• • :tf.J - -- ( ILSORCNIOELVIOLINO) DOBHOVEN' li '-\:-;AYDOBHOVb;\; e un d1rct.torc d.'orchestra d1 qualid, pura, originale al cento per cento, uno di quei capi 1,;hc 1 :,uon:uon chiamano nel loro i;i:crgo un pc.izo d1 musica . ergo, un artista, Egh ime tutto da questa sua natura spci...1hca Vo~ho dire che egli non si rc~ola Mille f.:OO\'enz1on1 e m,mierc correnti dd mestiere. t-:. un intt:rpretc <l'1!'!otmto,un nnnovaton:. '\/on e In specchio, ma la :,,orgentc dei -.uom La mu!t1caCKhric'>Lca 1solJrla nello ~pa1.10, il mdtcrla per <.:osi dm,: a fuoco, e J>Oi la fa p10,crc, 1mpt.>nl•ri,.arc, ~l'COndo il rnornl'nto E1,:lts, appli,.;a ._tlla lllU!-Jll,:a con l'a11cn- ✓1onc d'un r,unar ro o d'una luc.:l'rtola arr;m1p11::ata a un ,ctro. Eccola là. a quattro l'.,unpc, 1mmobdc tome unu :,,tcll.1 Un bel mattmo 1.:1 ..,,c~liamo e ,·ccli.uno un r.tmarro croc1fiho alla fi1ll''>INche dà ,ul J(rnrdmo. t\'on l>I muon::, !>t:I li, rc1:,,p1r.-1 colla sua pancina contro 11 i.;n1:,,làllo. Tale ci appare lssay Dobn),cn sOSpl'!>O d1nan:t1 ;,ll'orchc1:,,tra, sul punto th attaccart', le due braC'c1a le, ate, il S(rugnetto osi.;uro 1:,,chiac<:iatoe frcmcntl' Palpita e .1dcn,n: la sua pcrson.t a quel silenzio d'un ,lttlmt> da c.;u1trtt::.panscc ~ià un mondo pieno d1 lont.tn:mzt' e d1 tra,.form~z1oni m1rifid1c 11:;uo mondo Jcllu muM..:,te mfat11 molto ,·asto, quu:;1 a1:,,trono1n1<::o Dobro,cn aca dcJ,:li stacchi, delle d1- ,..1anzt' sonort' cht' f:m Ulll\cn,o Vo(.;1che cadono oltre l'orizzonte come det bolidi: e po, un fragore musicale che c'investe! t.' ci scuote all'imprO\ ,·iso con un\ntens,tl spavcnte,olc. La voce d'un corno a1 l11n1t1opposti ddla foresta, uno squillo lontamss1mo: la caccia, il pos111,:hone,o il corno lc~gcndano di Obcron? Dobron:n apre 11conccrro ..:on una mt.onsueta tt:rnbdc rchg1os1tà 1n1z1ale. L'n d1se~no arcano misura 1 cieli, rompe con furore gh ail1 s1lenz1, e un ,clo d1 pioggia tiepida copre l'onu:ontc Una tenera voce di canzone ,a~ante lonHrnOsfuma tr-.t la nebh,a pcr..:ossa a tratti dalle folgori e dal tuono; e I cornh remoti s1 lc\"ano d1sciolt1 dal sonno d, una •.ita .mtcrion:, a~!(:1randos1fra un fugge- ,ok precip1tart." d1 ritmt mmu11 e alacri che s'aprono 1n corsa e dir.1dano serenamente. .RETBOBOTTEOA DEL 11 LOOALE NOTTURNO" (Ju1 c'è p.tt'sagg10 e ~1ag1onc Che l11np1dczza, che freschez.ta d1 e,1>- ~az1onc; quale fantasia , c~ernle Tramonta 11 sole sulla foresta d1 \\'cbcr: l'ornbra turchina del bosco s'allunga sempre più. Dohrovcn c'è dentro come un fantasma Il \'1brnto ddle sue braccia d.t cui sembra uscire d1 conunuo una correnrc d1 fluido m1 fa n:mre in mente 1'11omuliquulo. l\1t1a\ ia al suo primo apparire non si d1rl·bbc che questo artista arrn I a questo punto assoluro d, 1spiraz1one Con due profondi e ri~1d1inchini al pubblico, e altri due amabtlissimt ri'"olt1 ai suonatori, lssay Dobro\·en regola ,1 suo m!,(rcsso prima d1 comincian:: il concerto. L'n applauso di sortita lo accoglie Egh sorride con un cenno 1mpncctt1balc c rassicurante all'orchestra. Così d domaiorc ai suo, leoni. i!, 1-:10,.mc Port.t ,cstuo d'occ.1s1one ,,:omc uno sposo d1 pro\'mUa Il suo passo e le sue mos~e sono ~cnlPh~,, s, che. 1ntcll1J.{cnt1. S11npat1ca 1.: mtl'ramcnte sgombra d'altettazionc e d1 solcnn11à ntuale è la sua faccia quasi infantile, un po' dc\ astata, m,1 piena d'allegria. E le :,uc man, sono estremanwnte piccole e , 1,e: due mani da p1a111sta. Cosi è Dohro,·cn al :,uo pnmo apparire -,ul podio; ma subito dopo guarda che .1n1male sensibile, unico, e solitario! li progrnmma del concerto che dll"csse Jll'Adnano comprcnde,a, dopo l'out.:t"rlurt <11\\'ebcr, la Sinfo11ia d'un gio\"antss1mo rus:,O, pit'na di episodi mus1<.:ahav\·enturos1, d1 fantasit' a zig-zag. e d1 libera bravura moderna, qua'i1 ddla letteratura. Conteneva poi due pezzi d1 Claudio Dcbussy, e fra l'altro un Omaggio a Vit:aldi, dd maestro Parodi La Rosa, che ci pan·c opera più che prcgcn>le, dcgna d1 sincera .tmrn1raz1onc Il bel conu:rto s1duuse <.:onle danze del ,,,ir,cipt lg<Jr di Borodm, csc~u11e meravii:liosamcntc. Inu11le agg1un~crc che alla fine alla ,-alorosa orchestra dcli' \driano e a Jssay Oobro\'en \·ennero rivolte le acdamaz1on1 più enrusiasw.:hc e sincere BHl '\O Il \RILLI i!RAVAMO p,bsa.ti t.mte volte davanti al e Florida>, ma, per una ragione o per l'altra, entrati non ,-'t•r,,'"amo mai: quei cartelloni, quelle luci, quei nomi di ragazze viennesi ci invogli,wano. Doveva (()migliarc a uno di quei tabarini f"hl· ,i vedono al cincm,ttografo. dove l.1 gente port.1 i cappellucd di cart,t e ,i butta coriandoli. E poi alla radio ,cntiv,imo sempre la mu1o.icadt.'i e Florida >, che è buona, e al rumore del e Florid,i >. che è buonis,imo: p<·r c~empio, appena Settembrl' sotto lo pioggia finisce. il microfono è pieno di voci allrgrc, di ri~atl'. di p.trole ,iffascin.inti, come e amore!> o « b":llt.·ua mia' ». Co,ì venerdì -,corso dec.idl'mmo di .,nd.11<"i, ,lnche a costo di perder l'ultimo t1L·no dtlLt nOttt..· \noi non stiamo .t Rom,1. ma in provincia). e, verso J(' dit.'ci. c-ntrammo al e Florida ». ~frntrr d<·po,ita, amo i cappotti allo !1po- ~li,1toio, , cclt.'mmo mcir dalla ,ala una coppi,1 rhc ci riempì d'ammirazione: lui <·ra in marsina, lei in ve~tito nero, con 601 c..· ro,!lo <' coda. Ci vergognammo dei no,1ri vesti·i da viaggio. e, C5tremamcntc intimiditi, entrammo in sala: d1e dct'.oro umbc1 tino! PeccaminoM> l' co11tcg:no,o adatto a Cléo dc Mérodc. Pen,.immo subito cht' dovc!<-scessere troppo pre!)to. solo un,1. diccina di ta- \·olini l'rano occup,1ti. e tutti da donne, 111 .1biti lunghi e <.collati, con capelli, pt.·r lo più .• ti pl.ltino. Benché l'orchc- .,tra ,uon.1"1' prcci1;amente Settembre sotto la pio,t:gia, e l'apparecchio radio, lì di fronte. face,,c capire che si tratta, a di una ,cr,ll.1-di-mu~ica-da-ballotr,Nnc1,,,l-d,d-c Florid,1 »-di-Roma, non <·'er,t m•.,.,uno che balla~,r ndla larg;1 pi ..t..\ ,gombra. Ogni ta11~u, una delle rag.111.c 1,1'.,ciav.i il ,uo tavolo, per av- \·irin,1rc,i. anrhcggiando e .1ccenn,rndo un pa~so di claqul"tte, ai suonatori; poi face,-a meuo giro, ri;\ttr,wcr-,ava la ..,,da. pn ,parirr nellr profondità della tockLt<t. Questo di p.,5.seggiarc e poi ~parin· l.1ggil1 dm·e\il c,-.crc un u-,o locale, perché c'rr,1 '-Cmprc una ragazza 111 moto : pon•rim·, 1>cmhra che 'ii annoia,.,cro molto, c·oc.ì\Ok, senza un c,:inc < hc k focc.,,t• ballare. Di lì a poco capitò un giovanotto con gli occhiali, bruno. Ju,tro, che certo era ..,jcìliano: lo a\-11·mmo fatto anr11c profr ..,. orc, per una ,u,1 ari.t kt1t'1;1t:1, lcttcr.1ria, dw gli faceva apparire il e Florida> luogo 'iimbolico, ed in certo senso tolstoiano. Subito ci fu, tra le raga1.zc, un po' di movimento, le pa.s:.eggiate verso la toeletta o verso il jaa, !)i intensificarono. ci furono anche degli scambi di parole gaie e sconclusionate, generalmente in tedesco : e W as ùt loooooooos? > chiedevano con spaventevoli accenti strascicati, e agitavano le mani o i riccioli, simulando una folle gaiezza, come di chi ha già molto ballato e molto bevuto (persone competenti ci dissero però che la loro unica bevanda doveva essere stata. fino a quel momento, il caffè e latte). Il siciliano parve incerto. E vcrJmcntc c'era di che, perché le donne - diciotto o venti in tutto - ~i erano compo.stc di tipi vari e cfcfinitivi, che- davan l'imbarazzo della scelta. C'era la hiond;t opulenta, genere Mac West; Lt brunetta piccante, alla Jean Parkcr; I., bionda Harlow; la rossa con il na'iO di Myrna Loy; un'altra rossa con la bona alla Ilepburn; una terza rossa, con gli occhi storti; una mora zingarcM:a t.' la mora di~tiuta: le altre dicci poi er .mo platinate, vicnnc..,i 5econdo la formula Schwarz. I loro vestiti invcrc 'ii :,amigliavano tutti, :ibito nero con gi:1.cchettino chiaro, o abito chiaro con gìacchettino 'iCuro, qualche fiore in testa, qu.t.lche venta~lic-tto in mano: ma modesti, modesti, Finalmente \,\ brun,1 distint.1 con un moto d'auùaci<I si ;.l\·vicinò di ta• volo del siciliano, gli chic:,c se poteva ~cde1e, quello baJzò in piedi, le offrì la scdi:i. le 5j mise ,,ccanto, e cominciarono a di~correre fitto. Ct•rto lei gli racconta\',\ la sua '-toria, e lui le parlava di un mi~liore an•{·nire. A que.sto pu11to ,trn, .trono quattro uomini imiemc; tre c1;.rno cvidentc01cnte dei bonaccioni, pesanti, anziani. ,balo1diti, il quarto invece, ,·r,tito di ll('l'O, gominato, con una faccia di lupo fotogenico, era evidentemente la loro g-uida. dcfcrcntr cd imolcnte, Un nug-olo di ragazze 'occupò i ta\'olini pros- ')imi a quello dei quattro, e tuttt..', che dopo la \Celta drl ~iciliano, si eran quctatt', ricominciarono a chit·dtn.' « ll'as Hl /ooooos.> ». I qu,,ttro pnò non le degnavano di uno sguardo, anzi !)lavano lì duri cd annoiati, come se avessero aspettato tutt'altra cosa, forse un concerto dedicato esclusivamente a Bach. Arrivarono ancora tre uomini, e ..e. dettero molto in avanti, proprio sull'orlo della pista; erano vestiti di marrone o grigio, in sfumature sporche, con colletti privi di freschezz,1, e le loro facce cran quelle che si \'Cdono nei manuali. come tipi caratteristici di delinquenti. Inoltre ci fu un tale che comparve !)Olo e sedette di fronte al jaa. (che nel frattempo aveva !)emprc suonato in modo travolgcnte) 1 fasando ostinatamente 1ualcosa che non potemmo individuare, la faccia di un suonator<.\ l'ottone di uno strumento. Allora, vi!)ta tanta anim,1.1:ione, Jr lul·i si ~pemcro . .-.i accese un riflettore ro~:,o, e venne dentro una danzatrice. vestita di verde, con m,rntclletta di piume verdi, che ewguì una danza classica e 5atirica : la danzatrice era tedesca, e certamente ebrea e certamente berlinese e ccrt,unente intrllcttuale. Avt'va drllc magre ginocchia, era triste. Quando fini, in un mortale 1;ilenz;o1 le comp.tgnc batterono le mani: uno dell'orchestra 'ii avvicinò al milrofono. fece un po' di rumore, e gridò: «Amore! Bellezza mia! ,. La bcrlineM.- .si ritirò. inchinandosi, t..' cinque minuti dopo ricomparve tra il pubblico. indos,ando un <tbito nero, di velluto, scollato 5ulle !)p.1.llc,e orlato di pclliL"cia bianca; la sua faccia era bruciata dai belletti, che non sopportava più, la bocca .1.r,a. il na-.<) grande e ros,o. Intanto, la ~fac \\\·-,t .nc,·a mc~'¾l un sottJnino co1tb, e, scmina,co.1tta dietro le tende che celavano l'ingrcs,o alla toeletta, aspctta'"a il momento di comparire. Le ,;i dedicò una luce gialla : i tre uomini seduti in avanti non ebbero occhi che per le MlC gambe, mentre le loro facce si facevano anche più durr, ostili, la guardavano avidamente. come se volessero sfruttare al mav,imo i drnarì che spendevano in bibite, 1· nello stes!)() tempo la con,ideravano una prricolosa sirena, e .1vcvano paura di lei. Anche questo «numero> finì con gli applami delle compagne <.' le grida dei ,u?natori; la }.far \\'r,t !<-parì nella toeletta, m.,, per un.1 tcnd.1 rim,1,ta ,ollC\,tlJ, si potè \'t.'dl'll" un nano, 1n smoking, che sollevando,i ..une puntt· dei piedi, tentava di f.trk qu,tlchr pt·- 1 icolo ..a. carezza. Il nano entrò m ,ab. Era ,t•cchio. una faccina copcrt.1 di piccole rughl' maligna; girò fra i ta\'oli, d.rndo buffetti alle ragaue, che ,i l'ran di nuo\"o quctatc, e sbadiglia\ .mo- sui loro caffè neri. L'orchestra ,uon.l\'a -,emprt.'. l.1 pis1a rc-sla\"a vuot.1, il ,i<:ili.mo p.1rbva in frena, il lupo fotogenico, cur\"O ,cr- "° i .1tuoi comp.tgni bonaccioni, d~w,1 loro consigli esperimentati t' canaglic- ~chi, i tre delinqueuti tene\ ano gli occhi bas5i, pc-r vedere più g.:.unbe che potcs- ....cro. L'uomo in frac e la donna in nero ricompar\"CJ'O, lui t('JlC\'a in m~mo un tO\·agliolo, era camcrierl', lei .,i d.1v.1 molt<.· arie t' fingev,l di non cono- ,c:crlo. Co!!ì il tl'mpo pa ...,a,a, fau·,.i freddo. Due ragauc inglc.si e due ragau.i 111i.;lesi capitaron lì certo per ,baglio, an·- \·,mo degli impermeabili, 1,i mi',('ro ,t bere il punch, ridcv,mo forte. t'Llll tutti mollo gio'"ani. Infìnc, dopo .1wr f.uto < hi.1,,,0 ndl'ingrc~o, .1rr1,arono qu.tttro uomini. l' <,edcttcro in uno dt·i p.ikhNti, chi,1mando a gran g._•,ti il <:.unl'riere. Lt· r.1.gazzcvolJrono tutte m quella dirc,done. solo la di,ti11ton,1 restò fi._,dcll' ,il ,iciliano. Si r.1ggrupparono intorno ;Il palchetto, l' una, vc,tit,1 di ro ...t, \.:Oll un grande naso e Gtpclli ,lOpposi. domandò un~1 ,igarctta, con I.i voo· di Greta G.1rbo. Le .thrc ripre,cro a gor- ~hcggiare il e Was ist /oooooos? >. ,l ,imularc allcgna 1 ubriachezza: par<:va proprio che .,j rimonta,!)cro. ogni volta. con il colpo \CC<.:oche le raddrizuva ,ulla vita; certo questa è la volta buona, ,i dicevano, questi son gli uomini che Ordineranno e champag,ie, champagrit ! > e ci compreranno le hambok di seta ro~a delle vetrine, che noi do• 111.mi rt'ndcrcrno alla Direzione. fnven·. non era mai la volta buon.L La brunetta piu;.111tc, <:on un colpo faud.1cia. penetrò nel p<1lchetto, posù 1 gomiti sul tavolino, incominciò a d1iacchicrarc: le altre !li erano .illon1.:i.nate un poco, per Lisciarle campo libero, certe che qurltt, .11 momento buono, le avreblx· richiamate. Ma no, la brunetta, \tringendo:,i nelle ,pallc 1 .inchcggiando e danzando 1 lasciò il palchetto, ritualmente si avviò alla toeletta. Le an1iche, gorgheggiando, gaic rd ubriachr le corsero dietro, e Du 11wsst uns u·ns rr(.iihlen >, dicevano, « devi 1accontart'Ì qualco;)a ! ». ~a la brunetta spense improvvi.samcntt.· il ~uo viso. ebbe una bocca amari!)Sima: « Ja> u:as kann ich de,in er- :.iih/en >, disse, « e cosa volete chr vi racconti ? >. Sì1 non c'era niente da raccont.lre. Rassegnate tornarono ai loro posti, mentre gli uomini. che pur erano ve. nuti lì a cercar la follìa. imbronciati le guardavano con odio. L'uomo solo fis.,.1va dccisamentl' uno dei suonatori; il lilliput.iano saltabeccava qua e là. il jau suonava /,i setU111bre sotto la pioggia; il siciliano ,i ,llzò, e partì con I,, dhtintona; noi pensammo che -,i faceva ancora ìn tempo. prendendo un ta'isÌ. :\d acchiappctrc il nmtro treno. E cc ne andammo via. !RENE BRIN ~~&>a DEL VANTAGGIO LA LUCE :•allo dti rlflttto,i che 1flun11nano il Palatino fa appa,1,e lt pu• trt comt di celfuloidr .· tutto si appia11i1u, gli a,chi pèrdono la loro ombra, lt vuch1e pirttt non hanno p1Ìl miJtero. R1ng101Janirr lr rov111e è il so1no costantr dei nostri archeolo1i. Cli < anlri muscosi t i /ori ca• denti> diventano cantint da risc-hiarart, mrsttri da svtlarr, nttt spttt11 da uccidere con la « taia luce>. L'archtologo, per essere alfalttua dei temp,, si alita con l'tl,ttrirista L'illum1na{.1ontdi una città modttna non ha 1n11uenulla a cht fare con la mtJJa in sana dl'lle ,ovint t dti monumttlti a1Jvolt1 in un'aureola giallastra. 01111 lampada, oxn, ,ifle1to,e non dovrebbe avere che uno uopo illumittart lt cau, i ntlO{.I, i passanti pt• l0mod1tà dtl 1,afficò, non per altra ,a1ion, Quando invtct si stguono criteri ape,tamentt' decorati11i,si co,r, il rischio di da,, alla c11tàun aspttto di cimitoo 1n festa. Le illuminalioni dtco1a1iue vogliono gtnte alle. ira e disposta, ,ma volta tanto, a lauiarsr pr,ndttt dall'allegria. Sono proprie di dau ctfrb,alive o di /utt popolari, rtl1giost o carne11alt1clu.Altrimenti i grandi tO,tti di luce, le /ontant illuminate, t tutto a1ull'appa,ato cht IJOrrebbedart trn'immagine fantastica di cost invea consuttt, procura sol• tanto impauio t melanconia lt piau.e , le tilt: centrali di Roma attendo110anco,a, pu qutl tht ri1uarda l'illumina{.ione, le curt dtl Couernatorato; e se in:Jtet di dar luct du acqua,i allt {Ont archeologicht, .s1 p,011utdesse a illuminare adeguatamente le st,ndt dtl ctnt,o, la città 111 a11rebbt un guadagno non trascurabile. Cli antichi palaui t i mo,iumenti, in{int, hanno tutlo da perdtrt sotto il raggio d, un riflettort. L'illum1na- !~Ont _ lltttrica rendt tutto uiuole: sotto , n/ltw di una lampada di migliaia d, cand,le, ~alauo FarntSt non sembra più bello dtl minrstno della Marina MASSIMINO ~ ~ ~.;._ -.,, ( PALCHETRTOIMAN) I ~®ffi~ ITAIIAH& ~ I<.\ A 11lL.\i\O, un.a ddle più t1.1g1du ,Z02 ct"1ornatedell'estate 1919 Un gruppo di gio\'ani ponavano di cors.t un uomo ,,c11u10, !J. facci• rigata di ~angue Poco prima, un giornale era sta.lo incendialo Sulle facce er;ii ancora il caldo della batt.1- ~lia !'J<'llc >tr.ide deseru· l'ombr.a si di€ fondn;,,, e il cielo eu riga10 di rondini In corso Vcnez.ia incontrammu un amico ~on )i 1ro,.t,,1.1istorante, 01tcria, ~t.lmbcrg.t L'.1.mico ebbe l'idea di chiedtre ospit.tlità a una signora sua conoscente che abita, a in quei prc»i Le ,etra.te della camera da pr.rn:zoda,ano su uno di quei ~iardini con• chiusi, che umidi e tc-tri ~i siringano nei cortili delle case mil.-ne.)1.M.1ncava la cor• rcntt. Si mangiò di fonun.i, al lume d candela Ma una b:unb1na « risc-hiar,\\..t <;uel buio, sulla qu.,le l'atmo~fcr:t. cupa non pesa,a affauo. Chiacchier.t,·a, intcrroga\'a !pari\a nell'ombra della sala finché non rimane-..a di lei se non la voce ~ttile, 101• nava correndo nell'alone b1e,e della e.tndt'la, come pesce che uh• dal fondo Il rie-orda rimase in 1101 di qucll.i .i,c-iorn.tt., nera e punteggiai.i da una piccol.\ luce infanttle, finché nel marzo de-ll'anno \Corso quella medtsima luce, rna snlupp,1.1.1d.tij;li anni e pass.ata dallo stato di lutignolo a quello di lampadina d1 15 watt, ritro• \.tmmo \UI palcoscenico del Y.llle, e s1·- gna1a sul pro~ramma tol nome di Kiki PAlmt·1 Kikì I Il nome non )Olt.-nto mdic."' 21one• i anche qualihcHiont' e- non d1 rildo t",altazionc. Quando a uno noi dia1110nome Vinario, o Andrea che >ignifica < coraggioso >, o E, a1 isto che >ignifica ouun,unentt· peafe1to >, gli conferiamo una qualità, gli doniamo un destino. Magica del pari l'intenzione che ci fa mettere nome Angelo o Leont o Pia Ma quale destino in una onomatopea che nemmeno la giusuficazione ha delle onomatopet" ronte nomi di .1nimali domestici, e che è di imitare una voce, un grido? Se il nomeè una forma di magla favorevole, nel soprannomt, a parte la bamboleggianlc 1u• mcnza dei nostri genitori, si cela forse una forma di magia sfa,orevòle. A uomo chiamato Bubi, o Riri, o Cincìn {abbiamo un esempio vicinissimo di adulto chiamato Cincin) una vita eroica o anche ~ohanto seria è preclusa. Infinite le maniere, e non tutte consapevoli, con le quali cerchiamo di vendieuci sugli altri, e talvoh.i sui più cari, di ciò che ci scontenta noi stessi, ci addolora, ci umilia I ruolini delle comp.ig111cdramm.ui1.:.h\· comprendono la prima donna, la St'conda donna, l'attrice giovane, l'amo1osa, la madre nobile, la caratterista, la generica Ma è nomenclatura sommaria. Tanti « 1ipi > di attrici dovrebbero figurare nel rnolino, qua.mi e tipi> di donne sono nella vita E un tipo di donna cht fiorisce tra noi cd è in via di grande sviluppo, è il tipo della e: Nora italiana >, O)~ia ddla donna che ,uol essere considerata non )Olo per (t' sue qualità fisiche, ma anche pc1 quelle intt'llet1uah e morali per la sua anima Non cc \o naicondiamo le quAlità morali e intellettuali delle donnt, molti con· na2ionAli nouri le vedono di malocchio. S1 \"uOI(' allontanare I testimoni, Su questo ~iudiLio, fratello dei noti aforismi « tira a c-ampà> e e pcnu alla salute >, peuno grossi pregiudi:zi. Con la donna <soltanto donna > si crede tornare al modello delb donna romana, mentre inconsapc\'olmeutt· si mira alla donna oncn1ak, di quell'oriente che tanto danno, tanto a,-vilimrnto ha portato nei nouri couumi Il suffragettismo è da i11Jput,1.rcin pA11c a disfunzioni fisiologiche, ma in ltalia, terra dei miracoli e: naturali >, anche lt < Norc > rientrano nell'ordine t.' nella norm.l1 f' prova ne sia questo modl'llo di e No• ra italiana > che ri~pondc al nome poco in.ha.no in,no, ma sono .1ffatturat1 entrambi, nome e cognomt' di Kiki Palmer Donna profondamlnte ~e1ia E ~erictà è mdil.io di aoima prf'sentc La quale seril·tà, la quale anima si manife51ano e ptr la fron1e a picco, e per b. bocca infantilmen1c larga, e per quel che di « non p1c~~nte• distrae gli occhi Tan10 nella pan(' rhe le abbiamo , iuo f.are l'anno icorso in Std10 anni di \irnfr e Filippo Suart, quanto in questa che h \'ediamo fare or.i in Le donne sono COJI di Corra e Achille, abbiamo notato qu,1.1110 poco Kiki Palmer < ~gge il nudo> Che più? Lo stesso impaccio che rallent.t i suoi IIIO\i_mcnri,<lega> la sua recita2.ione, mo• s1ra quanto poco e attrice> è Kiki Palmet, per qud tanto che « attrice > è sino• nimo di «artificio>, e assenza di l ,dore >, « rncoscic11temccc.1nicità>. Diciamo perciò che Kik1 P.iilmcr è nell.1. compagnia Candu~io, come fic-oJ'lndi.t in Crocnlanrlia Queste . ;,,;ore i1aliane .f \..l.n• no eir<'ondate di pudon:, di \trietà, di comprensione ; e Antonio C.1ndusio, l.t cui masctlln è piena di doppi sen!l.i,è, auic:nucon Armando Falconi, il tipo clahiCo delt·antif cmminista. Quale Sigfrido mo,crà. JU.t libera:uone di Kiki' ALBERTO SAYINIO LEO LONGANESI - Direttore re.sponsahile ~ll'RODl"/.10"-1 1:.St:(,\JITE CO\ \I,\ ti- RI \I.I. ~-o,·oc,R \FICO • fl.~RA"·'
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