Omnibus - anno II - n.9 - 26 febbraio 1938

ITAIIARI INTORNO ALGLOBO f O SCORSO giugno compariva m:l A2 Piccolo di Trieste il .:,Cgucntc trafiletto: « f: morto l'altro giorno qu,hi novantenne il <-ignorAntonio Zanino da Lc.:,ina, ultimo supcr.,tite della .,pcdiLionc al Polo Nord rffcttuata nc- ~li anni 18r2-74 dalla Tegetthofl comandata dJgli ufhciali di marina .n1- \triaci Pcyer e \Vciprccht. Come è noto. la SJ><,:diLioned,ella quale facevano parte tutti giuliani e dalm,iti, scope,~(.' a nord della Nuova Zcmhb un :ircipclago che venne baucuato col nome d1 J"crra di Francc~co GiusCpfX. La na\"l' al 95·:'>grado venne bloccata dai ghiacci. per cui un grupro di marinai si :-.pingc\-a in slitta all 18'l.55 grado di latitudin~. Il defunto Zanino al ritorno ottenne un impoi-tJntc po5.tO alla C..1pitancria di TriCl->tC.Era a ripo:-.o dal 1<)11 ». Ecco una notizia che apre uuo '>PÌ· r.1glio di luce ~opr.1 un capitolo troppo ignorato di :-,toria marinara ;1driJtica. DunquL' erano in gran parte itali,,ni i membri della ~pc-dizione polare aw.tria• ca del 1872•74; e in gran parte itali.mo doveva C3S<'TiCl gruppo di m,u·in.1i che. la3ciata la nave, si spinse attravcf!IO i ghiacci -.ino all'82 . .r,.5 grado di latitu• dine. (Quanti storici nostri. e qu~ulti compilatori di enciclopedie o, più modl'3tamente. di manuali per le scuole, M>no i.I conO\CClll:a di que ..t;\ circo- ,tanza ?). C'è quakos'..1ltro. :\b ci nmvi('nt' ri• :.alirc di quindici anni. Nel 18s7 la fregat..1 .1.u..t.ri.1.ra /'l'ouara l~Ì, p,oprio la « fatai Novara>, quella rhc più tardi doveva portare l'arciduca \1a.-,similiano al :\1:c~ico), comand.tta dal commodoro B. dc V/Ulll'~torf-Urbair, partiva da TrielltC per il giro del mondo. Dopo J.vcr toccato Gibilterra. ~Iadcra. Rio de Jrnciro e dopo aver doppiato il Capo di Buona Spcran:..m. la /1,/ouara vbitò le: i,;ole di San Paul t· di Am-.tcrdam, l'i!>Ol.1di Ccylon, ~adras, le i~lr Nicobarc, Singapore, Gia\·.1. M.rnila, Hongkong, Sciangai, l'isola di Puynipet e l'iwla di coralli Sikayan..1. TI giro dd globo compiuto da marinai e da sdenziati: un'impr<"sa d.t romanto d'.tvventurc che per akuni anni (la Nol•ara, una volt.i iv;atc k vele, navigò sugli oceani Atbntico. Indiano, Pacifico - dal 1857 al 18_;9) tenne dc- )ta l'attenzione di tutto il mondo, <' I,\ n1i Ct:O durò ~ino ali(· .. oglic del nuuvo -.e-colo. Di questa cro1.:1cr.amili<,11t· d'ott.mt.1 anni or ,ono ci è rim<1\ta u1l.t caratt(·ristìci.-,_..imanari a.,ionc, pubblicata ,1 Vienna. in due volumi -.ul ~u~to dell'epoca, dall'Imp<.·rial R1:gi..1Tipografia di Corte e di St.1to nel 186-.z. La M:On,a C!.tatc, Uo\·andomi Hl C"an1pagna, mi Vl.'llne il de ..i.dcrio di rip<.·· -.C<Hlq' u,•-.t'oper.i, che ricord,1,·o d',1ver \ Ì'tlà altre ,·oltc tra i libri ottocentl'~«:hi di c,1,.i. Entrato in biblioteca. la ritrov,1i qua-.i subito. Sono due tomi in ottavo. rilegati m tela scura. Le cop<•rtinc· recano, unprcs-.ovi in oro, il profilo di una frrg:ata con tutte le vdc ;.,l<l,Hl'. E la 'itessa nav1.:, -.ono k ')t("!.'tC ,·c-k\ che nl'gli ultimi anni abbiamo visto tante: volt<" sugli :--chcrmi: è in- 'tùmma il profilo cli una /Jour1tJ1 in pie:· na na,·igazionc. Ric!iCC p0i curio..o O't· ,crvarc le numero ..i,-.imc illu"ua.,ioni. Libro di viaggi o romam;o d'avventu• n·? Circola in quri di,egni la stet.,.\ ,tria familiare e in,iPml' rni,terio~,\. in• quict,unc, che t.un<' voltl' d.i ra.J:?;auici free fantasticaH' .,ulJc inci"ioni che un t<·mpo ornavano i romanzi di \'ernc.' o il Robiruon Crusoe. Tutto il libro è .·osì: J>('rva<.,Q;.\Uraver-.o qudlc singolari i\lm,trnioni, di un alito intcmo e ,trano di v(•C'chio rom,rnto d\t, ,·rnturc r,otichc. E C'hc: ,,ire del titolo? Si pen,a dì nuovo ,t \'crn(•. l'ia.v:10 1nton10 al Globo ddla fregatta aust1iaca : 1fov~1ra negli a1111i1857, 18_58, 18.59, wtto al commrmdo dl"i commodoro B. dc Wiil/asfQrf·Urboìr. (Non tr,tduco: i due tomi "°"o ..rampati in «italiano»). :\t..i wniamo ,t c:iò che più import.i ;\(·il(' ultime 1-.><1gidncell'opc..•r.t, in cakc.· .tlb n.1rr.1zionc ddla crocic.·1a <.' all..t n.:- l.1zionc d, certi rìlif'vi !iCicntifici, .,j lcgg:c.· l'd(•nco d(·i marinai, dl•i g.1bbicri, dei 1111onicri,dC'i qua'rtiermJ~tri, degli opcr,1i, degli a1 tiglicri, d<"gll ufficiali <' infinl' dt·gli « i~ol.Hi » dw compirono il « \'i,1igio intorno .11globo> sulla freg.lt,t No1.:ara. Ot:g-i che, da un !,no leggi.uno .li po- ,10 d'onore nei quotidiJni i nomi dc-i 11oqri ,por tiv1 , hc r;.u~g-iungono qualdu· num·o primato, e dall'altro ve-diamo rnoluplic.ir..1 le monogr.1fic ~ug-li irnliani arti'iti, uomini d'armc) ch<' 1 ,ecoli ,cor,i b\orarono o agirono .dl'c,tero. non dispiaccrù appn·ndt·re i nomi. '>I· nor.1 ignorati, df'i marin.ii 1talia,11, dt nortll' <.' dl ,.:mguc, che ottant'.mn1 01 ,ono pa1 tedparono, ,otto un~1 handic.•r,t ~tr,tnic.r,t a uno d<•i pìl1 gr.mdi raid dw 11 00B.DEB0 1 LA NONA XEBAVIOLIA DEL lf0ND0" ..iano stati compiuti dalla marina a vela. Italiani era.no, sulla Nouara, i marinai: Vidas, Puglian, 11ozzaro, Sussan, Fabris, Giaconi, Vcnturini, Gamba, Giursi, Zcchin, B~1,;ilìo;co,Bcnus!>i, Sbisà, Modenese, Fragiacomo, Ribin, T::tbacco, Viaggio, Alborghctti, Rubccca, Chiole, Pende. Sambo, Padovan, Longhin. Bcnctaz.,i, Rosso, Carisi, Cadiolc, Va~cotto, Vcr~inella. Giurco, Venturin-. Pajotto, Filipas, Fcrlora, Fronzin, Bu- ~iotto, Martinelli, Ylerl.110. Branati, Maras, Bagnoi<., ~1cnin. Bari'iOn, Sparagna, Srroglia, Savini, :\-figlia. Ruc-ier, Calafati, Azalin, ferlogna 1 Spa~nio, :\-forin; nonché i vari Albanese, Scar~ pa. Viancllo, Zcnn.1ro. lt:diani erano i gabbieri: Pius, Varisco, Dandolo. Petrina, Contento. Conti. Ro~i, Olin, Viancllo, Vittor, .Monc,.,tar, Giuras.,in, .\lbarw,e. Italiano il timoniere Andrcatini, italiano il quar• ticrma.,tro Magazin, italiano il « ~opra('-;,tglicnte » Ci,m. Italiani erano g-li opcr.ai dl"ll'Ar-,cnalr di _:\.fariha. <tnch'c~,i imbarcati sulla Novara, Novello, c~imu~, Fiorese; ita• liani gli operai « civili » Giusti. Ghezzo, Pojanni, Orbolato, Li'"io. Giacomazzi; italiani gli « i'iolati ,. Lovato, Ticulin, Brunello, Dolzc. Bcttamino; itJli.rni i ,oldati « d'infantcri,1 di marina» \"a. lentini e Girardi; italiani ~li artiglieri Forna-..1ro e Rc\tclli . E ,·cniamo a~li uffici;di. Italiano <.·r,J il cadetto di marina Giu-.cppc- Natti; itali.mi erano .~li alfini di fregat.l contl' t\ndrc-:i Borclfi e .:\fichelc dc .:i..forziani: italiano l'ra l'ufficiale Antonio 8.1.,.,0, '.\"on ha-.ta: italiano C"ra pure Don Edu~irdo dc :\farocchìni. il cappellano cli bordo. Tiratf' k ,;ommc. ,i arriva ,\ un ri,ultJto che a molti riu,cirà ~b.ilorditivo • sulla ~ovara nano imbarcati oltre un antà1aio di italiani. Questo elenco d<·gli italiani dw p::tr• tl't.:iparono alla crocit·r.1 della Novara è dt u11'irnp0rt;mza c,ipit.tl<.·. pc1ché d,1 c"'o -.cnza bi,o~no d'altre prove, chC' pur .,j tro\"CfC'hbcro abbondanti"-Simc pzy.,iarno d<'du1rl' :-.ino a qual punto fo~.,cro no,;trc, anch<' ._e ufficialmentt' 11011 rio;ult:\rono m:i.i tali, le pili famo• -.c-,pt'di7ioni condotte '-Otto la h.mdil"• ra della marina austri,H:a. La \('rit,'t., ri'l.1puta nella Vcne;:ia Giuli;1, ma ignoratis,;;ima .iltrO\"l', è che tutta la marina da guora aust,iaca :ove -.i tcctt• tui, rutur.llnu'nll·. lo Stato :\la~~iore. eh,· non potC\'.l non e!'..,cre .1.mtriaco) oa iJtriaua e dalmata, l:ale a dire /)fr b11or11tre quarti italiana. F,HLl que ..t.a comt,tt~t7ÌOnc. app.Hirà evidente un .iltro fatto ch<"noi in I..tria ..1.hhiam ,;;empre ,.1p11to. ma chr ndh altre regioni d'Italia, come del resto in tutta Europa, si seguita a i~norare : la battaglia di Lissa non fu combattuta fra austriaci e italiani, mo fra italiani e italia,1i. Sulle navi di Tcgetthoff erano imbarcati tutti chioj!"giotti, istriani e dalmati; i vecchi equipag~i, insomma, della )Comparsa Repubblica di Venezia: dunque, per quell'epoca, i migliori marinai del Mediterraneo, che l'Austria ebbe l'invidiabile fortuna di avere al proprio servizio. Italianis~imi erano quegli equipaggi, tant'è vero che TcgctthotT (come qualche vecchio pc,caton· ricordava sin pochi anni 01 sono· durante la battaglia trasmise tutti i comandi in di.ilctto veneto. Ed ecco dll' oggi anche noi, in base a que-.ta verità incontrovertibile, possiamo vedere un po' quell'infausta batt:iglia nella luce in rni sempre la videro, dopo averla vissuta, quei nostri marinai: cioè, puramente e ~mpliccmcnte, come l'ultima battaglia ,iauale fra Adriatico , Tirreno. "Ciò, Na,ie, glie la femo? » chicdeV,l Tegetthoff, dubito~, al !IUOtimoniere chioggiotto. « Sì, sior, ghc la fono!» ri!ipondl'Va Nane, ,;entcndo ribollire nel suo san- ~uc ,·encto la ri,·alità secolare per L\ marineria dd Tirrc·no. Quc.o;t("due hallute, che 1tentii riferire d:1 dur marinai di Lu~sinpiccolo che le avevano udite dai reduci di Lissa, rivelano meglio di un intero trattato la ~ituazionc- che ho cercato di illuminare. Resta da deplorar<' che l'Austria abbia potuto adoperare proprio contro di noi quella ch'era una forza nostrn dclb no:-,tra raz1J. Però la f.,mosa « on• ta di Lì"'.1 », \"i<1tod1e anche i vincitori erano italiani. deve cs~crc finalm<"nte cancellata per buona metà dalle nostre ~toric e dalle no,;trc co.,den- "'.:· Si ricordi piuttosto che i marinai ddl'Adri:uico oril'nt-.ilc, ~ino a ;-{azano S.turo che apertamente ,i ribellò a quc-.ta .,jtunionc mostruosa, pagando poi b propria ribellione col martirio. furono rmtrctti a c:ombattcrc per una na1.ione rhc non era la loro. e che andw sotto la b,mdicr.1 ,dtrui compirono, com'era nel loro ~angue di popolani ~ucrricri e affclionati alle proprie cm.te, prodigi di \·alore. Non per nulla. all'inizio dC'llo '-<'or,o -.rcolo, Napolcon<· .iv<'va rilevato Il' loro doti ecce1ionali. • Gli i.. tri.rni e i dalmati>. così prc,- ..,\l poco ,i ('sprc ..,.e l'impcr..1.torc. « fornirono i migliori <.•quipa~gi alla mia m,1rina da guerr::i ». P. A. QUARANTOTTI GAMDINI CORDERO ~ OSI' StJ.va scritto mi cartelloni, e iu ~ ogni muro dt'lla nostra piccola città ce n'era almeno uno. Cosl la Kra uav.imo tutti al cinc Sa,oia; vedemmo Clarl,, poi gli equilibrisri sul tappetino, i tre buffi col cilindro sfondato e le scarpe alla Charlo1, le 6 1i,h 6, ma 1ut10 questo ci lascia freddi; almeno ire vohe alla set• timana andiamo allo s1euo cinema, sap• piamo a memoria tutti i giochi c i ,eni Noi eravamo andati unicamen1e per co• nosccre Cordero Quando però il sipario si aprl sopra un fondale scuro e brillanu~, pensammo che non era ancora arri\'ato il 1urno dj Cor. dero, che certo, come ogni grande a1ti1ta, compariva K>lo a fine spettacolo, ed era invece il momento della can1a1ne. Infaui sulla scena era comparsa una bella donna, grande, un po' for1c, con capelli rossi, occhi neri, braccia e spalle bianche. Che bel vestito! D'argento, strettissimo, ornato di \Cli neri a ciuffi, un ahro velo le ricadeva sulla fronte, e nel complesso ricordava un poco Mac Wes1, quando Strizza l'occhio. Ci furono moltis.simi applauii. :hrernmo voluto chiedere al nostro vicino chi era quella signora, ma non osavamo; pareva che tutli lo sapessero. Evidentemente avevamo letto male i cartelloni; forse t:ra :\nna Fou• gcz, L)dia JohnK>n; che figura ci avrem• mo fatto a non riconoscerla? La donna, con il piccolo cenno al maestro che testimonia la padronanz.a dt'll'orchestra, della scena, del pubblico, cominciò .1 cantare: canta,a in francac, con giusta pronuncia ,.. giusta tecnica, una canzone che ricordava, alla lontana, il repertorio di Lucienne Boyer: ci pareva di capire che si trauassc di una donna abbandonata, che per consolarsi (urna una sigarcua, oppure cerca un altro amanti'. Quando finiva una strofa, si \"Oliava, e faceva un passeggino, risalendo il palco)Cn\ico: che )tra• scico di argento; che schi1•na di marino! Finl, tra applausi genera.li: :i.pplaudivamo anche noi, ma inccni, ci pareva che l'entusiasmo degli altri avesse qualcosa di esagerato, di ironico, e non capi··•m,,:,perché; pensavamo intan10 di andare, dop0 lo spct· tacolo, e magari 11ascurando Cordero, a inurvistare la Mae West, chiederle come mai fossl"capitala proprio qui, quanti anni avessi.', se le piaceuero i bamhini, i lib1i e gli JDchu, perché ques1e sono le cose che ci dissero tutte Il!' i.tclle da noi intervistate. Tornò quasi subito, era diventat,1 una spagnola, annunciò che avrebbe cantato El reliquario, imi1ando, .aggmn-.e run ,UO• dcstia, la grande Raqucl Mellcr. Non crediamo davvero che Raquel cantasse mc. glio di ll"i: ave\ a una bella \'OCC, calda, profonda, coltivata bene: e poi, un co,ì bd vestito' Nno, e le ipalll' pare, •n più tia;;~1nech~·h~11~~l'!zoca~: 1 :;o~r=li e~ar:ccnhei~,i--------------. di brillanti misuravano pure men.o metro, ma in larghezza E chl· movenze, cht• sorrisi! li pubblico pestava i piedi dall'entu• siasmo, le si gridavano parole cht' non capivamo, poi lei, finito che ebbe di rsscrc Raqucl, cominciò a 1i,ponde-rc, con bai• danza popolaresca, t' diCC\la, mettendo la mano a vent.tglio d.i, anti al mento: ' A tu! " Dopo di che, 1ornò ve,tita d.1 na• poletana, con un tenorino magro magro, che facendo orribili stecche l'accompagna• va. Sta, olta capimmo tutto. a canzone fi. nita, inchin.indosi, •la donna si str:i.ppò la bella p:i.rrucca di irecce ner\!: a,eva i capelli corti, sotto, cd era un uomo. Quando ricomparve, a, eva ancora quella testa maschile, ma giustificata dal fatto che imita\"a Joséphine Bakcr, c cantava: "]'oi dt1,1x omou.rs! >. Però adesso no11ci piaceva più tanto, benché cantane bene, e avesse un magnifico costume, an:zi ci fa. ceva un po' impressione, con quella faccia tinta, qudle gambe nude, quei sorrisi. Però ci divertivamo, restammo Il ad ap• plaudire con gli altri, a chiedere nuovi bis, e ogni volta Cord,cro dice,·a sì, andava di là per indossare abbiglia.1r1entimagnifici, e canta\'a proprio bene. Qu.1ndo però il galoppo finale ci mandò via, cd il sipario non si rialzò più, riunimmo tutto il nos1ro coraggio, e chic• dcinn10 all'in~n•icnte di accompagnarci da Cordcro: quello disse di sì, e ci portò fino .illa pm ta di un camerino: la porta era socchiu~a; lo \'Cdcmmo che si struccava, aveva già i pantaloni, metà del viso era tinta, metà no, rumava una sigaretta, aveva l'aria annoiata, 1.t.:anca Noi sta\"atno lì, n.i<;costi,un poco impau1iti: lo vedemmo puJir.;i ben bene, poi mettere un velo di cipria, un ro\po di lapis allf' K>pracciglia,un poco di rosso alle lab. bra ; infilò il gilè, la giacca, era pronto, sarebbe u~cito fra poco, certamente ci awebbe accordato un'intervista, sarebbe stato un peuo scn1azionalc Ma, prima che si affaccia..sc .ill'uscio, cra\'amo già scappali ,ia. Pt"rÒ, Gordcro h.i ,·oluto lo s1esw mandare ad Omn1b1,1s akuni dati della sua biografia: eccoli qui: e Mi chiamo Juanito Cordcro. Sono nato a Roma. Ho trent'anni. A diciouo anni face,·o parte del celebre coro della Cap. pella Sistina, do,·e mi distinguevo ptr l,t freschezza e la potenza della voce E. qursto può confermarlo ~1omignor Bella, sostituto di S. E. Perosi. A vcn1itrè anni pensai che le mie dori arli~1ichc potevo sfrut• tarle meglio e mi diedi al varic1à Cl'ini1i non furono radli, ma io con grandi»ima volontà mi (0no imposto, nonostante il genere della mia arte, molto delicato, e ciò l'ho dovuto alla mia \"OCe(allora molto bella davvero), alla mia scmibilità e al mio gusto nel ,e~tirc e nel porgere. Ilo trionfato a Roma (teatro Ad1iano, Casina delle Rose, ecc.), a ~Lilano, Napoli Ceno,a, Torino (fui molto elogiato da Joséphine Baker), poi sono passato all'estero: Londra, Bruxelles, Parigi, 1\tcne, Stambul. Cairo I miei più grandi successi all'estero sono: Parigi, Stambul e Cairo. Al Cairo circa dodici, tra giornali e riviuc, si sono occupati di me con gr:,.ndiuimi elogi li t:~::!: 1 d:~ 1 ;:n 1 ::e ,p~::i;t~e ad)nun( ~~:;;"~: s.uò sulla Costa Aaurra, poi 1\\geria, e poi chi,~à > IRENE BRIN QUADEI/.NI DI «VALOR_l PR_IMOR_DIALJ" A CURA DI FRANCO CILIBERTI I. USCITO IL l'R.IMO QUAOF.R.,..O ORIENTAMENTI SULLA CREAZIONE CONTEMPORANEA CONTH..Nf. SCN.ITTI O/ BONTE:\IPELLI ~ BANFI • BRAGAGLIA . CARAA . CILIBERTI • CA. TALANO • DE GRAOA • GALLIAN • GHIRO:-:- • '.\1ALIPIER0 • PHAMP0LIN1 . QUASI'.\1.0D0 • RAOIUS • RAVASENGO . RICCI • TOHREFRANC.-\ • TUCCI. PJTTUR.f IJI· UIROLLI . CARRA • CAMPJ{;Lf Ft:l'\"I . DE CHIRICO • '.\tOHAl'\"1)1 . REGGIANI • HOSAI • GHIRL~. GHELI.I . LICl:0-:1 • RADICE. RIIO. fCULTUR.l /)I FO:..-'r\'.\. \l,\RTINI • ;\1.\RJ't;O -4N.CHITf.TT(IR_t l>I, 1.1.'\GERI. SARTORIS. TEIUlAt,'-.1 FIG"I • 1'01,1.INI E CA1'TAKEO· Affrctt,Hsi a im iafe abbonamenti e prcnot.a.:ioni a Edizioni "Augustea" Vi, XXIV M,g~io, 4, - Roma l O.tn; qu,,Jmw .• .• •. .. L. 15 j A/,l,011.,,I/,, sai" "; 4 .. l. 5'J A!,!,lJH,u1tt',r/o 0,,,,,,/,1/iro tOH "1__11,,:11str,1" .. . . .. L. 80 IN TUTTF lE BUONE l/BR,t/1,IF t IN l'tNDITA Il I QUADEI/.NO DI ··VAlOR,I l'f/.lMOI/.DIALI" SIBILLA ALER.AMO ORSA MINORE VOLUME DELLACOLLEZIONE "LO SCRIGNO .. LI li, E I 2 Note, pensieri, .1ippunticritici, fughe di pacuggi, lembi di confessione spirituale: .1intichce recenti pagine. più antiche che rcccntì, ma, come: dice I.i nostr.t poctess.a ncll'.1,gut.1 pref;izionc, prcserv;itc nell.11lung.11attc~a, qu.ui "Belle che si ridt:sbno nel bosco": d'un.1 giovincna int,,tta. Mai forse Sibilla Alcramo ha dato come in qucst.1 singola,issinu raccolta un.11così ricc.1e p,ofonda imaginc' di sè, con sì perspicuo cd .amma\i;1ntcstile. MONDADORJ

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