"@O l EL formidabile org,m,~mo <.:h1..• \' ~ l'industria amcricaua del ci0l'll1a ha cono-.ciuto anch'<.'\50 . tt·111piddl.1 piccola ,1vvcntura, ddla wndit.1 ,ti minuto r dd <:ommcrcio ,.1111bul.tntl', Pari.ne con un pioni1·rc, con un autentico pìoni('re del cinema amcric,rno. ddl'cpol"a in cui il cincmatovafo ,1veL1 nomi ingenui l' terribili <·cunc « Kabtt.·cnm.copio »1 « \'ia¾:opio >. « Poli1i<..·op»io. ccc., t· domandatc~li t·hc: ne pcn3a del cim.-nM d'oggi. «Certo». l'gli vi dirà, « non ,i può non ricono,c.rre che oggi i film 'iìono più ~randi e più belli. E. tutt,tvia ,;;e,ono mille \'Oltt· più grandi, non '>Ono mille volte più belli. Ai nostl'i tempi. un film ro,ta\·a in media dai 300 a ~50 dollari e i:1uclliche i cartelloni definivano colo!i,i .1rri\',1vano fino a mil!C' dollari. Oggi. ,i ,pende almeno mille vohl' tanto pc, un '\up.~r", ma ne!>.\Ull0,a1à mai i~. ~r,ldo di p,m .in-i chC' una pcllicob d1 un milion<: di dollari rende oggi al produttor(· mille voltC' di più di quanto rendC'v.1 .1 noi, quar,rnt'anni fa, una pc-llicola di mille dollari :t. F. urM JX·llicol.l di mille dollari t.'r.t un ri-.chio co,ì ~rm~,o chl' lt.' h.1nchc .11n,.1va110fino a toglierL' il fido a qul'lli C"hc,i l,rnciowano in irnprr"<' co,ì di- ,pcratt.•. E l'organizza.1ionc commcrci,llt· t•ra .ilio ,ti'\q) grado. Frot la fine dd ,ccolo :icor1;,o e i primi :inni del nuo,·o, rr incon1ra-.t.ìto dC'lla vita allegra amcriran.1 <'r;.1il cabaret. CcnC'ralmentL' i film erano lunghi dagli otto ,ti cinquanta mf'lri e il produttore li collor.n .1 dirrtt.1mente nei c..1ffè-conccrto o .,.~li operatori ,tmbulanti {un mcuicre a 9ue1 t<·mpi fiorcnti~simo) in ragione di quattro lirr circa (di allora) al metro. Fu la novità della ('Osa che indu\St.~i proprietari dei rabarels a proiett.tr(' i primi cortomC'traggi; ma poi rimasero nel programma pnché ('o,titu1vano un num<•ro di chilhura ìdcak-. Pochi !orali po,<,cde\iano una m.lcchina di proiczionr. Gcnt•ralmente l'">:>ear~\ p1c- ,,t in .1ffitto d.11produttore <l'hicrnc all,1 ' pelli(ola L' ,11l'o1x·ratorc. :\l.\ \i trattava di un comnu·rcio .th•atono. Anadc\'a \peS'ìO che uno di quc- ,t, opt•r,ttori ambul<rnti, o anche i propriet.1ri di locali, si faces....eromandare in prov.t. un film e poi lo rifiut.i:i:-.cro, non \l'nz,1 prima averne ricavato una copia. Oppure '.)Cambiavano il film cht· ,tvevano acqui,tato con quello di un ,dtro loc.tlc o di un ,1hro operatore amhulilntL\ e quindi i prO\·enti di almeno 11cin9uanta per cento delle proiezioni di un film non andavano a finire nelle u--ch<' del produttore. E. inutile dire c.:hl', né allora né in wguito, quando l'c f.di'-On-Biograph > cominciò a procf•irrc film lunghi fino a 350 metri, !il Jnd.t, ,\ troppo per il sottile circa la qu,tlità della merce. Cli e~rcenti prendevano lutto in blocco: proiettavano tre di que,ti film .ti giorno, in tutto dunque un migliaio di metri. e il programmJ <-r,1compo,to generalmente di un'.nn·ntura del \\'est, di un dramma di --ocietà <' di un.i o due f,1r"iefin.ili. D, ,telk non t'ra nrmmeno il <.ru.o di parlc,r<.-.<.'di una Edith Stary, una r.tgaaa ,lopt.•rta da Ga,ton ~tcliè~ nel rcx.t!!, co,tui .,cri\'C\'a a suo fratello Gcorg(', in qut'>ti t<.·rmini « È una r.,~aZZJ <.:hth.1 la <,0Ltvirtù di far P<'" 4 ,are· al <;uo"-<·,~om, a in manit:r,1 gcntilL·>. In-.omma un'« ing<.·nu,1>, ,tnz;i la cap°'tipite ddll' migliaia di « ingcllUL'> cht· di poi h,tnno imperver,,no. Pn tro,.tr<· un.1 ,tcll..1 \Ul -.c·rio, bisot;'ll..t arrivare al !anno che la c:\futual» ft:t(' di Billic Burke, che po1 spow il ~rand,· Ziegfeld, e ora h.1 uno dl'i po- ,u mi~liori fra le < arattt:ri,tc della « ~ktro :t. Gloria ,j chiarnav,1 il film nd quale l'l.\a do\.cva apparire, e .i, n:bb(' dovuto t:"trc il primo di un,1 lung.1 "-l'rit· di e dr.t.mmi di !!OCietà>. \pprovato ti progetto, la troupe parti pc-r le· i¼>lcBcnnudc: gt·ncriri e compaN.' furono ,;parpagliati ,ullt· montagne•. buttJ.ti 1wi bur roni 1 lanciati fuori dai h,tttelli, e imomma \OttOpo\ti a tuttl' le, avventure chC' una di~pcrat<t fonta,1a può C''-Cogitan·. :\-1..t. u1t,:1.nto b produ.1ionc -.i rafflua- \..1. Lt: riprese di e:itemi cominci.t.vano .1 C",')Crewpportahili. Per ~l'int('rni " progrediv;t più lcntamo,te. E'>i\tcv;.t ,mrora il prc:giudizio degli « effetti :t e cfd ch1aro-,<:uro, e il chiaroscuro com(' ,i c-onccpiva allora era quako\a eh<' poi \Ullo ,chenno ri\ultava molto ,1mile all'inrubo di un for--<.-nnato. ~fa lfl\Omma i rcgi~ti. figure ancor .ibba• ,t,,nu vaghe nel procc~'IOdi produzio11<•<·ominciavano J girare due e anch, tn• volte la \h',.,a ,cena quando non ne t·r,u10 contenti, e '>iparlo molto .i: <1uei v·mpi dt·I rcgi,.ta Huntcr chr, per fare un hlm di 300 mc:tri1 ne av<.·vagirati più d1 1500. :--:on <,0Jo,ma e~li <\Vcva :,nrhl' fatto distruggac e rico ..t.ruirc un,1 \Cena pt:rché non era in carattere 1 on la ,tori a , fu un mezzo "-andalo nrll'indmtria. Il film "i rhiamav.1 L, r,•d, dei potenti. Per trovare uno !!Candalo ,;imilr bi">• ~na aspettar<· un paio d'anni, quando <·i<X' Hcrbert Brenon partì p<>rla Giamaica con Annette Kcllenn,rnn t.' 50 mih dollari, per fare un film pn con• to di Fox Giunto ,1 inetà del lavoro, Brenon telegrafò a Fox chiedendogli altri 50 mila dollari. Fox aveva la ",Cdta: o .,bbandonarc il film e per• dcre i 50 mìb dollari già spesi, o ri- '<:hiart· di pc·rdcrne altri 50 miJa. Scel- ,c qm•,t,1 :icconda via e se ne trovò bene; t' dopo di allora -.i convin:>e che non era degno di lui fare film che co:itaSM:romeno di centomila dollari. ~la lo ~candalo più clamoroso fu quello di Eric von Stroheim e delle sue Fn,1minf: /oli,. Stroheim era riuscito .1. far~i firmary da Laernmlc un contr,,tto che non metteva alcun limite .11lc:sp('-.C (.• gli dava carta bianca in tutti i "('1H.i. Naturalmente il regista non ,t· lo fece dire due volte e si mi¼.' a -.pendere con imperiale profu- ,ionc, ;li punto chl' Laemmle cominciò a preouuparsi. :\1.1 m.1n mano che il ro:-to dd film ,aliv;1, il produttore gradat,1mcntL' di,cnta, a orgoglioso delle ,_.ifr<' < hl· l'ammini,tr.1tore gh comunira\ a e un bel giorno ,i deci~e ..i collocuc -.ullo Strand, nel cuore di Broad- ,\ ay, l111,t gr;u,dc in~egn.1 lumi.,osa chL· ,,nnunci.wa ai nuoviliorchci.1 jl gradtktle iffipre,sion.m .t.c .wmento del co- ,to del film. Ogni ~ettimana le cifre rrano cambiate, e M: anche c~e non rorri\1xmdevano <tlle·cifre reali1 è n·r 4 ,o che il film co-,tò molti~imo. rvt1 nC' re~e di più: circa un milione di dollari. '.)Omm;.1a, quei tempi, strabiliante. Durante 1a lavorazione Laemmlc, t:hc vivf'va < ol p~ncma d':\nimo, mandò un ,uo uomo di fiducia :iul posto per mettere un frcno ;,Ila dilapid,,zionc che StrohC'im ,tava compiendo del suo patrimonio. Il primo scontro fra l'ispettore <' il regi'1a fu anche l'ultimo. Stroh<.·1m,weva ordinato di rifare tJ.na ..:o,trutionc, secondo lui troppo piccola e mc~china. L'i~pcttore obiettò che a lui sembrava ,ufficientemente grande e deco10,01.Stroheim lo i.birciò con di- ,prcao attraver'i0 il monocolo. e Avctl· letto il mio contratto? » gli chiese. L'ispetton• ri-.posc che l'aveva letto. e E allora leggetelo di nuovo :t, replicù il rcgi,ta e, rivolto alla troi,pe: e Vado s :'\'e,, York .,d aggiustare que- ,ta fo.cn·11d,1 una volta per ,;cmprc. L.1 p;1g~1corre per tutti fino al mio ,i torno>. F. infatti CCJltO lJeh0IIC fu. rono regolam1ente pagaie fino a che Strolwirn non ritornò da New York1 con l'aUlorin,1tione di rifare quella CO'itruzìo11c. .:\l.1 M: Il· gr.1ndi compagnie tcntava110 la grande avventura, gl'indi.pcn 4 denti ~i mantenevano anc_ora nella più 'itrctta economia. Storie tradizionali - una donna, un innamorato buono e un innamorato catti\'o - e un'isola descru. era quanto bast.wa per tenere il CO!->dlol'I film fra i quattromila è 1 cinquemila dollari al ma,simo. Essi ,1 rec;n ano gcncralmentl! nella Florida, per vi.1 di mare, e durante la traven.atJ. l·rano gir .t.te I<· 1icenc di alto ma.re.. \rriv,lti ~ul po~to1 giravano l'av- \·(•ntur,1 wntimcntale del naufragio. L'ultimo giorno, pagavano un centinaio di negri per l'immancabile ri4 volt,1 t· una douina di uomini della ri,crv.i n,1,•;de, a J.Jtk...onvilk, per do111,lr<.' lii rivolta. Gli ,1g<·ntidi pubblicità a,·t·v;tno ,1llo1a un'a:tti\ità molto limit,lta e modt.'~ta. Un anonimato (jUJ-.i J.'.)SOluto i•rn I.i regola nel Lrncio delle pdlkolc. Florcrn t' Turnc,. <.hc t·ntu-,ia:imò lcpl.1tt·t· ptr anni in tutte le pose e in tutte le awentur<· po1;,,;ibili 1 era indic,1ta nei manifC''>ti \t•rnplic<·rncntc col nome_• di « The I 'ttagraph giri», la ragazzJ. dcli., « \'itagraph >; :\,larion Lconard era la ragazza della « Bioi.;raph :t. e :\fary Pickford fu annunciata per molto tempo al pubblico come « Uttlr Mary > e basta. La « Vita- .~raph > fu la p. ima ditta a u...are i nom! ddh: ,telle nei manifr,ti e .1 lanr,arli ,lttraverso la pubblicità. Ma la « Biograph > rcsi:itctte, fino a che fu poc.sibile, nc:lla politica dell'anonimato. I.a raJ:;:iom·uffidale di que\ta politica Na che il pubblico non 1i'inter<'!.'-ava ..1i nomi dC'gli attori, nei cortometraJ:;:gi romici o d'a\'v<·ntura <.he era.no allor.t la regola. Ma in rraltà i capi della fompagnu ..ivevano intuito <1ualc for4 rnidahil(· tonrorre,u.a ~i ,arC'bbc ~caten<Ltam·l m<•rc.ito degli attori, il giorno < hc ..,j fm',(_•data via libna ,ti divi~mo. A qu<·i trmp,. i rrgi'>ti <'r..tnoandw i ll·tt<'ratl del cim•m.1. E,,i ,criVL"vano ,oggetti e ,< ene~iature. M.t le dittr acqui,tavano trame ,rnchc da_(;'li<·,trarl('i, ,. arrivavano ..t pagarle fino a <·inquc dollari. Divtncndo in ',Cguito !.cmprc più ¼:arsi i '-Oggetti, i produttori -.pin'>{"roi prcai fino a cento dollari. .\fa ..,j trattava di t'.'a\i t'CCe✓:ionali. In nH'dia, ,·rano pagati dai venticinque ai trf•ntacinqu1· dollari, compre:ii gl'innurncrevoli plagi. Si ricorda il caso di una donna eh<. rbhc l'incarico di ridurre un romani:o di Fram·k St,tkton. Ru.dda Grange. Il produttore. rice• vuto il copione, "cri~v- ,,lii\ donna: « Se.· lo compriamo, quanto dobbiamo mandare a Stokton? >. La rispo..,ta fu im1m·diata: « M'andate " mc l'assegno. Stokton ~ morto e non ne ha più bi- -.ogno >. A. O. E TTE ) ,~ I -.$"' ' , ' . ~ ',,; OLADYB OEOROE lN 11MADAlllE l" (X, O, li.) liID.LlE lUNLEY, LAPETTINATRIOEDELLADlETRIOB, AOOONOJSAANDRA8TOBllEPER 1L FIL11"80P1A LJNG VANELWEST" ( NVOYI FILAI ) @J1IB~~lrifl DIH..4.LLO I l.'LTlri-1O FIL:\t d, Ou\1,ic:r è ro4 &, ,truito come una rivi'.)ta di varietà. \'i ,ono tante scene staccate e incJipendt•nti, unite i1hìC'meda un _"-Ottilissimo « filo conduttore ». F.. ogm scc4 na, proprio come nel , ari,·tà, ha una ~ua fi\ionomi<.t e una logica intcrn,t, ch'è quella dd p,tlco::.Ct'nicoe non quella del cint'ma. S'alternano epi'}odi cht: vorreblx·ro c-..,cre comici a episodi clu: vorrebbero ,lpparire tragici, e di volta in volta lo :ipett.uore attl'nde inutilmente che.. ,'abb:hsi il ~i pario. Un'opera. coml' Carnet di ballo potrebbe es- ,cn.: port.Ha ,ul teatro senza cambiare una virgola. Rc:.tcrcbbc però a vedl'rt· -.e ottl·rreblx· qu,tlchc :-.ucn·,,o. Assomiglia a certi dr;.umni di diCl i o quindici ~Hlni fa. ch'cr,1110 1app1cSC'nt~lliin pi('coli tt.•;nri d'avanguardi,t, in Francia e in Gennania. Su Duvìvier grava una ~pcde di equivoco. :\lohi lo ,cambiano per un arti- ,ta, e molti, tra noi, appl,\udono la ba;)• ,a lcth·ratura ,1 cui ..",i,pira. credendola nuova e modl'rn.i. 11 ,i1cct·,,o di certi artisti co,titui--rr M.'lllprc un documento sui cm.tumi di fhi li .-1pµlaudt·.Ogni epoca ,ti ti<•,ticah.1 i ,uoi rt•tori. Ottan• t',rnni fa Eugl·nio Sue er,1 ('On1;,ider:i.to un gr.rnde rÒmamiere, e1 pC'r quel che riguarda il cincnu. c'è ancor oggi chi giur.1 nell.1 grandcaa di Abel Canee. La rctoric,1 di Duvivier è a::.,,1ipiù mode1.ta, ma .11trL•tt,1nto.1mbigu,t e fastidio,.t, !•: la retorica del dih:trnntt', che c1ccle1 di 1,1ggiungc•r<.l·'arte, ;;olo perché ,'avvalt• di temi <· rnoti,·i che son propri cll'({li.1r.ti,ti. Incerto fr.i un reali~rno minuto t' opprt'J.'ii\o e un vago ei.1cti~1110D, uvivicr invano tcrca di mc• ..c.olarl' nelle· ,ut· opere clementi di- ,parati e contr.htanti. Mai raggiunge l'unità, perché b ~ua fant,h,ia è !lterilc e magra, e il :iuo gusto as~ai po\'ero. Scttl' ...ono gli epi'IO<iiche CO!!titui\COno il racconto di Carnrt di ballo: 'ètt<.· come i JX'CCaticapitali; e ognuno di cr.;sidenota J.1 diversità meccanica dc). le sue i\pir..1zioni, tanto che non \d• n.•bbe difficilC' ricono,cernc la ,era pa• ternità. E. infatti. se gli cpi:iodi non fossero legati alla meglio da un unico motivo che li cementa, come fa la calce delle pietre di un edificio1 si :itente• rebbc a credere che sian dovuti a una unica immaginazione. E il motivo che fa da legame, poi. è del tutto C3terno al racconto. L.1 tigura di Cristina, l'allegra vedova dte rincorre i fanta.,.mi del pa:-.,.ato e, con l'c:;attrzza di un comml·"o vi~tggiatore, ,i reca di luogo in luogo in cerca degli uomìni che l'hanno amata, re~ta sempre al di fuo. ri della ~cena. Ella è soltanto una 1;,pettatric<' pallicl,, e impassibile. che .1 un Ct'rto punto intcn·icnc nel!:\ vita di alcuni pn,onaggi. ~•accerta che I.i •mrte per loro è ,tata a1;,pra P malinconica, t' poi ..,'allontana1 ~enza ('hr la \Ua pre- ~cma ,tbbia portato qualche mut.unento nell,1 vicc·nda. Soltanto ,wl1'1·pii.odio del mt·dir<>. ch'è for-.c' il più riu-.cito, l'arrivo della , cdova dt•tc-rmina una azione: la cri,i <lcll'uomo l'. l..1,uccc~- ,iva ucci,ione della :iu.t < omp,1gna. che pC'r ,lllnÌ lo h.1 ang:u\liato. Per il it•,to. non ,i ,,t 111,thi <·n(' co~a ,oglia prtTi-.a• lll<"nte la vedo, a, t' il ,uo ,manio-.o L· fr<·ddo cerc.ue ha qu.tlche co,.t dt di- -.umano. Le confc,.,.ioni dei varì amanti ~no sciocche e artificio:,.e:,perché '.)(·ioct·a è la firl7io,w d1 quei :teltl' uomini tht. in un momento della loro vita. _,'innamor,1110in,icme di una fanciµlla, nn non o,.rno palc1..irle il loro ,unore. L' poi, rinunciando ,ti loro ,ogni e ,;p('- r,uw.·, fini,t·on tutti in malo modo. Dui· muoiono. uno di\'enta brigante, un altro frate, un quinto ,poi.a la 'ìerva, un sesto finisce epilettico e a~sassino e l'ultimo piccolo barbiere di provincia. Le vicende di questi pcr-.onaggi dovrebbero na~condcrc chi1;,,;àquale amara e scon\01.HJ filo,ofia. 1nentrc invece il ripctcr1;,i monotono dello ,tc-,so dr- "!tino manifc:o.ta :)()IO una fantasia malata di cattiva letteratura. Nella e,ccuzionc del film, il regi..,ta ,'è mo~trato .rncora più incerto del solito: nelle prime ,cene, che: donebbcro ,were un tono fantJ.,tico, è ricor,o ai luoghi comuni dc-I vecchio cinema d'avangu..1rdia : figure che ,i muovono e.o! rallcntat.orc, veli bianchi e abbondanti, ar• dutetture fa-.10..ce vane. LJ de:icrizione di certi pac.,,1gs;i faceva pensare ai docl1111cnt.iridel film Lucf': alcuni dialoglu in riva al l.i~o ricord.t.\'ano gli antichi film della Bordli. E così1 il tabarn, don Cristina ,;;j reca, al principio del film1 in cerca del giovane poeta diventato brigante, ci rammenta, a una piccol.1 ,cuoia di danzr, a Roma, dove la domcnic,t -.i recano a ballare le ~er• ve e i comme\si di negozio. QuJndo vuole es~er comico, Ouvivier s'ispira a Rcné Clai1, quando drammatico, crudo, reali~tico, a Pabst e ai ru'ìsi. E in que,to procedf'l'l', non fa che divulgan· (' 11nmi1;,crir<' il loro stile. MARIO PANNUNZIO
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