Omnibus - anno II - n.6 - 5 febbraio 1938

ID~~~~~~ffià~~~Wil~W BA1ICl?fTI) !RIDITI DI IBGAB AIIAB PII \ ,-JRA GLI INVITATI al ballo J del mio amico, il signor ***, c'era il famoso generale di brigata John A. B. C. Smith. Poche persone hanno richiamato la mia attenzione quanto questo valoroso generale, pochi uomini sono dotati di maggiore distinzione e gratificati da natura di più corrette proporzioni. Il generale Smith era ciò che si :,uol dire un modello di bella e distinta mascolinità. La sua persona emanava un'aria di squisita eleganza, e debbo confessare che la mia ammirazione per l'illustre militare fu al colmo nell'istante medesimo in cui egli mi fu presentato, ciò che avvenne al ballo di cui si parla. Sì, tengo a ripeterlo; il generale Smith era un modello di bellezza e di distinzione maschili. L'imponenza della sua figura slanciata soggiogava non meno dei suoi gesti, e la grazia del suo vestire era tale, che a ragione veduta egli era considerato il nuovo e arbitro dell'cll'ganza >. Quanto ai suoi lineamenti, nulla di più puro si può immaginare, benché nell'assieme il suo viso avesse un aspetto singolare : lo 1,guardo era dolce e assieme penetrante, il naso perfettamente greco, la fronte spaziosa e grave, e, perché nulla mancasse al complesso dello sue attrattive, la voce stessa era affascinante. Non meno interessanti le linee del corpo, veramente statuario; il di,cgno annonioso del collo e l'armoniosa proporzione deJle spalle, non alte e non basse, il petto vigoroso, la delicata curva della schirna, erano di aspetto ammirevole e di grande distinzione : sopra tutto la schiena, che declinava dalJe spalle alla vita in due lince deliziose. Confesso che sino allora avevo ignorato che esistessero dorsi così perfetti. Le braccia erano d'un modello incantevole i- '""'''t.:\ la loro estensione, né le gambe l)t-.--vano minore ammirazione. Sì, quelle gambe erano il nec plus ultra sognato dagli artisti, e i periti in siffatta materia si accordavano nel giudicarle fatte al tornio. Né troppo carnose né troppo poco, erano il cànone perfetto delle gambe. Impossibile immaginare curva più elegante di quella dell'os /emoris, né della parte superiore della fibula, che si arrotondava e affusolava dolcissimamente. modo assoluto dall'accennare a qudl'argomento 1 benché interiormente ardessi di udire parlane lui stesso, tanto più che notai con un certo stupore come il brillante e valoroso militare preferisse le discussioni di carattere filosofico, non solo, ma si compiacesse a magnificare gl'incredibili progressi della scienza e le meravigliose invenzioni del genio meccanico dell'uomo. e Siamo nati in un paese prodigioso1 e viviamo nel ~colo dé:lle meraviglie! • diceva. « Paracadute e linee ferroviarie! I nostri piroscafi attraversano rapidamente tutti i mari, e fra poco sarà stabilito un transito regolare fra Londra e Tombuctù, al prezzo di soli cinque scellini. E questo non è e L'uomo! ... > interruppe il reverendo dottor Frappefor con voce d'uragano1 dando un pugno sul pulpito che rimbombò per tutta la chiesa e mancò poco non facesse volare tutte le assi del pulpito stesso sulle nostre teste : e l'uomo nato dalla donna ha ben poco tempo di vita, e non appare quaggiù se non per essere spezzato come un fiore!:.. Precipitosamente mi scostai dalla signorina Parlotte, collocandomi nella parte opposta del banco, perché dagli sguardi iracondi e dal tono del predicatore avevo compreso che il colpo che avrebbe potuto riuscir così fatale al pubblico, era stato provocato dal chiacchiericcio insistente fra me e la do terribile e furibondo. Sentii di non poter tollerare un tale insulto ratto dinanzi a tutti e, lasciando bruscamente le mie amiche nel palco, mi recai sul palcoscenico ove attesi che Climay finisse la scena, e quando rientrò fra le quinte gli amministrai un ceffone. Certo che nessun altro incidente avrebbe potuto capitarmi nel salotto della incantevole vedova signora Caterina Atout, mi recai senza esitare a casa sua, e presi posto di fronte alla mia vezzosa amica a un tavolo di gioco. Subito portai il dhcorso sull'enigma del generale Smith, la cui chiave s'era ~sa indispensabile oramai al mio nposo. « Smith? ... > disse la mia compagna Smith con gli indi Bugaboo e Kickapoo. e Smith? ... > disse il mio amico Teodoro col suo solito tono riservato : « senza dubbio ti riferisci al generale di brigata. F. un uomo... o per meglio dire, un "caso" soprannaturale, non è veJ"O?Quei Kickapoo si condussero da veri selvaggi, non si può negarlo. Ma il generale è incapace di retrocedere dinanzi a qualsiasi ostacolo, e tutti lo sanno. In fede mia, è stata una gran perdita, una terribile disgrazia. Per fortuna che il nostro secolo è quello delle invenzioni meravigliose ... >. Poi, cambiando tono tutto ad un tratto, aggiunse : e Ma dimmi francamente, amico mio : vorresti farmi credere, seriamente, che non conosci meglio di me la 1.;ingolarestoria del generale Smith ?...>. e Amico Teodoro>, dissi profondamente irritato, e: non sarà mica l'uomo dalla maschera di ferro? •. e No! ... • rispose ostentando di essere sagace. e Però, il generale Smith non è un uomo comune! Non è un uomo come voi! >. Questa risposta e lo ~guardo con cui l'accompagnò mi parvero intempestivi; una botta troppo diretta, quasi un insulto personale, e subito mi ritirai profondamente offeso, e col fenno proBenché ~iano rarissime le persone dotate di forme cosl perfette, il fascino che ispira\ c1 la mia nuova conoscenza non veniva soltanto dall'eccellenza delle sue qualità fisiche, ma derivava pure dalla ~quisitczza delle sue maniere eleganti ,. distinté. C'era nel suo camminare un che, non di rigido, ma di misurato, sicché - se. mi è permesso dire così - il suo gesto aveva una e precisione rettangolare > eh(. in altr'uomo )arebbc sembrata affettazione o fatuità, mentre, in un gentiluomo di così corretto atteggiamento, non si poteva attribuire se non a riserva, a fermezza e ;1 serietà. ~ , L'amico che mi doveva presentare al generale Smith, prima di farlo mi disse all'orecchio che era un uomo importante, un uomo e molto importante >, uno degli uomini e più importanti > della nostra epoca, sia per la sua grandissima distinzione, sia per la fama che il suo coraggio gli aveva procurato. e In materia di valore, non c'è chi gli possa stare alla pari •• aggiunse il mio amico, e non indietreggia davanti a nulla. t un eroe, l'eroe numero uno. Oltre a ciò>, aggiunse il mio informatore abbassando in tal modo la voce che la sua misterìosa intonazione mi fece rabbrividire, e lo si può chiamare un sopravvissuto. E dovrete convenire che questo nome davvero gli si addice, dopo che ha sostenuto, laggiù, nei pantani del 1 md 1 quel terribile combattimento contro gli indi Bugaboo e Kickapoo >. Da quel momento, e dopo così impressionanti informazioni, cominciai a sentire una gran curiosità per quello strano personaggio, e pregai il mio amico di presentarmelo al più presto. li momento non tardò a venire, e il mio amico, avvicinandosi al generale Smith, ci presentò in men che non si dica. 11 generale Smith mi tese la mano con gesto supremamente elegante e distinto, e presto potei notare1 dalla ~ua gradevole e istruttiva conversazione, come egli fosse, oltre a tutto1 uomo di straordinaria intelligenza. M' intrattenni a lungo col valoroso militare, e posso ben dire di aver incontrato di rado uomini che sapessero conversare in modo altrettanto interessante e che fossero dotati di cognizioni tanto estese quanto le sue. Tuttavia 1 una modestia eccessiva, tale almeno la giudicai, gli impedì di sfiorare l'argomento di cui più di ogqi altro avrei desiderato ;ntrattenerlo: gli episodi misteriosi e interessanti della sua guerra contro i Bugaboo e i Kickapoo. Da parte mia, grazie a una delicatezza che mi parve oltremodo conveniente, mi astenni in NEW YORI • AdllD&Dta bi.•• iutro ptr oh.Jtd1n • Dio obi ,la OOIIOffHla gn.da • nl u1utlDi 0011.duud a morti per aun nallrfato Ja O&A1di 11u 1tasioD11mitropollia 111 tutto, credetemi! Non c'è ostacolo che possa fermare la marcia dell'ingegno umano. Le invenzioni meccaniche più sorprendenti e meravigliose, signor Thompson - se non sbaglio, è questo il vostro nome? ... - che sono poi le "più utili, le più utili veramente", spuntano in mezzo a noi come funghi, ci circondano, ci avvolgono, se così "mi è permesso dire, signor Thompson, da ogni lato... >. Superfluo dirvi che quando lasc..iaiil generale Smith mi sentivo più che mai desideroso di conoscere la sua storia, stupito della sua intelligenza e soprattutto della sua ammirazione per le invcnziQni meccaniche... Poiché la mia curiosità era diventata irresistibile, mi determinai a chiedere ai miei amici informazioni sulle avventure guerresche del generale, e in ispecial modo sui terribili fatti accaduti durante le sue spedizioni contro gli indi Bugaboo e Kickapoo. La prima occasione favorevole mi si presentò nella chiesa del reverendo Frappcfor, una domenica. Entrai nel momento stesso in cui egli cominciava il sermone, e scorgendo in un banco la signorina Tabitha Parlotte, mi sedetti al suo fianco. Per mc era evidente che se esisteva una persona che conosces~f' la storia del ~eneralc Smith, questa doveva essere la signorina Tabitha Parlotte. Fu così che intavolammo una conversazione che, cominciata sottovoce, finì in maniera assai animata. e Smith? ... > disse la mia amica rispondendo alla mia domanda. « Vi riferite senza dubbio al generale di brigata .fohn A. B. C. Smith? ... Ma per• bacco, \l'i credevo al corrente di tutto! .E: incredibile, amico mio. Ah, ma davvero il r.ostro secolo è quello delle invenzioni più ammirevoli ! Che orribile impresa, quella contro i vili e sanguinari indi Kickapoo !... Si comportò come un eroe, compì prodigi di valore... .E: degno di fama immortal~, Smith ! Il generale di brigata John A. 8. C. Smith ! Certo saprete che quell'uomo ... >. mia amica. Mi rassegnai come meglio potei e ascoltai zitto come una statua le titaniche e paraboliche frasi dcll'intcnninabile sermone. La sera seguente mi recai al teatro Bulcplanche in ritardo, e arrivai quando l'Otello era già a metà. Ll potevo con sicurezza soddisfare la mia curiosità, solo che mi prendessi la fatica di salire nel palco delle mie amabili amiche signorine Lucia e Miranda S., citate come modelli d'affabilità e d'onnipresenza. La parte di Jago era interpretata dal grande attore tragico Climay, e il teatro era gremito. Superando difficoltà d'ogni gencre1 riuscii finalmente a spiegare alle mie amiche il motivo della mia visita. Il palco era di proscenio e s'era al momento culminante della tragedia. e Smith? ... • mi bisbigliò all'orecchio la signorina Miranda 1 quando ebbe afferrato il senso di ciò che le avevo chiesto. « Vi riferite al generale di brigata Smith? >. e Smith? > disse la seconda, come ricordando. e Mio Dici! Avete mai veduto un uomo più elegante?>, e Mai in tutta la mia vita, signorina1 mai. Vorreste dirmi ... >. e Avete mai visto un uomo cosl grazioso, cosl elegante1 cosl distinto, così corretto? ... >. e Mai, signorina, davvero! Però, vi supplico, informatemi su di lui... >. e Smith! ... > interruppe in questo momento la sorella. e Non avevate mai sentito parlare del generale Smith? Ma sembra impossibile! Che orrore! Che crudeli, che terribili selvaggi quei Bugaboo ! Ma Smith è un grand'uomo 1 per lui non esistono ostacoli. Fece veri prodigi di valore. E, fortunatamente, la scienza moderna è giunta a realizzare l'impossibile. Siamo nel secolo delle meraviglie. ~ mai possibile che non sappiate che... >. e Nessun veleno, né il sapore dei succhi della terra, saran capaci di addolcini il sonno... :, declamò con voce poderosa l'attore Climay quasi nelle mie orecchie, fi.ssandomicon uno sguarmentre giocava. e: Non avete mai sentito parlare del generale Smith? ... John A. B. C. Smith ?... Che orribile caso il suo, non è vero? Avete denari, signor Jacasse? Non ci sono al mondo esseri più crudeli di quei sclva~gi Kickapoo. Scusate, signor Jacassc, ma tenete presente che il cavallo di coppe... be', fa lo stesso. Sl, sl, amico mio. Come vi dicevo poco fa1 quei Kickapoo sono terribili, ma senza dubbio il nostro secolo è quello delle invenzioni meravigliose, il secolo dell'ingegno par excellence ... Credo che comprendiate il francese, vero? Bella lingua! Oh, sì. [I generale è un vero eroe. Non retrocede davanti a nulla. Avete bastoni, signor Jacasse? Proprio mi sorprende che ignoriate la sua fama immortale e tutto il resto. Ma davvero, non lo sapc'te?... Il generale ... •· « Parlate del generale Lhomme? ... > e,damò dall'opposto angolo del salotto una signora impertinente che venne subito al nostro tavolo per partecipare alla conversazione. « State raccontando la storia del generale Lhomme e della sua famosa sfida? Oh, ma desidero ascoltarvi anch'io! Dite, dite ... ve ne prego : continuate 1 cara signora Atout!>. E la signora Atout, cortesemente, raccontò da cima a fondo le disavventure di un miserabile personaggio chiamato generale Lhommc, che non ricordo bene se era stato fucilato, o impiccato1 ma che, ad ogni modo, meritava d'essere impiccato o fucilato. La signora Atout cominciò questa storia ed io finii per andarmene, disgustato. Il mio orizzonte s'oscurava sempre più e pareva che per quella notte non mi restasse più altro modo per sapere qualche cosa di certo sul conto del generale di brigata A. B. C. Smith. Mi consolai pensando che la fo.rtuna non poteva essermi sempre contraria, e risolsi di recarmi immediatamente a c.,- sa del mio intimo amico Teodoro I., per aver qualche notizia sul mistero del generale Smith. Sapevo che andando da Teodoro avrei saputo, per lo meno, quanto acladdc di terribile al generale posito d'inviargli senza perder tempo i miei padrini, obbligandolo inoltre a spiegare in un modo soddisfacente alla mia dignità la sua condotta sconveniente e poco cavalleresca. Ma, riflettendoci sopra, e vedendo che il far ciò avrebbe interrotto le mie indagini intese a rischiarare il mistero del generale Smith, mi decisi a dimentic, ... l'offesa, e ricorsi all'ultimo espediente per soddisfare la mia ardente curiosità. Il mio piano era semplice e consisteva nel seguire la via più corta: effettivamente, non era meglio cercar la soluzione dell'enigma alla fonte? Perché non fare una visita al generale stesso e chiedergli nei termini più espliciti la soluzione del mistero? ... In questo modo non avrebbe più potuto sussistere per me l'ombra del dubbio. Presi la mia decisione e mi proposi d'essere chiaro, positivo, conciso. Conciso come Tacito, o Montesquieu. Era ancora presto quando mi presentai in casa del mio eroe, e un 11Crvo negro mi disse che si stava vestendo; tuttavia, siccome si trattava di un affare urgente, fui immediatamente condotto nell'anticamera della stanza dove certamente il generale stava vestendosi. La porta della stanza rimase semiaperta dietro al servo negro cd io l'oltrepassai immediatamente dopo di lui. Mi trovai così nell'alcova e mi guardai attorno da tutte le parti cercando il generale, convinto che si doveva trovare Il anche lui, visto che c'era il servo negro: ma non vidi nulla. Stavo per domandarne al domestico quando distinsi accanto ai miei piedi o, per meglio dire, quasi sotto di essi uno stranissimo fagotto. Sentendomi di buon umore allungai un calcio per allontanare quell'ostacolo. e Ohi! Ahum! Che razza di maniere! >. Cosl esclamò quel fagotto misterioso, con la voce più debole e ridicola che io abbia udito dacché .sono al mondo, e che era qualcosa d1 mezzo fra un fischio e lo squittìo d'un topo. Devo dire che emisi un vero urlo di spavento e partii come una freccia verso l'opposto lato della stanza. e Non vi spaventate, amico mio! > continuò con la sua voce fischiante e ridicola lo strano fagotto immobile. e: Vi ha punto qualche mosca? Si direbbe quaJi che non mi cono,ciate >. e E io vi domando: cosa significa tutto questo?> dissi mentre ancora tremante mi affrettavo a lasciarmi cadere in una poltrona di fronte al fagotto. Con gli occhi spaventati e la bocca aperta aspettavo la soluzione del nuovo enigma. e Non vi ricordate di me... ? Questa si che è curiosa! > disse con una voce simile a un latrato l'essere indefinibile. e Dunque, signor Thompson, confes~atc di essere sorprc'io? >. E dirigendosi al servo, la stessa voce continuò: e: Le mie gambe, Pompeo! >. All'udire tale ordine, Pompeo s'affrettò ad allunisare al fagotto un ammirevole paio di gambe di legno, già rivestite, che in un batter d'occhi si trovarono attaccate permettendo al proprietario d'alzarsi dal suolo. e Ah! ... > disse il fagotto quando si trovò in piedi. e Tutto questo è la conseguen:ia di un combattimento sanguinoso, spaventoso. Però, è ugualmente vero che non si può pensare ad assalire i bravi indi Bugaboo e Kickapoo con la speranza di uscire d:,d combattimento con una semplice graffiatura. Pompeo, dammi le mie braccia! Sono certo>, continuò, di nuovo rivolto a me, e che nessuno è superiore a Thomar per fabbricare gambe di legno. ln compenso, se un giorno per un caso o per l'altro doveste aver bisogno di un paio di braccia, vi raccomando in particolar modo la ditta Bisho1> . Nello stesso momento Pompeo gli applicava le braccia artificiali, dal meccanismo completo e ammirevole. e Come potete vedere voi 1,tes)(), fu un brutto affare >, a,igiunse, « dovete credermi ! E adesso. animale, cosa fai lì in piedi?... Mettimi subito le spalle e il petto. Pcttit confeziona le migliori spalJc del mondo, ma in quanto al petto, la mia preferen1At l'ha Ducrow >. « 11 petto! ... :, esclamai. e Pompeo, animale, quando me la dài la parrucca? Dopo tutto, è una dura prova dover passare sotto il coltello scotennatore di quei selvagg-i i per fortuna c'è Delorene, che fahbric.a parrucche superbe>. « Una parrucca !... >. « Negro! E la mia dentiera? Se volete una dentatura perfetta, Thompson, non esitate un istante a ordinarla a Pannly; è vero che ha dei prezzi salati, ma nessuno lavora meglio di lui. Quel selvaggio d'un Bugaboo mi fece inghiottire tutti i denti quando mi sbattè sulla testa la culatta del suo fucile... E adesso, i miei occhi!>. « I vostri occhi!>. « Sì, proprio. I miei occhi. Svelto, Pompeo, applicami quest'organo visivo. Quei Kickapoo non se lo fanno dire due volte quando si tratta di far saltare gli occhi a qualcuno col pollice!... Ma, in fin dei conti, c'è il buon dottor William.s pronto e voi non potete immaginare come ci vedo bene con quelli che mi ha provveduto lui >. Fu allora che riconobbi chiaramente come l'uomo che ora contemplavo dinanzi a me fosse né più né meno che il generale di brigata John A. B. C. Smith. Le manipolazioni sorprendenti del negro Pompeo avevano prodotto quella trasformazione prodigiosa nell'aspetto del fagotto informe o, per meglio dire, del suo padrone: nonostante ciò, lo strano timbro della voce del g~neralc colpiva ancora la mia attenz.ione. Ben presto ebbi anche la spiegazione di quell'apparente mistero. e Pompeo, che attendente sci? Forse vuoi lasciarmi senza palato? >. A queste parole, il negro si avvicinò al padrone borbottando una scusa, gli aprì 1~ bocca e v'introdusse un apparato singolare e Quasi magico, che rimase applicato in un modo ammirevole. Non so spiegarvi ancora in che modo si compì quel prodigio, ma il fatto si è che non si c;arebbc potuto ottenere con maggior perfezione una metamorfosi più repentina e bizzarra nei lineamenti del generale Smith. Quand'egli tornò ad aprire la bocca per parlare 1 la sua voce aveva ricuperato quel suono melodioso e quel vigore che tanto avevo ammirati nella nostra prima conversazione. ~ Indemoniati selvaie-i!... > esclamò, con un'intonazione così vibrante che non potei trattenermi dal sussultare. e Indemoniati selvaggi, quelli!. .. Non contenti di strapparmi il palato ~i prc- &eroanche il fastidio di tagliarmi metà della lingua. Per fortuna, Bonfant non ha rivali in tutto il Nord America negli apparecchi di questo genere. Ve l'assicuro, Thompson: sul mio onore!>. E il generale s'inchinò cortesemente aggiungendo: e E vi assicuro, signor mio, che mi considererei oltremodo felice se la mia raccomandazione potesse esservi un giorno di qualche utilità >. A queste parole m'inchinai anch'io, tendendogli la mano e ringraziandolo per la sua amabilità, con le frasi più espressive del mio repertorio, poiché sapevo infine ciò che desideravo saoerc da tanto tempo. Poiché, finalmente, avevo sciolto il mistero del generale Smith. EOGAR ALLAN POE (trad. di A. C.)

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