Omnibus - anno II - n.9 - 26 febbraio 1938

r ilA LE LETTERE tncd11e dei :,o- ' ran1 d'Europa a Napoleone, pubblicate dal principe Napofoone con h· 11<1h1:1lustrati,·c dcll'J lanotcau, ne figurano parccchn~ dcllu famiglia nnpcrialc austriaca che s1 riferiscono direttamente al matrimonio di ~taria Lui~a. Fino ad oggi 1:,1 !5apc,a tu1to dd m,.nrimomo fra :'-:apolcunc c la fi!(lia dell'imperatore d'Austria Fr~ncc:,co I. Lt: lettere, dirette da Napoleone a ;\htria Lui~a dur,lntc la campagna di Francia, scoperte a Londrn alcuni annt fa e ac,1uii.tate dal JrnH.:rno frilncc:.c che ne t:cdt·ttc, poi, 11d1ntto d1 pubblicazione ad un.1 ;.:rande ca!..a cd1tncc americana, parvero illuminare dcfìnitivamcntc la nalUr.t delle rda.r,iom fra l'impcr.1torc dc, france:,1 e ia :,ua :.l•con<l.1mo1,dic. Nc!>sun .ingoio rimi:11,cp1U m ombra. S1 ebbe, da qudla pubblu.:azionc, una conferma d1 qu,tntc) ~ià si s.tpc,.l. e l.:ÌO\· ddla dc\·o- ;uom: :,mceri,::i1ma d1 :\apol<'rnw per :\lana Luisa e, tn p.in u.:rnpo, dell'assoluto disamore d1 qu<.:~ta per il con:,ortc. Le lc1tn1.. pubblicate dal principe '.':'apol...-one :,uno, in\ecc, 1mponant1, pcrche c1 c·hiariscono I precedenti immediati d1 qu...-1matrimonio. S1 <lis:;c :,crnprc ch...- qud matrimonio er,l StatO un matrimonio politu,;o , tanto da p~1rte d1 N'apolcone quanto da p,utc ddl'AustriA, e nulla d1 più Questa la comune opmionc. Eppure, 111 qud rna1rimonio, c'era anche qualcosa che non rientni\·a csclusi\'amentc nel calc.:vlopolitico; un lato sent1mcnt:de, finora :,fugl{ito agli storici per la mancanz,1 di documenti e di te!-.Umonianzc dirette. E risaputo dw, fino dal 1808,, .S-apolconc meditava di 1mparcntars1 con una grande famiglrn rcStnante. Il suo primo pensiero fo per una granduchessa russa e la cosa i-.1rebbe probabilmente riuscita se Talleyrand non a\"esse mandato a montt· questo disegno dell'imperatore. Data, infa111, da allora, 1l tradimento decn,o di Tallcyrand risoluto a perdere il suo Sl).l:OOrt:, datano da allora le rclaz1om segrete fra Tallcyrand e ~tetternich. 116 febbraio del J810 ~apoleonc rice\"e\·a un dispaccio d1 Caulamcourt, ambasciatore a Pietroburgo, col quah! si faceva sapere che lo zar non sapern det.:idersi a dare il suo consenso per il vaqheggiato matrimonio con una granduchessa russa Vi\'amentc contrariato, ~apoleone non ::.a rassCij'narsi allo scacco, d1 cui ignora, come ,1vrcbb1.. ignorato scinprc, l'artefice ,ero, l', senza mduiiare un istante, si orienta \·erso la Corte d1 Vienna. Egli i.apcva che nei mesi precedenu, ncll'eventual1tà di una risposta ncgati\a da park della Corre di Russia, 11 suo entourage J\CVa pensato ad un matrimonio fra lui e la figlia d1 Fram:l'::ico I Pii., di qualsum altro se n'era occupata Giuseppina con la moglie d1 :\lctternich, _amhasciaturt.· d1 Austria a P.trigi, e nel medesuno .scmo J\i.:\ ano lavorato !)e Laborde, il principe.: Eu~cnic> e il principe d1 Sch\,arzenberg I.e cosl· procedono con r.ipidità tutta napoleonica. Il giorno i.tesso. \'ambasciatore d'Austria prende i.Oprii d1 :.é la re- ,.;,ponsab1htà d1 firmare il contratto d1 matrnnonio. Il giorno successivo. una copia del contratto stes:so i: i.pcd1ta a Vienna. d1 dovl'.' ritorna il z3 dello stesso m.csc mun11a della ratifica Jdl'1mperatorc:: d'Au• stria li z4, li m:ircsc.:,allo Bcrth1t!'r SLreca a Vienna, ambasc.:i.itorc straordinario. col pn:l:i!>o111caricod1 p,-cscntan· la domanda uffic,alc ~ la prima ancora che 1Jerth1cr s1 muova, Xapolconc manda (23 febbraio) 11i>Uoaiutante d1 campo Lauriston a Vien• na con l'ordine di bruciare le tappe Perc.:h(·t.inta fretta? Lauriswn è latore di tre lettere: una pl'r l'impcra1orc d'Au:.tria, una per l'nnpcratricc cd una, mfint:, per Viaria Luisa Questa leucr,1 mc.:ommeia\.·a con l.1 nou, frnse: Le hclle qualitb che J1M111~uono la voi.tra persona c1 hanno 1sp1rato il dedcs1dcno di servirla e d1 onorarla•, e terminava con questo augurio: ~01 c1 lui.mj(hiamo di riui.C1rc un ~iorno ad esst·rle ~raditi: è questo lo scopo al quale desideriamo ardentemente d1 pcrn:n1r'-· •. ~ risaputo che la g10, •.UH.' ar<;1duchelSsa t:ra stata allevata nell'odio e nell'orrore d1 =--:apolcone, comunemente chiamato l'Orco•. ~ anche risaputo che, innamorata del cugino, l'arciduca Francesco, alla nouzia del dl'·orz10 d1 G1uscpp1na a\'e\a !>cntto ad un'amica d1 Parigi, V1t1oria Dc Poutet, più tardi contessa di Crennev1lle. queste celebri parole: R1mp1anj(o sinceramente la povera principessa che Napok, •1e scei(lierb, tanto più che non sarò io davvero ad essere la vittima della po• litica•. Eppure bastarono pochi giorni perché la giovane figlia di Francesco I si la,ciassc vmccre dalle finissime arti di ~etternich. A, primi di marz.o, un sià m quello stato d'arumo che un suo esperto biografo, 11Oc Bourgoing. <lefinì di ras3cgna7,ionc e d1 sacrificio•. La lettera, che Napoleone a\e,a d1ret~ to il z3 febbraio a Francesco I a mezzo d1 Lauriston, conteneva, fra le altre, questa dichiarazione. Spero molta felici1à per me e per i popoli da questa nuo,:a alleanza che st annunzia•. Due giorni dopo l'arrivo a Vienna di Derth1er, l'imperatore d'Austria 1nd1riZ7.ava a Napoleone una lettera (6 marzo 1810} che c1 dà l'esatta misura della mentaht~c del costume del tempo. Signor mio fratello, il generale conte Lauriston m1 ha consegnato la lettera d1 Vos1ra Maestà imperiale. PAGINA 6 Clll~mbours o canzonette, l'id1ll10 filb perfettamente. E anche dopo la luna di micie Maria Lu1~a arrivò a dire che Napoleone non era poi un uomo che le faI cessc paura, credeva piuttosto che fosse lu1 ud a\cre un certe timore d1 lei E la cosa è pcrfouameme \ eros1m1le L'arciduchessa austriaca gh si imponeva gli sembrava d1 possedere una cosa straordinariamente preziosa. Ora s1 sentiva veramente • arrivato, I Non pare che a Corre Mana Luisa flU• scisse altrettanto bene, quanto con 1'1ml I, peratorc fn tu1u I re~uni monarch1c1 la I moglie del sovrano ha soprattutto un uffi- -1 -,= rc@gfii:ilfr:i1~1n Il ;•,:~~':~~,~~:~,~,:~~.\~'o::•,-::,:~~';;.~ ~=~=~~~~-'- ~=C;J==l!;;;!.,l==l!;;;!I="'=~-==J"J.=!:!::=-,!J_==.J la napoleomca ;\.1aria Luisa, come contegno muto, andava bene, senza battere per questo Giuseppina, chi: a suo tempo aveva saputo assumere pose d1 dignitk perfetta. Giuseppina, però, riusc.:iva ancora meglio quando parla,·a; cono:;cc,a tutti, sapeva senza mccrtezze la pos1z1one e le circostanu d1 ciascuno; era piena d1 ò-prfJpos e di spirito nei rice..-iment1 e nelle conversazioni d1 Corte. :\laria Luisa, prima d1 tutto, er.t nuO\'a dell'ambiente; la sua prima dama, la duchessa di ;\tontebdlo, che awebbc donuo aiutarla ad orientarsi. non lo face\a affatto; !>idirebbe che praticai.se una specie d1 sabotaggio. R1mpro- ,·crava a :\apoleone la morte d...-1marito, Lannes, una delle , 1tt1mc dell:i campagna del 1809 cd a cui, am:1, u•na tradi1.ionc ::.ttribuiscc dure parole dette, pnma di morire, a ~apolcone oonir(i la :,ua ambizione? O semplicemente ent d1s1llusa J1 non a\er a,·uto, magari come onore postumo al 111.trito, rango e appannaggio principeschi? Fatto i.ta che, non coadiuvata da lei, i\laria Luisa non !-.ape\a parlare a proposuo ai p(•rsona~~l c!hc :.1 presentavano a farle o:.s1:qu10: era pcrfeuamentt.· capact" d1 salutare com1._di ntnmo chi non s"cra mai moss.o dal posto, o dt mera\·igltarsi che fosse rimasto tanto tempo a Parigi chi ci appariva allora. I .e sue blt·m·s, che poi i.aranno i.tate es.tgcrate, circolavano largamente e face\'ano lo spasso dell'alta s.ocictà. Le manca\·ano prontezza, \·1,acità, dis1m·oltura; era umida e \"cn1\·a presa per orgogliosa Non :,1 tro- \'Uva bene che a tu per tu col marito, l' Orco dt unJ. \ olta. MARIA LUISA FA IL RITRATTO ALL'lKPERATORE (qudro di A, lhaiud) Se non da Orco , che anzi egli era d1 una 1,tentilczza e affet1uos.1tà i,cmgol.ir1per la moglie. Napoleone fece però con :\lana Luisa da sultano Per la segregazione, l'appartamento dell'imperatrice ...-raun \'ero Jwrl'm. Sah·o pochiss1m1 funzionari tai,csat1vamente stabilit1, nessun uomo poteva penetr-arn sen;,a ordmc i,ccritto dell'imperu1orc. Anche il surto unpcriale focc\';J. i ve$tllt s.ul modello e le prove \emvuno eseguite dalle dame d1 Corte. Cna di queste do,,cva essere sempre a hanco dell'imperatrice; la none non si a(;cede\·a alla camera da letto d1 qucsta se non attraverso una stanza ove dormirn la dama di ser• vizio; lo stesso :S-apoleone p:issa\'a d, lb Pare che egli fosse ossessionato dal timon.• che si potesse mettere m dubbio la lci,e1tt1mi1àdel na~citurn • Affidnndo alle vostre mani, mio signor fratello, le soni della mia cara figlia, do a V. M. una prova di fiducia e di stima, di cui non saprei immaginare una maggiore. Voglia, la Vostra Maestà imperiale scorgere in questa lettera nien1e altro che l'espressione dei sentimenu di un padre che diciotto anni di soa\"i abitudini legano ad una creatura che la Provvidenza ha dotato d1 tutte quelle virtù che formano la felicità mteriore. Chiamata lontano da mc, essa continuerà .i rendersi degna del . mio costante affetto nella stessa misura in cui concorrerà alla felicità dello sposo e alla fortuna dei suoi sudditi. Vogliate jtradire l'assicurazione della smccra ,1micizia e <fr·ll'aha considenmone con le qu:111sono, s1jtnor mio fratello. di Vostra ~belStà 1mperi.1lc e reale il buon fratello Francesco J ,'ult1ma delle lettere rcJ.;ate da Laurii.ton era per 1'1mpcratnce ;\laria Ludo- \ ica, ter~.ì mo!(lie d1 Frunccseo I. Ern un'Austria-Este, che a\C\a visto il padre t' il frntcllo (quegli che fu poi Francesco IV d1 Modena) spol{ltati dt·1 loro dommi Jall' Orco•, mentre la i;orclla, mo~lie d1 Vittorio Emanuele I, era c.:onlina1acol re suo manto in Sarde.,::na, .tnncsso il Piemonte ,tlla FrancM. :-,;'onpassan, per essere amica di Napoleone. che la Lhiama\·a senz'altro la nemica•. Nonostante l'inimicizia, l\lan:l Ludo, ica non \·olle essere da meno del marito nella ri&posta a Napoleone 1>eril garbo e l'arnab1lità. J nostri \'Oli sono del tutto eguali a quelli d, mio manto. Condivido pìcnamonte la 8Ua fiducìa nella felicità d1 Vostra l\rJaestà e della nostra fighola. In o~ni modo, desidero essere 10 a d<1rea Vostra Maestà imperiale.: la tcstunonianza delle tante "inù di anuno e d1 cuore che d1stmguono quella cara creatura. Ciò che a\'rebbe potuto sembrare unicamente dovuto alla tenerezza paterna, non sarà oggetto d1 dubbio quando \enjta riferito dalla madre di adozione•. fl gesto piacque a N':1poleone, che ne parve toccato. In ogni caso, faceva gran conto della benevolenza di questa sua antica nemica. Una sua pronta risposta, che non c1 è penenuta, rnos1ra la sollecitudine dcll'1mperatore. Ma m compenso possediamo la replica d1 Maria l.udo"ica. La sua ampiezza, ti suo stesso tono confidenzmlc, autorizzano a ritenere che Napoleone non avesi,ce tralasciato nulla per cattivarsi l':m1mo ripcturnmente ferito della sovrana.• ~on saprei come esprimere a Vostra Maestà imperiale la mia commo• zionc per le ripetute attestazioni dei sentimenti a mio riguardo. Appreno infinitamente la confidenza e l'amicizia d1 cui mi dine nuova prova; ma permettetemi, signor mio fratello, di dis1oglicrvi dall 'opmione che v1 siete fatta circa i miei meriti. Se l'affetto e l'amore materno che porto alla mia caru figliola, l'Imperatrice, potessero essere un merito, voi avreste fondata ragione di attribuirmeli; senonché io vi accerto che Voi dovete riconoscere in lei e in le, sofo, l'origine d,i tante belle virtù •· La corrispondenza fra Napoleone e .Maria Ludovit.:a 3t fa sempre più intima e fiduciosa. • Vostra ::'\1:lestàha voluto riferirmi che la cara figliola le ha parlato di mc. Non me ne meraviglio conoscendo il suo cuore; ma non faccio che renden· omaggio alla verilà dissipando ogni errore sulle pretese obbligazioni che la buona Luisa avrebbe nei miei confronti. Voglia V. .:\I. scorgere m tutto ciò unicamente una num·a prova del suo candore. Se 10 posso attribu1rm1 il merito d, qualche cosa è solo quello di avere scrupolosamente serbato mtatto questo suo candore che, rendendola così timida agli occhi del mondo, le \Urrà sempre più la stima e l'affetto di V. M .. Può darsi che mi venga ri\"olto l'appunto che la mia cara figliola ha poche idee e poca is1ruz1one. Lo riconosco, per quanto ci si:\ sempre 1empo a conoscere il mondo e i suoi pericoli I lo preferito all'istruzione la cura ~elosa della sua innocenza e per questo mi dedicai esclusivamente a formarle un cuore sensibile, uno spirito retto e delle idee chiare su ciò che do\eva sapere:. L'affido a V.i\l.. La prego, come madre. d1 voler cuerc l'amico e la guida della mia fi~hola, allo stesso modo che n "è ti p1l1 tenero sposo •. Sotto quc::itl aui.pic1 :,1 cclcbr.wa 11m.i.- trimonio fra .S-apoleone e la fi~IHI dell'imperatore d'Austria. A Vienna, nella stipulazione ddl'atto d1 nozze. =--:apoleone a\·e\ a \·oluto essere rappresen1ato dal più valoroso dei suoi a\versan, dall'arciduca Carlo, zio della sposa, che a,·eva accetiato l'alto onore con una lettera estremamente cavalleresc,1. Lusingato di rappresentare un sovrano che per le sue ge- :i.ta\'l',rà eternamente nei fasti della storia, e convinto della reciproca fe.hcitb che deriverà dall'unione d1 V. :\,I. imperiale con una principessa adorna delle \"Ìrtù che sono proprie della mia cara nipote, m1 sento felice d1 esi.cre chiamato a stringere questo nuovo !citarne•. ::vtaria Luisa era sp1ccataml·nte una .-\bsburgo-Lorena Nel fisico somigliava 111 tutto alla madre ;\otaria Teresa dei Borboni d, Napoli, che era, a sua volta, figlia di un'Absburgo-Lorena, di Maria Carolina. li labbro inferiore, grosso, penden1e, era quello di Carlo V. r-:el morale, poi, era il ritratto perfetto del padre, la persona che tndubbrnmcnte amò sopra tutte tn vita sua. Si può parlare, come fa il Ravage, l'ultimo biografo di Maria Luisa, dt ffigenia, in una vua sem1-romanzara della figlia di Francesco I? Se :\otaria Luisa fu un'Ifigenia, lo fu né più né meno di tante altre principes.se andate spose per ragione politica: ciò che, fino a1 ieri, era quasi l'unico modo in cui esse anda,•ano spose. Né sarà davvero un tratto particolarmente pietoso della storia, che essa sia andata sposa a chi aveva vinto sei mesi avanti il padre cd a\'en dominato nella sua capitale; ché, anzi, 1 matrimoni principeschi nella storia proprio questa funzione hanno avuto innanzi alle altre, d1 suggellare le pacì. O parleremo di misallianu? Ma Napoleone era allora 11sovrano più potente d'Europa, e anche suo fratello Gerolamo, anche suo fi~liastro Euuen10 lieauharna1s erano già anparcntati con antiche famiglie sovrane. E prima di ogni matrimonio, i sovrani d'Europa a Tilsitt, a Erfurt, come più rardi (a matrimonio gik avvenuto) a Dresda, erano corsi a inchinare 11 par1.1cnu della rivoluzione. Se misaflimice ci fu, essa fu proprio da parte di Napoleone che, 1mparentatos1 con la dinastia più reazionaria d'Europa, rinunciava definiti\'amentc alla parte d1 creatore d1 un'Europa nuo..-a. Ed è noto, mfaui, che da allora m poi la Corte napoleonica di\'enne tuua (per quanto era possibile) oncien rlgime. Questo aspetto del matrimonio a\·rebbe dovu10 mettere m nlicvo il Ra\lage. Il quale accenn,t appena .ti fatto, \Cramcn1c simbolico, che Napoleone non seppe trovare altro modello per il contratto nuziale, se non quello d1 Luigi XVI con '.\laria An1onie1ta, e ne \"Olle ricopiato anche il cerimoniale d1 noz.te. Tum i.anno, ad ogni modo, come la pretesa Ifi~enia i.1 trO\.lSSe contentissima del suo ma1rimonm, e rimanesse soddisfatta di Napoleone fin d:d primo mcon1ro Il delfino Luigt c.-ra ando10 incontro a :\-lana Antomctta fino a Compiègne, e Napoleone \'Olle fare altrettanto. Ma poi non ebbe la pazienza di aspettare. Era \·era.mente troppo difficile per lui fare ti son11110 secondo l'etichena tradizionale (T:dleyrand l'a\eva definito addirittura un ~rande uomo maleducato). S1 precipitò come un bolide nella carrozza ad abbrncciarc colei che fino allora non conosce\·a che per ,-itratto. (Pare, anzi, che non a\·csse pensato neppure ad esaminarlo prima di concludere il matrimonio). La prima impressione della principessa auslriaca fu piuttosto d1 sgomento, ma quelle immediatamente successive furono mollo miglton. Si sa che a Compiè- ~ne il conquistatore, conquistato dalla freschezza giovanile della sposa diciottenne (Maria Lui!>a era naia 11 1 z dicembre 1791, e si era al 27 marzo 18Jo), volle prendere possesso del talamo nuziale senza tardare; cioè senza aspettare la cerimonia ufficiale di Parigi. Dopo tutto, l'atto giuridico deci1,ivo era stato il matrimonio per procura. Quali 1struzion1 a\et<' nce,·uto da·1 vostri genitori?•. Di essere \'Ostra m tutto e d1 obbedirvi m tutto . Napoleone non domandava di meglio; ma anche l\laria Luisa non pare che rimanesse scontenta della sua fretta. La mattina dopo si servì la colazione presso il letto dell'imperatore. , Sposale una tedesca, caro mio•• disse ~apoleone a uno dei suoi generali, sono le migliori donne del mondo; ingenue, piene di tenerezza e fresche come rose•· Il Ravage riporta un cale111bo11r grazioso:• Perché si sono sposati in Quaresima? Perché egli potesse amarla alla Passione,. E una strofetta, meno innocente: To11l d'ab-Ord on rosse I' P<1/J(l, P11is on couche avu la fil/e Et l'btau-pb-e n'os' pas dire r1011 D' pt11r d'at·oir ::'rricor l'oi'gno11. Che coi.a a, ,enne fra I due sposi, quando si delineò la m111accia,e poi di\cnne un fatto. di una nu0\':l guerra con l'Austria> :-.J'ulla a\,cnne che alterasse I loro buo111 rapporti. l\lana Luisa non poteva oro, dopo anni di felicità <:oniu~ale, tornare improv\'1samente a credere che ~apoleone fosse l'· Orco , e neppure c.:he fos- !.C un usurpatore, un :i.o\'rano spurio, dal momento che non solo il padre ~licio a"e• va fatto sposare, ma era \·enuto poi a far la corte al genero a l)resd:1. pnma della Céttnpagna di Russia Anche qui, nessuna tra~cdia. Guerre tra :,uoccro e genero, u fra cognati, erano cosa affatto normale Fino al principio del 1814., non solo :\laria Luisa ma tutti, po1crono credac che tutto si riducci.sc a un territorio più o meno \'asto che sarebbe rimasto a Napoleone. Ancora dopo la cap1tolaz1one d1 Parigi. ;\1aria Luisa crcdc.:t!e che il lrono napoleonico i.arebbc rimasto m p1ed1, se non per il manlo, per 11fijtlio. Rc5.:gentc, essa lo na g1b. C1 ,·olle l'abdicaz1onc per farle comprendere la catastrofe; ancora alla ..-igtliae· ...c\·crne la no11;,ia,a, e\'a fatto preparar(; a lllo1s un proclama per 1.t resistenza. E. anche dopo l'abdicazione, pensò dappmna a raggiu1,gcre il marito. Se, tn\'ecc, fini pt·r m"ctter?il nelle.: mam del padre e d1 :\tettern1ch .i Rambou1llct, diciamo pure che lo fece quando era rimasta complctamcnie isolala. La prima metà dcll"aprilc 1814 potrebbe. insomma, rapprcscnrnre 11periodo più nobile, non diciamo eroico, che sarebbe c.-sag~rato, d1 :\otaria Luisa moglie d1 Napolcon...-. Poi, si s:1, le cose <.ambiarono. Se, nell'aprile 1815, a ~laria Luisa SI può ricono.:sccrc uno stato d1 necessità, questo diviene poi stato d1 volontà. l .'evoluz1on...- pcr cui Napoleone s1 trasforma per :\1aria Luisa da sposo amato m manto importuno, m perturbatore della tranquillità sua e dcll'av\cnirc del figlio, è parallela alle vicende politiche e m1htan. Quando, nel 1814, abbandonato e tradito da tutti, Napoleone è costretto ad abdicare, 1mmagma che Maria Luisa lo scguinl nel miro dell'Elba. :\Ila s'illude. Poco dopo un colloquio con la figlia, Francesco I gli mvia una lettera breve redatta da l\lèttemich. Vi si leggono, fra l'altro, delle espressioni d1 una freddezza singolari:. Maria Luisa ha 1roppo bisogno di calma e di riposo. M1 sono deciso a proporle di rientrare per qualche mese in seno alla sua famiglia,. La formula d1 congedo è rh·elatrice di un nuovo stato d'animo, • Gradisca, mio signor fratello, le assicurazioni della mia più distinta considerazione,. Annota 11 prmcipc Napoleone: In queste righe Francesco I evitava studiosamente ogni allusione a1 vincoli di famiglia che l'univano a Napoleone. Fino da quel momento non lo riconosceva più t>er suo genero,. Anche da parte d1 Maria Luisa il distacco è completo. Il matrimonio, dovuto alla ragion di Stato, cedeva per l'identica ragion di Stato. Tramontavano due illusioni che si equivalevano. GUIDO ZORZI - D'lmmlnenie pubbllçutone: tutto Un aett1manale wu,trat.o dt çut dlvorret.e auidui lett.or1 - CULTURA O OGGI -- ----- ,., MONDADOU MILANO -- __J l,. P,;, """"'"' ; ./-.1ru '" p;;, ,v·••dr ,,.,,,.,,,,,r,, l,-/1,. ., in,?_111 r-.111l,.,.,p.,,-,,,,r,,. ·"'"'" .,,,,,, •• ,·,,.,,,,- /111 ,.,,,.,. ,,,..,.,,1,, Ji o,r,i Jj ,i/, 111U,,,,,/,,r,ù l#t'#lt1/t', Il ( ,,/_ /,,,.,,,,,, "jl«<!" ,.,,..,.fi,,"" J;,,.,,,,.,.,. """ 111111•• i11trrprd•?,i,,,.,. Jrl/11 "''" ,,,,.,,,,,/,. ,,,,,,,,,,,; ,,,,,, p11t"J"I"' J.-IJ,· pr"f.,,,J,tJ, '""'" ; ,,,,,,, J!f,,,,,,,, .,, ,,..,,,,,,,., ,li ,rr,.,,,,.,. ,,,.,J, 11/.i,.i pi;, urrd1 r pi1. .,,r11ri .,.,. ii ,;til111t,1111 i1ti,rf1, lr P"•- 11""'• 1/i 11J/rlli, xl, 1Mp,,/u uri'.ci••ri r ;,..,,,,. .. ,rpuJSi. E i1t/i11r, /,, P,iru1111t11li1i J,,, ,.,.,,,,,.. ,uclri/.111ifuu,.J/ ,,. 1tlfr, '""'- pi, tWllr /11 /i1t,K11Ùf1t•, /,, JIUt'/lt ,/,-J/,- ,-r/l°,KÌU#I, /,. ,-.J,._,.,X'"• il jul,lurr, /',,,,,. r /11 lrllu'"'"""· SiffJ,; ,..,,, r' J fr""'"" ,,.lf,. rl,r P,,IJ1t "Il',.,,.,,,.,,,,,. fllrJ/,, J,uip//1111, il r11i i1tlrrou J 11,rr.ir•11nrori11l.i J,,/1,, ,,,.,,,,is,,,,,,, lvu.. tl,r ""'"'""tori r 1tnrr1.,i ,;/tuntu • Jr, <'u11tJ.1tllo•11 ,.,,, ,,_,,,,,,J,. 11rJurr. ENZO BONAVENTURA professore di Psicologi.1 ncll.1R.cgi.1 Uni\•crsità di Fircnic, espone in questo libro, in un.1 lucida. sintesi e in forma. .1ccusibile a. tutti, i punti princiJ>.ilidcll.1 Psico.analisi e delle sue .1pplicnioni: b inseri~ce nel v.uto quadro della Psicologia modern.1, rilev.1ndone gli clementi preesistenti e gli .ipporti origin.1li j e, mantenendosi obiettivo e misunto nel giudizio, cerc.1 di ,1vvi.re il lettore .i formusi un.i opinione lont,ma. d.1 ogni eccesso, im~rzi.1le e scren.1. IL VOLUME, !\I LEGATO ELEGANTEMENTE IN TELA, COSTA 22 lll\E MONDADORI

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