IL SOFM DELLE musE ~l\r\t~~~ Dll IÉ14fllff E\ Il . l'.LL' EPISTOLARIO di Paul Céunnc h.t grJ.ndc parte la corrispond1.:nza con Emilio Zola. Eppure qudl'amicizi.1, che durava fin dall'inf.lnzi.:i, ri.,ulta, d~tll.i r;1aolta delle lcttcn; ultimamrntt· ,t.11np.11.1 da Gras.,ct a cura di John Rt.·wald. a~si,tito nclh.· ricerche d.11 fi- -~lio di Célannc, Paul, e cbi figli di Zola, Dl·ni~c e J.1cquc,, lontana da affrttuo\i ,tbbandoni e da -.lanci fr.ucrni. CC1.,rnnc <· Zola ~cppcro C!>-\Crc amici m.tntcnrndo un pudore che 'luasi Ot?:C:i fa apparire fredde e gcnt'richc le lettere ç_hc -.i ~i.::ambiavano. Da una parte. t'è lo scrittore che d:ì P.uigi scrive all'amico qua:\i J><.'ra,crc modo di prc- <'i~Jrc ct·rtc ~uc irnprc-.,;ioni e· opinioni; dall'altra, il pittore che non mo'ltra al1·un 1nlért'""è per lt- preoccupazioni !et• tl'raril' t· menali dell'amico, limitandmi ,l dare brt·vi noti,ic: J'ICÌutto nd ,alu. t.1rc·. ,chivo dal confc:-.\a!T il !'.UO ma. lumoil· e l.1 ,u,t nni.1 pt>r b vìt.1 pio• "inciak-. Cé, ....mrn·, 1nini.1 <li .1ll0111Jnar-.i dagli •1111i1,;1 e d.1i collc..'ghi, avn.1 ~i~l \ma na• lt11 ,tll' d111f)O\il"io1w.,Ila vit.1 \olit.1ri,1. <lo, 1· l,1 pittura non fo-.,c,• di,turbata dw d.1 poche prL·occup;1zioni demcn• ian ed ,• ._,,.11✓,i.tli. CéLJ11nc-per tutta la , it;.1 t·c.•nb un,1 ,u.1. lihtrt,\, una litx•rtd dlL' ,,1J)t'\'a rJg~iungcn' \O)o davanti al c.1, .dlc-tto di pittorL', e thl' lo por• ta, :1 ,t odi.trc- tC'rribilrn<.'ntt'.' tutto ciò 1 ht· p,1n·, ,1 I\L'g-a,gliela. Se LcopMdi odio R1·c.tnJti (' cli'lpn.•1✓.ò '>UO padre, t'r.1. JWr tlll.l ragione del tutto intdlcttualc:: in Rcr,inati e in -.uo p.1drc non -.:c:dt·, 1 < hL· \::i rc-,,ziom·. Céz,mnc no : i ,uoi ri,('ntimC'nti L'r,mo quc:lli di uno che non , uole o:-t;Koli ,id un.i ,ua lin(•an· e irwquivocabilc "·oc.iz.iorH'. Sc·Jr• tù d,11la .)ua vita ogni po5,ibilc impac- ~ io, rinunciando alle 1,oddi,fazioni dcl1.t "it,1 di arti,1a, .ti ~uccc.•:-<;i,alll' .111;ici1ice anche agli .lffetti. Ncll'amon· pare rhr ,olt~1nto alruni elementari principi morali. pili che l'.1ffctto. lo 1r.1ttt:n.1?ano a ri'>r>t..·tt.irec<'rti legami. Qu,111do nel 1886 C~nnnc ,rni-.c di ,niv1·rc ,1 Zola. ci() accadde non ,olt.ullo per un ~uo 'risC'ntimt:nto \'Cf\O il rom.rnzierc che- ,tVf\ a fatto di lui un pcr ..o. nag~io di romanzo : Cézannr f.ii ~,1r:1. \Ì, ricono!lriuto con dolore e rab• bi., rii'! pittore ddl'Ot•ut'fc, il r.,cconto dow Zola dipin-.c la -.u.1~1dole1,cen1.:,e1 molti amici dì qud \1,_•mpo: ma k 1.1gioni p<:r un di'itano prc.•<:--.i,u•v,rno. f.'.imicizia fra lo scriuorc e il pittorl' pote, a. di1-.i gi:1 lo,~orarn. Cé✓..mnc, comt· .1rrade J molti ani- ,t1 di provinrìa. ,_j la~ciò "Pf''>\0 prL·ndt·n· d.11 dl•-.iclerio cli una vita di,·crsa. P.1ri!!"ilo attirav,1; eppun-, qu.indo dopo Il' prime c~perienze trov.i i,ud.1W\ 1x-1 ~r la \it:t mo11d.1n.1 (' ,hohhne dei pittori pJrigini, non ha int<.Ttf/7.C. Si dl.'cidc.·pl'r l'i,.ol.1mcnto; fini,c.-c col 11a• -.curare l<· amki'liC, o ,ilmt·no col ridurle ,l uno ,c,1mbm frl'ttolo:-.o di lt'ttt·rl', L1 n>r:ri:-pondt·n,a fr.1 Cé✓..1n111.' e I.ola h,1 comunque un int<·n·,,l' chf' va ,I <li I;\ di un\11nici;,ia. :--:l•ll<l·1·ttert· di Zola ,dl'.imiço t·i --tmo poi le idee, k u-.,{•J\·;11ioni di un fr,llllC'll' "i~,uto '-Ot· to il \Cf011do impc-ro e dur..l11H· la tt·r1a n·Jmhl>li<',1. Zola, '-pene qudlo dt'llt· lettere g-iovanili. ~i ri,·olgcva all'amirn la~ci.ito ad ,\ix uua-;i c..:onl'ingt·nu.1 p1t·- ,un1io11c di chi ,i I i,olgc a l>t'P,on.a lont,111a d.dl.1 vi, ,tutà di una (:;1µit.ilt\ fan·ndolt;• hJknJ.rt· d.w.uiti ,1gli occhi l'inu11.1gi1w d'un.i \'Ìt.l di"er,;1, Eppu• n·, non m,111c.1nom.,i in Zol.1 rnorncnti di g1andc ,inrcrità, E non è la ,inrc1 it.\ d'uno che si confcs~a ,criv<"ndo a un amico; m,1 piutto~to qu<'lb d<·llo ,crittnrL' che· tirn(.• il \UO ~iorn.ilt•. f\,'t•I• IL' lctte1e di ZoL1 .1 Cé7..:innc è conti• 1111;1mc11tea,q•11ihik il trapa,._o d.11la 1 ronaca parig'i11.1 ,11 ti\tÌra, lcttt·raria. e \0pr,tttutto morali-. alla notiii,1 da comuni1.ar-.i al 1.'0tri,1xmdente provinò,dt·. Le kw·rL' di Zol.1 po ..~ono ~crvi1e 11011 poco 1.·omc pitturJ della Francia di X.ipolt·ont· ll I (' dell'affarr- Dreyfu,. Qu1•llc- di C.:éianuc ,\gli amici hanno in• ,cu· appa1f'n1e molto più modc:,t<·. '\on ,·i "ono appunti e ron-,1dl·nwioni da piuorc ...e non fuK1't'vohnt•.n1c. Qu;, ,, là -,j tro,·ano ~olo arrcnn, ai \UOi progetti dt 1.n·oro e alle ,ue idee .. « Dn toit1 rougo sw la mrr bleue .. ,I ) a dn mot1fs qui demandoaunt t1ois ou quatrr mois dt travail, ,,u'on pourrait trout.:tr, car la vigétalior1 tt 1J ,.hou~, pm. C, rnnt dL•Joliviers et des pins qui ~orderlt ioujorns frun fruillcs. Lt: JO· 1011'.Jl Ji ç/JroJmll qu'i/ tnt' semb/,, q11, In •>bji'tf s'enlhnit cn stlho.uette _non bos uult mrnt n1 blant ou ,wir, mau en biti,, tu ,ougr, ,·n brnu, tn l'io/et>. Co-,i in una l<:tt<'ra ,t Pi'l'iarro j ma ono r,1~ior1.1me11tieia pittore ( ht• è eia• to trov~rc di rado. La lcttt:ra di Cé• 1.11mc è q1u,i un;, lettna di arfari, do- , e le co-.(' vc•ngono a<'Cl.'nn.ttc ',()mma• I i.irn(.'ntt•. n.ill..l il'ttura dcll\·pi~tobrio, ,1 intra\'edono alla lont,uM i ,uoi ràp• porti ron gJi imprc,-.ioni'lti e c·on '>crit• tori ,. ll'ttcr;1ti del tempo. La vit.1 f.imili,m· è poi qua-.i a,¼'ntc· d.tlk IN- (iaii11a1 DEI RIJBD) 'jj} \UL ALVERDES è l'autore di bre- !" vi \'Olumi, quasi tutti pubbli~ti dag:li editori Langen-'.\1Uller d1 • :Monaco; il racconto più celebre è Dit PftiferJtubt e non oltrepassa le 85 pagine, Rei11hold im Diemt arriva alle 115, Das Zwiegesic/11 alle 113 pagine; gli altri: Vergeb/j. cher Fi.sch:::ug,Klei,rt Rtise, Dir Frt'Ùvi/. ligen, ecc., sono anche più brevi. Son quasi tutti raccon11 o scene su argomenti di guerra. C'è anche una nO\·ella d'amore, Das Zu:iegesid,t, fra una donna maritata e un medico di una certa età, ma tutta la no"ella è svolta nell'atmosfera del dopoguerra, e lo stesso protagonista è un reduce. li colore dei libri di Alverdes dirci che è dato appunto dalla guerra, e se si de\'e fare un rifc11mento a un libro noto, perché il lettore si orienti, fa. remo subito il nome del bellissìmo Dian·o nmw,o di llans Carossa. Lo spirito di Carossa è del resto presente in tutto Alvcrdes e non soltanto in lui, ma in alcuni altri autori tedeschi che stanno sui quarant'an. ni. V1 sono naturalmente anche molte differenze: non solo nello stile e nella cultura, ma anche in certi procedimenti che si potrebbero chiamare estern.i. Per esempio, è chiaro che Paul Al"erdes mira molto di piì.1al raccomo ogget1ivato cli quel che non abbia fatto il suo maestro fargli l'accusa d1 restare al documento umano e, analizzandl'l minutamente .il suo stile, potrebbe arrivare a qualche limitazione o a risene esplicite. Ma un orecchio fine sentirà che anche in Alverdes - sebbene in maniera diversa - la realtà ha spesso quel tanto che basta per Ji_ventare poesia. Basti pensare alle pagine più felici nella novella che abbiamo ricordate,, al finale dell'altro racconto di guerra Rtinhold im Di,ml, e sempre ai momenti in cm, nell'animo dei combaucnt1 destinati a morire, C descritta • la preparazione alla morte•· Questo argomento, che dt\·'esserc stato vivo e presente per tanto tempo nell'animo di Alverdes, è toccato sempre 111 una maniera fintss1ma e profonda. Le doti di moderazione e di equilibri,., di Ah-erdes :,;crittorc sono evidenti anche nella sua opera d1 direttore (accanto a K. 8. von Mechow) di Das i,mere Reich, una rivista letteraria che ha avuto qualche1mportanza nel difficile compito di arare il terreno ceriamente avaro della letteratura tcde~ca di questi ultimi anni. Me• rito dell'Alverdes e della sua ri\'ista t: stato non tanto quello di tentare riesumazioni d1 vecchi autori ancora \'1vcnti in gran par• te dimenticati nella stessa Germania, quanto di avere messo in vista ~cnttori giovani, come Brittrng, 0ischof, Tumler ed altri dei quali presto ci occuperemo . BONAVt:NTUHA TECCHI 1f \ CITTÀ DI VARSAVIA ha asse14 ),(nato quest'anno 11 suo premio let1906, LEONE TOLSTOJ E PAOLO TROUBETZKOY A JABNA.JA l'OLJANA Vediamo quello che succede nella sua novella che più conta: D1e Pje1Jcrst11br. Argomento più auto_biografico d1 questo, Paul Alverdes non poteva trovare. Alverdes ebbe la gola attraversata da una pallottola e, per lungo tempo tra morte e vita, respirò per"mczzo di una cannula, sicché manda\'a una specie di fischio (di qui il nome Pfe1jer, fischiatore). Orbene, la novcllà descrive proprio la vita di questi • fischiatoci • nella Stube (stanza) di un ospedale militare, tra i quali càpita verso la fine del racconto un soldato inglese prigioniero e ferito anche lui alla gola. !\la il lettore cercherà invano, fra i cinque o sei tipi d1 P/e1'fer descritti in questo bel racconto, colui che somigli, sia pure lontanamente, al carattere, alla cultura d1 AJ. verdes. Son tutti soldati venuti dal J)Q· polo, di natura assai semplice e ingenua, comica e tragica insieme. Specialmente i contatti col nuo\'o ferito inglese, le diffidenze iniziali, anzi l'odio, l'antipatia, poi i graduali accostamenti e infine la pacificazione, scoprono la natura, moderata e fine, di Paul Al\'erdcs. Poiché tragici, ter. ribili sono i suoi racconti di guerra: eppure essi sono lontani da ogni disfat1i• smo, anzi ispirano alla fine un senso di forza e di quiete. terario alla scrittrice Maria Kuncc- \\ iczowa, una delle mÌJlliori rappresen• tanti di quella letteratura femnumle che occupa un posto d'onore nell'arte narrativa polacca. Insieme con Sofia ;'\a}ko"- ska e con Maria Dabrowska, la Kuncewiczowa costituisce forse il più mtercs.• sante trio del romanzo polacco dei nostri giorni; e ci sembra anzi che, benché ultima venuta, essa si sia ormai già acquistata in questa triade una posizione d'assoluto primato. I mot1\'i sotterranei della sua fantasia sono la psicanalisi e la musica, motivi che forse non sono. che i dUL· aspetti diversi di un solo elemento. Dicci anni fa essa pubblicò il suo primo hbro, Sodalizio col bambù10, il cui tema è il con• Ritto che ha luogo nell'anima d'una giovane madre fra 11 desiderio della gioia e l'istinto del sacrificio, e che si chiude col trionfo della maternità, . ·clic opere successive la scrittrice toccò con diretta sincerità il problema della libertà e della personalità nella contesa fra i sessi, me. l'evi• <lenza della tesi abbassò questi tentativi a un livello molto inferiore al primo libro. 11.:re, t' quel t.mto che "i è, circa i rapporti col padre, l,1 m.1drc, la moglie, è detto b1cvcmente. Un chiarimento a proposito, anzi, è pm'>ibilc trovarlo meglio nelle rispo:-.te che ~li dava Zola; ri!lpostc che erano (,cmpre disror-.ive cd e<;~1urienti. Le nozze :,egrctt· con Or tensia Fiquet ,cngono appena :1cccn11atc, e I.i sua vita matrimoniale dei primi tempi, di quand'era ,incora vivo il padre. !Ila tutta in richieste di prestiti, in accenni ad .1ltre qui,tioni familiari che spe,so 'iO· no qua'ii ragione delle ,uc brevi lettere ,1 Zol;t. Vi sono diccinc di lettere al• l'amico che cominciano: e ]e te prie d'e,ic,,oru· so,rnnfr Jrancs à 1/orttmr à l'adrrsse ci-dessous: .\il.me Céz.arrne, me dt Rome 18:1, .\fa,seil/e >. Senza preamboli, e con la durcz1,1 <li chi ha µcna di ,cck·r'>i co,tn:tto all'aiuto ,,\. trui, Céz,rnnc dom;mdava <L Zola, nC'i primi tempi del suo matrimonio segreto, aiuti per la moglie e il figlio. Ogni tanto, un accenno alla su,, pittura; ma ,;.l"lllPrc ('On un I i,rntirncnto che forst· na\COnd<'va un im incibilc pudore. T,11- \'0lta, un rifrrìmcnto a libri mand.iti dall'amil'o; ma di rado con prcd-.azioni lcttcrarit·. Cmì i rapporti con Zola, e non di• wr-.i <1uclli con pj,.,.ano. ~uma Co-.t(•, lo ,crittore Akxi.., (uno delle Soirùs de ,\frdan). con Emilio e Filiamo Solari, ron qu.tlch<· merc·.rnH·, con qualrht· dilctt;mte d'.trtc ... D.1 v(•cchio, i ri,cntimenti '-0ll0 , iolcnti e mai cdati: « J,a Jaço,i tm f1,·u trop cavalièrc Ol:CC laquel/e vow i•ous permette;:,. de vouJ p,ése11to cJu-::.mo;, n'nt /)aJ prmr me />lairr. l;ous voudre{. b;._.n vous /aire annone.,·, à l'av,,nrr ». Co-.ì -.crive,·a nd '98 a Louh J ,l' Bai!. Cézannc ~wcva prC"_gato il ~iovane pittore di vokrlo dc,t.,1c ogni poml'riggio. dopo la 1,icsta, e qu(·JZli non a, c,·a fatto .tltro chC' rt'st.tH' frdc-lc :i.Ila c0n!>l'{{na. Qualche "-<'gnodi affetto trattenuto è d.-to ritro• "are "oltanto nelle lettcn· dirette nt"gli ultimi anni al figlio. L'epiqolario di Céiannt• è !J ..,,ori.1 di una libertà pcr"IC'guita l'0n un accaniml"nto e con 1,.,1.\ co~tanza che mai ,·enne meno, ed è inc.icmt· lo ,pccchio di un:i. 1;c1ictà morc1lc, d'ahr~t partt' ,011intc,.1 in tut1;1 l.1 -.u,t pi1tur.l. Cé• .tannc, come FlaubC'n. )(.'JJpc far centro n('I f.iuo l.woro. 'IC<ll undo con tl'rribill' coraggio dalla ~ua vit.i. tutto qucllo cht· parc::va potcrnclo allontanare. L'autort.· di .Hadamc JJoi•nry e il pittore prown1,tle h,111110molto in comune. [n quel loro appartani è il ~cgno dc!IJ. loro ;irte: d1c fu cL."l'iica µroprio in un con• tinuo \'Olgn,i a ro ..c l' sentimenti a,soluti. Com<· Fl.tt1bcrt ha la,ciato i suoi J.ppurni di romanzi<'rl' ntl grande cpi- -.tolario. Cl:'/.;ulnl· ha l,1,ci.110 le -;uc mfmorif' di pitton· nei dhl·.~ni. La cor• ri.,pond(·nz.1 ci dà .1111idi lui un'imm<.1• eint• 1>011,iotl<e·h, <.' .,010 può vi.-nirC'('0mpll"t,1t:.l cl.i ou.mto di lui ~ni,~ero gli .unici, P \0Jr.1ttutto d,tll,1 cono~tl"nt.1 dcl!J 'i\hl pit1ur.1. Flauh<'rt e Cétanrw ama,ono tremendamente il loro lavo• ro. e nt'lla loro Yita non d('ttl'ro J)O\tO a<l ,1ltro. Cézannc non andò nemmeno .ti funl'rali di ..ua m..adr<" p<..•rché<1uel giorno il tempo 1;i promcttC\'a buono. fa\'Ornolc ,trao1di11ariarni·ntc alla pittura. Flaubert !lpc,-.o tagliò i ponti con gli affetti, con pari dcei-.ione e fr<·ddeua. Flaubert e Cé7annc ..ano de!-.tinati a rc,tarc:: \ icini nd tener srmprC' l'arte come ragione ddla \'lt,1. L' nel ~apPrne fstrarre ur1'umJn~1 moralità. CARLO DADDI ~ \NTE VOLTE càpita di leggere, in ! articoli dedicati a scrittori, lodi vcramen1e singolari. Si loda per esempio un romanziere perché i suoi romanzi non sono di e cervello >, e ptrché non indulgono alle raffinatezze ; e si mette in evidenu certa sua lontananza dagli e ismi > contemporanei. Questa degli e ismi > è una quistione ,·cr3mente ridicola, e non si comprende come tanto se ne parli, e conii• nuamente a sproposito. A sentire alcuni, la letteratura contemporanea ne sarebbe min.1ccia1a, e si .accus.ano.1 v10~osi10quei tn. o qua1tro sciittori che più mostrano, proprio con la loro novi1à, di esserne lontani. Quando uno scrittore i1aliano scrive un bel romanzo o un bel racconto, e qualcuno si attent.1 a dirlo, subito non manca chi lo accusa di intellct1ualismo e di europeismo. Si c.ontrapponc una schiera di autori che scnibrano avere un torto solo: quello di es.sere trascurati dalla critica; mentre quc• gli au1ori se hanno un torto ua tuuo nella loro genericità e nella loro inutilità In quanto poi all'accusa di europeismo, le CO· se stanno semplicemente cosi. Continua a fiorire in Italia una leueratura provinciale e borghese, che vh1e di rendita ora su d'1\nnunzio, ora su Bourget; una letteratura S('nza stile che a mohi sembra istintiva e dovuta all'impeto del genio, 10l0 perché scritta male, senza impegno letle• rario. Quando poi qualcuno cerca di disiaccarscut, e di scri\'NC i suoi libri in un ualiano che 11011sia quello provinciale, che quasi pare negare l'esistenJ:a di un'unità di lingua in Italia, allora ecco subito gli allarmi Si lanciano accuse di cerebralismo, mentre non si dovrebbe che rallegrarsi di quel raro segno d1 intelligenza: 5j grida al mal d'Europ:11,mentre ci 5i dovrebbe avvedere che d'ahro non si tratta che di le1teratura italiana moderna ROMANZI E RACCONTI CORRADO CORRA DI: UJ caJa di campagna (Treves, 1lilano, 1938. L. 12). I pl'i• mi capiloli di questo lungo racconto paiono rivelaic un narratore di qualche fì.nez.z.a, .\pecie nel descrivere la minuta vi1a dì una famiglia di signori campagnoli. Sebbl"ne gli in1en1i di C:orradi siano tutt'altro che romanzeschi, e il suo gu~to slia tutto per l,1 cronaca di coscume, dopo le prime cinqu,1nta pagine il racconto diventa grigio, monotono, fiacco. Non rimane che un in- "·cnrario di fatti generici. I caratteri dei prrsonaggi, che nelle prime pagine , eni- , ano di,egnati con gusto, anche se lieve111en1ef,iniscono col confondeui ncll'intri<-o delle cose narrate. -\Rl\•lAKDO SQUJ;-.;rOBAL: La buon'oni• ma di don Pa1qualt (Corbaccio, ~,filano, 1917 L 10). Don Pasquale torna al mondo dopo morto, e il mondo gli appare t'\nto brutto che lo abbandona per 1empre, senz:i. rjmpianto Ma non si ha a che fare con un racconto liberamente fantas1ico. Non è che una ~lori:.-.provinciale, pitna di fra\i fatte e di poHrc e f,1:enericheconsiderazioni moraleggianti \RM.\Z\°DO SQUl.\'ORAL: f,'amo,L p11l Joru (Corbaccio, Milano, 1938 L. 10). Romanzo di amore e di morte, con ufficiali di marina, colpi di rivohell.J, donne fa. tali, intrighi, terre lontane e parole esotiche pronunciate con la timida \·oce di un prO\'inciale. VARIETÀ IJIXO G:\RRONE: Lttltrt (V:illecchi, fin•nzc, 1938. L. 1o). Cli amici dì Dino C.arronl', scrittore novarese, vissuto a Pe- ~.aro, e morto a Parigi nel 1931 appena ventisettenne, hanno voluto raccogliere le sue lettere col fine evidl"nte di documentare atlrJ\erso un epistolario particolarmente n.unno~ di corrispondtnti e di paginl", quelli che )()no stati le idee, 1 sentimenti, i dileui dell'ultima generazione letteraria italiana. In queuo epistolario, che contie• ne, r, a l'altro, la storia di alcune amicizie letterarie, si ha l'immagine di un giovane romantìco che avrebbe necusariamente, col maturare degli anni e dell'età, chiari10 le ragioni intime dei suoi e'ntusiasmi e delle sue collere. Garrone scriveva con un impeto che oggi non di rado rende incomprensibili alcuni suoi atteggiamenti, e anche taluni suoi giudizi su uomini ed opere d'arle. Andato a Parigi, ci ha lasciato teuimonianze su certa bohènu d'i1aliani abi1anti nella capitale francese. La raccolta delle sue lettere, curata da Berto Ricci e da Romano Bilenchi, ha infine un interesse particolarmente politico. Sarà utile domani per chi voglia avere documenti attendibili circa il costume e l'animo di quella chi" era la giovane letleratura italiana il\'antì la campa~na etiopica POESIE MARIO RtFOLO: No11al11a 1111po,1a (Poeti d'oggi, Asti, 1938. L. 7). Secondo le indica:.ioni di Eurialo De 11iehelis, Réfolo ua fra Ungarctli e Beni, ch'è come dire Betti fra Unga.reni e Réfolo. Strani que:Sti poeti d'oggi: sono tanti, ma ragionano tutti di e cieli>, di e tirre >, di e tempo>, di e acque>, con d poca va• rietà di linguaggio che si stenta a riconoscerli l'uno dall'ahro, e si attende, d'ora in ora, un acunto che ci dia modo di ram. mentarci, fra tut1i, un nome. SISTO Comico e tragico, uniti insieme. Anche questa è una delle caratteristiche dei Ji. brj di Alvcrdes. Ma bisogna dire che anche il suo lwmour è diverso da quello di Carossa. In Alverdes è più bonario, si serve di mezzi più facili ... E qui si può mettere in luce un'altra differenza importante. In Carossa la realtà spesso si mischia con un che di strano, di w1mdrr• lit:h, ed è portata leggermente, ma visibilmente, in un mondo di fantasia. Alverdes invece si direbbe che rimane più attaccato alla terra. E qualcuno potrebbe BERNARD 8HAW l'ER STRADA A cominciare dalle D11e/,me, l'arte dell.i Kunccw1czowa si giova del suo mitdiore strumento psicologico e artistico, che è 11mutamento di punto di vista e di pro• spcttiva. li raçconto è costiruito dalla descrizione contrapposta della vita di un piccolo bort,:o vicino a Varsavia, pnma nella sta'tione invernale, e poi 1n quella estiva: nella prima parte domina 11 tragico quotidiano della miseria provinciale, nel• la seconda le smanie romantiche dei c1ttad111iin , 11leggiatura. col loro culto sno• bistico della natura, e le passeggiate 1n due al chiaro di luna. Veramente sug~cstiva è la manÌera con cui la KunCe\, ic• zowa risuscita questi due mondi dn·cr!>I attraverso gli ~pfcchi umani c.h due !,Cflc diverse di pèrson;(l-{gi, e mentre nella prÌ• ma parte contempla i.::liesterni come m una pron:zione dei pat1ment1 degli umili abttanti del villaggio, ndla seconda trasforma i medesimi ambienti in stati d1 animo e paesaggio, sublimando ironicamente in macchia di colore 1.' in M:nsodel pittoresco ciò che pnma a,·e,·a c,·oca10 come vibrante suggello d'un'esiMenzn do• lorosa e meschma. Dopo questo libro la scnttr1cL· h;1 çonquistaio anche 11 suc..:csso dc:! pubblico più vasto e più popolare Lt1n la raccolta d1 bozzetti intitolata L'um11ibus di Varwt'la. impressioni della ,.cente che passn ogni !,{torno nella carrozza di tutti 1t, e col ciclo di sketches radiofonici intitolati alla Famiglia Kou.a/ski, eh.! sono ormai divenuti le maschere più upiche della vita quotidiana della capitale ?\la poco più d'un anno fa la l<uncew1czowa ha ottenuto il su9 pÌÌ.i genuino trionfo d'arti_sta col vasto romanzo La straniera. La prorngonista, una donna ormai più che matura. ric,·oca alla figlia, nelle sue ultunc \'ent1quattr'orc di , 11a, tutta la propria esistenza. Benché ammirata cd adorata, hSa passò dO\·unque come una straniera: talL· essa fu per gli uommi che l'amarono, tale per la famiglia m cui nacque e per quella da lei generata, e tale perfino al popolo con cui aveva avuto in comune il sangue e i natali. In questo motivo l'autrice adombra un aspetto della sua biografia, pcrché anch'essa, nata m Russia da un insorto po. lacco esiliato, ha vissuto la tragt•Llta di chi è fatalmente di,·iso fra due razze e due culture diverse. Un altro de~li clcmcn11 più interessanti d1 questo libro è quello della nv,sica, dt cui la l<uncc,\1czo"a tratta con la St('SSaprofonda nmp1eu;a con cui analoghe entità culturali vengono rievocate nelle opere cicliche, o nei romanzifiume di ThomAs l\1ann (lo Za11berbng), Joyce e Proust: ,·ate a dire come un ffus. so vitale e simbolico, che aci.:ompa~na la vicenda come una voce conde. Questo libro vale mdubbiamente la pena d'esser segnalato per una 1raduz1or,L· italiana, o m una qualsiasi lingua occ1den1ale capace di dare al nome dcll'autric ..- la sanzione d'una fomn che superi le frontiere del suo paese e della sua letteraturn. HENATO POGGIOLI
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