Omnibus - anno II - n.6 - 5 febbraio 1938

(CONTINU.U. Dil NUMEROPRSOBDBNTEJ • " MOMENTO di lasciare la baia1 col solito pretesto dell'itinerario, il Rojas, il Mcndez e il Rodas rifiutarono di imbarcarsi. li grido di e MoIucche ! Molucchc ! » che partiva dalla Trinidad convinse Caboto che il meglio era ormai di tagliar corto. Un giudizio sommario condannò a morte i tre ribelli. Il Rifos chiedeva che la sentenza veni~ immediatamente eseguita. Ma Caboto li graziò e li fece deporre nell'i~letta di Patos, con alcuni schioppi, abiti, polvere da bombarda e due botti di vino. Poi chiamò a bordo un capo indiano dell'i\Ola c glieli affidò. Giungendo .ti Rio dL· Id Plata, Giov,mni Diaz de Solis aveva lasciato la nave all'imboccatura e vi era entrato in una scialuppa con pochi 'dei suoi. Non vede\'ano da un pezzo che acqua 1•d,dhcri, quando ad un tratto un gruppo di indigeni sbucò di corsa dalla fo. rc-,ta. Erano nudi e ~enz'arco e portavano in mano certi strani oggetti che vennero a deporre sulla riva. Poi ~i inginocchiarono e facevano dei gran segni a quelli della "'cialuppa perché si avvicinal>Sero.Nel loro modo di c-omportarsi parve al Solis di vedere quald1c cosa di liturgico : la notizia degli uomini bianchi caduti dal cielo .-.iera foN' già da tempo divulgata in quelle fon·..,tc, cd ora correvano ad adorarli portando <1ueidoni ~me offerte propiziatorie. Scese perciò a terra con due -.oli compagni. Al loro avvicinarsi. cornc -.e ne temessero lo splendore, i selvaggi si ritraevano pa,-.o passo verso la -.c·lv.t.Il Solis cercava di rassicurarli fan·ndo luccicare da lontano i wliti pez- -'t'tti di vetro che avevano sempre ottenuto un effetto magico sugli indigeni del Nuovo Mondo. Erano così arrivati ,li primi alberi della sdva 1 quando una tempc!ita di frecce li abbattè. A centioaia i selvaggi si precipitarono urlando ,ulla riva, vi accesero un gran fuoco, ...,pogliarono i tre inviati del cielo1 li arrostirono e ~· li mangiarono. I comp..tgni 1 che avevano a,;sistito dalla 'iCialuppa al banchetto, ne raccontarono i particolari 'iulla nave. L'equipaggio, riunitosi a comiglio, decise di tornar- ,t.·nc in Spagna. Tra queste feroci popol,lzioni arrivò Caboto con la sua Aotta1 ormai man- ,·ante della Capitana. Le febbri avevano prostrato a tal punto i marinai che appena riuscivano a tirar su l'àn. <:ora. Costruite alcune capanne in una i'IOlctta dell'estuario, \'i cicovcrnrono gli ammalati. Vi erano già da un mese quando fu catturato uno schiavo che in una minuscola moa era venuto fuggendo giù per òume. Gli fecero veder<' alcune moshè d'oro chiedendo ,e ve ne fosse nella regione. Indicò anch'cl,!:liuna montagna e aggiunse che si trova\ a nel Paraguay, il paese da cui t•ra stato tratto schiavo dai Guaranis. Riuniti gli ufficiali, Caboto propose di fennaN-i ad esplorare il fiume. L'impossibilità di raggiungere le Molucche nelle condizioni in cui erana apparve a tutti evidente. Gli infermi più gravi furono lasciati nt:ll1i\oletta 1 a cui Caboto dil·d,· il nome di S_ Lazzaro, e di lì il 6 maggio 1y27 partirono alla riccrc·a della montagna dell'oro. L'e,;plor,lzione dd Paranà durò l'irca un anno. Ri5alendo il fiume, Caboto si l.1,riava alle spallt.·dei piccoli forti, con- ..1,tcnti in quakht.· capanna di frasche 1· una dntura di ,,ietrc intorno. Pure ha~tavano a pochi uomini per difcndl·r--i C'OOtro qualunque a.ss.:1.ltdol·gli indigeni, ai quali k armi da fuoco incutevano un terr ,rl' invincibile. Nel primo di questi forti ,i trattennero fin verso la fine dell'anno, e 1\-i fu tra- ..,portato tutto qu.tnto era rimasto a S. Lazzaro. Le rive dt·I Paranà r-r.1noabiL'ltr dai (;uarani ....Questi '>l'h ,tggi si distingue. v,ino dagli altri µt.·r la loro ficrcna e lo spirito di avventurJ. In epoca impreci ..ahile (la loro numerazione non andava oltre la prima decina) avevano invaso il Perù, e arKora si potevano tro. vare nelle loro cap,mne va,i e og~etti J,ivorati con arte, resti dell'antico bottino. Avc\'ano l'abitudine di tagliarsi un dito per ogni figlio che perdevano in battaglia, e se ne videro alcuni a cui m.mcavano tutti quelli di una mano. (I primo di gennaio gli spagnoli rag- '{Ìun--<.'ruon'isola del fiume che chiama• rono Anno Nuovo. Una pattuglia mandata in ricognizione nei dintorni riferì che i Guaranis :,i andavano radunando l' preparando all'assalto dei battelli. Prima di allontanarsi dall'isola, Caboto ,·olle dare un esempio della i>ua potcnz.i. Una cinquantina di uomini agli ordini del Rifos, entrati nella foresta, vi sparlicro il terrore saccheggiando e incendiando i villa~~i. L'effetto della facile vittoria fu che i Guaranis ,i ritirarono dalle due rive del fiume, la- ,ciando il pac!'tCdc~rto per miglia e miglia lungo il cammino delle navi. Caboto ~i a~pcttava di arrivare da un momento all'altro nel paese dell'oro, rhc lo scl1ia,·o catturato a S. Lazzaro ,i ostinava ;td indicare vicino. Frattanto le sofferenze della fame si erano fatte insostc111bili.Cuocevano l'erba e c-erte bacche .tmare che trovavano sugli arbu\ti della nva. Era <1ue.!itogià da alcuni giorni il loro cibo abituale, <1uando il cappellano di bordo scoprì la congiura di un Franccsto <li Lepe che. con una vr-ntina di compagni e le O ■ NIB1JS· . . - guide indiane, si teneva pronto a fuggire nell'interno del p;.tesc. La notte stes,,,. al lume di una torcia, dopo che ebbe rifiutato l'a~i-.tcnza del prete che lo a\'cva denunziato 1 il Lcpe fu impiccato all'albero del brigantino, e i compagni gt·ttati i11catene nella !it!va. Più avanti trovarono finalmente un'altra popolazione, su cui regnava il principe Yaguaron. La fama dell'eccidio dei Guaranis non era giunta fin lì. Vi furono accolti pacificamente e riforniti di cibo. li principe e i ,uoi nudi cortigiani portavano dei grandi anelli d'oro al naso e alle orecchie. Essi li rirevc\'ano in cambio delle punte di frcccia dai Chanduli che abitavano ~ttanta leghe più su. Mentre costruiva ,ul luogo una fortczza1 Caboto mandò avanti il Rifos con il brigantino a riconoscere' il paese. Fino a qurl momento avevano ;.tvuto a che fare con popolazioni bcllicoM' che vivevano dei prodotti spontanei della terra e di rapina. Fu dunque grande la sorpresa dei marinai quando il giorno dopo invece della foresta si trovarono davanti una campagna carica di frutti nell.-~quale ~conero aironi indigeni intenti al lavoro. Erano gli Agali. A dif~ ferenza degli altri selvaggi costoro possedevano ben definito il ~enso della prol?rietà. Alla vista degli strani predom che ~cscro a terra e si caricarono dei loro frutti, pensarono subito di vendicarsi con un inganno. Raccoltisi in u~ l~1ogoda dove non potevano es• ser v1..,t1 1 mandarono le loro donne più belle a festeggiare i nuovi arrivati. Sulla na\'e non rimasero che due o tre mari1~ai.Il capitano e tutti gli altri non rcs1stt:ttero alla tentazione di seguire le ragazze nelle capanne. li fumo che usciva da queste fu il segnale della strage. Neppure _uno si salvò.. Erano qut:lli che le malatue avevano risparmiato fin allo_ra:Caboto dovette liberare i prigio• men_ della congiu_ra, e potè con essi raggiungere le navi alla foce del fiume. Quasi tutti gli ammalati erano morti. Lasciò una nave sul luogo e con l'altra e i pochi superstiti pre:,e la via del nord verso la baia di S. Caterina dove aveva depo~to i· tre uflfriali. Vi trovò !i-010il Roja:, il quale peralt~o, si rifi~tò di_seguirlo. Appc;1a par- ~1tele nav~, eglt era venuto a lite con 1 compagni, che non volevano ricono• scerlo come loro capo. Si era fatto costrui_re dagli indigeni un piccolo vii• lagg10 tutto per sé1 e in questo viveva con due ragazze indiane, alcuni )Crvi e un genovese che si trovava nell'isola. Una mattina che cm andato a pescare nel golfo1 sorprese al ritorno il geno• vcsc in affettuoso colloquio con le indiane. Lo inseguì con un pugnale fin dentro la capanna dove abitavano il Mcndez e il Rodas, nell'e5tremità op• po~ta dell'isola. Questi lo disarmarono. <·..tntandolo via m.1.lamentt' dal loro territorio. La ,era vi riapparve dalla parte del mare alla te~ta dei suoi. sparando archibugiate e incitandoli al saccheggio. I due spagnoli e il genovese fuggirono ,;;uuna canoa che la corrente capovolse e annegarono miseramente nel golfo. Appena venti uomi111,dei duecento che l'avevano la!lciata quattro anni prima, rivedevano Siviglia. Caboto vi rientrava « molto malandato e povero>, tome lo drscrive un contemporaneo, s,cnz,1 oro né argento, reduce da una \pedizione fallita e impotente a di• fendersi contro le accuse che gli si muovevano da ogni parte. li Consiglio delle I ndic lo fece arrestare e ,;i aprì un lungo procc~so. Fu condannato a dur anni di esilio ad Orano, per abuso di autorità, ma la sentenza non venne eseguita r tornò al suo posto di Piloto Mayor, che tenne fino al 1548, anno in cui lo ritro\'i:\1110in Inghilterra col titolo di Sir. Gli inglesi lo ,1\'e"·ano nominato governatore della Compagnia dei mercanti avventurieri. Un giorno egli !-i pn·lit.'ntò in con'.'oigliocon le ,;ue cart<' nautkhc ed espose il progetto di cercare a nord-c,t un pass.iggio verso il Giapponl' e la Cina. Una pubblica sottoscrizione forni i fondi per l'armamento di tre n,1vi 1 e la spedizione, capitanata da Sir Ugo Willoughby partì da Londra il I o maggio 1553. Caboto, che avt'\ a. orniai ottantaquattro anni, non potè prt·ndervi parte e dovette limitar ..i a (·onsegnare al Willoughby le sue istrm:ioni pn il viµ.ggio. Erano 13 ca• pitali, nei quali egli riassumevJ tutta la ~u,\ L'!lpcrienzadi vecchio marinaio. Vi \i consigliava tra l'altro ai capitani di tent:re il giom.-ile di bordo, che divenne da quel giorno una pratica comune ,u tutte le navi del mondo. Il giorn;tlc del \\'illoughby fu poi ritrovato due anni dopo al Capo Nord, dove egli era rimasto bloccato dai ghiacci con la .-.uanave, e tutti vi erano morti as'.'oiderati.Di un'altra delle navi, scompar~a ncll,i nebbia. non si seppe più nulla. La terza, comandata da Riccardo Chanccllor, potè raggiungere Arcangelo. Di qui il Chancellor si ~pime fino a Mosc,1 e attraverso la Polonia e la Germania tornò in Inghilterra. Un ritratto di Holbcin, che andò perduto in un im·endio1 rappresentava Caboto riccamente vestito1 con una lumrn t·atL•na di metallo che gli ,;,ccndeva sul petto, lo sguardo vivissimo, la !itatura alta e quasi mac\tosa. Della ~ua fine sappiamo soltanto che sul letto di mor• te, e: con un filo di voce >, parlava delir,mdo « di una divina rivelazione a lui fatta !iopra un nuovo e infallibile metodo di trovare la longitudine, ma che non poteva manifestare a nessun mortale». Neppure conosciamo l'anno né il luogo della sua morte. e: Caboto>, dice un suo biografo americano, « ha dato ..all'Inghilterra un continentt·: ....2cora nessuno può indicare uno spa.z10 di pochi piedi che l'Inghilterra abbia in compenso assegnato a lui >. Infatti, non esiste in Inghilterra un monumento a Caboto ... ALBERTO PALMIERI X.VILLE 0HAIIBEBLUK BALTA OLI 0BTA00LI • J)&ì(~A1l1!1Mf,J.Ji11 Ili 1UNPROPRIET4RIO • \ i) Jo:NCHJ?. AVESSE trascorsa quasi l.!) tutta la giornata nella s~a nuova casa, il capitano Ettore Fllippini, pri• ma di andare a cena, ripauò in bicicletta da,,.nti al .suo fabbricato, Il capomastro, che uava uscendo, vcdcndo~lo ancora da• vanti, ilccennò un saluto romano. e 11 fale• gnamc non è mica venuto a piallare quelle .serrande>, annumiò. e Glielo dico subito> Il capitano Filippini, appena meuo in .1,usiliaria, s'era affrettato a dire ai cono~ct:n• ti che ormai intendeva dedicarsi solo alla amministrazione dei suoi averi e della dote della moglie, L'idea di costruire un Cil~t•g• giato alla periferia gli era venuta co.sl, cd aveva volu10 attuarla da solo senza ri, ol• geni .ille società. edilizie e sonegliando da sé i lavori, con grande noia dell'ingegnere " degli operai Sperava di avere, auuando questo progetto, una occupazione e delle soddisfazioni , ne ave, a invece avuto soltan10 amarene. Tutti, dai fornitori di materiali all'elettricista, sembrava si fossero meui d'accordo per man,:argli di parola, 1 lavori non erano mai finiti, difficoltà sor• gevano ogni giorno. Il capitano aveva passato mesi di grande irritazione. e Ormai, però, ci siamo>, diue, guardando la facciata uile nove<:cnto in finto granito, e e, per fortuna, è anche già tutto affittato >. Gli inquilini giunscro nei giorni seguenti, insudiciando i corridoi e le scale di cartaccia, di paglia e di impronte dei facchini. Il iignor Ettore avrebbe voluto tutte famiglie giovani, con mobili nuovi e K"nza bambi. ni, ma $Ì era dovuto adattare. e L'importante è che paghino>, aveva detto sua suocera, con aria di per$0na pratica Filippini si era riservato un app.anamcnio al pi.ano nobik, artedando una camera a 1tudio: Il ri• cevcva a fine mc,c gli inquilini che anda. vano a pagare l'affitto, e chiamava, quasi tulti i giorni, il portinaio, per una spccit' di rapporto. e Que1ta è una casa signorile >, avt·,a detto, e cd io voglio che !unrioni con la do\·uta dignità. E lei >, il 1uo dito 1i t'rd puntalo verso la giubba azzurra del custode, e mi deve riferire tutto quello che non va bene >. All'inizio, gli inquilini si cran mostrati 11\0lto corretti· venivano $0ltanio • chic• dere, molto spesso, il comple1amento di pie• coli lavori lasciati a metà, oppure c'era qualche protesta per gli operai che non avevano mai finito di ingombrar" gli appartamenti Un giorno, però, Filippini, auuando una sua vecchia idca1 fecc- stampare il regolamento della ca,a e lo inviò a lutti i piani, facendone poi affiggere una copia in cornic~ nell'atrio Era un regolamento complicat1uimo, pieno di elenchi delle ro.se chi non era. permeuo fare (il solo capitolo del bucalo occupava due pagine) c di orari cht' regolavano ogni faccenda: l"uw> dell.1 IJ , andcria, dell'a,censorc, le ore adatte pc, battere i tappeti, per m.1,ndare i bambini in cortile, ccc. « Qu<"sto qui crede d'essere .sncor.i 1_n·a,t'rma >, commentarono gli inqui lini: 11 quadro del regolamento fu trovato col vetro rotto, e il portinaio riferl che mol. ti avt'vano ostentatamcn1e get1ata la circolare nella spazz.atura. Il capitano .si an.ibbiò moltissimo, non salutò più gli inqui• lini se non con certi bron1olii. e Il primo che mi càpi1a a tiro, lo sfratto sui due pie di >, si riprometteva. L'occasione gli_ si presentò poco dopo, quando un inquilino, da lui redarguito perché si ostinava a uiar l'ascensore per portar su il carbone dalla cantina, gli risposcm.indandol~ al diav~lo. Filippini, u5ando u~a macchina por1at1lc appena comperata, gli fece avere per posta una secca lettera con la quale dichiarava rotto il contratto'. Sp,·rava di aver muso a posto ogni cosa, ma, ,tando a quanto gli disse il portinaio gli allri locatari dimostrarono la loro soli: dalc simpatia allo sfrattato, che se ne andò rninacciando di ril'orrere alla Federazione. In1anto, con le prime piogge, gnndi macchie di umidità apparvero sui muri, gon• fian~o di bolle la vernice azzurra dei gabi• 11..-111 da bagno; le porte e le li.ne.sire, di legno non ancor stagionato, si contorcevano, c-d era difficile chiuderle:. Le proteste degli mqui.lini si fecero continue, il capitano cer• cò d1 contrQbattcre auicurando chi· !'umi• dità era dovuta al vizio che quui tulli avevano di stendere la biancheria in cau; ne nacquero discussioni incresciose. • Io li caccio via tutti ! > urlava Filippini quand'era solo con la moglie, felice di potcni sfog,.re. ~fc-uosi di puntiglio, sf rifiutò dì f~r eseguire riparazioni, diminul le lampadine per le scale, bloccò l'ascensore ; i \0- <'at,1.ri ri$poscro ptr le rime, gettando la spazza1ura dai 1erra:r.zini e rispettando mc• no ancora che in passalo i suoi orari. Una ser.11 ril'ntrando, il signor Euore tro,ò il s~o nome, st'guito da un agget1ivo ingiunoso, scZ,tto col lapis rosso sul muro. Una inchiesta, condotta col portinaio, non con• dune a nc-ssun risultato: Filippini era fu. r_~nl~, 1 <" decik! di finirla: e O via loro, o \la 10. > penu,a. Ma poiché la prima pari~ del programma era 1roppo costosa da metlt•rc in pratica, prcferl la seconda. Nonos1ante il .suo dispiacere, e quello della moglie, risolse di rinunziare all'appartamen. to che si era fatto per sé: auaccò il car1ello dcli' e appigionasi .> sul portone 1 diede l'incarico di riscuotere gli affitti e di trattare con gli inquilini a un ufficio di ragio• neria specializzato. e Se fosse per mc ven• derci tutto >, disse ad un amico e ~a tu c_api1ci, c'è di mezzo la madre 'della 1 mia signora>. All'inizio della primavera, lasciò la cas.i., giurando di non occuparsene più: ma mollo spesso la suocera tornb a pregarlo di trat• tare co! fornitori e con l'imprc1ario edile, per ve 1 nficare e per ottenere scon1i, lagnandosi d essere una povera donna senza esperienza e chiedendo aiuti. A Filippini, scu• ro ed accigliato, non rimase chc ritornare a guau.arsi il sangue. « Pensare che devo a me stesso tulio questo! > brontolava. E non potendo far altro, provava una specie di piacere a salirt lo scalone di marmo con le scarpe infangate. MASSIMO ALBERINI UN GIOIELLO DI ROMANZESCO ELEGANTE I CANDELABDREILLOZAR L;i leggenda vuole che Maria Antoniet1a possedeue due artistici candelabri nella cui baie c'era un ~gttto ripostiglio dove la regina cuuocfo•a le lettere di amore di Luigi XVI Da questo par1icolare la Baronc.ssa Orczy prese lo spunto per il suo originale roni•nzo e / &anddabri dello ,(a, >, che la ~fetro Goldwyn Mayer ha portato sullo schermo Ancht" qui il n.ucosto incavo t·onticne documenti 1egrcti e per riaverli si b;i11ono ac. canilamente i protagoniui del film t un brillante duello ad inseguimento altraverso le principali città d'Europ.1, fra Willi.im Powell e Luise Rainer. La felict' coppia de e Il paradiso ddl, /affciu.ll, > è con que.s10 al suo teno incontro sullo schermo: lui reduc,: dalle avvt'nture dc e L'uomo ombra •• lei appena .spogliatasi dai meravigliosi cenci di O-Lan, la contadina de e Lo buona terra>. Li ritro\•iamo ambedue in ve.sii eleg;rntissimc e mi11crio5e di congiurati della Russia urista, avversari irriducibili e innamorati <onvinti, maestri nel fingere come nel sen• tire, interpreti insuperabili dì un'avventura insuperabile per movimento e brio Fra i collaboratori principali trovi.1,mo Maurcen O'Sullivan, Robcrt Young e Frank ~iorgan, impegnati in patti m.agnificamenlc ,1,datte al loro temperamento arti11ico e svolte pertilnto con piena efficacia Alla preziosa rarità deUa interpretazionf>, bi$0gna asgiungcre i pregi della meuìnscc• na che vanta lo sfarzo pittoresco e !'.autenticità dell'epoca e dell'ambiente, Arduo la• voro di ricostruzione, cui hanno concorso circa 400 urti per la confezione dti due• mila costumi occorrenti, 1 ooo operai per o!lre 50 scenari riproducenti interi quartieri e palazzi di Vienna, Varu.,ia, Parigi, Londra " PietrobJrgo, e 6oo fra pittori, carpentieri cd elettriciui per la decorazìo• ne e illuminai.ione degli interni Tutt.t una ricca massa di mezzi ani~tic-i e tecnici profu~i dalla Casa per questa realizzazione de e I canddobri dello ,Za, > è staia abilmente impiegata e sfruttata d.tlla rcgla di Georgc Fitzmaurice, sl da rispondere in pieno alle aspettative della produttrice e del pubblico. GOMMINA~ VALENTINO CAPELLI 1 ~ ,;;;- '5 SEMPRE ~ A POSTO i:::,,- . , E LUCIDI ~ con l& •i I GOMMINA VALENTINO Il perfeU.o AH&t.ore ebe lucida e ft11& )a. oaptglla.t.ura unsa. tngraua.rla, evlt.ando la. formutone della. polvere e della forfora. perchili cont.lene la. fa.mon "PILOCARPINE BREBER" Lo lbamp-oa a la •pilocarpinc• è un 0111mo preparato per Ja,·arc i vo,m updli che d1\'cn11no morbidi comt' la &t'I& Tre Jlrondi 111c<"f!Hi 1Hnori,rfri ! 1. ITINERARIO GALANTE 2. STORIE IMMORALI 3. VERASTORIADIDONGIOVANNI (J. I rd1:io11t. L. 6) (l'//J tdmcmr. I .. 10) "I.A l'HOH.4' {ZOomi1di~~°òHl;;}}cw·· BERTOLDO IL BISEn'HUNALE UMORISTICOCHEFA IL CUORCONTENTO,ESOEAL MARTEDÌ E AL VENEBDi: E IN VENDITA IN TUTTE LE EDIOOLEA 0ENTESIJIII QUARANTA. S. A. 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