~ ON' OSCO una vecchìa signorina lo: che dicono sia stata rovinata dalk troppe letture. Ho sempre diffidato d, questo giudizio col quale sì gratifica gente soltanto un po' fuori della regola, ma nel caso di questa signorina (:.i chiama Noemi Debcnedetti) esso va inteso in un senso particolare, poiché la disgraziata creatura, assetata di storie romanzesche e sentimentali che non potè mai incorporare alla propria esistenza, si è sempre attenuta alle letture che madre, maestre ed istitutrici le acconsentirono come adattè alla sua età. Noemi Debenedetti non ha letto che libri per fanciulle, ma il male è che li ha sempre presi alla lettera. On, nessun mondo fu mai tanto lontano dalla realtà quotidiana come quello che si muove nella letteratura rosa. Siano opera di Ddly, di Cordelia, della Baccini, di Eleonora Glyn o di Florence Barclay, le vicende si svolgono sempre in castelli, ville solitarie o palazzi padronali, mai in un appartamento d'affitto; le fanciulle sono etiche, vittime di un tragico destino, delle colpe dei genitori o di dissesti finanziari; falsamente sentimentali e sognatrici sono votate a un amore incompreso, a nozze forzate, al convento o al celibato. E unt volta zitelle (a venticinque anni gib una fanciulla si considera tale), esse chiudono nel segreto del loro cuore 11 ricordo di un amore lontano, l'esistenza diventa abnegazione accanto alla poltrona del padre paralitico, e qualche volta prendono ad allevare 1 figli proprio dell'uomo ch'esse amarono in silenzio, e che per un'altra donna più frivola e bella misconobbe il loro sentimento. Vi è m questo intreccio d1 vite lo sforzo a mettere m evidenza una bontà che per essere voluta diviene goffa, preteilziosa, inattuabile. Gli amori avvengono spesso dopo un incontro in chiesa, nei boschi, o a una fiera di beneficenza, e il primo sguardo equivale a un giuramento; poi intervengono equivoci e malintesi per stirare la vicenda attraverso due o trecento pagine. A questo scopo si è visto per esempio, in un libro di Necrn, che mentre fin dal primo istante pareva che il perfetto amore dovesse unire una fanciulla orfana a un gio,,ane signore di campagna, a un tratto sorge in lei il dubbio che intellettualmente egli le sia inferiore. Allora è un rincorrersi e sfuggirsi per non so quanto tempo: egli non capisce cosa voglia questa strana fanciulla; ella, pur sapendosi innamorata, si sente la pelle d'oca al pensiero di sposare un uomo che forse ignora 1 piaceri della lettura ... Finch~ un giorno egli si rivela per quello che è: un noto poeta disgustato dei cenacoli letterari cittadini. E tutto finisce per il meglio, manco a dirlo, a pagina 169 di Un nido. Fiorisce naturalmente, inserita in questa lctterarura, l'altra non meno dolciastra e bugiarda dei diari, delle corrispondenze e dei pensieri d'album ... Insomma tutto questo ha fuorviato la mente di ~oemi Debenedetti e delle sue amiche. Un giorno ho voluto indurla a parlarmi delle letture preferite. • Signorina Noemi, sono assai preoccupato •, le ho detto, • una mia giovane parente vuole dei libri, e non so veramente come regolanni ... •. Che età ha questa parente?•. • Quindici o sedici anni, tutt'al più•. A quindici anni penso che non si possa dare altro che Anna Vertua Gentile. Ecco una scrittrice ideale per anime appena sboccianti di fanciulle. E: tutta sentimento e tutta sogno... Si, conosco le critiche; molti le rimproverano le troppe "descrizioni"; ma ci vuole, tutto questo, non è vero?, per rendere ben evidente un ambiente o un paesaggio. Capisco che molte lettrici pretendono il fatto e niente altro, ma vi sono anche scrittrici per loro, mentre Anna Verrua Gentile è veramente un'altra cosa! Bucanror, per esempio: non avete letto queato bellissimo libro? t tuno "descrizioni"! E quante belle parole, quante frasi evanescenti, quale raffinata abilità. di scrmrice I Durante tutto Il libro, Vetta ama un giovane ingegnere e 11giovane ingegnere ama Yetta, ma essi non scambiano mai una parola, e solo all'ultima pagina qualcuno " .. .la spinse delicatamente fra le braccia del giovane che se la strinse con riapetto religioso al seno e la baciò m fronte. Un raggio dì sole, fuggito dalle nuvole in fuga, si posò come benedizione divina sul capo de, giovani innamorati". Cosi termina il romanzo, ma nel corso di esso quanto avevano sofferto queste anime innamorate ed incomprese! Un giorno, un colpo di tOfise secca venne a Vetta dal petto alla gola ... •. Tubercolotica?•· • No, nel caso di Vetta s1 1ra11ava solo di una minaccia passeggera; ma devo dire che quasi tutte le protagoniste dei libri rosa sono tubercolotiche, specie se sono belle, sensibili e intellettuali. Si tratta come di una virtù essenziale; ,·eramente, il meno che possa fare il personaggio femm101le d1 un romanzo d'amore, è di essere tubercolotico. Anch'io ho fortemente desiderato d1 esserlo, da fanciulla, ma la mia fibra era, ahimè I, troppo materiale, e forse per questo sono rimasta senza amore! Ma non so perché mi dilungo tanto su questo romanzo, quando potrei parlarvi di qualche altro di Anna Vertua Gentile, per esempio dell'Odio di Rita, odio che beninteso non è altro che un amore male interpretato, poiché la giovinetta, credendo di coltivare nell'animo una sfrenata antipatia per il cugino, a un tratto si accorge di esserne pazza di amore e tutto si risolve con soddisfazione generale. Un tempo capitò anche a me di sentire una forte attrazione per un cugino, e cominciai subito a odiarlo ... •. • Al contrario di Rita, insomma•· • Già, e per questo non riuscii che ad allontanarlo da me. Ne soffersi molto•· • Ma se lo odiavate? •. e Lo odiavo e lo amavo, capite? Era un sentimento assai complesso e romantico. Ma ora che ci penso, un ottimo libro /r sempre della stessa autrice, e che potreste regalare ad occhi chiusi alla voatra giovane parente, è Man·a, il romanzo della buona fanciulla, la più giovane di una famiglia, tenuta in disparte perchi non intralci le probabilità di accasarsi delle sorelle maggiori. Cenerentola, se vi piace d1 più. Ma una sera ella conosce un nobile forastiero ... •· • Dice proprio forastiero? •. • Forastiero (non vi pare abbastanza romantico?), il quale farà della piccola negletta una sposa felice. Anche Jolanda è assai raccomandabile come autrice di romanzi per la gioventù; però è bene che le lettrici abbiano un po' più di quindici o sedici anni, quanti ne ha la vostra giovane amica. Le tre Marie, sono tre fanciulle le quali - divertènte combinazione I - hanno lo stesso nome: una, la bionda sentimentale, s'innamora di un giovane scapestrato che non l'ama, mentre l'altra, la bruna capriccio&a che sa riuscire in tutto quel che vuole, si fa amare dallo stesso uomo; ma, data la narura del medesimo, realizza una felicirà effimera. Infine la terza Maria ama e sposa un giovane scrio ed equilibrato come lei, e da quel giorno è assai commovente vederli sempre insieme, marito e moglie, vestiti quasi alla stessa foggia, con una preferenza spiccata per certa stoffa a quadretuni. Cosi si manifestava la loro intesa perfetta. • Po, c'è: Sotto il paralume color di rosa, sempre di Jolanda, e Amor siù-nzioso. U :pose mi:tiche è già un libro per ragazze evolute. Si tratta pure di tre amiche, ma di nome diverso. Una è vedova e coltiva una relazione tutta fatta di sottili speculazioni spirituali con un prete, l'altra vive divisa dal marito, e tiene una corrispondenza con un celebre scrittore. Non ~ amore ed è più che amicizia. Amicizia, chiamiamola, senz'ombra di colpa, poiché i due non si conosceranno mai. L'ultima delle tre amiche è una signorina innamorata, doloroso a dirsi, di un uomo ammogliato patrie battaglie, glorioso soldato del ven- . . ) . '3 c:c:..;-:a:- a tuno e del quarantotto, campione di tutte le virtù", cd era cresciuta "come una giovane spartana, fra gli esempi d1 magnanimuà e di valore". Era già sposa ad un colonnello quando conobbe il lion dai lunghi baffi che doveva farle perdere la testa. Massimo "aveva i capelli neri largamente ondulati, rari sulla tempia; la fronte nobile, il profilo da cammeo anttco, le labbra piccole ma virilmente risentite". Di una fesra da ballo ella racconta: "- Ma non sapete che io ne morirò? - così diceva Massimo stringendomi sul cuore, mentre seguivamo le cadenze oltre ogni dire molli e affascinanti di un valzer che • Argomento scabroso, mi pare, per fanciulle•· • Non dimenticate che 1I libro s'intitola Spose mistiche, e che perciò il peccato non è neppure sfiorato. In quella stessa villa ove le tre donne si trovano riunite, aleggia l'ombra del principe Mural, platonico amante della Récamier •. • Forse fra scriurici straniere potrei scegliere con maggior fortuna?•. e Conosco anche quelle. Volete che vi parli dei libri di Eleonora Glyn? Non ve li consiglio per una giovinetta: con le sue arie candide, quest'autrice contem11 800NI 11 • QUADRO DI VITTORIO OOROOS pia il peccato e quasi vi si compiace anche se non lo consuma. Le sue protagoniste sono belle, libere, superbe, e si trovano il più delle volte in situazioni impossibili. In La sua ora, per esempio, durante una partita di caccia - sapete, nei romanzi di Eleonora Glyn vi sono castelli, chalets di caccia, tenute, avvengono presentazioni a Corte, s'incontrano titolati insolenti e fiere istitutrici, - una giovane vedova sviene dopo essere stata baciata dall'uomo che ama, ma che non si decide a sposare. Rinvenendo e trovandosi sola, con le vesti scomposte, si mette in testa ch'egli abbia abusato di lei. Non è avvenuto nulla di tutto questo, ma l'innamorato si servirà dell'equivoco per condurre la bella riluttante al matrimonio. • 11 matrimonio bianco non è precisamente un'invenzione della Glyn, però assai spesso ella si compiace a sfruttarlo nei suoi romanzi, come La ragion per cui, Bende d'amore e qualche altro dove, per un equivoco fatale, soprovvcnuto vuoi prima, vuoi al momento stesso delle nozze, queste, pur rimanendo legali, non arrivano alla consumazione. Anche Guy de Chantepleure, nella Pasuggera, fabbrica un matrimonio bianco fra la giovane donna troppo bella e calunniata e il suo vecchio amico. Si sposano per far tacere le male lingue, ma per motto tempe essi non saranno una dell'altro. Veramente ognuna di queste autrici ha le sue caratteristiche che solo lettrici approfondite ed iniziate, come me, possono distinguere. Dico autrici, perché sapete bene che tanto Guy de Chanteplcure che Henry Grévillc furono donne che, a im1razione della Sand, presero pseudonimi maschili all'epoca irt cui tutti diffidavano dell'opera di una donna. e ln quanto poi ad Elisabetta Wemer, l'autrice di San Michtlr, Oro stregato, Sull'altare e Fiamme, essa muove le sue tnme attraverso lo scenario delle Corti tedesche, dei castelli aviti, con gran dovizia di nobili ered1t1ere, di brillanti offire z1ali e dì ricchi proprietari. L'azione si svolge su sfondo nazionalista, e spesso il riscatto delle colpe avviene con la morte sul campo di battaglia. La tecnica della Werner non è troppo varia: in un primo momento avviene generalmente un matrimonio con gran disparità di anni o di condizioni sociali fra i due protagoni• sti: matrimonio di ragione, di calcolo, o che so io. li romanzo poi è consacrato alle vicende che concorreranno a liberare la coppia infelice e sistemare uno o tutti e due i personaggi in union 1 più adeguate alle rispettive condizioni di età e di classe. In ogni romanzo si trovano tre coppie: la giovane, l'anziana, l'umoristica, e allora si cantava dappertutto sulle parole: p~rchl 11011 -c:inii ancor.. ,". E alle incaute fanciulle ella cerca di trasmettere 11 frutto della sua triste esperienza di donna quasi adultera: ''O giovinette, che nella casta ignoranza dei vostri quindici :mm vi abbandonate al delirio di uno sguardo ricambiato, d1 un dolce sorriso, di una stretta furtiva, e sotto i palpiti frequenti del vostro cuore ingenuo crede1e innalzarvi a' volì di etereo amore, giovinette, quei palpiti sono materia eh« si accende!". Quando infine Valeria, mortole il padre, mortole il manto al quale malauguratamente sul letto di morte ella giurò di non appartenere mai ad altro uomo, fugge lontano da questa grande passione, ecco l'ultimo grido della sua anima: ''Addio mia casa eternamente perduta, addio famiglia, addio avvenire - e tu, Massimo, mio fa1ale amore.. addio!". e Oggi, che volete, mi pare si sia persa la bellezza di certi sacrifici, e per molti la fuga di Valeria deve riuscire incomprensibile, ma allora si amava così, ed era estremamente drammatico. • Vorrei anche ricordarvi i libri d1 Tommasina Guidi, che furono i più letta dalle fanciulle della mia generazione. Chi non conosce difatti La co111tua Ilario, Il curaro di Pradalburgo, LJ,r trota a Dio? Tommasina Guidi fu la Mura del secolo scorso, e non credo con tutto il rispetto dovuto - che quest'ultimo abbia mai scritto un romanzo da paragonarsi alla Fanciulla idealr. Questa scrittrice bolognese era donna un poco bomée, ma di saldissimi principì: c'è il male, c'è il bene, e non si ammettono vie di mezzo. Prima di far muovere un gesto ai 1.uoi personaggi, interroga i comandamenti religiosi, il codice e le regole del buon costume. Maddalena Fedeli, che è poi la fanciulla ideale, non pronuncia una parola che non sia castigata, non ha un pensiero meno che puro, un gesto meno che riseryato; e inoltre "la poetessa delle ore notturne quando può passarle stando a sedere sul davanzale, cosi precisamente come è la solerte, instancabile lavoratrice alla luce del sole". Una sera, una sua amica che ella ospita in casa chiede disperatamente che la Jasci uscire per andare a salvare suo fratello minacciato da un grave pericolo, ma lei le sbarra la porta: "No, non si esce di casa a quest'ora, non si apposiano nelle strade le signorine per benel". E non cede alle preghiere dell'amica. Innamorata di uno che non l'ama, Maddalena, che come tutte le fanciulle dei romanzi rosa ha i capelli "di un castano caldo e dorato", ma non è tubercolotica, fa un bellissimo matrimonio di ragione, ma appena sposata ama follemente il marito, come oramai è suo dovere. Questi è uil signor commendatore Amodei, professore di belle lettere, noto nella repubblica letteraria e ricco di soprappiù", il quale s'innamorò non solo per la bellezza ma per l'onestà di lei. Per quest'autrice, i personaggi "cattivi" hanno poi tutti i difetti immaginabili, e la donna troppo emancipata ''veste in pubblico da uomo, fuma il sigaro digrignando i denti, giuoca d'azzardo, gira sola di notte per incontrare le pattuglie e rider loro sul muso, dice che 11divorzio è la moralità dell'alcova, e via di questo passo!". Non già che Tommasina Guidi sia una donna eccessivamente colJet monti per i suoi tempi; ammette anzi: ''Niente di male che una giovane donna, la storia si sbizzarrisce nelle più varie sposa O zitella, esca sola; male è qua 11do combinazioni fra queste sei pedine. ,·esta sfarzosamente O ìntenda di attirare • Dovresk prendere anche in conside- gli sguardi per espressione procace". Al razione i libri di Guglielmina Hcimburg, contrario di Anna Vertua Gentile, è parca la grande esaltatrice delle virtù domesti- di •'descrizioni", eppure ha anch'essa feche. Regalate pure alla vostra amichetta licissime pennellate: "E piovve furiosaGli nedi di Antonio; essa apprenderà a mente. l fiori del giardino furono piegati tutto suo vantaggio come una donna che sopra lo stelo, lo stelo fu rovesciato verso si rispetti, subito dopo la cerimonia nu- terra; l'acqua correva nelle fossette delle ziale, usciti appena gli invitati, cinga i aiuole e dalle fronde degli alberi cadevano fianchi con un ampio grembiule di mas- grossi goccioloni dop~ cessata la piogsaia, si dia attorno a spazzare le briciole gia". del festino e vada subito a dormire perché e A dire 11 vero•, sèguita la signorina l'indomani all'alba dovrà alzarsi per at- Noemi, • a un certo momento ho voluto tendere alla confezione del burro in fat- avvicinarmi all'ideale di donna creato da toria. L'amore è fatto solo per gli oziosi Tommasina Guidi, ma tutti finivano per e le dissipatrici. Nei libri di Florence trovarmi pedante e insopportabile. Ho Barclay, spesso una donna brutta o an- cercato anche d1 amare m s1lcnz10, ma ziana teme di legarsi 11I giovane bello - ogni volta 11 mio sentimento non corriche pur l'ama per le sue doti spiri- sposto si estinguev11 da solo, come riastuali •. sorbito. • Mi hanno detto molto bene dei romanzi di Neera; che ne dite, voi?•· • Certo si tratta di una grande scrittrice, ma a me pare un po' "spinta". Pensate che in molti suoi libri si parla di adulterio; ora io mi domando se è bene che un11ragazza sia messa al corrente di cene cose. Ho una grande ammirazione per i libri di Necra, ma li lessi soltanto pochi anni fa, quando incominciai a scegliere da me le mie lerture •· La aignorina Noemi si alza, e da una libreria trae un minuscolo libro giallo dell'edi2ionc Barion 1927, su cui spicca a gran caratteri rossi il titolo Addio! e Questo libro fu stampato la prima volta nel 1877, e vedete che successo, se dopo mezzo secolo se ne è fatta ancora una ristampa •· • L'adulterio è sempre di attualità•· • Qui l'adulterio non è consumato. Gridi di passione, svenimenti, imprecazioni al destino, ma infine il sentimento del dovere s'impone. F: un'Anna Karenina in formato ridotto e peritoso. Valeria era "figlia di un intemerato veterano delle • Qualche uomo mi ha amata, credetemi, ma ero cosi incerta come comportarmi: essere altiera, crudele, frivola, simulare l'indifferenza per mettere alla prova il loro amore? Si allontanarono un po' sconcertati uno dopo l'altro. Ho sentito sussurrare sul mio co1Ho cose da pazzi, per esempio che i libri mi avevano guastata la testa. Ma come è possibile, se ho letto solo libri per signorine?•. • In conclusione, signorina Noemi, io non so ancora quale lettura scegliere per la mia giovane amica. Mi avete parlato di libri un po' vecchiotti, e devo proprio credere che oggi non si scriva più per le ragazze?>. e No, aspettate. Giom1 fa ho comperato per una mia cuginetta, alla quale volevo fare un dono, un romanzo di autorè inglese o americano, non so. La stessa cuginetta me lo aveva indicato come adatto alla sua età. si tratta di una castellana - vedete che i castelli non passano di moda, - innamorata del suo guardiacaccia, un uomo semplice, alla buona, e s'intitola ... •. • Ho capito: L'amante di Lady Chatterley? •· L'ADDETTO ALLE SCHEDE 111111■ IIIAVAIII J! POCHI PASSI dal mio ufficio, c'è una 5Cuderia con e Stabilimento di vetture> (cosl dice l'insegna). 2 una ,u:icnda che una voha lavorava moltiuimo, mentre ora è ridotta a poca cou: qualche carrozza di piazza, un servizio di raccolta spanature e, molto di rado, qualche nolo extra Credo sia una delle ultime imprese del genere rimaste in cit1à, e difficilmente riuscirà a sopravvivere agli attuali padroni, una famiglia che si interessa tutta del buon andamento degli affari: padre e figlio, aiu• 1a1i da alcuni ganoni. Proprietari e lavoranti hanno tutti un'aria un poco speciale, aria che dipende dal particolare modo di vestire (prediligono le stoffe vistose, i paltò corti come giacchette e col bavero di pelliccia, sui loro cappelli non mancano mai delle piccole penne colorate), ma ancor più da u!'la specie di innocente arroganza, di spavalderia dimeua, che si limita ai colpi di frus1a all'aria, ai baffi arricciati e ad un odore misto di stalla e di profumeria Una domenica ch'ero andato ln ufficio pM vedere la corrispondenza, m'incontrai col proprietario anziano: come al solito, rispose al mio '3luto toccandosi con l'indict' ripiegato la falda del cappello. La giornata era serena, e cosl mi fermai un momento a dirgli che avevo visto in giro suo figlio con la e domairice >, alla quale era attaccato un cavallino molto bello, se pur potevo dirlo io che non me ne intcnde,·o. e Per quello>, mi dsposc compiaciuto, et una bella cavallina 1ul scrio, ma mio figlio è matto a spendere dei sc,ldi cosl. Per quel che scn•ono oggi i cavalli! >. Aveva l'aria della pe:sona che soffre una ingiu1lizia, cd io lo incoraggiai dict"ndogli che mi avevano raccontato com<· una volta la sua ~uderia Cone famosa. e Andavo fin in Riviera, fino a Niua .i far la stagione >, affermò. e Parti\'o di qui con le veuure e coi gan.oni, e, a,•eH<"\i!ilo, non sfiguravo con nenuno. Del resto, si accomodi un momt'nto >. Mi precedet1e per un androne buio eh, finiva in un piccolo cortile, sul quale d..v., la Kuderia: l'odore di questa era molto forte e sgradevole, e mi domandai come gli inquilini potessero resistere. Dietro alla stallo si apriva un grandissimo porticato, parzialmente chiuso con dei tavolati: era pienL di vetture di tutti i generi, opache e poi• veroi;c. Cli occhi del proprietario si erar fatti viv,1ci, mentre mi guidava da una carro.:::za all'altra. e Ecco qui>, mi di»1·, mourandomi due vietoria, e con questl" sono andato anche .a Montecatini ; erano le più belle vetture che ci fossero, glielo dico io > Sotto allr rati:natele e agli stracci che co· privano alcune pa:ti, riconoscevo intanto una straninima collez.ione: un tilbury coi cuscini macchiati, un carretto da macellaio, un sediolo da corsa, due o lrl" landò coi vetri rotti, un carro funebre pieno <ti angeli dorati e di faci capovolte, un break, una piccola diligenza. e E questa? > mi diue con orgoglio il proprietario, montando su una scaletta, e togliendo in parte una tenda cencio1a che copriv.i un cocchio era una berlina di gala, di forme nobilis• ,ime, sospesa 1u cinghie. li padrone picchiò mi fanali: e Argento e cristallo >, proclamò, • e argento anche questo >, disse mo• strandomi le maniglie. Compresi che do. vevo congratularmi, e lo feci di tutto cuo~ e Cosa vuole>, continuò lui, e una volta servivo tutta la nobiltà, battesimi e matrimoni, adesso hanno tutti in testa GUesta noria delle au1omobili >. Chiesi dove avesse trovato le vetture più belle, e seppi cosi che, in genere, si trattava di famiglie patrizie che vendevano sia per bisogno, sia perché avevano rinunziato alle carrou.e per avere la macchina. Anni or sono, l:'l borti:hesia ricorreva a tali noleggi, ora nemmeno più la ciane media sente il bisogno di un simile decoro equestre, e solo dalla campagna giungono richiestt' per gli spomali. e Ma anche Il >, disse il mio ospite, e cominci.ino ad a\'cr la smania delll" auto, e si lini,ce >, e mi indicò il carro (unt'brc, e per far wlo qualche morto. 1:. ancora il serviz.io che rende qualco,a, e difatti, come vede, il carro è in ordine> e Cosi >, di1si, e come· finiranno qucne \t-tlurc? >. e Quakuna riesco a \enderla. Un.i berlina, gcml"lla di questa, l'ho d..,~ anni (a a un principe che ,e ne ser..c. ancora Pensi chi", pc.•r rifarla in uile, ha fat10 ca\are le gomme alle ruote e ha , imet,i i cerchioni di ferro. Le aluc le tengo qui, poi finisco per darle a uno che adopera gli ~cht'letri e le ruote per fare dei carri rla 11\0rto dei paesi. Pensare che una volta! >, Con molti panicolari, mi narrò il più irnportante ser- "izio fatto da lui. e t stato nel 1924, quan• do venne il Duca d0 Aona: c'erano diciasseue vetture, tutlc mie, berline e landò. Tutti i gar1:oni a\'evano la livrea a?:zurra coi bottoni d'oro, il cilindro e i guanti bianchi: quando le rarroize nano in fila, pren• devano tutto Corso Roma. La berlina del Duca la guidava mio figlio, e c'è della gente che quei ra, ,i.lii se li ricorda ancora. Peccato che poi ho avuto una lite con quelli del ~h,nicipio perché loro non mi volevano pagare i guanti che avl"vano ordinato, e che io ero nato obbligato a com• perare apposta Devo a\Cre in casa delle fo. tografie, un gioruo venga che gliele faccio vedere >. Torm1ii, ma non mi fu possibile ved~re niente. La cavallina che il figlio a\eva com. peralo (una puledra di razza, assolutamente inadatta a qualunque servizio) si era am• malata, la famigli.l panava ore di ansia, e non mi diedero retta: avevano fallo venire un teterinario, richiesero penino un consulto, ma la bestia peggiorava. Passando mi informavo, ma le notiz.ie non eran buone e i vetturali mi raccontavano sia i progrcni dèl male che le spese fatte per comhatterlo, con eguale aria di rammarico. Finalmente, una sera, il vecchio mi \'enne incontro per annunziarmi piangendo che la cavallina era morta: mi sembrava disperato, ma nel suo dolore credetti di veder più un sincero rimpianto per il bel cavallo che non c'era più, che il dispiacere per la perdita finanziaria. Quando, sul carro di uno spazzino, i re. sti del quadrupede furon portati via, l'intera famiglia li guardò parùre singhiozzando. Padre e figlio mi assicurarono in seg:uito più volte che non avrebbero mai più sprecato soldi e biada per simili animali, cosi delicati e di neuuna resa: pure son convinto che, un giorno o l'altro, saprò che h.inno comperato un altro cavallo di luno MASSIMO ALBERINI
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