IELL'ETA' MODERNA, il pri- • mo che in piena scienza e co- ,cicnza abbia fatto la teorica dello Stato totalitario è un ita1:ano: Marsilio da Padova (?-1341-'l), I autore del Deferisor Pacis ( 1324?). Anche per Marsilio da Padova sta accadendo quello che è accaduto per tanti altri prosatori del passato: gli e-venti del presente proiettano su lui la loro luce e ne fanno comprender meglio il pensiero. Infatti fino a non molto tempo fa, si tendc~a a vedere in Manilio il primo teorico moderno della sovranità popolare, della \Cparazionc <lei poteri, dell'autonomia del diritto, della religione dello Stato laico: è ~lo oggi ch'egli cominci., ad apparir. Cl nella luce veramente sua, di primo teorico dello Stato totalitario. Naturalmente, la totalitarietà che egli rivendica allo Stato si colora del con• trasto con le pottnzc che, al tt·mpo -.uo, accaparr.wano parte della poten• 1a ~tatale: e qul''ite potenze non era- '~°., .come al tempo nostro, i p•trtiti poht1c1 o la plutocrazia intcrna.cionalc ma la Chiesa. Era la Chiesa il ncmic~ dal quale lo Stato, al tempo di Mar- ,ilio, si doveva difendere. Da gran tempo la Chiesa ha cessato di es~rl' per gli Stati del!'occidcnte il nemico. Sul terreno ,;u c-ui Manilio combattè lo Stato ha da gr.m tempo vinto la su; battaglia. Ma la str,\tegia di Marsilio con~rva ancor oggi intatto e pieno il ,uo valore. Sempre, ogni qualvolta lo Stato vorrà riaffermare la pienezza del ,uo potere, non farà mai appello ad altri argomenti che a quelli di Mat,i• lio. Per questo, il pen~icro di Mar--ilio rnn,;crva un valore di perennità. Una piima prova della -.ua « modernità > è nel concetto ch'egli si fa dclb li-ggl'. ln fondo, tende a ridurla a un precetto con sanzione. Dove non c'è ,,lnzionl', non c'è vera legge. Ma il « diritto naturale > dettato dalla « ra• ~:onc >? «Cli ordini della ragione>, rilutte sprezzantemente M,1rsilio, « non ,ono evidenti t' non fortano l'adcsiO• 111· >. « Ma la legge divina? >. « f: una pura disciplina filosofica t· morale>. Ma non ha c~.-..-1 la s::ulZioncnella \'il futura!>. « Certo, ma pn ciò steS• .o, finché ,i vive quaggiù in terra, non l<'ggc:nel ~nso vero dcll,1 parola >. « Ma il giu':itOe l'ingiusto?>. « Se non c'è ..,_lllLioncn, on han fort.;_1di legge >. e: Ma allora un'imposizione iniqua, accomp.,grrnta da ~anzione, è legge? ». « C,·rtamcntc, né più né 111('110 di una lt·gge giU'ita >. La !"lte~l<«>maodernità> nella eone<'• ,ione dell'autorità. Ogni autorità è le• g-ittima sc ,i esercita conforme alle re· ~olt· po-.tf dal legislatore. E il legislatore ~ il popolo, cioè la ffi:.\'-~adei citt;1dìni, o la loro maggioran,.a dlt' C'>primcla ~u;.1volontà rlt'I seno ct'cll'as- ,cmbl<'a generale. L'univcr<ialità dei cittadini è-, dunque. la fonte dell.1 sonanit.\. E,'n"\ ~ol.t ha l'uffi6o di \'O- !t•rr la lc~gc, di porurb, di pro111ulc:,1rl.\, di renderla e,ccutoria, cioè cli .,rmare di samionc, e per dò str~so di triUform.ue in legge le deliberazioni degli e~pc~ti. Democrazia? Certo .. v1a « autoritaria >. Non è, infatti, il «popolo> che vede, ,('oprc, formula i termini della legge: .1 lui non è confrrito altro ufficio che di armarla di ,;anzione. Riconmciutanc in tt>oria la sovranità, Ma,-..,ilio tende • 1 rt·ndcre pr:.ltic~unente inopcrant(" l'as- 't·mblea popolare, concedendole larga• mt·nte il diritto di delegare ai suoi rap• pn·..c:'ntanti l'e')Crcizioeffettivo della soYr.1nit:1. Il \ero centro cklb c-ittà C': il. govcr~o, il potere e:-iccutivo, il priri· crpans: e es.soc~c prepara le leggi, chl' le esegue, che gmdica, che distribuisce gli uffici, che di,ponc della forza armata: in due parolc1 è el,SOche è l'ani• !""a della città. Al popolo si chiede solo 11consenso che genera la i.:rnzione. Siamo çià .vicini al concetto dello Stato totalitario. Un passo ancora 1 e ci \arcmo dentro in pieno. Allo Stato, cioè, praticamente, al p~incipans, al governo, Mar')ilio riven• dica la totalità del potere. Nessun potere dev't''>~nci, nella città, superiore, o anc~he ~cmpliccmentc coordinatoJ al ~uo. E po1che allora era la Chiesa che si ergeva a sbarrare il passo al teorico dello Stato totalitario, è contro la Chiesa che Marsilio impegna la sua battaglia con argomenti che saranno sempre quelli (mutato nomine) di cui lo Stat_o tot~litai:-iosi !icrvirà nelle sue polcnuche 1deah. La grandezza di Marsilio è nclb no\'ità della sua posizione e ncll'intran,;igcnz.a veramente totalitaria della su~ l?~ica. ~on c'inter~s!ia_qu! la _m~tenahta d<..th argomenti d1 cui cgh ,;1 ~crve per ~trapparc alla Chiesa ogni potere !it;1talc. A noi interessa so• lo lo spirito di quegli argomenti, pcrr~é - ripetiamo - è lo spirito di tutti g.h a_r&omen_tdii. cui lo St?,tO t?talitano s1 e M!rv1to,,1 serve e s1 scrv1rAper rivendicare la totalità del potcn·. La po'-i.tione di Marsilio era tanto più difficile in quanto egli non negava affatto né la divinità di Cri~to e del suo in- ~guamcnto, né la divina istituziom· della Chiesa e dei ~aeramenti. Tanto pili ammirabile il movimento della ,ua dialettica. Come di tutti i grnndi pensatori, co- ,ì _ la strategia di Marsilio, per chi la esamini nc-llr linc<.· fondamentali, è semplicissima. Dc-finiscela Chic,;a «l'in- ,;iemc dei fedeli che credono e invoca• no il nome di Cristo>. in modo da farci c-ntr.ir(· .inche i laici. La moltitudine dei frdcli tende col,ì a confondersi con quclb dei cittadini. Toglie alla legge di Cri,to ogni valore di vera legge. non ,olo perché è sprovvista di sanzione ncll'aldiquà, ma perché esclude ogni ~arnione terrc'>tre pcl fatto stesso di di. chianue inutile alla ~alutc eterna ogni .,zione compiuta per coazione. Comcg_ucnza. nell'aldiquà, la legge di Gesù s1. configur,1 come una -,empiice di~ciplma mor,lle utile all'educazione- e alla pace-. M., in quanto questa kggc ,i rinew.· -.ull,· ;wioni e nella condotta dei cittadini, ha effetti C'iteriori1 <' percib rientra 1H:I circuito della comprtenza "tat.1le cd è soggetta alla giurisdizione tnrestrC'. Co'-Ì, ad esempio, Marsilio ricono<:.Ctc' he il carattere sacerdotal<' è di origine divina e che- ,olo il prete è comJX'tC'ntca conferirlo: ma l'ordina- .rione ,;,,cerdo1alc - _ <'gli ag~iungc - confrti~re -.olo l'awtudint ,1ll'e,;crrizio dtl ...._1('rrdozio; l'allribuzione dell'ufficio ,iacerdotale (parrocchiaJ vc~ovato, ccc.), che rende operante l'ordinaziont, è di competenza dello Stato e dello Stato ,oltanto. Ma il pcn ..iero di ?vfar-.ilio ~endt· ancor;\ più in profondo, colpi-.cc l'avvL·r,ario ,;u\la cerniC'r,, c"en1.iale della ,;ua difr:-.a: è qui la ,;ua novità rivolu• .tionaria. A-farsi/io ritga alla Chiesa ogni carnllae di società autonoma. Unica ~ocit·t,\ i lo Stato, perché solo lo Stato ha il potere di ridurre .1d unità l'aggrt·gato umano. Di )X'r ,é, la Chie!..'l non è piì1 1-0Cictàdi quel che lo sia un1accolta di uomini professanti opinioni comuni su m.i.tNia fi)05ofica o morale. E!,:-.anon h.i. m:mmcno bisogno di unità e~tc-riore. Che la legge divina 8. 8nydu, Gru l{, della Puruylnnla) ~ia insegnata da molti dottori e che questi non siano subordinati gli uni J.gli altri, dice Marsilio che male v'è in ciò? Nessuno. L•unità della Chiesa non implica affatto la sua sommis.,ionc a un unico pastone·. Come ...cmpre è accaduto, come sempre accadrà, lo Stato totalitario non vuol ricono~l'ere dinanzi a :-é società di uomini legate da un vincolo associativo che non sia ( non solo riconosciuto) ma crealo da lui dinanzi a sé: non' vuol trovare che individui. Ciò che unicamente per Marsilio fa l'unità della cit• tà è il potere statale, cd l'Sso non può soffrire rivali, dev'essere unico e pieno. Quc~to potere può attuarsi in forme varie: individuali o collegiali. Personalmente, Marsilio ha preferenza per la monarchia. Ma la forma del pote• re imp<>rla poco. Ciò che importa è la sua pienezza e la sua unicità : con una parola sola, la sua totalitarietà. Lo Stato non è la Chiesa. Lo St\t.o è un organismo, la Chiesa è una semplice accolta di frdcli. Ma lo Stato è cristiano. QueMO lo autorizza ad eser• citare un controllo strettissimo sulla vita della Chiesa affinché nulla accada che turbi la pace pubblica. Designazione dei ~,ccrdoti incaricati di estr• cit~tr<·il culto, definizione della gerarchia, .controllo dell'in!legnamcnto, dei collcg1, delle !IComunichc. delle prnitcnzr, delle canonizzazioni : tutto rier,- tra ndla competenza dello Stato. Non perché quc-sto sia il braccio della Chies,; (Cristo ha ~ietato alla Chiesa ogni ricorso a sanzione), ma perché è direttamente il ministro di Dio. Tutto rientra nella compctcnta dello Stato: le cose temporali e le cose spirituali, (i:neno quelle strettamente spirituali, r cioè che non hanno nessunissima ripercu~ione fisica), che appena scendono nel regno dei corpi e delle materie ,i traducono in azioni e omhsioni. cadono sotto la legge dello Stato. A rendere completo il controllo, Marsilio im• pone al clero la povertà, la celeste im. previd<'nza consigliata dal Vangelo. A mantenerlo, ci penserà lo Stato. A noi uomini del XX ~ecolo può -.cmbrarc che .\.1arsilio ,;i !.Ìa arrc~t,lto a mcu.a strada nella sua logica che avn·bhc dovuto arrivare fino ali; concezione di una religione di Stato di cui I.o St;_Hodefinisce $li articoli.' Jn r~alta, non r_ll',,vcva b,~ogno. La vi- '-IO!ll'della vita che allora era di tutti. <•ra la cri!ili,m,,-cattolica1 - e nessuno ~·~,,1va a ncgar!a. Sulla ba~ di quella v1sume, r~1ccogliere nelle mani drllo Stat~ la totalitarietà del potei e: questo a.1 11 p1oblema di Ma~ilio. Il fatto -.tesw clw il ,;uo Stato è cri-.tiano t· che! in quanto Stato~ non si pro~n<' a!tn <.copiche di polizia pubblica. lungi dal renderne pili difficilc- gliene facilit.wa la soluzione. ' 11 p~obl~ma si. farà infinitamente più grav<' 11 giorno in cui lo Stato 11011 ,;j ro_nt~ntcrà più_di es~ere un poliziotto n1,t1ano, ma ~1 farà fi.lo,ofo e pcda~o• go, <' vorrà avere un'altr,, vi~ione della. ~ita, un'altr3: religione da qucll.1 cn~t1ana o, addirittura. nC'ssuna rdigion('. « Se voi resistete all'autorità an• d1e se i \uoi detentori sono infcd~li o p<'rv<'r,;i,voi incorrrte nella dannazio• ne rterna >, '-C"ntcnziaMaNiilio. Ma ~e il dt•tentore dell'autorità ,;ccolan• non "°lo è 1:>_t·rsonalmcnticnfedele, ma pretende d1 rénderc infedeli i suoi sudditi d'!mponc loro un'altra religione dall~ cni.tiana, o addirittura l'atehmo? Il problema rimase inco~nito a Marsilio. Nc,sun dubbio chr, se lo ave-™!conosciuto, la ,;ua soluzione sarebbe stata quella che vediamo cominciare ad attu:.\~i in qualche parte d'Europa sotto i nostri occhi : lo Stato esw stesso Chit•,,1, lo Stato ~so litesso Dio. ADRIANO TILGHER Cfr. 11 rcante libro (otlimo ncll't:spoJiQ-on,, d1:bol1: nella eomprt:nJion,) di G1:or11:1 d~ Latard~:. Marsilc dc Padouc, ou le premier th&>nc1cn dc l'é1at \aiquc. (~ditions Biatriu, s, d.). ~[bUJ©®®Ll 1111111&' ~ OMPACNI, ho viSlo or ora passare un ~ carro carico di malloni ; Il mio cuore sum.ilta ! Si sta per ini?.iare qualche'.' cos1ru?.ione. Non si fanno passeggiare i mattoni scnz.a uno KOpo. Non c'è dubbio ; in qualche parte sia sorgendo una casa: si costruisce, fabbrichiamo ... Tra vent'anni, forse anche prima, oghi cinadino avrà la sua abitaiionc e la sua camera lutta a sua disposizione. E se la popolazione non dovesse aumentare, ci sa• rebbero riservate per ognuno due camere, con un gabinetto da bagno per giunt:a. Quella si che sarebbe vila, compagni! Una camera per dormire, una per le visite, cd una tcn..a per qualche altro uso. Fino ad oggi, però, non si può dir che le cose siano =~~::: : ~{~;;:.ist:~a~cun~l:h:ontc;irio c::~ di dire <abitavo>, perché era una C0$3. ben divusa. Subito dopo il mio arrivo nella capitale, percorsi, con le valige in mano, in lungo e in largo, tulle le uradc: m'era impossibile trovare da rifugiarmi solto un tetlo. Non 50(0, ma hon trovavo nemmeno chi acconsentisse a lasciarmi posare per qualche ora le valige. Girai a lungo per le uradc moscovi1c. La mia barba si scompigliò, i miei panni si sciuparono e, uno alla volta, pcrdeiti anche i bagagli. Ed ecco che un bel giorno un uomo si degnò graziosamenlc di scendere le scale della ma casa e mi disse: < Per lrenta rubli potrei affiliarvi un;-lus. suosa abi1azione: una stanza da bagno con una magnifica vasca. Vi potrete alloggiare con tuua comodità! Naturalmen1e, non ci sono finestre, ma c'è, in compenso, una porla cd acqua a volontà! >. Non era il cuo di lasciarsi sfuggire quell'occasione C'.' mi decisi: e Eccovi lrenta rubli: vada per la vasca da bagno>. Presi possesso della nuova abilazione. Era uno stanzino da bagno molto lussuoso, ma la vasca occupava tutto lo spazio. In compenso, le pareti erano marmoree e ornate da pregevoli dipimi. Ma, ahimè!, non c'era nemmeno un posticino per uno sgabello. Si poteva, a dire il \'ero, sedere sulla sponda della vasca, ma si correva il pericolo di caderci dentro. Un mese dopo, mi ,posai. Avevo avulO la for1una di lrovarc una giovane e bella donnina che, per mia svcn1ura, non aveva alloggio. Dapprima mi prc<iecupai pensando che, per colpa di quella \'asca, la fanciulla si sarebbe rifiutata di sposarmi. Ma ella non trovò ncuun ostacolo alla nostra unione ; dine anzi di K'ntirc una grande incli• na:r..ioneper la vita familiare e aq:giunsc che si può vivere felici anche in una vasca da bagno. Un anno dopo, mia moglie mise al mondo un bambino. Cli demmo il nome di Va\. dovka, e con1inuammo a vivere in quella Abitazione. li bambino, per fortuna, non andava soggcuo a raffreddori. Poi c·era un altro gravissimo inconvcni~":tc,- Ogni sera, immancabilmente, gli inqu1ltm usavano fare il bagno: nc11a mia ..a. sca, s'int«'.'nde. <Compagni>, feci osservare, < io faccio un bagno complclo soltanto la domenica Non è ncceuario fare il bagno ogni giorno. Se no, quand'è che posso aver libero il mio appartamento? Ho moglie cd un bambino>. Ma essi, ch'C'.'rano in trentadue, non facc• vano che bestemmiar«'.', prima e dopo il bagno. Ben presto fummo costrcui ad accoglì«'.'re anche un'ospite: la madre della mia consorte. Si stabill in casa nostra cd aveva le'.' sue buone ragioni: come avrebbe fano altrimenti a vegliare il suo nipotino? Chiesi a mia moglie: < Compagna, c'è qualche altro luo parente che abbia l'in1enzione di unirsi a noi? >. « Nessuno >, rispose con quel suo candido 1ono; e naturalmente, all'infuori di mio fra. tel10, che .desidera passare le ferie in città >. Ma non attesi mio cognato. Di nascoslo m'allontanai dal suolo inospitale di Mosca~ MICHELE ZOSCENKO (uadi.i. di A M.). SAN REMO CASINO MUNICIPALE S ·A· 1 • T TEATRO DELL'OPERA MAI\TEDI 22 FEBBI\AIO XVI O1\E 21.30 EURITMIA· CNICA RAPPRESENTAZIOKE IN ITALIA DEL GRUPPO ARTJSTICO DEL GOETHEANUM DI DOI\NACII nelb. sua nuova \ csteè un set- • • , 1im,n,I, di grande ,ttmionec Vl pzt1CeY ti Le sue p-ag:necolp:sconoper l.1loro l,ignorilità e il loro equilibrio, gli argomenti ~onoscelti tu i più internunti e curiosi di tutti i c.mpi: ,Utu.1li1ls, toria, scicn;,..il,ettere, teatro, ccc.ccc. IL SECOLO 11._LUSTI{ATO t IN VENDITA IN TU1 TE LE EDICOLE DEL I\EGNO A CENT. CINQUANTA -:;:;;:;;:;:.:;;:: .. ,rm• I 1. ITINERARIO GALANTE (I I td,:10~~-";:r~~tu·, ! 2. S T OB I E I MMOBAL I (I w '""'""' , IO/ 3.VERASTORIADIDONGIOVANNI •'. ''""""• (21.JO ,rug/11110, l .1) '--------------------- "(OHH H'(,/r, •
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