fCONTilfUA2:. DAI NUMERI PREOEDBNTJJ UTTO O!.tilc lì dentro; pareva di muoversi in una camera di acciaio; tra quella gente che non parl;tva mai e che per cldk ore i,,i fiv,avano l'un l'altro con uno ,guardo freddo. E, in un am. hicntt· ~imih.·, C"onun'atmosfera e cir• coM,m;:c co~i propicic al delitto, niente dw potei,,~r permettere di arrivare ad un.1 qualunque conclusione; colpevoli? complici? e~tranci a tutto? pazzi? Ad ogni mossa di Paoli, le mani del• lo !iCt-mostringevano le ruote della car• rozzclla pronte- a nu·tterla in moto per ~t·guirlo. Quando il ~olc ,comparve e i,,idovct• t<· arccpdcrc l,t luce, la donna gli offrì un bicchiere di vino. Paoli, dall'altro lato drl t,l\olo, O\)CrvÒil paralitico SC· guire tutti i movimenti della madr<.· mnnrc mr,n•va il \'ino e porgeva il hiffhicre. Quando lo portò alle labbr,a, 1 loro ocrhi ,i incontrarono c-i,,ul volto dd p,lZ/0 <1ppMw una e!<-prt•,~ionceoi,,ì ;1mbii;ua '·un licvi\,imo moto della boe. ca l' ddl'orrhio) che l'i~pc-ttore ..,j sentì fermar<· il vino nel!..\ gola. Posò il hic• rhicrc ~ul t,t\olo. chiamò Choquet cd u,ci d,1 qu1.:llac,1,a. Di prcci\o avc\·a ,.1puto b(•n poco: ,1u,,kht• notizia ,ul figlio di Parigi (di lui ~wr,·,1 potulO prcndl·rc di nasco!ltO un,t foto~rafia) <· l'ai,,!licurazione che nt''>"Uno.da m<'~i. aveva abitato nella \ ill.t. Pun· intuiva <_.hele indagini di ,1ud giorno !>arcbbcro -.tatL' decisive. Prima il f1.1mml·nto di giornale, poi quf'lla c,,,a cd il pai'.lO. In tutta quella vicc·nda, pit·11adi dnncnti i:llltili, qua• ,i .1"urdi e tutt.wia co,ì ht.•tH..' architctt.tti d.1 pn•..,t·nt.,n· un,, cocrenia incso• r.1bik. c·cr.i \·C1\HTIL'llqtfu' akhc i,,cgno di JMnia. Fuori di là ciò appariva più 1·v1dcnte. e Gu.1rda un po' !>t',arcbbe mai \'C'nu10 in mtnte ad una per~ona 11orm.1. lt· di far viaggi.tre <jlll•i morti. • con t.mta terra pèr ..,L·ppc::llir»l,i borhottù P,,oli. Carnmin.111do a pa~M>wt•lto, l.1.di.,cc• ,.1 tt'rminò ben pn.·~to e i dUt.' ,bucarono '>Ulla -.t1.1daprovindak·. L'n treno. di ~otto ,di., g.illCria, fi~chiò lungamenfr. Il tratto che a,·,•v,1noancorà da percorrL'rc era tutto 111 piano c. orm<1i,~i l'r.mo t.tlmcnte abituati a procedere ~,1 huio che poteronu risalir<'. ,ui muli l' metterli al trotto. A interv;.1lli. il fi,chio dd treno. '>COI· prc fcrn10 là -.otto, ronlpcva il i,,ilenzio; un fi,chio atuto. prolungat\l, irritante. « Chissà perché lo fanno urlarl.' tanto», di,'\C Choquct. P.ioli pt·n,ò che scmbra- ,·,1 il grido di un p,1zzo. ma fu una ri• Oc<.-.iomp' a,scggera, dovuta più ai prn- ,1cri che ,tVf"\'apt.·r il cJpo che a quel L1tto c,tcrno. E, poiché dO\·cva affrett.1r,i per non perdere il treno, incitò il mulo ~en:ta volgei-.i indietro. 1lolte CO· ,t· .tvrcbDC potuto rhiarirc ;,t• :wr~sf'" pre,tato ;Htcnzione a quei fi,.chi. .\1.l l{i:1 Il· prin.w ca~c del p,tCM!erano vici• ne; i muli acc:elerarono )pontaneamcnlL' l'.-mdatur.t e i due cavalieri si trova• rono dopo pochi minuti alla porta dd Palllrr4 Fleuri. Alle vc111itrèt· ll<'nt.1. dopo ,aver eia• 10 preri,;i ordini a Choquet e dopo un lungo colloquio con il dottore, arri\.tto nd pomrrig-g-iod,1 13,iiona. "lii rilultati dellt' anali,i chimiche l' ,ullo <.itato llll'nt,ilr d,·1 figlio di H.1n,. l'i..,pt·ttore Ron.1p,1rt<",,tlì ,ul treno di P.1rigi. Ri. 111,M' al firn·,trino llll'ntre il treno u,ci- , ,l d.illa ..tazione e rip1l'ndeva la cor~a. ,\ttr;.1\·cr..o. i \·etri drll'uffifio di CL\rk ,•1dc.'a. tt.1.cc.·.ito,1ll'attat"Capanni. il ber. 1,•tto ro..,,o dt'I c.tpo,tc11ionc; pa.,,ò a• ,.uni al giO\am· ,mtituto di Clark d1c ,t,,i~tcv.a a"onnato alla p.trt<'nza; vid(• ('Olltro il muro del magaaino. già prontL' pt:1 la' ,,x·di1irnw del m;.mino. I<- (a,,ettl' di uova df'"I ,\fo11t·Rouge. \p1x•na fuori dalla 11.:ttoi.1h1ill.1rono p<'t un i,t.intc· le- luci dcllJ ')trada che ,,,li\·.t n·r'\O il p.it'\t"'. che una leggera 11chbia ,c.•nuta ,u d.1ll.\ oianura nascondeva. A quell'ora l'o,tc· !>t:t\J chiMchic• ,,1ndo (On il dottore e con il macellaio; Choquet e il bri~adicre, ri...ì.lC'ndo il \ i,1le. \i dirigenrno a\l'uffi(io di polizia O\(' 1.:ra ,tato prep.1r.1to un kttino prm,,·i,orio per l'agente; ndla ..ua ca• ,.1 .. \driana Pr1rier ... pente le luci, saJi\ .1 in carnera pc.·r I.i scala a chiocciol,1; H,1m H.,m c quel pazzo... Abba~- !.Ù lt t<'ndine e ,.j ritirò dal finc~trino. « \ P,uig-i ritroverò per primo, come .ti ..olito. il capo,tazionr >, mormorò. Pu1chiust' I.i porta, \'elò l,1 luce e si di• ,tl',l' p<'r dormire. Fu per que~to che 1larh. n,:1,CO'>tion una nicchia sotto la a:alkria. non potè , eden: l'ispettore, quando il tn.·no gli P·"'"ò affanto in co,,,1. P.toli Mrivù i.I P.irigi di ,era Alla !'sta• .11orwlo ~1'pc.'tt<1val'i,pcttore L~d1aye hc• lo .1ccol'>Cc-m grande drfcrenz.1. :,_1cntrc un agente f,?'liprcndnJ di m~• no la v,1ligia, il rolk•ga parigino, gui• dandolo ve!""lol'u,cita, ~i mi..e a par. 1.m· ron l'cvidt·nte i11tcnzionc di mani~ fr,targli la \UJ premura. C'era tant., i!' ntr ,otto b tettoia e Lahayr, ad " ... preftri1CG andare al mio ■oliio albtrgo.., 11 °ttni pa,w, aa allontanato da qualchC" e Abbiamo potuto !itJbilirc l'identità viaggiatore frettoloso e costretto a fare delle due ultime vittime. Jl cadavere lunghi giri per ritrovare Paoli e ripren• che avete visto voi. l'ultimo dei tre indere il discoN>. M>mma, è quello di un certo Alberto « Ho fatto venire un'automobile del· Sarrcdam di Bruxelles, commerciante la polizia, ed ho fissato per voi una in pietre preziose. Seguendo le vostre camera al Lutetia; ceneremo al Petit• indicazioni abbiamo spedito copie della Versailles; ho molte cose da raccontar• sua fotografia a tutti gli uffici di po· vi», furono le fra!,i che l'ispettore Bo- lizia in Francia e all'estero e, dopo due napartc riuscì ad aff<'frare. Fuori dalla giorni, ci hanno telefonato da Bruxellc~ \tazione l'agente stava aspettandoli ac• comunicandoci che l'individuo ucciso canto all'automobile. Prima di salirvi era un gioielliere di quella città, scom• Paoli disse a Lahaye: e Io vi ringrazio parM> da qualche giorno. Credo che per le vonre attenzioni, ma preferisco qualcuno della famiglia sia partito per andare al mio !>Olitoalbergo in Ruc des identificare la salma. L'ucciso aveva Ja. t.cole!- e cenare in un piccolo ristorante M:iato Bruxelles da quindici giorni, di- ,ul Boulcvard Ra!)p,til. Cc la caveremo ccndo che sarebbe venuto a Parigi per con quindici franchi e mangeremo me• un certo affare di diamanti; poiché era glio che da C1ro's. Con quello cht solito viaggiare, la sua partenza parve risparmieremo faremo la bombe dopc, cosa normale. Da Parigi scrisse· a ca&i cena. A \'a\'in >, dis!)Cpoi all'autista. due cartoline i nell'ultima annunciava L'automobile, per il Boulcvard Saint. un .,uo viaggio a Biarritz. Poi non st· .\•larcrl. ,;i dire~~ veloce verso Mont• ne M:ppc più nulla >. parna,:--c.Aveva piovuto tutto il giorno Paoli M.'guiva con l'occhio il carrello e .solo al tramonto un leggero vento delle vivande che un cameril·re ;,ccoaveva di~pcn,o le nubi; ma, per terra, -.tava ai clienti affinché sceglic~cro ciò .:ra .1ncora tutto bagnato. Le gomme che preferivano mangiare. e Un sistc• dcli' automobile, girando sull'asfalto ma molto pili pratico che la lettura umido, producC\';mo il rumore carattc- della lista, così difficile da decifrare >, ristico dei cuscinetti ~' ,fcre. J>Cn~ò.« L:na fetta di quel cotechino e Sono due anni, caro Lahaye, che con crauti 1 oppure l'aragost.t ... ». non rivedo Parigi e sono contento di Si ostinava a intcfl'~ar~i a quelle coquc.,ta occa.,ionc. La..,riatemela godere, 'il' proprio pi:•rchécominciava a render. per ora, senza parlare di delitti e di ,i conto che la bombe progettata per ;lSsa=,sin>i , disi,,e Paoli al suo collega. quella sera era bell'e sfumata. Ma anMoltc co,c contri~uivan? a farg~i I che quella finta .dist~azionc no~ fèct provare quella ,cmaz1onc pii.tcevole : 11 tac<:re L~h.tye i .s1cch~, quando 11. car• pcmiero della comoda ,tanza che lo rettmo gh fu v1cmo, disse al camenerc: avrebbe accolto, con il pavimento tutto « Datemi un po' quel che volete», e, coperto dal tappeto ro5so sul quale era rassegnato, prestò tutta la sua attcnzio• piacevole camminare a piedi .scalzi; la ne al racconto dtl collega. cena che avrebbe fatto a e l'rscaloppc « L'altro morto, il secondo dei tre>, milanaise »; il caffè :,0rbito, dopo cena, prm<'guì quegli, e mi è ~tato facile idcn• i,,ulla terrasse di qualche caffè dei bou- tifirarlo confrontando la <;uafotografia levards, ~cduto accanto a un braciere; con quelle dell'archivio. Si tratta di un lo spettacolo dei pa!>santivhti attraver- CC'rtoJcan Roux, un pregiudicato ... ». ~o i \'etri del paravento; ma, ~oprattut. e l ·n pregiudicato? Ne siete ben cer• to, l'c!>~cru.,cito dall'atmosfera oppri• to? > domandò Paoli posando nimo• mente di quel pa~l', lontano. almeno ro~amente la forchetta ~ul piatto. Ciò pl•r una -.era, da quella gente. Adesso, 111inacciava di mandare all'aria un'al• <ieduto su una poltrona. mentre si ca• tra volta tutte le sue ipotesi. vava le sc,Hpe, pensò con sollievo: e Non c'è dubbio, ispettore>, ripreM: e Qui ci ,aranno certamente diecimila Lahaye, soddi.,fatto dcli' impressione furfanti pcggìori di quelli là. ma, que• prodotta. e Anche le impronte digitali &ti, non li conosco e non mc ne im• della ..,c)wda sono identiche a quelle 1>0rtaproprio niente di loro». del morto. Era un individuo implicato Indo!)~Òl'abito da !!era - a Bordeaux in molti affari loschi; una specie di aveva avuto ben poche occasioni di capobanda di ricattatori e di ladri. Se. metterlo e l'aveva portato a Parigi condo il vostro desiderio abbiamo te- « per adoprrarlo qualche 1:olta, prim~ n.ut~ nas~osto anch~ questo fatto, perche pa!)i,,idi mod.1 >, - poi scese sorn• ciò 1 ,uor compagm non sanno ancora dent<· nel vestibolo ove Lahaye lo sta• della ,ua morte. 11 suo luogotenente, va a,pcttando. Pre!)e il collega sotto• certo Victor, è stato visto parecchie braccio e, uscendo, gli disse: « Magari. v?lte con il figlio .di Hans., qu~I Fede: quc~ta ,era ci divertiremo.>. neo Suttcr che m1 avete mcancato d1 Ma invece la sera e la notte dovet• 5covare e tL'ner d'occhio> . tcro t 1 ra,co1Tc 1 rle ben altrimenti. « E la ragazza della fotografia trovata Our,:mte la cena, Lahaye, che freme~ <.iull'ultima vittima?>. . va dal desiderio di raccontargli quanto e Il fotografo del Boulevard Samt• aveva e scoperto », approfittando di un .\1ichrl nl}n ~i ricorda di lei. Ma_ un momento di distrazione di Paoli, co- mio agente l'ha riconosciuta quando minciò a parlare e non ci fu più modo ,ia.mo ~ndati nell.1 gioielleria del p~o• di f<>rmarlo. pnet;mo del ,\lo11t-Rot1gl', p<:·ravrr<' 111· forma.cioni d1 Federico Suttcr. t im• piegata nella stessa ditta>. e Il gioielliere sa qualche co.~ di que- !>tafaccenda? >. « Non credo. I giornali non hanno dato notizia degli as~assini e, a quanto pare, nessuno lo ha avvertito. lo gli ho detto che mi occorrevano infonnazioni -;u Sutter per certe pratiche del suo ~ servizio militare. Ritiene che Federico ,ia un buon ragazzo, benché alquanto !ltrano. Ma t·gli dice che ciò è spiega• bile: nella famiglia vi è un ammalato, un fratello, mi pare. Da quando i .miei agenti lo seguono, il giovane ha dimo- )trato di essere molto preoccupato. Trascorre quasi tutta la notte in giro, nei caffè e nei ritrovi notturni, da solo o con la ragazza e Victor. Fanno fare delle vere acrobazie agli agenti: dal métro ad un tassì, dal tassì ad un au• tobus, da Montmartre a Porte d' I tali e, di lì a Grenelle. Di giorno vanno a turno in vari uffici postali ad aspettare lettere e telegrammi che, secondo quan• tomi dicono gli agc-nti, :1on arrivano>. « Si sono accorti di essere sorvegliati?». « Non potrei dirlo. Victor è abituato a queste cose e forse ha riconosciuto qualcuno di noi. Però dal loro com• portamento credo piuttosto che tema• no di essere !tOrvcgliati senza csscrnecerti. Sutter ha ricevuto un telegramma il giorno ste!,-.oin cui mi avete av• vertito dell'arrivo di Clark. Quella sera è andato all'albergo di Ruc Verte e alle dicci è uscito con il capoi,,tazione che era arrivato alle ,ctte. Sono rimasti fuori quasi tutta hl notte>. c. Avete visto Clark? >. e Io no; ho mandato un ..tgcntc ad abitare in una pcmione di fronte al ,uo albergo. Si è fatto assegnar<' una camern dalla quale è possibile M>rve• gliarc la 1-tanz.adi Clark e l'uscita del· l'albergo. Do1>0la µrima ,;era il capo· )tazione non ha più parlato con Sutter né ron gli altri. Non ha ricevuto Jet• tcrc o telegrammi, bi:nché sembri aspct• tarne• con an~ietà. Sta tutto il giorno in camera. a i,,piare nella &trarla di die• tro alle per~iane rhiu:,e. Non esce ncp• pure per mangiare; si fa portare qual• cosa in Citmera. E,.cc di notte e va ad appost,trsi all'u~cita dei ritrovi abituai• mente frequentati da <1uei tre·. Si ca• pisce che vorrebbe parlare con qualcuno di loro, probabilmente· con Sut• tcr . .\la quelli fingono di non vederlo. Clark, che, a quanto pare, non ha dC"- naro o non osa fa11,ivcdert' con loro. non entra nei da11crngs e quando eJ,,Si escono, .senza curarsi di lui, riprt·ndc, a piedi, il giro dei locali notturni "'t>C· rnndo di incontrarli di nuovo. Una cosa penosa. COi,Ì \ino all'alba. Allora ritorna all'albergo >. P,1oli si era messo a sbucci.tre un;.1 mela e pareva tutto assorto nel tenta• tivo cli cavarne una lungo lli.l)<>tro: uni.I gro,._a mela, gialla e roii~a,ed egli impiegò molto tempo in quel lavoro. La. hayc, -;eccato della sua distrazione, tac. quc per un momento. Bonaparte alzò gli occhi verso di lui e gli disiie: « Con• tinuate pure, vi sto ascoltando attenta• mentt·. ;\fon mi avete ancora parlato della prima vittima ». « Non abbiamo potuto sapere chi fo!,• ..c.. Biwgncrcbbe pubblicare l.1 )ua fo. tografia ~ui giornali. Ma voi non vo• !etc dare pubblicità a questo ..tffarc... >. e Nc!)~unoli.a denunci,tto la ,cornpar. ...1. di qu..tlche gioidlo? » domandò Paoli continuando il ~uo lavoro. « Non <;i .,a chi avrebbe dovuto incontrarr a P.1• rigi qud Sarrcdam? ». « No». e Vorrc-i che manda~tc, quc,ta scr,l stc~sa, un agente agli uffici dcli' /,,transigeant a domandare chi ha inserito que~to ,w\ iso », e gH porse il pcuo di gior~ n:ile trovato nella valletta prc":)Q il A101u~Rouge. « È s1ato puhblicato il ~forno 7 marLO. Sarà bene infornMr~i anch,, all'ufficio poi,,talc. Forse ricordano chi h;1 ritirato lettere con quell'in• dirizzo co11vcnzion,1lc>. Mentre Lahayc tra..,criveva il t{''>to dcll'a1111uni<o, l'i~pcttore Bonapartt' gli disse hrn1,camcntc : e È mezz'ora che ;i~petto da voi l'unic.'a notizia impor• tantl' dw potevate darmi. Avete sa. puto 'l' Fc·deiico Sutter è ,uto asscntr da P,,rigi negli ultimi venti giorni? E la ra~azza? E quel Victor? >. Lah,1ye arros~ì come un r;1gazzo. e Li "Orvegliarno solt.mto da tre giorni. Prima non ~apc\'o neppure che c:-.i:-.tesi,,ero. Po,~o dirvi che il Sutter è ,tato quat• tro giorni a Orléans per conto della sua ditta. Victor è comparM>ina,1>ettato anche da voi, e non abbiamo ancora potuto conoscere ciò che ha fauo nei giorni prC'ccdenti il mio ritorno a Pa• rigi. Quanto alla ragana certamentenon ~i è mosr,,adi qui; è incaricata di ricevere i fornitori e non la~cia il ~uo posto che per pochi giorni d'e~tate ». Pagarono il conto e uscirono, Sempre in silenzio risalirono il Boulevard Ra!)pail sino alla stazione della mt.'tro• J>Olit.tn,1di Vavin. L'automobile li seguì al passo. Gli agenti che Lahaye vi aveva fatto salire in attc!\a di ordini, notaiono con maligna soddhfazione l'imbarazzo del loro ispettore. « Quan. do parla con noi fa il padreterno >, disi,,c l'autista ai compagni, e adesso cammina dietro a c1ucl vitellone di Bordeaux come ,e gli avc~~cro 1irato le orecchie>. Paoli non b~1dava davvcrl, all'irnbarano del collega. Stava pen• (;mdo se doveva andare all'albergo a toglierl!ii quell'ormai inutile vestito da sera; era certo che per tutta la notte avrebbero dovuto «lavorare> d'impc• gno. Quando passarono davanti al caf4 fè della Roto11de un uomo si acco~tò a Lahay~ e Paoli sentl che gli diceva: « Sutttr e gli altri due !.ono al bar Viki,1g, qui vicino. Forse dopo andr~mno alla Coupole >. 9 - (co11li11ua) CARLO MARENGO - I I BERTOLD è il bisettimanaleumoristicochepiacein modospecialeai lettoridi "Omnibus", Lo dirigonoi duegiovaniassidell'umorismo Mosca e Metz BERTOLD esceal martedìeal venerdìè, redattodai più deliziosiumoristie dai piùbrillanti disegnatoridelRegno. ____J I S. A. 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