~tl~J~'.'.CICGLOVER si svegliò col ron- ~ I zìo della can~cola nelle of;cchie. (t~ Aveva dormito una merl ora, e ~~ ~tava per girarsi dall'altra parte e tomarc a dormire quando, un attimo, aprì gli occhi e scorse, di là dai -.uoi piedi nudi, la tc~ta nera di Hubcrt. Fregò le palpcbr!', ccrcanc!o di tenerle aperte. Hubcrt era sull'aia al limitare del portico, con una pign,t in mano. Vie lo maledisse. Il negro gli g-rattò ancora una volta il pollice di un piede con la pigna, poi ,i tirò da parte. « Non hai altro da fare? Perché non ,·ai nel campo a vcdrrc di combinare quako-.a con quei dannati vermi del cotone? Si m,rngcranno tutte le bacche "C non trovi qualche rimedio ... >. « ~vii dispiace di avcivi svegliato, -,j. gnor Vie>, dì.,w Hubcrt. « Ma c'è fuori un bianco che vuole qualcosa. Non dire che cosa vuole, ma è là e aspetta >. Vie ,i alzò sulla branda e si infilò k· scarpe, senza guardare fuori. Il gr;Jn b,l,e;liorc del sole dalla sabbia bianca dell'aia gli si rifletteva diritto negli occhi. e non gli la,ci;Jva veder nulla oltre il portiro. « S,trà w·nuto a n:rc;lr :-.torir>, di~• "e Vie. « È ,rmprc per dar noia qua0do vcngono cosi e stanno st·duti ad .1spettare in ~ilcnzio >. H\lbcrt accennò col c1po \·er,o il fondo dell'aiJ. « P. -.cduto \Otto l.\ quercia >, argiun--<.:. \'ic ,i guardò attorno, cercando \\'illit. La \'idr ,eduta rnll'ultimo sc,1lin0, dall'.dtra parte del portico, proprio dirimpetto allo ,conosciuto. Ella non lo ~uardò. « PoteYi anche- a,·erc il buon sen..o. di non svegliarmi >, di~sc \'ic al negro. « :\'on ~ or~t d.1 star '-U con qu-.-.to caldo. Potrò pur fare una dormitina, ogni unto :t. « )fai. in \ ita mia, aHei voluto wclr{lian.·i, capo>, di-.se il negro. « ~fa la padrona "licdc là, .sui e;radini. e quel hi,rnco è là fuori da un pezzo e trmpera quel ,uo ba,toncino srnza dire una parol,l. I fo paura che ;Jrcada qualcos., ;1ppcna avrà "bucciato il bastoncino. Per <1uc,tovi ho W("~]iato,llignor \'ie >. Di nuovo \ 'ic gcuò un'occhiata a \\'illil', poi passò lo \giardo ,ullo sco• n<hciuto che --cde\'a ,ouo la qut'rcia, dall'Jltra parte dell'~ia. Il peno di legno intanto div("ntava ~ottilt• t·omc ,arta. « :'\on Cf("dl'te che anrmo ,torie, capo? > domandò il negro. e: ~(a di dove è venuto?> chic!'1-\e'ic e :\'on ho \.i•ao di dove è venuto, ,j. ~nor \'ic >, ri~po~c il negro. elfo al• ✓,tlo gli on·hi e l'ho trovato là. -<"duto .i.i pii·di di quella qucrri,t. a l<'mJ)(•r,tn· il bastoncino. Forse dormivo quando è venuto: appena ho aperto gli occhi l'ho trovato là>. Vie si trascinò col sedere sul coltrone. fino a metter le gambe fuori dalla soglia : il sudore cominciò a scorrergli per il collo. e Domandagli che vuole, Hubcrt >. « Ho paura che avremo delle storie. oggi >, disse il negro. « Domandagli che vuole, ti dico>. Ilubcrt andò verso la quercia, ma si fermò a metà strada. « Il signor Vie chiede che cosa può fare per voi... ,. L'uomo non rispose. Non sollevò neppure gli occhi dal pezzo di legno cht· stava temperando. E Hubcrt tornò da Vie, col bianco degli occhi che gli si dilatava ad ogni pas-.o. « Che ti ha dr·tto? > ~li domandò Vie. « Nulla ha detto, capo ... » di~ il negro. « Sembra chC' non abbia udito Jl("tnmC'no.Fareste meglio a parlargli voi, ,;ignor Vie. Non mi dà retta, a mc... S<-mbra che guardi la padrona sull(" scale... Dovre,te dire alla padrona di ,rndare in ca~J r chiuder1..•la porta; forse lui si dccidercblx· a prelltarci attC'nzione quando gli parliamo ... ». « N"on c'è ragione di mandar lei in C'a~a>, di,~ Vie. « Ora gli parlo io. Dammi il ferro della stadera>. e Sì, ~ì>, disse,il negro, « ma bisogna che vi spieghi, signor Vie... La padrona è un pezzo che siede su quello scalino in alto, e lui è un pcz.zo che I.a guarda ... Credet<'mi, ,ignor Vie, io le dirci di andare a sedersi in qualcht• al• tro po,to, -,e fo~,i in voi. La padrona non ha molta roba indo-.-.o,ogt:i, ,ignor Vie... Ha <;0lo quella velltina, ,ignor Vie ... ~ questo che volevo dirvi. Sono ~tato là1 dietro a lui. per vedere chr cosa guarda~sc, e allora ho vi..,toche la padrona non ha molta roba indm,o, oggi, signor \'ic. Andate a guardare voi ste-.w, e vedrete che non vi dico una bugia. ,ignor Vie >. « Dammi quel ferro della ..t.adc,a >. di1:,5cVie. Hubcrt si spin,c sino in fondo al portico, pre~ );\ stJ.dera per pesare il cotone e la portò a Vk. « Volete proprio che succedano storie. oggi?> di-.sc. Vie <..tavaper alzar:'li e \cendcrc nel• l'aia, quando l'uomo seduto appiè della quercia ,i cacciò un;.\ m,,no in tasca e tirò fuori un altro coltello, lungo un venti o \enticinquc centimetri, ri\·esti• to di pelo da tutte e due le parti del manico. Era un c-oltello a molla; pre• mette il bottone e !a lama -.cattò. Allora cominciò a giocare coi due coltelli, gettandoli in aria e pigli;.rndoli sul dor--o dc-Ile mani. « Signor Vie>, disse Hubert avviti• nandosi al padrone, « non voglio immischiarmi nei fatti vostri, ma mi sembra che abbiate fatto male quando partiste e tornaste poi con la padrona. Mi sembra più una ragazza di città che di campagna ... >. Vie lo maledh~. « Voglio dire, signor Vie, che una r<.tgazzadi campagna non se ne sta seduta su uno scalino, davanti a un uomo1 senza aver indosso altro chr la vestina ... >. 1 e Tieni chiusa quella bocca! > dìs,c Vie, posando la ~tadera sul coltrone. L'uomo sotto la quercia fe_cescomparire il temperino, gettò in aria l'altro, poi lo pigliò agilmente sul dorso della mano. e Signor Vie>, disse Hubcrt, « voi avete dormito tutto il tempo e non sa• pete ... La padrona è un pezzo chr- ~iede là cd è un pezzo che l'uomo la guarda e io so che co,a s.ignifica questo. perché anch'io ho guardato e ho vi- -.to... >. Vie lo maledi\~. L'uomo sotto la quercia l,1nciò di nuovo in aria il coltello e l'affrrrò dietro b $ua ~chiena. « Come vi chiamate? » chic-.c alla donna. «Willic». Poi gettò ancora il coltello per aria. « E voi come vi chiamate? > gli chic- ,t' Willic. « Floyd >. « Di don.· ,ictc? >. « Della Carolina ». Floyd gettò per aria il coltello più che mai in alto e lo afferrò pas:'lomdo b mano sotto la gamba. e Che cosa fate qui in Georgia? > domandò Willie. « Non so>, dis,c Floyd. « Guardo .. >. Willie fece una ris.atin.t e gli ..o. rrisc. Floyd s'alzò in piedi, attravcr;;ò l'aia. ..,j avvicinò ai gradini ,ul più alto dei qtiali "tava la ragaz.za e si mise a sedere sul più ba~!)().Si abbracciò le ginocchia r gu;Jrdò Willie in faccia. e Non siete da buttare vi,, >, dis~. e Ne ho viste un mucchio peggio di voi>. « Neanche voi siete da buttar via >. E di nuovo \\'illie diede in una risa.- tina, e lo guardò restando con le brac• eia allungate -.ulle ginocchia. « Che ve ne sembrerebbe di un ba• cio? > chirsc Floyd. « A voi che ve ne sembrerebbe? >. e Mica male. Ne ho avuti un mucchio di peggio>. e Bcnr. Ma non potete prenden.·clo se relltatc a t.cdere così lontano >. Floyd \alì con lr mani e coi pie-di e si scdè un gradino sotto alla ra• ga.z1.a: si strinse a lei, pa,sandole un braccio intorno alla vita, appoggiandole l'altro sulle ginocchia. Willie scivolò sullo stesso !!Calino di lui. Floyd l'allacciò e ci fu un rumore succhiante di labbra. «Capo>, disse llubert, « non avre• mo mica storie, oggi? >. Vie lo malediS-!ò>e. Vlillic e Floyd scesero insieme di uno ..c.alino senza sciogliersi dall'abbraccio. « Ma chi è quel tipo di succhia• bocche? > domandò Vie. « Vorrei almeno ~apcre chi è. Ne ha della faccia tosta! Venire qui e mettersi a fare lo scimunito con Willie ! >. « Oh, non vorrete far delle storie, signor Vie? > disse Hubcrt. « Non mc la. ~nto oggi di trovarmi in pasticca>. Vie guardò i venti o venticinque ccn• timetri di lama del coltello che Floyd aveva piantato nello scalino ai suoi piedi. Il sole !li rifletteva sul coltello allungando una striscia di luce contro la gamba di Floyd. « Va a pigliare quel coltello e por• tamrlo», disse Vie. «Non aver paura>. « Oh, signor Vie», disse Hubcrt, « sapete che non mi piace contrariarvi, ma se volete il coltello di quel bianco, dovete andare a prendervelo da voi. Non po~so favorirvi stavolta, signor Vie. Se volete quel coltello do• vrte andare a pr<:ndervelo voi >. Vie lo maledisse. E llubert si allont:mò rinculando fino in fondo al portico. Vie lo chiamò; gli disse di tornare indietro. E lentamente Hubcrt tornò indietro e si fermò a qualche passo dal coltrone sul quale stava seduto il pa• drone. E lì rima~, C"onle labbra tremanti, il bianco degli occhi dìlatato. Vie gli free cenno di venirgli più vicino, ma Hubcrt parve non aver nemmeno inteso. « Quanti ~1nni avete? > domandb Floyd a Willie. e: Oicia\scttc >, disse \Villie. Floyd strappò il coltello dal legno dello \Calino, per subito piantarvelo più profondamente. « E voi quanti anni avt'te? > ,oggiunse Willie. « Venti~ttc ~u per giù >. disse Floyd. « Siete ,unmogli:1to? > domandò Willic. « Non ancora>. di~ Floyd. « D.t quanto tempo lo )liete voi? >. « Da tre mesi circa>, rispose Willie. e E vi piace? > di~ Floyd. e Abbastanza. almeno finora >, di\,t" ll'illie. e Che 11edireste di un altro h,1cio? >. e Ve ne ho già dato uno>. « Mi piacerebbe averne un altro>. e Non posso darvene un altro>, di,~· Willie. • e Perché no? > domandò Floyd. « Gli uomini non amano le rag.v1.<· che dànno troppi baci >. e: Jo non \Ono di quelli > « Che uomo siete, voi? >. e: Mi piace baci.lre molto, ;1 mc>. e Ma dopo, voi ve ne andate >. e Non mc ne vado>, dis,e Floyd. < Aspetterò di avere qualcos'altro>. « Che altro? >. e Bene, portatemi dentro a darmi da bere e vi mo')trerò >. « Bisogna andare alla fonte ')(! volete .tcqua fresca». e Dov'è la fonte? .>. «Nel bosco di pini, di là dal campo>. e: Bene >, disse Floyd, e si alzò. e Andiamo alla fontr ... >. \'\ 1illie saltò giù dai gradini e attrave~ò l'aia. Floyd, prc'iO il coltello1 le corse dietro con la mano, e il coltello aperto, in tasca. E imieme andarono correndo per il c-ampo di cotone fino al boschetto, tencndo"li nell'ultimo tratto per il braccio. « Capo ,, disse Hubcrt, « "lpcro c-he non avremo storie, oggi. Non voglio trovarmi in pasticci, io, e fon.e con quel coltello pelo')() nella pancia... Andrei nel bosco a tagliare un po' di legna per la cucina se non avete nulla in contrario, si~nor Vie! >. « Vieni qua! > dis'iC Vie. « Tu non ti muover,1i di qua ... >. E lf ubcrt disse : « Che volete far<·, -signor Vie? >. Vie si mbe in piedi. -,ce~cnell'aia e l'attraVcrsò sino alla querci..t. Guardò in terra do\·c Floyd era stato seduto e poi i gradini in faccia dov'era stata seduta \\'illie. La canicola sC"endevaden- -.a tra il fitto fogliame di sopra, rendendo l'aria irr<·"lpirabile. « H;.1iun fucile. Hcrhcrt? >. cNo, capo1 signor Vie>, disse llubcrt. « Perché non l'hai? > di ..~. e Vie. « Proprio qu4ndo ho bi~gno d'un fu. cile tu 11011 l'hai. Perché non tieni un fucile in casa? >. « Che doHci farméne, signor \'ic-? > dl'isc Hubcrt. « Una volta lo tenevo per sparare alle lepri e agli 'iCoiattoli, ma poi ci ho ripens..tto e alla prima occasione l'ho rivenduto ... E ho fatto bene. Chis\à quar,te volte mc l'avreste chiesto, se l'avessi tenuto >. Vie tornò sotto il portico e pre,e il ferro della stadcr<t e lo picchiò '.'>Ull'ìrnpiantito. Picchiò quattro o cinque volte, poi lo buttò via e tornò ad attraversare l'aia, in direzione della fonte. Arrivato dove l'ombra finiva, si fermò. E stette lì ad ascoltare. Si udivano le voci di \\'illie e Floyd parlare nel bosco. Floyd parlava e \\'il~ lic rideva. Giungeva un -,i)enzio, poi Willic rideva di nuovo. « Ma dov'è che l'avete trovata la p.a. drona \'Villie, signor Vie? » domandò Hubcrt. « Dove l'avete trovata? >- « Eh, molto in giù da quella part(" >, esclamò Vie. Per un momento anche Hubt·rt re,tò ad ascolt~1rci rumori c-he venivano dal bosco, poi a~giunse : « Mi ~mbra che non ,iatc .ind;.1to .1bbastanza lont,1110c. apo>. « Dove volevi mai chr anda"i? > chiese \'ic. e \'uoi che andaS'iÌ in Florida ... >. J I negro alzò le spalle e col picdt· intanto li-.ciaYa la •;abbia bi,rnca dell'aia. « S'io fo,si in voi >, di,-.(·. e .mdrri più lom,rno anche della Florida la pro ..,im;\ \·olta >. « La pro..,,irn,1 ,·olt.1 ! » di"~ \'ic. < Come, la pros.-,ima volta? >. « Bcm·... Suppongo che l.1 mand1..·n·t~ via, e nr prcnden:tr un'altra ... >. \'ic lo malcdiv,c. l-lulx•rt c<·rcava intanto di ~uard.m oltre lt· pi,rnte del cotone. e Chiudi la bocca e p(·nsa ,1i f,mi tuoi>, 1..•..,damòVie. « Dove potrei troYarc-un.\ ra~azza c:he abbi.t una f.tccia bella come Willit·? >. E 1-1 ''"rt di,\t': « lo non parlavo dell,1 ,ua faccia, fapo. Parlavo del modo come ,i compo1ta. ~on ci ha mt~s- -,o molto a ... >. Di nuovo Vie tornò ad attr.t\T1,.1rr l'aia e llubnt. che lo <,t·guiv,\,si frr• mò <.ottola quercia di dO\·e gli tiu..,c:h·a di ficcare- lo sguardo tra i pini del bo- \Chetto. E Vie andò diritto lilli portico dov'era il ,uo coltronr. \'i ,i la<..ciò cadrre, ..,i tobe le ,carpe e ~i ,tc,e. lnt.rnto Ilubcrt parla\'a da solo ,otto la quercia: e Sapevo bcnr che ,.ir(•hix: atcaduto qualco"a qu.1ndo av("'iSCfinito di temperar<· quel peuo di l<·gnocol ,uo tt·mperino. Ci mettono molto i bi,mchi ,1 temperare un pcactto di legno, m.t quando hanno ridotto il kgno .1 nÌ{'ll· te, ,1llor.1 ~i a\1ano e fanno una ço-.a ~cnza più dar tempo ... >. Vie \i alzò a "lrdcrr ~ul coltrom·. « A\colta. llubt•rt ... ». « Sì, l<1po, ,ignor \'ic' >. « Tieni d'occhio quella ,udcra. e J.Pp<:na loro tornano s,·egli,,mi ~uhito... >. « Sì, capo, ,ignor \'ic >. di,,e llubcrt. « Suppongo che volete fare un -.onnellino... >. « Preci~:l.mcnte>, di..,,<. \'ic « E. ,e non mi svegli ap1X'na tornano. b.\da che ti rompo il collo... >. Di nuovo \ 'ic !li llte"c ,ul coltrone r ,i girò 'ili un fianco p<'r ',()ttrar'ii al barbae;lio accecante del ,ole chr dallo\ ~abbia bianca dell'aia irwadt•va il por• tico della casa. Poi Hubcrt si grattò la lCllta, 'Ji mi\C ~duto sotto la quercia, dinanzi al cam• po di cotone e al bmchctto. Udi,·a Vie ru"sarc sotto il portico, coprendo i rumori che ,l tratti venivano dal bo.,chetto. St:dn·a, fi~,ando con ~li occhi ..p. .llancati il sc,ntiero tra il cotone, e, pir• no di sonno, cantava -.omme,so. E fu così che alla fine giunse il tramonto. ERSKINE CALOWELL '1 radu.:iom· di Elio I'ittorim). TRILUSSA LOSPECCHI EALTRPEOESIE VOLUME OELLA COLLEZIONE "LE PLEIAOI ", ILLUSTR.ATO OA OOOICI OISEGNI IN SANGUIGNA 01 TR.ILUSSA . E R.ILEGATO IN PELLE LIR.E 10 * Le più belle poesie del più popolare poeta d'oggi in edizione di lusso alla portata di tutti Hù tù11ouilflo /11111ruJ.i11 riu11, •11 """": """"' 11/111P1••f11 l•lr ,lw ,.,,rJ11 li f/l/4tlri'•i ,tr 111s~uli,'11 ~• v,Jr r11JJ,..pp:111r1r1 ,11pit11lr. A /lort1 Jùr: - Q11rllili J, 1-i11 ~r<J.) jM,il /,, ,r114U#{4; •• fllt'lli ., li lr•r• ~· ,,.,,.{"·:·- E N ri)il•t •r lt11<ri,11lfÌII, * MONDADORI ncll.a su.a nuov.a veste è un scttimm,1\cdi gr.andc .attruione: vz piacerà Le sue ~tine colpiscono per l" loro signorilitl cd il loro equili· brio. Gli .ugomcnti sono scelti fu i più interci•unti di tutti i umpi. Nel fascicolo di quest,1scttim.an.a: P(l/esti,1;1 M(ltri111011io pubb/icif(lrio // pecl,i,,ese no.,,-//,, ,li Gu,/,1 Kiul L' Arlecc/,i,w L11is;1 R_(li11er, I(/ fuggitiv(/ U1//I se;/11t;1 spiritic(I r11uunfo J, Prnd{ U11ge11erale sco111p;1re J;1 P(/rigi IL SECOLO ILLUSTRATO t in vcndit.1 in tutte le edicole del regno .a centesimi cinqu.ant.a
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