Omnibus - anno II - n.6 - 5 febbraio 1938

lU.4HO!f'TO DBLLB PONTATE PRBOBDBNTI In una pi"ola stadon, dello Prontid m,- r.dionale arriuano Ire mist,riosi ,adou,ri. L'isp,uor. Paoli, delto Bonaparte, tio sul posto per un'inthi.sto. Mentre il fiudiu Utrultor, soJtine trottarsi di s,,ieidi, Paoli aff,rrna eh, so110 dllitti pr.m,ditati. I sospelli cadono sul eoposta{.ione Clark e sul Jattor, Hans. Le autorità allarmate inter• ro1ono tutto il paeu, e ne nascerebbe uno riuolta popolare se Paoli non interueniue. Tranquilliu.ata la popolar.ione, l'ispettor( fa okune inda1ini. Durante uno paue1i,ala con un fido 01,nt, 1eopr, 1roui elem,nti. Troua un p,uo di 1iorna!e, , ciò a P4"li umbro una scop,rto importantissimo. WA POI AVEVA c.<pito che quello cra il :,uo modo di ragionare, di ordinare le idee, e molte volte aveva vi~to, proprio da quei diM"or'ìiapparentemente sconnessi1 venir fuori la soluzione di intricati misteri Pl•rciò s'era abituato ad ascoltarlo J>Cron.· inticre -.cnz,a aprir bocca. Anche ora. quindi, non rispo\e alla domanda. « Una co..,a importante, Choquct », µm!"\Cguìl'i,pcttorc. « Sino· <l questo momento ,apcvamo SQltanto che a tre individui ,conosciuti sono stati dati, in ~iorni diversi, dei c-ibi avvelenati e che, alcune ore dopo la loro morte, l'assas- ..,inoha sparato sui cadaveri o ti ha colpiti con un pugnale, per far credere che la morte era dovuta alla ferita, non al vele-no. Tutto questo è ~tato facile indovinarlo. A Tolone, due anni fa, ci ,iamo trovati di fronte ad un caso simile. E neppure ci è 111utodifficile capirf' chl· k vittime er.ino già morte e truc('atc qu,mdo furono mc3sc sul treno. Già morte: in primo luogo perché I<· frritc '°no state fatte alcune ore dopo il dccc!t,;o, for',(' quindici ore dopo ìn un ca-.o, e quindi prima ancora che il tn.-no fo..,..cformato, in ~condo luogo perché M>lotran~ndo3i. di mo~ti l'as- ,a,,ino ha potuto <l1ment1cared1 prenckrc il biglietto anche per le vitti~e. Già truccate, perché nessuno ha sentito i colpi di pistola; 'ìUÌvagoni infatti non l'er,mo tracce di sangue, mentre non è possibile che da quelle ferite ~on ne sia uscita alml•no quakhr goccia, anche ,e si trattava di pc™>na già morta. I w,titi, inv_cre,ne erano tutti macchiati. Troppo macchiati, quelli, tanto da far pemarc che l'a\sa'ìsino abbia provve• duto a spargervi su il sangue per completare la truccatura :.. Tirò vioicntemente le redini per rimettere in cammino il mulo r-he si era fermato a brucare un ciuffo d'erba, e poi riprese: « Tu dom"andi come diavolo hanno fatto a incttere ,ul treno, di n;l\<.:o,to, i cadaveri. Anch'io mc lo ,to domandJndo da tre giorni e non ..ono ,mcora riu,cito J spic~armi un modo qual'ìiasi per una ,imile impn· ..a. Se avessi dovuto farlo io. mi avrt:'bbcro i;copcno prima ancora di rnett<:r pil·dc sul predellino dd vagone. Un'aqu.,ia diabolica. Far passare inos- \t·rvati, ..otto il na,;o di due o trecento persone, tre cadaveri con la testa spac- <'<ttaè davvero una bella impresa. Tuttavia. ho potuto rendermi conto della ,ona in cui quelle operazioni ,ono stat_e t·ompiute. Cadavt'ri in quelle condizioni non possono rimanere a lungo ino,snvati dai controllori o dai v1Jggiatori; pcm.1 a quello appoggi.ltO ,11 fim:,trino! ». I muli1 .avendo c~minciato .1 \alin .•. il ,oll~·, ,tccclaarono I andatura con_~randc di'ìagio di Choquct. « Forse h hanno m<.'ssi~ul treno una 111tazionco, al ma ...i.mo due, prirn,t di qur\ta. Trenta t hilomctri di viaggio circa. Ma sono "empn: molti, per~. Ad una, de!le ?ue ,tazioni? Uhm, nu pare co:-1 d1ffic1le 1 fu come avresti fatto? Ti ..arcsti fatto ,1iut.1rcd..i un altro e in du<· .ivrestc sor• retto il cadavere, fing('ndo di accomp...gnare un malato, un mutilato ... Eh, ci ho pensato anch'io, e ho c-hiesto informazioni alle due stazioni. Nessuno ricorda di aver visto malati salire sui treni in quei giorni. E, poi1 tre di se- ~uito ! No, non è proprio possibile. Bi- -.ogncrcbbc avere Ja bacchetta del mago Merlino per riuscirvi. E allora? Durante il viaggio? Con i treni che vanno a sessanta chilometri all'ora? Pescati <on un raffio o un laccio e tirati s:u? Te ne 111aresaticcorto dai vestiti e dalle contU'1ionidei cadaveri. Niente; tranne le fl..•ritcdi pistola o di pugnale, non avevano neppure un graffio. A sessanta c-hilometri all'ora! E i macchinisti hanno assicurato di non aver fatto alcuna r crmata straordinaria da una stazione all'altra. Malgrado tutto ciò, siccomr -.arcblx· ancora più assurdo che siano saliti .lilc \tazioni, i cadaveri sono stati certamente caricati durante il perrorSQ». Con un ultimo sco~sonc i muli avevano superato la cresta del colle e i d_uc ('avalicri si trovarono su un breve pianoro. A cinquanta. metri di lì passava la strada carrou.abile che conduceva ,Ila fattori,, e alla villa. Al di là degli alberi che fiancheS!~iavano la strada, Paoli servendosi del binocolo che si era fatto' prrstarr dall'oste (un grosso bino- ••..,f"Tolo11.t, du a1111fIa 1 ol 1iamo trouù di troni.e ad u cuo 11.m.i.l.t," colo tedesco, ricordo della grande guer• ra), poteva osservare tutta la linea ferroviaria, su su fino quasi all'altra stazione. Malgrado la stagione e la brezza che veniva dall'Atlantico, Choquet si sentiva la camicia appiccicata alla pelle per il sudore. Ora che poteva abbandonare le redini, si tol'ìe il cappello e con il fazzoletto si asciugò la fronte cd il collo. e St·i proprio un bordolese, tu», gli di~st· l'ispettore. « Noi, in Corsica, ci arr..1mpichiamo per ore sui monti, a pit·di o col mulo, senza stancJrci e senza sudare ». Ma anch'egli si 1>Cntivala camicia appiccicata e si sarcblx: tolto volc·ntieri il colletto cd il cappello se non avesse dovuto reggere il binocolo per e:,plorarc i dintorni. e Non ti ho ancora detto tutto. Vedi un po', dunque. O.i quella :itazione là, ,ino al paese; in questo tratto i cadaveri sono stati messi sul treno. Ma in che punto precisamente? Quando avete letto sul mio rapporto che i delitti sono 'ìtati t·ommcssi in una zona molto vicin;.1al paese, avete creduto tutti che io avessi scoperto chi sa quali indizi. Niente di tutto ciò. C'era, 3Ì, il contegno ,tr,tno dr! capostazione e di Hans ; cd io ho ,coperto veramente qualcosa di import,:mte sul loro conto. Ma sarebbe stato troppo poco per giungere alla conclusione che i delitti sono 1,tati commessi qui vicino. Non avrai creduto r-hc l'assa~ino ,i,t uno di quei due', l'h? Clark non è capace di <lare un:, ped.1ta J.d un cane. Fo~c dentro di lui fermenta qualche cosa di torbido, ma tutto il suo sfogo :ii riduce a tradire· la moglie e c'è voluto proprio una Adri;.tna Pcrricr per fargli fare qud pas:io. Un uomo passivo. « Quanto ad Hans, bene, quello è un uomo divers.o. Ma non può c~re lui l'ass.a~ino e neppure un complice principale. Pema un po' se uomini dell'abilità di quelli che hanno combinato cd e~guito tutta qucst,t faccenda, avrebbero comme~o l'errore di venire quella notte a guardare nello stanzino e si ~art>bnt:'rome~,i. nei giorni 'ìcgucnti, ., ,corraz.zare agitati in motocicletta, in modo da essere veduti e sentiti dai ciechi e dai sordi, dal paese a Biarritz. da Biarrit1.:al paese, .1 spedir tclcgram• mi compromettenti.. Quei due hanno qualche rapporto con i delitti. ma un rapporto secondario. 11 filo che conduce al colpevole pas:,.a vicino a loro, magari tra le loro mani, ma va a finire più in là. Comunque tutte queste considerazioni le ho fatte dopo; non è su di c111csehe mi sono basato per affermare che i delitti sono stati commessi nel paese o qui vicino. t stato molto più 'ìCmplicc. Per organiu...lre cd eseguire un così difficile colpo bisognava avere un punto d'appog~io molto vicino alla linea ferroviaria e tale da poter andare e n-nin-- ,;cn.za e'5Cre visti da nessuno. Ho esaminato attentamente la carta topografica della zona. In tutto il percorso del treno, tra le due stazioni, gli unici punti che avrebbero potuto servire all'assassino sono il Mont-Rouge e il casello ferroviario prima della stazione. Il secondo mi è stato possibile scartarlo :;ubito perché il brigadiere ha trovato la pistola1 che avrebbe dovuto servire al finto suicidio della seconda vittima, quasi ad un chilometro prima del ca- ~llo e il viaggiatore dichiara di aver notato il corpo poco dopo l'uscita dalla galleria. A questo punto anche il giudice istruttore di Baiona potrebbe concludere che tutta la faccenda ha come punto di appoggio il Mont-Rouge. e Ma chi se ne è servito? Hans da solo no cC"rtamente. Il fi~lio è ancora troppo nell'ombra per poterlo fare entrare nella faccenda. Le vittime sono per noi degli scono~iuti ; il . movente del delitto, ignoto. Niente, insomma. cht po.-.saindicarci una dirclione. • La fuga di Clark a Parigi fu il primo indizio, ma con un uomo di quel ~encrc c'è da aspettarsi che sia scappato per paura che venisse J galla la ,u.1 trc:ira con Adriana Perricr. t, invece, que!.to pezzo di giornale il primo -.cgno importante. Un giornale che da ,mni non arriva in paese; chL·nessuno di <1uilegge mai; che troviamo addosso :&!l'ultima vittima. Ed ceco che ne troviamo un altro, dello \tl''"° giorno. in mezio alla campagna, ,t pochi metri dalla linea frrrovi,1ria. ndlc vicinanze della fattoria. Già quc--+t fatti \arebbcro di p<.·r"é importanti. Ma quello chf' è d,·,i~ivo è questo annuncio segnato ,t 111a11t~Ut.n affare di diamanti ... a J>aril!i.P. R. N. 2933... Se a tutto que- ..to tu aggiungi che il A,font·Rouge appartiene ad un importante commerciante di diamanti, che Hans e ,uo figlio -.ono olandesi, di Amsterdam1 for. se gente che prima di venire in Francia ha lavorato presso qualche intagliatore di laggiù, che il figlio è og-gioccupato a Parigi jn un'azienda di questo gcnt·re ... Non !ì-arebbe la prima volu ch'io mi sbaglio, uhm, ma però ... ». Co,ì parlando, ,Htravcrsata la radur~l e percorso l'ultimo tratto della strada, erano giunti al cancello della fattoria. Al di là della siepe, protetti da un'alta rete metallica, cominciavano i camoi di allevamento delle galline di Hans. Una decina di vasti appezzamenti, separati gli uni dagli altri e popolati da una grande quantità di polli, bianchi 1 iri~ dati, grigi. In ogni campo una lunga fila di casette bianche e basse e per terra, sulle siepi, nell'aria, piume e penne, come se avesse nevicato. Molti galli cantarono quando Paoli e l'agente, scesi dal mulo, aprirono il cancello e si diressero verso la casa colonica. Hans, certamente, li stava spiando da tempo, poiché sbucò fuori all'improvvi\O a \barrar<.· loro il pas..o. Aveva un fucile da caccia a tracolla e alla cintura una ~ran cartucciera. Con la cinghia del fucile serrata nel pugno, i! suo atteggiamento voleva essere aggressivo. , Ma <1uell'uomo !l.paruto, dallo sguardo agitato, formo lì in mezzo al sentiero, benché armato e intenzionalmente ouile, non faceva pensare davvero ad un uomo pronto ad impugnare l'arma pa ag~rcdirc·, bensì ad uno che si ag({r,appasM"a quel fucile per dar!,,icoraggio. Quando, poi1 disse~ « Cosa volete· voi, qui? », la :iua voce manifestò un tale turbam,•nto che Paoli sentì qua\i pil·tà di quell'uomo e, la:i.ciato il guinzaglio del mulo J Choquet, si acco,.tò wrridL•ndo bonariamente al fat· tore, lo prese sottobtaccio e gli disse : « Andiamo, Ham, non vi preoccupate. Faremo quattro chiacchiere a\:iicme ». L'altro aperse il pugno e lasciò scivolare la mano lungo la cinghia del fucile e si mise a cammìnare a fianco di P:-wli vf'rso la casa. Era già notte quando l'ispettore e Choquet, conducc~dc, i muli per la_caveu.t. varcarono 11cancello per ritornare al paese. Ncs..sunfatto eccezionale era accaduto uella ca~ di Hans 01 meglio, nulla che si potesse raccontar~ o ave~ un nome od un ..11ipcttodefimto. lmpre~ioni; ma tali da rendere assa! dubbiJ l'ipotesi formulata da Paoh quando aveva trovato il pczro di giornale. Quelle impressioni, anche se no:' ben prcdsat<.', introducl'vano nella vifenda nuovi eleml'nti t·hc, in Jltro modo. ,·onfrrmavano la ,in'-!olarc anormalitJ di l"~sa,quale Paoli ~aveva.in.tuito -,in cl.il primo momento e che 1I rinvenimt·nrti <li quell'annuncio gli aveva, per t1uakht· ora, fatto dimt·11ticarc. No1 non por._..-.. 1 lrattar\i ~oltanto di un fur: to di di.t111a11tiI. fatti, almeno quelli chl' 1·gli ,lH\'.t potuto rono:iccrc, erano molto "l'mplit:i; "-Ottoun certo aspetto, normali. ~1;1.al di ,;,opra dei fatti, c'erano dei '>C.'~111, delle ci1co:,tanze, che rendevano improvvisamente tutto !Jtrano. I morti clu- \.·iaggiavano 5enza biglit·tto sui treni int(.'1 nazionali i il capoMazionc che Jppan\'<.1 sin dall'inizio, attirando in modo t·o,ì ,1:-,,urdol'atteniion<'; tutt(' quellt- pt'1,on(' ,pinte. da una ragiom· o da_ u_n',1ltr., ..id. U'ìCin: dalla propri,t famiglia; 1 µr.11m nella ca\a di Adri,ma Perricr; c. ora, lo ~gu,trdo Jmbiguo di quel p<11LO. . Il dL·,.id(·riodi allont;mar,, 1.. m:1.to d, là foct· accelerare il pa'iSO J.Ì duf' u0tnini eh"-·Gtmminarono ., lungo M·n,.1parlart·. faceva qua\i freddo e. tutto Jttorno, era un ~ran ,ilcnzio. Lo ,rrido~ re della ghiaia e l'urto degli zoccoli. dc, muli contro quakhe hl\SO l'rano gh unici rumori. Di notte, 'ìCnza luna, non c'era da pensare di attraversare la c.tmpagna ; perciò :,eguirono la strada con tutte k sue S\·olte. Dopo qualche tempo, l'occhio -..i abituò a quel buio e ri,1'-<·Ì" di<;ting-urrci \iH'ii. i parar-arri, le buche, .,uJ bianco della ,trad.a. Paoli rialzò il bavero del \Oprab1to c. passando il polso nell'anello delle redini cacciò le mani in ta\ca. Il mulo lo ,~guì docilmente. Non riusciva a libcrar:ii dall'opprc'ìsfone provata in quelle due ore. Qut•lla donna, b moglie di Ha1h. pallida, con gli occhi infos)ati; il figlio ebete e paralitico, ,, trent'anni già deforme come un idro1,iC'o,che entrav;t cd u,civa all'improvvi,o nelle stanze, -,cnza far rumore, ~ulla \Ua poltron;..1 dalle alte ruote di gomma ; Hans torvo, ,marrito tra quei due; e le pareti vcrniciau· di bianco, lucide e terse, come i vetri, i mobili, le pentole: d~1ppcrtutto quella pulizia e quell'ordine eccessivi, e-..,bperanti. E nessun rumore. Una clinica di pazzi, non una casa. Quel µ;tr,ilitico che, durante l.1 vi)ita alla casa L·alla villa, 'ìbucava fuori inaspctla• to d.ì og-ni p.irte. con lo sguardo allu• cinato... L"n ebete, quello? Un pazzo pcnr1-.<>.Che forL;1 aveva nelle braccia! Fuori dì ca'ìa. muovendo con le mam lt· ru0tl' della ,ua carrozzella, saliva ,tgcvolmcntc i sentieri in pendio. :,upt•rav,1 j tre scalini alla porta di servizio del!.-, villa, percorreva velocissimo i corridoi l' le :,aie del piano terreno. e Non giurerei che non :iia capace, sul ~uo tr.1biccolo, di ,alire anche le :,cale :t, pensò Paoli. ~cl1;1 \'illa, <.Oml' nella C'.t">.l di I l.tn">, \ i era un qrande ordine. Tuttavia l'i- \pcttore nOtò sul materas:,e di un letto lasci,no 'ìenza lenzuola qualche traccia di terra, rnme M! qualcuno vi 'ii fo.,se coricato senza toglicr~i le <;e.arpe.Anchr in cucina notò una macchia (là dentro, e-on tutta <1uella pulizia, una macchia ~i wdC\a facilmcntr), vicino alla bottiglia ddl'olio. Ma non potè o~crvarla bt-ne, prrché lo scemo, pa'ìsando1 lo urtò e la bottiglia cadde a terra spandendo l'olio. Non c'cr<l ombra di polvere da nt•,i,,una parte e perciò era dirfic-ik ~1ccorgers1 -.e qualcuno aveva ,1bit,1tocolà da poco tempo. U\ccndo dalla vill<t, ,11la fine della i\pe1ione, Paoli vide il pazzo buttaNi ,l rotta di rollo1 sulla 'IU<l carrozzella, giù da un \.Cnticro asfaltato, scomparire tra gli alberi e i cespugli, poi riapparire più in ba"\O e fcrmari.i a guardare a lungo un treno che cntraya fi- ,chi,indo ~tto la galleria. / « t I,\ :iua pJ:,:iione, quella di guardan.· i treni », gli disse I-fans. Lo ritrovò pili tardi in casa1 immobile prc\so il focolare. C'erano anche i genitori. L'i\pettorc rivol~ loro alcune dom,mdc ,,Ile quali essi risposero dopo un lungo silcnzio1 a monosillabi. Lo scemo borbottò qualche parola in modo incompren.sibil~. Poi, per molto tempo, nt:3Suno parlò più. Un orologio ìnvi:.ibile batteva dentro ad un armadio. Choquet era uscito per guardare i polli e l'ispettbre rimase solo con i tre. 8 • (co11tm11a) CARLO MARENGO LA VITA -INTIMA DELL'ULTIMO Z4R._ CARTEGGIO INEDITO tRA NICOLA 11 E LA ZARINA MADRE MARIA tEODOROVNA /NTl?_ODUZIONE, COMMENTO E Tl?_ADUZ/Ot,,E DI ANDl?_EA DAMIANO VOLUMEIULEGATODELLA COLLUIONI:. ·U ~IE.", DI PAGI NE XVlll-120,CON Xl ILLUSTllAZIONJ I:..: AUTOGRAFI, L. lO Qunto cuteggio - scopeno recentementem~li .1rchivldi St•~ russi.: hi un v.1lorccccczion;11lNc.on si tutti d1 un.1 uccoh.1 d1 scmplic1 curiositl minute, nu di un.1vcr,1 document.nionc storie.i che spesso h.1il v.1lorcdi una rivcluionc. Lo Zu e sua m.1drc si sc.1mbi.1noper un qu.1r,1ntcnnio notizie cd impressioni sulle princip;11lviilcnde politiche, m;11nifcsu.no giudizi e progetti sulle migliori pcrwnalitl contemporanee,d.1imembri delle .1hreCuc regn.1ntieuropee - con le yu.111 tutti i Rom,1noffeuno più o meno imp.uent.a.ti- sino .1i ministri russi l' str.1n_ierdid\'epoc.1più in vist,1. Sfil,1no ncll'epistoluio, nur,lti comt: , Ì<ende f..imili.ui,.1lle.1nzc, guerre e rivoluzioni, leggi, tutt..itì, iccordi segreti. m.1 - ciò che più interessale idee intime dello Zu e di su;1m1 .idrcsu un.1i.:-undi)simaqu..intitldi c,·cnti lhe :iJ:,li cstunci, spcci,1lmentc,11lor.1,,1p~ri,·..ino S'-'tto ben .1hro aspetto. A. MONDADORJ - MILANO nella sua nuova veste è un set- • • \ timanalcdigrandcattrazionc: Vl pzacera Le sue pagine colpiscono per la loro signorilità cd il loro equilibrio. Gli argomenti sono scelti tra i più interessanti e curiosi di tutti i campi. 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