Omnibus - anno II - n.9 - 26 febbraio 1938

ANNO Il • N. 9 • ROMA 26 FEBBRAIO1938-XVI LIOilIDAZIONE f-1 I DA un .tnno a qu~tJ. parte -.cguiva le vicende della politica intcrn.-tzionale, aveva come la sensazione di .18.3is.tcrae un braccio di ferro che, dopo molte.·mi.:illazioni, pareva csscr:,i fissato ìn un.i immutabile posizione verticale. lmprO\ vìsamente qualcuno ha ceduto. Non ci ~no .)tati colpi proibiti, ncs:,una rc~ola dt:I giuoco è stata violata. Chi ha ceduto .1veva a..,_.,umo un;.1 po$iziom: lècnicamcnte sbagliata, di modo che, ,t rigore, non si può nemmeno parlare di una vera e propria _.,upcriorità di forL.l da una parte o dall'altra, di vit1ori.1O di sconfitta, f. più ,·~atto COll• tluderr che nel giuoco, in qualsia"i ~iuoco, hbogna \Oprattutto evitart.' le posizioni fahe. Nell'.Hcn .,. intc111az1onalcMu~lim e 1litlcr non sb,,gliano mai. La loro forl.J. ri..ult.1 come r,,ddoppi,1t.1 dalla corlt..'IICJ.z,t <lL"llatecnica, dalla M""rupolo~ ov,('f\ ..inl.,l delle regoll'. Al loro confromo tutti Rii altri presentano delle d1-.tontmui1à, eh~ fanno peni,,arc a un difetto di .11lcn.1nwmo, ,1d una m,rn• r.t.riL.adi metodo e di tempc!>tività. St· n'è ,tvuta una riprova damoroi,,,l ,. definit1\,1 domcnicJ. scon.a a Berlino (' J. Londr.1. A Berlino il cancelliere Hitler ri:-,chi;.ir.iva l'orizzonte, dissipava tuttl' lt· nrbbic .1ddt•ni,,atci,,diurante gli ultinu mt•,i. ron un di,cori,,o podero• ,1-.,1moi.:hc rib.1d1\a ton immutata intran,igen.1.a I c.tpil>~llddi ella politica del Rcid1 • rivendic,1L.ione delle colonie, piena. ,1-..\0lut..t,tot,1le, ,1ll'infuori di ogni cornproml',,o. di ogni espediente diretto ,1 eludi:re I.i ..o.i,,tanla del prohlt-ma. che è ad un tc·mpo economico 1· m,,r.de Come t..tlc, non può 1•i,,i,,cn: ri-.olto dw ~ccondo un :-,upcriorc crit1·rio et. ~ni...tizi.- Lt Gerrn:rnia rivendica le .:olonic p,·inhl di tutto perché ,1bhi,0~11J. di va:,ti mercati inwrcomuni<:ami, <.'ondizione nr1e qua non di o~ni aut.1rchia che non voglia identifirnr"li (:on lo -.t.tto mercantile chiuso; in ...C< ondo luogo, perché le colonie le furono toltt· con una frode. Nei preliminari dell'..trmi:,tizio le fu detto che non ~,rebbt-ro state tocc.atc e solo dopo , he cbtx· <'edute lf' .irmi le fu rinfac- < i..tt.i la -.ua incap<lCità .ld amministrarIl'. l,1 ,u.t indegnità a po~derle. 12 PAGINE UNA LIRA □ □ SPEDIZIONE IN ABB. POSTALE Cn J.ltro prci,,uppo!>todella politica uidcri.ma è l,1 difesa di tutte le ~enti tt·de,,he ,ul pi,1no culturale. LOlfDBA.1 AL KUSBO DI FAXTOOOI DI lCADAlllE TU88AUD 81 PJ.88A, HEL MAOAZZIHO DEl PERBONAOGI TRA.ll[ONTATI, AlfTHONY EDEN A differcnu dell..t concezione lt1.t11ld. 1.t conc-el.ionc {t"Ctm.inica non identifica lo St.1:0 c·on la nazion1.;,ma con la cultur..i. 01 qui L.ì nece:,~ità di conferire un , alorc effettivo all'accordo .amtrott-dc~o dc-li' 1 1 luglio 1936, che defini- ,H. l'Au~tri.1 uno Stato tedc3CO,M!Condo 1., ,u.a :-,toriae J,1 sua tradizione. Coloro c-hc·pdtl.1110d1 A11schluss mascherato non :,anno quello che dicono. Il can• cdlicre non pcnSJ ,1fT..tttoad unJ unio• uc tt·rruoriale conforme alla ron<el.ion(· e pin:olo-tedc,cd • dei tempi di Bi- -.m.trck m.t Jd un.1 solidarietà spiritua• h· che' lo riporta al gr,1ndc fe<leric~. L.i no\ ità dd dilol.Of.-.dOi Ilitkr è m qudlc enunci<1z.ioniC'hl· ,i rifcri~ono ai u·dc<;<h:i della CC'CO'-IO\'acchi~Ot. r.t s1 c·ompn·nde che il presidente Bene~ ab• hi.t <.t.:mprcdichidrato che, fra I' An1ehluss e- la rcstjurazione ,lbsburgic:J. prderi\..t l'Anschluss. ~ia Hitler è di un diver--o parere. Cli ba.fila la ~mplice d1fr,a della libertà politica e culturale dei tedeM:hi dei p.ie3i di frontiera. Contcmporaneamcntt:, a Londra, pro• prio ndlo -,tc>.sogiorno, 3i avevano le di1111~-,io1d1di mini.,tro Eden e, .J.ll'indomani, un di~oN> di Chambcrlain. . ht· nt' chiarivd i motivi, il ,ignificato e la l)()rtata. Il ministro degli Esteri del Rt:gno l"nito ~i c-ra impigliato in un 1.1leviluppo di equivoci, di pregiudizi, di tt·oric, che ,1,·cva finito f)f'f confon• dt re la realtà ton k 11uevi3ioni. Egli continu.s.va a dar corpo alle ombre, a IMrl.irc con tullJ ,crietà della Soci<·t.?i ddlc· S.izioni e d(•lla \icureu.a collct1iva. di riarmo al M•rvizio della pace, ddl'jrtKolo 16 e delle san ✓.iom, non µiù obbligatorie, 01a facoltative e perfino d<:I Patto Kcllogg, che c¼.:ludc, t ()lnt· -,i ~a. il ricor-,.o alla for✓.a come ~trumcmo di politica na1ionalc. All'atto pr.itico, la politica ingle:,c era 1 ome paralizzata di fronte al prohlema ddle rela,ioni con l'Italia e del ricono- ..cimcnto dei fatti cornpiuu. Il ma~1,imo· l'rrorc di un uomo politico è quello di identificare la propria pe~na con le difficoltà d1 una i,ituazionc, di diven1.,re /'unico O)lacolo .11lt·~luzioni chr \Qno .i. portata di mano, di precludersi, -.ccondo il vecchio detto, tutte le vie d'uscita. Eden ha commesso questo errore, che è proprio del dottrinari3mo non assecondato e corretto dall'esperienza. Di modo che le dimissioni di Eden. nono3tante ogni contraria apparenzJ., erano, prima di tutto, una neces- ,ità interna del gabinetto britannico, una condizione sine qua 11011 per la riprC-3dattiva e fattiv.1 della politica interna.donale. I I Primo m11113troC..<itambcrlain,cui l'Inghilterra deve servigi collpicui, ha disincagliato il go,crno dalle secche di Ginevra. Si le~ga il !IUO discorso in ri- ~pmla all'oppoi.izione coali1.zata alla Camrr,, dl·i Comuni. E-: un discONOdi liquidazione, una fotografia della realtà, contro le- immagini di lanterna ma- ~icL1nelle quali amav.- fissar'\i lo ,guardo penso'iO di Eden. Tutto da rifare, dll'infuori di Gine·1ra, cui !>ipotrà pcn• '3re in tempi tranquilli, quando gii uomini, pacificati, \i sentono buoni cd .imano organizzt1re quelle istituzioni inutili, che debbono perpetuarne Id bontà e sono una tei,,timonianza del loro candore . lmprovvisamcnu.·. tutto è divcntJto facile. Il .signor Eden, ~ avrà la pal.ienza di seguire attentamente l'azione che ~i prepara a svolgere Chambcrlain, \'tdrà romc fii fa per arrivare in porto. SMà un corso di perfr✓.ionamcnto non c.ompreso nei programmi di Oxford. Fra le altre cose, Ch.imbcrlain ha dic.hiar.ito che la pace europea non può es!tl'rc a~l>icuratache da un ,1ccordo fra le quattro maggiori Potenze. Non ha nominato la Russia. Un patto a qu.t.ttro? Come bon mo1 dt la fm, si ap• prende che il disconio di Chambcrlain ha prodotto un'ottima impressione anche in America. Roo~vclt e Cordell Jfull applaudono. Donec tris felix mul• tos numerabis a111icos. E pensare che Eden era disposto .a recarsi fino nel1'Alasca per ottenere il consenso del- ]'America. Chamberlain l'h,t ottenuto i,,enza muover<,Ì da Londra. A I.L'ETÀ d1 scsi,,ant'anni, Giu- ~ppc Chambcrlain assunse la carica di segretario di Stato per le Colonie nel gabinetto Salisburv, col figlio Austen Lord Civile dell'Ammiragliato. In Inghilterra, alla fine del secolo i,,corso, il ministero delle Colonie poteva sembra• re di second'ordine, per quanto allora comprcnde~e anche l'amministrazione dei Domini; ma la forte personalità del nuovo segretario e il particolare mo• mento storico diedero improvvisamente ,\l dicastero un'eccezionale importanza. Cominciava nel 189.5l'èra della Weltpolilik tedesca. La Germania per fare una politica mondiale doveva renderl>i ,gradita all'Inghilterra. Quest.l ,i di• fcy_; dapprim.i allargando le rnt: po!)izioni imperiali (campo d'azione del ~- grttario per le Colonie), poi abbandonando il suo « splendido il,Olamento » per .tvvicinari,,i a quelle nazioni che prima aveva osteggiato in Afriça è in Asia. J.'imp<.·rialhmo fu per di(•ci anni L, handiera politica dcll'InghiltC"rr.l; e ,loc as~um<.·un'impo, tan:1a eguale ,1 quella del Primo minii.tro. Guglielmo J I chiamava il gabinetto inglese un « mostro .t due ll'\tc· >. Sali,;bury contìnui.tva la tradiziom• \(•nile dei !luoi predect·W>ri .,I numero 10 di Downing Street; e la vccchi.-ia e la <.agioncvolc s.dute lo to\tringcvauo J p..tssdre tutti gli anni ,tlcuni mesi di riposo sulla Costa ALLurra. Campo libero rimaneva quindi prr le ini,iativt· individuali di colui che· La L1berté definiva in quel tcm1>o un « dandy M:~l>agcnari»o. Chambcrlain volse anzitutto la 3ua attcrwi◊ne all'F,1.itto. Per \uo ordine, Kitchrner marciò alla riconqui3ta del Sudan, vendicò Gordon a Kartum si incontrò a Fascioda con il capitano Marchand. Sotto la bandic·ra del !>ultano, l'lnghiltc-rra si a.s~irurava il controllo dd Nilo e ne chiudeva ;.t tutti i popoli le- misteriose sorgenti. La frase.! « dal Cairo al Capo» diventò idea popolare, si fece for.ta viva, si tra• sferì dall'immaginazione nella realtà; ne nacque, comr è noto, uno dei più intt1.ngibili interes~i dell'impero bri,annico. Al Ca1>0, Cccii Rhodcs, benché poca '-impatia lo uni:,se ;:\Chambcrlain, aveva tentato nel 189_5di togliere uno degli o3tacoli che più si opponevano al• la n·alizzazione di quell'idea; la prcstn• t•l dei M:mì-indipcndenti St,ni boeri. Chambcrlain portò, con piena consapcvoleua, l.t sua nationc alla guerra bocr.-. E qucl>ta prese figura, fin dai primi momenti, di un combattimento \ingoiare tra lui e il vecchio presidente Krugcr, biblico p,htore di un popolo di p,lSlori, nel cui territorio si trovav~t l'oro del Rand e il miglior trac• ci,no per la ferravi.i vcr"° il nord. 001>0 allernl· \ iccnedc, i boeri furono duramente stonfiui. Tr.tl>COrsoqualcht· anno1 il generale Both,t, che erJ. !it,1to uno dei capi della resbten1.:.1.diveniva Primo mini.i.trodel Sud Afric.:J, e il generale Smuts, 'iuo compagno, prcp.1rava ,t Londra quello che i.Jtebbc ,t.1to il Cove11a,it cldb Società delle :'\'.i.zioni. Si pon<.·v,1<lll'lnghiltl·rra il probkma dell'org.1niz.2.izionc di que~to immenso unpcro. Opera difficile, non ancora condoll,1 a termine, di cui Clumbc:rlain fu l'i11i11,ttorce chiamò il wo « ~ran sogno>. Comt primo pa-,M'I ven.o l.t Fcderaz1on<' imperiale, l'gli auspicava un Gr.m Consiglio ddl'lmpero, una org.tniu,1zio11e difenMva comune, una unione doganalr nell'in1c-111d0ella c1uale il commercio fo-.sc as!i-Olutamcnte libc. ro. Nrll.!iunodi quei,,ti prog<'tti si è realiu.1to: un criterio di decentramento ha prcvaho nella più recente Costituzio• ne imperiale; il 1>arlamento di Wcstmin-.ter non lcgifcr,l più eh<; per il Regno l rnito, e 1'1cl<.•dai frdc-razionc 3i I è di:,i,,oltain quella più , .-ga di Commo11wealth. Ma che i legami tra le dive™! nazioni di lingua inglest· si siano rnantcnuti i,,tretti e la fedeltà alla Coron~, non sia cessata, è merito in gran parte di Chambcrlain, e dcli.a ~ua opera tcnaCl' di pcrsuao;ione e di illumina- ,ione. L'impt..·ru lllgle~· lii c1.\ c:,tel>Ofino ,t limi1i che potevano i,,cmbrare a quel tempo imuperabili i ma quale fori.i di rc-.istenza avrebbe mostrato nel caso di un urto con uno dei due gruppi di potenze che dividevano l' Europa? Whitehall facev.i un gioco di bilancia 1r.1 ci;.si,tenendosi in quella posizione che fu bauczzat.1 « splendido isolamento». I.a fr.,se è pasl>ata di moda, ma non ciò che elisa sottintende. Ogni quarto di ~colo l' Jnghilterr,t passa dicci .inni a dichiar.ue di non , oler prender(.' impegni e ..id esaltare la sua libera -,olitudinc; in realtà studia a quali fori.e le convenga appoggiarsi per la lotta che lii prcparn. Gli Matisti inglesi, ,tlla fine dello sco1:,o :.ccolo, capivano chL' l'or~1delle decisioni si apprmsimava. Duran\C la guerra boera, l'isolamL'nto dcll'lnghilterr.i aveva fatto apparirl• nuovamente minacciosa la posl>i• bilità di un'alleanza antinglesc del continente. Chambcrlain fu il primo a sentire il pericolo. Il 13 maggio 1898 invoc;1va un pieno accordo con gli Stati Uniti. Qu,rndo l'Inghilterra si assicura, con l'.tppoggio degli Stati Uniti, la « Jj. bcnà dei mari », vuol dire che il suo interc!>M!per i problemi contincnt.tli è in aumento. Ma con <1ualc dei due gruppi in Europa doveva schierarsi? Ch.unberlain !ICclsc il gruppo germanico. t. un l!ltruttivo episodio questo di Chambcrl.tin che fa due volte, nel 1898 e nel 1899, offerte di alleanza alla I I naziont· contro cui l'Inghilterra doveva, quindici .i.nni dopo, combattere. Come segretario per le Colonie er.- portato a :,,,0pra\Jlutare il pericolo dell'espansione franco-russa, e, quindi, a ritenere necessaria un' allear1za delle· genti teutoniche. Fu questo un ultimo e forl>Cinconscio tentativo di tornare alla tr~1dizionalc politica che, per d~e ~coli, aveva fatto della Prusl>iala spada dell'Inghilterra l>Ulcontinente. Ma le offerte di Chamberlain, sia quella fatta a Eckardstc=n, )ia quella più impegn.itiva fatta nel discorso di Leicestcr dove definì l'alleanza tedesca « lt1. più naturale > per l'Inghilterra, furono lasciate cader<". BUlow e Holstcin, che lii ritenevano, ognuno per proprio conto, i più grandi geni politici dell'epoca, erano sicuri di poter giocare la Russij contro l'Inghilterra i· viceversa, e non volevano legarsi .1 nc11sun.:tdelle due. Dopo <1uest 1insuccesli0, Chambcrlain non tentò più di riallacciare i contatti con I,, Germani.1 e continuò la sua guerra fino alla vittori.i. Nel 1900. all.1 ricostituzione del minbtcro, dopo le prime « elezioni cachi », il figlio di Joe, Austen, divenne sottosegretario alle Finanze; nu la famiglia Ceci!, a cui ,\p• parteneva 11 Primo ministro, Salisbury 1 rinforzò l.1 sua po-.izione ottenendo quattro i,,eggi per i ·moi rntmbri. Fu quello che gli .1v\·t•rs.ari chiamarono ironican1<'nte l'HOtel Cecil U11limited. Di tale situa1ione familiare si servì Arturo Balfour, nel 1902 1 per succedere ,\Ilo zio come Pnmo ministro. Chambcrlain vcdcv.1 sfugf{ire l'ultima possi• bilità di essere chiamato al più alto ufficio del Regno Unito. Sc:>Santascianni e qualche delus1011t in pili:· eppure Joe non si sentiva di rinunziare al combattimento. Da molù anni egli andava accareaando il progetto di un'unione doganale dell'im• pero. Poiché allora le industrie nei Do-

11uni <:r,u10lontJnt· ddl!'.n l'I fdjQ,:;iunto l'attuale ~r.ido di ,, iluppo, il più fortl' m,t.1colo d.1 supcr,lll' (•r~1l.1 tradizionl' lihcri,t.t ~1·lla vecchia Inghilterra, non ,rncor,, d1~po,ta ,1 barattare l'indipt•n• d1•nza t·conomira d<'il'Impero con un ri..1.ILdOei dazi dalb parte dell'Europa. 11 RO'crno I onM:rvatore non )l,apcva, n>mc rnolti govnni inglc!li, quale din..'ttiva ,1dottarC'; e l'opposizione liber.d(• an:va buo11 giuoco. Proprio rncntn• Amtcn divcnt<t cancelliere dello Sc.tl'chit·rc, ,loe abb,tndona il ministero, con audaci,t giovanile, per poter libcra,m.•nte agitare nel paese la te-.i <Idio « ,cambio equo> co~uro qut•lla d1·1lo « -.cambio lilx·ro ». A qu.1,i scttant':1n11i, fonda e dirige l,t Lcg,l pr-r ht Riforma ))og:an.dc1 con lo ~tcs~oardon· < he "' l'Va dedicato qu,1rant';rnni prima alb l.q{,1 per l:i Riform,1 dcl- .tf'Edur..1zio,1e. L'ultima b.an.,glì,t non fu fortun,tta. 11 pae~ non era m.ituro pt·r un pa!!:!IO <·o~ì.graH. NC'I di1..ernbn· dr! 190,r,, il mrnMcro Balfour fadeva; i comeivatori erano rc ..pinti all'oppo'>izione, e , i ,arebbcro rimasti molti anni. Sci nw,i più t,irdi una congc.,tionc n·n·hrah: co- ~lirvit fulminea ChJmhc-1!:tin. .Joe 1..·ntrava ndl'ombra 1wr continu.,rc J.d ,tt· tt·ndt.•rt",durantr lunghi anni. la libt·ra- /i01lt' fin.tic. Amtc.:n. dopo il 1906. (ontiuu.i ,11 Comuni il nomi.! t.· il monocolo dt•I ,uo ~randt· p,1drc. M.l le qu.1lità r- h· caratteri!'ltidw cht.· .1, ev,1110rc,o inconfondibile la pt•r,,,011.:tlitdài J<>e,la :-.u.imen• talità r.1dic-.1le,i ,uoi ,Htc,1n?:iamcntida ragaz.w terribile, non si ritrovano più m·i ,uoi figli. I ,et'tmdi Chamhcrl::iin t·onw1-v;mo un ,olo .t~p<.·ttodel raratt<·n· paterno: non ,ono ~t·ntt~ comod,1. non ~iM'ntono dbpo ..ti a rinuncian• all1· loro i11timt~convinzioni in o,--t·quio alk m·n·":-.ità l.tttiche del loro partito, né :t hnrattJ.rlt· l'ontro un portafo~lio mini- '-ll'rialt•. Ora che anche Au,tt'n Ch.unbt•rlain ~ morto. è po":,,ibil<c· onfrnnJre il giudvio che di lui fu d..tto in vita: e: un gran ,ignorc, non un gr;mdt· uomo µo. litico». Questo rappre)l{'ntantc della cl;•'-"'t' m1•di;_1110:-.tròp.er primo, di po:,- \cdt•n· lt- doti che t.'r:'.lno,tate fino .tllora prt.'rog,,tiva tradizional<· dell'ari- ,;;tocritzia e rht·, sole, permettono di gon·rnare l'Inghilterra in tranquillità. e di gu.1dagnar~i un con,c1h0 popolare. ,iruro e roufortc.•\·ole. In Amtcn brillavano le qu.,lità di tatto, di mi:-.ura, di Co'>Cit·ntl'c'ontrollo, di equilibrata tenacia e di ,portivn "rngue freddo, di ,·ui avt·v,rno dato 111..1gnificeosempio k generazioni di governanti inglesi pn:- redt·nti la sua. In lui apparve completa i• µ<·rfciion.tta l'educazione e l'evoluziont• politiC'a ddla .:;ua classe. E oggi rhc i Cccii sono ,·ontenti di fondare as- -.ociaz.ioni pacifi:-.t(". ~ i disc<:ndcnti dei Normanni di ~dcn· irnparrl.lccati .,Ila Camna dei Lords, l,t borghesia ehe dirige ìl più forte partito inglese ne ha raccolto, ddattandola ai mutati tempi r <'O:-.tumil.'eredità. La carriera politica di .A.ustcn. ini~ ..:iata"-i in maniera rapida t' hri!lante. non fu pilt fortunata di qudla del primo Chamtx:rlain. Anche a Austcn che. inH·cchiato Balfour, :,embrava doves5e essere il leader del partito conservatore, non fu d,tto di divenire Primo mini,;tro. A questo scacco nella :,ua carriera non furono estranee né le di- ,avventurc occon.e,::li nel periodo in cui fu segretario pl'r l'lndia (dal 1915_al '1 7), durantt· il quale gli fu imputata la rnpon,ahilità del "anguino\O fallimento ddl., "IJX'dizionc di ~esopotami<l, né la ~u,1ostinata frddtà a Lloyd Gt.·orge, ,wl t.·ui ministero di coalizione fu cancrllinc dello Scacchiere dopo la guerra, t· con cui si ritirò dal go• verno nel 1922. Baldwin fu Primo mini,tro in ,l:a v<·c-e,t· Au,ten fu chiam<.,toa u·1minarc- la :-.u.1carriera comc- ,rgretario di Stato per gli Esteri. Il ritomo al potere dl'i con~n.·dtori. 11t·l 1914, fu uno dei ca.:ii in cui l'In- ~hiherra applicò quella ,ua tradizionale norma di politica, che altri ha studiato e ,u cui non è nece,:-.ario imi- ,tere: cambiart· un ~abinetto per violJrc un tralt..tto. Il primo atto del 'it'· (Ondo ChamhC'rl.1in fu quello di ,co11ft·"'.i1T l,t fiima in~dt'!>.aCppo,t;t ;1) Pro1ou,llo di Gim·vr,1, c.:h<.i·mpt·gnava 1,t C1.1n 8rt·t,1~11a -all'irHt.·rvento arm,lto 1x·r < omt·n are l.1 p.u l' in ogni partr dd mondo. D'un t:olpo, cg-li ,11aaiò l.1 td.t di ragno filat,1 d:i 111..·zriote <l.1 )l.lac Oonald. Subito dopci .1\ Protocollo ,t·ni\'a !-O,tituito un Patto più ri- ..t1t·1to. \·ornport,uHe pn l'ln~hilterra 1111J){'(tn,1i,•h.1ipiit limitdti. a,.,icurante lo 1tatu quo territoriale. ma in un,1 wua he11 clt-finit.1. Secondo Li lcttcr,l dt'I Patto di l..oe~1rno,I' Inghiltl·rr,t .(t,l· r~1111ivFar;1nda (' Gt·nn;tnia l'una contlo l'alt1.1; rn.i ,,,rehht· pi\1 ~imto din· e lu t•..,,.i \tt.·,,,1 -.i g;,r,tnti\ a dall,, Fr.,n- < 1,1 l' d.,\1,1 Gcrn1,,nia. Il Reno è l.1 frontin,1 ddl'Inghilterrn, diccvJ Bald- ,, m; <.' per ,(•coli ~i era detto lo .i,te~ cli A11nr,.1. M,1 qu,,ndo, dicci anni dopo. Baldwin ripeterà quella fr,t:,t.· essa ,1,, d un din·r-.o ,..1lort·: gli ingk,1 non ,, 1r;rnno di.,po:-.ti n montar di g-uardia ,1 qudL.1 fronticrJ che tc•nendo i piedi ,111,uol() ff',rnre,c. Po«> lt'lllpO è pa!t-:,,tlO. 111.1 qu.:ili ..1nHI "mo pili lontani d,1 noi di quelli ~lai 19i;) .al 1929, quando I.i 1>acc~priva le ,lii dal Lago .Maggiore ai ponti della S<'nn.i? L'mi~1olo 8ri.1nd gorgh('ggiava Amt("n Chambcrlain, non più M, rnJ Sir, cinto del na!ltro azzurro della Gi,u rcttit.·r.1 e premio Nobel della pa- <e, portava in giro per k e: Sociétés de1 t1mù de l'Angleterre » la purezza del ,uo lin,2u,1g'tio oxoniano. l' -.cuotendo J._, "ent.:rdbilc tc:-.l,1canutJ contrappunt.iva di mHC' gr,,vi di violoncello la mdodid p,tcifhta. Anc:hc- Strcscmann non -.figur,1va nel tcr-1.etto; anche la ,ua patria p.1rev,1 ,tvvia~i ad essere .1mine~sa nelle « grandi democrazie ». Un incubo \.Cmbrava CSM!r~di ispcr- ,o; t· ndl<· gazzet.tc CC'ntrocuropce profrti di ~ngur mi:,to :-.aiutavano la sal- ,·t•z7.1dell'Europa. Poicht Sir Austen non n,1'i(Ondcv;1le ,uc ,;impati<· per la franciJ. fu a lui che toc-cò l'onorifico titolo di « europeo >, Pure, un inglese è ,<'mpr(' un inglc~e; <' pt•r convincerci di q11.111toprofond.imcntc inglc~ fos,;e Sir Au,t<'n, è :-.uffil'icntc rileggere al- ("llllt' fra,i da lui pronuuci,lte ai Comuni. chr 1lluminano la p:-.icologiae il carattcrt• della sua nazione. « Io diffido profondamente ». disse, « della logie., applicata .lib politica. L'istinto e l'c:,,perienza l·i mostr.rno che la natura umana è illogica ; e solo <btencndo,i dallo ,µingerc un'idea fino alle ,uc· l':-.trcnw conseguenze. si giunge a ,t oprirc l.1 vi.t dello wilu1mo pacifico t' drlla vera riforma >. 11 <.rollo del :-.istemc1t·uropeo, 1Mto a Locarno. fu di poco preceduto dal <rollo fi,;iro di Au,tcn. Com<' :-.1x:~o ,t\\'Ìcnr nt.•gli uomini politici inglesi. giunti troppo tardi .dl'eM:rciz.iodel potlTl', u1M mente ancor agik non riu- ~cì più a :-.orrcgg:t•rcun corpo !ltan("O. Chambcrlain lasdò il Forei,gn O/free e continuò .1 ,l'dcre <liComuni. A poco a poco. t'l',l divcnuw il ,.ivio Nt·store dd partito rnnscrvatorc, colui ,ti quale veniva rhi1..·,to corhiglin nei ca,;ì diffi- <-ili. Pa-.-,,tti i ,;cttant';rnni. l,1 su,l intclligenia cominciava ad appaS\irt:. Gli piacev<1di r~\Ccontare ('pj:,OC{i dc-Ila ~ua vita ncllt· rivi:-.te \tranit·rc. Intcncrcndo:-.i ,ul p;1,~ato. ricordava quel deputato dell'oµpo~i7iOnt· il quale, avendo ,apulo d1c e~li aveva dovuto , i·ndcre il ,uo giardino. f,(li"t·ri:,,:-.C(•hl· gli avrebtx· mandato un c-c-,1O di fiori OJ,::ni M:l· timana, .1 t·ondiziom• esprf'\!-:t che non lo rin~raz.ia:-.liè. e Ver,,menH· ~i trova molta hontà .ili., Camera dei Co-· rnuni >. ~t.:\'illt· Chamlx·rlain, l'~Lttuale :-.ignor Chamberlain, Primo ministro di Sua ~faestà Brit.innica per il Rcl(nO Unito, ,iSsomma k <1ualità che furono del padre e del fratello. Dotato della signorilità di modi di Sir Au:,ten1 la sua educazione t.:la !i-U,1 carriera politica ricordano quella del grande .Joc. Anche Ncvillc (come d'alu a parte il suo predecessore B,ildwin) è stato per lungo tempo della i.ua vita un industriale, e dedicato fin dJ giovane alla carriera dc~li i.ìtf.tri. Per lunghi anni, Neville brillò di luce riflessa, e difficile sarebbe stato prevedere che avrebbe v<.·ndicato la cattiv..1 fortuna dei \uoi due maggiori. orcupando il po,to di più alta rc:,ponsabilitf1 nell' Impero britannico. Solo nel 1917 egli ott~nnc dal feudo familiare di Binningham l'elezione ai Comuni. I primi po~ti governativi da lui ricoperti furono di assai !ICCOndaria importanza. ~alvo una breve apparizione allo Scacchiere nd t 923. Ma se è lecito ,pingcrsi a prevedere il futuro, ,embrJ che otterrà dalla storia una pagina più lunga di quella del fratello, allevato t· allenato per la vita politica. La pratica de1tli affari ha formato in lui una mentalità aperta, aliena dalle facili seduzioni delle ideologie, fondata sul buon senso. Tutti ricordano il discorso e l'occa,;;ione in cui definì « pa1'..zicanicolJri » alcuni ,ùci pilt ptricoloi,.i tra i '-UOicornpatriotti. Egli si è St'mprc dimo!-trato un matterof-fact-man, un uomo, cioè, che sa accettare la realtà, qualunque essa sia. Sarà t.into di gu,tdagnato pt'r il mondo, ..e il ,;;iRnorChamb(·rlain riuscirà a convinccrt' l'Inghiltt•rra che vi :-.ono Jnrhc p<.·r t·:-.sa <lti morti d..1,l'ppdlire; ciò che. 11<.'itempi pa,;;sati, avveniva '1t0loalle altrt.~ nazioni. Non ci si deve na,conderc che tille compito presenta moh,· difficoltà e d1c nec1..·,:-.itamolt~ fermnza. È qm•,t,1 una dote di cui ìl '>Ìgnor Chamlx.-rlain non è Cl·rto :,provvi~to. Ne ha dato prov,1 un ,umo fa, quando ha <.·ncrgic.1mcntcdifeso, quale cancelliere dello Scacchiere, la legge fhcalc c..hc colpiva i :-.opraprofitti in<lu:-.trialidovuti ;11laripre~a cconomic.1 t.· al colo,:-.tle riarmo, e che minacciava di produrrt.• un;, !'>Ci,:-.iondeei gruppi drl partito conS<"n·,norcpiù du. ramcntc toccati nei 1010 intrrcssi co- :-.tituiti. Ncvillf' C.:h<.1111berl,,in1e1l, p.utitn r nri mini-.tcri con,crvatori. è ~emprc :1pparso un indipendcnt<-. cioè un uomo dotato di forte pcn,on::ilità, deciso a m,mtcncrla int.1t1a "• ,e possibile, ,-1. imporla. f: ,tata prob,thilnw11tc quC',;ta indipendenza di caratt<.·rc che gli ha t·ouciliato la calda :,impati.-1della _grande maggioranz.,1 dd 1>0poloinglc-.c, fin dalla :-.ua elevazione a Primo ministro. Baldwin fu c<.·rtoun uomo di Stato di valore; m:i più ,1d,1uo a ri-.olvcn: k ui.,i che a prf'vl'nirle, pi\1 1t.•,tauratore che C0$truttore. Neville Ch.imbcrl;iin è appar-.o fin d.d principio un uomo capace di takt· the lead, per usare un~, fra~ <ara ,ti wo popolo. L'aver egli ,,ssunto con fcrm,t mano il controllo della 1>01itic.iestera che B.ildwin .tbh,rndon.iva ~nz.-t rincrc:-.cimcnto ai :-.ucces:,ivi capi del Foreign Office, e l'es- :-.e~i liberato dal -.ignor Eden, -.ono fatti che illuminano il mutato !!lato di co,c. f.: probabile che il ~ignor Chamberlain abbia l>Ùbitovi~to che, nel momt.·nto p1cscnte1 una 2r.1ndc azione politica non si può !!volgere che nel campo intt:rnazionak•. Poco più di cento ..tnn1 !iOIIO pa!>Sati dJ.lla na~cita del primo dei Chambc~• lain rh<" abbia riempito l'Inghilterra del ,uo nomf'. S<· il ~ignor Nc\'illc JOSEPH OU.UIBE')t.LAJH lfEL 18915 AU8TIK OHAXBERLAU lfEL 1936 < .. ~ : NEVILLE ORUCBERLJ.IN A PESO! A OADDEBDEN XARSH Ch,unbcrlam ripercorre con lo )guardo questi cento anni, può constatare la magnifica continuità della sua nazione. Egli sa però come la realtà continuamente si trasfonni. Cento anni fa, mentre una guerra civile si combatteva in Spagna e l'Inghilterra ne usciv.t vittoriosa, l'Italia e la Germania erano soltanto espressioni ge~rafiche e il Giappone era ancora l'isola dj Alcina. Ma dieci, cinque anni nella vita contemporanea portano a sorprese e a mutamenti considerevoli. Tra le nuove realtà che un capo di eoverno inglc- ,c deve oggi capire, è la nuovissima realtà dell'Italia. Il ~ignor Chambcrlain ha dato prova di volerne tenere il conto che merita; non dissimile anche in questo dal padre e dal fratello. 1:. credibile che, in questi giorni, ma# nifestando la sua fenna volontà di venire a una chiara spiegazione con PItalia, gli fossero presenti allo spirito le figure del suo grande padre, che nel 1902 revocò le misure prese <.;onlro la lingua italiana a Malta (i su9i succes- -.ori al Colonia[ Office non hanno·avuto lo ,tesso buon gusto), e del fratello che, nel , 924, ,,avigò sul bianco panfilio di Mus~olim le acque tirrene. Vorrà il signor Ncvillc Chambcrlain continuare a comprendere que~ta reahà? R. D. EXIT EDEN fii)DEN si è dimeno. Niente più dovrebbe l!J divid~re l'lnghiltf'rrà e l'halia; al sordo rancorf' si sost1tu1icc la diicusilonc ILalc Colui che non è più ministro degli Esteri della Gran Bretagna ha fatto molto maJc all'Europa, t' ne ha fatto .fOpUttutlO al suo paeK Il suo cuo dimoura ancora una volta quale pericolo ,ia un potere troppo grande nelle mani di un uomo comf' lui; piccolo di mentt', di u-ntimenti, di ri- .st·ntimenti. Noi abbi;1,mo traccialo di Eden, nell'ultimo numero di questo giornale, un sommario ri1ratto 1ulla .corta di quel cht ha raccon1ato di lui il più ~nevolo dei tenimom ddla 1ua vita: la madrf'. 11 personaggio .ippariva, pure allraverso le parole della ::~;~~ q~~ia!~o p~:~:~:• :::t~iatlteun~: specie di oruione runcbre, in anticipo di alcune ore Crediamo ,u~rftuo tornare oggi sull'argomento. - GINNASTIOA E BELLEZZA ffi \LOUR \On Schir.ich, benché appen.a. l!) trentenne, ha un'alta posizione nei quadri delle gcr.-uchie nazional-sociail~tt: è a capo di tutta l'organizzazione della Gioventù hitleriana. Pare che le giovani M iidchu1 tedt'~he, C'hc hanno 1filato tante volte innanz.i a lui, in blusa bianca e cravatta blu, in parata, non lo soddi1fino dal punto di \ ista cste• 1ico, giacché, qualchf' settimana fa, egli ha emanato le neceuanc disposmoni perché la gioven1ù rcmminile tedesca e coltivi la ~Uezza > Pertanto, le ragazze tedcsch~ dai 18 ai 21 anni devono (ar parte di una lega, che è detta: e Lavoro, Bellen.a e Fede > ; e qut!sta lega coltiverà l'ideale ariano d1 l>ellen.a femminilr, promovendo la cultur• fisica e le dan7..è ritmiche. Sempre proibito l'uso dd rou.o pcr le l..ibbra e di altri cosmetici e In quel pt·riodo > (cioè dai 18 ,u 21 .-inni), ha detto 6aldur von Schirach, '".la cura del corpo c l'elegann sono ncceHuà dell'educazione della gioventù fetnminile Più diventano ~Ile le ragaue tedeschc, f' più c:1~ saranno orgogliose e ..ivranno fi. ducia in se ncs1t. >. Noi non abbiamo niente da os,crvarc cirC.-1questa lodevole ini:ciativa del giO\ ant' Baldur \'On Schirach La ginnastica è una bella e.osa e biwgna 1emprc consigliarla, diceva flaubt-rt nel D,cuonnarre dn idées ,epu1. E anche le danze rilmichc sono un ("Jercizio utìlc f' dileucvolc !\fa k' il giovane Baldur \'On Schirach crede chl' \c donne brutte, facendo ginnanic.a e ~anlt" ri1mic.he, divt"ntino belle, si disinganni. C1 vuol altro I OAPELLI DELLA SIGNORA ROOSEVELT 'f1 l;IUDIC! della Corte: Suprem.-1 degli U S1ati Uniti d'America, alcunl' settimane fa, al pr.tn:i:o loro offerto •Ila Ca,a 81Jnca, ebbero la wrprcsa di conuatare che la moglie dtl Presidente, la signou Elea_- nor Rocuevelt, si era faua 1aglierc i capelh La novità •1on era e.osa di pOCO momento finora nessuna moglie di Presidente americano si era falla tagliare i capelli. La rnoglie di Coolidgc, Gu.cc Coolidgc, a su~ tc·mpo fece un timido tentativo, ma 1,1 a11cstÒ a mc:tà: e cior chiese e ottenn~ il permcs~ del mari10, Calvin, ma non ottenne quello del figlio, John ; e lei non ne fece più niente. Cosl si sono perduti circa una quindicina d'anni per introdurre alla Casa Bianca o, pu dir meglio, nella noria della Presidenza degli Stati Uniti quf'• ,u innovazione utile e bella. Si è poi saputo che la peuinatura della ,ìgnora Roosevelt è stata disegnala e ondulata apposta per lei da Madame Muzet, rapprucntante per gli Stati Uniti del (a: moso coiffeur Antoine di Parigi. 1 giornal~ ;usicurano che è una peuinatura stretta a, la~, :~c;::aitc;:at:,c~~:~:~:ti::t'cro\lo del ponte sul Niagara e col voto di nuovi crediti di un miliardo di dollari per gli armamenti, fra •.. novità americane più importanti dt>lle ultime settimane. ROOSEVELT OOMELO VEDE LA MOGLIE ~ I PUO' dubitare se la signora Roo,e- ~ veli fostc la donna meglio indicata per introdurrc una cosi ardita inno- ,,u.ionc alla Casa Bianca, dato che non è più molto giovanf' e dato che essa stf'S~a, nel sue- rcccntiuimo libro, The Ladf o/ 1lte Whire House (Hutchinson, 15 s.), con rara modestia, si definisce brutta: e: un brutto anatroccolo ~, era da ragau:A, e in una casa di donne lx-Ile > Se non è imbellita d..,po... Niente di nuo,·o e importante ci ri,ela quello libro sul conto di Roosevelt: niente che. già non si sapesse e che intereuauc cono.cere. t il libro di una signora: o, mcglio, di una signora il cui marito è diventato prf'1idente desii Stati Uniti, e chi\ perciò, si .:red~ in doverc di scrivcre e, per scrivt're, mette mano a tutte le inc7it: di casa sua e lf' scodella in bella cdiziont'. Comunque, il lettore che abbia 1cmpo da perdere, può qui apprendere che la signora Roosevelt, da ragaua, adorava ,uo padre e 1.:hc quut1 era un ubriacone. La 11wyer1, che .;pmge\.a 111 acque poco profonde, ntlle quali cui non 01avano tntrare Infine il 1udde1to lettore leggerà ancor. una volt..i che l'attuale presidente nell'cuatc del 1921 fece un bagno e si buscò un raffreddore, che questo raffreddorf' degenerò in una paralisi infantile ; e che perciò il pn:s1dent<', d. allon, non •i rcgg~ sulle gambe Un 1.-1ffreddorc: che ha per con1eguenlC.-t. una parali1i infantile> E in un adulto? Sarà Ma, comunque, è una crudele ironia eh~ quest'uomo, il quale porta sulle spalle un mondo e promruc di portarlo in sal,·o, si.i un paralitico SHEHERAZADE E IL "GIN" DEL PETROLIO 'fi_l H.A LE TANTE COk: e ~grade\Oli -.. lJ' che gli .arabi di Palestina hanno f.alll" nt•I corso della loro accanita lotu. co11tro gli inglesi e gli cbrci, una i,0pra1tut10 è riuicit.1 •graditissima alla Potenza manda1aria • cd è 1tato il taglio della piprfint del petrolio. La p,pe•lint l costat.a fior di milioni di uerline s'intende e il liquido che essa porta è tutto hnfa e sangue dell'Impero inglck: Né gli arabi si sono o1ccon1entati di rompere una JOla \Olta il grandioso oleodotto: ma, sempre che nc hanno .i.vuto l'opponuni1à, sempre che hanno creduto di poterlo fare impune. men1e, hanno sC..t\alO una piccola mina, v1 hanno colloc.i.ta una cartuccia di dinamite e vi hanno dato fuoco. L'oleodotto è saltato e il deserto ha b~\·uto un poco della linfa e del ungue dcll'lmpero ingle1e Ricordiamo quando fu inauguroita la. p1pelinr tre anni fa, nel gennaio del ''\-;. Cerimonie fas10,e ebbero luoso in tutti i par.1 ,utraversati dalle conduuure e \ i prcscro parte il rt- dell'Iraq, l'emiro della Tran•- giordania, i rapprt·•entanti del governo m- • glese e di qudlo francese, ccc. I quotidiam dcscrihcro con .abbo,idanu di par1icolan quei fcsteggiamen1i, diedero notizie non meno abbondan1i circa la grandiosità e b importanza dcll"opcra, e pubblicarono qual. cuno dci disconi, che furono pronunziati :fa personalità più o meno eminenti E, fra qucs1i di&eorsi, uno 5embrò, fra lutti, notevole, 1ia per l'autorità di chi lo pronun ciò, Sir John Cadman, pre$idcnte dell'Iraq Petrolcum Coulpany, - sia per 1 peregrini fiori di lcttera1ura orientale di cui fu orna10, e di cui non fu <"hi non appreu:ò lil somma appropriatcaa alla circostanu. Sir John, dunque, ringraziò, innanzi tutto, i rapprnentanti dei vari St.ati, la cui coU.aborazionc aveva reso ponibile che ,i <:ompi•H: nelle migliori condizioni un'impresa di tanta importanza: poi poH' in rilievo la grandiosità dell'opera e i benefici cht'" se ne sarebbero ritr:uti; infintevocò la noria del tin, che Shehera-z.adc> racconta nelle Millt e una notte. Tutti sanno che: il gin nella novelliuica araba corrlspondl·, all'incirca, al nostro folletto OrJ Sheherazade racconta che un grn fu imprigionato in un ,,aso e che il vuo fu chi1150 e sigillato con l'inviolabile $igillo d, Salomone, sicchè il 1in non potè più uicirc. Cosi, ncll'angusta prigione, il 1in viuc pc-r st·coli, finché una 1era, per caso, il vaso cadde in mare e andò .t finirc nella rete di un pescatore, e questi lo aprl e li~rò il tin. E, ora, il rin del petrolio, che, come quello dcll~ Mille e uno notte, er• s1ato t'OSÌ a lungo sotto la signoria della natura, passava in dominio dell'uomo cioè dell'Iraq Petroleum Company Va I.alai Shelttracadu bint ul-Wac1rr (E disse Sheheraz.adu la figlia del Vi1ir), co. mincia ognuna delle mille e una novelle delle M1tle e una notte. E disse mohf' cose )tr.a.nc: e meravigliose: favoleggiò di pese.i c;randi come: un'iwla e di uccelli grandi quanto una montagna, di Sindbad il marinaio, e di donne procaci e intraprcndcmi, e di mercanti, e di gin; ma non diS5C quel che tre anni fa le fece dir~ Sir John Cadman. E la diffen:nza fra 1 due casi è questa che, nella novella d1 Shcherazadc, il pescatore:, il quale lrasSt' fuori dal vaw 1\ tin, lo liberò; e, invece, l'fraq Petrolcum {;ompany trae, '1, dallc vi. scer~ dclia ttrra il gin di Mouul, ma non lo libera affauo: al contrario lo fa suo 1ch1a. vo. E prima lo costringe 11 correre per centinaia e centinaia di miglia in tubalure, poi lo imbarc<l in na,1 ci,1ernc, poi !o scarica, lo vende, lo bru<"ia; insomma ne fa lutto quello che può, per 1r.arne denaro ; ma certo noi\' lo libera, V'è, a dire il \'ero. qualcuno che, quando può, libera il g111 ; cd è il beduino pa\cs1inesc, il quale, quando può, speua l'oleodotto e lascia che il (in imbeva di ~é la sabbia del deM.•rto e torni a nascondersi nella terra, da cui l'avi. dità ddl'uomo lo ha tratto. Ma è COSJ tanto poco conforme •gli usi e Ai gusti del mondo moderno, cod~ua prf'te.i,a di ridare la libertà al grn, che gli arabi colpevvli di un siffatto reato \en~ono impiccali o fu. cilati E, in cnndu~ione, ~arebbe fo1se lllf'bho, oltre che più ~mplice, prendersi il petrolio di ~iossul <' lasc1arc iu pace Shehcraz.,de RICCIAROETTO 1111111 ANNOI! N,9-26FEBBRAIOJ938-XVI signora Roosevelt non dice esa.11,unente coli I IINIBU SETTIMANALEDI ATTUALITA POLITIOAE LETTERARIA s'intende perché dire; e mio padre era un ubriacone> sarcbbt• il colmo della volgarità. La signor,l Roosevelt dke e dip• somane ~- t la stessa cou, proprio la ste1sa, ma suona bene: anche pt·rd1é, ,1 prima vista, la gente non capisce di che si trat1i Il padre, dunque, era dipsomane, cioè ubriacone, e biwgnò ~cp.srarlo dai figli e metlcrlo in una casa di salute li .suddeuo lettore apprenderà pure chi' la signorina Elcanor, ritrosa, ma coscil·nlcdi ~ f' dei suoi meriti, fu contema delle attcnzioui che le dedicò il cugino, Fran. klin Dclano, allora s1udcntc di dirit10, Poi i due cugini si sposa.rono e, dopo la luna di miele, Franklin Dclano si dimourò un appauionato collezionista di libri anti• chi e di stampe di .scene o paesaggi d1 mare. Amante, com'era, dd mare, Franklin Dclano non poteva non fart: una bella e rapida carriera in marina: e, in(aui, prima della guerra e nel corso di essa, fu •~grctario assistenle per la Marina. E la moglie racconta che egli usava stupthre gli ufficiali della Rotta navigando su drESCE IL SABATO IN 12·16 PAGINE ABBONAMENTI hali1 e Impero: UDOL. 42, UWHtrt L. 22 !Àtero; &DDO L. 70, IHIUtrt L. 36 00Jfl IUltlER0 UNA Liti ' . )hoo111rhtl, dhegni • fotografie,lnch1 te 11.oD pobbllc,ti, 0011 1i n1tlt11iaoo110, Dirulou: Rollla • Piana dell, Pilona, 3 Telefo110 N, 66,470 lmaùalslru.loa,: M1lu.o• Piana Carlo Erba, 6 TelefonoN. 24,808 PubblidU.: I I u111.oolo1rn1.. O, Brescbi fono 20-907 81i11t-Bonor6 1 , ,,, -------=11 ' ,

}uan /je{monu e come una ut11u,::10,1c na• :1onaU nella Spagna d1 Franco. La guerra non fa ,limeriticare agli spaznof1 colui che J .Jtato p~, tanti armi il 11inc1tort d1 tutte li! arene. D1 lui è Jtato uriuo moltiuimo: su Be/monte esiste quasi una lettuotura In questo JCtllto 11 ulcb,e torc,o racconta la stona della sua tdutO(.IOnc a ,m mesturc così singoltuc A PRIMA cm.,1che ric;ordo è l.1 morte di El E1partr:ro. Allora .1wvo poco più di due .rnni cd t·ro ".-duto .1 ca~!lctta di lui.i c:uroaa. • probabilmente affittat..1.dalla mi,1 f.11111gliaper I.i pa,:;cggi.ua donwnic;\• h-. Mcntn· l~, .. :arro✓L.1 -.i ferma davanti .1ll.1 porta di t·a,., qualcuno accorre. e Sapt·tc? > urla, e un toro h.i ucci<;O El E~j art ero! ,. Tutti ,i prt'C'Ìpit.u·ono gi\l d,tlla c.1r101✓-,1 domand.tndo particol.lri; io ri111.1,i:,olo in ,cq>:i. Rt:',t<.iimolto turbJtO. Ch~· co,'(•ra .u-cadut<'? « Un toro h.i ucri,o El Erparluo !... Un toro h.1 ucri,o El Espa,t, ro ! » udivo ripl'- tt.·11,,· lOntinu.inwnte, :,enz;1 capire. Non ,,q.H·vo, .11lor.1,che co~., fo_,;)(' un toro né d1i fo<i:-.e El Esparte,o, né che co- ,., fo:-.\c l...imorte. ~1.t quelle parole. l' qudl'impron·i,o trovarmi \Olo e spavc11t,1to rc~ter,rnno pe1 ~·mpn· nell,l mi., mc1noria. Sulb inia tnL·mo11;1la µomp,1 e 1.. l·1.:rimoni.t ton cui in qu.,:i giorni a Si- \ iglia ,i onorò la mo1tC" del grande tort·ro IJ'tli,1rono un :-.cgno ,tncor più forte. Dopo il corteo fu1wbrc furono l ornpo:-.ti tri,1i ctnti a tl'mpo di t.tn(tO, 111 onorl' dd morto. )Ot'las: Quat110 (at·allr han trascwato ... Il coahW d, El E~p.1rtt•ro... E luttuo,1 /J{Hodobles. .\la11ud Garcw, El I::,part1,,·10. Lro ch'tra rt 01 og,u torno .. (Juc,t.1 1:tloi1fitM1011L·µopol.i.n.; dclt1 mor·h· eroic.t di un toH·ro fu l';t\vcni- •tu.:1110più irnportanlt' ddlJ mi;t inf.tnn.1. ~tolti anni dopo. qu,rndo 01mai .,pi,o tutto, gruppi d1 bambini r;\C· n,lti J! tr;.unonto ,ullc piaac c.inta- , .uw ,11\<.'0l'.q1ucll,1 fint:' glorioM. Qu.rnd'ebbi otto .inni (J.vevo imp.l1.1to a li·gg('r(' t' a :-.criv('n.',e qu(:,ta fu 1utt.1 l,1 mia i~truzione) ci ,1abilimmo .t Tri.lllJ, uno dei ~obborg:hi di Sivic;li.1 Qui morì inia mJdrc, in una c::tsa ddl.i C,tlk C.i-.till.1. Di lt-i ricordo solo t h'n.1 molto gio\'anl· e: bc·lla. Comt· molti b.11nhini 'l'llL.a mamma, diwntJi .1duho .,..,..1i prnn,1 del l(•mpo. l..1,l i,Lt,1l.1 ,cuoi.i .. 1iut,wo acltv-,o mio p.,d1c ndla ,u;.1 hottc:ga. I.a \l'ra. mio p.tdn· l'd io mci, .uno a p.1,1,<.•c;t.:pilo'.1 l.1 C<.1lll"Sic-q>C\, dow ,i wolgc-va in qu1·I ll'mpo l'inte1 ,1 , it,t di Si,·igli,1.. \i t,1\"f,liui di m.mno d1·l C.,fé Ccntr.li, dll'\"~1tm I di bbtiamt· t..· con1rntTCi.u1ti ,ondt1d('\;.111u i 1010 .11f.11i<' ton·ri fir111.n ,lii() I loro contr,Hti; al c.. ,fé :":dnon.11 con\·t·ni, ,mo 11npi1•c;,1tt ~()\Tl'IM· t1\ i t· irnmit"iJ>,tli.fJmhi.n·,tlutt·, impre- ,,lfl di pomp\: funebri e prl'li. :-.:d ,m•z. to ddl.t ,trad,1 i mcrL'Juti di grano. eon i loro cJrnpioni av, ohi 111 1x·ui d1 \t·nhi ~ionuli. di,1.uH',·,mo i pn·ai pn ou: (·d o,e; i 1nc-n.:a111di'olio .1IL,1• ,.,no k loro pit<ok- houiglit• lontrolun· j tUIW qw.:,10 in ITll.'l/0 d Ull,l foll.t di 1nt·r(_'i,1id. t Hnditori di ~1.,nt lii. di lu~tr.t,c:upt· t' di ,p.11Ti.1to11 di bu:,dit·lli di lottt-ri,1 Fr.i. gli otto t· ~li un<l1n .u1m, ,KCùlllJ>J~u~u 111iop.idrt• ,wi c.affè_ Qu.rndo t·hhi undin .umi mio pJdtL' ,rnhl: di 1>ort.,rm1 ro11 ,é, 11011 lo intt·rn,.i\O più: m un· mi.1 pn·11dn.1 mio lrJtdlo ~l.111010.Ft·c·<· < o,ì 1.011tutti i ,uoi fii:{li una \'Oh..i l n.:,ciuti. , ''"·L' .1 d1 !J("('UfJJl",l'lle, Chiu,,1 la hoth.:~.1. l.t ,t·1.1 111iopJ.du· .01d.n,1 "~icx:,uc .ti hi~li.1rdo .ti c,1ffi·. ,·d io mi tro\ ,t\·o ncll' Aluu.1no. do\·t· lira t1bita,,11no, ,t'llL..J ,apt•1 tO'-.i f.111· 11é do\'(· .alld..irt·. '.\'on .ivt:,·o .uni, r dd l.1 mi., 1·1à; <:re, un r.1g.11H, < n·"'·iu11, f, ., un c·.,fft' e· l'altro, lont,rno d,tll'in 1hu·n1,t moder,1tnn- ch·i co111pJ~ni dt ,( uol,t. Mio fr.itcllo ~i.molo t'rJ co,i ,itfolo chr pot<·\a ,olo r..ippr,·,t·11tan.: ,t p.11te del toro. qu.tndo ,i giuo{.t\·,1 .1 touar La pi.tua ddl'Alto.t.ano <:r.1 frl·qul'nt...it<t da b,unbini che_ ,i diH'rtÌ· , .1110 a ~iO(.i.rc t.1.tIorero ed 10 (.011loro i.::io<J\o alla cor rid.i.. ,t·llz<.1l.1 più lonlJt1., idc.1 di f.trnc un (!iorno il mio u1l·,twrc·. ~(i div(·1ti,·o .i. <1ut·l ~ioc.o '-'>lo perché in qUL·i u:mpi i r.1gJ_n1 <lt·ll..tmia età KÌOC<t\·,UlO-.dia n,rndJ 1 CHTI<.' ~gi gi0<,tno <t /oMball. J\1"qui- ,t..ti p1 (",to un.1 ver.t I rput.1zione e oml ton;ro d,1 ,.tlouo. Lt· inie· fil{urc k pro- \ .t\O ,u tutto quel eh,· mi capitJY,l d,t· \ .rnti: c·~tni, ~dic\ ,._1rro1.1.<o· ci<Ji.,u. Jk<li<.i,·o una mrdio ;_·e,011ica o un '"rcurtr, .1 un Jngolo di ,tr,tdJ J un ,J,irro<o o a una ,teli a. Cn giorno no ,,ncor.i molto pitco· • , la mi,1 Luni~li.1 <.lltdb .1 pra1110 111 ,m'c"t<·riJ .1 La P.,t1okt.1. L, P.ii\olt-t.1 e un piccolo µ.ic~· hi.111<0<· ,1:-.,0l,llo, 1.>oµol.110di muli l' mo,dw L'ci...tt•ri,1 O •'N 1 BUS PAGINA 3 ii -~.., . ..... ~ li r ,'. .. f· l I' ", .. LA PAÌiOLETA E ON PIOOOLO PAESE BIANCO E ASSOLATO, POPOLATO DI KULI E DI JlOSCBE ... 11 .,vt'Vil un piccolo cortile dove si poteva loti.i.re con un vitello; appena lo ,cppi, mi legai uno straccio rosso intorno alla vita, ~tto gli abiti, e uscii i.;on i miei, segretamente decho a far le pri1rn: prove. ~a il brcerro era intrattahik. St·bbcnc gli aficronados lo .1\·c.·,'>(.·ro,1.blxmdonato da un pezzo, l'o,tc rifiutavJ. di di,f..trsenc. ).,{cntre I., n1ia famiglia mangiava ,ti -.ole d;ivantì all'o.,teria, andai in cerca del cor• tilc dov'era custodito il beurro, sca• , .ik.,i il muro, tirai fuori il mio straccio rov~o e tentai di C'ccita1c-l'animale 1·ont10 di mc. Il c·ortilc era lungo appc.•n,l tre mc• tri e l,1rgo due·. ~te.- ne ,t.wo a un'e:-.tn:- mità con I.i.mi.i piccola capa ,piegata; 1I becerra, .,ddossato all'altra c,tremità, mi ~uardava ~tupefatto. Lo provocai di nuovo \C·nz..1risult,tto. Intanto i miei non \'Cdc·ndom1 più mi cercavano dovu11qm·. Qu,1ndo finalmente mi trO\'arono, ero inginocchiato davanti al becaro con lo ,traçcio rosw spiegato sotto k ,uc n.1rici. Nessuno capì mai perché l'annnalr non mi a,e,sc portato ,·ia lJ te,ta. .\'on ricordo qu.,ndo dcci,i di di\'CI\• t.irt· un upada. Amavo il torear perché era lo ,port del mio paese e della mia famigli.1, perché ml divcni, a, perché il ri:-.chio e le J.vvcnture di qudl,L peric.olo-.a profes,io1w ri~pondevauo alla rnM tendcnz., i~tinti\J. all'.wvcntur,l l' JI n,t:hio; pt:n.;hé, con la capa tra le mJni, in,ignificantc e piccolo com'ero, mi '>t·nti,·o infinitamente superiore agli altri r,1Ka11i tutti più grandi e forti di mt· Am.t, o I tori e od1J\'O i toreri. Più mi ('fltU'•1;1,mJ\a 11 torear meno \OPport.i.vo I(· ,lfie dei giovani toreri chC' vedl'\'O Ul p_iro. All'inizio fu ro~e l'indign.1.1:10ll<o', la ,·anità ferita, 'iC volttc, a ,pingermi lontano dalle regole JCC('ltal(• e dai gradini impo~ti a chi intt'ndt·va ,;dirt l.t ,cala della professione. L\1rte dd torear è così \'C:cchia1 cO)Ì defini1.11 CO!r.rÌigidamente limitata da t·ilnoni d'inm1cmorJbilc antichità, dH.' l'J,pirantc tOrC'rodeve \Ottoponi a ·111c.-odicc·di leggi immutevoli e d'ine- ,o,.,bilc <li.,,fiplin<1.ti quale ero JSM>lut,tmt·111t·in,1datto. Qul·,to lo f,tpii ,ubito, fin dall'inizio. Lungi dall'inchinarmi alla saggezza. degli antichi libri, mi convinsi ch'ero destinato a rinnovan:: le regole. Fui coi ragazzi di San Jaeinto. Quei .;clvaggi avevano eroicamente rotlo tutti i ponti ; non andavano mai a imparare i passi ne-i te11tadcros, non portavano codini ni: ,i sforzavano di dar nell'occhio dgli impresari, nei caffè d('lla Calle Sicrpe:,. Non ri,;;J>etta,·ano le reputazioni fatte, non avevano protettori né alcuna ambizione. Disprezzavano tutto. Bornbita e ~1ac-haquito, in quc-1tempo le più grandi figure dell'arena, li con,idcravamo pagliacci. Non era facile trcvarc I.i confidcnz..1 di quei ragazzi, gelosi com'erano t.xl esclusivi. ·qu,bi più dei circoli ufficiali. Per conqubtarmi il loro favore dovetti la¾:iarmi crudelmente iniziare. Prima di tutto impatai :i. non stare mai senza tabacco perché, con le sigarette, fra quella gente ~i comprav;.1 tutto. Do- \'Ctti poi di,·entarc il loro galoppino, -.opportare i loro scherzi sanguinosi e piegarmi a l,tnte altre piccole facccn• dC'. ~i toccò anche di andare in campagna per scoprire se c'erano tori nei rorraln e nei pascoli. Quei ragani avevano un ,i~tcma nuovo per torear: andavano in campagna a combattere i tori degli allevatori :-,Cnzaaverne il permes~o, incuranti delle guardie. Al bar e-i mettevamo d':i.ccordo sull'ora dc-Ila parten• z.a per raggiungere i p:t'>coli quando la lu11;1c-r.i alta. Prendevamo le -.corciatoic- per C\'itarc la Guardia c,l;i/~ e non portavamo ncmmC'no la capa che ,1vrcbbc co,tituito una prova contro di noi ,e fo1,,.,imo11tati:i.rrestati. Si adope• rava in vece di capa un mantello di Riv<·rito, <:h'era fra noi ricono,ciuto come il più bravo. Co,tC"ggi.i.vamo il fiume, fra i campi di grano, finché non si trovava una barca. Per attr,wersarlo, &pingevamo la h.trca al l.ìrgo, col fango fino alle ca• viglic, poi davamo di piglio ,ti remi. Qualcuno, piegato sul bordo, sputava :\I I iflc•1,,~della luna nell'acqua gorgo• glianu· J intonava un mc-lanconico c.rnto zing.trc'i<'o, che veniva appena udito ,t riva dove fra i CC'~pugli un no\tro comp,1gno vcglia\'a rag~omitolato. S'incontra, a qualche \"oh:, u11:1 zattera carica di meloni, ormeggiata in un'ansa del fiume, nella quale i barcaioli dormivano. Rubato qualche melone ')i andava avanti. Si arrivava a Tablada che i pabcoli erano immersi nella luce azzurra e bianca~tra della luna. Giunti in vicin.mza del corra/~ ognuno ammutoliva, i remi si muovevano calmi con lenti brevi colpi finché la harea non toccava la riva nel fango. Uno d1 noì andava avanti in ricogni1.ione1 e ~e tornava a darci la ia libera sbarcavamo. StrisciaV<.1mofra i fili spinati del recinto. Ci 5j muovt·va cauti, n;hCO~ti qu.,nto era po"ibilc fr,, cactu., e- cespugli. finché il ,ilcnzio non na improvvi~amcnte rotto dal tintinnio di un campanaccio. « f tori e-i --ano! > ,i gridava ~oddi:-.fatti. Allor.1 <:ominci,wa la fatica di percorrere tutto il campo, 1)ieno di festuche e- spini, per isol.lre il toro che ,i voll'va combattere, affaticarlo e spin- ~crlo in un ,tngolo. Riverito, come nmtro C;lpo, lo affront,tva per primo. Oopo pas'Ja\'a il mantello a un ;.altro e cosi "ia, ~u,scguendoci tutti nell'ordine prestabilito. Il lott,Horc migliore prendeva per primo il mantello; al meno c,perto tocca, a ,cmpre l'ultimo posto. Cominciai con l'essere ultimo: quando tutti gli altri avevano finito mi porge\'ano il mantello perché facessi dc.·I mio meglio. Era poco, :,i capi:-.ce. ~{a una notte accadde qualche cm.i cht: mandò ..all'aria tutte le regole fis- ,;ate dC'lla prC'ccdcnn. Seguendo il nostro co,tume di affront:i.rc l'animale oil1 grJndc· c-he ci fm.sc, avevamo isolato un gro~so toro che attaccò dal primo istante, invece di tentar di fug~irc come gli altri. Abituati com'era"amo ad animali di raua ba'>tarda che attaccavano solo ,;e costrc-t1i 1 fummo completamc-nte sconcertati dall'attacco vigoroM1di quel toro montano che, veduta appc-na l'ombra di un torero, gli si !.l.rnc-iaLl contro come un fulmine. Dopo cinque o &ei attacchi rima~c ';O)o nC'I m<•a:o del recinto con le corna puntate alla luna, mentre i lottatori ~chiac<.:i.i.ticontro lo blcccato tentavano di attirarne l'attenzione in ogni di- d:'~tw po-.sibik, trannC" chi· ,\:cr,o Attc~i tr('m.rntc pochi -.c.·t·ondi.No11 toccava a ITil' sc:cnder(' in campo, ma nc:-.~unodc-i mit·i comp.1gni ,i muoveva e il toro era ancora lì a guardarci. Poco lontano ~1.wa il mantello us:uo da noi, perduto poco prim.t. Allungai il hr.ic-cio; quando (,·bbi in m,tno il 111.u1tcllomi raddrizzai e and;li lent.1111cnte \'Cr'-0 il toro. Lui M.;.i.lpiuva j!'uardandomi a\ vicinare e misurando la distanza; infine mi ~i ,\\'\'C'ntò contro come un ur,lg"illlO,Senza spo,tarmi di un centimetro, lo allontanai col m:intello. Si voltò rapido. sollevando con ~li zoccoli un nembo di polvere, e io di nuovo gli eletti il p.1:,so. Sentii b ,u,1 ma'>~.1fremente sfiorarmi il corpo. Più volte .tncora lo ingann;1i, infine gli fc-ci un ruorte che lo J;,.,cio inchiod:i.10 ,ti ~uolo, a fis!i,1rmi come "e non capis'le che co,a gli accadev..t. Gli volt.1i lt' ;,pali<' e buttai il m,1111cllo;\ chiunque.· ,wc,(t' avu10 \'O~li.1 di continuare la 1()11.1. Dopo quella ,,cr.1, non fui m.1i più l'ultimo ,, combattere. Quando il caJ>Obanda cedeva il mantello, mi facc\'O .1vanti io e lo prendevo, come cscrcit,1ndo un diritto indiscutibile. Avevo ~uadag-nato il -.econdo po~to sul campo, C' nessuno mct1ev,1 più in dubbio la mi.i. ~u1>1_-riorità. U11.1 notti.' un toro colpì uno d1·i ra- ~Jai e lo la\ciò l',.mimt ;ti -.uolo. Lo ranoglicrnmo t· lo portammo vcr~o il fiunw. A\'c·ndo an,aver,.110 il fiume .t nuoto (i no,tri panni cr;n10 "ull'altra riva) L·ravamo tutti nudi. Ferito comc- ('1".1,il no.,tro l'Omp.tgno 11011 poteva nuot;uc: fu dunque necc,,ario co:-.teggiarc il fiume- cercando una barc-,t. FirMlrn<'ntc la trov,unmo l' :-.tavamo µc-r rn<'m·rci dentro il no,tro .1mico. L'acqu,1 rra b.1~-..1e, tra la terraferma C' la barca c'era una 1.-irga1.ona di fango c.•di crb,iccc in cui i nostri piedi .1ffond;-i\ .wo fino Jlle cavigli(', A\'ant,a\'amo )('nti, fJticosamcnte, qu.i.ndo vl'dc.•mmo un toro enorme con magnìfidu: cornJ ti...<·ircdal fiurm· 1..·,t·nirci incontro. A un tratto em15e un mug• gito e abba~$Ò la testa come per avvcntar:-.i. Il primo impuho che avvc-rtimmo tutti fu, credo, di lasciar ~ul luogo il no:-.tro amico e fuggire. Per fortuna l'argill,\ che imprigionava i no~tri piedi paralizzò l'ì,;;tinti\"a reazione <.', di buona o mala voglia, rimanemmo lì fermi, col ferito in bp.tll.1. Il toro dowvil trov;\r,i nclk ,tc,:-.e nOf>trecondiL.ioni, p<:rché i ,uoi pie-di affondavano nd limo. l n qud prt·ci,;;o i.,tante qu.ilcuno gridò: « FC'rmi tutti! F.,tt· un Don T aw credo! ». Tutti allorn run,1,('io frrmi, comi' divcnt.iti di m,mno, ndla posi1ionc in n1i l'ordine li J,·eva ra!?giunti. Nudi. i111n1obili,1ddo....1..t.i uno all'altro, <·reg. ~('ndo il coq>0 inanimato del ferito, (•r;wamo n·rto un c-urio,o g:ruppo. L.1 paur,t e-i d.1v;1 una ~lr.101dinaria rigi• dità. Uno di noi ,orpn'\O <'O)h,accio ,\11.ato. rirn.11,<· C<hÌ. coro<· <·olato m·1 hron:..-o. Sçonn·1 t.no, il toro ci fi,,.n·.1 i11tc1i-.;\- mt·ntC". Poi riprc..c .id ,l\',tn/;\ll' knw. fru,t.111do,i i funchi con l.t 1,,·oda,a!r.JlCt· l,rndo la pro\"ocazionc di un ,oln. 111inimo movimento. Noi ,t,n•,11110conu· ,t.Hut'. offrendogli immobili i corpi nudi imbt:'vuti di luna. Il toro free po- <.:hi altri p;1s,i. ci guardò dì nuo, o. ogni volt.i un po' pili mera\·igli.110 dallo $lrano monumc-010 vivo lw .,,t,wa da\'.lllti a lui. P,t"ù molto prim.1 < lw la be<itia ,i decidc,-.c ad andal"S("n(',A più riprt'--t·, quando ,embrava che- fi. n;1lrnc-nt1..· -.i:- n<' .tnda"<', ,i \"Oil.,va a ~u,1rdarci di nuo, o, finché. dopo una eternità. ci ,·oltò l'annoi,11a ,chic-na. l'$tras<,<.d•al fango gli m<-coli .1d uno .1d uno, t' <.on c~a,,X'r,mtc c1lma ,cguitò I.\ ,u..i lc-nt.\ pa:-.-.cggiata. li mC'dico del pronto ,onor,o di rriana ci di..,c che la frrit,1 dd no,tro .imico non era ,cria. Cli ,piq{<llnmo rhe ,i er.i forito ,h,1da1amtnt1.· e-on un l'hiodo. AH·,.11110 l'h-tto I .,hlt1da ., 110.,t1,1 ,n1ola pri, .11<1di torear. Ll· 1101t1di luna lot1.1,.i.mo nei corraln, l'c,t,1t<: affrontav:irnc, i tori ll('i p;t,coli. in pieno giorno. Affront.,rc• i t0ri m·i p:i- \Coli aperti C'l"aqud che ,i preferiva. ma non cm fa<:ilc ;1rri, ,tre-i. Si dO\"C'a\ cn.1rc pc1 ore nei campi ,otto il -.ole ,c-ouant~, .,prt:'nd0<1 un~1via con i corpi nudi tra i c:.1ctu, spinosi; 1;,pc,-.0 ,i pas,;;avano giornate intcrr in quell'inferno s<·n7.l.incontr.u-e n('-...un.1 hf:;,tia. Quando infirie rinca~.t,o t·,,n1,to, mia --ord\a dovc-\'a pas:i..1rmc-21.ala notte ad er,trarmi con pazicn1..a.le spine da tutto il corpo mentre-, hu11.1to ,ul letto, dormivo un ,nnno di piombo. Il to,-r<lr t·ra il no,tro ¼>lo\fogo, era l'e1,,pr~"ionl· natur.tlc dd no,tro am• hicnte, dei no:-itri tc-mpea.tmcnti ribelli e· dc\idero~i di pnicolo, La co,.1 che conta\'a nwno, ne-Ile no~trc ,ortite di T.,blada, c1J il toro. Scnz.i dubb1v quando e;c_l_o,c~ev~mo dì_fronte, super.Ili 1uth I pencoli e le difficoltà ""he ci ,i opponcv:tno, era un momento trionf.rntc, ma solo un mome,nto-. In realtà il combattimento !r.lC!iW1.1sc1.iva freddi molti dei r::igaz.d che arriscì 1iavano I., pelk per accompagnarci. Alcum dei <·apibanda: Riverito, Pctizo, Pest.111a<.·cl,1ltri, .1mbivano .M:ri~ment_c di di\(·nt.1r toreri; io stcsw v1 :i.spi• ra,·o. Semµrc più ,mdavo conccntran· domi ,;;ull.1 tecnica del tonar e :,ulle ,uc: r:i.ffin.,tc-zzearti!r.tiche. ~li divertivo .1L':-.c.·gufiirgure davJnti a uno sp<:cchio, l' ,::-r.tdualmc-nte ,tabilivo quel che po1 fu rhi.1111.,10 1I mio ~ti!C'.Nulla ,fimpm tJnte h.1 un'origine arbitr.1ria • io combattc-vo in un certo modo perché, 111 <.·,1mpag11,l,a, notte, bi!oOgnafar CObÌ. Bi,ogn.1 ,eguire l'intera traiettoria del toio' con tutt,1 l'attenzione, perché '"' ,i ,tlkrnt.m.i troppo si pt:rdc- nel buio cd è poi un., f..1tccnda noio'!..1ritrovarle> lnoltrt', non .1,endo noi allora che un rn,mtcllo qualunque. per torear era m·· ce".,rio tene-re molto vicino il toro t· giocan· 'l'IT<ltO.Così il mio stile ~vilupPù I,· q1ulit,l che in -;eguito furono chi,un.ite cMat1ni1,,1iche interamente ;1rbitr,1ri<·. Eppure furono le circostamt· eh<· ho clc~critte a inscgnarme!c. \'C'nlll' una notte che T.lbbda non mi attirò. Port.wo un abito nuo\'O eh< ero riuscito a compranni per la s~- ma,ia wnta .t prezzo di economie indicihili. ~fa 110!1 c.cppi n·-.i\tci-C' alk ,•,;oi t,vioni <lq~li a.miei e finì clu- di nuovo mi avviai a Tabi.i.da, per com· h:itter tori, col mio .1bito migliore Nellt• noui di h111,1la Guardia nUl. fucile· imbr.tcciato, pcrlu,11 ,1,·a con cui .i pa,coli e <onaln, 111:ia. l huio I.a n- ~il.uvJ diminuiva. È chiaro (hl' 11t•,. ,uno pmc-,•;1comb;.lt1Cre un toro imi,- ,ihilt• .t pochi centimetri d.1I 11J,o. Cio J>O'-IO. noi im <"nt.tmrno il ,i-.tem.t pl'I torrar 11dlt notti "l'llZ..l!un.i.: d proc:u- 1 rammo due lampad<' ad JCctilcnc e ali.i loro luce• tremolantC' riuscimmo .i c:0111battt·rt· qu,1ndo né le ~uardie civili ne .1lcun .tltro )i ,lV\cnturav,l nei campi al buio pc!-.to.Malgrado l'oscurità, bi,0gn.w;.1cgu,1l11wntc-;pingere il toro in utl angolo del recinto, e <1ualche volta awvamo la <;gradevole sorpre:,a di urtar h· m.,ni tt''-t' rontro il fi.rnco di un ;iltrn toio t' per poco di 11011 inci.,mparvi contro h,,rt·ollando cicd1i. C<·rimonio..i <i scu...1.v,1mo,L' ci leva,·;.ono al più pre,to dai piedi. Una notte :-.l,1v.i1110di,pcrdcndo il br,1.nco quando ,cdC'mmo alcune 0111· bn· equivoche mUO\'C'r~iveno di noi. Scambiandole per la Guardia cit·il fug- ~im1110rapidi in tutte le direzioni. Non ebbi tempo per s<.·avak:U'eil muro; nu na"cmi alla meglio e =i.tte~igli ,1\'wni101..•nti.Qu,rndo k figure ~i ,n vicin.t• rono capii t·he n1m ,i tratt.1v.1 di _(:1a,- dia.s. « Chi ,ie-te > dom,1.nda1. « Siamo afu.wnadoJ >, mi ri,IXht' un.i \ on: da b.unhino. Si 1r,t1t:i.v~1,.coprii. di .1lcu11i ball1· bocci di dic<·i o dodici anni H'lluti b;.11danw,i a tC'nt,1r la fortun:1 J Tablad.i con una \'era capa d.t torero. Non era poi co~a straordinari.t, la leggenda dC"1 no~tri raids notturni nei p.1scoli t:,,1 do\i difTm:1 a Triana. M:i.ndai i ragani ad ,1\ \t•rtirc il rc~to d<•ll,1band.i che- non c'erJ pcric;olo; h pregai ;1nchc di prt:ndcre in lift ~e-no n,1:-.condigliole nostIT' lampadl' ad acetile-ne t' di portarmele. Intanto <·e1ca\'o di stancare- un toro chC' avc"amo gi,'i dn, i..,o dal branco. Pa,;;sò molto tt'mpo prim:i. che ctli altri torna,\t'ro; ,olo. riu- ,<ii ,\ ,ping<·rc il toro in un angolo don continuai a ctcit,trlo nella ,pcra1v.1 dw ,ar<'i riu\cito ,l cumb.1tterlo. fin.1lnwnte i ra~.,ni tornJrono .l dnmi d1c non a\'evanu tl'O\'ato gli Jltn ddl,1 b,md.1 né il 11.t,c·ondi,gliodc·i lumi. Er,\ un 1x·cc,1to. il toro {·r.1 li du batteva IJ tt·..ta furiow t·ontro lo ,ttTr.:,\lo. ~b e,li .1ltn don•\'Jllo t·,-.i·r rinr.i,ati t' 11011•• pot<.•,·,1.i.,,olu1.rnw11h· romhatt<·n· ,t·111.1lun· in un,1 nott<' ,1rnill'. Cm11u1111m·i.l toro dl\Tlll,1\.1 più lurio,o u~ni minuto. c.· '4..:hht·ncr.o· ,,e ,·c1111plct<1mcntl' im i...ibìk ogni ,·oh.1 < hl- ,1 ,,~ 1,t,1\·;1di un ccntinwtro dalla ,t,u-- ,-ion.11.1.11wominci,1\'o ,t pto, ,lll' l'imµul,o i1,e,i,tibilc di comb,llll"rio. '\\'t• \'O 111 mano la capa port.11.l.dai bam bon·i. t•d ogni ,oh.i che, pic.:g,Ho ,ul can<Tllo. l'.t~it,n·o d,l\'<lllti ;.11 1010 lo '-t.'ntivo di,po,to .1d acccttM la miJ ,fi d:i.. L1 virinanL.\ dd toro <' il f,tllo d1 Jvnc tr.1 lt· m,1ni un,1 vcr.1 ,apa la,curono indÌ<'lro ogni altra ('on,idt:razionL· lnn,minci.ti .1 pn,u,tdl·nni lht \"t"Ci<'\o rcalmt•nl(•. qu.indo ,oltanto l.1 mia .tn ,ia di combattere· mi ;.1iuta\',1 .t indn\'Ì• na1 L' k rnm:-.t del toro. i\on rc,i-,tendo più. bCJ\',1k;11lo ,ll:c.• <.Ho L', illudc.'ndorni di ..t\l'I' l..t ,M.i. di un ~Jllo, ,pi(•g-.1i1,, capa nella ,-,1,t.1 <h<"mità uotturru. St·ntii Lhc il toro ,i .wwnrn\ a. lo vidi o lo ..c·ntii l.mt i.ir~1 contro di nw t 111i \'Olta1. Il fulmirn nero 1·111< r-.e pl·r un ilttimo dJIJ.1 nolll' per 1ipiomh,1rvi di nuovo, ,fiorandom1 l.1 ,chie11.1 nel pJss<1r<·.Si ,-oltò t' mi • rip.t\\Ù \'icino, wiato dalle pic-glw del!J <a/Ja, come ur1.tmeteora lanci.1tami addo,'-0 dall'omhra. ma all.1 tC'rz.lcarica o il toro non vide mc e io non \'idi lui So ,olo chC' mi '>C'ntiilanciato in ,1ri,1 con un urto t<·rribile; il toro mi riacrhbppò quindi fra le corna e• brut.ilm(•ntt mi buttò in terra. G1;u·qui lì ranni1..chi.1to '4..'ll7J ,apt·n· do\·'ero. ~on ,-ede\'O il toro. nuovanll"ntt' inghiottito dalla notte; poi 1 bambini -.i rni ..e.ro a piangere i.: i Imo \Ìnghioz.1:1mi r1.·.,tituirono il ,c-n--odc-11., direzione. Tt•nt.'li di tra,cinanni \"l'Ni lo :-.Leccato, ma awvo appl'n..t cominci;,to a muovermi eh(' il toro m1 ,i l,rn• <.·iòdi nuo"o .1ddo,,o lt'.'it'ito.,ll'unprO\ ,i\o dal buio. Di nuo,o mi ,entii lan ciar~ in .uia. b,tttuto: ~co~s.ot· ,c.a~li.1to ,·1,1 COllll' un cenno. {co11tinua) Jl1A1' DELMOSTJ':

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