente da sperare da questo verso. Poniamo omettere il resto. Analogamente, nelle giornate della crisi au1triaca, la stampa inglese - specialmente quella antitaliana - era piena di inviti all'Italia Il Man<hest,:r Guordian, di cui è superfluo ricor~are la cos1ante italofobia, il 16 febbraio dichiarava: e Per la Gran Bretagna, l'indipendenza dcli' Austria non è un intercuc di prim'ordine ; ma, sebbene di second'ordine, è pur sempre un grandissimo intei:,csse. Q~cl, che Hitler ha f~tto, --~ per poco che conunu1, trasformerà la sJtuationc dell'Europa. L'Inghilterra e l'Italia hanno - una volta tanto - un intcreue comune: il mantenimento dello Jtotus quo centro-europeo ... La questione austriaca ri• stabilirà il contat10 fra Londra e Roma? t dubbio, ma non è impossibile > Ma l'espressione più genuina e più ingenua - e anche più brutale - di questo stato d'animo e di queste speranze è nel discorso del vecchio Churchill: qualunque conceuione all'Italia purché essa si assuma l'onere della difesa dell'indipendenza au• striaca. Al ~he, prima di tuno, si può obiettare che WiJJrchill incorre in patente contraddizio~on se stesso; egli dipinge le condizioni dell'Italia come disperate; e subito dopo vorrebbe che facesse la guardia all'Austria; anz.i, egli stesso, che ci è stato SC'mpre nemico, riterrebbe questo aiuto di tanta importanza, che sarebbe disposto a fare qualunque conceuionc. Ma un'osservazione di carattere più ge• nerale si impone. L'Inghilterra e l'halia hanno ritenuto utile iniziare trattalivc per entrare in rapporti di amiciUa. Non per far risorgere la cosiddetta tradizionale amicizia, cioè l'amicizia fra un'Inghilterra grande e potente e un'Italia piccola e sottomessa: una siffatta amicit.ia appartiene al panato e non puà risorgere. Ma un'amicizia franca e virile fra eguali. Questo ai vuole e questo si cercherà nelle prossime trattative. Cosl, almeno, crediamo di capire. Ma Churchill o, meglio, l'Inghilterra di Churchill cerca qualche cosa ahro. L'Inghilterra di Churchill cerca non degli amici, ma dei mercenari. Una siffatta politica risponderebbe, senza dubbio, alle più autentiche tradizioni inglesi, non lo contestiamo. Ma non risponde più ai tempi. Ed è strano che vi siano ancora in Inghilterra conservatori cosl fossilizzati da non capire quanto l'Europa d'oggi sia diversa dall'Europa di una ,•olta o, per esempio, dal\' Ara• bia di Lawrcnce. RJCCIARDETTO ~~ AN:II. N,: 6 MARZO1938-IVJII N I BU SETTIMANALEDIATTOALI'I!A I POLITIOAE LETTERARIA ESOE IL SABATO lN 12-H PAGINE I ABBOIIAMEIITI Italia, Imp1ro:aunoL, U, 1tmutr1 L.22 Eat.ero 1 11111L0, ?O, umutrt L, 36 0811 XOMEII.O a1u .LIR..1 llhnoecriul, dhegni t fotognfie, auoh• 11 non pnbblicali, non 1i rutltui1oono, Diruiou: Roma- Plani della PiloU..a 1 3 TelefonoN. 68,4.70 .lmmialstrniou: Milano- P:ìun 0arlo Erba, 6 TelefonoN. 24.808 Pu\blldtà: Permllllmetrodi 1.lteua,bue 11n1co. lo111!.1.t in~·11! 1Vi~g$~i~1~~ 1 ½8,eT!\!r ~o B28~3&J Parigi, 561 Ruedu Paobourg8al11t.-Honort

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