}uan /je{monu e come una ut11u,::10,1c na• :1onaU nella Spagna d1 Franco. La guerra non fa ,limeriticare agli spaznof1 colui che J .Jtato p~, tanti armi il 11inc1tort d1 tutte li! arene. D1 lui è Jtato uriuo moltiuimo: su Be/monte esiste quasi una lettuotura In questo JCtllto 11 ulcb,e torc,o racconta la stona della sua tdutO(.IOnc a ,m mesturc così singoltuc A PRIMA cm.,1che ric;ordo è l.1 morte di El E1partr:ro. Allora .1wvo poco più di due .rnni cd t·ro ".-duto .1 ca~!lctta di lui.i c:uroaa. • probabilmente affittat..1.dalla mi,1 f.11111gliaper I.i pa,:;cggi.ua donwnic;\• h-. Mcntn· l~, .. :arro✓L.1 -.i ferma davanti .1ll.1 porta di t·a,., qualcuno accorre. e Sapt·tc? > urla, e un toro h.i ucci<;O El E~j art ero! ,. Tutti ,i prt'C'Ìpit.u·ono gi\l d,tlla c.1r101✓-,1 domand.tndo particol.lri; io ri111.1,i:,olo in ,cq>:i. Rt:',t<.iimolto turbJtO. Ch~· co,'(•ra .u-cadut<'? « Un toro h.i ucri,o El Erparluo !... Un toro h.1 ucri,o El Espa,t, ro ! » udivo ripl'- tt.·11,,· lOntinu.inwnte, :,enz;1 capire. Non ,,q.H·vo, .11lor.1,che co~., fo_,;)(' un toro né d1i fo<i:-.e El Esparte,o, né che co- ,., fo:-.\c l...imorte. ~1.t quelle parole. l' qudl'impron·i,o trovarmi \Olo e spavc11t,1to rc~ter,rnno pe1 ~·mpn· nell,l mi., mc1noria. Sulb inia tnL·mo11;1la µomp,1 e 1.. l·1.:rimoni.t ton cui in qu.,:i giorni a Si- \ iglia ,i onorò la mo1tC" del grande tort·ro IJ'tli,1rono un :-.cgno ,tncor più forte. Dopo il corteo fu1wbrc furono l ornpo:-.ti tri,1i ctnti a tl'mpo di t.tn(tO, 111 onorl' dd morto. )Ot'las: Quat110 (at·allr han trascwato ... Il coahW d, El E~p.1rtt•ro... E luttuo,1 /J{Hodobles. .\la11ud Garcw, El I::,part1,,·10. Lro ch'tra rt 01 og,u torno .. (Juc,t.1 1:tloi1fitM1011L·µopol.i.n.; dclt1 mor·h· eroic.t di un toH·ro fu l';t\vcni- •tu.:1110più irnportanlt' ddlJ mi;t inf.tnn.1. ~tolti anni dopo. qu,rndo 01mai .,pi,o tutto, gruppi d1 bambini r;\C· n,lti J! tr;.unonto ,ullc piaac c.inta- , .uw ,11\<.'0l'.q1ucll,1 fint:' glorioM. Qu.rnd'ebbi otto .inni (J.vevo imp.l1.1to a li·gg('r(' t' a :-.criv('n.',e qu(:,ta fu 1utt.1 l,1 mia i~truzione) ci ,1abilimmo .t Tri.lllJ, uno dei ~obborg:hi di Sivic;li.1 Qui morì inia mJdrc, in una c::tsa ddl.i C,tlk C.i-.till.1. Di lt-i ricordo solo t h'n.1 molto gio\'anl· e: bc·lla. Comt· molti b.11nhini 'l'llL.a mamma, diwntJi .1duho .,..,..1i prnn,1 del l(•mpo. l..1,l i,Lt,1l.1 ,cuoi.i .. 1iut,wo acltv-,o mio p.,d1c ndla ,u;.1 hottc:ga. I.a \l'ra. mio p.tdn· l'd io mci, .uno a p.1,1,<.•c;t.:pilo'.1 l.1 C<.1lll"Sic-q>C\, dow ,i wolgc-va in qu1·I ll'mpo l'inte1 ,1 , it,t di Si,·igli,1.. \i t,1\"f,liui di m.mno d1·l C.,fé Ccntr.li, dll'\"~1tm I di bbtiamt· t..· con1rntTCi.u1ti ,ondt1d('\;.111u i 1010 .11f.11i<' ton·ri fir111.n ,lii() I loro contr,Hti; al c.. ,fé :":dnon.11 con\·t·ni, ,mo 11npi1•c;,1tt ~()\Tl'IM· t1\ i t· irnmit"iJ>,tli.fJmhi.n·,tlutt·, impre- ,,lfl di pomp\: funebri e prl'li. :-.:d ,m•z. to ddl.t ,trad,1 i mcrL'Juti di grano. eon i loro cJrnpioni av, ohi 111 1x·ui d1 \t·nhi ~ionuli. di,1.uH',·,mo i pn·ai pn ou: (·d o,e; i 1nc-n.:a111di'olio .1IL,1• ,.,no k loro pit<ok- houiglit• lontrolun· j tUIW qw.:,10 in ITll.'l/0 d Ull,l foll.t di 1nt·r(_'i,1id. t Hnditori di ~1.,nt lii. di lu~tr.t,c:upt· t' di ,p.11Ti.1to11 di bu:,dit·lli di lottt-ri,1 Fr.i. gli otto t· ~li un<l1n .u1m, ,KCùlllJ>J~u~u 111iop.idrt• ,wi c.affè_ Qu.rndo t·hhi undin .umi mio pJdtL' ,rnhl: di 1>ort.,rm1 ro11 ,é, 11011 lo intt·rn,.i\O più: m un· mi.1 pn·11dn.1 mio lrJtdlo ~l.111010.Ft·c·<· < o,ì 1.011tutti i ,uoi fii:{li una \'Oh..i l n.:,ciuti. , ''"·L' .1 d1 !J("('UfJJl",l'lle, Chiu,,1 la hoth.:~.1. l.t ,t·1.1 111iopJ.du· .01d.n,1 "~icx:,uc .ti hi~li.1rdo .ti c,1ffi·. ,·d io mi tro\ ,t\·o ncll' Aluu.1no. do\·t· lira t1bita,,11no, ,t'llL..J ,apt•1 tO'-.i f.111· 11é do\'(· .alld..irt·. '.\'on .ivt:,·o .uni, r dd l.1 mi., 1·1à; <:re, un r.1g.11H, < n·"'·iu11, f, ., un c·.,fft' e· l'altro, lont,rno d,tll'in 1hu·n1,t moder,1tnn- ch·i co111pJ~ni dt ,( uol,t. Mio fr.itcllo ~i.molo t'rJ co,i ,itfolo chr pot<·\a ,olo r..ippr,·,t·11tan.: ,t p.11te del toro. qu.tndo ,i giuo{.t\·,1 .1 touar La pi.tua ddl'Alto.t.ano <:r.1 frl·qul'nt...it<t da b,unbini che_ ,i diH'rtÌ· , .1110 a ~iO(.i.rc t.1.tIorero ed 10 (.011loro i.::io<J\o alla cor rid.i.. ,t·llz<.1l.1 più lonlJt1., idc.1 di f.trnc un (!iorno il mio u1l·,twrc·. ~(i div(·1ti,·o .i. <1ut·l ~ioc.o '-'>lo perché in qUL·i u:mpi i r.1gJ_n1 <lt·ll..tmia età KÌOC<t\·,UlO-.dia n,rndJ 1 CHTI<.' ~gi gi0<,tno <t /oMball. J\1"qui- ,t..ti p1 (",to un.1 ver.t I rput.1zione e oml ton;ro d,1 ,.tlouo. Lt· inie· fil{urc k pro- \ .t\O ,u tutto quel eh,· mi capitJY,l d,t· \ .rnti: c·~tni, ~dic\ ,._1rro1.1.<o· ci<Ji.,u. Jk<li<.i,·o una mrdio ;_·e,011ica o un '"rcurtr, .1 un Jngolo di ,tr,tdJ J un ,J,irro<o o a una ,teli a. Cn giorno no ,,ncor.i molto pitco· • , la mi,1 Luni~li.1 <.lltdb .1 pra1110 111 ,m'c"t<·riJ .1 La P.,t1okt.1. L, P.ii\olt-t.1 e un piccolo µ.ic~· hi.111<0<· ,1:-.,0l,llo, 1.>oµol.110di muli l' mo,dw L'ci...tt•ri,1 O •'N 1 BUS PAGINA 3 ii -~.., . ..... ~ li r ,'. .. f· l I' ", .. LA PAÌiOLETA E ON PIOOOLO PAESE BIANCO E ASSOLATO, POPOLATO DI KULI E DI JlOSCBE ... 11 .,vt'Vil un piccolo cortile dove si poteva loti.i.re con un vitello; appena lo ,cppi, mi legai uno straccio rosso intorno alla vita, ~tto gli abiti, e uscii i.;on i miei, segretamente decho a far le pri1rn: prove. ~a il brcerro era intrattahik. St·bbcnc gli aficronados lo .1\·c.·,'>(.·ro,1.blxmdonato da un pezzo, l'o,tc rifiutavJ. di di,f..trsenc. ).,{cntre I., n1ia famiglia mangiava ,ti -.ole d;ivantì all'o.,teria, andai in cerca del cor• tilc dov'era custodito il beurro, sca• , .ik.,i il muro, tirai fuori il mio straccio rov~o e tentai di C'ccita1c-l'animale 1·ont10 di mc. Il c·ortilc era lungo appc.•n,l tre mc• tri e l,1rgo due·. ~te.- ne ,t.wo a un'e:-.tn:- mità con I.i.mi.i piccola capa ,piegata; 1I becerra, .,ddossato all'altra c,tremità, mi ~uardava ~tupefatto. Lo provocai di nuovo \C·nz..1risult,tto. Intanto i miei non \'Cdc·ndom1 più mi cercavano dovu11qm·. Qu,1ndo finalmente mi trO\'arono, ero inginocchiato davanti al becaro con lo ,traçcio rosw spiegato sotto k ,uc n.1rici. Nessuno capì mai perché l'annnalr non mi a,e,sc portato ,·ia lJ te,ta. .\'on ricordo qu.,ndo dcci,i di di\'CI\• t.irt· un upada. Amavo il torear perché era lo ,port del mio paese e della mia famigli.1, perché ml divcni, a, perché il ri:-.chio e le J.vvcnture di qudl,L peric.olo-.a profes,io1w ri~pondevauo alla rnM tendcnz., i~tinti\J. all'.wvcntur,l l' JI n,t:hio; pt:n.;hé, con la capa tra le mJni, in,ignificantc e piccolo com'ero, mi '>t·nti,·o infinitamente superiore agli altri r,1Ka11i tutti più grandi e forti di mt· Am.t, o I tori e od1J\'O i toreri. Più mi ('fltU'•1;1,mJ\a 11 torear meno \OPport.i.vo I(· ,lfie dei giovani toreri chC' vedl'\'O Ul p_iro. All'inizio fu ro~e l'indign.1.1:10ll<o', la ,·anità ferita, 'iC volttc, a ,pingermi lontano dalle regole JCC('ltal(• e dai gradini impo~ti a chi intt'ndt·va ,;dirt l.t ,cala della professione. L\1rte dd torear è così \'C:cchia1 cO)Ì defini1.11 CO!r.rÌigidamente limitata da t·ilnoni d'inm1cmorJbilc antichità, dH.' l'J,pirantc tOrC'rodeve \Ottoponi a ·111c.-odicc·di leggi immutevoli e d'ine- ,o,.,bilc <li.,,fiplin<1.ti quale ero JSM>lut,tmt·111t·in,1datto. Qul·,to lo f,tpii ,ubito, fin dall'inizio. Lungi dall'inchinarmi alla saggezza. degli antichi libri, mi convinsi ch'ero destinato a rinnovan:: le regole. Fui coi ragazzi di San Jaeinto. Quei .;clvaggi avevano eroicamente rotlo tutti i ponti ; non andavano mai a imparare i passi ne-i te11tadcros, non portavano codini ni: ,i sforzavano di dar nell'occhio dgli impresari, nei caffè d('lla Calle Sicrpe:,. Non ri,;;J>etta,·ano le reputazioni fatte, non avevano protettori né alcuna ambizione. Disprezzavano tutto. Bornbita e ~1ac-haquito, in quc-1tempo le più grandi figure dell'arena, li con,idcravamo pagliacci. Non era facile trcvarc I.i confidcnz..1 di quei ragazzi, gelosi com'erano t.xl esclusivi. ·qu,bi più dei circoli ufficiali. Per conqubtarmi il loro favore dovetti la¾:iarmi crudelmente iniziare. Prima di tutto impatai :i. non stare mai senza tabacco perché, con le sigarette, fra quella gente ~i comprav;.1 tutto. Do- \'Ctti poi di,·entarc il loro galoppino, -.opportare i loro scherzi sanguinosi e piegarmi a l,tnte altre piccole facccn• dC'. ~i toccò anche di andare in campagna per scoprire se c'erano tori nei rorraln e nei pascoli. Quei ragani avevano un ,i~tcma nuovo per torear: andavano in campagna a combattere i tori degli allevatori :-,Cnzaaverne il permes~o, incuranti delle guardie. Al bar e-i mettevamo d':i.ccordo sull'ora dc-Ila parten• z.a per raggiungere i p:t'>coli quando la lu11;1c-r.i alta. Prendevamo le -.corciatoic- per C\'itarc la Guardia c,l;i/~ e non portavamo ncmmC'no la capa che ,1vrcbbc co,tituito una prova contro di noi ,e fo1,,.,imo11tati:i.rrestati. Si adope• rava in vece di capa un mantello di Riv<·rito, <:h'era fra noi ricono,ciuto come il più bravo. Co,tC"ggi.i.vamo il fiume, fra i campi di grano, finché non si trovava una barca. Per attr,wersarlo, &pingevamo la h.trca al l.ìrgo, col fango fino alle ca• viglic, poi davamo di piglio ,ti remi. Qualcuno, piegato sul bordo, sputava :\I I iflc•1,,~della luna nell'acqua gorgo• glianu· J intonava un mc-lanconico c.rnto zing.trc'i<'o, che veniva appena udito ,t riva dove fra i CC'~pugli un no\tro comp,1gno vcglia\'a rag~omitolato. S'incontra, a qualche \"oh:, u11:1 zattera carica di meloni, ormeggiata in un'ansa del fiume, nella quale i barcaioli dormivano. Rubato qualche melone ')i andava avanti. Si arrivava a Tablada che i pabcoli erano immersi nella luce azzurra e bianca~tra della luna. Giunti in vicin.mza del corra/~ ognuno ammutoliva, i remi si muovevano calmi con lenti brevi colpi finché la harea non toccava la riva nel fango. Uno d1 noì andava avanti in ricogni1.ione1 e ~e tornava a darci la ia libera sbarcavamo. StrisciaV<.1mofra i fili spinati del recinto. Ci 5j muovt·va cauti, n;hCO~ti qu.,nto era po"ibilc fr,, cactu., e- cespugli. finché il ,ilcnzio non na improvvi~amcnte rotto dal tintinnio di un campanaccio. « f tori e-i --ano! > ,i gridava ~oddi:-.fatti. Allor.1 <:ominci,wa la fatica di percorrere tutto il campo, 1)ieno di festuche e- spini, per isol.lre il toro che ,i voll'va combattere, affaticarlo e spin- ~crlo in un ,tngolo. Riverito, come nmtro C;lpo, lo affront,tva per primo. Oopo pas'Ja\'a il mantello a un ;.altro e cosi "ia, ~u,scguendoci tutti nell'ordine prestabilito. Il lott,Horc migliore prendeva per primo il mantello; al meno c,perto tocca, a ,cmpre l'ultimo posto. Cominciai con l'essere ultimo: quando tutti gli altri avevano finito mi porge\'ano il mantello perché facessi dc.·I mio meglio. Era poco, :,i capi:-.ce. ~{a una notte accadde qualche cm.i cht: mandò ..all'aria tutte le regole fis- ,;ate dC'lla prC'ccdcnn. Seguendo il nostro co,tume di affront:i.rc l'animale oil1 grJndc· c-he ci fm.sc, avevamo isolato un gro~so toro che attaccò dal primo istante, invece di tentar di fug~irc come gli altri. Abituati com'era"amo ad animali di raua ba'>tarda che attaccavano solo ,;e costrc-t1i 1 fummo completamc-nte sconcertati dall'attacco vigoroM1di quel toro montano che, veduta appc-na l'ombra di un torero, gli si !.l.rnc-iaLl contro come un fulmine. Dopo cinque o &ei attacchi rima~c ';O)o nC'I m<•a:o del recinto con le corna puntate alla luna, mentre i lottatori ~chiac<.:i.i.ticontro lo blcccato tentavano di attirarne l'attenzione in ogni di- d:'~tw po-.sibik, trannC" chi· ,\:cr,o Attc~i tr('m.rntc pochi -.c.·t·ondi.No11 toccava a ITil' sc:cnder(' in campo, ma nc:-.~unodc-i mit·i comp.1gni ,i muoveva e il toro era ancora lì a guardarci. Poco lontano ~1.wa il mantello us:uo da noi, perduto poco prim.t. Allungai il hr.ic-cio; quando (,·bbi in m,tno il 111.u1tcllomi raddrizzai e and;li lent.1111cnte \'Cr'-0 il toro. Lui M.;.i.lpiuva j!'uardandomi a\ vicinare e misurando la distanza; infine mi ~i ,\\'\'C'ntò contro come un ur,lg"illlO,Senza spo,tarmi di un centimetro, lo allontanai col m:intello. Si voltò rapido. sollevando con ~li zoccoli un nembo di polvere, e io di nuovo gli eletti il p.1:,so. Sentii b ,u,1 ma'>~.1fremente sfiorarmi il corpo. Più volte .tncora lo ingann;1i, infine gli fc-ci un ruorte che lo J;,.,cio inchiod:i.10 ,ti ~uolo, a fis!i,1rmi come "e non capis'le che co,a gli accadev..t. Gli volt.1i lt' ;,pali<' e buttai il m,1111cllo;\ chiunque.· ,wc,(t' avu10 \'O~li.1 di continuare la 1()11.1. Dopo quella ,,cr.1, non fui m.1i più l'ultimo ,, combattere. Quando il caJ>Obanda cedeva il mantello, mi facc\'O .1vanti io e lo prendevo, come cscrcit,1ndo un diritto indiscutibile. Avevo ~uadag-nato il -.econdo po~to sul campo, C' nessuno mct1ev,1 più in dubbio la mi.i. ~u1>1_-riorità. U11.1 notti.' un toro colpì uno d1·i ra- ~Jai e lo la\ciò l',.mimt ;ti -.uolo. Lo ranoglicrnmo t· lo portammo vcr~o il fiunw. A\'c·ndo an,aver,.110 il fiume .t nuoto (i no,tri panni cr;n10 "ull'altra riva) L·ravamo tutti nudi. Ferito comc- ('1".1,il no.,tro l'Omp.tgno 11011 poteva nuot;uc: fu dunque necc,,ario co:-.teggiarc il fiume- cercando una barc-,t. FirMlrn<'ntc la trov,unmo l' :-.tavamo µc-r rn<'m·rci dentro il no,tro .1mico. L'acqu,1 rra b.1~-..1e, tra la terraferma C' la barca c'era una 1.-irga1.ona di fango c.•di crb,iccc in cui i nostri piedi .1ffond;-i\ .wo fino Jlle cavigli(', A\'ant,a\'amo )('nti, fJticosamcnte, qu.i.ndo vl'dc.•mmo un toro enorme con magnìfidu: cornJ ti...<·ircdal fiurm· 1..·,t·nirci incontro. A un tratto em15e un mug• gito e abba~$Ò la testa come per avvcntar:-.i. Il primo impuho che avvc-rtimmo tutti fu, credo, di lasciar ~ul luogo il no:-.tro amico e fuggire. Per fortuna l'argill,\ che imprigionava i no~tri piedi paralizzò l'ì,;;tinti\"a reazione <.', di buona o mala voglia, rimanemmo lì fermi, col ferito in bp.tll.1. Il toro dowvil trov;\r,i nclk ,tc,:-.e nOf>trecondiL.ioni, p<:rché i ,uoi pie-di affondavano nd limo. l n qud prt·ci,;;o i.,tante qu.ilcuno gridò: « FC'rmi tutti! F.,tt· un Don T aw credo! ». Tutti allorn run,1,('io frrmi, comi' divcnt.iti di m,mno, ndla posi1ionc in n1i l'ordine li J,·eva ra!?giunti. Nudi. i111n1obili,1ddo....1..t.i uno all'altro, <·reg. ~('ndo il coq>0 inanimato del ferito, (•r;wamo n·rto un c-urio,o g:ruppo. L.1 paur,t e-i d.1v;1 una ~lr.101dinaria rigi• dità. Uno di noi ,orpn'\O <'O)h,accio ,\11.ato. rirn.11,<· C<hÌ. coro<· <·olato m·1 hron:..-o. Sçonn·1 t.no, il toro ci fi,,.n·.1 i11tc1i-.;\- mt·ntC". Poi riprc..c .id ,l\',tn/;\ll' knw. fru,t.111do,i i funchi con l.t 1,,·oda,a!r.JlCt· l,rndo la pro\"ocazionc di un ,oln. 111inimo movimento. Noi ,t,n•,11110conu· ,t.Hut'. offrendogli immobili i corpi nudi imbt:'vuti di luna. Il toro free po- <.:hi altri p;1s,i. ci guardò dì nuo, o. ogni volt.i un po' pili mera\·igli.110 dallo $lrano monumc-010 vivo lw .,,t,wa da\'.lllti a lui. P,t"ù molto prim.1 < lw la be<itia ,i decidc,-.c ad andal"S("n(',A più riprt'--t·, quando ,embrava che- fi. n;1lrnc-nt1..· -.i:- n<' .tnda"<', ,i \"Oil.,va a ~u,1rdarci di nuo, o, finché. dopo una eternità. ci ,·oltò l'annoi,11a ,chic-na. l'$tras<,<.d•al fango gli m<-coli .1d uno .1d uno, t' <.on c~a,,X'r,mtc c1lma ,cguitò I.\ ,u..i lc-nt.\ pa:-.-.cggiata. li mC'dico del pronto ,onor,o di rriana ci di..,c che la frrit,1 dd no,tro .imico non era ,cria. Cli ,piq{<llnmo rhe ,i er.i forito ,h,1da1amtnt1.· e-on un l'hiodo. AH·,.11110 l'h-tto I .,hlt1da ., 110.,t1,1 ,n1ola pri, .11<1di torear. Ll· 1101t1di luna lot1.1,.i.mo nei corraln, l'c,t,1t<: affrontav:irnc, i tori ll('i p;t,coli. in pieno giorno. Affront.,rc• i t0ri m·i p:i- \Coli aperti C'l"aqud che ,i preferiva. ma non cm fa<:ilc ;1rri, ,tre-i. Si dO\"C'a\ cn.1rc pc1 ore nei campi ,otto il -.ole ,c-ouant~, .,prt:'nd0<1 un~1via con i corpi nudi tra i c:.1ctu, spinosi; 1;,pc,-.0 ,i pas,;;avano giornate intcrr in quell'inferno s<·n7.l.incontr.u-e n('-...un.1 hf:;,tia. Quando infirie rinca~.t,o t·,,n1,to, mia --ord\a dovc-\'a pas:i..1rmc-21.ala notte ad er,trarmi con pazicn1..a.le spine da tutto il corpo mentre-, hu11.1to ,ul letto, dormivo un ,nnno di piombo. Il to,-r<lr t·ra il no,tro ¼>lo\fogo, era l'e1,,pr~"ionl· natur.tlc dd no,tro am• hicnte, dei no:-itri tc-mpea.tmcnti ribelli e· dc\idero~i di pnicolo, La co,.1 che conta\'a nwno, ne-Ile no~trc ,ortite di T.,blada, c1J il toro. Scnz.i dubb1v quando e;c_l_o,c~ev~mo dì_fronte, super.Ili 1uth I pencoli e le difficoltà ""he ci ,i opponcv:tno, era un momento trionf.rntc, ma solo un mome,nto-. In realtà il combattimento !r.lC!iW1.1sc1.iva freddi molti dei r::igaz.d che arriscì 1iavano I., pelk per accompagnarci. Alcum dei <·apibanda: Riverito, Pctizo, Pest.111a<.·cl,1ltri, .1mbivano .M:ri~ment_c di di\(·nt.1r toreri; io stcsw v1 :i.spi• ra,·o. Semµrc più ,mdavo conccntran· domi ,;;ull.1 tecnica del tonar e :,ulle ,uc: r:i.ffin.,tc-zzearti!r.tiche. ~li divertivo .1L':-.c.·gufiirgure davJnti a uno sp<:cchio, l' ,::-r.tdualmc-nte ,tabilivo quel che po1 fu rhi.1111.,10 1I mio ~ti!C'.Nulla ,fimpm tJnte h.1 un'origine arbitr.1ria • io combattc-vo in un certo modo perché, 111 <.·,1mpag11,l,a, notte, bi!oOgnafar CObÌ. Bi,ogn.1 ,eguire l'intera traiettoria del toio' con tutt,1 l'attenzione, perché '"' ,i ,tlkrnt.m.i troppo si pt:rdc- nel buio cd è poi un., f..1tccnda noio'!..1ritrovarle> lnoltrt', non .1,endo noi allora che un rn,mtcllo qualunque. per torear era m·· ce".,rio tene-re molto vicino il toro t· giocan· 'l'IT<ltO.Così il mio stile ~vilupPù I,· q1ulit,l che in -;eguito furono chi,un.ite cMat1ni1,,1iche interamente ;1rbitr,1ri<·. Eppure furono le circostamt· eh<· ho clc~critte a inscgnarme!c. \'C'nlll' una notte che T.lbbda non mi attirò. Port.wo un abito nuo\'O eh< ero riuscito a compranni per la s~- ma,ia wnta .t prezzo di economie indicihili. ~fa 110!1 c.cppi n·-.i\tci-C' alk ,•,;oi t,vioni <lq~li a.miei e finì clu- di nuovo mi avviai a Tabi.i.da, per com· h:itter tori, col mio .1bito migliore Nellt• noui di h111,1la Guardia nUl. fucile· imbr.tcciato, pcrlu,11 ,1,·a con cui .i pa,coli e <onaln, 111:ia. l huio I.a n- ~il.uvJ diminuiva. È chiaro (hl' 11t•,. ,uno pmc-,•;1comb;.lt1Cre un toro imi,- ,ihilt• .t pochi centimetri d.1I 11J,o. Cio J>O'-IO. noi im <"nt.tmrno il ,i-.tem.t pl'I torrar 11dlt notti "l'llZ..l!un.i.: d proc:u- 1 rammo due lampad<' ad JCctilcnc e ali.i loro luce• tremolantC' riuscimmo .i c:0111battt·rt· qu,1ndo né le ~uardie civili ne .1lcun .tltro )i ,lV\cnturav,l nei campi al buio pc!-.to.Malgrado l'oscurità, bi,0gn.w;.1cgu,1l11wntc-;pingere il toro in utl angolo del recinto, e <1ualche volta awvamo la <;gradevole sorpre:,a di urtar h· m.,ni tt''-t' rontro il fi.rnco di un ;iltrn toio t' per poco di 11011 inci.,mparvi contro h,,rt·ollando cicd1i. C<·rimonio..i <i scu...1.v,1mo,L' ci leva,·;.ono al più pre,to dai piedi. Una notte :-.l,1v.i1110di,pcrdcndo il br,1.nco quando ,cdC'mmo alcune 0111· bn· equivoche mUO\'C'r~iveno di noi. Scambiandole per la Guardia cit·il fug- ~im1110rapidi in tutte le direzioni. Non ebbi tempo per s<.·avak:U'eil muro; nu na"cmi alla meglio e =i.tte~igli ,1\'wni101..•nti.Qu,rndo k figure ~i ,n vicin.t• rono capii t·he n1m ,i tratt.1v.1 di _(:1a,- dia.s. « Chi ,ie-te > dom,1.nda1. « Siamo afu.wnadoJ >, mi ri,IXht' un.i \ on: da b.unhino. Si 1r,t1t:i.v~1,.coprii. di .1lcu11i ball1· bocci di dic<·i o dodici anni H'lluti b;.11danw,i a tC'nt,1r la fortun:1 J Tablad.i con una \'era capa d.t torero. Non era poi co~a straordinari.t, la leggenda dC"1 no~tri raids notturni nei p.1scoli t:,,1 do\i difTm:1 a Triana. M:i.ndai i ragani ad ,1\ \t•rtirc il rc~to d<•ll,1band.i che- non c'erJ pcric;olo; h pregai ;1nchc di prt:ndcre in lift ~e-no n,1:-.condigliole nostIT' lampadl' ad acetile-ne t' di portarmele. Intanto <·e1ca\'o di stancare- un toro chC' avc"amo gi,'i dn, i..,o dal branco. Pa,;;sò molto tt'mpo prim:i. che ctli altri torna,\t'ro; ,olo. riu- ,<ii ,\ ,ping<·rc il toro in un angolo don continuai a ctcit,trlo nella ,pcra1v.1 dw ,ar<'i riu\cito ,l cumb.1tterlo. fin.1lnwnte i ra~.,ni tornJrono .l dnmi d1c non a\'evanu tl'O\'ato gli Jltn ddl,1 b,md.1 né il 11.t,c·ondi,gliodc·i lumi. Er,\ un 1x·cc,1to. il toro {·r.1 li du batteva IJ tt·..ta furiow t·ontro lo ,ttTr.:,\lo. ~b e,li .1ltn don•\'Jllo t·,-.i·r rinr.i,ati t' 11011•• pot<.•,·,1.i.,,olu1.rnw11h· romhatt<·n· ,t·111.1lun· in un,1 nott<' ,1rnill'. Cm11u1111m·i.l toro dl\Tlll,1\.1 più lurio,o u~ni minuto. c.· '4..:hht·ncr.o· ,,e ,·c1111plct<1mcntl' im i...ibìk ogni ,·oh.1 < hl- ,1 ,,~ 1,t,1\·;1di un ccntinwtro dalla ,t,u-- ,-ion.11.1.11wominci,1\'o ,t pto, ,lll' l'imµul,o i1,e,i,tibilc di comb,llll"rio. '\\'t• \'O 111 mano la capa port.11.l.dai bam bon·i. t•d ogni ,oh.i che, pic.:g,Ho ,ul can<Tllo. l'.t~it,n·o d,l\'<lllti ;.11 1010 lo '-t.'ntivo di,po,to .1d acccttM la miJ ,fi d:i.. L1 virinanL.\ dd toro <' il f,tllo d1 Jvnc tr.1 lt· m,1ni un,1 vcr.1 ,apa la,curono indÌ<'lro ogni altra ('on,idt:razionL· lnn,minci.ti .1 pn,u,tdl·nni lht \"t"Ci<'\o rcalmt•nl(•. qu.indo ,oltanto l.1 mia .tn ,ia di combattere· mi ;.1iuta\',1 .t indn\'Ì• na1 L' k rnm:-.t del toro. i\on rc,i-,tendo più. bCJ\',1k;11lo ,ll:c.• <.Ho L', illudc.'ndorni di ..t\l'I' l..t ,M.i. di un ~Jllo, ,pi(•g-.1i1,, capa nella ,-,1,t.1 <h<"mità uotturru. St·ntii Lhc il toro ,i .wwnrn\ a. lo vidi o lo ..c·ntii l.mt i.ir~1 contro di nw t 111i \'Olta1. Il fulmirn nero 1·111< r-.e pl·r un ilttimo dJIJ.1 nolll' per 1ipiomh,1rvi di nuovo, ,fiorandom1 l.1 ,chie11.1 nel pJss<1r<·.Si ,-oltò t' mi • rip.t\\Ù \'icino, wiato dalle pic-glw del!J <a/Ja, come ur1.tmeteora lanci.1tami addo,'-0 dall'omhra. ma all.1 tC'rz.lcarica o il toro non vide mc e io non \'idi lui So ,olo chC' mi '>C'ntiilanciato in ,1ri,1 con un urto t<·rribile; il toro mi riacrhbppò quindi fra le corna e• brut.ilm(•ntt mi buttò in terra. G1;u·qui lì ranni1..chi.1to '4..'ll7J ,apt·n· do\·'ero. ~on ,-ede\'O il toro. nuovanll"ntt' inghiottito dalla notte; poi 1 bambini -.i rni ..e.ro a piangere i.: i Imo \Ìnghioz.1:1mi r1.·.,tituirono il ,c-n--odc-11., direzione. Tt•nt.'li di tra,cinanni \"l'Ni lo :-.Leccato, ma awvo appl'n..t cominci;,to a muovermi eh(' il toro m1 ,i l,rn• <.·iòdi nuo"o .1ddo,,o lt'.'it'ito.,ll'unprO\ ,i\o dal buio. Di nuo,o mi ,entii lan ciar~ in .uia. b,tttuto: ~co~s.ot· ,c.a~li.1to ,·1,1 COllll' un cenno. {co11tinua) Jl1A1' DELMOSTJ':
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